.

 
 

 

PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - da Mercoledì 02 a Domenica 13 Luglio 2008

PARTE  2

.
  Venerdì 04 luglio 2008   Sabato 05 luglio 2008   Mercoledì 09 luglio 2008  
       
..... Scarica in formato PDF ..... Scarica in formato PDF ..... Scarica in formato PDF .....
 

 

 

GM:MERRILL LYNCH TAGLIA RATING, BANCAROTTA 'NON IMPOSSIBILE'

02 Luglio 2008 16:38 NEW YORK - di ANSA
____________________________

(ANSA) - NEW YORK, 2 lug - La bancarotta per Gm non si può escludere, "non è impossibile". Lo sostiene Merril Lynch, che ha tagliato da 'buy' a 'underperform' la propria valutazione sulla casa automobilistica di Detroit. Il downgrade segue i dati sulle vendite diffusi ieri, che hanno mostrato una battuta d'arresto del 18% per Gm. Nei giorni scorsi Bank Of America aveva previsto per Gm un aumento di capitale da 8 miliardi di dollari, mentre per JpMorgan la casa automobilistica avrà bisogno nel trimestre in corso di almeno 10 miliardi di dollari. (ANSA).

 

 

BUFFETT: CRISI PESA SU BERKESHIRE, PEGGIOR SEMESTRE DA 1990

02 Luglio 2008 17:53 NEW YORK - di ANSA
____________________________

(ANSA) - NEW YORK, 2 lug - Le difficoltà dei mercati mettono in crisi anche l'oracolo di Omaha: i titoli della Berkeshire Hathway di Warren Buffett, l'uomo più ricco del pianeta, hanno chiuso il primo semestre in calo del 20%, realizzando così la peggiore performance nei primi sei mesi dal 1990. Dopo un 2007 record, con guadagni per 13,2 miliardi di dollari, Buffet aveva comunicato agli azionisti che i margini di profitto del settore assicurativo "sarebbero scesi significativamente nel 2008". (ANSA).
 

 

HEDGE: GIALLO RISOLTO, RITROVATO IL MANAGER FUGGITO

02 Luglio 2008 17:59 NEW YORK - di ANSA
____________________________

Samuel Israel III, ex gestore dell'hedge found Bayou, lo scorso mese scappato con i soldi dei clienti, si e' consegnato alle autorita' americane. Aveva messo in scena un finto suicidio per depistare l'FBI.
Samuel Israel III, ex re degli hedge fund di Manhattan, fondatore di uno tra i fondi speculativi più noti, il Bayou Management, si è consegnato alle autorità del Massachussets. Lo ha annunciato il Dipartimento di Giustizia. Di Israel non si avevano notizie ormai dal 9 giugno, quando la sua vettura è stata rintracciata a Bear Mountain, al nord dello stato di New York. Nell'auto gli investigatori hanno trovato un messaggio, "suicide is painless" (il suicidio non dà dolore), che ha fatto subito pensare alla morte dell'ex manager.
Ma il corpo di Israel non è stato trovato e gli investigatori hanno subodorato che qualcosa non andava. Le indagini hanno portato all'arresto della compagna di Israel, Debra Ryan, accusata di averlo aiutato a fuggire. Il 48enne Israel si è dichiarato colpevole nel settembre 2005 di frode finanziaria e altri reati in seguito alla chiusura improvvisa dell'hedge fund Bayou nel 2005 con in portafoglio asset per 400 milioni di dollari.
Israel spiegò la chiusura con motivazioni personali, ma non riuscì a convincere la Sec che aprì un'inchiesta. Il 9 giugno Israel avrebbe dovuto presentarsi davanti alle autorità per scontare una pena di 20 anni in carcere per appropriazione indebita e altri reati finanziari: nell'autunno 2005 infatti Israel venne condannato ma é rimasto in libertà finora su pagamento di cauzione.
 

 

 

MUTUI: IL PEGGIO DELLA CRISI E' PASSATO

02 Luglio 2008 16:55 NEW YORK - di ANSA
____________________________

Per le banche europee la fase peggiore della crisi del credito e' ormai alle spalle. Previste pero' ancora svalutazioni per Ubs, Credit Suisse, Societe' Generale e Natixis.
Per le banche europee la fase peggiore della crisi del credito e' alle spalle e non dovrebbero aver bisogno di altre iniezioni di liquidita'. E'la valutazione di JPMorgan Chase: il 'peggio per svalutazioni e perdite legate al segmento del credito sembra essere superato'.
JPMorgan prevede che Ubs e Credit Suisse potrebbero dover riportare svalutazioni per 5,1 mld franchi e per 2,1 mld franchi, mentre per Societe' Generale e Natixis si aspetta possibili svalutazioni per 1,9 mld euro e 1,4 mld euro.


 

 

 

USA: PAULSON, MOMENTO DIFFICILE PER ECONOMIA

02 Luglio 2008 18:08 NEW YORK - di ANSA
____________________________

(ANSA) - NEW YORK, 2 lug - Intervenendo a Londra, Paulson ha messo in evidenza la necessità di focalizzarsi sulla stabilità dei mercati, che è la "priorita". Il segretario ha altresì osservato come sia presente ancora "più leverage di quanto opportuno". La Gran Bretagna e gli Stati Uniti - ha aggiunto - devono rivedere la propria normativa sul sistema bancario, ormai datata, per cercare di mettere al riparo il mercato da future turbolenze. Si inserisce in questo ambito, la possibilità negli States di consentire alla Fed di accedere più facilmente alle informazioni delle società finanziarie. "Dobbiamo riconoscere che la stabilità e la vitalità dei nostri mercati richiede una forte supervisione e disciplina", ha affermato, evidenziando come "si dovrebbe realizzare un sistema che ci permetta di prevedere meglio eventuali crisi". (ANSA).

 

 

BORSA: MONDO BRUCIA 1.900 MLD A GIUGNO, MILANO IN CODA/ANSA

02 Luglio 2008 19:30 MILANO - di ANSA
____________________________

TONFI ANCHE PER USA (-11%) E CINA (-12%). ARGENTINA REMA CONTRO
(ANSA) - MILANO, 2 LUG - Caro petrolio, forte inflazione, prospettiva di un aumento dei tassi e il perdurare della crisi delle banche fanno tremare i mercati finanziari di tutto il pianeta. Così tanto che nel mese di giugno le 52 maggiori Borse internazionali hanno detto addio a 1.900 miliardi di euro di capitalizzazione, ovvero a 3.000 miliardi di dollari. Si tratta di uno dei peggiori risultati della storia, superato solo dall'ancor più disastroso mese di gennaio 2008, e rende il primo semestre di quest'anno uno dei peggiori di sempre. A tirare le somme è la divisione Index Services dell'agenzia internazionale di rating Standard & Poor's che, in un report, ha indicato il tonfo del mese scorso essere secondo nel 2008 soltanto a quello registrato appunto a gennaio, quando i mercati avevano bruciato circa 2.087 miliardi di euro, ovvero 3.300 miliardi di dollari. In termini percentuali tutti i mercati mondiali hanno registrato nel periodo in questione una flessione dell'8,18%, del 2,49% nel secondo trimestre e del 7,9% da inizio anno. Nel dettaglio, il Vecchio Continente, che ha chiuso il peggior semestre dal 1987, a giugno ha visto Piazza Affari arretrare di 11,3 punti percentuali (-19,78% da inizio anno), facendo meglio soltanto delle più piccole piazze finanziarie di Stoccolma (-15,49%) e Amsterdam (-9,79%). Pesanti anche Parigi (-10,82% a giugno e -15,63% da inizio anno), Madrid (-9,81% e -14,37%) e Francoforte (-8,03% e -15,59%). Oltre i confini europei non hanno fatto meglio né Wall Street, a giugno -8,29% e da gennaio -11,65%, né Tokyo, con una flessione del 6,75 per cento (-6,15% da inizio 2008). Tra i listini che hanno perso meno da segnalare Zurigo (-4,97%) e Londra (-6,67% a giugno e -13,4% da gennaio), rispettivamente al terzo e al quinto posto nella classifica dei principali 26 mercati. Guardando invece gli altri 26 mercati dei Paesi emergenti, fanalino di coda è stata nel mese di giugno l'India (-19,65%), preceduta dalla Colombia (-15,28%) e dalle Filippine (-14,98%). Migliori tra tutti invece Argentina (+9%), Giordania (+8%) e Repubblica Ceca (+2,34%), che si sono affermati come gli unici listini che hanno archiviato il mese con dei guadagni. In negativo infine i mercati dei maggiori Paesi emergenti come Russia (-7,1%) e Brasile (-7,4%), il cui bilancio da inizio anno resta però positivo. Forte invece il passivo della Cina (-12,8% a giugno e -27,8% da inizio 2008). Complessivamente i mercati emergenti hanno però perso a giugno il 10,07%, l'1,64% nel secondo trimestre e il 12,5% da inizio anno. Ecco la tabella con le variazioni percentuali dei principali listini mondiali a giugno, da inizio 2008 e a gennaio elaborati da S&P's Index Services: ---------------------------------------------------------------- PAESE GIUGNO % INIZIO 2008 % GENNAIO % ---------------------------------------------------------------- - GRAN BRETAGNA -6,67% -13,40% -8,91% - FRANCIA -10,82% -15,63% -12,29% - GERMANIA -8,03% -15,59% -13,93% - ITALIA -11,30% -19,78% -10,25% - SPAGNA -9,81% -14,37% -11,33% - STATI UNITI -8,29% -11,65% -6,16% - GIAPPONE -6,75% -6,15% -4,48% - BRASILE -7,47% -10,65% -8,85% - CINA -12,89% -27,88% -21,41%. (ANSA).

 

 

 

PETROLIO: APPELLO BANCA MONDIALE A G8 PER INTERVENIRE

02 Luglio 2008 21:59 NEW YORK - di ANSA
____________________________

(ANSA) - NEW YORK, 2 LUG - Il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, ha invitato il G8 ad agire, di concerto con i paesi produttori di petrolio, per controllare la corsa dei prezzi del greggio e dei generi alimentari, che sta facendo entrare il mondo "in zona pericolosa". "Quello che ci troviamo a osservare oggi non è una catastrofe naturale, uno tsunami o un uragano, ma una catastrofe innescata dall'uomo che, ora, deve essere regolata. Si tratta - sottolinea Zoellick - di un test per il sistema mondiale di aiuti ai più poveri". In previsione del G8, che avrà luogo in Giappone dal 7 al 9 luglio, il presidente della banca Mondiale ha scritto al premier nipponico Yasuo Fukuda. Nella lettera Zoellick esprime le proprie preoccupazioni in merito all'impennata delle quotazioni e stima in 3,5 miliardi di dollari gli aiuti a breve termine necessari in materia agricola in 50 paesi.(ANSA).
 

 

 

GM: -15% A MINIMI 1954 CON DOWNGRADE MERRILL LYNCH

02 Luglio 2008 22:15 NEW YORK - di ANSA
____________________________

(ANSA) - NEW YORK, 2 lug - General Motors affonda in Borsa. La casa di Detroit, che ieri era tornata a salire in seguito a un risultato delle vendite migliore delle aspettative, ha perso il 15% a 9,98 dollari: Gm non scendeva così in basso dal 1954. A provocare il calo il downgrade di Merrill Lynch, che ha tagliato il proprio giudizio da 'buy' a 'underperform', sottolineando come la bancarotta per Gm "non è impossibile". (ANSA).
 

 

 

 

WALL STREET: DOW E NASDAQ DA OGGI E' MERCATO 'ORSO'

02 Luglio 2008 22:04 NEW YORK - di WSI
______________________________________________

I principali listini azionari americani sono tornati a cedere terreno spinti al ribasso ancora una volta dalla forte incertezza sullo stato dell’economia e dal nuovo rialzo del petrolio. Il Dow Jones ha ceduto l'1.46% a 11215, l’S&P500 l'1.82% a 1261, il Nasdaq e’ arretrato del 2.32% a 2251. Sia l'indice industriale che il listino tecnologico sono in ribasso di 20 punti percentuali dai massimi toccati nell'ottobre dello scorso anno. Contrastati i segnali emersi sia dal comparto societario che dal fronte macro.
Le vendite sul comparto azionario sono riprese in parallelo alla nuova impennata dei prezzi energetici, ma anche a causa di una certo nervosismo in vista dell’importante rapporto occupazionale che sara’ rilasciato nella giornata di giovedi’. L’ADP Employment Report ha mostrato una perdita di 79 mila posti di lavoro nel settore privato, le stime degli analisti sono per una nuova contrazione del numero di occupati nel comparto non agricolo.
Si tratterebbe del sesto calo mensile consecutivo. L’indicatore e’ particolarmente seguito a Wall Street in quanto cruciale sulle prospettive della spesa dei consumatori che, ricordiamo, conta per oltre due terzi dell’intera attivita’ economica statunitense. Tra gli altri dati in calendario, e’ risultato migliore delle attese l’aggiornamento sugli ordini alle fabbriche, avanzato dello 0.6% contro lo 0.5% del consensus, sono risultate in progresso anche le richieste di prestito sui mutui.
Nuove preoccupazioni in chiave inflaizonistica sono giunte dal comparto energetico. Subito dopo il rialscio dei dati sulle scorte, il greggio si e’ spinto al rialzo, terminando la sessione per la prima volta sopra la soglia dei $143. I futures con consegna agosto sono avanzati di $2.60 a $143.57 al barile, dopo aver toccato un nuovo record storico di $143.91.
Alcune rassicurazioni sul comparto finanziario sono state state offerte dalla banca tedesca Deutsche Bank (DB) che ha annunciato di attendersi un secondo trimestre positivo; la banca ha anche dichiarato che non sara’ necessario operare un aumento di capitale. Gli analisti di Oppenheimer hanno pero’ tagliato le stime sui risultati fiscali di Merrill Lynch (MER) e UBS (UBS), e annunciato preoccupanti previsioni sulle svalutazioni relative all’ultimo trimestre. Tra gli altri titoli in evidenza, giornata positiva per Yahoo! (YHOO) grazie ad un articolo apparso sul Wall Street Journal secondo cui Microsoft (MSFT) avrebbe avviato le trattative con altre societa’ media per rilevare il portale Internet. Nel settore retail, ha chiudo in leggero rialzo, ma ben lontano dai massimi giornalieri, la catena di coffee-shop Sturbucks (SBUX), spinta dal piano di ristrutturazione interna che prevede la chiusura di 600 punti vendita e il taglio di circa 1200 posti di lavoro, segnale evidente della recessione.
Tra le altre societa’, acquisti sulla catena di noleggio video BlockBuster (BBI) dopo aver ritirato la proposta di acquisto sulla societa’ retail dell’elettronica Circuit City (CC): il primo titolo avanza del 10%, l’altro arretra del 15% circa. Nel comparto farmaceutico, serie di Buy su Astrazeneca (AZN), forte del verdetto favorevole nel contenzioso legale che la contrapponeva a Teva Pharmaceutical (TEVA), per la violazione del brevetto su un farmaco contro la schizofrenia.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in buon rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5870. In lieve progresso l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno guadagnato $2.00 a $946.50 l’oncia. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.9590% dal 3.9920% di martedi’.
 

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

 

 

GREGGIO: ATTACCARE L'IRAN? I PREZZI SCHIZZEREBBERO A MASSIMI IMPREVEDIBILI

05 Luglio 2008 16:23 TEHERAN - di Reuters
____________________________

Il ministro iraniano del petrolio ha dichiarato che un eventuale attacco militare per frenare le attività nucleari di Teheran farebbe salire i prezzi del greggio a massimi "imprevedibili". Lo ha riferito oggi il sito del ministero del Petrolio iraniano. "Quando i prezzi del petrolio variano dai 10 ai 15 dollari in base ai commenti ufficiali (sul mercato), i prezzi del petrolio saranno spinti a massimi imprevedibili se qualcuno prenderà la insensata decisione di attaccare l'Iran", sono le dichiarazioni del ministro Gholamhossein Nozari, riportate dal sito.
 
 

 

BORSA: MICHELI; CRISI MERCATI VOLUTA DALLE BANCHE CENTRALI

07 Luglio 2008 18:17 MILANO - di ANSA
____________________________

(ANSA) - MILANO, 7 LUG - "L'attuale crisi dei mercati è stata voluta dalle banche centrali che hanno voluto 'far pagare' alle banche di investimento operazioni che definirei da accanimento terapeutico: l'estate comunque non porterà grandi scossoni". E' l'opinione, piuttosto controcorrente, di Francesco Micheli, uno dei finanzieri italiani più esperti, oggi presidente di Genextra, holding di investimento nel settore delle biotecnologie. Secondo Micheli, autore di una delle grandi scalate in Piazza Affari (Bi.Invest-Montedison) e tra i fondatori di E.Biscom-Fastweb di cui ha ceduto la partecipazione con una notevole plusvalenza, "c'é un tacito accordo tra le banche centrali per farla pagare a chi ha fatto operazioni troppo disinvolte, tipo mascherare i 'junk bond' da 'sub-prime'". Ma le banche centrali hanno immesso grande liquidità proprio per contenere la crisi. "Per contenerla - risponde Micheli all'ANSA a margine di un convegno della Camera di commercio di Milano sulle opportunità delle imprese italiane in Libia - ma la crisi nasce da lì: i sistemi per generarla sono tanti". Come prevede saranno le prossime semestrali in Italia e nel mondo? "Non mi aspetto grandi scossoni - risponde il finanziere, ultimamente impegnato soprattutto nel campo culturale e della musica classica - e non credo che l'estate porterà particolari tempeste: quello che si doveva far scontare é stato fatto. Piuttosto si confermerà che le banche italiane sono sostanzialmente fuori dai problemi dei prodotti particolarmente rischiosi". (ANSA).
 

 

 

 

WALL STREET: IN CALO, ALERT: VOLATILITA' PAUROSA

07 Giugno 2008 22:07 NEW YORK - di WSI
______________________________________________

Il trading sulla piazza di New York continua ad essere dominato dall’incertezza e da una volatilita’ paurosa. Dopo aver aperto in territorio positivo, gli indici hanno girato in rosso a meta’ giornata, per poi recuperare tutto e infine chiudere in sotto la parita', con oscillazioni superiori al 2.5% tra minimi e massimi, per le proeccupazioni di una crisi finanziaria e una stagione dei profitti (comincia domani) che si preannuncia nera.
Il Dow Jones Industrial Average era in rialzo di 111 punti al top intraday, poi ha toccato un bottom di 168 punti negativi nel pomeriggio, alla fine ha perso 56.58 punti (-0.50%) a 11231. Tutte le componenti finanziarie del Doew sono finite in rosso, con in testa Bank of America (-4%). L'indice delle blue chips e' in calo del 15% da inizio anno ed e' ormai in pieno territorio Orso (bear market) avendo perso -21% dal top dello scorso ottobre. Lo S&P500 ha ceduto lo 0.84% a 1232, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.09% a 2243.
Al brusco calo del greggio (vedi sotto) ha fatto quindi da contraltare l’evidente debolezza del comparto finanziario, piegato nuovamente dalle speculazioni circa nuove svalutazioni per le istituzioni bancarie. A guidare al ribasso il settore finanziario sono state le due agenzie semigovernative di mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE) scivolate ai minimi di 14 anni a causa di un annunciato cambiamento nelle pratiche contabili che potrebbe forzare i due gruppi ad operare un incremento di capitali per $75 miliardi. I due titoli hanno lasciato sul terreno circa il 15% dopo essere arrivati a segnare perdite superiori ai 20 punti percentuali.
"Ci si sta rendendo conto che il ‘credit crunch’ e la crisi finanziaria non sono ancora terminati; e’ ancora troppo presto per dire che il peggio e’ passato o che la fine e’ vicina" ha affermato Walter Prendergast, money manager di Paradigm Capital Management. La contrazione del mercato del credito e’ costata alle banche e alle societa’ di brokeraggio a livello globale oltre $400 miliardi in svalutazioni dall’inizio dello scorso anno. Le stime di Bloomberg riportano di un possibile calo del 60% dei profitti di tali aziende durante il secondo trimestre. Le perdite giornaliere delle blue chip Citigroup (C), JP Morgan (JPM) e Bank of America (BAC) hanno trascinato l'indice finanziario ai minimi di quasi 6 anni.
Nell’arco della seduta sia il Dow Jones che l’indice S&P500 hanno toccato livelli tali da riposizionarsi in una fase di mercato ‘orso’, in calo del 20% dai massimi registrati nell’ottobre dello scorso anno. L’indice industriale era entrato in tale fase gia’ la scorsa settimana, per l’S&P500 si e’ tratatto della prima volta dal 2002.
In assenza di dati macroeconomici, a contenere l’ondata di vendite di meta’ giornata e’ stato il calo del petrolio. Grazie all’allentamento delle tensioni tra Iran ed Occidente in riferimento allo sviluppo del programma nucleare, i futures con scadenza agosto sono arretrati di $3.92 (-2.7%) a $141.37 al barile, dopo aver toccato un minimo intraday di $139.50. Alla base delle vendite sul comparto energetico anche motivi di altra natura.
Tra le societa’ in evidenza, riflettori puntati ancora una volta sul portale Internet Yahoo! (YHOO) schizzato di oltre il 12% grazie alla notizia secondo cui Microsoft (MSFT) sarebbe pronta a ritrattare sul possibile acquisto della societa' nel caso di un cambiamento del Board. L’investitore miliardario Carl Icahn, furioso per il mancato accordo di merger nei mesi scorsi, avrebbe contattato piu’ volte Steve Ballmer (Ceo di Microsoft), per discutere sull’eventuale operazione di merger.
Luci accese anche sul colosso dell’auto General Motors (GM) che potrebbe presto annunciare un nuovo, forte taglio delle posizioni dei "colletti bianchi" e la vendita (o l'eliminazione) di alcuni brand. Nel comparto finanziario, Merrill Lynch (MER) sarebbe in trattative per la cessione della propria quota in Bloomberg e BlackRock. Il gruppo media NBC Universal, di proprieta’ di General Electric (GE), sarebbe vicino ad acquisire il Weather Channel (previsioni meteo) in un affare valutato diversi miliardi di dollari.
Alcuni pressioni si sono notate all’interno del comparto farmaceutico. Teva Pharmaceutical Industries (TEVA) ha chiuso in ribasso di oltre il 9% a causa dei deludenti risultati mostrati dalla Fase III dello studio sul Copaxone (utilizzato nel trattameto della sclerosi multipla), irrilevanti rispetto alla precente formula. Il colosso Merck (MRK) ha incassato un downgrade da parte di UBS, la rivale Astrazeneca (AZN) ha visto tagliarsi il rating a Hold da parte di Deutsche Bank.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro poco variato nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5720. In flessione l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno ceduto $4.80 a $928.80 l’oncia. Seduta positiva infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.930%.
 

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

 

 

 

MUTUI: BERNANKE STUDIA ESTENSIONE LINEA CREDITO FED AL 2009

08 Luglio 2008 15:09 ROMA - di ANSA
____________________________

(ANSA) - ROMA, 8 LUG - Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke sta vagliando la possibilità di estendere fino al 2009 la linea di credito di emergenza rivolta alle istituzioni finanziarie messe in difficoltà dal credit crunch. Lo ha annunciato lo stesso Bernanke nel corso di una conferenza ad Arlington in Virginia - secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg - precisando che l'estensione del provvedimento al 2009 durerà fino a quando la crisi del credito "continuerà a prevalere". A marzo scorso la Fed aveva varato la cosidetta Primary Dealer Credit Facility e la Term Securities Lending Facility per rispondere alle crescenti tensioni nel mercato del credito e al collasso di Bear Stearns e da tempo le autorità Usa stavano considerando se, e come, continuare a garantire alle banche di investimento l'accesso alla speciale linea di prestito della Federal Reserve per assicurare liquidità al sistema. In base a quanto stabilito dalla Fed la linea di credito di emergenza doveva durare sei mesi, quindi fino a settembre prossimo, e oggi Bernanke ha puntualizzato che la Fed sta lavorando con la Sec per aiutare le società a "rafforzare il proprio capitale e la liquidità".(ANSA).
 

 

 

MUTUI: SALE RISCHIO DEFAULT BOND, PESA CRISI FANNIE MAE

08 Luglio 2008 15:36 ROMA - di ANSA
____________________________

(ANSA) - ROMA, 8 LUG - Sale ai massimi da 14 settimane il rischio-default a valere sulle obbligazioni societarie, con l'aggravarsi della crisi di Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie semipubbliche statunitensi specializzate nel prestito ipotecario, che rischiano di dover mettere mano a una ricapitalizzazione da 75 miliardi di dollari. I contratti sull' indice Markit iTraxx Crossover - che monitora le 50 società con il più elevato livello di rischio - sono saliti di 21 punti base a 558 punti, il valore più alto dal 31 marzo scorso in base ai dati di JPMorgan riportati dall'agenzia Bloomberg. I 'credit-default swaps' sono strumenti derivati in grado di proteggere dal rischio di insolvenza di un' emissione obbligazionaria o di un prestito, e un rialzo indica un deterioramento nella percezione della qualità del credito. In particolare, i credit-default sulle emissioni di Fannie e Freddie Mac è salito a 82 punti base, indicando che il costo per proteggere bond per 10 milioni per cinque anni è salito a 82.000 dollari all'anno. Ieri Fannie Mae e Freddie Mac hanno accusato ribassi del 16% in Borsa, dopo che Lehman Brothers ha ventilato la possibilità che le due agenzie si trovino a dover archiviare perdite rispettivamente di 46 e 29 miliardi di dollari se saranno obbligate a contabilizzare i mutui che finora figuravano fuori bilancio. (ANSA).
 

 

USA: VENDITE DI CASE CON CONTRATTI IN CORSO -4.7%

08 Luglio 2008 16:00 ROMA - di ANSA
____________________________

Il dato di maggio e’ peggiore delle attese degli analisti. Le stime del mercato erano per un calo del 2.8%. Lo scorso mese l’indicatore era salito del 6.3%, poi rivisto al rialzo.
Le vendite di case con contratti in corso hanno registrato una variazione negativa a maggio pari a -4.7%.
Le attese degli analisti erano per una contrazione del 2.8%.
Lo scorso mese il dato e’ risultato in rialzo del 6.3% (maggiore da ottobre), poi rivisto al rialzo a +7.1%. Su base annuale il dato e' in calo -14.0%.


 

 

 

FED: LACKER, PER RIPRESA CONSIDERARE AUMENTO TASSI

08 Luglio 2008 20:53 ROMA - di ANSA
____________________________

(ANSA) - ROMA, 8 LUG - La Fed dovrebbe considerare la possibilità di alzare i tassi di interesse per limitare l'inflazione. Lo ha detto il presidente della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker, parlando al National Economists Club di Washington. La credibilità della Banca centrale "dipende dal fatto di continuare a condurre una politica monetaria in modo coerente con la stabilità delle attese inflazionistiche e agire con forza potrebbe erodere queste attese", ha detto Lacker, secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg. Lacker ha anche rilevato che un dollaro debole potrebbe alimentare le pressioni inflazionistiche. I policy makers della Fed, secondo il presidente della Fed di Richmond, dovrebbero "considerare necessario aumentare i tassi anche se la disoccupazione sta ancora salendo e la crescita è debole". "E' qualcosa che ci dobbiamo preparare a fare", ha aggiunto. Lacker ha anche detto che la crescita economica dovrebbe accelerare il prossimo anno. (ANSA).



 

 

 

STEINHARDT: WALL STREET CONTINUERA' A SCENDERE

08 Luglio 2008 21:21 NEW YORK - di ANSA
____________________________

Michael Steinhardt, 67 anni, uno dei pionieri tra i gestori di hedge funds, con un track record di oltre il 20% all'anno per tre decenni, ha detto oggi in un'intervista a Bloomberg Television che il mercato azionario americano continuera' a scendere, anche se abbondano i segnali "contrarian" che puntano a un rimbalzo.
I record dei prezzi del greggio e il credit crunch che ha portato ad oltre $400 miliardi di svalutazioni e perdite (e altri sono in arrivo) in tutte le maggiori banche mondiali, impediranno al mercato azionario Usa di salire, ha detto oggi in un'intervista a Bloomberg Television Steinhardt. L'indice Standard & Poor's 500 e' calato circa il 20% dai massimi dello scorso ottobre, entrando quindi ufficialmente in una fase di mercato Orso (bear market).
"Ci sono ragioni autentiche, solide e piene di preoccupazioni per un mercato orso oggi - ha detto Steinhardt a Bloomberg - ci siamo nel bel mezzo e non penso che abbiamo ancora toccato il fondo. Posso pensare a un solo rapido riaggiustamento di queta situazione: un drammatico, sostanziale ribasso del prezzo del petrolio". Sara' una coincidenza, ma nella seduta di oggi il greggio ha chiuso con il piu' forte ribasso giornaliero di quasi 4 mesi, a quota $136.04, un calo di $5.33 al barile, pari a -3,8%.
 

 

 

 

WALL STREET: IN DECISA, POI SCATTA E CHIUDE IN RALLY

08 Luglio 2008 22:08 NEW YORK - di WSI
______________________________________________

Il brusco calo del greggio (-$9.25 in due sedute) alimenta un'ondata di Buy sui titoli dei comparti retail e trasporti. Bene anche l'hi-tech con il Nasdaq salito +2.28%. Finanziari in rispolvero grazie a Bernanke.
Dopo aver attraversato piu’ volte la linea di parita’, gli indici americani sono riusciti ad imboccare la strada dei rialzi ed hanno archiviato la sessione in rally. Il Dow Jones ha guadagnato l'1.36% a 11384, l’S&P500 l'1.71% a 1273, il Nasdaq e’ avanzato del 2.28% a 2294. Il nuovo calo del greggio ha originato un forte interesse sui titoli dei comparti retail e trasporti, mentre l’ultimo intervento di Bernanke ha disteso temporaneamente il clima sul comparto finanziario. Nonostante il forte recupero giornaliero dei listini, alcuni operatori ritengono che il mercato azionario sia ancora lontano dalla tanto attesa fase rialzista.
Il petrolio ha esteso le forti perdite gia’ registrate nella seduta precedente, ritracciando visibilmente dai massimi assoluti di $145.85 toccati il 3 luglio. Nelle ultime due sedute le perdite sono state pari a $9.25, i futures con consegna agosto hanno ceduto $5.33 (-3.8) a quota $136.04 al barile, realizzando la maggiore perdita giornaliera di quasi 4 mesi (19 marzo). I timori di un ulteriore rallentamento dell’economia a livello globale hanno incrementato le speculazioni su un abbassamento della domanda per l’oro nero che hanno innescato l’ondata di Sell. Altri motivi dietro al recente calo sono da ricercare nel rafforzamento del dollaro e nella scampata minaccia dell’uragano Bertha che non si dirigera’ verso la zona del Golfo del Messico, area in cui e’ dislocata gran parte degli impianti petroliferi americani.
Il raffreddamento delle quotazioni energetiche ha aiutato l’indice S&P500 a risollevarsi dai minimi di due anni. Forti acquisti hanno interessato il corriere internazionale UPS (UPS), che ha anche beneficiato dei commenti positivi di alcuni analisti, la conglomerata industriale General Electric (GE) e il colosso retail Wal-Mart (WMT). Sugli scudi anche i titoli finanziari, spinti dalle dichiarazioni di Ben Bernake, secondo cui la Banca Centrale fara’ di tutto per garantire la stabilita’ dei mercati finanziari ed estendera’ i prestiti d’emergenza a favore delle grosse banche di Wall Street oltre la fine dell’anno. Lo spider del comparto (XLF) e’ avanzato di oltre 4 punti percentuali, solidi rialzi sono stati registrati da Bank of America (BAC), American Express (AXP), JP Morgan (JPM) e Citigroup (C).
La forte incertezza sul comparto dei mutui, a quasi un anno di distanza dallo scoppio della crisi del credito, aveva impedito ai listini di spingersi al rialzo nella prima parte della mattinata. Il pericolo di una nuova ondata di svalutazioni a carico delle istituzioni bancarie continua comunque a rappresentare un elemento di forte preoccupazione. Le voci su un eventuale incremento di capitale da parte delle societa’ dei mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE) gia’ nella seduta precedente avevano trascinato al ribasso l’intero mercato.
Negativi i segnali giunti dal mercato immobiliare, che sembra essere ancora lontano dal punto di bottom annunciato piu’ volte nei mesi scorsi da molti operatori. Nel mese di maggio le vendite di case con contratti in corso sono diminuite del 4.7%, in misura maggiore delle previsioni; il dato e’ in ribasso del 14% rispetto allo scorso anno.
Pressioni di vendita si sono notate sui comparti delle commodities. I produttori di materie prime hanno risentito del calo dei prezzi del greggio, dei cereali e dei metalli. Freeport-McMoRan (FCX), la piu’ grande societa’ del rame quotata in borsa, ha ceduto il 4%. Chevron (CVX) ed Exxon Mobil (XOM) hanno chiuso in calo di circa l’1%.
Sell anche per la nota societa’ specializzata nella vendita di prodotti per l’ufficio Office Depot (ODP), dopo aver annunciato un calo del 10% delle vendite comparate nel Nord America. In rosso il gigante dell’alluminio Alcoa (AA) a causa di un certo nervosismo in vista della pubblicazione dei risultati trimestrali. Gli elevati costi energetici e il rallentamento della spesa dei consumatori hanno spinto piu’ volte gli analisti negli ultimi mesi a ritoccare al ribasso le stime sui risultati trimestrali delle aziende facenti parte dell’S&P500.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5655. In flessione l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno ceduto $5.50 a $923.30 l’oncia. Seduta positiva infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.88% dal 3.930%.

 

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

 

MUTUI: FANNIE MAE E FREDDIE MAC DECLASSATE DA TRADER DERIVATI

09 Luglio 2008 18:32 ROMA - di ANSA
____________________________

CRESCE RISCHIO INSOLVENZA, OGGI 3 MLD BOND CON MAXI RENDIMENTO
(ANSA) - ROMA, 9 LUG - Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie semipubbliche statunitensi specializzate nel prestito ipotecario, godono tuttora di un giudizio di Tripla A da parte delle maggiori agenzie di rating, ma sono trattate dai trader in derivati come se avessero un merito di credito cinque volte inferiore. E intanto oggi Fannie Mae ha emesso bond per tre miliardi di dollari con scadenza a due anni a un rendimento molto elevato, pari a 74 punti base in più rispetto ai Treasury (titoli di stato Usa) ad analoga scadenza. Segno che per le agenzie di mutui a garanzia pubblica il livello di rischio di insolvenza continua ad aumentare. In base ai dati dell'agenzia Bloomberg, i credit default swaps legati a 1.450 miliardi di debito collocato dalle due maggiori società statunitensi di finanziamenti ipotecari sono scambiati a livelli che implicano un rating di A2, secondo i criteri di Moody's. I prezzi dei contratti usati per speculare sulla solidità creditizia di Fannie Mae e Freddie Mac, e per tutelare dall'eventuale insolvenza delle due agenzie sono raddoppiati negli ultimi due mesi. I trader - spiega ancora l'agenzia Bloomberg - ignorano la garanzia fornita implicitamente dal governo Usa sul debito delle due società, in una fase in cui aumentano le perdite sui crediti e crescono i timori che le aziende non dispongano di capitali sufficienti per far fronte alla più grave crisi immobiliare dai tempi della Grande Depressione degli anni '30. Le due agenzie hanno accumulato perdite per complessivi 11 miliardi di dollari e hanno gia' raccolto capitali freschi per oltre 20 miliardi di dollari da dicembre. In Borsa il titolo Fannie Mae ha perso il 73% nell'ultimo anno, mentre quello di Freddie Mac ha perso il 60%, e lunedì scorso hanno patito ribassi del 16%, dopo che Lehman Brothers aveva segnalato il rischio che un cambiamento delle norme contabili potesse costringere le due agenzie a reperire altri 75 miliardi di dollari. (ANSA).

 

 

 

 

WALL STREET: ALLARME, S&P500 IN MERCATO ORSO

09 Luglio 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
______________________________________________

E' ribasso su tutta la linea, della peggior specie. Il Dow Jones ha ceduto il 2.08% a 11147, l’S&P500 il 2.28% a 1224, il Nasdaq e’ arretrato del 2.60% a 2234. Il calo ha portato l'indice Standard & Poor's 500 in territorio da "mercato orso" (bear market) per la prima volta dal 2002. Gli altri due indici ci sono gia' da oltre una settimana.
Gli operatori sono molto preoccupati per l’outlook economico, e da oggi, in particolare, dell'effettiva capacita' dei due colossi del comparto mutui, Fannie Mae e Freddie Mac, di riuscire a sventare il terribile credit crunch. I massicci sell su Fannie Mae e Freddie Mac hanno trascinato al ribasso tutti i titoli finanziari, in quello che e' stato il peggior crollo del comparto degli ultimi 6 anni. Merrill Lynch ha perso -9,25%, sull'onda di voci legate a nuove svalutazioni. Poi l'agenzia di rating Fitch ha fatto sapere che potrebbe tagliare il credit rating della banca d'affari su aspettative della "quarta perdita trimestrale consecutiva, nel secondo trimestre, per via di ulteriori svalutazioni in arrivo". Sell a valanga anche su Lehman Brothers, che ha perso -11.4% a $19.74.
Secondo Bloomberg uno dei motivi del sell-off e' che i costi di finanziamento di Fannie Mae sono schizzati ieri al rialzo, poiche' la societa' ha dovuto prezzare $3 miliardi di bond a 2 anni ad un tasso d'interesse elevatissimo, facendo cosi' scatenare i timori che non riuscira' a proseguire a stare sul mercato come entita' indipendente. Fannie e' crollata del 13%, Freddie ha perso quasi il 24%.
Come se non bastasse gli ultimi segnali giunti da piu’ fronti sembrano indicare che l’economia degli Stati Uniti e’ destinata a rallentare nei prossimi mesi. Ad alimentare pressioni sul comparto tecnologico e' stata una serie di downgrade su un gruppo di societa' di semiconduttori e i commenti della banca d'affari svizzera UBS sul colosso del infrastrutture newtwork Cisco Systems (CSCO), il cui titolo e' calato ai minimi di 52 settimane. Stando alle analisi di UBS, Cisco sara’ costretta a fronteggiare difficili condizioni di mercato nei prossimi mesi ed un rallentamento della domanda sia negli Usa che in Europa; cio' ha convinto UBS a tagliare le stime sui risultati fiscali dei prossimi trimestri e il target price di CSCO. Il titolo ha ceduto oltre il 5% trascinando in giu' grossi nomi del comparto network/semiconduttori: pesanti perdite sono state registrate da Netlogic (NETL), Cavium Networks (CAVM), Juniper (JNPR), IBM (IBM), Kla-Tencor (KLAC), Applied Materials (AMAT).
L’attenzione principale degli investitori si sta ora concentrando sulla stagione degli utili societari. Nella seduta di martedi’ il gigante dell’alluminio Alcoa aveva riportato profitti in linea col consensus e ricavi superiori alle attese: il titolo era arrivato a segnare un rialzo superiore ai quattro punti percentuali in avvio di contrattazioni, per poi cedere interamente i guadagni nell’arco della seduta, in sintonia col resto del mercato.
"Saranno fondamentali i numeri che verranno pubblicati dalle grosse banche d’affari prima, e dalle societa’ tecnologiche poi" ha affermato Hugh Johnson, presidente di Johnson Illington Advisors. Ma il focus tendera’ a concentrarsi anche sui risultati delle aziende retail: un rallentamento della spesa dei consumatori potrebbe originare un’ulteriore contrazione del 10% dell’indice S&P500, gia’ in ribasso di 20 punti percentuali dai massimi registrati lo scorso ottobre.
"Al momento l’indice e’ a meta’ strada tra i minimi di marzo e il top di maggio" osserva Kenneth Tower, chief market strategist di Covered Bridge Tactical. "Sembra purtoppo essere diretto verso il punto di bottom: gli operatori stanno perdendo fiducia sul fatto che il recupero economico sia dietro l’angolo".
Dopo il brusco scivolone degli ultimi due giorni, il petrolio era riuscito a ritrovare la strada dei rialzi in mattinata, per poi chiudere invariato. Le ultime news avrebbero probabilmente scatenato un'ondata di acquisti sul comparto, non fosse stato per l'intensificarsi delle speculazioni circa un rallentamento globale dell'economia che avra' l'effetto di contenere la domanda di greggio.
La notizia dei nuovi test condotti dall’Iran sul lancio di missili con gittata fino a 2000 chilometri (che potrebbero colpire Israele), e la contrazione delle scorte settimanali superiore alle attese, avevano spinto i futures con scadenza agosto ad un massimo intraday di $137.69 al barile, per poi guadagnare un solo centesimo a quota $136.05 a causa dell’inversione di rotta finale.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in recupero nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5741. In rialzo l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno guadagnato $5.30 a $928.60 l’oncia. Seduta positiva infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8340% dal 3.88% di martedi’.
 

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

 

MUTUI: BERNANKE E PAULSON, CAMBIARE SISTEMA REGOLE

10 Luglio 2008 21:36 NEW YORK - di ANSA
____________________________

(ANSA) - NEW YORK, 10 LUG - Rivedere il sistema regolatorio, conferendo nuovi poteri, così da isolare l'economia nazionale dai danni che potrebbero essere causati dal collasso delle big di Wall Street. E' l'idea rilanciata davanti al Congresso dal presidente della Fed, Ben Bernanke, e dal segretario al Tesoro americano, Henry M. Paulson, che hanno auspicato la creazione di nuove procedure attraverso le quali il governo possa guidare eventuali fallimenti di grandi istituzioni, senza che questi abbiano ripercussioni negative sulla stabilità dei mercati e dell'economia. Difendendo il salvataggio di Bear Stearns, e sottolineando che probabilmente non ci saranno casi analoghi, Bernanke ha constatato che le turbolenze sui mercati sono ancora in atto e "i nostri sforzi sono concentrati nell'aiutare il sistema finanziario a tornare alla normalità. Non è comunque troppo presto per pensare a eventuali step che potrebbero ridurre l'incidenza e la severità di crisi future". Alla luce di Bear Stearns "il Congresso potrebbe considerare - ha spiegato Bernanke - se nuovi strumenti sono necessari per assicurare l'ordinata liquidazione di importanti società finanziarie". Il presidente della Fed pur spingendo per un ripensamento delle regole, ha invitato comunque a non correre visto che è meglio aspettare per un buona normativa che accelerare per averne una non soddisfacente. E per migliorare il contesto d'azione la Fed, per la quale Bernanke auspica maggiori poteri, sta lavorando con le altre autorità. La cooperazione con la Sec "sta avvenendo nell'attuale contesto regolatorio con l'obiettivo di governare la situazione nel breve termine. In un'ottica a più lungo termine, comunque, la legislazione potrebbe aver bisogno di provvedere un contesto più robusto di norme per la supervisione prudenziale delle banche di investimento", ha aggiunto Bernanke, mettendo in evidenza come la banca centrale, insieme ad altri regolatori e al settore privato, è impegnata a rafforzare l'infrastruttura finanziaria. Paulson ha osservato come attualmente il fallimento di alcune istituzioni avrebbe un impatto sistemico. I maggiori player finanziari "hanno bisogno di essere disciplinati nel governare il rischio e non devono aspettarsi che in caso di necessità il governo voli a salvarli. Alle istituzioni finanziarie va consentito di poter fallire". Paulson ha anche cercato di rasserenare gli animi su Freddie man e Fannie Mae, precisando di aver avuto rassicurazioni sull'adeguatezza del loro capitale. (ANSA).
 

 

 

BORSA: FANNIE MAE SCENDE A MINIMI '91, FREDDIE MAC -22,42%

10 Luglio 2008 22:24 NEW YORK - di ANSA
____________________________

(ANSA) - NEW YORK, 10 lug - Profondo rosso per Freddie Mac e Fannie Mae, che chiudono in calo rispettivamente del 22,42% a 7,46 dollari e del 14,94% a 13,02 dollari. Dall'inizio della settimana Fannie Mae, che oggi è scesa fino ai minimi dal 1991 arrivando a cedere il 23% a 11,70 dollari, ha perso il 38% del proprio valore di Borsa, mentre Freddie Mac il 54%. A pesare sono le parole dell'ex presidente della Fed di St. Louis, William Poole, secondo il quale le due agenzie semipubbliche specializzate in mutui ipotecari sono a rischio insolvenza. Secondo alcune indiscrezioni l'amministrazione Bush avrebbe iniziato a discutere cosa fare nel caso di fallimento delle due agenzie. Il segretario al Tesoro Henry Paulson ha cercato di raffreddare i timori, spiegando di aver ricevuto rassicurazioni sull'adeguata capitalizzazione delle agenzie. Più cauto il presidente della Fed, Ben Bernanke: "Credo che siano ben capitalizzate ai termini della regolamentazione" ma dovrebbero rafforzare ulteriormente il proprio capitale. Le affermazioni di Poole non hanno fatto che aggravare un quadro già difficile per le due società: lunedì scorso Lehman Brothers ha ventilato la possibilità che le due agenzie si trovino a dover archiviare perdite rispettivamente di 46 e 29 miliardi di dollari se saranno obbligate a contabilizzare i mutui che finora figuravano fuori bilancio. (ANSA).
 

 

 

 

WALL STREET: RESTA LA PAURA PER I FINANZIARI

10 Luglio 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
______________________________________________

I listini allungano sul finale dopo una seduta fortemente volatile. Tonfo delle societa' di mutui Fannie e Freddie, giu' l'intero comparto bancario. Rally del petrolio, sopra i $141.
All’indomani dell selloff che ha spinto il mercato azionario statunitense in una condizione di mercato ‘orso’, i listini sono riusciti a recuperare parte del terreno ed archiviare la sessione in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.73% a 11229, l’S&P500 lo 0.70% a 1253, il Nasdaq e’ avanzato dell'1.03% a 2257. Anche oggi pero’ a dominare la scena e’ stata l’elevata volatilita’: alle incoraggianti operazioni di M&A si e’ contrapposta l’evidente debolezza del comparto finanziario. Alcune pressioni sono giunte anche dal comparto energetico, con il petrolio in forte recupero, oltre la soglia dei $141.
Continua ad esserci forte preoccupazione tra gli operatori per le sorti delle due societa’ simigovernative di mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE). Sui due gruppi grava il rischio della bancarotta a causa delle difficolta’ nell’accesso a nuovi finanziamenti, che potrebbero causare una vendita di azioni superiore al previsto per far fronte alle perdite legate alla crisi subprime.
A deprimere ulteriormente i due titoli (in ribasso rispettivamente del 10% e del 20%) sono stati anche i commenti del Segretatio al Tesoro Usa Henry Paulson per cui il mercato non puo’ continuare ad attendersi un salvataggio d’emergenza da parte del governo per ogni societa’ finanziaria in difficolta’. "Per garantire la disciplina dei mercati e contenere i rischi sara’ necessario lasciare fallire le istituzioni non piu’ in grado di operare" ha affermato Paulson.
Freddie Mac (FRE) ha dovuto incassare anche il taglio del target price da parte degli analisti di UBS. In forte calo anche Lehman Brothers (LEH) a causa delle rinnovate tensioni sul credito e sull’eventualita’ di una nuova infusione di capitali per mantenere in vita la banca. In rosso pure Bank of America (BAC): il CEO del gruppo ha annunciato che non sara’ necessario un incremento di capitale ma la rivale Morgan Stanley ne ha tagliato comunque il rating da "Equal-Weight" a "Underweight".
Contrastati gli ultimi numeri sulle vendite comparate. Grazie al piano di stimolo fiscale promosso dal governo Usa, i colossi Wal-Mart (WMT) e Target (TGT) hanno registrato, nell’ultimo mese, vendite 'same store' migliori del consensus; il primo ha anche rivisto al rialzo l’outlook sui risultati del secondo trimestre fiscale. Male pero’ le aziende Nordstrom (JWN), Abercrombie & Fitch (ANF), Limited Brands (LTD), e American Eagle Outfitters (AEO) che hanno tutte riportato un calo delle vendite.
Alcune note positive sono emerse dal fronte delle acquisizioni e fusioni societarie, solitamente un segnale incoraggiante per le borse. Il colosso chimico Dow Chemical (DOW) ha avanzato un’offerta di acquisto su Rohm and Haas (ROH) del valore di $15 miliardi: il titolo della societa’ di Philadelphia e’ schizzato del 65%. Tra gli altri titoli, buoni acquisti su General Electric (GE) dopo aver annunciato uno spinoff della divisione industriale, in netto calo invece il colosso dell'auto General Motors (GM) scivolato ai minimi di 54 anni.
L’unico dato in calendario ha mostrato un buon recupero del comparto del lavoro, con le richieste di sussidio da parte dei disoccupati scese di 58 mila unita’ nell’ultima settimana, a livelli nettamente migliori delle attese. Particolare attenzione sara’ riposta nella giornata di venerdi’ nei numeri relativi ai prezzi import-export, in chiave inflazionistica, e sulla fiducia dei consumatori.
Sugli altri mercati, in forte progresso il petrolio. L’intensificarsi delle tensioni geopolitiche in Iran e Nigeria e la condizione di ipervenduto di brevissimo periodo (dopo il calo di $9 nei primi due giorni della settimana) hanno spinto al rialzo le quotazioni dell’oro nero, sopra i $141. I futures con scadenza agosto hanno guadagnato $5.6 (+4.1%) a $141.65 al barile.
Sul valutario, euro ancora in rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5783. In rialzo l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno guadagnato $13.40 a $942.00 l’oncia. Seduta positiva infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8110% dal 3.8340% di mercoledi’.
 

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

MUTUI: CASA BIANCA, NO COMMENT SU SALVATAGGIO FANNIE E FREDDIE. PARLA PAULSON

11 Luglio 2008 14:50 NEW YORK  - di ANSA
________________________________

L'amministrazione Usa, alla luce del crollo (-50%) per i due colossi para-governativi dei mutui, non commenta sulle ipotesi di salvataggio. Per calmare i mercati, Paulson si prepara a fare un annuncio pubblico.

L'amministrazione Usa, alla luce del forte ribasso nel pre-borsa (fino -50%) per i titoli dei due colossi para-governativi dei mutui immobiliari, Fannie Mae e Freddie Mac, non commenta sulle ipotesi di un salvataggio che circolano a Wall Street. La caduta a candela dei due titoli nelle contrattazioni del preborsa e' scattata dopo che "una persona a conoscenza delle trattative - scrive Bloomberg - ha detto che un salvataggio governativo di una o ambedue le societa' di mutui e' tra le varie opzioni prese in considerazione dalla Casa Bianca". Il nervosismo e' tale che sono trapelate voci di un prossimo intervento (questione di ore) del ministro del Tesoro Usa Henry Paulson, volto a calmare le ansie dei mercati sulle sorti di Fannie Mae e Freddie Mac.
Al congresso l'opinione e' che le due agenzie siano troppo grandi per fallire e necessarie alla ripresa del settore immobiliare. Le voci sono nate dopo la pubblicazione di un articolo del New York Times che oggi segnala la possibilità che intervenga direttamente il governo Usa per salvare Fannie Mae e Freddie Mac, in caso di insolvenza e perdita del capitale. Fannie e Freddie detengono o garantiscono oltre $5 trilioni di mutui, pari a circa la metà del totale degli Stati Uniti. Un'insolvenza provocherebbe un crack di dimensioni devastanti.
Spencer Bachus, un repubblicano che siede nell' House Financial Services Committee, ha commentato che se il governo Usa decidesse di salvare Fannie e Freddie, gli investitori in azioni non devono aspettarsi che l'amministrazione fermi il crollo dei titoli in borsa.

 

 

MUTUI: FANNIE & FREDDIE, NESSUN PIANO DI SALVATAGGIO

11 Luglio 2008 16:31 NEW YORK  - di ANSA
________________________________

Il Segretario al Tesoro Usa Paulson ha affermato che il governo continuera’ a supportare le due societa’ paragovernative di mutui immobiliari Fannie Mae e Freddie Mac "secondo gli attuali canoni" ma che al momento non e' prevista l'attuazione di alcun piano di salvataggio d’emergenza.
La dichiarazione di Paulson segue le numerose voci a Wall Street che avevano annunciato un intervento del governo a supporto dei due gruppi, in difficolta' a causa del rischio insolvenza legato alla crisi subprime.
Il valore delle due societa' di e' dimezzato nell'arco di poche ore: Fannie Mae e Freddie Mac perdono rispettivamente il 39,60% a 7,97 dollari e il 46,75% a 4,26 dollari. Il titolo Fannie Mae ha perso l'80% del proprio valore dall'inizio dell'anno, quello Freddie Mac l'87%.
Proprio ieri Paulson aveva dichiarato che il mercato non puo' attendersi un intervento del governo per ogni societa' a rischio bancarotta. "E' necessario lasciar fallire le aziende non piu' in grado di operare per garantire la stabilita' dei mercati e limitare i rischi" era stato il commento del Segretario al Tesoro.
Al Congresso Usa l'opinione e' che le due agenzie siano troppo grandi per fallire e necessarie alla ripresa del settore immobiliare. Le voci sono nate dopo la pubblicazione di un articolo del New York Times che oggi segnala la possibilità che intervenga direttamente il governo Usa per salvare Fannie Mae e Freddie Mac, in caso di insolvenza e perdita del capitale. Fannie e Freddie detengono o garantiscono oltre $5 trilioni di mutui, pari a circa la metà del totale degli Stati Uniti. Un'insolvenza provocherebbe un crack di dimensioni devastanti.
Spencer Bachus, un repubblicano che siede nell' House Financial Services Committee, ha commentato che se il governo Usa decidesse di salvare Fannie e Freddie, gli investitori in azioni non devono aspettarsi che l'amministrazione fermi il crollo dei titoli in borsa.
Ecco la dichiarzione ufficiale del ministro del Tesoro Usa Henry Paulson:
"Today our primary focus is supporting Fannie Mae and Freddie Mac in their current form as they carry out their important mission. "We appreciate Congress' important efforts to complete legislation that will help promote confidence in these companies. We are maintaining a dialogue with regulators and with the companies. OFHEO will continue to work with the companies as they take the steps necessary to allow them to continue to perform their important public mission."
Secondo Bloomberg, Fannie Mae e Freddie Mac dovrebbero registrare in bilancio perdite e svalutazioni per circa $77 miliardi prima che il governo americano sia costretto a intervenire con un salvataggio pubblico, stando a uno studio degli analisti di Fox-Pitt Kelton e Friedman, Billings, Ramsey & Co. Le due agenzie para-governative hanno gia' raccolto circa $20 miliardi per coprire le perdite dovute al piu' alto tasso di bancarotte e mancati pagamenti di rate nel settore immobiliare.
 

 

 

MUTUI: BUSH PARLA DI FANNIE, FREDDIE E DELLA CRISI

11 Luglio 2008 18:06 NEW YORK  - di ANSA
________________________________

Il presidente degli Stati Uniti, George Bush, ha scelto di fare una dichiarazione pubblica in diretta televisiva occupandosi eccezionalmente (non accade mai, per la Casa Bianca) di mercati finanziari ed economia. Bush e' stato costretto dall'accelerarsi degli eventi che vedono al centro delle preoccupazioni di Wall Street la crisi di Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie para-governative di mutui immobiliari.
Bush ha detto che e' stato informato stamattina della situazione riguardante Fannie Mae e Freddie Mac dal ministro del Tesoro Henry Paulson, e che il governo americano monitora attentamente lo scenario e "fara' il possibile, lavorando duramente" per garantire la stabilita', insieme al presidente della Federal Reserve Ben Bernanke.
Bush ha detto di giudicare preoccupante il rialzo dei prezzi del petrolio, che incide sul bilancio delle famiglie americane, per l'aumento dei costi della benzina, ma che il piano di stimolo dell'amministrazione e' stato molto utile.
Intanto la Borsa Usa estende le perdite dopo che il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, non ha offerto indicazioni su un imminente salvataggio dei colossi sui mutui Frannie Mae e Freddie Mac. Il un articolo il New York Times ha scritto oggi che il governo americano starebbe valutando il salvataggio delle due agenzie di interesse governativo se le loro difficoltà si faranno più serie.
Intervenendo sull'argomento, Paulson ha dichiarato che l'obiettivo principale del governo è al momento quello di un sostegno alle agenzie nella "forma attuale" e le sue parole sono state interpretate come una smentita di possibili salvataggi. I due titoli proseguono in pesante ribasso con Freddie Mac giù di oltre il 30%. Il mercato teme che eventuali ostacoli sulle attività delle due società possano peggiorare la crisi del settore immobiliare con ripercussioni sull'intera economia.
Preoccupazioni su nuove ripercussioni della crisi del credito penalizzano oggi come ieri anche Lehman Brothers, che cede a due cifre mentre balzano i costi dei cds. A pesare sul mercato sono anche le quotazioni del petrolio che oggi hanno toccato il nuovo record sopra i 147 dollari al barile sul crescente nervosismo per il Medio Oriente, e per le ripercussioni sull'economia e sull'inflazione.
 

 

 

MUTUI: GIALLO E INSIDER TRADING, NOTIZIA FALSA E MAXI RIMBALZO DI FREDDIE

11 Luglio 2008 20:56 NEW YORK  - di ANSA
________________________________

Breaking news degli ultimi minuti: secondo fonti di Washington (un lancio di agenzia della Reuters) sembra si sia svolto un incontro tra il presidente della Fed, Ben Bernanke, e il n.1 del colosso dei mutui immobiliari Freddie Mac, Richard Syron, da cui sarebbe emerso che sia Fannie Mae che Freddie Mac potranno beneficiare delle operazioni di "discount window", ovvero della possibilita' di prendere in prestito denaro direttamente dalla Banca Centrale Usa.
Nonostante i rumors, circolanti in modo palese sui terminali di centinaia di broker nelle sale trading di Wall Street, la Fed si e' rifiutata di commentare sulla sua disponbilita' ad utilizzare la "discount window". In un secondo momento, dopo la chiusura delle contrattazioni in borsa, l'agenzia Dow Jones (rivale di Reuters) ha invece inviato ai terminali una notizia secondo cui "non e' avvenuto alcun incontro" tra Bernanke e Syron, e sopratutto non e' stato mai concesso l'utilizzo della "discount window". La rete televisiva Cnbc ha poi avuto conferma dalla stessa Federal Reserve che la situazione e' monitorata attentamente, ma sostanzialmente la notizia pubblicata da Reuters e' falsa.
Poiche' la news ha provocato il rimbalzo clamoroso di Fannie Mae e Freddie Mac e di conseguenza un ritorno alla parita' degli indici azionari (basta verificare il grafico) e' chiaro che qualcuno (banche d'affari, hedge funds?) ha guadagnato cifre immense, con rialzi superiori ai due punti percentuali nel gioro di meno di un'ora, e successivi ribassi superiori al punto e mezzo percentuale.
Sara' da vedere se la Sec, Securities and Exchange Commission, vorra' vederci chiaro e capire se si e' trattato di una maxi-speculazione di insider trading. Un episodio che potrebbe scuotere la fiducia sul mercato finanziario e che comunque e' indicativo delle drammatiche tensioni di queste settimane a Wall Street.
La "discount window" e' uno strumento, di breve periodo, solitamente concesso a banche e finanziarie che versano in una grave situazione di liquidita' (e' successo con Bear Stearns) causata da fattori straordinari interni o esterni. Con questa azione, cosi' come era stata prospettata dalla news di Reuters, era evidente l'intento di rassicurare il mercato finanziario prima della chiusura di Wall Street, e soprattutto prima del weekend, riguardo al livello di vigilanza messo in piedi dalle autorita' monetarie degli Stati Uniti, con il beneplacito della Casa Bianca.
Subito dopo la diffusione del rumor (poi rivelatosi falso) il titolo Freddie Mac (FRE) e' tornato sulla linea di parita' e quindi ha recuperato circa il 45% dai minimi intraday dell'apertura, Fannie Mae (FNM) era ancora in ribasso del 20% ma in miglioramento, dopo essere arrivato a segnare una perdita di -50% intraday.
Immediata la reazione degli operatori, tornati a puntare sull'azionario proprio nell'ultima ora di scambi a seguito della news Reuters. Il Dow Jones ha recuperato quasi tutto il terreno perduto segnando -0.30% dopo aver accusato un calo di 200 punti (circa -2,2%); il Nasdaq ha rimbalzato a sua volta tornando in pochi minuti sulla linea di parita' (perdeva -2,4% sui minimi). Gli indici tuttavia sono stati sottoposti a paurose oscillazioni, con centinaia di milioni di titoli passati di mano, recuperi repentini e nuove improvvise ondate di vendite: il clima e' schizofrenico.
Comunque, la notizia che Washington avrebbe intenzione di non abbassare la guardia, potrebbe (il condizionale e' d'obbligo) scongiurare una pessima chiusura a Wall Street nell'ultima seduta della settimana, con gli indici in territorio "mercato orso". Nessuno e' veramente pronto a far fronte alle conseguenza di un lunedi' di ribassi in tutte le borse del mondo.

 

 

 

 

WALL STREET: IN PREDA ALL'INCUBO INSOLVENZA

11 Luglio 2008 22:08 NEW YORK - di WSI
______________________________________________

Seduta mozzafiato a Wall Street, con il trading condizionato dalle notizie sulla crisi e sul salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie para-governative a cui fanno capo $5 trilioni di mutui immobiliari, con apertura dominata dal quasi "panic selling", il Dow Jones sotto quota 11000 per la prima volta in due anni, perdite superiori al 2% nell’arco della seduta, e poi il recupero sul finale grazie a rumor su intervento Fed. Alla chiusura delle contrattazioni l'indice delle blue chips ha ceduto l'1.14% a 11100, l’S&P500 l'1.11% a 1239, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.83% a 2239.
Ad originare l’ondata di vendite e’ stato il crollo fino a -50% (poi ridimensionatosi sul finale) delle due agenzie semigovernative Fannie Mae e Freddie Mac, sui cui grava il pericolo della bancarotta a causa delle perdite legate alla crisi subprime.
Il Segretario al Tesoro Usa Henry Paulson ha affermato che il governo continuera’ a supportare le due aziende ma che non e’ ancora stato sviluppato alcun piano di salvataggio che possa definitivamente eliminare il rischio di fallimento per le societa’. Il rischio di insolvenza a causa della crisi subprime ha seriamente messo in difficolta’ le due aziende che hanno iniziato a cedere visibilmente terreno gia’ dall’inizio della settimana, quando un cambiamento nelle pratiche contabili ha costretto i gruppi ad annunciare un’emissione di azioni superiore al previsto per far fronte alle perdite.
A risollevare i titoli dai minimi intraday (-50%) e’ stata, ad appena un’ora dalla chiusura delle contrattazioni, la diffusione di un rumor (lancio dell'agenzia Reuters) in cui si raccontava che il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, avrebbe garantito ai due colossi ipotecari l’accesso alle operazioni di "discount window", ovvero ai prestiti d’emergenza concessi direttamente dalla Banca Centrale alle aziende colpite dalla crisi di liquidita’. La situazione resta pero' ancora incerta, in quanto proprio la Fed avrebbe smentito tali speculazioni. A fine giornata Freddie Mac (FRE) lascia sul terreno il 10%, Fannie Mae (FNM) cede il 25% circa. Inevitabile le ripercussioni sull’intero comparto finanziario: Lehman Brothers ha perso -19%, Wachovia (WB) l’11%, -5.50% per Washington Mutual (WM).
Al alimentare le vendite sull’azionario e’ stato anche il nuovo record del petrolio, schizzato oltre i $147. Un’esercitazione con aerei da guerra effettuata in Israele ha intensificato le tensioni su un possibile attacco nei confronti dell’Iran, il cui governo continua imperterrito nello sviluppo del programma nucleare. Il fatto ha spinto il greggio ad un massimo di $147.27 al barile, in rialzo di quasi $6 rispetto all’ultima chiusura. A fine giornata i futures con consegna agosto hanno guadagnato un progresso di $3.43 a $145.08
Contrastati i segnali giunti dal fronte macro. I numeri sui prezzi alle importazioni hanno evidenziato un’accelerazione dell’inflazione negli ultimi mesi causata dall’incremento delle componenti energetiche. Si e’ ristretto invece il deficit della bilancia commerciale Usa. In lieve rialzo il dato sulla fiducia dei consumatori, migliore delle attese degli analisti, ma comunque sempre vicino ai minimi di 28 anni.
Tra le altre notizie societarie, la conglomerata industriale General Electric (GE) ha riportato nell’ultimo trimestre un calo del 6% dei profitti. Annunciata la vendita della divisione giapponese dei prestiti al gruppo Shinsei per un corrispettivo di $5.4 miliardi. Proprio ieri l’azienda aveva anche dichiarato l’intenzione di uno spinoff del business industriale.
Nel comparto finanziario, Citigroup (C) ha raggiunto un accordo per la cessione del business delle operazioni retail tedesche alla francese Credit Mutuel per $7.7 miliardi. Tra i titoli hi-tech, riflettori puntati su Apple (AAPL) in occasione del lancio internazionale del nuovo iPhone 3G. La domanda per il nuovo smartphone e’ stata talmente elevata da mandare in tilt i server di attivazione della societa’. Il titolo ha chiuso in ribasso del 2% ma la notizia lascia ben sperare per la futura acquisizione di nuove quote di mercato da parte del colosso di Cupertino.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in forte rialzo rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5932. Ancora in buon rialzo l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno guadagnato $18.50 a $960.60 l’oncia. Seduta in calo infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.94 dal 3.8110% di giovedi’.
 

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

MUTUI: PANICO FANNIE E FREDDIE, USA CERCANO VIA USCITA /ANSA

11 Luglio 2008 23:34 NEW YORK - di ANSA
________________________________

(AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO DELLE 20.12) (ANSA) - NEW YORK, 11 LUG - E' panico intorno a Fannie Mae e Freddie Mac, in un tourbillon di voci, indiscrezioni e smentite che sembrano dare momentaneamente respiro ai titoli e a Wall Street. Ma si tratta solo di un'euforia passeggera, con i timori sullo stato di salute delle due agenzie semipubbliche che tornano ad avere la meglio. Fannie Mae, che chiude a Wall Street in calo del 22,4%, a fine seduta cerca di rassicurare: "Abbiamo ampie fonti di liquidità, stiamo accantonando riserve". Freddie Mac, che limita le perdite al 3,1%, afferma invece che non c'é bisogno di un aumento di capitale a breve termine e che la liquidità è "robusta". Freddie Mac, per pochi minuti, è riuscita a girare in territorio positivo (dopo essere arrivata a perdere quasi il 50%, così come Fannie Mae) sulla scia delle indiscrezioni relative a discussioni in corso con il presidente della Fed, Ben Bernanke, sul possibile accesso alla finestra del tasso di sconto. Rumors che poi sono stati smentiti dalla stessa banca centrale, che ha precisato di non aver in atto trattative su tale argomento né con Fannie né con Freddie. Sotto pressione sin dal pre-borsa, le due agenzie semi-pubbliche hanno aperto la seduta di Borsa in caduta libera, sulla scia delle indiscrezioni apparse sulla stampa americana in base alle quali la Casa Bianca starebbe vagliando un salvataggio o una nazionalizzazione delle due società. Il segretario al Tesoro, Henry Paulson, è il primo a scendere in campo spiegando di voler mantenere Fannie Mae e Freddie Mac "nella loro forma attuale. Oggi, il nostro obiettivo principale è quello di sostenere Fannie Mae e Freddie Mac nella loro forma attuale". Nelle parole di Paulson i commentatori leggono un'ammissione implicita dell'impegno del governo a cercare una soluzione, che comunque non sarà una nazionalizzazione, come paventato dalla stampa. Poi è stata la volta del presidente George W Bush che, sottolineando "l'importanza delle due istituzioni", afferma che Paulson sta lavorando "duramente" sul caso. Il timore del mercato di una possibile bancarotta di Freddie e Fannie è legato alla mole dei due colossi del credito ipotecario americani. Alla fine di maggio, il loro portafoglio prestiti ammontava a 5.200 miliardi di dollari, oltre un terzo del pil americano: Fannie e Freddie controllano circa il 40% dei prestiti immobiliari emessi negli Usa. Il mercato negli ultimi giorni si è convinto che sia necessario un 'salvataggio tipo-Bear Stearns'. (ANSA).

 

 

MUTUI: IL GOVERNO AMERICANO SI PREPARA AL SALVATAGGIO DI FANNIE E FREDDIE

13 Luglio 2008 15:37 NEW YORK  - di ANSA
________________________________

Il ministro del Tesoro americano Hank Paulson si prepara a iniettare almeno $15 miliardi in cash nelle due agenzie semi-governative Fannie Mae e Freddie Mac, che garantiscono circa $5 trilioni di mutui immobiliari (pari a 1/3 del pil Usa), allo scopo di evitare un crack che avrebbe conseguenze devastanti per il sistema finanziario mondiale. Secondo alcune fonti il piano sara' annunciato domenica sera (il salvataggio Bear Stearns fu reso pubblico una domenica alle 7:00pm ora di New York) e comunque prima dell'apertura di Wall Street.
Secondo il piano, il governo degli Stati Uniti ricevera' in cambio dell'iniezione di capitali una nuova classe di azioni, che pero' diluira' immensamente gli azionisti. L'infusione di cash sarebbe accompagnata dalla possibilita', sia per Fannie Mae che per Freddie Mac, di usare la "discount window" della Federal Reserve, una fonte di finanziamento d'emergenza a breve termine. Questo rumor sulla "discount window" era gia' circolato venerdi' a Wall Street, poi era stato smentito dalla Fed, adesso sembra proprio che si vada - tra immense incertezze e tensioni - proprio verso uno scenario di questo tipo.
Leggere: Bernanke tells Freddie discount window open: sources
La maggior parte degli investitori istituzionali con cui Wall Street Italia ha parlato in queste ore (banche d'affari e hedge funds di Manhattan sono tutti freneticamente al lavoro questo week-end) ritengono che il piano sara' annunciato prima dell'apertura di Wall Street lunedi' mattina, per calmare i nervi ultra-tesi del mercato, e forse anche stasera.
Il ministero del Tesoro Usa, scrive oggi il Washington Post sta lavorando durante il weekend per arrivare alla certezza che Freddie Mac sia in grado di vendere lunedi' mattina $3 miliardi di bond, in un'operazione gia' fissata da tempo. Si tratta di debito a breve, ma sara' cruciale capire se c'e' interesse da parte del mercato ad assorbire queste obbligazioni da una societa' nel mirino degli short.
Leggere anche:
Freddie Mac and Fannie Mae future may rest with US Treasury
I titoli Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE) la scorsa settimana hanno perso circa la meta' del loro valore in borsa (rispettivamente -47% e -45%; sono in calo dall'80 al 90% dai massimi) dopo che i rumor di un salvataggio del governo Usa hanno provocato un'ondata inarrestabile di vendite a Wall Street. Congiutamente le due societa' private ma di fatto semi-governative possiedono o garantiscono circa la meta' dei $12 trilioni (12mila miliardi di dollari) di mutui immobiliari dell'intera America, per cui sono assolutamente vitali alla sopravvivenza e corretto funzionamento del mercato immobiliare, in quello che viene giudicato il peggior crollo dei prezzi delle case dai tempi della Grande Depressione.
Il salvataggio dovrebbe arrivare proprio mentre il settore finanziario e' in attesa di nuove cattive notizie questa settimana. Citigroup, secondo alcuni analisti di Wall Street, potrebbe annunciare ulteriori svalutazioni per almeno $8 miliardi nell'ambito dei risultati del secondo trimestre, mentre Merrill Lynch potrebbe annunciare perdite e svalutazioni per $4 miliardi. Cio' costringera' queste due istituzioni bancarie, e molte altre minori, a dovere vendere assets per far fronte alla drammatica crisi di capitali nata con la crisi dei mutui subprime.
A rendere ancor piu' tesa la situazione e' il fallimento in California di IndyMac Bank, in quello che e' il secondo maggiore crack bancario della storia americana (leggere: MUTUI: USA, SCENE PANICO DOPO FALLIMENTO BANCA INDYMAC).
Venerdi' per l'acuirsi della crisi dovuta ai rumor di un salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac, sia il presidente George Bush che il ministro del Tesoro Henry Paulson sono intervenuti pubblicamente sostenendo che la situazione e' attentamente monitorata dal governo americano. Paulson tuttavia ha affermato che al momento non "e' allo studio alcun piano di salvataggio" per i due colossi dei mutui immobiliari. Certamente colpisce che Paulson venedi' abbia mentito cosi' clamorosamente nella funzione pubblica di ministro del Tesoro, visto che la sua smentita dovrebbe a sua volta essere smentita dai fatti nelle prossime ore.

 

 

 
 

PARTE  1 PARTE  CRONOLOGICA PARTE  2