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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - da Lunedì 14 a giovedì 17 Luglio 2008

PARTE  2

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  Mercoledì 16 luglio 2008   Giovedì 17 luglio 2008   Sabato 19 luglio 2008  
       
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MUTUI: BERNANKE E PAULSON SALVANO FANNIE E FREDDIE

14 Luglio 2008 08:53 WASHINGTON  - di ANSA
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Il Tesoro Usa e la Federal Reserve hanno annunciato, nella notte fra domenica e lunedì, misure straordinarie per sostenere i due giganti dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac e scongiurare così una potenziale catastrofe nei mercati finanziari. Il dollaro e i futures azionari si sono rafforzati sulla scia di questo potente messaggio giunto dalle istituzioni Usa, che pure ha sollevato delle critiche per il possibile peso che il salvataggio potrebbe avere sulle tasche dei contribuenti (leggere anche MUTUI: FANNIE E FREDDIE VOLANO IN BORSA DOPO TESORO USA
Svelando i provvedimenti di emergenza pensati per calmare mercati lacerati dalla lunga crisi immobiliare in corso negli Usa, la Fed ha spiegato che Fannie e Freddie, che garantiscono circa la metà dei mutui immobiliari americani, potranno avere accesso alla sua cassa di emergenza. Il Tesoro, separatamente, ha detto che sosterrà temporaneamente la sua linea di credito ai due istituti finanziari, anche acquistando quote di capitale se necessario, una mossa mai compiuta finora.
Entrambe le società, che sono ad azionariato privato ma anche sponsorizzate dal governo, hanno sottolineato di essere sufficientemente capitalizzate, ma hanno accolto con favore gli interventi di Fed e Tesoro convinte che contribuiranno a ripristinare fiducia tra gli investitori. Le istituzioni sono impegnate nel disperato tentativo di calmare i nervi del mercato in vista di una cruciale emissione di debito da parte di Freddie Mac, in calendario oggi, e dopo il fallimento dell'istituto specializzato in mutui IndyMac Bancorp (leggere: MUTUI: USA, SCENE PANICO DOPO FALLIMENTO BANCA INDYMAC).

 

 

 

MUTUI: FANNIE E FREDDIE FANNO PIU' PAURA DI BEAR

14 Luglio 2008 16:31 NEW YORK  - di ANSA
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Le difficolta' delle due agenzie sono decisamente piu' impressionanti di quelli incontrate lo scorso marzo dalla banca d'affari. A sostenerlo sono gli analisti di Wall Street che tuttavia riconoscono una migliore...
Le difficoltà di Fannie Mae e Freddie Mac fanno decisamente più paura di quelle incontrate lo scorso marzo da Bear Stearns. Lo sostengono gli analisti, secondo i quali la prima differenza fra i due casi è nella 'taglia' delle società coinvolte.
Da un lato, infatti, c'era una banca d'affari, dall'altra invece ci sono due agenzie semipubbliche che controllano o garantiscono prestiti ipotecari per 5.000 miliardi di dollari. La maggiore differenza comunque sta nel fatto che il governo federale garantisce implicitamente il debito di Fannie e Freddie e, quindi, "se incontrano difficoltà finanziarie, è altamente probabile che il governo si faccia carico di onorare i loro impegni".
Sia il caso Bear Stearns in marzo sia Fannie Mae e Freddie Mac in questi giorni hanno scosso profondamente il mercato, andando ad aumentare l'incertezza sullo stato di salute delle istituzioni finanziarie e sul superamento della crisi subprime.

 

 

 

MUTUI: WASHINGTON MUTUAL, SCHIZZANO DERIVATI RISCHIO DEFAULT

14 Luglio 2008 18:41 ROMA  - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 14 LUG - Schizzano i derivati contro il rischio default della banca statunitense Washington Mutual. I 'credit-default swaps', vale a dire gli strumenti derivati che proteggono da una eventuale situazione di default societario, sono saliti di 75 punti base a quota 685 punti. A mettere sotto pressione la banca sono le previsioni di Lehman Brothers che stima per il 2008 perdite per 26 miliardi di dollari. Il titolo affonda in Borsa con un ribasso record del 30%, il più forte da quando la società si è quotata in Borsa nel 1983. Intanto è stata riammessa agli scambi National City che però sta perdendo ora il 28%. (ANSA).

 

MUTUI: INTERVENTO TESORO NON BASTA,FANNIE E FREDDIE GIU'/ANSA

14 Luglio 2008 20:09 NEW YORK  - di ANSA
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PAURA CREDITO PESA SU WALL STREET; ATTESA PER BERNANKE IN SENATO
(di Serena Di Ronza) (ANSA) - NEW YORK, 14 lug - Il piano di salvataggio non basta a Fannie Mae e Freddie Mac che, dopo un avvio scintillante, sono di nuovo andate giù in Borsa. E non rassicura neanche Wall Street dove la paura di nuove difficoltà e fallimenti ha appesantito i listini e fatto scivolare pesantemente i finanziari. Nonostante la decisa presa di posizione di Tesoro e Fed, che mettono saldamente il governo dietro ai due giganti americani dei prestiti ipotecari, e il successo dell'emissione obbligazionaria da 3 miliardi di dollari di Freddie, il mercato non ha premiato le due agenzie semipubbliche: Fannie Mae, arrivata a guadagnare il 37,07% nel preborsa, ha ceduto poi il 7,41% a 9,49 dollari. Freddie, invece, dopo il quasi +40% segnato prima dell'avvio delle contrattazioni, è arretrata del 14,71% a 6,61 dollari. Il timore che le difficoltà non siano limitate a Fannie e Freddie e che il governo non sia in grado di appoggiare e salvare eventuali altre istituzioni in difficoltà hanno appesantito gli indici di Wall Street, gettandoli tutti in territorio negativo. A pagare le conseguenze più pesanti sono ancora una volta i finanziari: Washington Mutual ha lasciato sul terreno il 31,31% a 5,40 dollari, Wachovia è calata del 13,08% a 10,03% e National City ha perdso il 24,53% a 3,34%. Fra le banche d'affari, Lehman Brothers scende del 4,37% a 13,80 dollari, Morgan Stanley ha perso il 7,14% a 25,64 dollari e Jp Morgan è arretrata del 3,80% a 31,90 dollari. Sul mercato c'é grande attesa per le parole che il presidente della Fed, Ben Bernanke, pronuncerà domani nella sua audizione in Senato sulla politica monetaria e sullo stato di salute dell'economia americana. La gran parte degli analisti scommette sul fatto che l'amministrazione americana farà tutto il necessario per salvare Fannie e Freddie, visto che il loro caso fa più paura di quello di Bear Stearns date le diverse dimensioni: una banca d'affari, contro due colossi che controllano 5.200 miliardi di dollari di mutui. Inoltre gli operatori temono che il salvataggio di Fannie e Freddie pregiudichi l'abilità del Governo di intervenire a sostegno di altre istituzioni finanziarie in difficoltà, scenario questo che Wall Street non esclude. Sono in molti, infatti, ad aspettarsi che dopo IndyMac ci saranno altri fallimenti. Al termine di un fine settimana di consultazioni, Bernanke e il segretario al Tesoro americano Henry Paulson hanno svelato un piano per mettere in salvo Fannie e Freddie, travolte dalla crisi dei mutui subprime e che solo la scorsa settimana hanno visto scendere i propri titoli del 45%. Paulson ha annunciato che chiederà al Congresso di aumentare "temporaneamente" la linea di credito a disposizione di Fannie e Freddie e il potere di acquisire, "se necessario", i titoli delle due società. Il piano in tre mosse del segretario al Tesoro prevede infine l'attribuzione di un potere "consultivo alla Fed" per la determinazione dei livelli minimi di capitale e delle norme prudenziali. La banca centrale, invece, ha concesso a Fannie e Freddie la possibilità, "se necessario", di accedere alla finestra di tasso di sconto. Oltre all'intervento a favore delle due agenzie, la Fed è oggi scese in campo a tutela di consumatori intenzionati all'acquisto di un'abitazione, varando un sistema di norme nuove che punta a difenderli dalla pratiche scorrette e dubbie delle società che emettono mutui e che sono alla base della crisi dei mutui subprime e dell'impennata dei pignoramenti. Il piano di salvataggio non sarà un fardello per i contribuenti americani, assicura la casa Bianca, ribadendo quanto affermato dall'Ofheo, l'autorità che sovrintende le attività di Freddie e Fannie, e cioé che le due società sono adeguatamente capitalizzate.(ANSA).

 

 

 

 

WALL STREET: E' ANCORA PAURA DA CRISI DEI MUTUI

14 Luglio 2008 22:10 NEW YORK - di WSI
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Dopo aver iniziato la seduta in buon progresso, spinti dal piano d’emergenza varato dalla Casa Bianca nel weekend per il salvataggio delle due agenzie di mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE), i listini americani hanno invertito rotta, chiudendo la giornata in rosso. Il Dow Jones ha perso lo 0.42% a 11054, l’S&P500 lo 0.91% a 1228, il Nasdaq e’ arretrato dell'1.17% a 2212. All’entusiasmo iniziale degli operatori sono subentrate alcune prese di beneficio, ma soprattutto la consapevolezza del fatto che la situazione per l’economia americana resta ancora critica.
A guidare al ribasso gli indici, nei minuti iniziali in progresso di oltre un punto percentuale, e’ stata ancora una volta la debolezza del comparto finanziario. Per permettere alle due societa’semigovernative di continuare ad operare, la Federal Reserve concedera’ dei prestiti d’emergenza mentre il Tesoro cerchera’ l’approvazione del Congresso per rilevare una parte del capitale societale dei due gruppi.
"Le news del weekend su Fannie e Freddie sono positive da un lato ma preoccupanti dall’altro in quanto confermano i timori del mercato montati negli ultimi mesi" ha dichiarato Peter Cardillo, chief market di Avalon Partners. L’operazione, effettuata dopo numerose voci e smentite alla fine della scorsa settimana ha evitato ai due giganti Usa, cui fanno capo circa la meta’ dei mutui americani, la sorte della rivale IndyMac (IMB), le cui operazioni sono ora in mano della Federal Deposit Insurance in seguito al collasso originato dalla crisi di liquidita’.
Scoppiata nell’estate dello scorso anno, la crisi subprime continua a tenere alta la tensione sui mercati a causa delle difficolta’ che le istituzioni finanziarie stanno riscontrando in merito alle ingenti perdite e svalutazioni. Si teme infatti che alcune banche regionali possano annunciare da un giorno all’altro la bancarotta. Tali paure hanno trascinato al ribasso titoli come National Citiy (NCC) e Washington Mutual, il primo in calo del 18%, l’altro in ribasso di oltre il 30%. Lehman Brothers (LEH), sul cui conto sono circolati spesso in passato rumors di problemi di liquidita’, e’ arrivato a perdere oltre il 10% durante le contrattazioni.
I prossimi giorni saranno particolarmente importanti in quanto saranno comunicati i risultati trimestrali di molte aziende del settore."L’impressione e’ ancora una volta che gli investitori si siano resi conti dell’alto grado di rischio creatosi all’interno del mercato" ha affermato Jack Ablin, chief investment officer di Harris Private Bank a Chicago. "Il governo non puo’ trarre in salvo l’intera industria."
Tra le altre notizie societarie, in evidenza le operazioni di mergers & acquisitions. La nota societa’ produttrice di birra Anheuser-Busch (BUD) ha avanzato un’offerta di $52 milioni sulla rivale InBev ($70 per azione) che potrebbe dare origine alla piu’ grossa azienda mondiale del settore. Stando ad un articolo apparso sul Financial Times, il corriere internazionale FedEx (FDX) sarebbe in trattative per acquistare la rivale europea TNT. Waste Management (WMI) ha proposto di rilevare Republic Services (RSG) attraverso un'operazione valutata $34 per azione da pagarsi interamente in cash.
Nel settore tecnologico, il portale Internet Yahoo! (YHOO) ha rifiutato nuovamente l’offerta di acquisto avanzata da Microsoft (MSFT) perche’ non adeguata all’effettivo valore dell’azienda. In discreto rialzo Apple (AAPL) dopo aver annunciato che l'iPhone 3G ha totalizzato oltre un milione di vendite solo nel weekend del lancio internazionale.
Il colosso europeo degli elettrodomestici Philips ha registrato un calo del 54% dei profitti nel secondo trimestre, a livelli comunque migliori delle attese. Il gruppo farmaceutico GlaxoSmithKline (GSK) paghera’ un corrispettivo di $3 miliardi per beneficiare del brevetto sul farmaco contro i disordini del sonno sviluppato dalla svizzera Actelion.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha chiuso in lieve rialzo il petrolio. Sulle contrattazioni non hanno avuto particolare effetto ne’ lo sciopero negli impianti brasiliani tanto meno la comunicazione della revoca del divieto di trivellazione offshore da parte di Bush. I futures con consegna agosto hanno guadagnato 10 centesimi a $145.18 al barile.
Sul valutario, euro in lieve flessione nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5910. Ancora in buon rialzo l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno guadagnato $13.10 a $973.70 l’oncia. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.88% dal 3.94% di venerdi’.

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

USA: PREZZI ALLA PRODUZIONE IN CRESCITA +1.8%

15 Luglio 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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Il dato e’ superiore alle attese del mercato. Le stime degli analisti erano per un rialzo dell’1.3%. Inferiore alle stime invece la versione "core" (0.2% vs 0.3%).
Nel mese di giugno l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato negli Stati Uniti un progresso dell’1.8%, in rialzo rispetto al mese precedente in cui l’indicatore era avanzato dell’1.4%.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Il dato e’ risultato superiore alle attese degli analisti, che erano pari ad un progresso dell’1.3%. I dati del dipartimento al Lavoro mostrano inoltre che i prezzi alla produzione di giugno hanno messo a segno in termini tendenziali la massima accelerazione da giugno 1981 con un balzo pari a 9,2%.
Escluse le componenti piu' volatili, quali cibo ed energia, il dato ("core" PPI) ha riportato una variazione positiva +0.2%, identica a quella di maggio, attestandosi ad un livello inferiore alle attese e confermando cosi’ il tasso annuale a +3.00%.
 


 

 

 

MUTUI: WALL STREET SI ATTENDE NUOVI FALLIMENTI DOPO INDYMAC

15 Luglio 2008 15:06 NEW YORK  - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 15 lug - La crisi subprime farà nuove vittime: Wall Street si attende ulteriori fallimenti dopo la debacle della californiana Indymac che, con i suoi 32 miliardi di dollari di attivo, è la maggiore banca statunitense a essere fallita negli ultimi 24 anni. Secondo gli analisti attualmente ci sono negli Usa altre 100-150 banche che potrebbero fare la fine di Indymac nei prossimi 12-18 mesi. Secondo Research Associates of America, le istituzioni finanziarie più a rischio sono le banche commerciali di piccola e media dimensione. E fra queste Marshall & Ilsley, Sun Trust Bank, First Horizon National, BankUnited Financial, National City. Ma in pericolo ci sarebbero - prosegue Research Associates of America - anche Washington Mutual e Wachovia. Washington Mutual ha perso ieri il 34% del propri valore, mentre National City ha lasciato sul terreno in una sola seduta circa il 18%. A pesare è il brusco rallentamento del mercato immobiliare, con le banche regionali alle prese con un numero crescente di clienti non in grado di far fronte all'impegno contratto. Le autorità statunitensi sono intervenute domenica per cercare di allentare la tensione su Freddie Mac e Fannie Mae, i due colossi semipubblici specializzati nel credito ipotecario, ma difficilmente, secondo gli analisti, l'amministrazione potrà intervenire per salvare banche regionali, anche di grandi dimensioni. Dal 2007 le istituzioni bancarie messe sotto tutela dei poteri pubblici sono solo sei, secondo le cifre diffuse dall'istituzione federale che garantisce i depositi bancari (FDCI). "La maggior parte delle banche sono fuori pericolo e solide", spiega il presidente di Fdic Sheila Bair, in un'intervista sull'emittente televisiva CNBC. Ma gli analisti sono scettici e constatano come Indymac non faceva parte della lista governativa delle 90 banche in difficoltà fino al 31 marzo 2008. Anche se si è ancora lontani dalla debacle degli anni '80 e '90, il settore bancario statunitense non sembra godere di buona salute, avendo accusate dall'inizio della crisi dei mutui subprime perdite per 300 miliardi di dollari. (ANSA).
 

 

 

 

USA: GENERAL MOTORS, E' LA SUA PIU' DRAMMATICA FRENATA

15 Luglio 2008 16:27 NEW YORK  - di ANSA
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GM sospende il dividendo per risparmiare circa $800 milioni e annuncia un aumento di liquidita' di almeno $15 miliardi entro il 2009. Lo ha reso noto l'amministratore delegato di General Motors Richard Wagoner, prevedendo per il secondo trimestre ''significative'' perdite.
Le nuove misure di ristrutturazione annunciate da Wagoner puntano a garantire la sopravvivenza della casa automobilistica. Oltre alla sospensione del dividendo per la prima volta dal 1922, con la quale il colosso di Detroit risparmierà 800 milioni di dollari, Wagoner ha spiegato che si procederà a una riduzione dei costi salariali del 20%, così da migliorare il livello di liquidità di 15 miliardi entro la fine del 2009. Un obiettivo, quest'ultimo, che sarà raggiunto anche grazie a finanziamenti per 2 miliardi, alla riduzione della forza lavoro dei colletti bianchi e alla vendita di asset per 4 miliardi di dollari, nella quale potrebbe rientrare la cessione del marchio Hummer.
"Se la società dispone di liquidità per coprire ampiamente gli obblighi di finanziamento nel 2008, queste misure addizionali servono a rafforzare la propria liquidità per far fronte a una recessione prolungata negli Stati Uniti", spiega Gm in una nota, precisando che per risparmiare è stata decisa la sospensione del dividendo e la soppressione dei bonus per i dirigenti. Una sforbiciata verrà data anche agli investimenti, che saranno ridotti di 1,5 miliardi rispetto ai progetti iniziali.
General Motors accelererà inoltre la riduzione delle auto 4X4, divenute troppo costose per i clienti americani a causa della volata dei carburanti: la capacità di produzione di questo tipo di vetture sarà ridotta di 300.000 unità entro la fine del 2009, cioé il doppio di quanto inizialmente stimato. nei primi sei mesi del 2008 le vendite Gm sono scese del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Poche settimane fa, General Motors aveva già annunciato drastiche misure di risanamento, fra le quali la chiusura di quattro impianti di Suv e pick up e un riorientamento della produzione verso vetture più piccole. Ma a Wall Street il piano non era sembrato sufficiente e il titolo Gm ha continuato a scendere, aggiornando i minimi da 54 anni: alcuni analisti non hanno escluso per la casa automobilistica la possibilità di una bancarotta, ma Wagoner nei giorni scorsi aveva cercato di sgombrare il campo da questa eventualità.
 

 

 

 

BERNANKE: RISCHI PER LA CRESCITA, PERICOLO INFLAZIONE

15 Luglio 2008 16:35 NEW YORK  - di REUTERS
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I mercati finanziari sono sottoposti ad uno stress considerevole, dice il governatore della Fed Ben Bernanke, precisando che il ripristino della stabilita' del mercato e' la priorita' in quanto la debolezza del mercato immobiliare, la stretta del credito e il rincaro del petrolio sono una minaccia per l'economia. Wall Street amplia i ribassi dopo le parole del n.1 della Fed. Intervenuto di fronte al Senato Usa per il rapporto semiannuale sull’economia, Bernanke ha affermato che gli Stati Uniti stanno attraversando un momento difficile a causa della forte incertezza relativa alla dinamica inflazionistica.
L’incremento dei prezzi delle commodities - ha detto Bernanke - rappresenta una seria minaccia per la crescita, le aziende assumeranno un atteggiamento piu’ cauto nella spesa per tutta le seconda meta’ del 2008, le famiglie americane saranno costrette a contenere i consumi per ancora diversi trimestri.
L’incertezza sull’outlook dei tassi d’interesse e’ superiore alla norma, principalmente a causa delle difficili previsioni sul corso dell’inflazione. L’attuale prezzo del greggio, ha affermato il n.1 della Fed, e’ essenzialmente dovuto alla domanda eccezionalmente alta e alla contenuta offerta.
Per i prossimi mesi, almeno fino alla fine dell’anno, si prevede una crescita inferiore al trend medio; si potra' iniziare ad asssitere ad una graduale crescita nell’arco dei prossimi due anni.
Per chi fosse interessato, ecco la testimonianza integrale di Ben Bernanke al Senato Usa.

 

 

 

 

BORSA: EUROPA BRUCIA 140 MLD, WALL STREET IN ALTALENA /ANSA

15 Luglio 2008 19:24 MILANO  - di ANSA
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MARTEDI' NERO PER VECCHIO CONTINENTE, BERNANKE AIUTA MERCATO USA
(di Alfonso Neri) (ANSA) - MILANO, 15 LUG - A metterli in fila si scriverebbe il manuale di tutto quanto può affossare i mercati: consumi fermi, inflazione in crescita, speranze di ripresa ai minimi degli ultimi anni, petrolio alle stelle, euro super quotato. Anche se il problema vero rimane un altro: la crisi di fiducia verso il sistema del credito. Con questi elementi sullo sfondo le Borse europee non potevano che vivere l'ennesima giornata di passione, un martedì nero sull'orlo del panico da vendita: Amsterdam sfiora una perdita del 3%, Londra, Milano e Madrid lasciano sul terreno due punti e mezzo, Parigi e Francoforte rimangono di pochissimo sotto un ribasso del 2%. I 600 titoli maggiori quotati sui listini del Vecchio Continente hanno bruciato altri 140 miliardi di euro di capitalizzazione, mentre Wall Street ha cambiato in breve intonazione: dopo aver aperto chiaramente in negativo, la Borsa statunitense ha beneficiato delle parole del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, secondo il quale i "rischi d'inflazione si sono intensificati" così come "per la crescita esistono significativi rischi al ribasso", ma, cosa più importante, ha annunciato che le stime del prodotto interno lordo per il 2008 sono state riviste al rialzo. Questo è bastato a dare qualche speranza a Wall Street, che non sembra soffrire la mancanza di un nuovo taglio del costo del denaro, anche perché Bernanke ha affermato esplicitamente che "aiutare i mercati finanziari a tornare al loro normale funzionamento continuerà a essere la priorità". In questo clima sono state le Borse asiatiche ed europee a pagare lo scotto maggiore, con le banche a guidare l'ondata ribassista. A parte Fortis, il principale gruppo di servizi finanziari del Belgio che è affondato a Amsterdam dell'11,24% ai minimi degli ultimi 13 anni sui timori di un aumento di capitale e sulla possibilità di un'indagine da parte dell'autorità di controllo del mercato azionario olandese, tra i titoli maggiori del settore si registrano gli scivoloni di Ubs (-6,30%), Credit Suisse (-4,52%) e Hbos (-4,41%). In difficoltà anche Unicredit e Credit Agricole, in calo rispettivamente del 3,94 e del 3,88%. Molto male anche il comparto delle materie prime minerarie (-4,16% l'indice DJ Stoxx di settore), così come quello dell'energia, che accusa il brusco calo del prezzo del petrolio, con l'italiana Saipem in perdita del 4,91% e British Gas del 3,97%. Diffusi cali hanno investito inoltre i titoli assicurativi (Allianz -5,49%, Axa -4,84%) e delle telecomunicazioni, comparto nel quale le perdite maggiori sono state accusate da British Telecom e Telecom Italia, che hanno chiuso con un taglio del prezzo del 4,80 e del 4,26%. Grazie alla crescita finale dell'1,10% del gigante svizzero Roche, ha viaggiato in controtendenza solo il settore dei titoli farmaceutici, ma anche il comparto dell'auto ha saputo limitare le perdite sfruttando l'andamento 'anomalo' di un solo titolo. Continental, oggetto di un'Opa lanciata dalla bavarese Schaeffler, ha infatti chiuso in aumento dell'11,58% a 73,4 euro, contro i 69,4 euro offerti dalla pretendente. Di seguito la chiusura degli indici dei titoli guida delle principali Borse del Vecchio Continente: - Londra -2,42% - Parigi -1,96% - Francoforte -1,91% - Madrid -2,55% - Milano -2,54% - Amsterdam -2,96% - Stoccolma -1,40% - Zurigo -1,70% - Tokio -1,96% - Dow Jones +0,30% (seduta in corso) - Nasdaq +0,97% (seduta in corso) (ANSA).
 

 

 

MUTUI: SEC IMPORRA' LIMITI VENDITA SCOPERTO FREDDIE, FANNIE

15 Luglio 2008 19:48 NEW YORK  - di ANSA
 

(ANSA) - NEW YORK, 15 lug - Il presidente della Sec, Christopher Cox, ha annunciato l'imposizione di limiti alla vendita allo scoperto di titoli Fannie Mae e Freddie Mac. Davanti alla Commissione bancaria del Senato, la Sec cercherà di regolare la vendita allo scoperto sui mercati.(ANSA).
 

 

 

MUTUI: PROSEGUE CADUTA FANNIE (-27,85%) E FREDDIE (-25,63%)
di ANSA

15 Luglio 2008 22:41 NEW YORK  - di ANSA
 

(ANSA) - NEW YORK, 15 LUG - Fannie Mae e Freddie Mac ancora giù in borsa. Fannie Mae chiude la seduta in calo del 27,85% a 7,02 dollari, mentre Freddie Mac cede il 25,63% a 5,29 dollari.
 

 

 

 

 

WALL STREET: IN RECUPERO DAI MINIMI CHIUDE CONTRASTATA

15 Luglio 2008 22:04 NEW YORK - di WSI
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Il Dow Jones chiude per la prima volta sotto la soglia degli 11000 punti in quasi due anni, in rialzo frazionale il Nasdaq. Ad innescare il rimbalzo e' stato il tonfo del greggio (maggiore dal 1991). Bernanke: crescita a rischio.
Dopo aver iniziato la seduta in forte ribasso, appesantiti dalla cattiva performance del comparto finanziario e dalle preoccupanti parole del presidente della Fed sulla stato dell’economia, gli indici azionari americani sono riusciti a recuperare terreno chiudendo la seduta contrastati. A convincere gli operatori a rientrare sull’azionario e’ stato il forte calo del greggio, allontanatosi dai recenti massimi, sulle speculazioni di una riduzione della domanda a livello globale. Il Dow Jones, in ribasso di oltre 200 punti ad un certo punto della seduta, ha chiuso con una perdita dello 0.85% a 10961, l’S&P500 ha ceduto l1.09% a 1214, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.13% a 2215, in recupero da una perdita massima intraday pari a -2.1%.
Il forte ritracciamento del greggio dai massimi assoluti di $147.27 toccati appena la scorsa settimana, ha permesso agli indici di risollevarsi dai minimi giornalieri, toccati subito dopo l’apertura. In seguito alla riduzione delle stime sulla domanda mondiale annunciata dall’OPEC, i futures con consegna agosto hanno accelerato al ribasso archiviando la seduta in calo di $6.44 (-4.4%) a $138.74 al barile, segnando il maggiore calo giornaliero degli ultimi 17 anni. Durante le contrattazioni i contratti sono arrivati a toccare un minimo intraday di 135.92, prima di ridurre le perdite. Anche tenuto conto della perdita di oggi, la performance del greggio dall’inizio dell’anno resta fortemente positiva, pari a +44%.
Il clima a Wall Street resta comunque pessimista. Intervenuto di fronte al Senato per la presentazione del rapporto semiannuale, il capo della Fed, Ben Bernake si e’ detto preoccupato per le prospettive di crescita dell’economia, a causa della forte incertezza originata dal continuo aumento dell’inflazione. Bernanke ha annunciato che sono aumentati i rischi al ribasso per la crescita economica e che sia le aziende che le famiglie americane ridurranno la spesa nei prossimi mesi.
L'intervento di Bernanke segue l'operazione di salvataggio (decisa in via straordinaria durante il weekend) sui due giganti dei mutui ipotecari americani Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE), entrambi colpiti dalle vendite anche oggi a causa della forte incertezza degli operatori sull'intero sistema bancario all'indomani del collasso di IndyMac (IMB). L'allarmante situazione creatasi negli ultimi giorni ha spinto il governo ad organizzare una conferenza stampa straordinaria in cui lo stesso presidente Bush ha chiesto al Congresso di agire in fretta per arginare la crisi dei mutui. A sostegno delle due agenzie semigovernative e' intervenuto anche il presidente della Sec: l'organo di controllo della borsa statunitense si impegnera' a porre dei limiti sulle vendite allo scoperto dei due titoli.
A trattare in rosso e' stato anche il colosso Citigroup (C) scivolato ai minimi storici. Commenti negativi sono stati espressi su Wachovia (WB) il cui titolo e' arretrato del 7.50%: il rating sull'azienda e' stato ridotto ad Underperform dagli analisti di Oppenheimer. Riflettori puntati anche su Lehman Brothers (LEH), oggi in buon rialzo dopo che il CEO della banca ha dichiarato che sarebbe seriamente intenzionato a privatizzare il gruppo con un delisting.
Tra le altre news societarie, cattive notizie da Detroit: il colosso dell’auto General Motors (GM) ha annunciato un nuovo piano di ristrutturazione che prevede la sospensione del dividendo (per risparmiare $800 milioni) e il taglio del 20% dei salari. Tra le aziende che hanno diffuso i risultati trimestrali in giornata si distingue in positivo il colosso dei prodotti di largo consumo Johnson & Johnson (JNJ) che ha riportato utili per azione di 6 centesimi superiori alle stime degli analisti. Subito sopo la chiusura delle borse sara' il gigante dei semiconduttori Intel (INTC) a diffondere i numeri fiscali.
Contrastati i dati giunti dal fronte macroeconomico. Nel mese di giugno le vendite al dettaglio sono cresciute di appena lo 0.1% nonostante il programma di stimolo fiscale per $50 miliardi promosso dal governo; sono invece risultati in rialzo, oltre le attese, i prezzi alla produzione, spinti dalle componenti del petrolio e dei generi alimentari. Migliore delle attese l’attivita’ manifatturiera nell’area di New York che pero’ ha segnalato una nuova contrazione.
Importanti sviluppi all’interno del mercato valutario, con il dollaro scivolato ad un nuovo minimo assoluto nei confronti dell’euro di 1.6038, violando la barriera di 1.60 per la prima volta da aprile. Hans-Guenter Redeker di BNP Paribas ha affermato che "l’euro non sta avanzando perche’ una valuta gloriosa, ma semplicemente perche’ gli investitori sono disperati nel liberarsi del dollaro". Nel tardo pomeriggio di martedi' a New York il cambio tra le due valute e' di 1.5920. In rialzo l’oro a $978.70 (+$5.00) l’oncia. Seduta positiva infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8440%.
 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

BORSA: TITOLI BANCHE SCENDONO A MINIMI 1996

16 Luglio 2008 01:32 NEW YORK  - di ANSA
 

(ANSA) - NEW YORK, 16 LUG - I titoli delle banche statunitensi crollano ai minimi dal 1996 sulla scia dei timori sul loro stato di salute. Le rassicurazioni del presidente George W. Bush, del numero uno della Fed Ben Bernanke e del segretario al Tesoro Henry Paulson non sono bastate a calmare i nervi tesi del mercato. L'indice KBW Bank .BKX, che rappresenta le maggiori banche statunitensi, è sceso giovedì del 7%. Fra i singoli titoli, Citigroup è calata del 4,3 percent, Bank of America dell'8,1%, Wachovia del 7,7 e JPMorgan Chase del 2,1%. "Lo scetticismo resta", commenta Alan Gayle, senior investment strategist di Trusco Capital Management. (ANSA).

 
 

 

MUTUI: LEHMAN E BEAR STEARNS CONTRO GOLDMAN

16 Luglio 2008 16:41 NEW YORK  - di ANSA
 

Le due istituzioni finanziarie attaccanno il colosso bancario per aver messo sotto pressione i due titoli in un periodo particolarmente delicato per l'intera industria.
Lehman Brothers e Bear Stearns puntano il dito contro Goldman Sachs, sulla quale grava il sospetto di aver, anche indirettamente, messo sotto pressione i titoli delle due banche d'affari.
Secondo alcune indiscrezioni sia Alan Schwartz, numero uno di Bear Stearns nei giorni del collasso, che Richard Fuld, ad di Lehman, avrebbero contattato separatamente il chief executive officer di Goldman Lloyd Blankfein, per chiedere spiegazioni e informazioni sui rumors di alcune manovre condotte da trader Goldman sui titoli delle due società.
La Securities and Exchange Commission avrebbe convocato la stessa banca nel quadro delle indagini che sta conducendo in merito ai sospetti di manipolazione sui titoli in questione.
Da quanto si legge sul Wall Street Journal, l'organo di controllo americano ha inviato citazioni a numerosi gestori di hedge funds per ottenere dati su scambi e comunicazioni relativi a vendite allo scoperto e trading di opzioni sia su Bear che su Lehman Brothers.

 

 

 

 

MUTUI: BERNANKE, NON PERICOLO FALLIMENTO FANNIE, FREDDIE

16 Luglio 2008 17:03 NEW YORK  - di ANSA
 

(ANSA) - NEW YORK, 16 lug - Fannie Mae e Freddie Mac sono "adeguatamente capitalizzate e non sono in pericolo di fallimento". Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke, in un'audizione di fronte alla Commissione Servizi finanziari della Camera. (ANSA).

 

MUTUI: BERNANKE, NAZIONALIZZAZIONE FREDDIE,FANNIE E' OPZIONE

16 Luglio 2008 19:51 NEW YORK  - di ANSA
 

(ANSA) - NEW YORK, 16 lug - La nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie semipubbliche specializzate in prestiti ipotecari, potrebbe essere un'opzione nel lungo termine. Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke, in un'audizione alla commissione servizi finanziari della Camera, sottolineando comunque come "nel breve termine, valutando i bisogni del mercato immobiliare, ritengo che la migliore soluzione sia quella di mantenerle nella loro attuale forma". I titoli Fannie Mae e Freddie Mac sono oggi in forte rialzo in Borsa: Fannie sale del 15,28% a 8,15 dollari, mentre Freddie segna un incremento del 16,92% a 6,15 dollari.(ANSA).
 

 

 

FOMC: AUMENTO DEI TASSI "MOLTO VICINO"

16 Luglio 2008 20:35 NEW YORK  - di ANSA
 

Diversi membri della Fed lo scorso mese hanno affermato che un aumento dei tassi "sarebbe appropriato in tempi rapidi". E' quanto si legge nelle minute della Fed della riunione del 24 e 25 giugno scorso.
Diversi membri della Fed lo scorso mese hanno affermato che un aumento dei tassi "sarebbe appropriato in tempi rapidi". E' quanto si legge nelle minute della Fed della riunione del 24 e 25 giugno scorso.
Le prospettive del mercato immobiliare restano ancora "deprimenti". Il Fomc constata pertanto che esistono rischi al ribasso per la crescita.
Alcuni menbri hanno evidenziato come le condizioni finanziarie siano ancora molto fragili e come l'accesso ai prestiti continui ad apparire sempre piu' difficile per le famiglie americane.
Gia’ nell’ultimo meeting uno dei membri del FOMC (il presidente della Fed del distretto di Dallas Richard Fisher), aveva votato per un aumento del costo del denaro.
 

 

 

MUTUI: FANNIE (+29,56%) E FREDDIE (30,24%) CORRONO IN BORSA

16 Luglio 2008 22:46 NEW YORK  - di ANSA
 

(ANSA) - NEW YORK, 16 lug - Fannie Mae e Freddie Mac corrono in Borsa, approfittando della riscossa dei titoli finanziari trainati da Wells Fargo, che ha annunciato risultati superiori alle attese. Fannie Mae sale del 29,56% a 9,16 dollari, mentre Freddie Mac avanza del 30,42% a 6,86 dollari. Il presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato oggi che per le due agenzie semipubbliche specializzate nei prestiti ipotecari non c'é alcun pericolo di fallimento. Intervenendo di fronte alla Commissione servizi finanziari della Camera, il presidente della Fed ha spiegato che le due società sono state travolte da una crisi di fiducia e ha difeso il piano di salvataggio, senza comunque escludere una nazionalizzazione, che potrebbe essere un'ipotesi di lungo termine. "Nel breve termine, valutando i bisogni del mercato immobiliare, ritengo - ha aggiunto - che la migliore soluzione sia quella di mantenerle nella loro attuale forma". (ANSA).
 

 

 

WALL STREET: MIGLIOR RALLY DI OLTRE TRE MESI

16 Luglio 2008 22:10 NEW YORK - di WSI
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Schizzano al rialzo i titoli finanziari dopo la trimestrale di Wells Fargo. Fannie & Freddie guadagnano piu' del 30%. Migliore performance di sempre per l'indice bancario. Boom di acquisti sul comparto aereo con il nuovo tonfo del greggio.
Giornata di forti acquisti sull’azionario americano innescati dalla tonicita’ del comparto finanziario e dal nuovo calo del petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato il 2.54% a 11240, l’S&P500 il 2.50% a 1245, il Nasdaq e’ avanzato del 3.12% a 2284. In forte progresso gli indici bancario ed aereo, che hanno realizzato le migliori performance gionaliere di sempre. Gli operatori non hanno dato peso all’impennata dell’inflazione, nonostante i richiami della Federal Reserve sull’importanza di garantire la stabilita’ dei prezzi.
A rassicurare temporaneamente gli investitori sullo stremato comparto finanziario sono stati gli ultimi numeri fiscali diffusi dal gruppo Wells Fargo (WFB), rivelatisi migliori delle attese. Il titolo e’ schizzato di oltre il 20%, sostenuto anche dall’annuncio relativo all’incremento del 10% del dividendo. A salire di riflesso e’ stato l’intero comparto, negli ultimi giorni piegato dai nuovi sviluppi legata alla crisi dei mutui. Lehman Brothers (LEH), Citigroup (C) e Bank of America (BAC) hanno realizzato guadagna medi pari al 20%. Lo spider settoriale XLF e’ avanzato del 12.5%.
Sugli scudi anche i titoli delle due agenzie semigovernative di mutui Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE), particolarmente seguite dagli operatori in seguito all’intervento d’emergenza di Governo e Fed per evitare il collasso delle societa’. I due titoli sono cresciuti di oltre il 30% anche grazie al recente annuncio della Sec (l’organo di controllo della borsa americana) per cui saranno limitate le vendite allo scoperto da parte degli speculatori.
A fornire un motivo in piu’ agli operatori per tornare a puntare sull’azionario e’ stato anche il forte calo del greggio, arrivato a segnare un minimo intraday di $132.10 immediatamente dopo la comunicazione dei dati settimanali sulle scorte, attestatesi a livelli superiori alle attese. Dopo aver gia’ ceduto piu’ di $6 nella sessione di martedi’, il greggio ha esteso lo scivolone chiudendo sotto i $135. I futures con consegna agosto hanno ceduto $4.14 (-3.00%) chiudendo a $134.60 al barile.
Il raffreddamento dei prezzi energetici ha innescato un vero e proprio rally all’interno del comparto aereo, negli ultimi mesi messo in ginocchio dal caro-carburante. Tra i singoli titoli, Delta Air Lines (DAL) (che ha anche riportato una trimestrale migliore del consensus), Northwes Airlines (NWA) e AMR Corp (AMR) hanno registrati brillanti performance che non si vedevano ormai dal 2003.
Tra le altre news societarie, spunti positivi sono giunti dal colosso dei chip Intel (INTC) che nel secondo trimestre ha riportato un incremento del 25% dei profitti ed annunciato un’espansione dei margini lordi per il trimestre in corso. Bene anche Sun Microsystems (JAVA): l’outlook sui numeri fiscali fornito dall’azienda si e’ rivelato migliore delle attese. Meno incoraggiante l’aggiornamento del produttore di hard-drive Seagate Technologies (STX) costretto a lanciare un profit warning.
A luci ed ombre gli ultimi aggiornamenti sulla congiuntura Usa. Sono infatti risultati in forte progresso i prezzi al consumo, nel mese di giugno schizzati dell’1.1% (secondo maggior incremento degli ultimi 26 anni), guidati al rialzo dalle componenti petrolifere e dei generi alimentari. Anche il "core rate", avanzato dello 0.3%, si e’ attestato a livelli superiori alle attese. E’ risultato invece migliore delle stime l’aggiornamento sulla produzione industriale, avanzato dello 0.5%.
Intervenuto a Capitol Hill per il secondo giorno consecutivo, il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha annunciato che l’economia americana sta attraversando una fase di rallentamento accopagnata da un livello inflazionistico sopra la norma. Dai verbali del FOMC sull’incontro svoltosi lo scorso mese e' invece emerso che alcuni membri sarebbero pronti ad appoggiare un rialzo del costo del denaro gia’ a partire dal prossimo meeting.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in flessione nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5815. In netto calo l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno ceduto $16.00 a $962.70 l’oncia. Seduta negativa infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.93% dal 3.84% di martedi’.

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

 

USA: NUOVI CANTIERI EDILI IN RIALZO +9.1% A GIUGNO

17 Luglio 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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Nuovo rimbalzo dell’indicatore. Il dato e' di 1.066 milioni, superiore alle stime degli analisti. In progresso anche le licenze di costruzione (indicatore di attivita’ futura).
Nel mese di maggio i nuovi cantieri edili negli Stati Uniti sono cresciuti del 9.1% ad un valore annualizzato e destagionalizzato di 1.066 milioni di unita’, in rialzo rispetto alle attese degli analisti che erano per un valore di 965 mila. Lo scorso mese il dato era sceso a 969 mila unita’
Lo ha annunciato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.
In progresso anche il numero delle licenze di costruzione (+11.6%), un indicatore di attivita’ futura sull'apertura dei cantieri, attestatesi a 1.091 milioni (stime 960 mila).
 

 

 

USA: IL PHILADELPHIA FED RECUPERA A -16.3 PUNTI

17 Luglio 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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L'indice sull'attivita' manifatturiera nell'area di Philadelhia migliora rispetto al mese precedente, ma delude le attese. Il consensus era per una risalita a -15 punti.
Nel mese di luglio il Philadelphia Fed, l'indice che misura l'andamento dell'attivita' manifatturiera nell'area di Philadeplhia, e’ risalito a -16.3 punti dai -17.1 di giugno.
Lo ha comunicato la Federal Reserve di Philadelphia.
L’indice si e' rivelato peggiore delle alle attese del mercato. Gli economisti si aspettavano in media un recupero a quota -15 punti. Ricordiamo che un valore inferiore allo 0 indica una contrazione dell'attivita'.
 

 

 

MUTUI: INDAGINE FBI INDYMAC; BANCHE,VIA A CODICE CONDOTTA/ANSA

17 Luglio 2008 20:40 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 17 lug - Le maggiori banche al mondo corrono ai ripari e, in vista di un inasprimento delle norme, si danno un codice di buona condotta che ha come obiettivo quello di mettere fine ad alcune pratiche di gestione che "hanno contribuito ad aggravare significativamente i problemi dell'industria finanziaria e dell'economia in generale". Mentre l'Istituto della Finanza Internazionale, che raggruppa 380 fra le maggiori istituzioni bancarie al mondo, svela le nuove norme, Indymac, l'ultima vittima della crisi dei mutui subprime, finisce nel mirino dell'Fbi che avrebbe avviato un'indagine per possibile frode. Senza confermare né smentire l'esistenza di un'indagine federale, il portavoce dell'istituto californiano, Evan Wagner, afferma che, se i rumors fossero confermati, non ci sarebbe nulla di sorprendente vista la dimensione della banca fallita. E mentre l'Fbi indaga, le maggiori banche al mondo si danno un codice di buona condotta che ha come obiettivo quello di ripristinare fiducia nei mercati. "L'Fbi ha attualmente 21 indagini in corso legate all'industria dei mutui subprime. Riceviamo, su base giornaliera informazioni da varie fonti e abbiamo l'obbligo di verificare quanto ci viene riportato - spiegano dall'Fbi -. Data la volalità del mercato subprime, riceviamo un numero crescente di segnalazioni. Per proteggere l'integrità dei casi in esame, non possiamo confermare o commentare su specifiche società che potrebbero essere parte o meno dell'indagine". Proseguono intanto le difficoltà per i clienti Indymac: anche se le code davanti alle varie filiali sono quasi scomparse, visto che si arriva allo sportello solo tramite appuntamento, la strada per i correntisti è ancora in salita. Alcuni istituti, infatti, sembrerebbero non accettare assegni Indymac, aumentando così i disagi per i clienti. Il codice di condotta presentato dall'Istituto della Finanza Internazionale - spiega Josef Ackermann, presidente del consiglio di amministrazione dell'istituto e presidente del comitato esecutivo della Deutsche Bank - non vuole "essere un tentativo di autoregolamentazione", ma rappresenta uno sforzo "senza precedenti" del sistema bancario nel determinare le pratiche d'eccellenza della professione". Il codice si sofferma in particolare sulla gestione dei rischi delle grandi banche, sulla remunerazione dei loro dirigenti, sulla valutazione degli attivi e sulla trasparenza. Ma non stabilisce degli standard di liquidità. "Le pratiche di gestione del rischio di liquidità devono essere tagliate su misura per ciascuna banca - sottolinea Ackermann -. Sta a ogni singolo istituto determinare il proprio livello di tolleranza al rischio". Nel codice si afferma inoltre che la remunerazione dei dirigenti, finita più volte nell'occhio del ciclone, non deve favorire una presa di rischio eccessiva. (ANSA).

 

 

 

 

WALL STREET: ALTRO RALLY, ANCORA TORO A NEW YORK

17 Luglio 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
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Secondo giorno consecutivo di forti rialzi sulla borsa americana grazie alla serie positiva di risultati trimestrali e al nuovo calo del greggio, per la prima volta sotto i $130 dopo un mese e mezzo.
Secondo giorno consecutivo in rally per la borsa statunitense, spinta dall’incoraggiante serie di trimestrali societarie (che ha momentaneamente rassicurato gli operatori sullo stato di salute delle aziende), e dal nuovo calo del petrolio, sotto il supporto dei $130 per la prima volta in sei settimane. Il Dow Jones ha guadagnato l'1.85% a 11445, l’S&P500 l'1.20% a 1260, il Nasdaq e’ avanzato dell'1.20% a 2312.
A diffondere il buonumore fin dal preborsa sono stati gli ultimi risultati fiscali rilasciati dalla banca d’affari JP Morgan (JPM). Nel secondo trimestre il colosso finanziario ha riportato un calo del 53% dei profitti, attestatisi a $2 miliardi (54 centesimi per azione), in ribasso dai 4.23 mld dello scorso anno. I risultati hanno comunque battuto le attese degli analisti pari ad un EPS di $0.47 ed il titolo ha chiuso in progresso di oltre 10 punti percentuali, spingendo al rialzo l’intero comparto finanziario.
La trimestrale di JP Morgan segue quella migliore delle attese comunicata mercoledi’ da Wells Fargo (WFC), che gia’ aveva temporaneamente calmato i timori sulla crisi del credito. Subito dopo la chiusura delle borse sara' Merrill Lynch (MER) a diffondere i numeri fiscali.
"Il focus principale continua ad essere puntato sulle banche" ha affermato Peter Boockvar, strategist di Miller Tabak. "Abbiamo avuto un secondo giorno di numeri positivi paragonati alle aspettative. I titoli finanziari sono stati colpiti da un terremoto nell’ultimo periodo a causa delle paure su un deterioramento dell’intero sistema. Assistere a numeri migliori delle attese ci permette di tirare un sospiro di sollievo".
A riportare risultati migliori delle stime e’ stata anche la societa’ finlandese di telefonia mobile Nokia (NOK) che ha fornito risultati ed outlook favorevoli. Positivo anche l'aggiornamento della conglomerata industriale United Technologies (UTX). Risultati migliori del consensus anche per il colosso delle bibite Coca-Cola (KO), il cui titolo pero’ non e’ riuscito ad avanzare a causa dello stimato incremento dei prezzi delle materie prime che potrebbero aver un riflesso sul prezzo finale dei prodotti. Debole infine l'outlook annunciato nell’after hour di mercoledi’ sera dalla societa’ leader nelle aste online eBay (EBAY): l'azione ha lasciato sul terreno il 15% circa.
Oltre a Merrill Lynch (MER), a diffondere i risultati trimestrali dopo la chiusura saranno anche i giganti dell’elettronica Microsoft (MSFT), International Business Machine (IBM) e Google (GOOG).
Un buon supporto al mercato azionario, ed ai comparti aereo e retail in particolare, e’ giunto dal terzo calo consecutivo del greggio, scivolato al di sotto dei $130 per la prima volta dal 5 giugno scorso. Dopo essersi spinti fino ad un massimo intraday di $136.75, i futures con consegna agosto hanno invertito rotta chiudendo a quota $129.29, in ribasso di $5.31 (-3.9%). A causa delle prospettive di un rallentamento della domanda a livello globale il greggio si sta rapidamente allontanando dai massimi storici toccati appena una settimana fa: solo negli ultimi tre giorni la perdita e’ stata di $15.89, ovvero -11%.
In riferimento allo scenario macroeconomico, sono emersi spunti positivi dagli ultimi aggiornamenti su mercato del lavoro e comparto immobiliare. Nell’ultima settimana sono cresciute le richieste di sussidio da parte dei disoccupati, attestandosi comunque a livelli inferiori al consensus; si e’ inoltre notata una ripresa del comparto immobiliare, con nuovi cantieri edili e licenze di costruzione in crescita rispetto all’ultimo mese.
Sugli altri mercati, sul valutario, stabile l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5828. In recupero l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno guadagnato $8.00 a $970.70 l’oncia. Altra sessione negativa infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.038% dal 3.93% di mercoledi’.

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

PAULSON: L'ECONOMIA AMERICANA IMPIEGHERA' MESI PER RIPRENDERSI

20 Luglio 2008 17:59 WASHINGTON - di REUTERS
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La via d'uscita resa difficile da molti fattori: rallentamento della crescita causato dalla crisi dei mutui, dai problemi dei mercati finanziari e dagli alti costi delle materie energetiche.
L'economia statunitense impiegherà mesi per riprendersi dal rallentamento della crescita causato dalla crisi dei mutui, dai problemi dei mercati finanziari e dagli alti costi delle materie energetiche. Lo ha detto oggi il segretario al Tesoro Usa Henry Paulson. Alla trasmissione tv "Face the Nation" dell'emittente Cbs Paulson ha anche detto di essere ottimista sull'approvazione da parte del Congresso della richiesta dell'amministrazione Bush di autorizzare il prestito ai giganti dei mutui, oggi in difficoltà, Fannie Mae e Freddie Mac.
"Attraversiamo un periodo di sfida per la nostra economia - ha detto Paulson - Stiamo per trovarci in un periodo di crescita lenta per un po'... Credo che ci vorranno mesi per trovare la via d'uscita da questo periodo". Un fattore chiave della ripresa è che il mercato dell'immobiliare si stabilizzi rapidamente, ha detto il ministro. A tal fine, è essenziale che il Congresso approvi il piano che punta a ripristinare la fiducia in Fannie Mae e Freddie Mac. Paulson ha detto di essere "molto ottimista che otterremo ciò di cui abbiamo bisogno dal Congresso".


 

 

 
 

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