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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 10 Novembre 2008

PARTE 2

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10 Novembre 2008 08:37 MILANO
BORSA: ASIA APPROVA MANOVRA CINA DA 600 MLD, TOKYO +5,8%
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 10 NOV - Le Borse asiatiche tornano a crescere dopo un'interruzione durata due sedute. E a ridare fiato ai listini dell'estremo oriente, con Tokyo che è balzata del 5,81%, stavolta è le manovra di sostegno al consumo varata dalla Cina, che nel fine settimana ha approntato un pacchetto di stimolo all'economia di quasi 600 miliardi di dollari. Una mossa che è piaciuta un po' a tutti i mercati (indice Msci Asia Pacifico +3,2%) e, in particolare, alla Borse di Shangai (+7,27%) e Hong Kong (+4%). Positiva anche Sidney (+1,4%), così come le prime indicazioni sulle aperture dei mercati in Europa e nel primo pomeriggio a Wall Street, previsti in rialzo. Su questi mercati sono attesi i conti trimestrali di alcuni colossi societari, tra cui il gigante delle telecomunicazioni Vodafone. Tra i singoli titoli asiatici, in forte recupero il comparto delle materie prime grazie al petrolio che nelle contrattazioni serali ha riagguantato la soglia dei 64 dollari al barile. In crescita quindi Bhp Billiton (+7,6%) e Jiangxi (+15%) al fianco dell'operatore finanziario Mitsui (+5,4%), noto per investire soprattutto nel settore delle materie prime. Tra gli altri titoli che si sono mossi bene anche quelli del settore delle costruzioni con Hitachi Costruction che è balzata del 19%, inseguita da Doosan industries (+14%). Bene infine il costruttore nazionale delle ferrovie cinesi, China Railway, salito del 9,3% a Shangai. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse di Asia e Pacifico. - Tokyo +5,81% - Hong Kong +4,01% (seduta in corso) - Shanghai +7,27% (seduta in corso) - Taiwan -0,04% - Seul +1,58% - Sidney +1,39% - Bombay +3,25% (seduta in corso) - Singapore +0,96% (seduta in corso) - Kuala Lumpur +0,92% (seduta in corso) - Bangkok +0,40% - Giakarta +0,97% (seduta in corso). (ANSA).

 

 

10 Novembre 2008 17:04 MOSCA
CRISI MUTUI: RUSSIA, IN OTTOBRE FUGA CAPITALI PER 50 MLD DLR
di ANSA
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(ANSA) - MOSCA, 10 NOV - Nel mese di ottobre l'uscita di capitali netti dalla Russia è stata di circa 50 miliardi di dollari: lo ha reso noto il presidente della banca centrale russa, Serghei Ignatiev, in una riunione di governo. Lo riferisce l'agenzia Interfax. (ANSA)





10 Novembre 2008 16:58 NEW YORK
Crisi mutui: 70.000 posti in bilico a Wall Street
di ANSA
Financial Times: tagli avverranno nell'investiment banking
(ANSA)-NEW YORK,10 nov- Un'ondata di nuovi tagli si abbattera' su Wall Street nel quarto trimestre, secondo il Financial Times. La forza lavoro sara' ulteriormente ridotta di 70.000 unita' solo fra le aziende Usa. I tagli saranno effettuati, per gli analisti, soprattutto nell'investment banking. Goldman Sachs ha avviato la prevista riduzione del 10% della propria forza lavoro, pari a 32.500 unita'. Ma altri tagli sono gia' stati annunciati da Morgan Stanley e Merrill Lynch.

 

 

10 Novembre 2008 18:48 ROMA
++ PETROLIO: SOTTO I 60 DLR A NEW YORK, MINIMO MARZO 2007 ++
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 10 NOV - il petrolio è sceso a New York sotto i 60 dollari, a 59,1. Si tratta del minimo dal 20 marzo 2007. (ANSA).

 

 

10 Novembre 2008 21:10 ROMA
CRISI MUTUI: G10; TRICHET, PRONTI AD ALTRI TAGLI TASSI/ANSA
di ANSA
SE INFLAZIONE SCENDE; NON C'E'DEFLAZIONE, SIAMO IN DISINFLAZIONE
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Le banche centrali sono pronte ad abbassare ancora i tassi di interesse se l'inflazione continuerà a scendere. E' questo il messaggio inviato al mercato dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, al termine della riunione del G10 a San Paolo del Brasile. Siamo "sicuramente" di fronte a un rallentamento dell'economia globale, ha ammesso il numero uno dell'istituto di Francoforte che subito ha messo in chiaro la determinazione delle banche centrali a varare tutti gli interventi necessari a contrastare la crisi: "in alcuni casi il raffreddamento delle pressioni inflazionistiche, se confermate, potrebbero consentire una riduzione dei tassi di interesse", ha detto Trichet, rispondendo così indirettamente all'appello del Fondo Monetario Internazionale che la scorsa settimana aveva chiesto ulteriori riduzioni del costo del denaro, in previsione di una contrazione dell'economia negli Stati Uniti, Giappone ed Eurozona. "Stiamo sicuramente affrontando turbolenze finanziarie globali - ha spiegato Trichet - e le tensioni già intense si sono intensificate" con un impatto sull'economia globale. La crisi sta determinando una "correzione del mercato" e le banche centrali devono rimanere in "forte allerta". E in una intervista, sempre oggi, Trichet ha spalancato la porta a un nuovo intervento: "A dicembre, nella nostra prossima riunione, non escludiamo di tagliare i tassi" e "quando prendiamo la decisione di diminuire i tassi - ha proseguito Trichet - è perché i rischi sul fronte dell'inflazione si sono allentati". Non siamo però di fronte al pericolo di deflazione ha assicurato Trichet, secondo il quale i banchieri centrali vedono un processo di disinflazione. Nella conferenza stampa seguita al G10, il governatore della Bce ha spiegato che "i rischi sui prezzi al consumo sono diminuiti nei Paesi industrializzati", grazie al rallentamento delle quotazioni del petrolio e delle materie prime. Ma "non abbiamo discusso di deflazione ma del fenomeno della disinflazione a livello globale. Siamo in un fenomeno di disinflazione", ha chiarito il governatore della Bce che ha voluto sgombrare il campo dallo spettro di una spirale negativa dei prezzi che, secondo alcuni economisti, rischia di colpire a breve l'economia americana. Già il prossimo anno, sostengono alcuni esperti, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi a fare i conti con il micidiale effetto combinato di frenata dei prezzi delle materie prime, crescita della disoccupazione, gelata di consumi ed economia. Nel frattempo, e in attesa del vertice dei capi di stato e di governo di Washington del 14-15 novembre, l'unica strada che appare tracciata è quella dell'azione delle banche centrali. Dopo il taglio coordinato dei tassi dello scorso otto ottobre che ha visto protagoniste Federal Reserve, Bce, Banca d'Inghilterra e altre quattro banche centrali, la Fed ha varato un'ulteriore taglio portando il tasso sui Fed Funds all'1%. La Bce la scorsa settimana ha ridotto il costo del denaro al 3,25% e la Banca d'Inghilterra lo ha tagliato al 3%. (ANSA).

 

 

10 Novembre 2008 21:29 NEW YORK
CRISI MUTUI: GOLDMAN, 1.400 MLD PERDITE, SOLO 800 MLD EMERSI
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 10 NOV - La crisi del credito si tradurrà in perdite globali per 1.400 miliardi di dollari, di cui solo 800 sono finora emersi. E' quanto prevede Goldman Sachs, lasciando così intravedere nuove difficoltà per il settore bancario e per l'economia globale. Per prevenire un rallentamento ancora più profondo dell'economia saranno necessari stimoli fiscali. (ANSA).

 

 

10 Novembre 2008 22:26 NEW YORK
CRISI MUTUI:AIG SALE A NY(+8%),FESTEGGIA 150 MLD SALVATAGGIO
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 10 nov - Lo sforzo senza precedenti delle autorità americane per salvare Aig spinge il titolo del colosso assicurativo che, in una giornata di ribasso degli indici di Wall Street, sale dell'8,06% a 2,28 dollari. Il Tesoro americano ha annunciato che acquisterà 40 miliardi di dollari di nuovi titoli Aig, che si vanno a sommare al prestito da 85 miliardi concesso in settembre e ai 37,8 miliardi di liquidità supplementare apportata a ottobre. Le misure annunciate oggi rientrano in una ristrutturazione complessiva dell'intervento a suo tempo attuato per il colosso assicurativo, tenuto conto anche dell' onerosità del prestito di salvataggio, su cui il gruppo doveva pagare un tasso d' interesse dell' 8,5% maggiorato del tasso interbancario Libor. La rimodulazione degli interventi a favore del gruppo prevede innanzitutto che sarà ridotto a 60 miliardi il prestito originario da 85 miliardi di dollari. Oltre a questo, il Tesoro entrerà appunto nel capitale con una quota da 40 miliardi e la Fed rileverà 52,5 miliardi di dollari di asset. In particolare, gli interventi legati all'acquisizione di asset riguardano, per un importo pari a 30 miliardi, i collaterali dati come garanzia ai fini della copertura di credit-default swap venduti da Aig agli investitori. Complessivamente, così, il costo del salvataggio del colosso assicurativo sale a oltre 150 miliardi di dollari, cioé quanto la ricchezza prodotta in un anno da paesi come l'Ucraina, l'Ungheria, il Pakistan o le Filippine. Aig ha chiuso il terzo trimestre con una perdita di 24,5 miliardi di dollari: in termini di utile per azione il passivo é di 9,05 dollari si raffronta a un utile di 1,19 dollari nel pari periodo dell'anno precedente. "L'intervento di è reso necessario per il mantenimento della stabilità finanziaria", ha sottolineato Neel Kashkari, supervisore del piano salva-finanza targato Henry Paulson. Un fallimento del gigante dele assicurazioni, infatti, avrebbe ripercussioni dell'intero sistema finanziario mondiale. "La necessità di questi nuovi ulteriori fondi non lascia presagire nulla di buono", spiegano alcuni analisti. (ANSA).

 

 

10 Novembre 2008 22:33 NEW YORK
CRISI MUTUI: MAXI-PERDITA DA 29 MLD, FANNIE CEDE IL 2,70%
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 10 NOV - Fannie Mae scende a Wall Street dopo aver accusato una perdita colossale, che ne mette il futuro in bilico. La società specializzata in prestiti ipotecari cede sulla piazza americana il 2,70% a 0,72 dollari, dopo aver alzato il velo su un rosso da 29 miliardi di dollari nel terzo trimestre, il quinto consecutivo in rosso, e aver messo in guardia sull'esistenza di "crescenti incertezze" sulla propria attività. "La crisi negli Stati Uniti e sui mercati finanziari mondiali continuerà a pesare sui risultati del 2008 e del 2008", avverte Fannie Mae che insieme a Freddie Mac controlla il 40% dei mutui statunitensi. Dall'inizio del 2008 Fannie ha accumulato perdite per 33,5 miliardi di dollari e la maxi-perdita del terzo trimestre è imputabile alle svalutazioni degli asset effettuate dal nuovo amministratore delegato, Herbert Allison. Nel rendere noti i risultati trimestrali, la società constata di non vedere la fine della crisi del mercato immobiliare, dove i prezzi proseguono la propria corsa al ribasso. Solo quest'anno - afferma - sono scesi del 7-8%. Oltre alle preoccupanti cifre, Fannie Mae mette in evidenza l'esistenza di incertezze "sul proprio status" ma anche sul proprio modello economico. Fannie Mae, insieme a Freddie Mac, è stata salvata in settembre dal governo americano, che aveva stimato un investimento da 100 miliardi di dollari in ognuna delle due società. (ANSA).

 

 

10 Novembre 2008 22:36 NEW YORK
GM: CROLLA A MINIMI 62 ANNI; DEUTSCHE BANK, TITOLO VALE ZERO
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 10 NOV - General Motors crolla ai minimi da 62 anni, cioé dal 1946, dopo che Deutsche Bank ha tagliato il rating della società e il target price a zero. I titoli del colosso di Detroit hanno chiuso la seduta odierna in calo del 24,17% a 3,31 dollari, mettendo in evidenza come con il passare dei giorni la crisi della capitale dell'auto americana si fa sempre più acuta e come senza un aiuto da parte delle autorità la sopravvivenza dell'industria delle quattro ruote a stelle e strisce è in pericolo. "La caduta libera di Gm riflette le crescenti preoccupazioni degli investitori sulla liquidità della società. Ma anche la scarsa fiducia sugli effetti sugli azionisti di un eventuale salvataggio da parte del governo", spiegano alcuni analisti, avvertendo che un intervento a favore di Gm e di Detroit nel complesso potrebbe innescare una spirale, con la quale case automobilistiche in difficoltà nel resto del mondo potrebbero rivolgersi ai propri governi in cerca di aiuto. E questo vanificherebbe gli sforzi americani per General Motors. Barclays ha tagliato il rating di Gm a 'underweight' da 'equalweight', sottolineando come la casa automobilistica potrebbe bruciare la liquidità ora disponibile entro febbraio. Barclays, pur constatando come un eventuale intervento del governo potrebbe ridurre i rischi di bancarotta di Gm, potrebbe avere un prezzo molto elevato per gli azionisti, le cui quote sarebbero "significativamente" diluite. Ancor più duro il parere di Deutsche Bank, che ha declassato Gm da 'hold' a 'sell': secondo la banca, la casa automobilistica potrebbe arrivare, in termini di liquidità, non oltre dicembre. Anche in presenza di un intervento governativo, Deutsche Bank prevede per Gm una possibile bancarotta. E per Gm prevede un'imminente crisi di liquidità anche Unicredit, secondo la quale la casa automobilistica sarà a corto di risorse da aprile. Gm ha annunciato nei giorni scorsi un rosso da 2,5 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Il colosso dell'auto, insieme a Ford e Chrysler, è a caccia di almeno 50 miliardi di dollari dal governo. (ANSA).




 

 

 

WALL STREET: ALERT UTILI, PECHINO NON BASTA

10 Novembre 2008 22:06 NEW YORK - di WSI
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Le preoccupazioni sui profitti societari oscurano l'ottimismo originato dal pacchetto di stimolo fiscale cinese. GM perde 1/4 del valore. Male Goldman e Google. In bancarotta Circuit City.
Gli indici americani non sono riusciti a conservare i guadagni realizzati nella prima parte della giornata ed hanno archiviato la sessione in territorio negativo. A spingere al rialzo i listini nelle prime ore era stato l’avanzamento delle commodities, schizzate sulla scia del piano di stimolo fiscale annunciato dalla Cina, ma le deboli prospettive societarie hanno ben presto dissolto l’ottimismo iniziale, gravando sulla performance giornaliera. In rialzo di oltre 200 punti in avvio di seduta, il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0.81% a 8871, l’S&P500 ha ceduto l'1.27% a 919, il Nasdaq l'1.86% a 1616.
Le condizioni del mercato americano continuano a preoccupare gli operatori, impensieriti dall’aggravarsi della crisi che potrebbe seriamente danneggiare i profitti aziendali per ancora diversi mesi. A soffrire in modo evidente e' stato il colosso dell'auto General Motors in seguito ai commenti negativi degli analisti di Deutsche Bank secondo cui l'azienda potrebbe subire un collaso entro la fine dell'anno qualora non dovessero essere erogati i fondi a sostegno da parte del governo. Piombando al minimo assoluto degli ultimi 62 anni, il titolo ha perso circa un quarto del proprio valore.
Tra i titoli finanziari, pesante Goldman Sachs che ha ceduto il 12% in seguito alle dichiarazioni del gruppo bancario Barclays secondo cui a causa del "credit crunch" il gruppo newyorchese potrebbe riportare la prima perdita trimestrale da quando quotata. Nella spirale ribassista anche il colosso Internet Google penalizzato dalle prospettive di stagnazione degli introiti pubblicitari (Barclays ha tagliato le stime sui ricavi del trimestre in corso).
"Il mercato non ha alcun indizio su quanto lunga e grave potra’ essere la recessione" ha affermato John Wilson, responsabile equity di Morgan Keegan. "C’e’ ancora un grande senso di timore tra gli operatori". Gli analisti fanno notare che il presidente eletto Barack Obama potrebbe eriditare la peggiore recessione economica dal 1982, mettendo maggiore pressione all’ala democratica del Paese circa la creazione del team economico. L’indice S&P500 e’ ancora in ribasso del 38% dall’inizio dell’anno.
Tra le altre news societarie, tonfo per la catena retail dell'elettronica Circuit City costretta a presentare domanda per l’ingresso in amministrazione controllata. In controtendenza il gruppo assicurativo AIG grazie all’accordo con il governo americano sull’iniezione di nuovi capitali e sull’abbassamento del tasso d’interesse sui prestiti. Nel terzo trimestre la societa’ ha riportato una perdita netta pari a $24 miliardi. Il titolo ha guadagnato +8.06%.
La banca europea HSBC Holding ha riportato un incremento degli utili trimestrali, la rivale Banco Santander ha invece annunciato un incremento di capitale per $9.25 miliardi attraverso la vendita diretta di azioni. Numeri positivi da McDonald’s sulle vendite comparate di ottobre, subito dopo la chiusura sara’ la catena di coffee shop Starbucks a riportare la trimestrale. Tra le news di M&A, NRG Energy ha rifiutato la proposta di acquisto effettuata da Exelon.
In Europa i listini sono riusciti a conservare parte dei guadagni, mentre la seduta si e' chiusa in buon progresso per gli indici asiatici spinti dal piano di stimolo fiscale cinese per un valore di $586 miliardi annunciato nell'arco del weekend. Dalla banca svizzera UBS fanno sapere tuttavia che "il piano dovrebbe compensare parte della debolezza generata dal debole outlook sulle esportazioni, ma e’ difficile pensare ad un effetto positivo di lungo termine".
Sugli altri mercati, in lieve progresso il petrolio. I futures con consegna dicembre sono avanzati a quota $62.41 al barile, in rialzo di $1.37. Sul valutario, poco variato l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2730. Vendite sull’oro: i futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno guadagnato $12.30 a $746.50 l’oncia. Avanzano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.76% dal 3.78% di venerdi’.

 

Fonte - WallStreetItalia