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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 11 Novembre 2008

PARTE 2

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11 Novembre 2008 00:11 NEW YORK
CRISI MUTUI:OK FED,AMERICAN EXPRESS CAMBIA STATUS,E'HOLDING
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 11 NOV - American Express ha chiesto e ottenuto dalla Fed il cambio di status a holding bancaria. American Express si aggiunge così a Goldman Sachs e Morgan Stanley, che hanno chiesto e ottenuto dalla banca centrale statunitense di divenire banche commerciali. "Alla luce delle inusuali circostanze sui mercati finanziari" la Fed ha deciso di approvare la richiesta, accantonando anche il consueto periodo di 30 giorni per esaminare e valutare la richiesta. (ANSA).

 

 

11 Novembre 2008 15:29 NEW YORK
G20: FT, BRETTON WOODS II NON SARA' BUONA COME L'ORIGINALE
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 11 nov - Bretton Woods II, "come molti sequel non sarà buona come la prima", perché "non c'é abbastanza tempo", perché "i paesi che si riuniranno a Washington sono in disaccordo", e perché "gli Usa non hanno il potere per imporre al resto del mondo di accordi". Lo scrive il Financial Times in vista del G20 in programma a Washington nel fine settimana. Secondo il quotidiano economico, la prima ragione per cui Bretton Woods II non sarà buona è che "la crisi finanziaria globale, per quanto violenta, non è la seconda guerra mondiale. In secondo luogo, non c'é abbastanza tempo: per preparare la Bretton Woods originale ci sono voluti due anni, e non due settimane. Terzo - sottolinea il Ft - i paesi presenti a Washington sono in disaccordo: gli europei premono per nuovi regolatori globali per il sistema finanziario internazionale. Gli americani e i cinesi sono più cauti". A questo si aggiunge il fatto che, diversamente alla Bretton Woods originale, "gli Usa non hanno il potere per imporre accordi al resto del mondo": "una delle ragioni per cui Bretton Woods ha funzionato é che gli Usa erano chiaramente il paese più forte seduto al tavolo e quindi sono stati in grado di imporsi". Intorno al tavolo di Bretton Wood II ci saranno "più voci e quindi sarà più difficile raggiungere un accordo", aggiunge il quotidiano, evidenziando come "un sistema internazionale che non soddisfa Cina, India e altri paesi chiaramente non può funzionare nel lungo termine". (ANSA).

 

 

11 Novembre 2008 16:34 NEW YORK
CRISI MUTUI: THAIN (MERRILL), NO RIPRESA RAPIDA PER FINANZA
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 11 nov - L'industria finanziaria non si riprenderà velocemente dalla crisi del credito: "Ci troveremo in un contesto molto difficile per un periodo significativo di tempo. L'economia americana si contrarrà molto rapidamente almeno per i prossimi trimestri". Lo afferma l'amministratore delegato di Merrill Lynch, John Thain, sottolineando come il credito resti limitato e i prezzi degli asset continuino a scendere, in seguito al collasso del mercato immobiliare e alla crisi di fiducia. Thain si dichiara comunque ottimista sul fatto che "le cose stiano iniziando a migliorare nel settore del servizi finanziari". Un miglioramento che, comunque, non sarà rapido: si tratterà di un "processo lungo. Non è come il 1987, come il 1998 e non è come il 2001. la contrazione che si prospetta, infatti, sarà maggiore. Penso che bisogna guardare indietro fino al 1929 per trovare un periodo di rallentamento simile a quello che stiamo sperimentando ora". (ANSA).

 

 

11 Novembre 2008 19:56 MILANO
Borsa: ondata di vendite nel mondo, Europa brucia 207 mld
di ANSA
Giu' le banche e i titoli industriali da Tokyo a Wall Street
(ANSA)- MILANO, 11 NOV - La recessione pesa sui risultati delle aziende e le borse mondiali affondano di nuovo. Dopo la chiusura negativa dell'Asia e del Pacifico, anche l'Europa ha segnato il passo, mentre a Wall Street gli indici si mantengono in forte calo. Tokyo ha lasciato il 3%, Hong Kong il 4,7% e Sidney il 3,5%, mentre Londra ha perso il 3,5% e Francoforte il 5,2%. A fine giornata le borse europee hanno lasciato sul terreno 207 miliardi di capitalizzazione. Il timore degli investitori - spiegano nelle sale operative - e' che i risultati di fine anno, previsti in forte contrazione, siano la conferma di un persistere di una pesante crisi economica anche nel 2009. Nel Vecchio Continente hanno sofferto soprattutto i titoli bancari (-7,1% l'indice di settore), le materie prime (-6,8%), dopo il calo delle quotazioni sottostanti e i tecnologici (-6,2%). Sotto pressione a Milano Intesa Sanpaolo (-16,86%), il cui consiglio di gestione, dopo aver approvato i risultati del 3/o trimestre, ha annunciato che non distribuira' in contanti il dividendo e che non procedera' con un aumento di capitale per fare fronte alla crisi finanziaria.

 

 

11 Novembre 2008 19:57 NEW YORK
GM: VALE 2 MLD, RISCHIO BANCAROTTA;WAGONER,AIUTI SUBITO/ANSA
di ANSA
TITOLO CROLLA SCENDE SOTTO 3 DLR,FIAT CAPITALIZZA QUASI 5 VOLTE
(ANSA) - NEW YORK, 11 nov - La bancarotta per General Motors non sembra ormai così lontana: i titoli del colosso di Detroit continuano ad affondare in borsa per il quinto giorno in consecutivo sulla scia dei timori che la casa automobilistica non avrà liquidità sufficiente entro la fine dell'anno. Le azioni Gm valgono ormai meno di tre dollari l'una e la capitalizzazione di borsa è inferiore ai due miliardi di dollari: la Fiat capitalizza quasi cinque volte tanto con i suoi 7 miliardi di euro. "Le autorità devono intervenire d'urgenza" senza attendere l'insediamento del presidente eletto Barack Obama il prossimo 20 gennaio, afferma il presidente e amministratore delegato Richard Wagoner in un'intervista ad Automotive News, nella quale esclude la possibilità di sue eventuali dimissioni. "Mi chiedo se l'industria americana nel suo insieme può sopravvivere senza sostegno", aggiunge Wagoner, secondo il quale anche con i tanto attesi finanziamenti pubblici i costruttori di auto statunitensi saranno costretti a proseguire sulla strada di una drastica ristrutturazione se le vendite si manterranno basse. Per Detroit, capitale dell'auto americana, si prospettano così tempi duri e sfide importanti, forse le più importanti per la sua sopravvivenza. Secondo alcune stime il numero di auto vendute quest'anno negli usa sarà il 25% inferiore al 2007, cioé ai minimi dagli anni '80. Gm, insieme a Ford e Chrysler, chiede che vengano stanziati 25 miliardi di dollari, ai quali il Congresso ha dato il proprio via libera ma che sono bloccati per ragioni burocratiche. Tale cifra, comunque, sarebbe gia' ritenuta insufficiente e i vertici delle tre case automobilistiche premerebbero per ottenere 50 miliardi di dollari. Obama si è espresso favorevolmente sull'ipotesi di aiutare l'industria automobilistica e avrebbe - secondo indiscrezioni - fatto pressioni anche sul presidente uscente George W. Bush affinché si impegni a sbloccare i tanto attesi 25 miliardi di dollari. Bush, da parte sua, avrebbe accolto la richiesta di Obama ma ponendo - secondo le indiscrezioni riportate dal New York Times - alcune condizioni. I leader del Congresso americano hanno scritto al segretario al Tesoro Henry Paulson invitandolo a consentire anche al settore dell'auto di beneficiare del piano da 700 miliardi di dollari. Secondo alcuni analisti, un'eventuale richiesta di bancarotta da parte di Gm non potrebbe fronteggiare la crisi, in quanto gli istituti di credito sarebbero riluttanti a concedere prestiti anche qualora il gruppo finisca in Chapter 11. Infatti, spiegano, nelle attuali condizioni di mercato Gm dovrebbe richiedere la liquidazione prevista nel Chapter 7. In caso di fallimento di Gm i posti di lavoro persi solo negli usa nel primo anno sarebbero circa 2,5 milioni.(ANSA).

 

 

11 Novembre 2008 21:44 NEW YORK
CRISI MUTUI: AUTORITA' USA IN CAMPO CONTRO PIGNORAMENTI/ANSA
di ANSA
PIANO PER MODIFICA MUTUI FANNIE MAE E FREDDIE MAC
(ANSA) - NEW YORK, 11 nov - Le autorità americane scendono in campo per evitare i pignoramenti e, insieme a Fannie Mae e Freddie Mac, annunciano nuove misure che puntano a velocizzare la modifica di centinaia di migliaia di mutui che fanno capo alle due agenzie. Il piano, che è un'estensione del progetto New Hope (ora speranza), mira ad aiutare le famiglie "a rischio", affinché siano in grado di far fronte al pagamento di rate mensili inferiori o uguali al 38% delle entrate lorde. "Si tratta di un programma importante per ridurre considerevolmente i pignoramenti evitabili, attraverso una semplificazione e una razionalizzazione che consente ai proprietari in difficoltà di fronteggiare prestiti ipotecari adeguati", spiega James Lockhart, direttore della Fhfa, l'organismo che tutela Fannie e Freddie, le due società che complessivamente detengono o garantiscono il 58% dei prestiti americani. "Stiamo sperimentando una necessaria correzione e prima la supereremo, prima il settore immobiliare potrà contribuire nuovamente alla crescita economica", sottolinea Neel Kashkari, supervisore del piano salva-finanza targato Henry Paulson. Le autorità americane sperano ora che anche le maggiori banche seguano il piano messo a punto per Fannie Mae e Freddie Mac, anche se alcuni istituti di credito hanno già svelato e adottato i propri progetti contro i pignoramentii. Fra queste Citigroup, Bank of America e JPMorgan. Alla modifica dei mutui di Fannie Mae e Freddie Mac potranno partecipare coloro che siano in grado di testimoniare di aver incontrato difficoltà nel far fronte ai propri impegni mensili. Secondo uno studio di Moody's Economy.com oltre 7,3 milioni di famiglie fra il 2008 e il 2010 potrebbero non essere in grado di ripianare il proprio mutuo e di queste 4,3 milioni rischiano di vedersi sottrarre la propria casa.(ANSA).



 

 

 

WALL STREET: GIU', MA IL 'PIANO MUTUI' AIUTA

11 Novembre 2008 22:03 NEW YORK - di WSI
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I listini continuano a cedere terreno: la recessione e' un dato di fatto. Il nuovo piano del governo per le famiglie dei mutuatari in crisi limita le perdite. Altro tonfo di GM. Greggio sotto i $60.
La seduta di borsa a Wall Street si e’ chiusa con gli indici in calo, comunque lontani dai peggiori livelli giornalieri, grazie alle speranze di rilancio dell’industria delle case in seguito al piano annunciato dal governo americano in accordo con le societa’ di prestiti immobiliari. Il Dow Jones ha ceduto l'1.99% a 8693, l’S&P500 il 2.21% a 898, il Nasdaq ha perso il 2.22% a 1580.
La situazione resta pero’ preoccupante. Gli ultimi risultati trimestrali e gli outlook societari hanno evidenziato un ulteriore rallentamento della spesa dei consumatori confermando il deterioramento del quadro economico. Le previsioni di un calo della domanda a livello globale hanno spinto al ribasso anche le commodities, con il petrolio sceso sotto la soglia dei $60 al barile.
Le autorita’ americane hanno annunciato un piano di aiuti ai proprietari di immobili in difficolta’, in base al quale e’ prevista la modifica dei mutui accesi. Il piano consentira’ dunque una riduzione delle rate mensili da pagare o un allungamento dei tempi di riferimento ed permettera' a molte famiglie di conservare la propria casa evitando il pignoramento.
Laurence Fink, CEO di BlackRock, ha dichiarato di intravedere alcuni segnali di "capitolazione" all’interno dei mercati finanziari, una fase di pesante sell-off su vasta scala che generalemtne precede la fine del mercato ‘orso" (ribassista). "Penso che i mercati finanziari potranno iniziare una fase di recupero a partire dalla meta’ del 2009" ha affermato Fink.
In assenza di dati macroeconomici per la ricorrenza del Veterans Day (che ha comportato anche la chiusura del mercato obbligazionario), ad occupare la scena e’ stato interamente il settore societario. Il colosso dell’auto General Motors ha continuato a perdere terreno mentre si fa sempre piu’ intensa la minaccia della bancarotta. Il titolo, in calo del 13%, e’ pimbato a livelli che non si vedevano dal lontano 1942. "Se GM fallira’ sara’ un duro colpo sia a livello spicologico che politico" ha affermato Stephen Wood, portfolio strategist di Russell Investments. "Preoccuparsi sugli utili della societa’ e’ adesso un lusso, ci sono probelmi ben piu’ seri che riguardano la sopravvivenza dell’azienda o meno".
Tyco International, il produttore leader nei sistemi di sicurezza a livello mondiale ha registrato la peggiore performance degli ultimi 6 anni a causa delle deludenti stime sui profitti. Prudential Financial e’ arretrato del 10% in seguito ai commenti di Goldman Sachs secondo cui le perdite sugli investimenti potrebbero costringere l’azienda a raccogliere nuovi capitali.
La catena di coffee shop Starbucks e' apparsa debole a causa della brutta trimestrale diffusa nell’after hour di lunedi' sera che ha mostrato un calo del 97% dei profitti per via dei costi relativi alla chiusura di molti punti vendita e all’eliminazione di una buona fetta della forza lavoro. Il calo della domanda a livello globale non ha risparmiato proprio alcun settore: il produttore di acciaio Alcoa (componente del Dow Jones) ha deciso di ridurre la produzione giornaliera abbassando la capacita’ degli impianti per 350 mila tonnellate.
Il noto gruppo costruttore di case di lusso Toll Brothers ha riportato un calo del 41% dei ricavi senza fornire alcune stime sul prossimo anno fiscale a conferma della forte incertezza sul business dell’industria. Giu’ anche Intercontinental Hotels danneggiato da un warning sul deterioramento delle condizioni di mercato ad ottobre. Vendite anche sulla catena di casino’ Las Vegas Sands dopo che il management ha annunciato la sospensione dei lavori nell’area del Macau per non gravare sulle posizioni di liquidita’.
Dopo essersi spinto al rialzo nel preborsa, a girare in rosso e' stato anche il colosso delle carte di credito American Express nonostante l’ok avuto dalla Federal Reserve riguardo alla richiesta di trasformazione dell’azienda in banca (ed ottenere gli aiuti governativi).
Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna dicembre sono arretrati a quota $59.33 al barile, in rialzo di $3.08. Sul valutario, in picchiata l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2535. Vendite sull’oro: i futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno perso $13.70 a $732.80 l’oncia.

 

Fonte - WallStreetItalia