PETROLIO: CRESCE IL PETROLIO PER
L'URAGANO FAY
Lunedì 18 Agosto 2008, 13:30 MILANO - di CORSERA
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I timori legati all’arrivo nel golfo del Messico della
tempesta tropicale Fay, che potrebbe trasformarsi in
uragano, hanno fatto crescere il prezzo del petrolio in
Asia. A Singapore il greggio per consegna a settembre è
stato trattato lunedì a 114,96 dollari a barile, con un
rialzo di 1,19 dollari rispetto al 15 agosto a New York,
quando era sceso a 113,77 dollari. La valuta americana
ha toccato il massimo (1,4682) degli ultimi sei mesi sul
dollaro, per poi ripiegare (1,4754) sulla crescita del
petrolio.
URAGANO - Cuba ha evacuato oltre 10 mila abitanti dalla
costa per l'arrivo di Fay, che ha già provocato piogge
abbondanti e inondazioni. Si sta preparando anche la
Florida: scuole chiuse lunedì e martedì, rifugi aperti e
l'invito a lasciare l'area delle isole Keys. La tempesta
tropicale, la sesta della 2008 nell'Atlantico, ha già
causato almeno cinque morti ad Haiti e nella Repubblica
Dominicana. Secondo i meteorologi, Fay non colpirà
direttamente la Florida, dove comunque si registreranno
forti venti.
Petrolio: Stevenson
(Fidelity), discesa dei prezzi non ha scalfito
super-ciclo rialzista
18 Agosto 2008 15:33 ROMA - di ANSA
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Il ribasso dei prezzi del petrolio a cui stiamo
assistendo può essere visto come la fine della bolla
delle commodities? Tom Stevenson, Head of Corporale
Writing di Fidelity Investments International, ha
analizzato le somiglianze tra discesa del petrolio e
quella del Nasdaq (NASDAQ: notizie) dopo scoppio bolla
hi-tech nel 2000: "Nessuno può promettere che il prezzo
del petrolio continuerà a seguire il declino del Nasdaq.
Ci sono buone ragioni per cui non dovrebbe accadere. La
motivazione che vede un prezzo del petrolio ancora alto
è più fondata di quella che vedeva un prezzo dei titoli
tecnologici costantemente ai massimi". A differenza
degli anni '70, quando gli squilibri nell'offerta sono
stati la causa di due tremendi shock, oggi le ragioni
fondamentali dell'aumento dei prezzi sono la crescente
domanda proveniente dai paesi emergenti dell'Asia, il
calo delle riserve facilmente estraibili e il fatto che
il petrolio rimanente si trova in paesi politicamente
instabili. "La recente debolezza del petrolio - è la
conclusione dell'esperto di Fidelity Investments - non
scalfisce in alcun modo la visione di lungo periodo che
vede un super-ciclo del petrolio. A meno che non ci
allontaniamo dalla dipendenza dal petrolio e dai suoi
derivati, questa flessione subirà verosimilmente
un'inversione di tendenza a un certo punto. Pianificare
i propri investimenti sulla base di prezzi dell'energiacostantemente
elevati sembrerebbe sensato.
MUTUI: GB; BRADFORD &
BINGLEY, DISERTATO AUMENTO CAPITALE
18 Agosto 2008 16:33 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 18 AGO - E' stato pressoché 'snobbato'
l'aumento di capitale varato da Bradford & Bingley, il
colosso britannico dei prestiti ipotecari messo in
difficoltà dalla crisi dei prestiti immobiliari. La
banca ha reso noto che il 72% dei propri azionisti ha
infatti deciso di non acquistare azioni nell'operazione.
Gli investitori, secondo quanto riferisce l'agenzia
Bloomberg citando un comunicato della banca, hanno
acquistato 230,4 milioni di azioni al costo unitario di
55 pence. La banca ha affidato ora a Citigroup e Ubs il
compito di vendere le azioni rimanenti, che ammontano a
circa 273 milioni di sterline. La banca ha anche
nominato come nuovo amministratore delegato Richard Pym,
che per 15 anni ha lavorato nella rivale Alliance &
Leicester. Pym assume il controllo di Bradford & Bingley
proprio nel momento in cui la banca cerca di raccogliere
400 milioni di sterline per aumentare il proprio
capitale svuotato dall'incremento dei costi di
finanziamento e dal peggior terremoto del mercato
immobiliare britannico in 30 anni. La banca, che ha
ridotto i finanziamenti dopo aver evidenziato un aumento
quest'anno degli arretrati sul pagamento dei prestiti
immobiliari, ha detto oggi che non c'é stato "alcun
cambiamento materiale" nella difficile situazione di
mercato. (ANSA).
MUTUI: PER BANCHE USA
VERSO NUOVO TRIMESTRE NERO /ANSA
18 Agosto 2008 19:10 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 18 ago - Dello tsunami subprime ne
risentiranno, anche nel terzo trimestre, i libri
contabili delle banche americane che, alle prese con
nuove perdite e svalutazioni, potrebbero essere
costrette ad aumentare i tassi sui finanziamenti,
esacerbando così il credit crunch e mettendo sotto
ulteriore pressione i consumatori. Svalutazioni e rossi
record non sembrano così alle spalle e diverse fra le
principali istituzioni finanziarie si preparano ad
alzare il velo su ulteriori e forti perdite. Lasciando
così intravedere le possibilità di nuovi aumenti di
capitale. Secondo la Fox-Pit, Lehman Brothers dovrebbe
archiviare il terzo trimestre con perdite nette pari a
1,8 miliardi di dollari, a fronte di svalutazioni per
oltre 3,6 miliardi di dollari. Ancora più nere le stime
elaborate da Merrill Lynch: la banca guidata da Richard
Fuld, registrerà un rosso di 2,6 miliardi, con
svalutazioni per 4,5 miliardi. Se questo dovesse
accadere, spiega Guy Moszkowsi di Merrill, Lehman
potrebbe essere costretta a rafforzare nuovamente il
proprio capitale. Per ridare fiato al bilancio, Lehman
sarebbe in trattative con potenziali acquirenti per
vendite il portafoglio da 40 miliardi di dollari di
asset immobiliari, commerciali e titoli. Ma Lehman sarà
in buona compagnia. La Fox-Pit stima che Goldman Sachs,
l'unica banca che finora era sembrata immune al ciclone
subprime, archivierà un trimestre "debole" con utile per
azione di soli 1,95 dollari, in netto calo rispetto alle
recenti stime, e con svalutazioni per 2,1 miliardi.
Anche gli analisti di Merrill Lynch hanno tagliato le
proprie stime su Goldman, così come su Morgan Stanley.
Analoga la decisione di Ubs che, oltre a Goldman e
Morgan, ha ridotto le proprie stime anche su Citigroup.
A preoccupare maggiormente Wall Street sono le possibili
difficoltà di Goldman, considerato una delle istituzioni
più solide, uno 'gioiellino'. Nei giorni scorsi gia
Deutsche bank e Oppenheimer aveva dato l'allarme. Mike
Mayo di Deutsche Bank ha tagliato il rating su Goldman
Sachs da 'buy' a 'hold' e ridotto le proprie stime di
utili nel terzo trimestre a 2,40 dollari per azione da
3,25 dollari. Secondo Meredith Whitney di Oppenheimer &
Co., gli utili di Goldman Sachs si attesteranno a 2,15
dollari, a fronte dei 3,54 dollari previsti in
precedenza.(ANSA).
MUTUI: FANNIE E FREDDIE
AFFONDANO,TESORO POTREBBE AGIRE/ANSA
18 Agosto 2008 20:21 NEW YORK - di ANSA
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INDISCREZIONI BARRON'S FANNO CROLLARE TITOLI A WALL
STREET
(ANSA) - NEW YORK, 18 ago - Fannie Mae e Freddie Mac
crollano in Borsa, dove toccano i minimi degli ultimi 18
anni, arrivando a cedere oltre il 18%. A far montare la
pressione intorno alle due agenzie semipubbliche
specializzate in prestiti ipotecari sono le
indiscrezioni riportate dal settimanale Barron's,
secondo il quale le due società non riusciranno a
raccogliere il capitale necessario, costringendo il
Tesoro a scendere in campo per ricapitalizzarle,
utilizzando i poteri concessi dal Congresso. Dall'inizio
dell'anno, Fannie Mae e Freddie Mac hanno visto scendere
rispettivamente il loro valore di mercato
rispettivamente dell'84% e dell'86%. Indiscrezioni,
quelle riportate da Barron's sull'aumento delle chance
di azione da parte del Tesoro, confermate anche da
diversi analisti: entro la fine del terzo trimestre -
sostengono - ci si potrebbe trovare facilmente in una
situazione in cui Tesoro è costretto a intervenire. Un
eventuale intervento implicherebbe - secondo quanto
riporta Barron's - l'acquisto delle azioni privilegiate
convertibili, ma di quelle ordinarie. "Non commentiamo
speculazioni - precisano dal Tesoro -. Come il
segretario ha già detto, non abbiamo intenzione di
utilizzare i poteri che ci sono stati concessi". Il
piano di salvataggio messo a punto dal segretario al
Tesoro, Henry 'Hank' Paulson, prevede che le due agenzie
siano messe sotto l'autorità di un nuovo organismo di
controllo e consente loro di accedere a più capitali
pubblici, permettendo inoltre al Tesoro di acquistare,
fino alla fine del 2009, azioni delle due società. Un
punto, quest'ultimo, che ha sollevato molte polemiche
soprattutto in vista dei costi che potrebbe avere per i
contribuenti: secondo le stime del Comptroller Budget
Office, il costo si aggirerebbe sui 25 miliardi di
dollari in due anni, anche se ci sono 'significative
possibilita', più del 50%, che la nuova autorità
prevista per il Tesoro non venga usata prima della sua
scadenza alla fine del dicembre 2009. Nel salvataggio
delle due agenzie gioca un ruolo importante anche la
Fed, che avrà un ruolo di consulenza. Fannie Mae e
Freddie Mac detengono o garantiscono prestiti ipotecari
per 5.200 miliardi di dollari, cioé circa il 50% del
credito immobiliare statunitense. La scorsa settimana le
autorità sono scese nuovamente in campo per aiutare le
agenzie, cambiando le regole sulla negoziabilità dei
bond garantiti dai mutui, con maggiori possibilità di
finanziamento per Fannie e Freddie. In particolare, la
Securities Industry and Financial Markets Association ha
rivisto le linee guida per il mercato, stabilendo che
potranno essere accettati titoli garantiti dai
maxi-mutui erogati dalle agenzie, quelli cioé superiori
ai 417.000 dollari, anche se in misura limitata (fino al
10%). Le nuove regole dell'associazione che riunisce
emittenti e investitori dei bond riguardano il mercato 'to-be-announced':
si tratta della prima fase di vita dei titoli
obbligazionari emessi dalle agenzie come Fannie e
Freddie, e garantiti dai mutui da loro erogati.(ANSA).
ASIA: BORSA ASIATICHE AI
MINIMI DI 2 ANNI
19 Agosto 2008 09:24 MILANO - di ANSA
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Pesa di nuovo l'allarme utili come conseguenze della
turbolenza dei mercati finanziari. Secondo gli operatori
sono vendite da 'panic selling'.
Chiusura in ribasso sulle principali Borse nell'area
Asia-Pacifico, con gli indici guida ai minimi degli
ultimi due anni. Pesa di nuovo l'allarme utili come
conseguenze della turbolenza dei mercati finanziari.
Secondo gli operatori sono vendite da 'panic selling':
'Gli investitori sono cosi' preoccupati - commenta un
gestore a Tokyo - ogni notizia e' presa negativamente'.
Ordini in vendita in particolare sulle banche:
Commonwealth Bank of Australia ha perso il 2,3%,
Sumitomo Mitsui Financial Group il 2,7%, National
Australia Bank il 2,2%, Mitsubishi Ufj Financial Group
il 2,1%. Tra gli assicurativi T&D Holding ha lasciato il
3,7 per cento. Pesanti anche i titoli delle compagnie
aeree con Virgin Blue che precipita del 27%, Malaysian
Airline System il 2,2%. In evidenza la corsa di OneSteel,
tra i maggiori produttori di acciaio australiani, che ha
guadagnato il 7,8% sul rialzo del prezzo delle materie
prime.
Mutui: esperto, saltera'
un'altra grande banca Usa
19 Agosto 2008 09:57 ROMA - di ANSA
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Rogoff (ex Fmi), situazione mercati finanziari sta
peggiorando
(ANSA) - ROMA, 19 AGO - Nel giro di qualche mese un'
altra grande banca statunitense e' destinata a rimanere
vittima del dissesto dei mercati finanziari. Lo ha
predetto l'ex capoeconomista del FMI, Kenneth Rogoff,
aggiungendo che la situazione dei mercati finanziari
americani sta peggiorando. Nei mesi scorsi e' toccato a
Bear Stearns cadere sotto i colpi della crisi dei
subprime. Proprio ieri alcuni analisti hanno messo in
conto nuove perdite e svalutazioni per alcune fra le
maggiori banche d'affari Usa.
MUTUI USA: HEDGE FUND
SAGECREST FA RICORSO A BANCAROTTA PROTETTA
19 Agosto 2008 16:55 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 19 ago - Il credit crunch fa una
nuova vittima: l'hedge fund americano Sagecrest, che
annuncia il ricorso al Chapter 11, la bancarotta
protetta, dopo la repentina caduta del valore dei propri
asset. In una lettera agli investitori, l'hedge fund
spiega che il processo di bancarotta concederà a
SageCrest il tempo necessario per condurre la
liquidazione dei propri asset al fine di massimizzare i
ritorni per gli investitori. (ANSA).
BCE: COLLOCA 151 MILIARDI
EURO DI LIQUIDITA'
19 Agosto 2008 17:31 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 19 AGO - La Banca centrale europea ha
collocato oggi 151 miliardi di euro tramite un' asta di
rifinanziamento pronti contro termine odierna a sette
giorni, drenando liquidità per 25 miliardi di euro. Il
tasso medio dell' operazione è risultato pari al 4,40%,
quello marginale al 4,38%. Lo ha reso noto la Bce. L'
Eurotower ha anche reso noto di aver prestato ieri 636
milioni di euro attraverso le 'marginal lending facility',
le operazioni, cioé, che permettono alle banche di
prendere in prestito liquidità al tasso maggiorato del
5,25%, fornendo garanzie. (ANSA).
MUTUI USA: LEHMAN BROS,
SVALUTAZIONI PER ALTRI $4 MILIARDI
19 Agosto 2008 10:39 NEW YORK - di ANSA
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La previsione e' degli analisti di JPMorgan Chase,
riportata da Bloomberg, in base alla quale nel terzo
trimestre la banca dovrebbe registrare un passivo di
$3,3 per azione.
Lehman Brothers dovrebbe fare svalutazioni per circa
quattro miliardi di dollari a valere sul terzo
trimestre. La previsione e' degli analisti di JPMorgan
Chase, riportata da Bloomberg, in base alla quale sempre
nel terzo 'quarter' la banca dovrebbe registrare inoltre
un passivo di 3,3 dollari per azione. In precedenza, gli
stessi analisti avevano invece messo in conto un utile
di 0,35 dollari. La banca d'affari ieri in Borsa a New
York ha perso il 7,1% a 15,03 dlr.
Mutui: Usa, Fannie Mae
scivola ancora in Borsa in Europa
19 Agosto 2008 10:45 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 19 AGO - Scivola ancora in Borsa in
Europa Fannie Mae, il colosso del prestito immobiliare
statunitense che gia' ieri a New York aveva ceduto il
22%. Oggi a Francoforte la quotazione perde infatti il
3,3% a 5,94 dollari. La rivale Freddie Mac - che ieri
sempre a New York aveva lasciato sul terreno il 25% - e'
invece in progresso dell'1% a 4,43 dollari. Da inizio
anno la capitalizzazione di Fannie Mae e' diminuita
dell'85%, quella di Freddie Mac dell' 87%
BORSA: DA ASIA A UE
DOMINA ORSO, MOSCA A PICCO /SCHEDA
19 Agosto 2008 19:12 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 19 AGO - Non c'é pace per le Borse
internazionali. Dall'Asia all'Europa, gli scambi sono
stati oggi ancora pesantemente penalizzati dalle
incertezze legate ai titoli finanziari, per il timore
che la crisi dei mutui non abbia ancora raggiunto il suo
picco. Dopo la debacle di Tokyo e Hong Kong, anche in
Europa quasi tutte le piazze hanno perso oltre il 2%: il
primato negativo nel vecchio continente spetta a
Stoccolma con un calo di oltre il 4%, seguita da Madrid,
Amsterdam, Parigi, Londra e Francoforte, tutte in caduta
libera. Un vero e proprio crollo è stato quello dei due
indici della Borsa di Mosca, che, trascinati dal calo
degli energetici, hanno registrato oggi le peggiori
performance in assoluto, scendendo ai minimi da quasi
due anni. L'indice RTS denominato in dollari ha perso il
5,2% toccando i minimi da novembre 2006. Il Micex,
denominato in rubli, ha invece registrato un calo del
6%, il più significativo degli ultimi sette mesi. Ecco
una tabella con le peggiori performance di oggi sui
principali mercati internazionali, ordinati in base
all'entità delle perdite.
USA: IMMOBILIARE SOFFRE,
PREZZI BALZANO; PAURA STAGFLAZIONE
19 Agosto 2008 18:49 NEW YORK - di ANSA
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ANALISTI, FED NON POTRA' IGNORARE DATI; STRETTA
DIFFICILE
(ANSA) - NEW YORK, 19 ago - I prezzi alla produzione si
impennano negli Stati Uniti, mentre dal mercato
immobiliare arrivano nuove cattive notizie: un quadro
che, secondo alcuni analisti, rappresenta senza ombra di
dubbio l'entrata in un periodo di stagflazione. I prezzi
alla produzione a luglio sono saliti dell'1,2% su
rispetto a giugno e del 9,8% su base annua, segnando
così l'incremento tendenziale più marcato da 27 anni.
Una doccia fredda, questa, che ravviva i timori
sull'inflazione in un contesto economico in cui il
mercato immobiliare continuare a fare acqua da tutte le
parti, minacciando l'economia. Il balzo dei prezzi alla
produzione è decisamente maggiore delle attese degli
analisti, che si attendevano un più modesto 0,5% su base
mensile. Aumento più forte del previsto anche per
l'indice 'core', quello cioé al netto di alimentari e
energia, salito dello 0,7% (0,2% le attese degli
analisti). Ma è su base tendenziale a lasciare a bocca
aperta gli analisti: l'indice generale si è impennato
del 9,8%, il livello più alto dal giugno 1981, mentre
l'indice core del 3,5%, ai massimi dal 1991. A
preoccupare gli operatori è soprattutto l'indice core,
molto atteso dopo che la scorsa settimana sono state
rese note cifre allarmanti sul fronte dei prezzi al
consumo, con l'inflaizone balzata su base annua del
5,6%. "Sarà difficile per la Fed ignorare le cifre nel
corso della prossima riunione", afferma Kenneth
Beauchemin di Global Insight, secondo il quale
difficilmente la Fed potrà comunque effettuare una
stretta sui tassi entro l'anno, alla luce della
debolezza economica in atto. Gli aumenti registrati in
luglio indicano chiaramente - sottolineano gli analisti
- che i rincari sono generalizzati, e non limitati a
settori volatili come il petrolio. "Il balzo dell'indice
non è riconducibile a una sola categoria, ma mette in
luce come tutto il comparto industriale reagisce
all'aumento dei costi aumentando a sua volta i prezzi",
osserva Aaron Smith di Moody's economy.com. La paura
degli analisti è propria questa: le aziende, a forza di
vedere crescere i prezzi delle materie prime,
ripercuotano gli aumenti sui consumatori. Generalmente
le imprese, in un contesto di rallentamento della
domanda come quello attuale, privilegiano far fronte
agli aumenti dei costi delle materie prime erodendo i
propri margini di profitto. Il fattore determinante
della crisi attuale è il mercato immobiliare, dal quale
continuano arrivare cattive notizie: a luglio le nuove
costruzioni abitative sono scese dell'11% a 965.000
unità. Un dato, questo, che attesta l'attività edilizia
a fini abitativi ai minimi da 17 anni. "Il peggio deve
ancora venire nella correzione del mercato immobiliare",
spiega il presidente della Fed di Dallas, Richard
Fisher, prevedendo che l'economia statunitense crescerà
"a passo di lumaca" nel secondo semestre. (ANSA).
LEHMAN SOFFRE; ROGOFF,
VERSO NUOVI FALLIMENTI /ANSA
19 Agosto 2008 20.28 - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 19 ago - La già lunga lista delle
istituzioni finanziarie vittime del dissesto dei mercati
finanziari è destinata ad allungarsi: nel giro di
qualche mese un'altra grande banca fallirà. "Ci avviamo
a registrare l'uscita di scena di alcuni dei maggiori
protagonisti". Parola di Kenneth Rogoff, ex
capoeconomista del Fondo Monetario internazionale e
professore dell'università di Harvard, convinto che la
situazione del mercato finanziario statunitense stia
ancora peggiorando. Nuove svalutazioni e perdite sono
attese anche nel terzo trimestre per alcune delle
maggiori banche: JpMorgan ha oggi previsto che Lehman
Brothers svaluterà per 4 miliardi di dollari e chiuderà
il periodo aprile-giugno con un rosso di 3,3 dollari per
azione. Già nei giorni scorsi, le stime sugli utili di
Lehman erano state da più parti riviste al ribasso, e
l'annuncio di JpMorgan non fa altro che complicare un
quadro già fosco. per ridare fiato ai mercati, Lehman
sta trattando per vendere il portafoglio da 40 miliardi
di dollari di asset: secondo alcune indiscrezioni
riportate dalla stampa americana, la banca d'affari
sarebbe anche pronta a vendere la divisione money
management, ossia quelle attività al servizio degli
investitori privati ed istituzionali, con l'obiettivo di
rastrellare. In una lettera inviata ad alcune società
finanziarie, Lehman non farebbe riferimento al prezzo e
preciserebbe che eventuali offerte potrebbero riguardare
anche singole parti della divisione, anche se è stata
caldeggiata una proposta di acquisto per il complesso
delle attività. La divisione comprende anche Neuberger
Berman, acquisita nel 2003 per circa 2,6 miliardi di
dollari e che dovrebbe valere adesso fra i sette ed i 13
miliardi. In vista dei conti del terzo trimestre, una
cessione potrebbe consentire di ottenere la liquidità
necessaria a compensare le perdite su investimenti
legati fra l' altro agli immobili. Le attività che
Lehman avrebbe intenzione di dismettere comprendono
asset per circa 277 miliardi di dollari; Lehman dispone
fra l' altro di 27 fondi mutualistici. Le difficoltà di
Lehman si inseriscono in un contesto sono sempre più
numerosi coloro che ritengono che a breve ci sarà un
nuovo fallimento di un'altra banca americana. "Il
comparto finanziario ha necessità di riposizionarsi. Io
non credo che avere qualche banca di media o piccola
dimensione in meno sia sufficiente. Stiamo assistendo in
effetti ad un consolidamento fra le maggiori banche",
spiega Rogoff, sottolineando che come succede anche in
altri comparti quando si riduce il numero delle società
presenti sul mercato, "ci avviamo nel caso delle banche
a registrare l' uscita di scena di alcuni fra i maggiori
protagonisti". Nelle scorse settimane un sondaggio
condotto dalla società statunitense Greenwich Associates
aveva messo in evidenza che il 60% delle società delle
146 istituzioni finanziarie interpellate si aspetta il
collasso di un'altra grande società dei servizi
finanziari, individuando nei 'credit-default swap' la
minaccia più seria alla stabilità dei mercati. I 'credit-default
swap', i derivati con cui è possibile difendersi dal
rischio di insolvenza da parte dell'emittente di
obbligazioni, o speculare sulla sua qualità del credito,
sono per l'85% delle istituzioni americane interpellate
e per il 55% la prossima causa di fallimenti dopo i
subprime.(ANSA).
BORSA: COX, SEC PROPORRA'
NUOVE REGOLE ANTI-RIBASSO A BREVE
19 Agosto 2008 21:10 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 19 AGO - La Sec, la Consob americana,
proporrà nuove regole sulla vendita allo scoperto nelle
"prossime settimane". Lo ha annunciato il presidente
dell'autorità di Borsa, Christopher Cox. La Sec aveva
adottato le recenti regole adottate per fronteggiare le
operazioni ribassiste. Secondo indiscrezioni, le
proposte alle quali starebbe lavorando la Sec dovrebbero
espandere l'obbligo a carico degli operatori che
praticano il cosiddetto 'short-selling' (vale a dire le
vendite sullo scoperto) di farsi dare in anticipo in
prestito i titoli che hanno intenzione di vendere. Le
disposizioni prevedono inoltre l'imposizione di sanzioni
a carico di chi non consegna i titoli presi in prestito
entro tre giorni. Le misure di emergenza contro i
ribassisti sono state adottate a valere sui titoli di 19
società quotate, inclusi i due colossi del credito
immobiliare Fannie Mae e Freddie Mac. (ANSA).
FED: LACKER, POTREBBE
ESSERE NECESSARIA STRETTA
19 Agosto 2008 21:24 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 19 AGO - Potrebbe esserci bisogno di
alzare i tassi di interesse per far scendere
l'inflazione, anche prima che la crescita e i mercati
finanziari tornino alla normalità. Lo ha detto il
presidente della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker, in
un'intervista a Bloomberg tv, nel corso della quale ha
precisato di non ritenere che i tassi possano scendere
ulteriormente rispetto al 2% attuale. Sul fronte
dell'inflazione, "siamo - ha aggiunto Lacker - in una
situazione abbastanza rischiosa".(ANSA).
ECONOMIA: RALLENTA PIL
PAESI OCSE, ITALIA AL PALO/ANSA
20 Agosto 2008 17:08 ROMA - di ANSA
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+0,2% IN SECONDO TRIMESTRE, TENGONO SOLO GB E USA
(ANSA) - ROMA, 20 AGO - Frena nel secondo trimestre
dell'anno l'economia dei paesi Ocse. Tra aprile e giugno
il pil dei membri dell'Organizzazione internazionale per
la cooperazione e lo sviluppo è cresciuto nel complesso
di appena lo 0,2% rispetto al +0,5% messo a segno nei
primi tre mesi dell'anno. Il rallentamento è stato
generalizzato in quasi tutti i grandi paesi, a partire
dall'Italia, che resta al palo. Nel confronto con il
primo trimestre la nostra economia si è contratta
infatti dello 0,3% e non va molto meglio neanche
considerando i dati annuali. Rispetto al secondo
trimestre 2007, l'Italia ha infatti registrato crescita
zero, la performance peggiore, sottolinea l'Ocse, tra i
tutti i paesi dell'organizzazione, cresciuti invece
complessivamente dell'1,9%. La frenata del secondo
trimestre, certificata oggi da Parigi, ha coinvolto gran
parte delle principali economie mondiali. L'eccezione
sembra essere solo quella degli Stati Uniti, dove, a
livello congiunturale, si è passati dal +0,2% del primo
trimestre al +0,5% del secondo. In Europa, come già
emerso dalle prime stime di Eurostat, si conferma invece
l'annunciata e temuta battuta d'arresto. Nei paesi di
Eurolandia l'economia, che nel primo trimestre aveva
ancora retto bene con un +0,7% di crescita, ha segnato
una netta inversione di tendenza, con il pil a -0,2%, il
primo segno negativo dalla nascita della moneta unica. A
rallentare non è stata solo l'Italia. La frenata è stata
decisamente più brusca in Germania (da +1,3% del primo
trimestre a -0,5% nel secondo). Dati negativi anche in
Francia, dove il pil è diminuito dello 0,3%. Tra i paesi
del G7, oltre agli Stati Uniti, si è salvata anche la
Gran Bretagna, che è rimasta in territorio positivo,
anche se appena di un +0,2%. Tutt'altro clima invece in
Giappone, dove tra aprile e giugno l'economia si è
contratta dello 0,6% rispetto al primo trimestre,
caratterizzato invece da una crescita dello 0,8%. Per il
paese, evidenzia ancora l'Ocse, si tratta della
diminuzione congiunturale del pil più significativa da
sette anni a questa parte, cioé dal terzo trimestre del
2001. Ecco una tabella con le variazioni trimestrali ed
annuali del pil nel secondo trimestre rese note oggi
dall'Ocse (a livello congiunturale l'Italia ha
registrato una performance nella media con le altre
grandi economie, ma nel confronto annuale è l'unico
paese a non essere affatto cresciuto rispetto al secondo
trimestre 2007): var. % cong. var.% annuale
================================================================
OCSE +0,2 +1,9 Ue -0,1 +1,7 Eurolandia -0,2 +1,5 G7 +0,1
+1,5 Francia -0,3 +1,1 Germania -0,5 +1,7 Italia -0,3
0,0 Giappone -0,6 +1,0 Regno Unito +0,2 +1,6 Stati Uniti
+0,5 +1,8
================================================================
(ANSA).
MUTUI: FANNIE-FREDDIE;
DIRETTORE OFHEO RIENTRA DA VACANZE
20 Agosto 2008 18:30 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 20 ago - James Lockhart, direttore
dell'Ofheo (Office of Federal Housing Enterprise
Oversight), l'autorità che sovrintende Fannie Mae e
Freddie Mac, sarebbe rientrato anticipatamente a
Washington dalle vacanze. Secondo indiscrezioni, alla
base della decisione del rientro anticipato ci sarebbero
le difficoltà delle due agenzie semipubbliche
specializzate in prestiti ipotecari. Fannie e Freddie
sono ormai da alcuni giorni nuovamente nell'occhio del
ciclone, con il mercato convinto che un intervento
diretto del Tesoro, tramite l'acquisto di titoli, sia
ormai inevitabile vista la difficoltà delle due società
nel raccogliere il capitale necessario. Fannie e Freddie
sono oggi arrivate a perdere rispettivamente il 22 e il
32%, ai nuovi minimi da oltre 15 anni. Freddie ha
infatti toccato un minimo intraday a 2,95 dollari per
azione, il livello più basso dal 2 novembre 1990. Fannie
è scesa a 4,74 dollari per azione, il livello più basso
dal 24 gennaio 1989.(ANSA).
MUTUI: SALVATAGGIO
INEVITABILE, FANNIE-FREDDIE A PICCO/ANSA
20 Agosto 2008 20:10 NEW YORK - di ANSA
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RASSICURAZIONI NON BASTANO, GIU' 20/30%; INCONTRO CON
TESORO
(ANSA) - NEW YORK, 20 ago - Il mercato scommette su un
salvataggio inevitabile da parte del Tesoro e i titoli
Fannie Mae e Freddie Mac precipitano ai minimi degli
ultimi quasi 20 anni, arrivando a perdere
rispettivamente il 22% e il 32%. I rumors su un
possibile incontro fra i manager di Freddie e quelli del
Tesoro e sul rientro anticipato dalle vacanze estive da
parte di James Lockhart, direttore dell'Ofheo,
preoccupano più delle rassicurazioni sull'adeguatezza di
capitale giunte dall'amministratore delegato di Fannie,
Daniel Mudd. Gli investitori non credono che Fannie,
così come Freddie, possa farcela da sola. La seduta si è
aperta subito in discesa per Fannie e Freddie: dopo le
forti perdite di lunedì e quelle decisamente più
contenute di ieri, i titoli delle due agenzie segnavano
all'avvio delle contrattazioni odierne flessioni di
circa il 7%. Poi il crollo, con flessioni superiori al
20%: Fannie e Freddie sono oggi arrivate ai nuovi minimi
da oltre 15 anni. Freddie ha infatti toccato un minimo
intraday a 2,95 dollari per azione, il livello più basso
dal 2 novembre 1990. Fannie è scesa a 4,74 dollari per
azione, il livello più basso dal 24 gennaio 1989.
L'ipotesi avanzata dal settimanale Barron's, secondo il
quale le possibilità di un intervento diretto del Tesoro
per salvare Fannie e Freddie sono aumentate, vista la
loro difficoltà a raccogliere il capitale necessario,
sta acquistando credito fra gli operatori. "Il mercato
sta agendo come se un salvataggio fosse inevitabile",
spiega Sean Egan, managing director dell'agenzia
indipendente di rating Egan-Jones Rating. "Crediamo che
il Tesoro sia costretto ad agire nell'arco delle
prossime due settimane. Probabilmente - aggiunge - dopo
il Labor Day (1 settembre), quando gli investitori sono
rientrati dalle vacanze estive, in modo che il
salvataggio abbia un effetto il più positivo possibile".
Mudd ha cercato oggi di stemperare le tensioni. In
un'intervista alla radio ha precisato che Fannie non ha
mai avuto tanto capitale e che "il Tesoro non ci ha
offerto né noi abbiamo chiesto il suo aiuto". In molti
identificano la fine del trimestre quale data clou per
vedere se Fannie e Freddie ce la faranno: al termine dei
tre mesi in corso, infatti, le due agenzie semipubbliche
dovranno ripagare bond per 223 miliardi di dollari.
Alcuni manager di Freddie dovrebbero incontrare oggi -
secondo quanto riporta il Wall Street Journal -
rappresentanti del Tesoro per discutere l'attuale
situazione e valutare la possibilità che il Tesoro
chiarisca le proprie intenzioni al fine di rassicurare
gli investitori. Fannie e Freddie giocano un ruolo
chiave nel mercato dei prestiti ipotecari americano,
essendo in possesso o controllando circa la metà dei
mutui erogati. Solo lo scorso anno le due agenzie hanno
accumulato perdite per oltre 14 miliardi di dollari,
alle quali si sono aggiunti i 'rossi' registrati nel
2008. Lo scorso mese il segretario al Tesoro Henry
'Hank' Paulson ha ottenuto il via libera ad un piano di
supporto per Fannie e Freddie, che prevede che le
autorità competenti possano finanziare illimitatamente
le due agenzie in caso di emergenza. (ANSA).
MUTUI: CRISI PROFONDA PER FANNIE E FREDDIE, CROLLO -25%
20 Agosto 2008 22:33 NEW YORK - di ANSA
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Per Fannie Mae e Freddie Mac la crisi si fa sempre più
profonda. Le due agenzie semipubbliche chiudono la
seduta odierna a Wall Street in netto calo: Fannie é
calata del 25,62% a 4,47 dollari e Freddie ha accusato
una flessione del 24,22% a 3,16 dollari.
Sull'andamento delle due agenzie, il Tesoro americano
resta "vigile" sugli sviluppi del mercato e "focalizzato
- spiega un portavoce - sugli sforzi per favorire la
stabilità del mercato, la disponibilità di mutui e la
protezione dei contribuenti". Un'affermazione che gli
operatori leggono come diversa rispetto a quelle
rilasciate ultimamente dal tesoro sull'argomento: fino a
ora, infatti, lo staff del segretario Henry 'Hank'
Paulson ha ribadito in modo coerente e costante di non
avere intenzione di utilizzare il potere che gli è stato
dato per salvare Fannie e Freddie.
La dichiarazione rilasciata oggi, quindi, sembrerebbe -
aggiungono gli operatori - indicare un cambiamento di
rotta e quindi lasciare aperta la porta a un possibile
intervento diretto del Tesoro per salvare Fannie e
Freddie.
I rumors su un possibile incontro fra i manager di
Freddie e quelli del Tesoro e sul rientro anticipato
dalle vacanze estive da parte di James Lockhart,
direttore dell'Ofheo, preoccupano più delle
rassicurazioni sull'adeguatezza di capitale giunte
dall'amministratore delegato di Fannie, Daniel Mudd. Gli
investitori non credono che Fannie, così come Freddie,
possa farcela da sola. Fannie e Freddie sono oggi
arrivate ai nuovi minimi da oltre 15 anni. Freddie ha
infatti toccato un minimo intraday a 2,95 dollari per
azione, il livello più basso dal 2 novembre 1990. Fannie
è scesa a 4,74 dollari per azione, il livello più basso
dal 24 gennaio 1989.
L'ipotesi avanzata dal settimanale Barron's, secondo il
quale le possibilità di un intervento diretto del Tesoro
per salvare Fannie e Freddie sono aumentate, vista la
loro difficoltà a raccogliere il capitale necessario,
sta acquistando credito fra gli operatori. "Il mercato
sta agendo come se un salvataggio fosse inevitabile",
spiega Sean Egan, managing director dell'agenzia
indipendente di rating Egan-Jones Rating.
"Crediamo che il Tesoro sia costretto ad agire nell'arco
delle prossime due settimane. Probabilmente - aggiunge -
dopo il Labor Day (1 settembre), quando gli investitori
sono rientrati dalle vacanze estive, in modo che il
salvataggio abbia un effetto il più positivo possibile".
Mudd ha cercato oggi di stemperare le tensioni. In
un'intervista alla radio ha precisato che Fannie non ha
mai avuto tanto capitale e che "il Tesoro non ci ha
offerto né noi abbiamo chiesto il suo aiuto".
In molti identificano la fine del trimestre quale data
clou per vedere se Fannie e Freddie ce la faranno: al
termine dei tre mesi in corso, infatti, le due agenzie
semipubbliche dovranno ripagare bond per 223 miliardi di
dollari. Alcuni manager di Freddie dovrebbero incontrare
oggi - secondo quanto riporta il Wall Street Journal -
rappresentanti del Tesoro per discutere l'attuale
situazione e valutare la possibilità che il Tesoro
chiarisca le proprie intenzioni al fine di rassicurare
gli investitori.
Fannie e Freddie giocano un ruolo chiave nel mercato dei
prestiti ipotecari americano, essendo in possesso o
controllando circa la metà dei mutui erogati. Solo lo
scorso anno le due agenzie hanno accumulato perdite per
oltre 14 miliardi di dollari, alle quali si sono
aggiunti i 'rossi' registrati nel 2008. Lo scorso mese
il segretario al Tesoro Henry 'Hank' Paulson ha ottenuto
il via libera ad un piano di supporto per Fannie e
Freddie, che prevede che le autorità competenti possano
finanziare illimitatamente le due agenzie in caso di
emergenza
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SCHEDA
Freddie Mac e Fannie Mae, i due pilastri del credito
immobiliare statunitense finiti nell'occhio del ciclone,
assicurano da oltre 40 anni la fluidità del mercato
immobiliare americano. La Federal National Mortgage
Association (Fannie Mae) e la Federal Home Loan Mortgage
Corporation (Freddie Mac) sono due società private che
non sono legate formalmente allo Stato americano ma
dispongono di una linea di credito garantita, utilizzata
per adempiere la propria missione pubblica, cioé quella
di prestare denaro sul mercato a tassi più bassi di
quelli concessi dalle banche.
Oltre a garantire un'offerta di credito a condizioni
favorevoli, Freddie Mac e Fannie Mae possono acquistare
prestiti immobiliari dagli istituti di credito che li
hanno emessi. Nessuna delle due società può offrire
direttamente prestiti a singoli individui. Fannie Mae è
stata creata nel 1938 dal presidente americano Franklin
D. Roosevelt, per aiutare l'economia ad uscire dalla
Grande Depressione. E' divenuta privata nel 1968.
Le origini di Freddie Mac risalgono a due anni dopo: è
nata infatti da una legge votata dal Congresso nel 1970.
A partire da quegli anni il portafoglio di Fannie e
Freddie è cresciuto a dismisura di anno in anno, fino ad
arrivare a toccare alla fine dello scorso maggio i 5.200
miliardi di dollari, cioé un terzo della
capitalizzazione della Borsa di New York ed oltre un
terzo del pil americano. Il raggio d'azione delle due
società è stato ampliato dalla cartolarizzazione, il
procedimento che consente di trasformare i debiti in
obbligazioni per poi venderle agli investitori. A
Freddie Mac spetta anche l'onore della prima emissione
obbligazionaria legata ai prestiti immobiliari
(mortgage-backed securities) nel 1971.
Lo scorso anno questi titoli sono stati il principale
motore di propagazione della crisi dei crediti
immobiliari a rischio, i cosiddetti subprime, sui
mercati finanziari. Lo scorso mese il Tesoro americano,
alla luce delle difficoltà incontrate dalle due agenzie,
ha messo a punto un piano, presentato come il più
ambizioso degli ultimi 20 anni, che prevede che le due
agenzie siano messe sotto l'autorità di un nuovo
organismo di controllo e consente loro di accedere a più
capitali pubblici, permettendo inoltre al Tesoro stesso
di acquistare, fino alla fine del 2009, azioni delle due
società.
Un punto, quest'ultimo, che ha sollevato molte polemiche
soprattutto in vista dei costi che potrebbe avere per i
contribuenti. Secondo le stime del Comptroller Budget
Office, il costo si aggirerebbe sui 25 miliardi di
dollari in due anni. Il Tesoro ha più volte assicurato
peraltro che non eserciterà il nuovo potere che la legge
gli conferisce. (ANSA).
ECONOMIA: LA META' DEL
MONDO E' QUASI IN RECESSIONE
21 Agosto 2008 15:07 NEW YORK - di ANSA
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Goldman Sachs, a un anno dallo scoppio della crisi dei 'subprime',
vede nero per le prospettive economiche globali. Per la
banca d'investimento statunitense un gran numero di
paesi, pari alla metà dell'economia mondiale, e in
particolare gli Usa, il Giappone, Eurolandia e la Gran
Bretagna sono "in recessione o rischiano
significativamente la recessione nei mesi a venire",
come scrive da Londra l'economista Binit Patel secondo
quanto riporta la Bloomberg.
Secondo Patel le probabilità di una recessione globale
non superano però il 20%, dato che la Cina dovrebbe
continuare a correre ad un ritmo di circa il 10% sia
quest'anno che il prossimo. "L'espansione continua e
robusta, anche se il rallentamento, della Cina e di
altri paesi emergenti - secondo l'economista di Goldman
- porterà la crescita globale al 3,9% quest'anno e al
3,6% il prossimo".
Mutui: cinese Citic Bank,
1,18 mld dlr debito Fannie-Freddie
21 Agosto 2008 10:56 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 21 AGO - Anche la cinese Citic Bank e'
esposta alla crisi di Fannie Mae e Freddie Mac, le due
gemelle del credito immobiliare Usa. Infatti, come ha
comunicato la stessa banca, nel suo portafoglio figurano
circa 1,18 mld di dollari di debito delle due agenzie
semipubbliche. Alla fine di giugno la stessa Citic Bank
aveva accantonato 15 mln di yuan (2,2 mln di dollari
Usa) a fronte di possibili perdite a valere su
obbligazioni cosiddette Alt-A e di CDO in suo possesso.
Mutui: cinese Icbc snobba
la crisi, utile-record 9,4 mld dlr
21 Agosto 2008 12:13 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 21 AGO - La cinese Industrial &
Commercial Bank of China (ICBC) chiude il primo semestre
con utili-record pari a 9,42 mld di dollari. Un
risultato che colloca il colosso cinese del credito al
numero 1 al mondo nel settore bancario quanto a
profitti. L'utile e' aumentato del 57% rispetto all'anno
precedente, molto al di sopra dei 7,72 miliardi
conseguiti dalla rivale, la britannica HSBC. Dal 2005,
sotto la guida del presidente Jiang Jianqinq, ICBC ha
piu' che raddoppiato i profitti.
UE: CHIESTA A BERLINO
NOTIFICA PROGETTO LEGGE FONDI SOVRANI
21 Agosto 2008 13:44 BRUXELLES - di ANSA
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(ANSA) - BRUXELLES, 21 AGO - Il giro di vite deciso dal
governo guidato dal cancelliere Angela Merkel per
limitare l'azione dei fondi sovrani non europei finisce
nel mirino di Bruxelles. I servizi del commissario Ue al
mercato interno, Charlie McCreevy, "hanno invitato le
autorità tedesche a notificare il progetto di legge - ha
spiegato una portavoce dell'esecutivo europeo - al fine
di esaminarlo e di valutare la sua compatibilità con le
regole comunitarie". Bruxelles - ha aggiunto - si
aspetta di ricevere il provvedimento in tempi rapidi, in
modo da poterlo esaminare "il più presto possibile". Per
il resto, ha concluso la portavoce, "noi non possiamo
fare alcun commento sui progetti di legge prima di
averli analizzati". Il provvedimento varato ieri dal
governo di Berlino dà alle autorità tedesche il potere
di bloccare eventuali acquisizioni di società tedesche,
giudicate rischiose per la sicurezza nazionale, da parte
di fondi sovrani non europei. Il progetto di legge, che
dovrà passare al vaglio del Bundestag, prevede inoltre
l'intervento del governo qualora in ballo ci fosse una
quota superiore al 25% di una società tedesca. (ANSA).
Mutui: RICETTA BIG,
RIVEDERE MODELLO FANNIE-FREDDIE
21 Agosto 2008 15:18 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 21 ago - La politica lavora per
allentare le tensioni su Fannie Mae e Freddie Mac mentre
cresce il consensus intorno al fatto che il modello
delle due agenzie semipubbliche specializzate in
prestiti ipotecari debba essere rivisto nel lungo
termine. In un primo momento è necessario stabilizzare
la situazione, poi bisogna intervenire e ripensarle:
questa, a grandi linee, la ricetta avanzata da eminenti
nomi quali l'ex presidente della Fed Alan Greenspan,
l'ex presidente della Sec Arthur Levitt Jr, l'ex
presidente della Fed di St. Louis William Poole e l'ex
segretario al Tesoro Lawrence H. Summers. Secondo Lewitt
Jr, l'attuale modello di Fannie e Freddie "non è né
carne né pesce". Per Greenspan le due agenzie dovrebbero
essere interamente acquisite dal governo e poi
spezzettate in società più piccole e vendute agli
investitori, così da ridurre i rischi delle conseguenze
di un eventuale fallimento di Fannie o Freddie.
Un'analisi condivisa anche dal presidente della Fed di
Richmond, M. Lacker, e dall'ex segretario al Tesoro
Summers che, alcune settimane fa, ha osservato come le
due società andrebbero divise, con alcuni attività
privatizzate e altre da far restare in mano pubblica.
Poole sarebbe d'accordo su un'acquisizione da parte
delle Stato, che dovrebbe mantenerne il controllo per
alcuni anni. Poi, una volta che la crisi è superata,
dovrebbe consentire al mercato di sostituirsi al
pubblico: "Sarebbe un errore - ha spiegato Poole - per
il governo cercare di guidare l'intero business dei
mutui nel lungo periodo". (ANSA).
PIL: FRENATA USA
PEGGIORA, SI ALLUNGA OMBRA RECESSIONE/ANSA
21 Agosto 2008 20:23 ROMA - di ANSA
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SCIVOLA SUPERINDICE USA; GS VEDE NERO PER LE MAGGIORI
ECONOMIE
(ANSA) - ROMA, 21 AGO - Il rallentamento dell'economia
degli Usa sta peggiorando nella seconda metà dell'anno,
e metà dell'economia mondiale, in particolare Usa,
Eurolandia, Gran Bretagna e Giappone, sono sull'orlo (o
nel mezzo) di una recessione. Il quadro a tinte oscure
per l'economia globale è disegnato, oltre che nei dati
macroeconomici giunti oggi dagli Stati Uniti, dalla
banca d'investimento Goldman Sachs, i cui economisti
vedono nero per alcune dele principali economie
mondiali. Stati Uniti, Giappone, i Quindici della zona
euro e la Gran Bretagna "sono in recessione o corrono
rischi significativi di recessione nei mesi a venire",
secondo Binit Patel, economista della banca statunitense
di base a Londra. Un anno dopo l'esplosione della crisi
immobiliare negli Usa, insomma, le maggiori economie
mondiali sono ancora alle prese con i costi in aumento
del credito e con i prezzi delle materie prime alle
stelle: proprio oggi il petrolio, che nelle ultime
settimane aveva fato sperare in una discesa verso i 100
dollari, è risalito sopra i 120 dollari, tornando
pericolosamente in direzione della quota dei 150,
raggiunta appena un mese fa. E gli economisti sono
pessimisti. Certo, secondo Patel, le probabilità di una
recessione globale non superano il 20%, dato che la Cina
dovrebbe continuare a correre ad un ritmo di circa il
10% sia quest'anno che il prossimo. "L'espansione
continua e robusta, anche se il rallentamento, della
Cina e di altri Paesi emergenti porterà la crescita
globale al 3,9% quest'anno e al 3,6% il prossimo", dice
l'economista secondo la Bloomberg. Intanto, però,
Francia, Italia, Germania ed Eurolandia nel suo
complesso, oltre al Giappone, hanno visto una
contrazione, anziché una crescita, della propria
economia nel secondo trimestre. Diversi economisti sono
pessimisti sul terzo trimestre, che se dovesse essere
anch'esso con crescita negativa confermerebbe una
recessione tecnica. E Stati Uniti? Dopo il quarto
trimestre del 2007 negativo (-0,2%) gli sgravi fiscali
hanno risollevato l'attività economica, ma solo in
parte: il secondo trimestre ha visto un'espansione
dell'1,8%, inferiore al previsto. E i dati di oggi
indicano che la prima economia mondiale rallenterà nella
seconda metà dell'anno, indebolita dalla crisi
immobiliare che ancora non ha toccato il fondo e dalla
disoccupazione in aumento. Questo, secondo la Bloomberg,
indica il superindice economico di luglio, sceso dello
0,7%, oltre il triplo del -0,2% previsto dagli analisti.
Numeri "coerenti con un'economia debole in questo
momento, probabilmente in recessione", ha detto a
Bloomberg Television James O'Sullivan, economista senior
di Ubs Securities. Sempre oggi le richieste di sussidio
di disoccupazione negli Usa, pur scese, si sono
attestate a 432.000 unità, un livello che, anche se
migliore del previsto, continua a fotografare un mercato
del lavoro in deterioramento. E l'indice della Fed di
Philadelphia, che sintetizza l' andamento del comparto
manifatturiero nel distretto industriale, ad agosto si è
posizionato su -12,7 contro -16,3 precedente,
continuando ad indicare una contrazione dell'attività.
(ANSA).
Mutui: C'E' ACCORDO;
GOLDMAN,DEUTSCHE,MERRILL RIACQUISTANO BOND
21 Agosto 2008 23:12 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 21 ago - Si allunga la lista delle
banche che privilegiano un accordo 'amichevole' con le
autorità sui bond disastrati, al fine di evitare azioni
legali. Goldman Sachs, Deutsche Bank e Merrill Lynch
hanno raggiunto un accordo con il procuratore generale
di New York, Andrew Cuomo, e le autorità di altri stati
per il riacquisto di bond ad alto rischio (auction-rate
secutiry, ars) e il pagamento di una sanzione. In
particolare, Goldman riacquisterà bond per 1,5 miliardi
di dollari e pagherà una sanzione pari a 22,5 milioni.
Deutsche Bank si è invece impegnata per un buy-back da 1
miliardo di dollari e per il pagamento di una multa da
15 milioni. Più pesante l'azione di Merrill Lynch: la
banca d'affari si è accordata per il riacquisto di bond
fra i 10 e i 12 miliardi di dollari e per far fronte a
una sanzione da 125 milioni. L'accordo raggiunto con il
Massachussetts da Merrill - precisa Cuomo - è separato
rispetto a quello con New York. John Thain, numero uno
di Merrill, è "stato personalmente coinvolto nelle
trattative" e "ha agito responsabilmente", spiega Cuomo,
precisando che Bank of America resta ancora sotto
indagine. Gli accordi odierni si vanno ad aggiungere a
quelli siglati nelle scorse settimane da altre grandi
banche, quali Ubs e Citigroup. Il colosso svizzero ha
raggiunto un accordo per riacquistare bond ad alto
rischio (auction-rate security, ars) per 19,4 miliardi
di dollari, impegnandosi anche a pagare una multa da 150
milioni di dollari. L'accordo raggiunto da Ubs prevede
il riacquisto di 8,3 miliardi di dollari di titoli Ars
da clienti individuali e 10,3 miliardi da clienti
istituzionali. L'operazione peserà per 900 milioni di
dollari sui conti del secondo trimestre che comunque
"saranno conformi agli obiettivi finanziari resi noti lo
scorso luglio". Citigroup, invece, ha raggiunto
un'intesa per riacquistare bond per 7,3 miliardi. A
scegliere la strada della conciliazione sono state anche
JpMorgan e Morgan Stanley, che hanno raggiunto un
accordo per il riacquisto di bond ad alto rischio per
oltre 7 miliardi di dollari, impegnandosi a pagare una
multa complessiva dal valore di 60 milioni di dollari.
Il mercato degli auction-rate security vale circa 330
miliardi di dollari ed è collassato lo scorso febbraio.
Le maggiori banche protagoniste del settore sono finite,
alcuni mesi dopo, nel mirino delle autorità, che le
hanno accusate di aver usato pratiche sleali e ingannato
i clienti, ai quali hanno ceduto i titoli pur sapendo
che si trattava di un prodotto finanziario scambiato in
un mercato destinato al collasso di lì a breve. Gli
auction rate securities (Ars) sono obbligazioni a lungo
termine il cui tasso viene stabilito in brevi intervalli
nell'ambito di aste specifiche.(ANSA).
COMMODITIES: E' IL
MAGGIOR RIALZO IN 33 ANNI
22 Agosto 2008 03:48 NEW YORK - di ANSA
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Grazie al balzo del greggio e al nuovo calo del dollaro,
l'indice generale delle commodities mettera' a segno
questa settimana il piu' forte incremento degli ultimi
33 anni.
Il Reuters/Jefferies CRB Index di 19 commodities e'
salito giovedi' del 3.7% a 405.92 negli scambi al Nymex
di New York, il che porta al +6.2% l'incremento di
questa settimana, nuovo record dal luglio 1975, scrive
Bloomberg. Il dollaro si avvia al suo primo calo
settimanale nei confronti dell'euro dall'11 luglio
scorso, dopo essere salito ininterrottamente per oltre
un mese, mentre il greggio ha superato giovedi' i $121
al barile, con un salto in avanti di oltre $5 in una
seduta.
Il rimbalzo delle commodities e la continuazione del
calo del dollaro potrebbe interrompere il crollo delle
merci, in calo del 14% dal picco record del 3 luglio. Le
commodities, prezzate in dollari, quasi sempre si
muovono nella direzione opposta rispetto alla valuta
americana.
CHICAGO: CROLLA LA
VENDITE DI CASE (-73%)
22 Agosto 2008 04:20 NEW YORK - di ANSA
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A Chicago la vendita di nuove case (soprattutto
condomini) e' crollata del 73% nei primi sei mesi del
2008, a un record negativo di appena 685 unita',
rispetto alle 2443 unita' della prima meta' del 2007. Lo
si legge in un rapporto della societa' di consulenza sul
settore immobiliare di Chicago Appraisal Research
Counselors. Il pessimo risultato di vendite sarebbe
stato ancora piu' catastrofico se non fosse stato per il
nuovo grattacielo Chicago Spire, che ha 150
appartamenti, il cui impatto praticamente conta per una
fetta sostanziale del totale generale.
Gb: crescita zero nel
secondo trimestre
22 Agosto 2008 12:12 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 22 AGO - La Gran Bretagna ha
inaspettatamente chiuso il secondo trimestre di
quest'anno con una crescita zero del prodotto interno
lordo. Si chiude cosi' il periodo piu' lungo di
espansione economica dell'ultimo secolo nel Paese.
Secondo l'ufficio statistico inglese il Pil e' rimasto
invariato lo scorso trimestre, contro previsioni per una
crescita dello 0,1% e in rallentamento rispetto alla
precedente stima di un +0,2%. La crescita su base annua
e' dell'1,4%, il tasso piu' debole dal 1992.
Mutui: Buffett, la crisi
economica e' peggio del previsto
22 Agosto 2008 15:42 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 22 AGO - Secondo Warren Buffett,
Fannie Mae e Freddie Mac 'non hanno piu' alcun valore'
come societa' indipendenti. Il miliardario statunitense
parla alla Cnbc, sottolineando tra l'altro la difficile
posizione della Fed nel dover controllare l'inflazione
in un momento di crescita debole. ''La crisi economica
e' piu' profonda di quanto si pensasse - dice Buffett -
la bolla immobiliare ha creato una serie di problemi a
cascata nel sistema finanziario''.
Mutui: FREDDIE A CACCIA
DI CAPITALI, CONTATTA INVESTITORI
22 Agosto 2008 15:53 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 22 ago - Manager di Freddie Mac
starebbero contattando società di private equity e altri
investitori per tastare il terreno sulla possibilità che
questi acquistino nuove azioni ordinarie o privilegiate
della società. Ma lo sforzo si presenta difficile: molti
investitori infatti hanno paura che eventuali
investimenti in Freddie Mac o nella rivale Fannie Mae
andrebbero persi nel caso in cui il Tesoro dovesse
intervenire direttamente acquistando titoli. "Senior
manager hanno avuto contatti con un'ampia gamma di
investitori questa settimana", ha detto David Palombi,
portavoce di Freddie, ricordando come il capitale della
società continui comunque a trovarsi al di sopra degli
standard previsti. (ANSA).
FED: BERNANKE;INFLAZIONE
RALLENTA,CONTESTO ECONOMIA DIFFICILE
22 Agosto 2008 17:42 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 22 ago - Le pressioni sui prezzi si
stanno allentando e, grazie all'"incoraggiante"
stabilità del dollaro e alla flessione delle quotazioni
petrolifere, l'inflazione dovrebbe "moderarsi" alla fine
del 2008 e nel 2009. Il presidente della Fed, Ben
Bernanke, sembra così chiudere la porta a una eventuale
stretta dei tassi di interesse per contrastare la corsa
dei prezzi. Anche perché il carovita sta intervenendo in
uno dei "contesti economici e di politica monetaria più
difficili mai visti", con la "tempesta finanziaria che
non si è ancora quietata" e con gli effetti del credit
crunch sull'economia reale ormai "evidenti". Da Jackson
Hole, sede del consueto appuntamento annuale organizzato
dalla Fed di Kansas City, al quale partecipa anche il
governatore della Banca d'Italia e presidente del
Financial Stability Forum Mario Draghi, Bernanke
evidenzia come la Fed non intenda comunque abbassare la
guardia sull'inflazione: "se necessario agiremo per
mantenere la stabilità dei prezzi nel medio-termine".
Dichiarandosi "incoraggiato" dalla crescente stabilità
del dollaro e dal calo del prezzo del greggio, il
presidente della Fed constata che, se questi due
fenomeni dovessero continuare, si assisterà a una
"moderazione dell'inflazione alla fine dell'anno e
l'anno prossimo", anche se le prospettive sui prezzi
restano "altamente incerte". A contribuire al
rallentamento della corsa dei prezzi sarà anche una
"crescita economica che resterà per il momento al di
sotto del potenziale". "Anche se il funzionamento di
alcuni mercati è un po' migliorato, la tempesta
finanziaria non si è ancora quietata e i suoi effetti
sull'economia sono divenuti evidenti sotto forma di
rallentamento dell'attività economica e di aumento del
tasso di disoccupazione", osserva Bernanke. Se a questo
si aggiunge l'inflazione elevata, dovuta a sua volta ai
prezzi delle materie prime, "il risultato è quello di
trovarsi in uno degli contesti economici e di politica
monetaria più difficili mai visti", sottolinea Bernanke,
invitando a un rafforzamento delle infrastrutture
finanziarie, soprattutto per le istituzioni non
bancarie, al fine di evitare che si ripeta una
situazione di presa di rischio eccessivo come quella che
ha causato l'attuale crisi: "Uno dei modi migliori per
proteggere il sistema finanziario dai futuri shock è
quello di rafforzare le infrastrutture finanziarie".
Bernanke ricorda quindi il vasto potere di intervento
che fa capo al Tesoro e che gli consente di intervenire
"in caso di minaccia imminente di fallimento da parte di
un'istituzione finanziaria non bancaria che possa
comportare importanti rischi per l'intero sistema". Un
quadro normativo più efficace avrebbe consentito un
salvataggio senza complicazioni per Bear Stearns.
L'operazione - spiega - è stata infatti "complicata
dalla mancanza di un quadro statutario chiaro per
trattare una simile situazione". Il presidente della Fed
invita, poi, ancora una volta il Congresso a dare
maggiori poteri alla banca centrale per sorvegliare i
sistemi di pagamento, ribadendo comunque il proprio
scetticismo sull'utilità di una sorveglianza più
integrata sull'insieme del sistema finanziario: "Bisogna
essere prudenti, perché questo tipo di approccio sarebbe
tecnicamente difficile e probabilmente molto costoso sia
per il regolatore sia per le società". (ANSA).
LEHMAN BROTHERS: AIUTO
ARRIVA DA ORIENTE, KDB TENDE MANO/ANSA
22 Agosto 2008 19:30 NEW YORK - di ANSA
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BANCA COREA, ACQUISIZIONE BANCA E' FRA OPZIONI
(ANSA) - NEW YORK, 22 ago - La Korea Development Bank (Kdb)
tende una mano a Lehman Brothers, confermando ancora una
volta l'importanza del ruolo giocato dalle istituzioni
finanziarie orientali nel dare supporto e cercare di
riportare stabilità sul mercato finanziario occidentale,
piegato dalla crisi dei mutui subprime. "Stiamo
studiando varie opzioni e siamo aperti a tutte le
possibilità, fra le quali potrebbe essere inclusa anche
l'acquisizione di Lehman", spiega un portavoce della
banca coreana guidata da Min Euoo-sung, che ha guidato
le attività locali di Lehman per tre anni. Le nubi sulla
quarta banca d'investimento statunitense sono tornate ad
addensarsi negli ultimi giorni, in seguito al taglio
delle stime sugli utili e le previsioni di nuove
svalutazioni da parte di diversi analisti. A peggiorare
il quadro sono poi intervenute alcune indiscrezioni
stampa in base alle quali Lehman avrebbe cercato senza
successo di cedere il 50% del proprio capitale alla
cinese Citic Securities e a Kdb. I due istituti, però,
si sarebbe tirati indietro di fronte alle richieste
troppo onerose di Lehman sul prezzo. Lo scorso mese Min
Euoo-sung aveva dichiarato che questo sarebbe stato un
buon momento per le acquisizioni, visto che il credit
crunch stava rendendo eventuali acquisti economici.
"Finanziariamente Kdb non avrebbe alcun problema a
rilevare una quota di maggioranza in Lehman. Problemi,
invece, si avrebbero - sostengono gli analisti - sul
piano legale e regolatorio, in quanto difficilmente il
governo americano consentirebbe a una banca estera di
rilevare una quota significativa in una delle
istituzioni chiave del Paese". Il 10% del capitale è la
soglia suscettibile per l'apertura di indagini da parte
delle autorità americane. Negli ultimi mesi, visto
l'importante contributo dei fondi sovrani alla stabilità
di banche e mercati occidentali, il dibattito intorno al
ruolo giocato dalle istituzioni orientali e medio
orientali si è acceso. Investimenti in settori chiave da
parte di fondi sovrani sono da più parti visti come una
minaccia per la sicurezza nazionale e quindi vengono
guardati con scetticismo. Dall'altra parte, però, si
constata come queste istituzioni abbiano dato respiro al
sistema finanziario con massicce iniezioni di liquidità.
Il fondo sovrano di Singapore Temasek è il maggiore
azionista di Merrill Lynch e nei giorni scorsi si è
detto pronto a rafforzare ulteriormente la propria
partecipazione. Temasek, assieme alla Qatar Investment
Authority, detiene inoltre quote rilevanti in Barclays.
Il fondo sovrano Kuwait Investment Authority ha
partecipazioni sia in Merrill sia in Citigroup e, nelle
scorse settimane, ha dimostrato la propria disponibilità
a aumentare eventualmente le proprie quote. (ANSA).
DRAGHI: PER SISTEMA
FINANZIARIO ANCORA RISCHI FALLIMENTO
22 Agosto 2008 20:35 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 22 AGO - "Anche se riusciamo a
rettificare i problemi relativi agli incentivi che hanno
testo a generare eccessi, il nostro sistema finanziario
non sarà risparmiato da futuri rischi di fallimento
nella gestione, da shock e da dissesti". Lo ha detto il
governatore della Banca d'Italia Mario Draghi nel corso
del suo intervento all'annuale appuntamento organizzato
dalla Fed di Kansas City a Jackson Hole nel Wyoming.
Questo, secondo il governatore, che è anche presidente
del Financial Stability Forum, "richiede un
rafforzamento della capacità di recupero, sia nel senso
di una migliore infrastruttura finanziaria, sia in
quello di maggiori capacità di assorbire gli shock da
parte delle istituzioni finanziarie". (ANSA).
Draghi: aggiustamenti
economia non saranno indolori
22 Agosto 2008 20:56 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 22 AGO - Il governatore della Banca
d'Italia, Mario Draghi, prevede che gli aggiustamenti
economici dei prossimi anni 'non saranno indolori'.
'Assicurare che avvengano in maniera ordinata porra'
serie sfide ai policy makers: supporto alla crescita e
una continua iniezione di liquidita'... in tempi di
forte pressione inflazionistica e di stretta
creditizia', ha aggiunto parlando all'appuntamento
organizzato dalla Fed di Kansas City a Jackson Hole.
'Per una banca centrale il cui mandato principale e'
quello di preservare la sola stabilita' dei prezzi,
adottare la stabilita' finanziaria quale obiettivo
ulteriore potrebbe introdurre un 'trade-off' laddove
oggi non esiste', ha proseguito, sottolineando pero' che
'in tempi di straordinaria volatilita' e di notevole
rivalutazione del rischio, il mantenimento della
stabilita' dei prezzi potrebbe essere il miglior
contributo che la politica monetaria puo' fornire al
ritorno della stabilita' finanziaria'. Secondo Draghi,
inoltre, 'anche se riusciamo a rettificare i problemi
relativi agli incentivi che hanno testo a generare
eccessi, il nostro sistema finanziario non sara'
risparmiato da futuri rischi di fallimento nella
gestione, da shock e da dissesti'. (ANSA).
Auto: Usa, prossimo
intervento governo per Gm e Ford
22 Agosto 2008 20:58 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 22 ago - Dopo quelli per Fannie Mae,
Freddie Mac e Lehman Brothers, il prossimo intervento
del governo Usa sara' sulle 'tre sorelle di Detroit'.
Secondo gli analisti le tre case automobilistiche Gm,
Ford e Chyrlser non ce la faranno con le loro forze a
superare l'ennesima crisi e starebbero cercando di
ottenere dal governo alcune decine di miliardi di
dollari per effettuare investimenti necessari a
realizzare vetture nuove e in grado di competere in un
contesto caratterizzato dal caro-carburanti.
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