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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 05 Agosto 2009

PARTE  2

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05 Agosto 2009 08:39 MILANO - di Vittorio Da Rold – Il Sole 24 Ore
Niente auguri ad Ahmadinejad
La politica americana della mano tesa verso l'Iran comincia a raffreddarsi al punto che la Casa Bianca, alla vigilia del giuramento del nuovo governo di Mahamoud Ahmadinejad in parlamento, ha tenuto a puntualizzare che Barack Obama pur prendendo atto della rielezione non ha alcuna intenzione di congratularsi con il presidente iraniano, proposito condiviso ieri dai governi italiano, britannico e francese.
In altre parole non ci saranno i tradizionali auguri diplomatici di Stati Uniti, Italia, Gran Bretagna, Francia nella cassetta delle lettere di Ahmadinejad, contestato presidente al cui insediamento non erano presenti nemmeno gli ex presidenti Rafsanjani e Khatami. «Non ho ragione di credere che manderemo una lettera» ha detto il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs durante una conferenza stampa a Washington sebbene Ahmadinejad lo fece per Obama.
Già lunedì il cancelliere tedesco Angela Merkel, «alla luce della controversa rielezione», e in vista delle prossime elezioni tedesche, aveva anticipato di non avere nessuna intenzione di congratularsi con Ahmadinejad e ieri anche Palazzo Chigi, l'Eliseo e Downing Street hanno reso noto di essere sulla stessa lunghezza d'onda.
E Bruxelles? L'Unione europea ha annunciato che oggi, alla cerimonia ufficiale di insediamento di Ahmadinejad in parlamento, manderà l'ambasciatore della presidenza di turno, cioè la Svezia, mentre gli altri saranno rappresentati dai numeri due. Una rappresentanza di basso profilo, dunque, annunciata ribadendo «la ferma condanna delle violenze e degli arresti» post elettorali.
Una presa di posizione ferma (visto che invece saranno presenti gli ambasciatori di Russia, Cina, Vaticano e Svizzera, che rappresenta in Iran anche gli interessi Usa) seppure moderata nei toni, quella dell'Occidente, che aveva già espresse condanne al G-8, per la violenta repressione delle proteste post elettorali messa in atto da Teheran. Ma Ahmadinejad ha sempre risposto accusando i paesi stranieri - lo ha fatto anche lunedì alla cerimonia di investitura - di essersi «intromessi» nelle elezioni iraniane.
Oggi l'Italia sarà rappresentata dal numero due dell'ambasciata, l'incaricato d'affari Alessandro Monti in assenza per ferie del nostro ambasciatore Alberto Bradanini mentre la Francia stranamente manderà il proprio ambasciatore. L'Olanda, che ha già disertato la cerimonia di lunedì, potrebbe non inviare nessuno in segno di estremo disagio.
Ma ciò che pesa di più è il raffreddamento americano sollecitato a Obama dall'esperto di Iran, Trita Parsi. I rapporti tra Washington e Teheran continuano infatti ad essere difficili. E non solo sul fronte del dossier nucleare. L'irrigidimento verso Teheran è iniziato proprio dopo il voto del 12 giugno e la dura repressione voluta dal governo di Teheran contro le manifestazioni di piazza.
Contestazioni che molti analisti legano all'onda di consenso suscitata in Medio oriente proprio da Obama appena una settimana prima, con il discorso sul «nuovo inizio» tra Islam e Occidente, pronunciato prima a Istanbul e poi al Cairo che potrebbe aver messo in movimento la primavera di Teheran e le violente contromosse dei suoi oppositori.
Washington, mentre sui rapporti con Teheran pesa anche l'arresto e le accuse di essere delle spie della Cia di tre americani al confine con l'Iraq, spera comunque di aprire un dialogo con l'Iran. Ma il problema è trovare un interlocutore che non sia assorbito dai problemi interni e dalle lotte intestine.
Infatti in Iran non si ferma la protesta. Ieri i candidati sconfitti Mehdi Karroubi e Mir Hossein Moussavi hanno fatto sapere che continueranno la loro battaglia per contestare il voto. «Nonostante tutto, continueremo la nostra battaglia contro il risultato», ha detto la moglie di Moussavi, mentre Karroubi ha assicurato che non si arrenderà «mai».

 

 

La Borsa di Tokyo torna a salire, brilla il settore dell'auto
06.08.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,3% a 10.388,09 punti ed il Topix lo 0,8% a 957,51 punti. La lista dei rialzi è stata guidata dai titoli del settore dell'auto. Toyota (JP3633400001) ha guadagnato il 3,8%, Honda (JP3854600008) il 3,7%, Nissan (JP3672400003) il 3,1% e Mazda Motor (JP3868400007) il 2,8%.
Redazione Borsainside 8.20

 

 

05 Agosto 2009 08:46 LONDRA
Lloyds: semestrale, rosso da 3,1 miliardi di sterline
di ANSA
A causa delle svalutazioni dei crediti corporate e immobiliare
(ANSA) - ROMA, 5 AGO - Lloyds Banking Group, la banca inglese che ha acquisito Hbos, chiude il primo semestre con una perdita di 3,1 miliardi di sterline. La perdita e' dovuta soprattutto alle svalutazioni dei crediti corporate e nell'immobiliare. La societa' ha infatti accantonato 13,4 miliardi di sterline per i crediti tossici, piu' di quanto avessero previsto gli analisti (11,3 miliardi). Nello stesso periodo del 2008 l'istituto aveva invece registrato un utile di 1,95 miliardi di sterline.

 

 

Mercoledì 5 Agosto 2009, 8:52 - REUTERS

Borse Asia-Pacifico, indici in ribasso su prese profitto

Le borse dell'area Asia-Pacifico (PACIFICO.SN - notizie) oggi scambiano in ribasso, mentre gli investitori prendono fiato dopo il rally delle scorse settimane.

La fiducia a Seoul è aumentata leggermente dopo che l'ex presidente Usa Bill Clinton, in visita da ieri in Corea del Sud, ha assicurato la liberazione di due giornaliste americane detenute nel paese asiatico. Secondo alcuni analisti però questo non allenterà le tensioni con i paesi
confinanti.

Intorno alle 8,45 l'indice MSCI, che esclude il Giappone, è in calo dell'1,21%. La borsa di Tokyo ha concluso con il Nikkei (notizie) in calo dell'1,18%, ripiegando rispetto al massimo da 10 mesi toccato ieri.

Perdono terreno le piazze cinesi, con SHANGHAI in calo dello 1,21%, dopo il rally degli ultimi quattro giorni. In forte calo i titoli legati all'acciaio con Baoshan Steel in calo del 4,71 e la concorrente Whuan Steel in calo di oltre il 5%.

HONG KONG cede intorno all' 1,05%, sulle prese di profitto di molti investitori dopo il rally dei giorni scorsi. Bene China Railway Group che guadagna il 7,6% dopo che Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) ne ha alzato il raiting sulle attese di forti investimenti in Cina nel settore ferroviario per tutto il 2009.

SEOUL conclude la seduta in leggero ribasso, con cali significativi nel settore tech, tra cui LG Display (034220.KS - notizie) che pesano sul'indice.

TAIWAN termina in ribasso dell'1,55%, al minimo da 3 settimane, con Chinatrust a guidare i ribassi delle banche dopo l'annuncio di risultati societari deludenti per il semestre.

Male anche SYDNEY, in calo dello 0,4% al termine della seduta, nonostante la big assicurativa Axa (Parigi: FR0000120628 - notizie) abbia concluso a +2,31 a Sydney, dopo l'annuncio di risultati globali in linea con le attese per il semestre.

 

 

05 Agosto 2009 09:13 MILANO – Il Sole 24 Ore

Il rilancio minaccioso del petrolio
Se il petrolio Wti ha tirato il fiato, concedendosi una breve pausa nel rally, così non è stato per il Brent. Il greggio europeo – principale riferimento per i contratti di fornitura energetica nel Vecchio continente – non ha smesso di correre neanche ieri. Le quotazioni hanno guadagnato un altro punto percentuale, salendo per la quarta seduta consecutiva, e portandosi ai massimi dallo scorso ottobre: 74,28 dollari al barile.

Il prezzo, ormai raddoppiato rispetto ai minimi pluriennali di fine 2008, si muove di pari passo con il ritrovato ottimismo degli investitori: come in Borsa, così anche sui mercati delle materie prime, è l'euforia per una ripresa che a molti sembra ormai a portata di mano a guidare gli acquisti. L'appetito per il rischio cresce, a danno del dollaro – che si indebolisce – e a vantaggio degli asset ritenuti capaci di restuire le migliori performance. Il fiume di liquidità che continua a riversarsi sui mercati è tornato già da tempo a prediligere le commodities anche in chiave anti-inflazione: così, per proteggere il portafoglio dai futuri rincari, i fondi potrebbero in realtà accelerarne l'arrivo. Mettendo a rischio, nel contempo, la stessa ripresa. «Se i prezzi del greggio salgono ancora – ha avvertito Fatih Birol, capo economista dell'Agenzia internazionale per l'energia – potrebbero strangolare la ripresa dell'economia».

L'interesse per le materie prime sembra essere tornato in modo indiscriminato, ulteriormente incoraggiato dal fatto che nel primo semestre sono state l'asset class più redditizia per gli investitori. I metalli non ferrosi – dal rame allo zinco, dall'alluminio al nickel – hanno tutti riguadagnato i livelli di prezzo dello scorso autunno, sostenuti dall'accumulo di scorte strategiche da parte dei cinesi, ma anche – forse soprattutto – dalla speranza che l'economia globale si riprenda rapidamente, magari proprio al traino del gigante asiatico. L'oro, sia pure in modo meno sfrenato, sta anch'esso recuperando: grazie all'indebolirsi del dollaro, ieri le sue quotazioni sono tornate a superare 970 $/oncia. Meglio è andata al palladio, balzato ai massimi da undici mesi.
Gli ordini di acquisto piovono anche sui mercati agricoli. Lo zucchero raffinato, su cui pesa un'effettiva carenza di offerta, è ai massimi storici. I semi di soia, grazie all'import cinese, non smettono di correre. E anche i cereali sono di nuovo in forte rialzo, nonostante sul mercato fisico vi sia un'ampia disponibilità.
Anche il petrolio non manca, nel mondo reale. La domanda, specie nelle economie sviluppate, è ancora ben lontana dal riprendersi: negli Stati Uniti, dove si consuma un quarto della produzione globale di greggio, la domanda nelle ultime quattro settimane restava inferiore del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, le scorte di carburanti si sono avvicinate di recente ai massimi da 25 anni e le raffinerie stanno lavorando tuttora a poco più dell'80% della loro capacità produttiva, perché i margini di lavorazione sono troppo bassi, ma anche perché gli automobilisti americani consumano troppo poco.

Eppure, a galoppare non sono soltanto le quotazioni del greggio europeo Bernt. Il riferimento americano, il Wti, ieri è comunque arretrato di appena lo 0,2% rispetto ai massimi da dieci mesi e vale tuttora ben 71,41 dollari al barile: se il suo prezzo è un po' più basso di quello del Brent, il motivo – spiegano gli analisti – risiede molto probabilmente nel fatto che la produzione di petrolio nel mare del Nord (da cui provengono il Brent e gli altri greggi assimilati a quest'ultimo, come il Forties) è attualmente rallentata dalle manutenzioni di alcuni giacimenti. Inoltre, comincia forse a farsi sentire anche il timore per il giro di vite annunciato dal governo Usa contro gli speculatori.

In Gran Bretagna le autorità di vigilanza sui mercati non sembrano altrettanto aggressive nel voler imporre dei limiti alle contrattazioni sui mercati dei futures, anche il problema è più che mai all'ordine del giorno. Il ministro del Tesoro britannico Alistair Darling e la Financial Services Authority (Fsa), l'equivalente della Consob italiana, hanno dato appuntamento per oggi ad una trentina di rappresentanti dell'industria petrolifera e finanziaria, per sondare le loro opinioni sul tema petrolio e speculazione.

 

 

Mercoledì 5 Agosto 2009, 11:48 PECHINO - REUTERS
Banca Cina cauta sull'economia, confermate scelte politica
La Banca centrale cinese ha ribadito oggi il suo impegno per una politica economica espansiva per assicurare una crescita stabile e veloce.
Nel suo report sulla politica monetaria del secondo trimestre, la Banca popolare cinese scrive che i segnali positivi si stanno moltiplicando, ma che è difficile essere ottimisti sull'export e gli investimenti privati che rimangono deboli.
La banca, che ha annunciato di utilizzare una varietà di strumenti per mantenere i tassi del mercato monetario a livelli appropriati, ha riaffermato che manterrà la crescita del credito e della quantità di moneta a livelli appropriati ma che rafforzerà le linee guida per le istituzioni finanziarie.

 

 

05 Agosto 2009 13:41 ROMA 5 AGO
Crisi: Usa, +4,4% richieste mutui settimanali
di ANSA
Indice MBA a 517,3, da 495,4 della settimana precedente
(ANSA)- ROMA 5 AGO-Le domande di mutui ipotecari negli Usa sono aumentate la scorsa settimana del 4,4%,portando l'indice della Mortgage Bankers' Association a 517,3. La settimana precedente era a 495,4. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg, precisando che il miglioramento dell'indice e' frutto soprattutto dell'aumento delle richieste di rifinanziamento di mutui gia' esistenti (+7,2%), mentre le domande di nuovi mutui per acquisto di abitazioni hanno registrato un incremento dello 0,9%.

 

 

05 Agosto 2009 14:08 NEW DELHI
India: i primi 100 evasori devono 2 mld euro
di ANSA
Tra loro Tata, State Bank of India e Indian oil corporation
(ANSA) - NEW DELHI, 5 AGO - I 100 maggiori evasori indiani devono al fisco 1.410 miliardi di rupie (oltre 2 miliardi di euro). Lo ha rivelato un documento presentato oggi alla Rajya Sabha (la camera alta) dal ministro delle Finanze indiano, Shri S. S. Palanimanickam. Ben piazzate nella lista delle 100 imprese ci sono anche il gigante dell'automobile, Tata Motors, la piu' grande banca statale Indiana, State Bank of India, e la compagnia petrolifera, Indian oil corporation.

 

 

05 Agosto 2009 15:25 PARIGI
Crisi: Francia, tornano bonus a trader
di ANSA
Un miliardo euro incentivi da Bnp Paribas
(ANSA) - PARIGI, 5 AGO - Il gruppo Bnp Paribas, che da gennaio ha realizzato oltre 3 miliardi di utili, versera' circa un miliardo di incentivi ai suoi trader. Lo ha rivelato oggi il quotidiano Liberation, secondo il quale la banca avrebbe gia' accantonato la somma. La direzione del gruppo bancario non smentisce la cifra dei bonus rivelata da Liberation, definendola tuttavia approssimativa e sottolineando che le somme in questione sono ''provvigioni imposte da norme contabili''.

 

 

Mercoledì 5 Agosto 2009, 15:38 NEW YORK - REUTERS
Usa al riparo da nuove recessioni, dice Casa Bianca
Gli Stati Uniti si sono messi al riparo dal cadere in un'altra depressione economica, anche se i dati attesi per venerdì mostreranno un drastico calo di posti di lavoro, nell'ordine di centinaia di migliaia. Lo afferma Robert Gibbs, uno dei portavoce della Casa Bianca.
"Ci siamo messi al riparo dal rischio di scivolare in un'altra recessione economica", ha detto Gibbs.

 

 

05 Agosto 2009 15:39 NEW YORK
Crisi: Usa, a luglio persi 371.000 posti di lavoro
di ANSA
Emerge dal sondaggio effettuato da Adp
(ANSA) - NEW YORK, 5 AGO - Il settore privato americano ha perso in luglio 371.000 posti di lavoro. Lo rileva il sondaggio effettuato da Adp. In giugno i posti persi erano stati 463.000. La stima del sondaggio Adp e' superiore alle attese degli analisti ma, allo stesso tempo, rappresenta la contrazione minore negli ultimi nove mesi. Il dato di giugno e' stato rivisto al rialzo a 463.000 posti. L'industria dei servizi - emerge dal sondaggio - e' la piu' colpita, con 202.000 posti persi. Nell'edilizia si e' invece registrata una contrazione di 64.000 unita' e nelle societa' finanziarie di 26.000 unita'. Le piccole aziende hanno perso 138.000 posti, quelle medie 159.000 posti e le grandi 74.000. Il dipartimento del Lavoro comunichera' fra due giorni i dati ufficiali sui posti di lavoro persi in luglio: secondo le stime, i posti persi dovrebbero essere 328.000, con un tasso di disoccupazione al 9,6%, ai massimi da 26 anni. Nuovo calo, il secondo consecutivo, per i licenziamenti programmati dalle aziende Usa: in luglio la diminuzione e' stata del 5,7%, a 97.373, rispetto alle 103.312 dello stesso periodo del 2008. Lo riporta un sondaggio della Challenger, Gray & Christams. In giugno i licenziamenti programmati erano scesi del 9%. (ANSA).

 

 

Mercoledì 5 Agosto 2009, 15:44 WASHINGHTON
Usa: il Tesoro prevede aumento emissione e allungamento scadenze
Di BlueTG.it
Mentre in Gran Bretagna tiene banco l’ipotesi che la BoE interrompa il suo programma di riacquisto di titoli di stato, negli Usa il Tesoro è sotto i riflettori in attesa di aste per la cifra record di 75 miliardi di dollari la prossima settimana, peraltro in linea con le previsioni degli operatori, e ha fatto sapere di voler aumentare il ricorso a titoli indicizzati all’inflazione l’anno prossimo per finanziare il crescente deficit di bilancio.
L’attuale calendario di emissione è “sufficiente” per coprire le esigenze di bilancio, ha fatto sapere oggi il Tesoro in una nota, precisando che l’incremento delle emissioni avverrà gradualmente nel medio periodo e che dal 2010 buona parte delle emissioni di titoli ventennali indicizzati all’inflazione verrà sostituita da nuovi titoli indicizzati ma di durata trentennale. (l.s.)

 

 

05 Agosto 2009 16:55 NEW YORK
Lehman Brothers: New York chiede 627 mln in mancate tasse
di ANSA
Richiesta a corte bancarotta, punta a cima lista creditori
(ANSA) - NEW YORK, 5 AGO - La citta' di New York accusa Lehman Brothers di mancati pagamenti di tasse per 627 milioni di dollari. E cerca di convincere la corte per la bancarotta di essere inserita all'inizio della lunga lista dei creditori della banca, nel tentativo di recuperare il denaro, interessi compresi. Gli esperti finanziari ritengono che la citta' possa rientrare di parte del dovuto, ma i tempi e l'ammontare che potrebbe ricevere sono difficili da definire.

 

 

05 Agosto 2009 17:38 FRANCOFORTE
Bce: domani board, verso tassi ancora fermi all'1%
di ANSA
Da Trichet atteso punto su credito famiglie e acquisto bond
(ANSA) - FRANCOFORTE, 5 AGO - Tassi fermi all'1% e Bce 'alla finestra', in attesa di verificare qual e' stato l'impatto delle misure straordinarie adottate finora. E' questo, secondo gli economisti, lo scenario piu' probabile in vista della riunione del consiglio direttivo della Bce fissato per domani mattina, al termine del quale Jean-Claude Trichet potrebbe fare il punto sul programma di acquisto dei 'covered bond' lanciato a maggio e magari anticipare qualche spunto su come sta reagendo l'economia di Eurolandia. La stragrande maggioranza degli economisti si aspetta che il costo del denaro non si muovera' dall'1% per il terzo mese consecutivo, mantenendosi al minimo storico per un altro anno: fino a quando la ripresa non si sara' consolidata e il credito riavuto dalla peggiore crisi vissuta dal 1929. Trichet probabilmente difendera' ancora una volta la politica della fermezza al timone monetario di Eurolandia tenuta finora, nonostante le critiche per i tassi piu' alti rispetto agli Usa (dove sono prossimi allo 0%) e alla Gran Bretagna, che sempre domani dovrebbe lasciarli allo 0,5%. E non dovrebbe andare oltre una prudente ricognizione della situazione economica e creditizia di Eurolandia. (ANSA).

 

 

05 Agosto 2009 17:55
Pil cinese, cosa accade se le statistiche fossero drogate?
I dati sul prodotto interno lordo cinese hanno il potere di muovere i mercati e di incoraggiare le speranze in un'imminente ripresa. Per questo tutto il mondo li guarda da vicino. Ma se le statistiche del paese più popoloso al mondo non fossero accurate? Questa, in sostanza, la domanda che si pone il Financial Times, visto che l'ultima serie di dati forniti dalle autorità provinciali, riguardanti il primo semestre, sono ben più alti di quelli forniti dal governo centrale.

La differenza non è di poco conto, spiega il Financial Times: stando ai dati forniti singolarmente dalle province e dai comuni cinesi il Pil del primo semestre ammonterebbe a 2.251 miliardi di dollari (ovvero 15.376 miliardi di yuan), una cifra del 10% più alta di quella fornita ufficialmente dall'ufficio nazionale di statistica (13.986 miliardi di yuan). «Con tutto il resto del mondo che guarda alla Cina come a un faro di espansione, tale discrepanza è un promemoria di come le statistiche sia spesso inaffidabili e manipolate regolarmente dai funzionari per scopi personali e politici», commenta il Financial Times.

Il quotidiano britannico cita anche un editoriale pubblicato il 3 agosto sul Global Times, organo di informazione peraltro controllato dal People's Daily (quotidiano ufficiale del partito comunista). Nell'articolo si citano i dati resi noti dall'ufficio nazionale di statistica cinese sugli stipendi medi pro-capite degli impiegati nelle città. Stando alle cifre ufficiali, questi stipendi sarebbero aumentati del 12,9% nel primo semestre del 2009 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

«Il dato - si legge nell'editoriale - ha provocato una grossa discussione tra il pubblico, con gli insegnanti, gli impiegati statali e i lavoratori che, tutti insieme, si sono lamentati del fatto che i loro stipendi non sono aumentati per niente». Com'è possibile, prosegue l'editoriale del Global Times, che, «mentre la crisi finanziaria continua, il commercio estero cinese è precipitato, i profitti aziendali sono crollati e il mercato del lavoro si è contratto, lo stipendio medio sia aumentato in maniera così consistente?».

Un certo scetticismo, prosegue poi il Financial Times, si respira anche tra gli economisti: c'è chi sostiene che i funzionari provinciali abbiano tutto l'interesse a gonfiare i dati sulle crescita economica. La risposta dell'ufficio nazionale di statistica, comunque, non si è fatta comunque attendere: la scorsa settimana, in occasione della celebrazione dei sessant'anni dalla nascita della Repubblica Popolare Cinese, è stata lanciata una campagna per aumentare i livelli di fiducia tra gli esperti di statistica.

 

 

Le borse europee chiudono in calo, forti vendite sul settore dell'auto
05.08.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,5%, il DAX a Francoforte l'1,2%, il CAC40 a Parigi lo 0,5%, lo SMI a Zurigo lo 0,5% e il FTSE MIB a Milano lo 0,1%.
Sulle borse del Vecchio Continente hanno pesato oggi le notizie negative arrivate dal fronte macroeconomico. Nel settore privato statunitense sono andati persi lo scorso mese più posti di lavoro di quanto previsto dagli economisti. L'indice ISM non-manifatturiero è inoltre sceso a sorpresa a luglio (per ulteriori dettagli clicca qui).
Le vendite hanno colpito in particolar modo il settore dell'auto. Il calo del prezzo del petrolio ha penalizzato inoltre i petroliferi. Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) ha perso il 3,6%.
Deutsche Boerse (DE0005810055) ha perso a Francoforte il 6,5%. L'operatore di borsa ha registrato lo scorso trimestre un calo degli utili superiore alle previsioni degli analisti.
Swiss Re (CH0012332372) ha chiuso a Zurigo in calo del 2,2%. Il gigante delle riassicurazioni ha chiuso a sorpresa lo scorso trimestre in rosso (per ulteriori dettagli clicca qui).
Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha guadagnato a Londra il 10,6%. La grande banca britannica ha registrato nel primo semestre perdite di £3,1 miliardi ma si attende in futuro un forte calo degli accantonamenti per rischi su crediti.
Socièté Générale (FR0000130809) ha guadagnato a Parigi il 6%. La trimestrale della banca francese ha potuto battere le stime degli analisti.
Redazione Borsainside 18.30

 

 

05 Agosto 2009 22:25 LONDRA
Gb: euro si diffonde in sordina, molti negozi lo accettano
di ANSA
Commercianti si piegano alla valuta Ue spinti dalla recessione
(ANSA) - LONDRA, 5 AGO - Sono sempre di piu' i commercianti del Regno Unito che rinunciando a un pizzico del loro nazionalismo e accettano l'euro. La speranza e' quella di aumentare le vendite in un momento di recessione. Lo racconta la Bbc, secondo cui la moneta continentale, gia' da una grande catena come Marks & Spencer (il resto viene pero' dato in sterline), e' anche entrata nei negozi di intere cittadine come Dunster nel Somerset con il cambio 1 a 1, anche se la sterlina vale 1,2 euro circa.


 

 

 

 

WALL STREET: IN ROSSO, PESA L'ECONOMIA

05 Agosto 2009 22:00 NEW YORK - WSI
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Il mercato si prende una pausa dal rally. Nasdaq peggio di tutti: -0.91%. Notizie negative dai settori non manifatturiero e privato. Guidano i ribassi i comparti difensivi. Tengono i finanziari.
Wall Street ha chiuso in calo: il Dow Jones ha lasciato sul terreno lo 0,42% a 9.280,74 punti e il Nasdaq lo 0,91% a quota 1.993,05. Lo S&P 500 ha ceduto lo 0,30% a 1.002,67 punti. La situazione si e' aggravata dopo che dalle ultime cifre macroeconomiche e' emersa una contrazione del settore non manifatturiero,
L'Institute for Supply Management ha reso noto che le attivita' delle aziende di servizi sono state piu' deboli del previsto il mese scorso. L'indice ISM che misura lo stato di salute delle societa' sanitarie, retail, trasporti e di servizi finanziari, e' scivolato a 46.4 dal 47 di giugno, deludendo le attese degli economisti, che erano per un rialzo a quota 48.

Le cifre deludenti hanno messo in secondo piano i numeri confortanti pubblicati dal Dipartimento del Commercio relativi agli ordini alle fabbriche. In giugno la domanda e' salita per la quarta volta negli ultimi cinque mesi. L'incremento dello 0.4% giunge dopo il +1.1% di maggio. Gli economisti prevedevano un calo dell'1%.

Ad ogni modo il mercato si aspettava un naturale ritracciamento dell'azionario dopo il poderoso rally degli ultimi 16 giorni, che ha visto i listini accumulare guadagni pari al 14%. Gli investitori inoltre preferiscono non prendere rischi in vista del fondamentale rapporto mensile sull'occupazione del Dipartimento del Lavoro atteso venerdi' e ritenuto uno degli indicatori macroeconomici piu' importanti, se non il piu' cruciale.

Prima del suono della campanella il rapporto ADP sul settore privato ha evidenziato una perdita di posti di lavoro leggermente superiore alle attese in luglio.
Ma la reazione negativa che si e' avuta in un primo momento e' gradualmente rientrata, mentre ha iniziato a farsi piede l'idea che i 371 mila posti persi non sono molto piu' negativi del consensus previsto di 350 mila e pertanto anche le 328 unita' che si prevede saranno perse dal mercato del lavoro a luglio non si distaccheranno piu' di tanto dal risultato reale.

I risultati migliori delle attese delle componenti del Dow Kraft e Procter & Gamble non hanno convinto del tutto gli investitori. Se da un lato i conti fiscali di Procter & Gamble risultano migliori delle stime, tuttavia il management ha preferito mantenere un approccio cauto sulla guidance del primo trimestre fiscale. La societa' di prodotti al consumo ha detto di prevedere un utile per azione compreso tra 95 centesimi e $1. Il dato si confronta con le stime degli analisti pari a $1. Anche le vendite hanno deluso le attese nel quarto trimestre fiscale e i titoli cedono quasi tre punti percentuali.

Tra i settori, in controtendenza i finanziari: il comparto e' in progresso di circa il 7% nell'ultima settimana. Per quanto riguarda invece le notizie societarie nel resto del mondo, la banca britannica aiutata dal governo Lloyds Banking Group PLC, colpita da un'ondata di insolvenze, ha annunciato una perdita pesante di $5.3 miliardi nel primo semestre dell'anno. L'istituto prevede tuttavia che in futuro gli accontonamenti per asset tossici diminuiranno "notevolmente".

Per quanto riguarda la stagione delle trimestrali, ad attirare l'attenzione degli investitori sara' Cisco Systems, che rendera' noti i conti a mercati chiusi. I trader ritengono che il maggiore produttore di reti informatiche al mondo sia la cartina al tornasole dell'intero settore tecnologico. Dopo il suono della campanella rilasceranno i risultati anche le blue chip News Corp. e MBIA, oltre al produttore di videogiochi Activision Blizzard.

Al termine delle contrattazioni di Wall Street l'euro e' scambiato a 1,4413 dollari. La moneta statunitense vale 94,960 yen, 1,0606 franchi svizzeri e 0,58824 sterline. Chiusura positiva per il petrolio alla Borsa di New York. Il greggio ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,7% a $71,95 al barile.

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 
 

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