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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 23 Aprile 2009

PARTE  2

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La crisi ricade anche sul fondo hedge
22 Aprile 2009 19:29 MILANO
Anche i fondi hedge, i cosiddetti fondi speculativi (dizione che però non è del tutto appropriata) hanno registrato nei primi tre mesi del 2009 riscatti da parte degli investitori per 103 miliardi di dollari. Su questa base il totale degli asset gestiti si è contratto a quota 1.300 miliardi di dollari.
Lo rivela un lavoro della società di ricerca Hedge Fund Research (Hfr), secondo cui i riscatti hanno comunque visto marcare il passo rispetto ai 152 miliardi ritirati dagli investitori nell'ultimo trimestre 2008. In pratica sono stati portati via risorse pari al 7,3% di quanto amministrato dai fondi speculativi, anche se va ricordato che rispetto ai momenti migliori del 2008 oggi mancano all'appello 600 miliardi di dollari.
Il punto è che i riscatti arrivano nonostante il settore degli hedge fund abbia dato segnali di miglioramento delle prestazioni, l'indice elaborato da Hfr in questo senso rivela guadagni dello 0,53%, ma gli investitori sembrano essere piuttosto scettici davanti a un comparto che sta vivendo grandi trasformazioni e consolidamenti.
A essere colpiti in particolare i fondi di fondi hedge (fohf) che sono stati colpiti nel primo trimestre - secondo le analisi della Hfr - da deflussi record pari a 85 miliardi di dollari (50 miliardi nel trimestre precedente). Eppure anche i fohf stanno dando segnali di risveglio, in questo caso l'indice elaborato dalla Hfr parla di un +0,47% nel primo trimestre 2009, troppo poco per avere l'attenzione degli investitori che spesso usano i fohf per avvicinarsi ai fondi speculativi.
Del resto l'avversione al rischio rimane alta e forse la mossa degli investitori è solo quella di mettersi alla finestra, vedere cosa succede agli hedge fund e poi prendere una decisione, come sottolineano alla società di ricerca di Chicago. Senza contare che il risparmiatore vuole maggiore trasparenza dai fondi hedge, che hanno iniziato ad avviare un processo in questo senso ma che ancora deve essere approfondito.

 

 

Giovedì 23 Aprile 2009, 8:23
Fiat-Chrysler, le banche vogliono il 40%
Da La Repubblica: Con i riflettori puntati sull'America, dove le banche alzano la posta al tavolo sulla partita Chrysler, la Fiat archivia oggi un primo trimestre in rosso. “Il peggiore dell'anno”, lo ha già detto nei giorni scorsi Sergio Marchionne, che però ha confermato un trading profit 2009 positivo per un miliardo di euro. Il consensus degli analisti, alla vigilia, parla di 300 milioni di perdite nette e di un trading profit del trimestre negativo per 70 milioni, soprattutto per effetto della crisi dell'auto e dei camion che avrebbero contribuito rispettivamente con 110 e 50 milioni, ad attenuare la situazione ci sarebbero i 110 milioni in positivo di Cnh. Quanto al fronte americano, è arrivata l'anticipazione a sorpresa del segretario della Fim Cisl, Bruno Vitali, che ieri, dopo un colloquio con il numero uno della Unione Automobile Worker, Ron Gettelfinger, ha annunciato che l'accordo tra Fiat e Chrysler è fatto al 90 per cento. Annuncio che è stato smentito dalla Fiat. “Non corrisponde al vero, le trattative invece sono totalmente aperte”, ha fatto sapere un portavoce del Lingotto. In questa attesa nervosa, le banche non abbandonano la loro offensiva. La loro ultima mossa è stata quella della controfferta in materia di ristrutturazione del debito Chrysler molto inferiore rispetto a quella proposta dal governo: un 33 per cento contro l'85%, appena 2,4 milioni su un ammontare del credito di 6,9 miliardi di dollari, in cambio di una quota, del 35-40%.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in rialzo, brilla il settore dell'auto, vola Pioneer
23.04.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,4% a 8.847,01 punti ed il Topix l'1,2% a 839,50 punti. Il luce il settore dell'industria automobilistica. Toyota (JP3633400001) ha guadagnato il 3,5%, Honda (JP3854600008) l'1,7%, Nissan (JP3672400003) il 2,2% e Mazda Motor (JP3868400007) il 5,4%. Goldman Sachs ha promosso il settore giapponese dell'auto da "Cautious" ad "Attractive". Tra i singoli titoli la banca d'affari ha alzato il suo rating su Honda e Toyota a "Buy".
Canon (JP3242800005) ha chiuso in rialzo del 3,1%. Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario "Nikkei" il colosso dell'elettronica di consumo potrebbe pubblicare dei dati di bilancio migliori delle attese degli analisti e migliorare il suo outlook.
Pioneer (JP3780200006) ha chiuso in rialzo del 23,3%. Secondo quanto riporta l'agenzia stampa "Reuters" Honda starebbe considerando di investire alcuni miliardi di yen in Pioneer.
Nomura (JP3762600009) ha chiuso invariato dopo aver sofferto per tutta la seduta. Secondo il "Nikkei" il primo broker giapponese potrebbe annunciare delle perdite record per lo scorso esercizio fiscale.
Mizuho Financial Group (JP3885780001) ha perso il'1%. Sempre secondo il "Nikkei" la seconda banca giapponese avrebbe chiuso lo scorso anno fiscale in rosso di circa ¥580 miliardi.
Mitsui & Co. (JP3893600001) ha perso l'1,8%. La holding commerciale ha annunciato che il suo utile è calato lo scorso esercizio del 56%. Mitsui & Co. ha cancellato inoltre il suo dividendo.
Redazione Borsainside 8.30

 

 

Toyota: vendite a picco ma resta numero uno mondiale
23 Aprile 2009 10:38 TOKYO
Il gruppo automobilistico giapponese Toyota, che comprende i marchi Toyota, Lexus, Hino e Daihatsu,ha registrato nel trimestre gennaio-marzo un calo delle vendite del 26,7% con 1,76 milioni di veicoli venduti, rimanendo comunque il numero uno a livello mondiale. Escludendo i marchi Daihatsu e Hino, le vendite mondiali sono scese del 28,2% a 1,53 milioni di unità. Per l'intero esercizio 2008-2009 (chiuso al 31 marzo) il gruppo Toyota prevede una perdita di 350 miliardi di yen (2,8 milioni di euro), la prima nella storia della società.
La Casa. inoltre, dovrebbe produrre meno di 3 milioni di veicoli in Giappone durante l'esercizio in corso: complessivamente, scrive la stampa locale, l'attività del gruppo scenderà sui minimi di oltre 31 anni, sui livelli precedenti al 1978. Il gigante, secondo il quotidiano 'Yomiuri Shimbun', pensa di produrre circa 2,8 milioni di veicoli nel periodo aprile 2009-marzo 2010. A questo punto, scrive, "si pone il problema del mantenimento dei 69 mila dipendenti fissi che il gruppo ha in Giappone".
Toyota, numero uno mondiale dell'auto, dovrebbe nello stesso tempo assembleare solo 3,4 milioni di auto nelle fabbriche possedute fuori dal Giappone: quota che porterà il totale mondiale a 6,2 milioni, circa 3 milioni in meno rispetto a due anni fa. Il gruppo, che renderà noti l'8 maggio i risultati per l'esercizio 2008-09 e le sue stime per quello in corso, prevede -riporta la stampa- una perdita operativa annuale di 500 miliardi di yen (3,9 miliardi di euro) per l'anno finanziario corrente (al 31 marzo 2010).
per far fronte alla crisi Il primo produttore al mondo di automobili ha introdotto un sistema "progressivo" nel taglio dei bonus. Il colosso nipponico, confermando che i membri del board direttivo non avranno alcun premio, ha annunciato ieri che gli 8.900 manager del gruppo riceveranno, in media, una componente variabile della remunerazione ridotta del 60%, mentre – come previsto dagli accordi sottoscritti con i sindacati – 63mila dipendenti riceveranno una riduzione dei bonus compresa tra il 10 e il 20%. Insomma, «La misura – ha spiegato Toyota – è basata sull'idea che noi tutti dovremo dividere la pena».
Toyota Motor, che dovrebbe annunciare una perdita di circa 350 miliardi di yen (2,7 miliardi di euro) per l'esercizio fiscale terminato il 31 marzo, ha deciso di ridurre del 10% i costi fissi del gruppo, con un risparmio atteso di circa 500 miliardi di yen( 3,9 miliardi di euro).
In una fase di forte contrazione della domanda di auto in Nord America – area in cui Toyota ha realizzato nel 2008 ricavi per 9mila miliardi di yen contro i 6mila miliardi fatturati in Giappone – per Goldman Sachs il produttore nipponico potrebbe tuttavia approfittare delle difficoltà dei diretti concorrenti Ford e Gm. Goldman Sachs prevede un ulteriore recupero del titolo (+31% da inizio 2009) e ha inserito Toyota nella «conviction buy list». Sole24ore

 

 

23 Aprile 2009 11:32 BRUXELLES
Ue-16: ordini industria a febbraio -0,6%, in Italia +2,7%
di ANSA
Eurostat, nell'Ue-27 -1,4% dopo il -3,5% di gennaio
(ANSA) - BRUXELLES, 23 APR - Frena il calo degli ordinativi industriali: in febbraio la riduzione e' stata nella zona euro dello 0,6%, rispetto al -2% di gennaio. Lo rileva Eurostat. Nell'Ue-27 si registra un -1,4% dopo il -3,5% del primo mese dell'anno. Segnali di ripresa in Italia, dove gli ordinativi il mese scorso sono cresciuti del 2,7%, dopo cinque mesi consecutivi di calo. Fra gli altri Stati membri, gli aumenti piu' significativi si registrano in Romania (+8,7%), Lituania (+6,3%) e in Francia (+4,8%). I ribassi piu' marcati in Lettonia (-28,7%), Bulgaria (-11,9%), Ungheria (-5,2%), Spagna (-4,2%) e Germania (-3,8%). Esclusi i settori delle costruzioni navali e quello ferroviario ed aerospaziale, le cui variazioni tendono ad essere molto volatili, gli ordinativi a febbraio si sono ridotti dell'1,3% nella zona euro e dello 0,7% nell'Ue-27. A rallentare la caduta degli ordinativi in Eurolandia i risultati del settore dei beni di investimento (+2,9%) e di quello dei beni di consumo non durevoli (+1,3%). Ancora in flessione, invece, i beni di consumo durevoli (-0,6%) e i beni intermedi (-3,2%). Su base annua, rispetto al febbraio 2008 gli ordinativi dell'industria sono caduti del 34,5% in Eurolandia e del 33,3% nell'Ue-27.(ANSA).

 

 

23 Aprile 2009 12:08 ROMA
Tassi: Euribor 3 mesi va su per prima volta da oltre 6 mesi
di ANSA
E' passato all'1,406%, l'ultimo aumento risaliva all'8 ottobre
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Per la prima volta da oltre sei mesi torna a salire l'Euribor sulla scadenza trimestrale, il tasso che le banche applicano fra loro. Per i prestiti trimestrali e' salito all'1,406% dall'1,405% di ieri. E' il primo rialzo dallo scorso otto ottobre. L'Euribor a una settimana e quello a un mese sono invece rimasti invariati rispettivamente allo 0,94% e all'1,01%. I dati sono rilevati dall'European Banking Federation.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai e Hong Kong tornano a salire
23.04.2009
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,1% a 2.463,95 punti. Dopo le perdite delle scorse sedue i minerari hanno registrato oggi una ripresa. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha guadagnato l'1,3%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 6,3%, Yunnan Copper (CNE000000W13) il 5,9% e Yanzhou Coal (CN0009131243) il 3,3%. China Shipping Container Lines (CNE100000536) ha perso l'1,6% dopo aver annunciato di attendersi delle perdite per il primo trimestre. TCL Group (CNE000001GL8) ha perso il 5,6%. Il produttore di prodotti di elettronica di consumo ha comunicato di prevedere per il primo trimestre un calo del suo utile netto del 96%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato il 2,3% a 15.214,46 punti. Dopo la debole performance delle scorse sedute la maggior parte dei titoli del listino della cittá costiera ha registrato un rimbalzo. HSBC (GB0005405286) ha chiuso in rialzo del 2,5%, China Life (CN0003580601) del 4%, China Mobile (HK0941009539) dell'1,2% e PetroChina (CN0009365379) del 3,7%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato il 2%, lo Straits Times a Singapore lo 0,9% e il Kospi a Seul lo 0,9%.Il Taiwan Weighted a Taipei ha perso lo 0,2%.
Redazione Borsainside 12.45

 

 

23 Aprile 2009 14:15 ROMA
Credit Suisse: trimestrale, torna in utile per 1,3 mld euro
di ANSA
Conti sostenuti soprattutto da performance divisione titoli
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Credit Suisse e' tornata in utile nel primo trimestre del 2009, grazie soprattutto alla positiva performance della sua divisione titoli. La banca, secondo quanto riporta Bloomberg, ha archiviato i primi tre mesi dell'anno con un utile netto di 2 miliardi di franchi svizzeri, pari a circa 1,3 miliardi di euro, contro la perdita di 2,15 miliardi di franchi dello stesso periodo del 2008. Il risultato netto e' pari al doppio di quello previsto dalle stime del mercato.

 

 

23 Aprile 2009 14:43 ROMA
Banche: Obama preme per ridurre costi di carte credito
di ANSA
Presidente Usa vedra' vertici banche e societa' di gestione
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Obama incontrera' i vertici di banche e societa' che emettono carte di credito per discutere delle restrizioni su commissioni e tassi. Lo scrive Bloomberg, ricordando che ieri alla Camera sono state approvate nuove regole per contrastare quelle pratiche non sempre trasparenti adottate nel credito al consumo. Obama sta facendo pressioni per difendere i consumatori in difficolta': con l'impennata della disoccupazione, molti americani non riescono a pagare il conto della carta di credito.

 

 

23 Aprile 2009 14:59 ROMA
Usa: richieste sussidi disoccupazione +27.000 a 640.000
di ANSA
Dato in linea con le attese
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 27.000 unita' la settimana scorsa a quota 640.000 unita'. Il dato e' in linea con le attese. E' stato inoltre rivisto al rialzo il dato della settimana prima a quota 613.000 da 610.000 evidenziate in precedenza.

 

 

23 Aprile 2009 15:30 MOSCA
Russia: Pil -9,5% in primi 3 mesi, previsto -6% annuo
di ANSA
Klepach, flessione legata al calo degli investimenti
(ANSA) - MOSCA, 23 APR - Nel primo trimestre dell'anno la Russia ha registrato una caduta del pil pari al 9,5%: lo ha reso noto l'agenzia Itar-Tass. Il viceministro per lo sviluppo economico Klepach ha riferito che il governo prevede una caduta del pil del 6% nell'arco dell'anno, mentre finora le autorita' russe non si erano spinte oltre un -2,2%, prendendo come riferimento anche per la revisione del bilancio. La flessione, a suo avviso, e' legata soprattutto al calo degli investimenti (-18%).

 

 

23 Aprile 2009 16:19 NEW YORK
CHRYSLER-FIAT, NUOVA OFFERTA DEL TESORO USA
di WSI - ANSA
Washington chiede ai creditori lo scambio di $5.4 miliardi del debito con una quota del 5% della societa' che nascera' dall'alleanza con Fiat. Ma le proposte avanzate dalle parti interessate rimangano ancora distanti.
Il Dipartimento del Tesoro Usa ha fatto una nuova offerta ai creditori di Chrysler LLC, chiedendo alle banche e ai fondi hedge in possesso dei $6.9 miliardi di debito della societa', di abbonare $5.4 miliardi di quella cifra, per ottenere in cambio una quota del 5% della societa' che nascera' dall'alleanza tra Chrysler e Fiat.
Secondo quanto riferito alla Associated Press da due persone ben informate sui fatti, la proposta e' stata avanzata martedi'. Le fonti hanno chiesto di rimanere anonime perche' le trattative sono riservate.
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L'offerta e' la risposta del Tesoro alla proposta avanzata questa settimana dai creditori, che si sono detti disposti a scambiare $4.5 miliardi di dollari del debito di Chrysler con una quota del 40% nell'alleanza tra la casa di Detroit e il Lingotto. Al momento una portavoce dell'azienda americana si e' rifiutata di commentare le indiscrezioni.
Intanto, da quanto si apprende dall'ultima conference call di Fiat, questa potra' salire al 51% di Chrysler con una opzione call sul 16% del capitale da esercitare entro sette anni.
Fiat dara' asset in cambio del 20% di Chrysler che verra' accresciuto al 35%. Si aspetta di vendere nel 2009 circa 1,9 mln di veicoli (2,15 nel 2008), con una quota in Europa del 9% e in Italia del 33%. Impegno per risparmiare 0,5 mld nell'anno ma previste sospensioni temporanee della produzione.

 

 

23 Aprile 2009 17:07 ROMA
Usa: vendite case esistenti, a marzo -3%
di ANSA
Dato peggiore delle previsioni che ipotizzavano -1,5%
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti a marzo hanno segnato un ribasso mensile del 3%, al tasso annuo di 4,57 milioni di unita'. Lo scrive Bloomberg. Il dato e' peggiore rispetto alle previsioni che indicavano una flessione dell'1,5% al tasso di 4,65 milioni.

 

 

23 Aprile 2009 17:18 NEW YORK
BANK OF AMERICA: PRESSIONI DAL TESORO PER L'OPERAZIONE MERRILL
di WSI
Bernanke e Paulson non volevano che l'accordo fallisse. A dichiararlo e' l'amministratore delegato di BofA, Kenneth Lewis, al procuratore generale dello Stato di New York, Andrew Cuomo.
L'amministratore delegato di Bank of America Kenneth Lewis ha detto al procuratore generale dello Stato di New York di avere buoni motivi per credere che l'ex segretario del Tesoro Henry Paulson e il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke non volevano che trapelassero tutti i termini dell'accordo per l'acquisto di Merrill Lynch da parte della banca, altrimenti, secondo quanto riportato oggi dal Wall Street Journal, il deal avrebbe rischiato di saltare.
L'ufficio della procura dello Stato di New York conta di consegnare oggi l'udienza alle autorita' federali e ai sovrintendenti responsabili di monitorare le banche e il piano di salvataggio, secondo quanto si apprende dal testo dell'udienza, ottenuto in anteprima dal quotidiano.
L'udienza di Lewis si e' tenuta in febbraio, nell'ufficio di Andrew Cuomo, che sta tentando di determinare se Merrill e BofA hanno intenzionalmente evitato di fornire informazioni corrette ed esaustive agli azionisti sulle perdite superiori a 15 miliardi di dollari registrate da Merrill nel quarto trimestre del 2008 e sui bonus previsti per i top manager. Nel caso fossero venuti in possesso di tali informazioni, i soci azionisti di BofA avrebbero con tutta probabilita' votato contro l'accordo.
Secondo quanto si legge nell'edizione odierna del quotidiano finanziario, Lewis non sarebbe stato intimato direttamente di tralasciare alcuni dei problemi di Merril. Ma nella sua audizione Lewis avrebbe precisato che "non spettava a me" riferire tali informazioni, aggiungendo di essere stato avvertito da Paulson e Bernanke che il fallimento dell'operazione di acquisto di Merrill avrebbe "rappresentato un fattore di rischio enorme per il sistema finanziario".
Citando una persona vicina ai fatti, il giornale fa sapere che il mese scorso Paulson avrebbe detto all'ufficio della procura che Lewis, anziche' attenersi semplicemente agli obblighi della sua banca, ha interpretato male una parte delle richieste del Tesoro.
Nello stesso fine settimana di settembre che ha visto la banca d'affari Lehman Brothers fallire e il gigante assicurativo AIG ricevere il suo primo aiuto governativo, Washington ha contribuito a orchestrare l'acquisto di Merrill da parte di BofA. in un momento critico sia per il governo che per Wall Street, impegnati a fare tutto il possibile per scongiurare il collasso finanziario.

 

 

23 Aprile 2009 17:25 MILANO
Fiat: Marchionne, abbiamo visto parte piu' bassa del ciclo
di ANSA
Totalmente focalizzato su Chrysler, e' la priorita'
(ANSA) - MILANO, 23 APR - ''Non ho nessun dubbio che abbiamo visto la parte parte piu' bassa del ciclo''. Lo ha detto Sergio Marchionne, ad di Fiat. Per Marchionne Fiat ''ha reagito bene a queste condizioni disastrose'', e questo e' ''la base per chiudere l'anno con con 1mld di trading profit''. ''Sono totalmente focalizzato per l'operazione con Chrysler'', ha aggiunto sostenendo che Fiat non dara' capitali a Chrysler per salvarla dal fallimento. E su Opel ha ribadito che ''Chrysler e' la priorita'''.

 

 

23 Aprile 2009 18:11 WASHINGTON
Fmi: Strauss-Kahn, crisi ancora lontana dall'essere finita
di ANSA
Direttore generale, abbiamo davanti ancora alcuni mesi difficili
(ANSA) - WASHINGTON, 23 APR - ''La crisi e' ancora lontana dall'essere finita''. Lo ha detto il direttore generale del Fmi, Dominique Strauss-Kahn. ''Abbiamo davanti ancora alcuni mesi difficili'' spiega e, riferendosi al World Economic Outlook (in cui si prevede una contrazione del pil dell'1,3%), precisa: ''Le previsioni sono peggiori delle precedenti. Le stime cambiano di mese in mese e questo non vuol dire che non sono accurate, ma i dati cambiano e l'economia si muove rapidamente''. Una ripresa economica potra' concretizzarsi dalla prima meta' del 2010: ''e questa e' una buona notizia: Ma ci sono diverse condizioni affinche' cio' avvenga: fra queste le politiche che saranno adottate dalle economie avanzate e quelli emergenti''. ''Senza una pulizia dei bilanci non ci sara' una ripresa - spiega Strauss-Kahn -. La ripresa nel 2010 e' legata a questo: chiedo ancora ai governi maggiori sforzi in questa direzione. Non sottovaluto la difficolta' di assumere decisioni in questo senso. Ma il fatto che sia difficile non significa che sia meno necessario''.(ANSA).

 

 

Fmi, Strauss-Kahn: «Niente ripresa senza bilanci puliti»
23 Aprile 2009 18:21 WASHINGTON – Sole 24 Ore
«Senza una pulizia dei bilanci non ci sarà una ripresa». Lo ha detto a Washington il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ribadendo l'invito ad agire rapidamente per pulire i bilanci delle banche, condizione essenziale per una ripresa.
«La ripresa nel 2010 - ha spiegato Strauss-Kahn - è legata a questo: chiedo ancora ai governi maggiori sforzi in questa direzione. Non sottovaluto la difficoltà di assumere decisioni in questo senso. Ma il fatto che sia difficile non significa che sia meno necessario».
Il direttore generale dell'Fmi ha poi sottolineato la «contraddizione» nell'atteggiamento dei leader mondiali sulla necessità di rafforzare le capacità di "early warning" del Fondo monetario internazionale, ovvero la capacità di individuare in anticipo i fattori di criticità di un singolo paese rilevanti per tutto il sistema internazionale. «Tutti ci chiedono un migliore early warning - ha aggiunto ancora Strauss Kahn - ma poi alle autorità non piacciono i nostri controlli».
«Su questo punto c'è una contraddizione dei leader mondiali - ha proseguito Strauss Kahn - tuttavia quello di provvedere a fornire un sistema di early warning è il nostro ruolo, ed è quello che faremo nei prossimi mesi».

 

 

23 Aprile 2009 19:58 NEW YORK
FMI: LA CRISI NON E' FINITA MA LA RIPRESA E' POSSIBILE
di WSI - APCOM
C'è qualche spiraglio, c'è una possibile ripresa il prossimo anno, ma al momento il quadro dell'economia resta negativo: "La crisi è lungi dall'esser finita". E' questo il messaggio del direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn.
C'è qualche spiraglio, c'è una possibile ripresa il prossimo anno, ma al momento il quadro dell'economia resta negativo: "La crisi è lungi dall'esser finita". E' con questo messaggio che il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha aperto la conferenza stampa di presentazione dei consueti incontri primaverili a Washington con la Banca Mondiale. "Iniziamo a vedere alcune luci - ha detto - alcuni dati stanno mostrando miglioramenti, ma sono veramente pochi". "Abbiamo ancora lunghi mesi di tensioni davanti a noi. La buona notizia - ha proseguito - è che continuano a prevedere che nel 2010 ci possa essere la ripresa".
Ma è una previsione su cui gravano "alcuni se", ha sottolineato Strauss-Kahn, che individua due grandi questioni. La prima riguarda le contromisure messe in campo dai governi; per quest'anno sono di una portata in linea con quanto richiesto dallo stesso Fmi, circa il 2 per cento del Pil, ma bisognerà fare di più per sostenere la domanda nel prossimo anno. L'altra questione è sul settore finanziario, dove bisognerà "completare la pulizia dei bilanci delle banche", specialmente negli Usa e in Europa, ha detto, e in misura minore in Giappone.
Intanto la Banca Mondiale annuncia un rafforzamento dei suoi programmi di investimento a favore dei paesi poveri, stanziando 45 miliardi di dollari per strade e infrastrutture sul prossimo triennio. Sono 15 miliardi in più rispetto a quanto speso nei passati tre anni e con il contributo dei finanziamenti privati l'ammontare totale potrà salire a 55 miliardi, secondo quanto spiegato dal presidente della World Bank, Robert Zoellick. Ma intanto le previsioni delle istituzioni internazionali continuano a peggiorare. Le ultime, diffuse ieri dall'Fmi con il World Economic Outlook, indicano ora una recessione dell'1,3 per cento del Pil mondiale nel 2009.
Solo lo scorso gennaio stimavano un andamento comunque positivo, sebbene limitato allo 0,5 per cento. "Non è che le stime non siano abbastanza accurate - ha spiegato Strauss-Kahn- è che l'economia globale si sta evolvendo molto rapidamente". Il commercio internazionale ha subito una pesante contrazione e questo pesa al ribasso sulle prospettive, ma allo stesso tempo sono stati lanciati molti interventi e questo pesa in positivo. Strauss-Kahn ha invece rilevato una "contraddizione" nell'atteggiamento dei leader mondiali sulla necessità di rafforzare le capacità di 'early warning' dell'Fmi, ovvero la capacità di individuare in anticipo i fattori di criticità di un singolo paese rilevanti per tutto il sistema internazionale. "Tutti ci chiedono un migliore early warning, ma poi alle autorità non piacciono i nostri controlli".
Ma quello di provvedere a fornire un sistema di early warning "è il nostro ruolo - ha detto - ed è quello che faremo nei prossimi mesi". Intanto dall'area dell'euro oggi sono giunti dati contrastanti. Da un lato, per tutta l'Ue-16 i valori preliminari dell'indice dei responsabili per gli acquisti delle imprese (Pmi) ha segnato ad aprile un nuovo miglioramento. E' risalito a 40,5 punti dai 38,3 del mese precedente, secondo quanto riferisce il centro studi Markit Economics.
Ma intanto i maggiori centri studi della Germania, prima economia dell'area, sfornano nuove previsioni secondo cui quest'anno il Pil teutonico crollerà del 6 per cento: la peggiore caduta dal 1949. Nelle stime pubblicate ieri, per l'area euro l'Fmi prevede un generale meno 4,2 per cento nel 2009 per il Pil, e un ulteriore meno 0,4 per cento nel 2010.

 

 

Giovedì 23 Aprile 2009, 22:13 WASHINGTON
Aumento spread sovrani è campanello allarme su debito, dice Fmi
WASHINGTON (Reuters) - Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha richiamato oggi l'attenzione sull'allargamento dei differenziali sui titoli di Stato.
Nel corso di un briefing sul World economic outlook pubblicato ieri, Strauss-Kahn ha mostrato un grafico che indica come sia aumentato il premio al rischio sui titoli di Stato e sulle emissioni bancarie di alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, e degli Stati Uniti.
"Per alcuni paesi gli spread sovrani sono aumentati molto e questo mostra che non possiamo pensare solo alle misure di stimolo, ma dobbiamo pensare anche all'impatto che hanno sul debito", ha detto Strauss-Kahn.
Il grafico indica che in Italia il premio al rischio sul debito sovrano è aumentato di poco meno di 100 punti base tra luglio 2008 e aprile 2009, mentre, nello stesso periodo, il premio al rischio sul debito bancario è salito in misura inferiore. Anche in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra lo spread sul debito sovrano è aumentato proporzionalmente di più che il premio al rischio sul debito bancario.
In altri paesi, invece, come Austria e Stati Uniti, gli spread si sono allargati di più per le banche che per il debito sovrano.
Oggi pomeriggio, lo spread tra il rendimento del Btp (Parigi: FR0000033607 - notizie) marzo 2019 e quello del bund gennaio 2019, che si era stretto stamane fino a 107 punti base, nuovo minimo dopo il 105 pb dello scorso 24 novembre, segnava 108 pb

 

 

 

 

WALL STREET: IN RIALZO IN UNA SEDUTA SULL'OTTOVOLANTE

23 Aprile 2009 22:10 NEW YORK - di WSI
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Ancora estrema volatilita' e incertezza tra gli operatori, che ignorano i deboli dati macroeconomici, continuando a puntare sulla ripresa del settore finanziario. Nell'hi-tech, bene Apple ed eBay.
I listini azionari chiudono in rialzo una seduta caratterizzata dall'incertezza con i guadagni dei titoli bancari che hanno contribuito a far dimenticare i deludenti dati macroeconomici e le previsioni tutt'altro che soddisfacenti di alcune blue chip. Il Dow Jones guadagna lo 0.89% a 7957 punti, l'S&P 500 lo 0.99% a quota 851.92, mentre il Nasdaq chiude a quota 1.652,21 forte di un rialzo dello 0.37%.
Una serie di importanti banche regionali statunitensi, tra cui PNC Financial Group e Fifth Third Bancorp, hanno riportato risultai migliori delle attese nel trimestre, offrendo un barlume di speranza per il futuro di un settore penalizzato da gravi perdite sul fronte dei prestiti in un contesto di recessione economica. I solidi conti fiscali di societa' come Apple e eBay hanno tranquillizato gli investitori, sostenendo il mercato. Il produttore dei dispositivi di successo iPhone e iPod si mette in luce sul Nasdaq con un progresso di circa il 3,5%.
Tuttavia non sono mancate notizie preoccupanti, con la societa' di spedizioni United Parcel Service (-3%) che ha annunciato profitti in calo a causa del rallentamento economico e al contempo abbassato le previsioni per il secondo triemstre.
Non arrivano segnali confortanti nemmeno dal fronte macro, con i dati del governo che hanno mostrato un calo delle vendite di case esistenti rispetto al mese precedente, mentre l'aggiornamento sulle nuove richieste per ottenere sussidio ha evidenziato un aumento di 27000 unita' a 640000 la settimana scorsa, in linea con le attese del mercato. Ma a preoccupare e' in particolar il numero di persone che continua a ricevere assegni di sussidio, salito sui livelli record di 6.14 milioni, una cifra piu' di due volte superiore a quella di un anno fa.
"Continuano ad arrivare notizie contrastanti", sottolinea Frank Lesh, futures analyst e broker di FuturePath Trading LLC. "Dopo il deciso rally, non sappiamo se il mercato sara' sara' in grado di estenderlo ancora . Sinora, stiamo semplicemente consolidando i guadagni, ma credo che sia piu' realistico aspettarsi un ritracciamento da questi livelli".
Sul fronte dei risultati societari sorprendono in positivo la societa' Raytheon, attiva nel campo della difesa, e ConocoPhillips, la prima delle grandi aziende petrolifere americane a riportare i dati trimestrali. La prossima settimana sara' la volta di Exxon Mobil e Chevron. A mercati chiusi si conosceranno i conti di Amazon.com e Microsoft. Per entrambe le societa' hi-tech si prevede un calo degli utili nel trimestre. Dopo il suono della campanella l'attenzione sara' rivolta inoltre ai conti di American Express.
Ancora cattive notizie intanto in arrivo da Detroit. General Motors cede circa cinque punti percentuali, dopo che la casa automobilistica ha annunciato che 13 dei suoi stabilimenti resteranno chiusi per diverse settimane, mentre per Chrysler si fa sempre piu' vicina la procedura fallimentare, con il Dipartimento del Tesoro che secondo il New York Times starebbe preparando il terreno per una bancarotta pilotata. L'alleanza con Fiat verra' completata durante questa fase.
Sugli altri mercati, i futures con consegna giugno hanno archiviato la seduta in rialzo di $0.77 (+1.6%) a $49.62. Sul valutario, si rafforza ancora l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi' a New York il cambio tra le due valute e' di 1.3108. In buon progresso l'oro: i futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno guadagnato $14.10 a $906.60 l’oncia. Si tratta della prima volta in quasi tre settimane che i contratti oltrepassano quota $900. In rialzo, infine, i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul benchmark decennale a 10 anni e' sceso al 2.9290% dal 2.9640% di mercoledi’.
 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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