PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 11 Dicembre 2009

PARTE  2

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11 Dicembre 2009 05:45 NEW YORK
BANCHIERI SVEGLIATEVI: QUANDO E' TROPPO E' TROPPO
di WSI
Accuse alla casta che ha rovinato il mondo dall'ex presidente della Fed, il grande vecchio Paul Volcker. "Ancora non si e' visto un solo leader della finanza denunciare i rischi del sistema".
L'accusa ai grandi banchieri del mondo arriva chiara e forte e sopratutto arriva dall'interno da uno che ha fatto parte della casta: l'ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker.
"Non c'e' ancora stato un solo leader finanziario che abbia denunciato gli eccessi del sistema. Sveglia, signori. L'unica cosa che posso dire e' che la vostra risposta sinora e' stata inadeguata".
A Volcker piacerebbe vedere "qualcuno darmi una sola prova che l'innovazione finanziaria ha portato ad una crescita economica, anche un solo briciolo di prova".
I servizi finanziari negli Stati Uniti hanno aumentato la quota di valore aggiunto dal 2% al 6.5%, ma allo stesso tempo i banchieri dovrebbero chiedersi "se queste cifre rispecchiano veramente l'innovazione da voi apportata al sistema finanziario o semplicemnte quella dei vostri stipendi?", denuncia Volcker.
Cosi' si legge nel Telegraph di Londra: le parole dell'ex numero uno della Fed Paul Volcker sul settore dei derivati si possono cosi' sintetizzare: "potete portare innovazione quanto volete, ma fatelo all'interno di una struttura che non mette a rischio l'economia intera".
Secondo l'ex numero uno della Fed le banche giocano un ruolo vitale come contenitori dei depositi di denaro e fornitori del credito. Tale importanza fa si che gli istituti debbano essere "controllati da un lato e protetti dall'altro".
Le attivita' finanziarie piu' rischiose dovrebbero essere limitate ai fondi hedge, a cui si puo' tranquillamente dire: "Se fallisci, fallisci pure. Non saro' certo io ad aiutarti. Certo, il valore dei tuoi titoli si e' bruciato, i creditori sono a rischio, ma nessun altro e' coinvolto".

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in forte rialzo
11.12.2009
Dopo tre sedute negative di fila la Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte rialzo. Il Nikkei ha guadagnato il 2,5% a 10.107,87 punti e il Topix l'1,7% a 888,57 punti. Gli esportatori sono rimbalzati. Toyota (JP3633400001) ha guadagnato il 2,7%, Honda (JP3854600008) il 2,7%, Canon (JP3242800005) l'1,1%, Panasonic (JP3866800000) il 4,4% e Sony (JP3435000009) il 3,4%. Lo yen si è indebolito oggi rispetto alle altre principali valute. Tra i titoli dei produttori di macchine per l'industria Komatsu (JP3304200003) ha guadagnato il 3,4%, Fanuc (JP3802400006) il 3,4% e Hitachi Construction Machinery (JP3787000003) il 4,7%. La produzione industriale è cresciuta lo scorso mese in Cina del 19,2%.
I broker Daiwa Securities (JP3502200003) e Nomura (JP3762600009) hanno guadagnato rispettivamente l'1,7% e il 3,4%. Mitsubishi UFJ Securities ha avviato oggi la copertura sul settore giapponese del brokeraggio con "Overweight".
Redazione Borsainside 7.30

 

 

Bce, BiniSmaghi: inflazione vista poco sopra 1% prossimi 2 anni
venerdì, 11 dicembre 2009 08:20 BRUXELLES
L'inflazione nella zona euro nei prossimi due anni è vista poco sopra l'1%, ma per il resto c'è ancora grande incertezza sull'intensità e la sostenibilità della ripresa nei prossimi mesi e anni.
A sostenerlo è il membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, Lorenzo Bini Smaghi, nella sintesi pubblicata stamane dal Sole 24 Ore di un intervento al Club Ambrosetti di Milano del primo dicembre.
L'inflazione "è prevista su livelli lievemente superiori all'1% per i prossimi due anni", ha detto Bini Smaghi. "Le aspettative di inflazione di medio periodo sono ben ancorate. Le previsioni della Bce sono in linea con questa diagnosi".
Tuttavia, ha precisato, "un recupero veloce dell'attività economica sui ritmi che si registravano prima della crisi appare improbabile" e "rimane grande incertezza sull'intensità e sulla sostenibilità della ripresa per i mesi e anni a venire".
Un'attenzione particolare è dedicata alle banche che devono tornare a ricorrere al mercato per le esigenze di finanziamento di lungo termine e che, nella fase attuale, non devono considerare prioritari dividendi e bonus.

 

 

Cina: Accelera La Produzione Industriale, a Novembre +19,2%
venerdì, 11 dicembre 2009 08:48 PECHINO
(ASCA) - Roma, 11 dic - Accelera la produzione industriale in Cina. A novembre l'indice registra un balzo del 19,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, un risultato ben superore anche alle stime degli analisti.

 

 

Ing: Rimborsa Allo Stato Olandese 5,6 Mld
venerdì, 11 dicembre 2009 09:32 AMSTERDAM
(ASCA) - Roma, 11 dic - Il gruppo ING ha annunciato che rimborsera' il governo di 5,6 miliardi di euro per il prestito ricevuto. Nel dettaglio si tratta di 5 miliardi ai quali aggiungere 347 milioni di interessi e un coupon di 259 milioni. L'anno scorso ING aveva ricevuto dallo Stato un prestito di 10 miliardi di euro e garanzie per un ammontare di 21,6 miliardi. ''Dopo aver ripagato la meta' del prestito pubblico lavoreremo per rimborsare la parte rimanente'' ha commentato il ceo Jan Hommen.

 

 

Petrolio: Aie Alza Stime Su Domanda Nel 2010
venerdì, 11 dicembre 2009 - 10:11 CET
(ASCA) - Roma, 11 dic - La domanda mondiale di petrolio l'anno prossimo e' rivista in lieve rialzo. E' quanto indica l'Agenzia internazionale per l'energia spiegando che la revisione al rialzo e' determinata dalla ripresa robusta nelle economie emergenti che compensano la stagnazione prevista nei consumi negli Stati Uniti.

 

 

Iraq: i Cinesi Vincono Giacimento Halfaya e Shell Quello Di Majnoun
venerdì, 11 dicembre 2009 10:23 BAGDAD
(ASCA-AFP) - Bagdad, 11 dic - Il consorzio guidato da Shell (Londra: RDSB.L - notizie) e partecipato dalla Petronas si e' aggiudicato il giacimento gigante iracheno di Majnoun. Lo ha annunciato il ministro del petrolio Hussein al-Chahristani nel corso dell'asta per la concessione dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi. L'offerta di Shell e Petronas prevede una remunerazione di 1,39 dollari a barile con una produzione di 1,8 milioni di barili l'anno tra sei anni. L'offerta di Shell e Petronas ha superato quella dei cinesi di Cnpc (0135.HK - notizie) e Total. I cinesi si sono consolati con la vittoria nell'asta per il giacimento di Halaya. Il consorzio vede i cinesi al 50%, Total al 25%, Petronas al 25% con una remunerazione di 1,40 dollari al barile e una produzione di 535 mila barili entro 6 anni.

 

 

Grecia: 1/3 cittadini teme default
venerdì, 11 dicembre 2009 11:20 ATENE
(ANSA) - ATENE, 11 DIC (Francoforte: 864407 - notizie) - Oltre un terzo dei greci considera probabile il default del paese, secondo un sondaggio pubblicato oggi.Si conferma il consenso al partito al potere Pasok di Papandreou. Secondo il sondaggio MRB, il 34% ritiene 'molto o abbastanza probabile' una 'potenziale bancarotta dell'economia greca', contro il 57% che lo considera improbabile. Il Pasok e' in vantaggio su Nuova Demcorazia (ND): se si votasse oggi, i socialisti avrebbero il 38,2% dei suffragi, ND il 30,3%.

 

 

Ocse: Si Rafforza La Ripresa, l'Indice Piu' Alto In Italia
venerdì, 11 dicembre 2009 - 12:01 CET
(ASCA) - Roma, 11 dic - Si rafforzano i segnali della ripresa economica a livello globale secondo l'indice Ocse e l'Italia si conferma in cima alla classifica. A novembre l'indice Ocse sale a quota 101,4 segnalando il rafforzamento della ripresa mentre per l'Italia l'indice migliora a 106,5 con un +1,1 sul mese precedente mentre su base annuale la crescita dell'indice e' di ben 12,5 punti, la performance piu' robusta tra tutti i paesi Ocse. Il valore significa che l'economia italiana e' in fase di espansione. Oltre alla penisola, economica in espansione anche per Francia, Germania, Canada, Gran Bretagna.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai chiude in lieve ribasso, in ripresa Hong Kong
11.12.2009
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,2% a 3.247,32 punti. La produzione industriale è cresciuta lo scorso mese in Cina del 19,2%. I prezzi al consumo sono aumentati inoltre dello 0,6%. Si è trattato del primo incremento degli ultimi dieci mesi. Il mercato teme ora che il Governo cinese possa ridurre i suoi stimoli a sostegno dell'economia. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42), Bank of China (CN000A0J3PX9) e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) hanno tutti perso lo 0,2%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha perso l'1%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) l'1% e Gemdale (CNE000001790) lo 0,8%. Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha guadagnato lo 0,6%. L'impresa madre del primo produttore cinese d'acciaio ha annunciato un aumento dei prezzi di alcuni suoi prodotti per gennaio.
Dopo cinque sedute negative di fila l'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,9% a 21,902.11 punti. Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha guadagnato il 2%. Il miliardario Li Ka-shing ha aumentato la sua partecipazione nella seconda impresa immobiliare di Hong Kong al 41,22%. Tra gli altri titoli del settore Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato il 2,5%, Sino Land (HK0083000502) l'1,2% e Henderson Land (HK0012000102) l'1,3%. Gli esportatori hanno beneficiato dell'aumento della fiducia del mercato nella ripresa dell'economia statunitense. Esprit (BMG3122U1457) ha guadagnato il 2,7%, Li & Fung (BMG5485F1445) lo 0,5% e Foxconn (KYG365501041) il 2,1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,6%, lo Straits Times a Singapore lo 0,7%, il Taiex a Taipei l'1,5% e il Kospi a Seul lo 0,3%.
Redazione Borsainside 12.10

 

 

Grecia: Governo, Piano Anti-Deficit Prossima Settima
venerdì, 11 dicembre 2009 - 12:50 CET
(AGI) - Atene, 11 dic. - Il premier greco, George Papandreou annuncera' un piano per tagliare il deficit pubblico, dopo aver incontrato i sindacati la prossima settimana. Lo anticipa un esponente del governo che preferisce mantenere l'anonimato. "Il premier - dice - abbozzera' un piano di stabilita' e di crescita, con specifici impegni, dopo aver incontrato le parti sociali lunedi' prossimo".

 

 

Crisi Dubai, il mercato scommette sull'intesa coi creditori
BlueTG.it - venerdì 11 dicembre 2009 13:04 DUBAI
Il bond da 3,52 miliardi di dollari emesso da Nakheel, società immobiliare controllata dalla holding finanziaria Dubai World, sta recuperando terreno sui mercati a tre giorni dalla prevista data di rimborso del prestito stesso.
Il bond islamico (“sukuk”) dovrebbe infatti essere rimborsato il 14 dicembre e si mette oggi in luce sul listino della City. Secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg alla base del rimbalzo sembrano esservi i colloqui iniziati tra Dubai World e i creditori che secondo alcuni analisti potrebbero portare ad un rimborso sino al 70% del bond e all’emissione di una nuova obbligazione per la parte di debito rimanente.

 

 

Moody's: no tagli rating a Usa e GB
venerdì, 11 dicembre 2009 13:25 FRANCOFORTE
(ANSA) - ROMA, 11 DIC (Francoforte: 864407 - notizie) - Moody's non ha al momento alcuna intenzione di tagliare il rating sovrano di Usa e Gran Bretagna, attualmente al livello massimo di AAA (Xetra: 722800 - notizie) . Lo ha detto il vice presidente dell'agenzia di rating, Tom Byrne, sottolineando che per le due economie ''l'outlook e' stabile''. Nel corso della settimana un report di Moody's aveva detto che i due Paesi sono''elastici'' , differenziandoli dai Paesi ''resistenti'', come Canada, Francia e Germania.

 

 

DWS Investment: bond greci da acquistare
BlueTG.it - venerdì, 11 dicembre 2009 - 13:46 CET
DWS Investment, il principale gruppo di gestione del risparmio tedesco, controllato dal gruppo Deutsche Bank, ritiene che investire ora nei bond greci possa essere “una grande occasione” visto che il paese è membro della Ue che non lascerà che la repubblica greca finisca in default.
Lo riporta oggi l’agenzia Bloomberg ricordando come lo spread tra i titoli di stato a 10 anni tedeschi e greci salito a 247 punti base lo scorso 9 dicembre, potrebbe ridursi sotto i 220 punti base entro il primo trimestre del 2010, sempre secondo gli esperti.
Già ieri, del resto, Alessandro Fugnoli, strategist di Abaxbank, aveva ricordato nella sua consueta newsletter settimanale “Il Rosso e il Nero”, come “il debito greco, benché alto, è uno dei più gestibili. La sua vita residua ponderata è di 7,8 anni, una delle più alte tra i paesi Ocse. Metà dei suoi titoli non scadranno prima di cinque anni”.
Fugnoli a differenza di DWS Investment tuttavia non consigliava “l’acquisto di titoli greci (rischio per rischio almeno l’Ucraina rende molto, la Grecia no)”, ma si diceva convinto “che la questione sia gestibile e avviabile a soluzione in tempi ragionevoli”. (l.s.)

 

 

11 Dicembre 2009 14:35 Copenhagen
Bozza di accordo sul clima al vertice di Copenhagen

Il vertice climatico di Copenhagen entra nel vivo. Sul tavolo delle trattative è arrivata una proposta di testo avanzata da Michael Zammit Cutajar, il diplomatico maltese (uno dei molti padri del Protocollo di Kyoto) che presiede uno dei gruppi di lavoro sulle emissioni a lungo termine.
Il testo, che potrebbe diventare una delle basi di partenza della trattativa, che decollerà la prossima settimana quando arriveranno i capi di Stato e di governo, prevede che il mondo riesca a dimezzare le emissioni di gas-serra entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. In realtà, molti dettagli sono ancora incerti: il documento è costellato di parentesi che evidenziano i punti cruciali sui quali la comunità internazionale deve ancora mettersi d'accordo.
Ma, per i paesi industrializzati, si prevedono tre possibilità, tutte coraggiose: un taglio dell'anidride carbonica «compreso fra il 75 e l'85%», «di almeno l'80-95%», o di «oltre il 95». Ma tutti quanti, ovvero il mondo intero, dovranno comunque ridurre le emissioni di carbonio del 50, dell'85 o del 95%, a seconda del livello di ambizione che il vertice vorrà raggiungere.
«Le divergenze fra paesi sono visibili nel testo – ha detto Kim Castersen del Wwf – e dovranno essere riempiti con la buona volontà politica. Al momento però, non sappiamo ancora quanti soldi ci saranno a disposizione». E difatti, questo resta ancora l'argomento cruciale.
Fra le altre buone notizie che arrivano a Copenhagen, c'è la decisione europea di offrire 2,4 miliardi all'anno, per i prossimi tre anni, per aiutare i paesi poveri ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico. E anche un accordo bipartisan raggiunto da alcuni membri del Senato americano, che offre qualche possibilità in più di vedere il Climate Change Bill di Barack Obama diventare legge, nei primi mesi del 2010. Un accordo appare sempre più a portata di mano. Eppure, è ancora molto, molto difficile da raggiungere.

 

 

Le borse europee chiudono poco mosse, bene i minerari
11.12.2009
Quasi tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,3%, il DAX a Francoforte lo 0,8%, il CAC40 a Parigi lo 0,1% e il FTSE MIB a Milano lo 0,1%. Lo SMI a Zurigo ha chiuso invariato.
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato l'1,5%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,4%, Rio Tinto (GB0007188757) l'1,3% e Xstrata (GB0031411001) l'1,5%. La produzione industriale è aumentata lo scorso mese in Cina di più del 19%. La notizia ha spinto i prezzi dei metalli.
Tra i titoli dei produttori di beni di consumo Reckitt Benckiser (GB00B24CGK77) ha guadagnato il 2,8%, Unilever (NL0000009348) l'1,3%, Danone (FR0000120644) l'1,6%, L'Oréal (FR0000120321) l'1,3% e Henkel (DE0006048432) il 3%. Le vendite al dettaglio, un importante indicatore dell'andamento del consumo, sono aumentate lo scorso mese negli USA più di quanto previsto dagli economisti.
I bancari sono tornati oggi a soffrire. Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha perso il 3,4%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 2,5%, Commerzbank (DE0008032004) l'1,3%, Crédit Agricole (FR0000045072) l'1,8%, UniCredit (IT0000064854) l'1,4% e UBS (CH0024899483) l'1,9%. Sul settore continua ad esserci un'elevata insicurezza a causa dei problemi di Dubai e della Grecia.
ING Groep (NL0000303600) ha guadagnato l'1,6%. Il gruppo olandese ha annunciato oggi che rimborserà il prossimo 21 dicembre la metà degli aiuti ricevuti dallo Stato.
Linde (DE0006483001) ha guadagnato a Francoforte il 3,9%. Morgan Stanley ha alzato oggi il suo rating sul titolo della seconda impresa al mondo dei gas industriali ad "Overweight".
Thales (FR0000121329) ha chiuso a Parigi in rialzo del 3,2%. Il gigante dell'elettronica per la difesa ha annunciato un piano per tagliare i suoi costi di €1,3 miliardi nei prossimi cinque anni.
Redazione Borsainside 18.45

 

 

Borse dell'Europa dell'Est positive, brilla Budapest
11.12.2009
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca l'1,1% a 1.366,36 punti. I positivi dati macroeconomici arrivati dagli USA hanno messo di buon umore gli investitori anche sulla piazza finanziaria moscovita. Tra le blue chips russe LUKoil (RU0009024277) ha guadagnato l'1,2%, Rosneft (RU000A0J2Q06) l'1,4%, Gazprom (RU0007661625) l'1,8% e Sberbank (RU0009029540) l'1,7%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato l'1,9% a 20.939,60 punti. Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in rialzo. OTP Bank (HU0000061726) ha guadagnato l'1,3%, MOL (HU0000068952) l'1,2%, Magyar Telekom (HU0000016522) l'1% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 4,3%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,8% a 1.110,00 punti. I volumi di scambio sono stati anche oggi molto bassi. Tra i titoli principali del listino ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha chiuso in rialzo del 2,1%, Erste Group Bank (AT0000652011) dello 0,6%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) dello 0,1% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) dell'1,2%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in rialzo dello 0,8% a 39.463,07 punti. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha registrato una ripresa sulla scia dei prezzi dei metalli ed ha guadagnato l'1,8%. Tra le altre blue chips polacche Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato il 2,7%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) lo 0,7% e Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) l'1,4%. PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso l'1,6%.
Redazione Borsainside 20.30

 

 

Usa: Camera Rappresentanti Approva Riforma Del Settore Finanziario
venerdì, 11 dicembre 2009 20:45 WASHINGTON
(ASCA-AFP) - Washington, 11 dic - La Camera dei Rappresentanti del Congresso Usa ha approvato la piu' grande riforma del settore finanziario dai tempi della Grande Depressione. I deputati hanno approvato il provvedimento con 223 voti a favore e 202 contrari inviando cosi' il testo al Senato che, pero', non iniziera' ad esaminarlo prima dell'anno prossimo.

 

 

Borse dell'America Latina: San Paolo sale per la terza seduta di fila
11.12.2009
Le borse dell'America Latina hanno chiuso oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,8% a 69.267,47 punti. Embraer (BREMBRACNOR4) ha chiuso in rialzo del 9%. Il costruttore brasiliano di aerei ha stretto un accordo da $2,2 miliardi con la cinese CDB Leasing, un'unità di China Development Bank. CDB Leasing finanzierà l'acquisto di aerei di Embraer in Cina ed in Asia nei prossimi tre anni. CDB Leasing potrà inoltre anche acquistare degli aerei direttamente da Embraer. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1%. La produzione industriale è aumentata lo scorso mese in Cina del 19,2%. La Cina è il principal partner commerciale del Brasile ed uno dei maggiori acquirenti delle sue materie prime. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in rialzo dello 0,1%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,1% a 31.901,69 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,7%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,8% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,6%. Cemex (MXP225611567) ha guadagnato l'1,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,1% e l'IBVC a Caracas l'1%. Il General a Lima ha guadagnato lo 0,7%, l'IPSA a Santiago del Cile il 2,2% e L'IGBC a Bogotà lo 0,5%.
Redazione Borsainside 23.55
 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA ACCELERANO SPINTI DAI CONSUMI

11 Dicembre 2009 14:45 NEW YORK - WSI
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In novembre gli americani hanno speso piu' delle stime. Mercato rassicurato dall'outlook di United Technologies e da Moody's: anche nella peggiore delle ipotesi declassamento del rating sul debito Usa non prima del 2013.
Si profila una seduta positiva per il mercato azionario americano, con i contratti sui principali indici di Borsa che quando mancano tre quarti d'ora all'avvio delle contrattazioni scambiano in rialzo (vedi quotazioni a fondo pagina).

Sono tanti i motivi che contribuiscono a far tornare l'appetito per i titoli piu' rischiosi. Tra questi gli ultimi dati relativi alle vendite al dettaglio di novembre, salite per la terza volta negli ultimi quattro mesi e risultate migliori delle previsioni, un segnale che i consumatori americani stanno partecipando alla ripresa dell'economia.

Il mercato e' stato rassicurato inoltre dalle parole spese dall'agenzia Moody's sul rating sul debito statunitense e dalla guidance rialzista di United Technologies. Sempre in ambito macro notizie positive giungono anche dalle attivita' commerciali, con i prezzi alle importazioni che sono saliti per l'ottavo mese su nove, risultando superiori alle attese.

Intanto il rame avanza per la prima volta in sette giorni, mentre i bond governativi e lo yen perdono quota dopo che la produzione industriale cinese e' cresciuta piu' di quanto non prevedessero gli economisti, segnalando che il Paese e' destinato a guidare la ripresa dell'economia mondiale.

Dopo la seduta positiva di ieri, che ha permesso all'S&P 500 di chiudere con un +62% rispetto ai minimi toccati a inizio marzo, oggi il mercato si prepara a trascorrere una giornata caratterizzata da una serie di appuntamenti di rilievo sul fronte macro e in particolare dei consumi.

dell'Universita' del Michigan e le scorte di magazzino di ottobre.

Moody's ha detto che i piu' importanti rating sul credito di Stati Uniti e Gran Bretagna non rischiano di essere declassati per il momento, anche se lo scenario peggiore possibile potrebbe vedere un taglio entro il 2013. L'agenzia ha un giudizio di "resiliente" su Usa e Regno Unito piuttosto che "resistente".

La componente del Dow United Tecnhologies ha detto ieri a mercati chiusi di aspettarsi una crescita dei profitti nel 2010 dopo i cali accusati quest'anno. Le previsioni sul fatturato sono superiori a quelle piu' recenti di Wall Street, cosi' come lo e' la parte alta del range delle stime sugli utili per azione.

Restando in ambito societario, si profila una seduta all'insegna degli acquisti per Boeing, dopo che la produttrice di aerei ha annunciato che il Dreamliner e' pronto al lancio ufficiale. Nel frattempo la concorrente Airbus ha condotto un test di volo del velivolo militare da trasporto A400M.

Sul fronte delle trimestrali, a mercati chiusi National Semiconductor ha riportato conti superiori alle stime. Ciononostante i titoli, negativi nell'after-hours di ieri, cedono terreno anche stamattina.

Sugli altri mercati, richiesto il greggio: dopo la revisione della domanda di petrolio da parte dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, i prezzi del petrolio hanno recuperato quota $71. Le stime sono state riviste in rialzo di 130.000 barili al giorno, con la domanda che ora si prevede sia pari in media a 86.34 milioni di barili al giorno.

Nell'energetico guadagna terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre avanzano di $0.47 a quota $71.01 il barile. Sul valutario, il dollaro cede il passo nei confronti dell'euro, con la moneta unica che sale a quota $1.4739. In progresso i prezzi dell'oro: i futures con scadenza dicembre segnano un rialzo di $10.50 a quota $1136.70 l'oncia. In contrazione i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' salito al 3.5100% dal 3.4820% di ieri.

Alle 14:45 (le 8:45 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in rialzo di 6.60 punti (+0.60%) a quota 1103.80.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 e' in progresso di 6.60 punti (+0.60%) a quota 1809.00.

Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 52 punti (+0.50%) a 10394.00 punti.

 

 

 

WALL STREET: INNERVOSITA DALLA FORZA DEL DOLLARO

11 Dicembre 2009 18:00 NEW YORK - WSI
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La valuta americana estende i guadagni, compromettendo la prova dell'azionario, con il Nasdaq che ha virato in rosso. Incoraggianti i dati macro: gli americani sono tornati a spendere in novembre e dicembre. Greggio scivola sotto i $70.
L'azionario americano arriva al traguardo di meta' seduta incerto tra denaro e lettera, malgrado gli ultimi report economici abbiano mostrato come i consumatori americani siano tornati spendere in occasione dell'inizio della stagione delle festivita'.

I dati del Dipartimento del Commercio hanno evidenziato un rialzo delle vendite al dettaglio dell'1.3% in novembre, piu' del doppio di quanto non si aspettassero gli analisti e meglio del progresso di ottobre, quando il riazl era stato dell'1.1%. Stando al rapporto preliminare a cura dell'Universita' del Michigan, la fiducia dei consumatori e' cresciuta piu' del previsto in dicembre, segnalando che le spese dovrebbero protrarsi anche nel mese in corso.

Le cifre hanno alimentato le speranze che i consumatori, le cui attivita' rappresentano circa il 70% del business economico a stelle e strisce, siano tornati a mettere mano al portafoglio dopo
mesi in cui hanno badato a risparmiare, intimoriti dalle condizioni precarie del mercato del lavoro.

In un altro segnale incoraggiante, le scorte di magazzino sono salite dello 0.2% in ottobre, interrompendo una serie negativa di 13 mesi consecutivi e suggerendo che le aziende hanno sempre pu' fiducia nel fatto che i consumatori siano sempre piu' propensi a spendere.

"Passeremo dalla prima recessione mondiale in 70 anni ad una crescita globale vera e propria, seppur tiepida", ha dichiarato Stephen Wood, chief market strategist di Russell Investments.

Tuttavia l'accelerazione del biglietto verde, che ormai da tempo si muove in maniera inversamente proporzionale alle azioni. L'indice ICE Futures US dollar, che misura la performance della valuta Usa contro le altre valute, fa segnare un progresso di quasi l'1%.

Le materie prime hanno accusato il colpo, con l'oro che ha ridotto i guadagni e il greggio che sta cedendo terreno per l'ottavo giorno di fila. I contratti sull'oro nero sono scivolati sotto quota $70.

 

 

 

WALL STREET: SALE IL DOW, NASDAQ AL PALO

11 Dicembre 2009 22:17 NEW YORK - WSI
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Dollaro in rialzo. Petrolio sotto i $70. Tutti i dati macro (fiducia, vendite al dettaglio, scorte) sono migliori delle stime (se non saranno rivisti). Voluta da Obama, passa la piu' grande riforma di Wall Street dagli anni Trenta.
Wall Street ha chiuso con gli indici contrastati, il Dow Jones in rialzo + 0.63% e il Nasdaq praticamente invariato a -0,03%. Sul valutario, euro in netto ribasso a 1 46 e 20. Una seduta influenzata dagli ultimi report economici abbiano mostrato come i consumatori americani siano tornati spendere in occasione dell'inizio della stagione delle festivita'.

I dati del Dipartimento del Commercio hanno evidenziato un rialzo delle vendite al dettaglio dell'1.3% in novembre, piu' del doppio di quanto non si aspettassero gli analisti e meglio del progresso di ottobre, quando il rialzo era stato dell'1.1%. Stando al rapporto preliminare a cura dell'Universita' del Michigan, la fiducia dei consumatori e' cresciuta piu' del previsto in dicembre, segnalando che le spese dovrebbero protrarsi anche nel mese in corso.

Le cifre hanno alimentato le speranze che i consumatori, le cui attivita' rappresentano circa il 70% del business economico a stelle e strisce, siano tornati a mettere mano al portafoglio dopo mesi in cui hanno badato a risparmiare, intimoriti dalle condizioni precarie del mercato del lavoro.

In un altro segnale incoraggiante, le scorte di magazzino sono salite dello 0.2% in ottobre, interrompendo una serie negativa di 13 mesi consecutivi e suggerendo che le aziende hanno sempre pu' fiducia nel fatto che i consumatori siano sempre piu' propensi a spendere.

"Passeremo dalla prima recessione mondiale in 70 anni ad una crescita globale vera e propria, seppur tiepida", ha dichiarato Stephen Wood, chief market strategist di Russell Investments. Prosegue intanto l'accelerazione del biglietto verde, che ormai da tempo si muove in maniera inversamente proporzionale alle azioni, con l'euro in serata in netto ribasso a 1 46 e 20. L'indice ICE Futures US dollar, che misura la performance della valuta Usa contro le altre valute, fa segnare un progresso di quasi l'1%.

Le materie prime hanno accusato il colpo, con l'oro che ha ridotto i guadagni e il greggio che sta cedendo terreno per l'ottavo giorno di fila. I contratti sul petrolio sono scivolati sotto quota $70.

La notizia importante della giornata e' che la Camera dei Rappresentanti, a Washington, ha dato il via libera alla riforma finanziaria voluta da Barack Obama, con 223 voti favorevoli e 202 contrari. La nuova legge e' la piu' vasta riforma di Wall Street dai tempi della Grande Depressione degli anni '30. In sostanza si prevede l'istituzione di un'Agenzia per la protezione del consumatore, la facolta' per il governo di dividere le grandi societa' finanziarie che pongono rischi sistemici, una stretta sui cosiddetti 'derivati' e nuovi meccanismi a tutela di chi ha il mutuo sulla prima casa.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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