La Borsa di Tokyo chiude
ai massimi degli ultimi quindici mesi
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha
guadagnato lo 0,8% a 10.879,14 punti ed il Topix l'1,4%
a 954,13 punti. Era dall'ottobre del 2008 che il Nikkei
non chiudeva a tali livelli. Il mercato azionario
giapponese ha beneficiato dell'aumento della fiducia
degli investitori nella ripresa dell'economia globale.
Le importazioni della Cina hanno registrato lo scorso
mese una crescita record, le esportazioni sono cresciute
per la prima volta negli ultimi quattordici mesi. Tra i
titoli dei produttori di macchine industriali Komatsu
(JP3304200003) ha guadagnato il 5,4%, Fanuc
(JP3802400006) il 3,8% e Hitachi Construction Machinery
(JP3787000003) il 2,2%. Nel settore dell'acciaio Nippon
Steel (JP3381000003) ha chiuso in rialzo del 5,1%, Kobe
Steel (JP3289800009) del 2,2% e JFE Holdings
(JP3386030005) del 3,6%. Nel settore del trasporto
marittimo Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha
guadagnato il 2,5%, Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008)
il 3,2% e Nippon Yusen (JP3753000003) il 2,4%.
Tra i titoli delle grandi holdings commerciali Mitsui &
Co. (JP3893600001) ha guadagnato il 3% e Mitsubishi
Corp. (JP3898400001) il 2%, Il prezzo dell'oro ha
guadagnato ieri a New York l'1,1%, quello del rame
l'1,2%.
Japan Airlines (JP3705400004) è crollato del 44,8%.
Secondo quanto riportano diverse fonti il Premier Yukio
Hatoyama potrebbe approvare questa settimana un piano di
ristrutturazione della linea area nell'ambito di una
bancoratta "pilotata".
Fast Retailing (JP3802300008) ha perso il 5%. Goldman
Sachs ha tagliato il suo rating sul titolo della
controllata Uniqlo, la principale catena d'abbigliamento
del Giappone, da "Buy" a "Neutral".
Redazione Borsainside 07:27
Bce: Allocati 60 Miliardi a Sette Giorni. Tasso
Fisso 1%
martedì, 12 gennaio 2010 12:05 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 12 gen - La Bce ha allocato 60,07
miliardi di euro a sette giorni, tasso fisso 1%.
Soddisfatte tutte le 102 richieste pervenute dalle
banche. Lo comunica l'Eurotower. L'operazione odierna si
traduce in una immissione di liquidita' netta di 6,05
miliardi sostituendo l'operazione da 54,02 miliardi in
scadenza.
Borse Asia-Pacifico:
Shanghai chiude in netto rialzo, scende Hong Kong
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,9% a 3.273,97
punti. A spingere gli acquisti è stato oggi l'aumento
della fiducia degli investitori nella solidità
dell'economia cinese. Tra i petroliferi PetroChina
(CN0009365379) ha chiuso in rialzo del 4,1% e Sinopec
(CN0005789556) del 2,2%. Nel settore del trasporto
marittimo China Shipping Container Lines (CNE100000536)
ha guadagnato il 10% e China Cosco Holdings
(CNE1000002J7) il 5,4%. Le importazioni della Cina hanno
registrato lo scorso mese una crescita record, le
esportazioni sono cresciute per la prima volta negli
ultimi quattordici mesi. Nel settore dell'industria
automobilistica SAIC Motor (CNE000000TY6) ha guadagnato
il 3,5%, Chongqing Changan Automobile (CNE000000R36) il
2% e Jiangling Motors (CNE000000J44) il 3,3%. Le vendite
di veicoli sono aumentate lo scorso anno in Cina del 46%
a 13,6 milioni di unità. Gemdale (CNE000001790) ha
chiuso in rialzo dell'1,9%. L'impresa immobiliare ha
aumentato a dciembre le sue vendite del 179% a CNY 3,2
miliardi.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,4%
a 22.326,64 punti. Sulla borsa della città costiera
hanno pesato i timori relativi ad una possibile stretta
monetaria in Cina. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha
perso lo 0,8%, Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) il 2,2% e Bank of China (CN000A0J3PX9) il
2,4%. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha
chiuso in calo del 2,4%. Alcoa (US0138171014) ha
pubblicato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a
Wall Street una trimestrale che ha deluso le attese del
mercato. Il settore delle telecomunicazioni ha
beneficiato del suo carattere difensivo. China Mobile
(HK0941009539) ha guadagnato il 2,4% e China Unicom
(HK0000049939) l'1,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso l'1%, il Taiex a Taipei lo 0,2% e lo
Straits Times a Singapore lo 0,6%. Il Kospi a Seul ha
guadagnato lo 0,3%.
Redazione Borsainside 12:07
Francia: a novembre
deficit record
martedì, 12 gennaio 2010 12:46 PARIGI
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Il deficit dello Stato francese
al 30 novembre 2009 ha raggiunto il livello record di
143,3 mld, contro i 66,6 dello stesso periodo del 2008.
Il ministero del Bilancio precisa che per la fine
dell'anno appena concluso le stime prevedono un ritorno
al di sotto dei 140 mld. Il grosso aumento del deficit
negli ultimi 12 mesi, spiega il ministero, e' motivato
principalmente dall'incidenza della congiuntura
economica sull'evoluzione degli introiti e dall'impatto
delle misure di rilancio.
Cina: Banca Centrale
Aumenta Riserva Obbligatoria. Ridotta Liquidita'
martedì, 12 gennaio 2010 12:50 PECHINO
(ASCA-MarketNews) - Pachino, 12 gen - La Banca centrale
della Cina riduce la liquidita' del sistema bancario. E'
stato annunciato l'aumento di 50 punti base della
riserva obbligatoria che le banche devono accantonare
presso la banca centrale a fronte della raccolta. La
misura riguarda tutte le banche ad eccezione di quelle
di credito cooperativo. I nuovi livelli di riserva
obbligatoria, in vigore dal prossimo 18 gennaio,
riducono di circa 300 miliardi di yuan (44 miliardi di
dollari) la liquidita' del sistema bancario.
Cina: S&P conferma
rating
martedì, 12 gennaio 2010 14:42 MILANO
(ANSA) - MILANO, 12 GEN - Standard and Poor's ha
confermato i rating sovrani della Cina sul lungo e sul
breve termine, rispettivamente, ad 'A+ e 'A-1+'.
L'outlook e' stabile. Lo si legge in una nota. La
decisione, spiega l'agenzia di rating, riflette l'ampia
posizione degli asset del Paese sull'estero, il forte
potenziale di crescita e il modesto debito pubblico.
Bot: Rendimenti Reali
Negativi Per Trimestrali -1,0% e Annuali -0,6%
martedì, 12 gennaio 2010 15:19 ROMA
(ASCA) - Roma, 12 ott - Rendimento dei Bot trimestrali
sotto zero. Nell'odierna asta, i Bot sono stati
assegnati a un rendimento annuo semplice netto (ritenuta
fiscale 12,50%) dello 0,32%, corrispondente a un prezzo
di 99,92 euro, a cui vanno aggiunte le commissioni che
si pagano alla banca (0,10 quella massima sui Bot
trimestrali). Cosi', il prezzo netto di aggiudicazione
per il risparmiatore sale a 100,02. Alla scadenza, cioe'
tra tre mesi, coloro che hanno investito 100,02 euro
riceverebbero 100 euro, accusando una perdita (0,02
centesimi) corrispondente a un rendimento netto pari a
-0,08%. Insomma, si tratterebbe di una sorta di ''Bot a
perdere''. Fortunatamente la legge prevede che, nel caso
il prezzo netto di aggiudicazione dei Bot sia superiore
a 100, la commissione bancaria sia ridotta ''in modo da
garantire alla clientela un onere comunque non superiore
a 100 euro, per ogni 100 euro investiti'', spiega la
Assiom-Forex che calcola i rendimenti netti dei Bot. Nei
fatti, quindi, il risparmiatore rischia al massimo
rendimento zero, ma non sottozero. Se la legge
garantisce almeno rendimento zero per i Bot, niente si
puo' fare contro l'inflazione. Nel mese di dicembre,
ultimo dato disponibile, l'inflazione annua e' salita
all'1%, per cui il rendimento reale annuo (cioe'
depurato del costo della vita) dei Bot a tre mesi crolla
a -1,0%. Stessa musica per i Bot annuali. Prezzo netto
di aggiudicazione per il risparmiatore pari a 99,60,
ricevendo a scadenza 100, il rendimento annuo semplice
netto e' pari a +0,4%, ma con l'inflazione annua
all'1,0% il rendimento reale precipita a -0,6%. Dunque,
al momento, i rendimenti dei Bot non assicurano la
difesa del potere d'acquisto. Nei fatti si registra
quello che gli economisti chiamano ''effetto ricchezza
negativo''. Le prospettive negative in termini di difesa
della ricchezza reale non sembrano pero' scoraggiare gli
investitori. Prevale la ricerca di ''porti sicuri'' dove
parcheggiare il denaro. Oggi nell'asta dei trimestrali
sono stati offerti 3,5 miliardi contro una domanda di
9,1 miliardi, stesso copione sugli annuali, offerta a
7,5 miliardi e domanda a 12 miliardi.
Usa: a Novembre Deficit
Commerciale Sale a 36 Mld Dollari. Sopra Attese
martedì, 12 gennaio 2010 15:22 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 12 gen - Nel mese di novembre il deficit
commerciale Usa e' salito a 36,4 miliardi di dollari
(dato preliminare) rispetto a 33,2 miliardi del mese di
ottobre (dato finale). Le importazioni sono salite del
2,6% a 174,6 miliardi, le esportazioni dello 0,9% a
138,2 miliardi. Lo comunica il Dipartimento Usa al
commercio. Il deficit di novembre e' peggiore delle
attese degli economisti che si attendevano un rosso da
35 miliardi. La salita dell'import e' in gran parte
imputabile al petrolio (+1,9 miliardi di dollari), il
resto ai beni di consumo. Il progresso delle
esportazioni e' in gran parte attribuibile ai semi di
soia e poi alle auto, in flessione l'export di beni di
consumo e di aerei per il trasporto merci e passeggeri.
Usa: Fed, Utile 2009
Record Di 52,1 Mld$. Cedola Da 46,1 Mld$ Al Tesoro
martedì, 12 gennaio 2010 15:54 NEW YORK
(ASCA-AFP) - Washington, 12 gen - La Federal Reserve ha
chiuso il 2009 con un utile record di 52,1 miliardi di
dollari che le consentono di pagare al Tesoro (NYSE: TSO
- notizie) una cedola di ben 46,1 miliardi di dollari. I
risultati senza precedenti sono il frutto delle
operazioni straordinarie compiute sul mercato durante il
picco della crisi finanziaria come acquisti di bond ed
investimenti in societa' in difficolta' ma anche per il
ricavato dei prestiti concessi a banche ed istituzioni
finanziarie. L'utile 2009 della Fed rappresenta un
deciso balzo in avanti rispetto ai 31,7 miliardi di
utile ottenuto nel 2008. In particolare, la banca
centrale americana l'anno scorso ha ottenuto 46,1
miliardi di dollari dalle operazioni condotte sul
mercato, inclusi US Treasury bonds, cartolarizzazioni di
mutui e titoli di debito governativi. Circa 5,5 miliardi
di dollari sono giunti dagli investimenti in societa' in
difficolta' per la crisi, 2,9 miliardi di dollari dai
prestiti alle banche e 2,6 miliardi dalle operazioni di
swap su valute compiute con 14 banche centrali.
12 Gennaio 2010 16:40 NEW
YORK
BOND SOCIETARI: DEFAULT RECORD NEL 2009
di WSI - APCOM
Raggiunto il livello piu' elevato nei quasi 30 anni di
monitoraggio: 265 casi di insolvenze da parte delle
aziende emittenti di obbligazioni. Solo negli Usa 193
casi. Superato il record del 2001 dopo lo scoppio della
bolla Internet.
La recessione mondiale è accompagnata da un'ondata di
insolvenze sulle obbligazioni societarie: secondo
Standard & Poor's nel 2009 si sono registrati 265 casi
di default da parte di emittenti di bond. Il livello più
elevato mai registrato nei 29 anni da quando l'agenzia
di rating ha avviato questo monitoraggio. Il record
negativo precedente risaliva al 2001, con 229 default
nell'anno che seguì l'esplosione della bolla internet.
Secondo lo studio nel 2009 la stragrande maggioranza dei
default ha riguardato società statunitensi, con 193
casi; seguono i paesi emergenti con 36 default; l'Europa
con 19 società; e Giappone, Canada, Australia più Nuova
Zelanda con 17 casi: in ognuna di queste aree i casi di
default risultano raddoppiati rispetto al 2008. In
precedenza, un'altra agenzia di rating, Moody's aveva
riferito che nel 2009 sono stati registrati 266 default,
contro 105 del 2008.
12 Gennaio 2010 16:42 NEW
YORK
GRECIA: BOND A PICCO SUI TIMORI PER IL DEFICIT
di WSI
Trovate irregolarita' gravi nel conteggio del maggiore
deficit di bilancio tra i Paesi dell'Unione Europea.
Interviene il Fondo Monetario Internazionale. I
rendimenti schizzano sui massimi di un mese.
I Titoli di Stato greci hanno imboccato la strada dei
ribassi dopo che la Commissione Europea ha segnalato "irregolarita'
gravi" nelle cifre statistiche relative al Paese,
gettando ombre sull'accuratezza del deficit piu' amplio
tra gli Stati dell'Unione Europea.
Dopo che la Commissione ha sottolineato "la mancanza di
attendibilita' e la carenza di dati a supporto delle
cifre pubblicate relative al deficit", i cali
dell'obbligazionario sono diventati talmente accentuati
da spingere il rendimento sul due anni della Grecia in
rialzo di 16 punti base, il maggiore progresso da quasi
un mese.
Oggi un team formato da esponenti del Fondo Monetario
Internazionale e' arrivato in Grecia nel tentativo di
aiutare il governo nei suoi sforzi per ridurre il
deficit.
Borse europee negative,
forti vendite su commodities e banche
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
in netto ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,7%,
il DAX a Francoforte l'1,6%, il CAC40 a Parigi l'1,1%,
il FTSE MIB a Milano lo 0,8% e lo SMI a Zurigo lo 0,8%.
Sulle borse del Vecchio Continente ha pesato oggi una
serie di notizie negative. La stagione degli utili delle
imprese statunitensi è iniziata male. Alcoa
(US0138171014) ha pubblicato ieri dopo la chiusura delle
contrattazioni a Wall Street una deludente trimestrale.
La Cina ha aumentato inoltre oggi di 50 punti base il
quoziente delle riserve obbligatorie richieste alle
banche. La misura segnala che il colosso asiatico
potrebbe alzare i suoi tassi d'interesse già nella prima
metà di quest'anno. A penalizzare i mercati è stato
infine l'aumento dei timori relativi alla crisi
finanziaria in Grecia.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha
perso il 2,6%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,3%, Rio
Tinto (GB0007188757) l'1,8% e Xstrata (GB0031411001) il
3,3%. Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in
calo dello 0,3%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29)
dell'1,6%, Eni (IT0003132476) del 2% e Total
(FR0000120271) dell'1,3%.
Tra i bancari Royal Bank of Scotland (GB0006764012) ha
perso lo 0,6%, Commerzbank (DE0008032004) il 4,3%,
Crédit Agricole (FR0000045072) il 3,5%, UniCredit
(IT0000064854) lo 0,8%, Banco Santander (ES0113900J37)
l'1,9% e UBS (CH0024899483) l'1,8%.
Il settore delle telecomunicazioni ha beneficiato del
suo carattere difensivo ed ha sovraperformato l'intero
mercato. BT Group (GB0030913577) ha guadagnato l'1,2%,
France Télécom (FR0000133308) lo 0,3% e Telefónica
(ES0178430E18) lo 0,1%. Telecom Italia (IT0003497168) e
Vodafone (GB00B16GWD56) hanno perso lo 0,1%.
Tesco (GB0008847096) ha guadagnato a Londra lo 0,8%. Le
vendite del colosso della distribuzione sono aumentate
durante il periodo delle festività più di quanto atteso
dagli analisti.
Fondiaria-SAI (IT0001463071) ha chiuso a Milano in
rialzo del 5,7%. Secondo quanto riporta "Il Giornale" il
gruppo assicurativo italiano sarebbe nel mirino di AXA
(FR0000120628).
Beiersdorf (DE0005200000) ha perso a Franfocorte il
3,2%. Il produttore di beni di consumo ha pubblicato
oggi dei dati di bilancio per il 2009 che hanno deluso
le attese del mercato.
EADS (NL0000235190) ha chiuso a Parigi in calo del 2,6%.
L'impresa madre di Airbus ha registrato lo scorso anno a
causa della debolezza del dollaro un calo dei suoi
ricavi. EADS ha espresso inoltre prudenza sul 2010.
Redazione Borsainside 18:43
Banche: Almunia, no
aumento bonus
martedì, 12 gennaio 2010 - 19:53 CET
(ANSA) - BRUXELLES, 12 GEN - ''Non accetteremo che i
denari pubblici utilizzati per salvare le banche vengano
spesi per aumentare i bonus dei manager',dice Almunia'.
Mette paletti precisi il commissario Ue designato alla
concorrenza:''Valuteremo con molta attenzione qual e'
l'uso che viene fatto degli aiuti per la
ristrutturazione''. Almunia ha anche ribadito che
personalmente ritiene quella della tassazione delle
transazioni finanziarie ''un'ottima idea, anche se
difficile da applicare''.
Le borse dell'Europa
dell'Est frenano, Mosca -1,1%
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno
chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso l'1,1% a 1.535,78 punti. I volumi
di scambio sono calati sensibilmente rispetto a ieri e
sono stati bassi. La debole trimestrale di Alcoa
(US0138171014) ed il declino del prezzo del petrolio
hanno fatto scattare oggi delle prese di beneficio sulla
piazza finanziaria russa. Tra i titoli principali
dell'indice RTS Rosneft (RU000A0J2Q06) ha perso l'1,7%,
Norilsk Nickel (RU0007288411) l'1,6% e Sberbank
(RU0009029540) il 2,9%.
Il BUX a Budapest ha perso l'1,3% a 22.659,62 punti.
Dopo i forti guadagni delle scorse sedute MOL
(HU0000068952) ha perso il 4,4%. Tra le altre blue chips
ungheresi OTP Bank (HU0000061726) ha chiuso in calo
dello 0,3% e Gedeon Richter (HU0000067624) dello 0,5%.
Magyar Telekom (HU0000016522) ha guadagnato l'1,6%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,5% a 1.176,60 punti. I
titoli legati alle materie prime hanno sofferto anche
nella capitale ceca. Ceske Energeticke Zavody
(CZ0005112300) ha perso l'1,1%, Unipetrol (CZ0009091500)
l'1,7% e NWR (NL0006282204) il 2,7%. I bancari hanno
resistito piuttosto bene al clima negativo. Komercni
Banka (CZ0008019106) ha guadagnato lo 0,3%, Erste Group
Bank (AT0000652011) ha chiuso invariato.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dello 0,9% a
40.961,16 punti. Tra i titoli dei produttori di materie
prime KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso lo 0,5%,
PKN Orlen (PLPKN0000018) il 2,1% e Lotos (PLLOTOS00025)
il 3,4%. Tra i bancari. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha
chiuso in ribasso dello 0,3%, PKO Bank Polski
(PLPKO0000016) dello 0,8%, BZW Bank (PLBZ00000044) del
3,5% e BRE Bank (PLBRE0000012) dell'1%.
Redazione Borsainside 20:52
Usa: Obama Vuole
Recuperare 120 Miliardi Dlr Da Banche
martedì, 12 gennaio 2010 20:58 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 12 gen. - Il presidente Usa Barack
Obama punta a rastrellare 120 miliardi di dollari dalle
banche. L'obiettivo e' quello di includere nella manovra
di bilancio per il 2011 un provvedimento che consenta ai
contribuenti di essere interamente ripagati dalle banche
che hanno ricevuto salvataggi da parte del governo.
Usa: Fed Limita Rilascio
Carte Credito a Under 21
martedì, 12 gennaio 2010 21:24 NEW YORK
(AGI) - Washington, 12 gen. - La Federal Reserve ha
varato nuove regole che limitano il rilascio delle carte
di credito ai giovani al di sotto dei 21 anni. Le banche
non potranno rilasciare credit card agli under 21, a
meno che i giovani non dimostrino di essere in grado di
far fronte ai pagamenti, o abbiano la delega di un
parente che garantisca per loro.
Usa: Giudice Congela
Conti Banca Centrale Argentina
martedì, 12 gennaio 2010 21:44 BUENOS AIRES
(AGI) - Buenos Aires, 12 gen. - Il giudice Usa Thomas
Griesa ha congelato i conti correnti che la banca
centrale argentina utilizza negli Stati Uniti. L'embargo
e' arrivata mentre e' corso un duro scontro
politico-giudiziario in Argentina sull'utilizzo delle
riserve monetarie della banca centrale per pagare i
debiti del paese sudamericano.
Borse dell'America
Latina: Sale solo Caracas
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso
oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,5% a 70.075,77
punti. La deludente trimestrale di Alcoa (US0138171014)
ha pesato sui titoli dei produttori d'acciaio. Companhia
Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso l'1,9%,
Gerdau (BRGGBRACNPR8) lo 0,7% e Usiminas (BRUSIMACNPA6)
il 2,7%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso
l'1,3%. Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi a New York
in calo del 2,1%. Embraer (BREMBRACNOR4) ha guadagnato
il 3,4%. Le consegne di aerei dell'impresa brasiliana
hanno raggiunto lo scorso anno dei livelli record. Vale
(BRVALEACNPA3) ha chiuso in rialzo dello 0,2%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello
0,4% a 32.792,66 punti. Tra le blue chips messicane
Cemex (MXP225611567) ha perso l'1,6% e Grupo Mexico
(MXP370841019) il 2,8%. América Móvil (MXP001691213) e
Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) hanno guadagnato
rispettivamente lo 0,1% e l'1,7%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso il 2%, il General a Lima
il 2,1%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,1% e l'IGBC a
Bogotà lo 0,6%. L'IBVC a Caracas ha guadagnato il 3,8%.
Redazione Borsainside 23:52
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