PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 12 Gennaio 2010

PARTE  2

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La Borsa di Tokyo chiude ai massimi degli ultimi quindici mesi
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,8% a 10.879,14 punti ed il Topix l'1,4% a 954,13 punti. Era dall'ottobre del 2008 che il Nikkei non chiudeva a tali livelli. Il mercato azionario giapponese ha beneficiato dell'aumento della fiducia degli investitori nella ripresa dell'economia globale. Le importazioni della Cina hanno registrato lo scorso mese una crescita record, le esportazioni sono cresciute per la prima volta negli ultimi quattordici mesi. Tra i titoli dei produttori di macchine industriali Komatsu (JP3304200003) ha guadagnato il 5,4%, Fanuc (JP3802400006) il 3,8% e Hitachi Construction Machinery (JP3787000003) il 2,2%. Nel settore dell'acciaio Nippon Steel (JP3381000003) ha chiuso in rialzo del 5,1%, Kobe Steel (JP3289800009) del 2,2% e JFE Holdings (JP3386030005) del 3,6%. Nel settore del trasporto marittimo Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha guadagnato il 2,5%, Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) il 3,2% e Nippon Yusen (JP3753000003) il 2,4%.
Tra i titoli delle grandi holdings commerciali Mitsui & Co. (JP3893600001) ha guadagnato il 3% e Mitsubishi Corp. (JP3898400001) il 2%, Il prezzo dell'oro ha guadagnato ieri a New York l'1,1%, quello del rame l'1,2%.
Japan Airlines (JP3705400004) è crollato del 44,8%. Secondo quanto riportano diverse fonti il Premier Yukio Hatoyama potrebbe approvare questa settimana un piano di ristrutturazione della linea area nell'ambito di una bancoratta "pilotata".
Fast Retailing (JP3802300008) ha perso il 5%. Goldman Sachs ha tagliato il suo rating sul titolo della controllata Uniqlo, la principale catena d'abbigliamento del Giappone, da "Buy" a "Neutral".
Redazione Borsainside 07:27

 

 

Bce: Allocati 60 Miliardi a Sette Giorni. Tasso Fisso 1%
martedì, 12 gennaio 2010 12:05 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 12 gen - La Bce ha allocato 60,07 miliardi di euro a sette giorni, tasso fisso 1%. Soddisfatte tutte le 102 richieste pervenute dalle banche. Lo comunica l'Eurotower. L'operazione odierna si traduce in una immissione di liquidita' netta di 6,05 miliardi sostituendo l'operazione da 54,02 miliardi in scadenza.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai chiude in netto rialzo, scende Hong Kong
La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,9% a 3.273,97 punti. A spingere gli acquisti è stato oggi l'aumento della fiducia degli investitori nella solidità dell'economia cinese. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha chiuso in rialzo del 4,1% e Sinopec (CN0005789556) del 2,2%. Nel settore del trasporto marittimo China Shipping Container Lines (CNE100000536) ha guadagnato il 10% e China Cosco Holdings (CNE1000002J7) il 5,4%. Le importazioni della Cina hanno registrato lo scorso mese una crescita record, le esportazioni sono cresciute per la prima volta negli ultimi quattordici mesi. Nel settore dell'industria automobilistica SAIC Motor (CNE000000TY6) ha guadagnato il 3,5%, Chongqing Changan Automobile (CNE000000R36) il 2% e Jiangling Motors (CNE000000J44) il 3,3%. Le vendite di veicoli sono aumentate lo scorso anno in Cina del 46% a 13,6 milioni di unità. Gemdale (CNE000001790) ha chiuso in rialzo dell'1,9%. L'impresa immobiliare ha aumentato a dciembre le sue vendite del 179% a CNY 3,2 miliardi.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,4% a 22.326,64 punti. Sulla borsa della città costiera hanno pesato i timori relativi ad una possibile stretta monetaria in Cina. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,8%, Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) il 2,2% e Bank of China (CN000A0J3PX9) il 2,4%. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo del 2,4%. Alcoa (US0138171014) ha pubblicato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street una trimestrale che ha deluso le attese del mercato. Il settore delle telecomunicazioni ha beneficiato del suo carattere difensivo. China Mobile (HK0941009539) ha guadagnato il 2,4% e China Unicom (HK0000049939) l'1,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso l'1%, il Taiex a Taipei lo 0,2% e lo Straits Times a Singapore lo 0,6%. Il Kospi a Seul ha guadagnato lo 0,3%.
Redazione Borsainside 12:07

 

 

Francia: a novembre deficit record
martedì, 12 gennaio 2010 12:46 PARIGI
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Il deficit dello Stato francese al 30 novembre 2009 ha raggiunto il livello record di 143,3 mld, contro i 66,6 dello stesso periodo del 2008. Il ministero del Bilancio precisa che per la fine dell'anno appena concluso le stime prevedono un ritorno al di sotto dei 140 mld. Il grosso aumento del deficit negli ultimi 12 mesi, spiega il ministero, e' motivato principalmente dall'incidenza della congiuntura economica sull'evoluzione degli introiti e dall'impatto delle misure di rilancio.

 

 

Cina: Banca Centrale Aumenta Riserva Obbligatoria. Ridotta Liquidita'
martedì, 12 gennaio 2010 12:50 PECHINO
(ASCA-MarketNews) - Pachino, 12 gen - La Banca centrale della Cina riduce la liquidita' del sistema bancario. E' stato annunciato l'aumento di 50 punti base della riserva obbligatoria che le banche devono accantonare presso la banca centrale a fronte della raccolta. La misura riguarda tutte le banche ad eccezione di quelle di credito cooperativo. I nuovi livelli di riserva obbligatoria, in vigore dal prossimo 18 gennaio, riducono di circa 300 miliardi di yuan (44 miliardi di dollari) la liquidita' del sistema bancario.

 

 

Cina: S&P conferma rating
martedì, 12 gennaio 2010 14:42 MILANO
(ANSA) - MILANO, 12 GEN - Standard and Poor's ha confermato i rating sovrani della Cina sul lungo e sul breve termine, rispettivamente, ad 'A+ e 'A-1+'. L'outlook e' stabile. Lo si legge in una nota. La decisione, spiega l'agenzia di rating, riflette l'ampia posizione degli asset del Paese sull'estero, il forte potenziale di crescita e il modesto debito pubblico.

 

 

Bot: Rendimenti Reali Negativi Per Trimestrali -1,0% e Annuali -0,6%
martedì, 12 gennaio 2010 15:19 ROMA
(ASCA) - Roma, 12 ott - Rendimento dei Bot trimestrali sotto zero. Nell'odierna asta, i Bot sono stati assegnati a un rendimento annuo semplice netto (ritenuta fiscale 12,50%) dello 0,32%, corrispondente a un prezzo di 99,92 euro, a cui vanno aggiunte le commissioni che si pagano alla banca (0,10 quella massima sui Bot trimestrali). Cosi', il prezzo netto di aggiudicazione per il risparmiatore sale a 100,02. Alla scadenza, cioe' tra tre mesi, coloro che hanno investito 100,02 euro riceverebbero 100 euro, accusando una perdita (0,02 centesimi) corrispondente a un rendimento netto pari a -0,08%. Insomma, si tratterebbe di una sorta di ''Bot a perdere''. Fortunatamente la legge prevede che, nel caso il prezzo netto di aggiudicazione dei Bot sia superiore a 100, la commissione bancaria sia ridotta ''in modo da garantire alla clientela un onere comunque non superiore a 100 euro, per ogni 100 euro investiti'', spiega la Assiom-Forex che calcola i rendimenti netti dei Bot. Nei fatti, quindi, il risparmiatore rischia al massimo rendimento zero, ma non sottozero. Se la legge garantisce almeno rendimento zero per i Bot, niente si puo' fare contro l'inflazione. Nel mese di dicembre, ultimo dato disponibile, l'inflazione annua e' salita all'1%, per cui il rendimento reale annuo (cioe' depurato del costo della vita) dei Bot a tre mesi crolla a -1,0%. Stessa musica per i Bot annuali. Prezzo netto di aggiudicazione per il risparmiatore pari a 99,60, ricevendo a scadenza 100, il rendimento annuo semplice netto e' pari a +0,4%, ma con l'inflazione annua all'1,0% il rendimento reale precipita a -0,6%. Dunque, al momento, i rendimenti dei Bot non assicurano la difesa del potere d'acquisto. Nei fatti si registra quello che gli economisti chiamano ''effetto ricchezza negativo''. Le prospettive negative in termini di difesa della ricchezza reale non sembrano pero' scoraggiare gli investitori. Prevale la ricerca di ''porti sicuri'' dove parcheggiare il denaro. Oggi nell'asta dei trimestrali sono stati offerti 3,5 miliardi contro una domanda di 9,1 miliardi, stesso copione sugli annuali, offerta a 7,5 miliardi e domanda a 12 miliardi.

 

 

Usa: a Novembre Deficit Commerciale Sale a 36 Mld Dollari. Sopra Attese
martedì, 12 gennaio 2010 15:22 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 12 gen - Nel mese di novembre il deficit commerciale Usa e' salito a 36,4 miliardi di dollari (dato preliminare) rispetto a 33,2 miliardi del mese di ottobre (dato finale). Le importazioni sono salite del 2,6% a 174,6 miliardi, le esportazioni dello 0,9% a 138,2 miliardi. Lo comunica il Dipartimento Usa al commercio. Il deficit di novembre e' peggiore delle attese degli economisti che si attendevano un rosso da 35 miliardi. La salita dell'import e' in gran parte imputabile al petrolio (+1,9 miliardi di dollari), il resto ai beni di consumo. Il progresso delle esportazioni e' in gran parte attribuibile ai semi di soia e poi alle auto, in flessione l'export di beni di consumo e di aerei per il trasporto merci e passeggeri.

 

 

Usa: Fed, Utile 2009 Record Di 52,1 Mld$. Cedola Da 46,1 Mld$ Al Tesoro
martedì, 12 gennaio 2010 15:54 NEW YORK
(ASCA-AFP) - Washington, 12 gen - La Federal Reserve ha chiuso il 2009 con un utile record di 52,1 miliardi di dollari che le consentono di pagare al Tesoro (NYSE: TSO - notizie) una cedola di ben 46,1 miliardi di dollari. I risultati senza precedenti sono il frutto delle operazioni straordinarie compiute sul mercato durante il picco della crisi finanziaria come acquisti di bond ed investimenti in societa' in difficolta' ma anche per il ricavato dei prestiti concessi a banche ed istituzioni finanziarie. L'utile 2009 della Fed rappresenta un deciso balzo in avanti rispetto ai 31,7 miliardi di utile ottenuto nel 2008. In particolare, la banca centrale americana l'anno scorso ha ottenuto 46,1 miliardi di dollari dalle operazioni condotte sul mercato, inclusi US Treasury bonds, cartolarizzazioni di mutui e titoli di debito governativi. Circa 5,5 miliardi di dollari sono giunti dagli investimenti in societa' in difficolta' per la crisi, 2,9 miliardi di dollari dai prestiti alle banche e 2,6 miliardi dalle operazioni di swap su valute compiute con 14 banche centrali.

 

 

12 Gennaio 2010 16:40 NEW YORK
BOND SOCIETARI: DEFAULT RECORD NEL 2009
di WSI - APCOM
Raggiunto il livello piu' elevato nei quasi 30 anni di monitoraggio: 265 casi di insolvenze da parte delle aziende emittenti di obbligazioni. Solo negli Usa 193 casi. Superato il record del 2001 dopo lo scoppio della bolla Internet.
La recessione mondiale è accompagnata da un'ondata di insolvenze sulle obbligazioni societarie: secondo Standard & Poor's nel 2009 si sono registrati 265 casi di default da parte di emittenti di bond. Il livello più elevato mai registrato nei 29 anni da quando l'agenzia di rating ha avviato questo monitoraggio. Il record negativo precedente risaliva al 2001, con 229 default nell'anno che seguì l'esplosione della bolla internet.
Secondo lo studio nel 2009 la stragrande maggioranza dei default ha riguardato società statunitensi, con 193 casi; seguono i paesi emergenti con 36 default; l'Europa con 19 società; e Giappone, Canada, Australia più Nuova Zelanda con 17 casi: in ognuna di queste aree i casi di default risultano raddoppiati rispetto al 2008. In precedenza, un'altra agenzia di rating, Moody's aveva riferito che nel 2009 sono stati registrati 266 default, contro 105 del 2008.

 

 

12 Gennaio 2010 16:42 NEW YORK
GRECIA: BOND A PICCO SUI TIMORI PER IL DEFICIT
di WSI
Trovate irregolarita' gravi nel conteggio del maggiore deficit di bilancio tra i Paesi dell'Unione Europea. Interviene il Fondo Monetario Internazionale. I rendimenti schizzano sui massimi di un mese.
I Titoli di Stato greci hanno imboccato la strada dei ribassi dopo che la Commissione Europea ha segnalato "irregolarita' gravi" nelle cifre statistiche relative al Paese, gettando ombre sull'accuratezza del deficit piu' amplio tra gli Stati dell'Unione Europea.
Dopo che la Commissione ha sottolineato "la mancanza di attendibilita' e la carenza di dati a supporto delle cifre pubblicate relative al deficit", i cali dell'obbligazionario sono diventati talmente accentuati da spingere il rendimento sul due anni della Grecia in rialzo di 16 punti base, il maggiore progresso da quasi un mese.
Oggi un team formato da esponenti del Fondo Monetario Internazionale e' arrivato in Grecia nel tentativo di aiutare il governo nei suoi sforzi per ridurre il deficit.

 

 

Borse europee negative, forti vendite su commodities e banche
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in netto ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,7%, il DAX a Francoforte l'1,6%, il CAC40 a Parigi l'1,1%, il FTSE MIB a Milano lo 0,8% e lo SMI a Zurigo lo 0,8%.
Sulle borse del Vecchio Continente ha pesato oggi una serie di notizie negative. La stagione degli utili delle imprese statunitensi è iniziata male. Alcoa (US0138171014) ha pubblicato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street una deludente trimestrale. La Cina ha aumentato inoltre oggi di 50 punti base il quoziente delle riserve obbligatorie richieste alle banche. La misura segnala che il colosso asiatico potrebbe alzare i suoi tassi d'interesse già nella prima metà di quest'anno. A penalizzare i mercati è stato infine l'aumento dei timori relativi alla crisi finanziaria in Grecia.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 2,6%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,3%, Rio Tinto (GB0007188757) l'1,8% e Xstrata (GB0031411001) il 3,3%. Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in calo dello 0,3%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dell'1,6%, Eni (IT0003132476) del 2% e Total (FR0000120271) dell'1,3%.
Tra i bancari Royal Bank of Scotland (GB0006764012) ha perso lo 0,6%, Commerzbank (DE0008032004) il 4,3%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 3,5%, UniCredit (IT0000064854) lo 0,8%, Banco Santander (ES0113900J37) l'1,9% e UBS (CH0024899483) l'1,8%.
Il settore delle telecomunicazioni ha beneficiato del suo carattere difensivo ed ha sovraperformato l'intero mercato. BT Group (GB0030913577) ha guadagnato l'1,2%, France Télécom (FR0000133308) lo 0,3% e Telefónica (ES0178430E18) lo 0,1%. Telecom Italia (IT0003497168) e Vodafone (GB00B16GWD56) hanno perso lo 0,1%.
Tesco (GB0008847096) ha guadagnato a Londra lo 0,8%. Le vendite del colosso della distribuzione sono aumentate durante il periodo delle festività più di quanto atteso dagli analisti.
Fondiaria-SAI (IT0001463071) ha chiuso a Milano in rialzo del 5,7%. Secondo quanto riporta "Il Giornale" il gruppo assicurativo italiano sarebbe nel mirino di AXA (FR0000120628).
Beiersdorf (DE0005200000) ha perso a Franfocorte il 3,2%. Il produttore di beni di consumo ha pubblicato oggi dei dati di bilancio per il 2009 che hanno deluso le attese del mercato.
EADS (NL0000235190) ha chiuso a Parigi in calo del 2,6%. L'impresa madre di Airbus ha registrato lo scorso anno a causa della debolezza del dollaro un calo dei suoi ricavi. EADS ha espresso inoltre prudenza sul 2010.
Redazione Borsainside 18:43

 

 

Banche: Almunia, no aumento bonus
martedì, 12 gennaio 2010 - 19:53 CET
(ANSA) - BRUXELLES, 12 GEN - ''Non accetteremo che i denari pubblici utilizzati per salvare le banche vengano spesi per aumentare i bonus dei manager',dice Almunia'. Mette paletti precisi il commissario Ue designato alla concorrenza:''Valuteremo con molta attenzione qual e' l'uso che viene fatto degli aiuti per la ristrutturazione''. Almunia ha anche ribadito che personalmente ritiene quella della tassazione delle transazioni finanziarie ''un'ottima idea, anche se difficile da applicare''.

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est frenano, Mosca -1,1%
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso l'1,1% a 1.535,78 punti. I volumi di scambio sono calati sensibilmente rispetto a ieri e sono stati bassi. La debole trimestrale di Alcoa (US0138171014) ed il declino del prezzo del petrolio hanno fatto scattare oggi delle prese di beneficio sulla piazza finanziaria russa. Tra i titoli principali dell'indice RTS Rosneft (RU000A0J2Q06) ha perso l'1,7%, Norilsk Nickel (RU0007288411) l'1,6% e Sberbank (RU0009029540) il 2,9%.
Il BUX a Budapest ha perso l'1,3% a 22.659,62 punti. Dopo i forti guadagni delle scorse sedute MOL (HU0000068952) ha perso il 4,4%. Tra le altre blue chips ungheresi OTP Bank (HU0000061726) ha chiuso in calo dello 0,3% e Gedeon Richter (HU0000067624) dello 0,5%. Magyar Telekom (HU0000016522) ha guadagnato l'1,6%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,5% a 1.176,60 punti. I titoli legati alle materie prime hanno sofferto anche nella capitale ceca. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha perso l'1,1%, Unipetrol (CZ0009091500) l'1,7% e NWR (NL0006282204) il 2,7%. I bancari hanno resistito piuttosto bene al clima negativo. Komercni Banka (CZ0008019106) ha guadagnato lo 0,3%, Erste Group Bank (AT0000652011) ha chiuso invariato.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dello 0,9% a 40.961,16 punti. Tra i titoli dei produttori di materie prime KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso lo 0,5%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 2,1% e Lotos (PLLOTOS00025) il 3,4%. Tra i bancari. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha chiuso in ribasso dello 0,3%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) dello 0,8%, BZW Bank (PLBZ00000044) del 3,5% e BRE Bank (PLBRE0000012) dell'1%.
Redazione Borsainside 20:52

 

 

Usa: Obama Vuole Recuperare 120 Miliardi Dlr Da Banche
martedì, 12 gennaio 2010 20:58 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 12 gen. - Il presidente Usa Barack Obama punta a rastrellare 120 miliardi di dollari dalle banche. L'obiettivo e' quello di includere nella manovra di bilancio per il 2011 un provvedimento che consenta ai contribuenti di essere interamente ripagati dalle banche che hanno ricevuto salvataggi da parte del governo.

 

 

Usa: Fed Limita Rilascio Carte Credito a Under 21
martedì, 12 gennaio 2010 21:24 NEW YORK
(AGI) - Washington, 12 gen. - La Federal Reserve ha varato nuove regole che limitano il rilascio delle carte di credito ai giovani al di sotto dei 21 anni. Le banche non potranno rilasciare credit card agli under 21, a meno che i giovani non dimostrino di essere in grado di far fronte ai pagamenti, o abbiano la delega di un parente che garantisca per loro.

 

 

Usa: Giudice Congela Conti Banca Centrale Argentina
martedì, 12 gennaio 2010 21:44 BUENOS AIRES
(AGI) - Buenos Aires, 12 gen. - Il giudice Usa Thomas Griesa ha congelato i conti correnti che la banca centrale argentina utilizza negli Stati Uniti. L'embargo e' arrivata mentre e' corso un duro scontro politico-giudiziario in Argentina sull'utilizzo delle riserve monetarie della banca centrale per pagare i debiti del paese sudamericano.

 

 

Borse dell'America Latina: Sale solo Caracas
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,5% a 70.075,77 punti. La deludente trimestrale di Alcoa (US0138171014) ha pesato sui titoli dei produttori d'acciaio. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso l'1,9%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) lo 0,7% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 2,7%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l'1,3%. Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi a New York in calo del 2,1%. Embraer (BREMBRACNOR4) ha guadagnato il 3,4%. Le consegne di aerei dell'impresa brasiliana hanno raggiunto lo scorso anno dei livelli record. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso in rialzo dello 0,2%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,4% a 32.792,66 punti. Tra le blue chips messicane Cemex (MXP225611567) ha perso l'1,6% e Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,8%. América Móvil (MXP001691213) e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) hanno guadagnato rispettivamente lo 0,1% e l'1,7%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 2%, il General a Lima il 2,1%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,1% e l'IGBC a Bogotà lo 0,6%. L'IBVC a Caracas ha guadagnato il 3,8%.
Redazione Borsainside 23:52
 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA CONFERMANO I CALI DOPO I DATI

12 Gennaio 2010 14:43 NEW YORK  - WSI
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Si amplia piu' del previsto il deficit commerciale degli Usa a causa dell'incremento delle importazioni. Pesano i conti di Alcoa e il rafforzamento del dollaro. Tiffany alza l'outlook sugli utili.
Si prospetta una seduta in ribasso per l'azionario statunitense, con gli indici principali di Borsa che quando manca un'ora e mezzo all'apertura delle contrattazioni scambiano sotto i livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo pagina), afflitti dalla delusione per i risultati di Alcoa e dall'ampliamento superiore alle attese della bilancia commerciale.

Il deficit degli Stati Uniti si e' allargato in novembre del 9.7% a $36.9 miliardi. Analizzando le singole componenti le esportazioni sono cresciute per il settimo mese consecutivo, ma le importazioni sono aumentate con una maggiore intensita'.

La societa' leader mondiale nella produzione di alluminio e' in pesante calo dopo aver riportato utili peggiori del previsto se si escludono gli elementi straordinari. La perdita netta della componente del Dow e' stata pari a $277 milioni. Nel corso della conference call il CFO Charles McLane Jr. ha precisato che l'azienda ha deciso volontariamente di sacrificare qualcosa a livello di utili, per preservare liquidita'.

Ma a detta degli analisti Alcoa ha dovuto e dovra' fare i conti con l'impatto delle turbolenza dei tassi di cambio e con la crescita dei costi energetici, a cui si aggiunge l'eventualita che i prezzi dell'alluminio si indeboliscano.

In ambito di notizie societarie, in seguito ad una stagione di spese per le festivita' positiva, Tiffany ha deciso di alzare l'outlook sugli utili dell'esercizio che si concludera' il 31 gennaio.

Altro discorso merita invece la casa di videogiochi Electronic Arts, che ha lanciato un profit warning sugli utili del 2010, citando la debolezza del business in Europa. I titoli cedono circa nove punti percentuali.

La societa' madre di American Airlines, AMR, ha reso noto di avere allo studio un piano per accorrere in soccorso di Japan Airlines, cui intende offrire $2 miliardi spalmati in tre anni.

Mentre Ferrero continua ad intavolare colloqui con le banche con l'obiettivo di tentare la scalata a Cadbury, la produttrice di cioccolato ha respinto un'altra volta l'offerta ostile presentata da Kraft Foods, precisando che la performance del 2009 e' stata decisamente superiore alle previsioni del mercato.

Relativamente scarno il calendario delle trimestrali, che vede KB Home e Supervalu tra le protagoniste di giornata.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico scambiano in calo le quotazione del greggio. I futures con consegna febbraio cedono $1.45 attestandosi a quota $81.07 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a $1.4484 nei confronti del dollaro. In calo l’oro a $1148.60 l’oncia (-$2.80). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.730% dal 3.822% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e' in calo di 8.70 punti (-0.76%) a 1133.80.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -13.25 (-0.70%) a 1870.25.

Il contratto sull'indice Dow Jones arretra di 71.00 punti (-0.67%) a 10533.00.

 

 

WALL STREET: SPINTA IN RIBASSO DA ALCOA E CHEVRON

12 Gennaio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Nel complesso negative le notizie societarie. Deludono i conti del colosso dell'alluminio. La societa' petrolifera ha abbassato le stime sugli utili. Si rafforza il dollaro.
Partenza in rosso per i listini azionari americani, depressi dalle notizie giunte da Alcoa e Chevron. Il Dow cede lo 0.62% a 10598.24 punti, il Nasdaq lo 0.72% a quota 2295.81, mentre l'S&P 500 lo 0.65% attestandosi in area 1139.77.

A cominciare dai risultati trimestrali di Alcoa, sono stati molti i catalizzatori di seduta giunti dal fronte delle notizie societarie. Gli utili del colosso dell'alluminio ha fatto peggio delle attese, mentre l'altra componente del Dow Chevron ha rivisto al ribasso le previsioni sui profitti del quarto trimestre.

Nel frattempo il produttore di dispositivi medici Stryker ha emesso linee guida in linea sia sul 2009 che sul 2010, mentre Tiffany ha alzato l'outlook sul 2010 e Infosys ha riportato un risultato migliore delle stime nell'ultimo trimestre dell'anno e ha al contempo alzato l'outlook. Da parte sua Hartford Financial ha pubblicato utili piu' alti delle attese.

In ambito macroeconomico, il deficit della bilancia commerciale si e' allargato piu' delle attese in novembre. Sui dati ha influito negativamente l'incremento delle importazioni che hanno oscurato la sesta crescita mensile consecutiva delle esportazioni.

Nel frattempo la Banca centrale cinese ha preso qualche iniziativa che suggerisce come Pechino abbia intenzione di apportare una stretta monetaria, con l'obiettivo di mettere un freno all'inflazione e agli acquisti speculativi.

 

 

 

WALL STREET: CHIUDE IN ROSSO CON LE BANCHE

12 Gennaio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Prima seduta in rosso del 2010 per l'S&P. Lettera sui big della finanza e sulle componenti del Dow Alcoa e Chevron. L'inizio della stagione delle trimestrali in sordina preoccupa gli investitori. Ancora giu' il greggio.
Chiusura in calo per i listini azionari americani, la prima nel nuovo anno per lo Standard & Poor's 500. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso dello 0.34% a 10627,26 punti, il Nasdaq dell'1.3% a 2282,31, mentre l'indice allargato ha ceduto lo 0.94% in area 1136,22 punti.

A tormentare gli investitori e' stata la partenza in sordina della stagione delle trimestrali e le indicazioni arrivate dalla Cina, secondo cui Pechino avrebbe intenzione di imporre misure per raffreddare l'espansione rapida dell'economia nazionale.

Ai ribassi dell'azionario corrisponde un calo dei rendimenti del benchmark decennale del Tesoro. Un discorso a parte merita la situazione della Grecia, dove i bond sono crollati in seguito alla notizia diffusa dalla Commissione UE secondo cui i calcoli per misurare il maggior deficit tra i Paesi del blocco europeo non possono essere giudicati attendibili.

Tra i singoli settori la lettera si abbatte con una certa insistenza sui finanziari, colpiti dalla conferma delle voci secondo cui Obama avrebbe intenzione di tassare gli istituti per recuperare parte dei soldi investiti nel piano di salvataggio del settore. Bank of America, Citigroup e JP Morgan subiscono cali pari compresi tra il 2% e il 3%. L'indice settoriale XLF ha lasciato sul campo oltre l'1.5%.

Sui petroliferi si fa sentire il calo del 2% delle quotazioni del petrolio. Per il greggio, afflitto dalle previsioni per un inverno piu' mite del previsto e dai timori circa un indebolimento della domanda proveniente dalla Cina, si tratta della seconda seduta di fila in rosso.

Sul Dow guidano i ribassi il gigante dell'alluminio Alcoa, che ieri pomeriggio a mercati chiusi ha dato il via alla stagione dei risultati con un utile aggiustato inferiore alle stime, e l'azienda petrolifera Chevron, che da parte sua ha anticipato risultati trimestrali di gran lunga inferiori a quelli dei tre mesi precedenti.

Male anche Electronic Arts, che ha abbassato le previsioni sul 2010, e KH Home, i cui titoli hanno imboccato la strada dei ribassi dolo la pubblicazione dei conti trimestrali, che hannovisto una flessione dei ricavi per il costruttore di case.

Di tutt'altro tenore la prova di Procter & Gamble, la cui seduta ha preso una piega positiva dopo che Bank of America/Merrill Lynch ha promosso le azioni a Buy.

In ambito macroeconomico, il deficit della bilancia commerciale si e' allargato piu' delle attese in novembre. Sui dati ha influito negativamente l'incremento delle importazioni, in particolare quelle di petrolio, che hanno oscurato la sesta crescita mensile consecutiva delle esportazioni.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo le quotazioni del greggio. I futures con consegna febbraio cedono $1.79 attestandosi a quota $80.63 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a $1.4494 nei confronti del dollaro. In contrazione i prezzi dell’oro a $1128.90 l’oncia (-$21.80). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.7320% dal 3.8220% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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