PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 20 Gennaio 2010

PARTE  2

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La Borsa di Tokyo chiude per la terza seduta di fila in ribasso
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi per la terza seduta di fila in ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,3% a 10.737,52 punti ed il Topix lo 0,5% a 944,72 punti. I titoli dei broker hanno guidato la lista dei ribassi. Nomura (JP3762600009) ha perso il 3,8% e Daiwa Securities (JP3502200003) il 2,4%. Credit Suisse ha tagliato il suo rating sul settore giapponese del brokeraggio da "Overweight" a "Market weight".
Japan Tobacco (JP3726800000) ha chiuso in calo del 4,1%. La Norvegia ha escluso per motivi etici il titolo del terzo produttore al mondo di sigarette dal suo fondo sovrano.
Nel settore dell'industria farmaceutica Takeda (JP3463000004) ha guadagnato l'1,7%, Astellas Pharma (JP3942400007) il 2,7% e Chugai (JP3519400000) lo 0,6%. I titoli farmaceutici statunitensi hanno registrato ieri un rally. I Democratici hanno perso le elezioni per un seggio al Senato nel Massachusetts. La vittoria dei Repubblicani mette seriamente a rischio le importanti riforme del sistema sanitario proposte da Barack Obama.
Redazione Borsainside 07:27

 

 

Cina: Banca Centrale Chiede a Banche Di Frenare Prestiti
mercoledì, 20 gennaio 2010 08:36 PECHINO
(AGI) - La decisione della Cina di imporre alle principali banche del paese di limitare la concessione di crediti nella seconda parte di gennaio, visto il boom degli affidamenti registrato a inizio anno, chiedendo ad alcuni specifici istituti come Citic ed Everbright Bank (come segnala l’agenzia Reuters) di alzare di mezzo punto percentuale il proprio tasso di riserva obbligatoria, sta facendo stamane recuperare terreno al dollaro e allo yen nei confronti delle principali valute emergenti, rallentando il flusso di carry trade che da mesi sfrutta la possibilità di indebitarsi in valute “forti” a tassi prossimi allo zero per investire in titoli ad alto rendimento di emittenti emergenti.

 

 

20 Gennaio 2010 08:42 NEW YORK - dal corrispondente Mario Platero - Il Sole 24 Ore
Usa, in Massachusetts vince il repubblicano Brown

NEW YORK – Con una volata imprevedibile ed entusiasmante per il suo partito, il repubblicano Scott Brown ha vinto ieri notte in Massachusetts il seggio al Senato che fu di Ted Kennedy. "He Did it", "Ce l'ha fatta" ha titolato a tutta pagina il Boston Herald, con un vago senso di incredulità. "Questo seggio non appartiene a una singola persona o a un singolo partito, l'ho detto in campagna elettorale, è un seggio della gente - ha ripetuto Brown parlando a Boston davanti ai suoi sostenitori entusiasti- Andrò a Washington subito, rappresentando il popolo…lo stato indipendente del Massachusetts ha parlato: sarà bene che se ne tenga conto". Se ne terrà conto eccome. Anche perché quella di Brown è stata una vittoria netta in una roccaforte democratica che vanta una maggioranza di tre a uno: questo senatore statale semisconosciuto, che ha segnato nella notte un'altra pagina di storia, ha raccolto il 52% delle preferenze contro il 47% di Martha Coakley, il candidato democratico, il procuratore federale dello stato, appoggiata fino all'ultimo da Barack Obama.
E il Presidente ne esce con le ossa rotte: queste elezioni erano diventate un vero e proprio referendum su di lui e sul primo anniversario del suo insediamento alla Casa Bianca che si festeggia proprio oggi, 20 gennaio. E mai anniversario di insediamento alla Presidenza è stato più amaro. L'impatto, anche sul piano simbolico, è devastante su più fronti.
La riforma sanitaria. C'è intanto per i democratici la perdita della maggioranza blindata di sessanta seggi al Senato. E questo mette in crisi l'agenda politica della Casa Bianca, ma con una conseguenza immediata per il partito, per Obama e per la memoria di Kennedy che ne fu l'ispiratore: il possibile affossamento della riforma sanitaria.
E' vero che c'era un piano B. Portare subito alla Camera il pacchetto già approvato al Senato per poi far firmare il progetto in legge da Obama al più presto. Ma questo stratagemma, pragmatico e legale, è stato bocciato poche ore dopo l'elezione da da un influente senatore democratico, Jim Webb, della Virginia: "E' vitale che restauriamo il rispetto degli americani nel nostro sistema di governo e nei nostri leader. Per questo ritengo che sia corretto e prudente sospendere ogni voto sulla legge di riforma sanitaria prima che il senatore-eletto Brown assuma il suo posto al Senato" ha detto Webb freddando gli strateghi di Obama.
Il baricentro del paese è ancorato al centrodestra. E' chiaro dunque che il baricentro politico del Paese resta saldamente ancorato al centro/centro destra. E' chiaro che la leadership del Congresso, sbilanciata a sinistra ha perso la sintonia con il Paese. Già perché il voto del Massachusetts è diventato come si è detto un voto nazionale. E gli strateghi politici dovranno reimpostare le campagne elettorali per novembre. Cosa farà Obama a questo punto? David Axlerod e i suoi consiglieri più vicini sono già al lavoro. Si rendono conto che a un anno dall'insediamento molte cose non hanno funzionato: il Paese resta afflitto dalla disoccupazione, in politica estera non è stato ancora raggiunto un obiettivo importante, e in politica interna l'intera agenda promessa un anno fa ai piedi del Campidoglio sembra vacillare. La risposta l'ha data lo stesso portavoce del Presidente: ci si rifugerà nel populismo. E comincerà a guardare oltre al prossimo novembre e già alle presidenziali del 2012, per evitare che la memoria della disfatta di ieri nel Massachusetts si trascini fino alla conferma per un secondo mandato.

 

 

Fmi, Strauss-Khan: crescita globale supererà il 3% nel 2010 - Il Sole 24 Ore
mercoledì, 20 gennaio 2010 09:18 HONG KONG
L'economia globale si sta riprendendo con più forza del previsto e il tasso di crescita del 2010 sarà probabilmente superiore alla stima del 3%, ha detto oggi Dominique Strauss-Kahn, numero uno del Fondo Monetario Internazionale, all'Asian Financial Forum.
La ripresa però, ha aggiunto, è a macchia di leopardo e le diverse aree geografiche si muovono con ritmi differenti. Se infatti la ripresa per le economie più avanzate resterà probabilmente pigra e legata al sostegno dei governi, le prospettive per le economie emergenti sono considerevolmente migliori.
Secondo Strauss-Kahn il rilancio dell'economia è guidato dall'Asia grazie, tra l'altro, alla ripresa della domanda interna. Per il 2010 si aspetta che la regione, escluso il Giappone, superi una crescita del 7%. "Questo significa che le economie emergenti saranno in grado di uscire dalle misure anticrisi prima delle economie avanzate, con una stretta monetaria che in generale precederà una stretta fiscale", ha proseguito.
A proposito del sistema finanziario globale, Strauss-Kahn ha sottolineato la necessità di una regolamentazione e una supervisione più stringenti e ha avvertito che esiste il rischio che il momento buono per le riforme possa andare perduto e che il settore torni alle sue vecchie abitudini. "Non si deve permettere che questo accada. Non possiamo tornare al sistema finanziario di ieri".

 

 

20 Gennaio 2010 09:25 NEW YORK
USA, OBAMA SCONFITTO NEL FEUDO DEI KENNEDY
di WSI-Apcom
L'esito del voto lascia il presidente di fonte ad una serie di scelte difficili, dopo aver perso la maggioranza al Senato che lo metteva al riparo dall'ostruzionismo parlamentare Repubblicano.
"Un anno dopo, gli elettori lanciano un messaggio differente": il New York Times commenta la sconfitta Democratica nel Massachusetts ricordando innanzitutto come le suppletive di ieri non siano state "una normale elezione".
Appena un anno dopo l'inaugurazione di Barack Obama alla Casa Bianca, l'esito del voto lascia il Presidente di fonte ad una serie di scelte difficili, dopo aver perso la maggioranza al Senato che lo metteva al riparo dall'ostruzionismo parlamentare Repubblicano.
Obama dovrà scegliere se insistere su misure più "bipartisan", irritando ulteriormente l'ala più liberal del partito, che già lo accusa di eccessivo pragmatismo, o se cercare di ricompattare la base del partito attraverso un confronto, anche a rischio di non concludere molto dal punto di vista legislativo nel 2010. Analogamente, la Casa Bianca dovrà decidere se cercare di far approvare la riforma della legge di riforma della Sanità in tempi brevi, per ottenere quanto meno un successo di cui il partito possa vantarsi, oppure "ascoltare chi afferma che ciò andrebbe contro il messaggio espresso dagli elettori".
Sta di fatto che il Massachusetts era un feudo elettorale della famiglia Kennedy da cinquant'anni: la vittoria Repubblicana costituisce un duro colpo all'immagine e al morale dei Democratici, ma soprattutto indica come l'elettorato indipendente, che aveva appoggiato Obama alle presidenziali, stia ora volgendo lo sguardo verso la sponda opposta.
Il problema, conclude il Nyt, è che le priorità dell'elettorato e quelle della Casa Bianca sembrano essere diverse: l'Amministrazione insiste sulla riforma della Sanità quando la gente è preoccupata soprattutto dalla perdita di posti di lavoro. Il Washington Post riprende questo punto notando come la stessa ondata di malcontento elettorale cavalcata da Obama e dai Democratici per arrivare alla Casa Bianca sembra ora essersi rivolta contro il partito, vittima della "rabbia populista" specie nell'elettorato indipendente: un esito che non è certo di buon augurio per le elezioni di metà mandato, nel rposismo autunno.

 

 

Zona euro, Stark (Bce): primo semestre 2010 peggio di fine 2009
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 9:36 CET
La crescita economica della zona euro rallenterà probabilmente all'inizio di quest'anno rispetto alla seconda parte del 2009, ma la regione probabilmente non cadrà nuovamente in recessione, secondo il consigliere della Bce Juergen Stark.
"Probabilmente la prima metà del 2010 sarà un po' più contenuta della seconda metà del 2009", ha detto Stark in un discorso all'Università di Leipzig nella Germania orientale. "Nei prossimi trimestri però non è probabile che si torni a una ricaduta (double dip), piuttosto ci sono le caratteristiche di una ripresa graduale e accidentata".
Vista la situazione di ripresa graduale, ha proseguito, non ci sono al momento rischi per la stabilità dei prezzi.

 

 

Bce: Stark, Necessario Rapido Riassetto Sistema Bancario
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 9:39 CET
(ASCA) - Roma, 20 gen - E' necessario un riassetto in tempi rapidi del sistema bancario europeo. L'indicazione arriva da Juergen Stark, membro del board della Bce, intervenendo a un seminario a Lipsia. ''E' necessario in tempi rapidi procedere al riassetto e al consolidamento del sistema bancario in Europa'' ha sottolineato Stark ammonendo che ''molte banche nel sistema europeo dipendono ancora dalle misure di sostegno degli Stati''.

 

 

Crisi:Fmi, disoccupazione preoccupa
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 10:05 CET
(ANSA) - NEW YORK, 20 GEN - L'elevato tasso di disoccupazione e' una delle 'maggiori preoccupazioni' per l'economia internazionale: lo sostiene l'Fmi. Per affrontare la crisi del mercato del lavoro i governi dovrebbero dirottare al sostegno dell'occupazione parte degli stimoli all'economia. Lo ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Khan, intervenendo all'Asian Financial Forum.

 

 

Gb: Tasso Di Disoccupazione Stabile Al 7,8%
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 10:55 CET
(AGI) - Londra, 20 gen. - Il tasso di disoccupazione in Gran Bretagna resta stabile al 7,8% nel trimestre da settembre a novembre. Lo rivela l'ufficio nazionale di statistica.

 

 

Le borse di Shanghai ed Hong Kong chiudono in forte calo
La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Dopo cinque sedute positive di fila lo Shanghai Composite ha perso il 2,9% a 3.151,85 punti. I timori relativi ad una possibile stretta creditizia in Cina sono oggi ulteriormente aumentati. Secondo quanto riporta il "China Securities Journal" le autorità cinesi avrebbero invitato alcune banche a limitare la loro attività di concessione di prestiti per il resto di gennaio. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 2,6%, Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1,7%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 2,4% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4) il 3,9%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 3% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 3,6%. Nel settore retail Suning Appliance (CNE000001KF2) ha perso il 3,3% e Shanghai Bailian (CNE0000007B5) il 5,4%. Male anche i titoli dei produttori di materie prime. Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha perso il 5,1%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 3,1% e PetroChina (CN0009365379) l'1,2%. Il possibile rallentamento del mercato del credito potrebbe frenare la ripresa dell'economia cinese.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in calo dell'1,8% a 21.286,17 punti. I settori bancario ed immobiliare hanno guidato anche ad Hong Kong la lista dei ribassi. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso l'1% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) il 2,8%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso il 2%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l'1,4%, Sino Land (HK0083000502) il 3,5% e Henderson Land (HK0012000102) il 2,5%. Nel settore delle telecomunicazioni China Unicom (HK0000049939) ha guadagnato lo 0,6% dopo aver annunciato dei solidi dati sulla crescita dei suoi utenti nel mese di dicembre.
Tra gli altri listini della regione il Taiex a Taipei ha chiuso in calo dello 0,3% e lo Straits Times a Singapore dello 0,7%. L'S&P/ASX 200 a Sydney e il Kospi a Seul hanno guadagnato rispettivamente lo 0,1% e lo 0,2%.
Redazione Borsainside 12:00

 

 

Bank America: 4* Trim In Rosso Ma Nel 2009 Utile a 6,3 Mld
mercoledì, 20 gennaio 2010 13:28 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - Bank of America (NYSE: IKJ - notizie) chiude il quarto trimestre in rosso con una perdita netta di 194 milioni di dollari ma per l'intero esercizio presenta un risultato positivo per 6,3 miliardi di dollari rispetto ai 4 miliardi del precedente esercizio. Considerando l'impatto del rimborso del prestito nell'ambito del programma Tarp, il colosso bancario accusa una perdita netta di 2,2 miliardi di dollari.

 

 

State Street: 4* Trim Utile Netto 498 Mln $, Come Atteso. Giu' Dividendo
mercoledì, 20 gennaio 2010 13:56 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - State Street (NYSE: STT - notizie) , uno dei big mondiali del risparmio gestito e del global custodian, ha chiuso il 4* trimestre con utile netto di 498 milioni di dollari corrispondente 1 dollaro per azione. Lo comunica una nota della societa'. Il dato e' sostanzialmente in linea con quanto atteso dagli analisti che prevedevano un utile per azione pari a 0,99 dollari. Per l'intero 2009 il gruppo ha riportato un utile per azione pari a 3,46 dollari ma se si considera la contabilizzazione di perdite straordinarie pari a 3,6 miliardi di dollari, allora l'utile per azione diventa negativo e pari a -4,31 dollari. Il dividendo annuale crolla da 0,95 dollari dello scorso anno a 0,04 dollari.

 

 

Dubai World, salta il numero uno di Istithmar
BlueTG.it - mercoledì, 20 gennaio 2010 - 13:58 CET
Dubai World ha annunciato la sostituzione di David Jackson, Ceo della sua divisione di private equity, Istithmar World, proprietaria tra l’altro della catena di grandi magazzini di lusso Barneys New York.
Jackson è stato sostituito dal responsabile investimenti di Istithmar, Andy Watson, un ex dirigente di Barclays Capital assunto come facente funzioni di Ceo con effetto immediato.
La mossa, sottolinea l’agenzia Bloomberg nel rilanciare la notizia, appare legata alle trattative in corso tra Dubai World e i creditori bancari attorno ai 22 miliardi di debito della compagnia finanziaria dell’emirato.

 

 

 
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Morgan Stanley: 4* Trim Utile Netto 413 Mln $. Sotto Attese
mercoledì, 20 gennaio 2010 14:28 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - Morgan Stanley (NYSE: MS - notizie) ha chiuso il quattro trimestre con utile netto pari a 413 milioni di dollari, in notevole miglioramento rispetto alla perdita di 10 miliardi di dollari del corrispondente periodo dello scorso anno. Lo comunica una nota della societa'. L'utile per azione risulta pari a 0,14 dollari per azione rispetto a 0,36 dollari previsti dagli analisti. Per l'intero 2009 l'utile per azione e' negativo e pari a 0,93 dollari. Ha pesato soprattutto la restituzione dei fondi pubblici ricevuti dal governo.

 

 

Banche: Abi, Cresce Raccolta Ma Aumentano Anche Sofferenze
mercoledì, 20 gennaio 2010 15:15 ROMA
(ASCA) - 20 gen - Aumenta la raccolta ma cala la remunerazione, sale il numero di depositi ma crescono anche le sofferenze. E' una fotografia a luci e ombre quella scattata dall'Abi sul sistema bancario italiano a fine 2009. A dicembre 2009, si legge nel 'Montly Outlook' presentato dall'Abi questa mattina a Milano, il tasso di crescita tendenziale registrato dalla raccolta complessiva delle banche italiane e' stato pari al 8,9%, contro il +8,8% registrato a novembre e il +12,4% del dicembre precedente. In calo, pero', la remunerazione media della raccolta, scesa a dicembre all'1,56% rispetto all'1,63% di novembre. A voler restringere il campo di indagine alle diverse componenti, emerge come i depositi da clientela abbiano registrato su base annua un tasso di crescita tendenziale del 7,6%, mentre le obbligazioni delle banche hanno messo a segno un rotondo +10,8%. Non si arresta, nel frattempo, il drastico aumento delle sofferenze: il dato di novembre mostra un incremento boom delle soffrenze lorde (+46,5% anno su anno), mentre si conferma in rialzo anche il rapporto tra sofferenze nette/impieghi totali: 1,97% a novembre 2009 contro l'1,24% registrato a dicembre dell'anno precedente.

 

 

Wells Fargo: Conti 4* Trim Sopra Attese. 2009 Utili e Ricavi 2009 Record
mercoledì, 20 gennaio 2010 15:16 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - Wells Fargo, una delle maggiori banche commerciali Usa, ha chiuso il 4* trimestre con utile netto pari a 2,8 miliardi di dollari, pari a 0,08 dollari per azione. Lo comunica una nota della banca. L'utile per azione e' risultato migliore delle stime degli analisti posti a 0,01 dollari. L'intero 2009 si e' invece chiuso con due massimi storici: per l'utile netto a 12,3 miliardi e margine di intermediazione pari a 88,7 miliardi.

 

 

Usa: nuove case, a dicembre -4%
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 15:33 CET
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Le nuove costruzioni abitative negli Usa a dicembre hanno segnato un calo del 4% al tasso annuo di 557.0000 unita'. Lo scrive la Bloomberg citando il Dipartimento del Commercio. Gli economisti si aspettavano un ribasso piu' contenuto a 572.000 unita' dalle 580.000 del mese precedente. I permessi edilizi sono saliti, invece, al tasso di 653.000 unita' da 589.000, contro le 580.000 unita' stimate dagli economisti.

 

 

Bank of New York Mellon, utili in crescita
BlueTG.it - mercoledì, 20 gennaio 2010 15:37 NEW YORK
Bank of New York Mellon ha visto gli utili crescere nel quarto trimestre a 594 milioni di dollari (49 centesimi per azione, che salgono a 60 al netto delle voci straordinarie contro attese di mercato pari a 51 centesimi di utile per azione) grazie ai risultati dell’asset management e della security advisory che hanno più che compensato i risultati sul portafoglio titoli.
Un risultato ottenuto dopo le vendite di miliardi di dollari di asset finanziari a rischio effettuate nel terzo trimestre. Le commissioni complessive sono infatti salite del 43% a 2,58 miliardi di dollari, mentre il portafoglio titoli registra un utile netto di 15 milioni rispetto agli 1,24 miliardi di perdite di un anno prima

 

 

Crisi: Usa, richieste mutui +9,1%
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:05 CET
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Le richieste di mutui negli Stati Uniti sono balzate del 9,1%: scrive la Bloomberg citando la Mortgage Bankers' Association. La crescita e' trainata soprattutto dalle domande di rifinanziamento, in aumento grazie ai tassi piu' bassi. In particolare, l'indice della Mba relativo alle richieste di mutuo e' salito la settimana scorsa a 575,9 punti. Il sotto-indice relativo alle domande di rifinanziamento e' salito dell'11%, quello relativo agli acquisti di un nuovo mutuo del 4,4%.

 

 

Bce: Berlino Smentisce Decisione Su Successore Di Trichet
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:22 CET
(ASCA-Afp) - Berlino, 20 gen - Il governo tedesco cerca di tagliare la strada alle continue indiscrezioni che indicano in Axel Weber, attuale presidente della Bundesbank e membro del Governing Council dell'Eurotower, il candidato alla presidenza della banca centrale europea. ''Il governo federale non ha preso alcuna decisione in merito, come tutti sanno il mandato dell'attuale presidente della Bce Jean-Claude Trichet termina nell'ottobre 2011. Siamo nel 2010, questo dibattito e' prematuro e quindi non vi partecipiamo'', cosi' Ulrich Wilhelm portavoce del cancelliere Angela Merkel. Le speculazioni sulla figura del successore di Trichet sono iniziate gia' lo scorso autunno. Questa settimana sul quotidiano economico francese Les Echos, il segretario di stato tedesco Werner Hoyer ha dapprima dichiarato l'appoggio di Berlino a una figura professionale del profilo di Weber, poi ha ridimensionato questo ''endorsement''. L'altro candidato alla poltrona numero uno dell'Eurotower e', secondo la stampa, Mario Draghi, governatore della Banca di Italia, membro del Governing Council della Bce e presidente del Financial Stability Board.

 

 

Usa: Obama, Niente Contratti Pubblici Alle Imprese Che Evadono Fisco
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:31 CET
(ASCA-MarketNews) - Washington, 20 gen - Dura presa di posizione del presidente Usa, Barack Obama, nei confronti delle imprese Usa che evadono o ritardano il pagamento della tasse. ''I contratti del governo non andranno mai piu' alle imprese che evadono le tasse. Le imprese inadempienti devono allo stato 5 miliardi di dollari. Ho gia' chiesto all'Irs (l'ufficio delle tasse Usa) una fotografia su tutte le imposte non pagate dalle imprese'', ha detto il presidente.

 

 

Editoria: NY Times fara' pagare accesso
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:56 CET
(ANSA) - NEW YORK, 20 GEN - Il New York Times fara' pagare i contenuti del web. Lo annuncia lo stesso New York Times (NYSE: NYT - notizie) sul suo sito online. A partire dal 2011 il quotidiano fara' pagare l'accesso frequente al suo sito con la stessa formula adottata dal Financial Times. Alcuni articoli al mese saranno gratis.

 

 

20 Gennaio 2010 17:14 NEW YORK - Il Sole 24 Ore
Fmi: la Cina traina la ripresa, migliorano le stime per l'Italia

Il Fondo Monetario Internazionale vede un miglioramento nelle prospettive di crescita dell'economia italiana. Secondo le stime stilate nell'ultima bozza del World Economic Outllok che l'Ansa è in grado di anticipare, il Pil italiano quest'anno crescerà dell'1%, ovvero 0,8 punti percentuali in più rispetto alle ultime previsioni ufficiali, e nel 2011 segnerà un +1,3% (+0,6 punti rispetto alle stime di ottobre).
La Cina si conferma motore trainante della ripresa mondiale. Secondo i dati che emergono dall'ultima bozza del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale, l'economia cinese quest'anno tornerà ad una crescita a due cifre, avanzando ad un tasso del 10%, un punto percentuale in più rispetto alle ultime stime ufficiali di ottobre. Per il 2011, invece, le stime restano confermate, con un Pil in rialzo del 9,7%.

 

 

Le borse europee vanno a picco, pioggia di vendite sulle commodities
I principali listini azionari europei sono andati oggi a picco. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1,7%, iI DAX a Francoforte il 2,1%, il CAC40 a Parigi il 2,1%, il FTSE MIB a Milano il 2,5% e lo SMI a Zurigo lo 0,7%.
Secondo quanto riportano diverse fonti le autorità cinesi avrebbero invitato alcune banche a limitare la loro attività di concessione di prestiti per il resto di gennaio. Il mercato teme ora che la Cina, il motore della ripresa della congiuntura mondiale, possa ridurre i suoi stimoli per l'economia più velocemente del previsto.
I titoli dei produttori di materie prime sono andati perciò a picco. Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 5,2%, Rio Tinto (GB0007188757) il 4,3%, Xstrata (GB0031411001) il 6,2%, Lonmin (GB0031192486) il 6,2% e Vedanta (GB0033277061) il 4,2%. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha chiuso in calo dell'1,6%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dell'1,2%, Eni (IT0003132476) del 2% e Total (FR0000120271) dell'1,5%.
Seduta da dimenticare anche per i titoli dei produttori di automobili. Renault (FR0000131906) ha perso a Parigi il 3,9%. UBS ha tagliato oggi il suo rating sul titolo dell'impresa francese da "Neutral" a "Sell". Tra gli altri titoli del settore Daimler (DE0007100000) ha chiuso in ribasso del 3%, Fiat (IT0001976403) dell'1,8% e Peugeot (FR0000121501) del 2,9%.
Bene controtendenza i titoli delle imprese impegnate nella sanità. Synthes (US87162M4096) ha guadagnato lo 0,9%, Fresenius (DE0005785638) l'1%, Merck KGaA (DE0006599905) il 2,1% e Shire Pharmaceuticals (GB00B0KQX869) il 2,6%. I Democratici hanno perso le elezioni per un seggio al Senato nel Massachusetts. La vittoria dei Repubblicani mette seriamente a rischio le importanti riforme del sistema sanitario proposte da Barack Obama.
ASML (NL0000334365) ha guadagnato il 3,1%. Il primo fornitore europeo di apparecchiature per la produzione di semiconduttori ha pubblicato questa mattina una trimestrale che ha battuto chiaramente le attese del mercato.
Redazione Borsainside 18:36

 

 

20 Gennaio 2010 19:53 MILANO - Il Sole 24 Ore
Crac Lehman, da Cnp Vita comportamento lesivo verso 6.500 famiglie

Il Tribunale di Milano, dopo l'azione collettiva promossa dal Movimento consumatori, «ha accertato che Cnp Vita, del gruppo UniCredit, ha avuto un comportamento gravemente lesivo nei riguardi di 6.500 famiglie italiane che hanno acquistato, per oltre 182 milioni di euro, polizze vita collegate a titoli emessi dalla Lehman Brothers». È quanto riferisce una nota dell'associazione dei consumatori.
Le polizze in questione, denominate Performance, spiega il comunicato, «prevedevano espressamente la garanzia della restituzione del capitale da parte della compagnia. Alla scadenza, prevista tra aprile e luglio 2009, a prescindere dall`andamento dei titoli emessi dalla banca d`affari statunitense, Cnp avrebbe dovuto restituire l`intero premio versato». Cosa che non si sarebbe verificata perché «la società del gruppo Unicredit», immediatamente dopo il crac Lehman del settembre 2008, «ha negato i rimborsi (in media 28.000 euro a famiglia) e ha avviato un'iniziativa ingannevole e gravemente scorretta, che prevedeva la restituzione del solo 50% del capitale originario, oppure la trasformazione della vecchia polizza con una nuova "a vita intera", che in ogni caso non garantiva la restituzione della totalità dell'investimento iniziale».
«Come richiesto dal Movimento consumatori - sottolinea Paolo Fiorio, coordinatore dell'Osservatorio credito e risparmio dell'associazione - Cnp è stata condannata a comunicare a tutti i sottoscrittori delle polizze che la compagnia alla scadenza doveva restituire integralmente i premi versati. Tutti i consumatori che hanno sottoscritto le polizze in questione hanno diritto a ottenere la restituzione integrale dei premi versati e a far annullare le transazioni fatte sottoscrivere in maniera ingannevole» da Cnp Unicredit Vita". Purtroppo - rileva il presidente del Movimento consumatori, Lorenzo Miozzi - «la nuova class action non potrà essere applicata a questo caso» perché non retroattiva: «Tutti i danneggiati» dovranno quindi «agire individualmente», anche eventualmente appoggiandosi all'associazione.
Nella serata di martedì 20 gennaio Unicredit ha precisato che: «Cnp Unicredit Vita ha già sostenuto con ben 400 milioni di euro i sottoscrittori di polizze collegate a titoli di Lehman Brothers. La campagna adesioni si è conclusa a fine marzo 2009 raccogliendo il consenso di circa il 96% dei clienti interessati, contribuendo così al sollievo di un rilevante numero di famiglie La Compagnia ha dato peraltro incarico ai propri Legali di adire il Tribunale affinché lo stesso si pronunci definitivamente in merito, ritenendo di essersi comportata correttamente e nell'interesse dei propri clienti. La Compagnia assicurativa non è stata condannata dal Tribunale di Milano a pagare alcunché a favore dei sottoscrittori delle polizze vita "Performance", né è stata accertata alcuna garanzia di restituzione del capitale a favore di questi ultimi».

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est chiudono contrastate, male Mosca
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi contrastate.
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1,5% a 1.556,97 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati alti. Sul mercato azionario russo hanno pesato oggi i timori legati ad una possibile riduzione degli stimoli per l'economia in Cina ed il conseguente calo dei prezzi delle materie prime. Tra i titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha perso l'1,5%, Norilsk Nickel (RU0007288411) l'1,8% e Severstal (RU0009046510) il 2%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in calo dell'1,7% a RUB 186,50.
Il BUX a Budapest ha perso l'1,1% a 22.541,06 punti. Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in calo. OTP Bank (HU0000061726) ha perso lo 0,7%, Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,7%, MOL (HU0000068952) il 2,1% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,7%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,9% a 1.220,30 punti. CETV (BMG200452024) ha guadagnato l'11,9%. L'impresa impegnata nel settore dei media ha ceduto per $300 milioni le sue attività in Ucraina all'uomo d'affari Igor Kolomoisky. NWR (NL0006282204) ha chiuso in rialzo del 4,6% a CZK 204,90. Il broker Otkritie Securities ha consigliato oggi l'acquisto del titolo del produttore di carbone con un target sul prezzo a CZK 297. Tra le blue chips del listino ceco Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha guadagnato lo 0,5%, Komercni Banka (CZ0008019106) lo 0,8% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) l'1,4%. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso lo 0,9%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,2% a 41.617,21 punti. Bioton (PLBIOTN00029) ha beneficiato del clima positivo sull'intero settore farmaceutico europeo. Il titolo dell'impresa biofarmaceutica polacca ha chiuso in rialzo del 4,8%. Molto bene anche Getin Holding (PLGSPR000014). Il titolo del gruppo finanziario ha guadagnato il 2,9%. I bancari hanno chiuso contrastati. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso lo 0,3% e BZW Bank (PLBZ00000044) lo 0,5%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha guadagnato lo 0,8% e BRE Bank (PLBRE0000012) lo 0,2%.
Redazione Borsainside 20:08

 

 

Gm chiude stabilimento Opel Anversa
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 21:31 CET
(ANSA) - ANVERSA, 20 GEN -General Motors (NYSE: GM - notizie) chiude la fabbrica Opel di Anversa e 'non fa marcia indietro sulla decisione', ha detto il numero uno di Opel Nick Reilly.L'ad 'ha annunciato' che la chiusura dello stabilimento 'sara' realizzata' quanto prima: circa 2.300 dipendenti dello stabilimento belga perderanno il posto di lavoro.

 

 

Borse dell'America Latina: San Paolo e Città del Messico chiudono in forte ribasso
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha chiuso ieri in ribasso.Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,4% a 68.200,07 punti. I timori legati ad una possibile stretta creditizia in Cina hanno fatto scattare una pioggia di vendite sulla piazza finanziaria brasiliana. Secondo quanto riportano diverse fonti le autorità cinesi avrebbero invitato alcune banche a limitare la loro attività di concessione di prestiti per il resto di gennaio. Il mercato teme ora che la Cina, il motore della ripresa della congiuntura mondiale, possa ridurre i suoi stimoli per l'economia più velocemente del previsto. Il Brasile verrebbe in questo caso colpito in particolar modo visto che è uno dei principali fornitori di materie prime del colosso asiatico. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso il 2,6%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo dell'1,8%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso l'1,8%. Il prezzo del rame ha perso ieri al NYMEX il 2,5%. Nel settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2,4%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 3,5% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3,7%. L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell'1,4% a 32.025,34 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso il 3,2%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 3,6% e Cemex (MXP225611567) il 2%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha chiuso stabile. Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l'1,5%, il General a Lima lo 0,9% e l'IGBC a Bogotà lo 0,4%. L'IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,1%, l'IPSA a Santiago del Cile ha chiuso invariato.
Redazione Borsainside 00:25


 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA SCIVOLANO NEL GIORNO DELLE BANCHE

20 Gennaio 2010 15:00 NEW YORK - WSI
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Dopo la migliore seduta dal 4 gennaio, il mercato cede il passo. 2009 peggior anno per il mercato immobiliare dal Dopoguerra. BofA debole dopo i conti. Bene invece Wells Fargo. Il fatturato di IBM non ha convinto.
Si profila una giornata negativa a Wall Street dopo la migliore seduta dal 4 gennaio, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca un'ora e mezzo all'inizio delle contrattazioni scambiano in ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina).

I listini sono messi sotto pressione dai dati deludenti giunti dal fronte immobiliare e dai conti deboli del colosso finanziario Bank of America.

In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono soprattutto nuovi cantieri edili, che hanno fatto peggio delle attese il mese scorso. PEr il mercato immobiliare l'anno scorso e' stato il peggiore dal Dopoguerra.

Ieri la componente del Dow IBM ha battuto le attese degli analisti e rivisto al rialzo le linee guida, ma il fatturato non ha del tutto convinto gli analisti e i titoli scivolano di quasi il 2%.

Bank of America, la prima di una lunga serie di banche che questa mattina stanno annunciando i conti trimestrali, ha lasciato con l'amaro in bocca glioperatori quando ha annunciato di aver chiuso il trimestre con un rossoo di $5.2 miliardi, equivalente a $0.60 per azione, peggio delle stime, che erano per una perdita di 52 centesimi per titolo. Le azioni dell'istituto lasciano sul campo circa il 2.3%.

Positivi invece le cifre annunciate da Wells Fargo, i cui titoli avanzano del 2.5% circa dopo che la societa' ha inaspettatamente chiuso il trimestre in utile, pari ad un profitto di 8 centesimi per azione, nonostante aver dovuto restituire $25 miliardi per estinguere il debito con il governo.

Dopo la pubblicazione di risultati positivi, le Morgan Stanley cedono terreno mentre le US Bancorp avanzano dell'1.6%. Fanno ancora meglio le Bank of New York Mellon (oltre +4%).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con consegna febbraio lasciano sul campo $1.40 attestandosi a quota $77.62 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a $1.4135 nei confronti del dollaro. In flessione l’oro a $1124.60 l’oncia (-$15.40). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.6570% dal 3.7070% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e' in calo di 6.40 punti (-0.56%) a 1139.30.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -8.50 (-0.45%) a 1881.25.

Il contratto sull'indice Dow Jones cede 51 punti (-0.48%) a quota 10619.00.

 

 

 

WALL STREET: GIU' SU TIMORI CINA, DELUDE BOFA

20 Gennaio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Pesano i timori di una stretta delle politiche di prestito in Cina e il nuovo rafforzamento del dollaro. Deludono i conti di Bank of America, bene invece le altre banche. Non convince il fatturato di IBM. Settore health-care estende i rialzi di ieri.
Avvio di seduta debole per l'azionario americano, che viene dalla migliore giornata dallo scorso 4 gennaio. Il Dow Jones cede lo 0.81% a quota 10639.05, il Nasdaq lo 0.94% a 2298.69 punti, mentre l'S&P 500 lo 0.79% a quota 1141.15.

Il tono negativo e' dovuto per lo piu' ai conti trimestrali annunciati da Bank of America, a dir la verita' una delle poche delusioni nel panorama trimestrale, che ha visto IBM e la maggior parte delle banche riportare cifre migliori del previsto.

Il colosso bancario ha riportato un rosso piu' pesante delle attese. Pesano anche le notizie secondo cui la Cina avrebbe dato ordine ad alcune delle sue banche di porre un freno alle attivita' di prestito, in modo da rispettare i requisiti in fatto di liquidita' e al contempo scongiurare un surriscaldamento dell'economia nazionale.

In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono soprattutto nuovi cantieri edili, che hanno fatto peggio delle attese il mese scorso. PEr il mercato immobiliare l'anno scorso e' stato il peggiore dal Dopoguerra.

Ieri la componente del Dow IBM ha battuto le attese degli analisti e rivisto al rialzo le linee guida, ma il fatturato non ha del tutto convinto gli analisti e i titoli scivolano di quasi il 2.5%.

Tra i settori continua il momento positivo delle societa' di healt-care. Dopo il balzo del 2% di ieri, il benchmark settoriale sta guadagnando lo 0.5%, con gli investitori che continuano a scommettere sull'eventualita' che il progetto di riforma del sistema di assistenza sanitaria potrebbe venire congelato dopo la vittoria del senatore repubblicano Scotto brown in Massachusetts.

Nonostante nella seduta precede il mercato sia riuscito a chiudere in rialzo di oltre un punto percentuale acnhe a fronte di un rafforzamento del dollaro, non si puo' dire che gli ulteriori guadagni accumulati in mattinata dal biglietto verde abbiano contribuito a sollevare il morale degli investitori.

Il Dollar Index e' in progresso dell'1.0% contro le principali valute concorrenti. Si tratta per il momento della migliore seduta da piu' di un mese.

Bank of America ha lasciato con l'amaro in bocca glioperatori quando ha annunciato di aver chiuso il trimestre con un rossoo di $5.2 miliardi, equivalente a $0.60 per azione, peggio delle stime, che erano per una perdita di 52 centesimi per titolo. Le azioni dell'istituto lasciano sul campo circa il 2.3%.

Positive invece le cifre annunciate da Wells Fargo, i cui titoli avanzano del 2.5% circa dopo che la societa' ha inaspettatamente chiuso il trimestre in utile, pari ad un profitto di 8 centesimi per azione, nonostante aver dovuto restituire $25 miliardi per estinguere il debito pendente con il governo.

Dopo la pubblicazione di risultati positivi, le Morgan Stanley cedono terreno mentre le US Bancorp avanzano dell'1.6%. Fanno ancora meglio le Bank of New York Mellon (oltre +4%).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con consegna febbraio lasciano sul campo $1.36 attestandosi a quota $77.66 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a $1.4135 nei confronti del dollaro. In flessione l’oro a $1120.30 l’oncia (-$19.70). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.6550% dal 3.7070% di ieri.

 

 

 

WALL STREET: TORNA L'ORSO SULLA BORSA USA

20 Gennaio 2010 17:36 NEW YORK - WSI
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Dopo aver toccato ieri i massimi di 15 mesi, il mercato accusa i cali piu' marcati dallo scorso novembre. Nasdaq -2%. Deludono i dati macro e i conti di IBM e Morgan Stanley. Timori sulla Cina. Dollaro sui massimi di seduta, giu' le commodities.
I listini azionari americani si avvicinano al giro di boa in pesante ribasso, con il paniere allargato Standard & Poor’s 500 che e' sceso dai massimi di 15 mesi raggiunti ieri dopo che i conti del colosso informatico International Business Machines e di Morgan Stanley hanno deluso le attese.

A preoccupare sono anche le prospettive che la Cina imponga alle banche di limitare le attivita' di prestito, con l'obiettivo di scongiurare un surriscaldamento dell'economia.

Dopo aver riportato una flessione del fatturato per quanto riguarda le attivita' di consulenza del business, IBM ha accusato un calo del 2.5% circa, mentre Morgan Stanley ritraccia dopo che, colpite dal calo dei ricavi provenienti dalle attivita' di trading, gli utili trimestrali hanno deluso le attese degli analisti.

Sui listini si fa sentire anche l'impatto del dollaro, salito sui massimi di seduta. Il Dollar index guadagna oltre l'1% contro le principali valute rivali. Tutte le componenti del Dow Jones scambiano in rosso, fatta eccezione per Bank of America che avanza di oltre l'1% nonostante la perdita riportata nell'ultimo trimestre.

Il settore health-care ha sperperato tutti i guadagni accumulati in avvio sulla scia della notizia della vittoria a sorpresa dei Repubblicani in Massachussets, che rischia di compromettere per sempre il piano di riforma del sistema di assistenza sanitaria. A meta' seduta il benchmark settoriale cede circa un punto percentuale.

In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono soprattutto i nuovi cantieri edili, che il mese scorso hanno fatto peggio delle attese. Per il mercato immobiliare l'anno scorso e' stato il peggiore dal Dopoguerra.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti:
Volatility-VXX +3.8%, Banks-KBE +1.3%, Regional Banks-RKH +1.1%, 20+ yr Treasuries-TLT +0.9% e U.S. Dollar-UUP +1.2%. Tra i piu' forti ribassi: Silver-SLV -4.7%, Gold Miners-GDX -4.4%, Sweden-EWD -4.4%, Wind Energy-FAN -4.3%, Spain-EWP -4.2%, Solar Energy-TAN -4.1%, China-FXI -4.1%, Italy-EWI -4.0%, Steel-SLX -3.7%, France-EWQ -3.6%, Coal-KOL -3.5%, Austria-EWO -3.3%, Germany-EWG -3.3%, Australia-EWA -3.3%, Metals and Mining-XME -3.2% e Brazil-EWZ -3.2%.

Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 500 milioni di pezzi al NYSE e 452 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 587 a 2401 al Nyse e 513 a 2082 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 113 a 2 al NYSE e 61 a 7 al Nasdaq.

 

 

 

WALL STREET: GIU' PEGGIORE SEDUTA DA NOVEMBRE

20 Gennaio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Trimestrali a luci e ombre: deludono BofA e Morgan Stanley. Sul Nasdaq pesa IBM. Dietro al sell-off l'incertezza per i cambiamenti nello scenario politico Usa e le mosse della Cina per scongiurare lo scoppio di bolle. Dollaro sui massimi di 5 mesi.
La Borsa statunitense subisce i cali piu' marcati da fine novembre, con le trimestrali, i timori legati alla Cina e il nuovo rafforzamento del dollaro che interrompono cosi' il momento positivo del mercato dopo il rally di oltre l'1% messo a segno ieri.

Pur chiudendo sopra i minimi di seduta, gli indici accusano cali di almeno un punto percentuale: il Dow Jones ha perso l'1.14% a quota 10602.78, il Nasdaq l'1,26% a 2291.25 punti, mentre l'S&P 500 l'1.06% in area 1138.04.

Tutte le componenti del listino delle blue chip scambiano in rosso, fatta eccezione per Bank of America, che avanza di oltre l'1% nonostante la perdita riportata nell'ultimo trimestre.

I conti di Morgan Stanley hanno deluso le attese, mentre nonostante sia risultata superiore alle stime, la trimestrale di International Business Machines ha gettato dubbi sulla capacita' del colosso informatico di registrare un incremento dei ricavi.

JP Morgan ha invece fatto meglio delle previsioni e le azioni sono riuscite a chiudere sopra la parita', dopo aver perso terreno per gran parte della seduta afflitte dai timori legati alle perdite sul credito.

A preoccupare gli operatori sono anche le prospettive che la Cina imponga alle banche di limitare le attivita' di prestito, nel tentativo di scongiurare un surriscaldamento dell'economia. Nel frattempo e' cresciuta l'incertezza sullo scenario politico americano, con il mercato che si interroga sui cambiamenti che comportera' la vittoria in Massachusetts del senatore repubblicano Brown.

Dopo aver riportato una flessione del fatturato per quanto riguarda le attivita' di consulenza del business, IBM ha accusato un calo di quasi il 3%. Ritraccia anche Morgan Stanley (-1.5%) dopo che, colpiti dal calo dei ricavi provenienti dalle attivita' di trading, gli utili trimestrali hanno fatto peggio del previsto.

Nel corso della seduta il settore health-care ha sperperato tutti i guadagni accumulati nella prima parte di mattinata sulla scia della vittoria a sorpresa dei Repubblicani in Massachussets, che rischia di compromettere per sempre il piano di riforma del sistema di assistenza sanitaria. Il benchmark settoriale ha ceduto circa un punto percentuale.

In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono soprattutto i nuovi cantieri edili, che il mese scorso hanno fatto peggio delle attese. Per il mercato immobiliare l'anno scorso e' stato il peggiore dal Dopoguerra.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con consegna febbraio lasciano sul campo $1.87 attestandosi a quota $77.62 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a $1.4098 nei confronti del dollaro, sui minimi di cinque mesi. In flessione l’oro a $1113.00 l’oncia (-$27.00). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.6550% dal 3.7070% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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