PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 26 Gennaio 2010

PARTE  2

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26 Gennaio 2010 01:23 NEW YORK
TASSI USA: UN RIALZO AVREBBE EFFETTI DISASTROSI
di WSI
Secondo Goldman non solo la Fed non alzera' i tassi, ma farebbe meglio a non provarci. Altrimenti sarebbe un disastro. I tempi sono prematuri. L'inflazione e' sotto controllo e l'economia non ha ancora recuperato abbastanza forza.
Non solo Goldman Sachs sostiene che la Fed non alzera' i tassi. Gli analisti della banca d'affari si spingono oltre, avvertendo che non dovrebbe nemmeno provarci. Altrimenti sarebbe un disastro.
Cosi' facendo Goldman si e' messa in una posizione privilegiata. Tutto da copione se la Fed non apportera' nessuna modifica in fatto di politica monetaria. Ma se Bernanke dovesse alzare i tassi prima di quanto previsto dagli analisti, sara' lui ad aver commesso un grave erroe, non certo loro.
Secondo gli analisti al momento gli Stati Uniti non sono ancora pronti per una stretta monetaria. Se da un lato e' vero che alcuni dati macroeconomici suggeriscono che sia ormai giunto il momento di un rialzo dai livelli minimi storici dove si trovano al momento i tassi guida, le cifre riguardanti l'inflazione dimostrano che in realta' non e' ancora giunto il momento propizio.
Lo scenario che fa' da sfondo alla riunione di due giorni del Comitato di politica monetaria della banca centrale sembra abbastanza incoraggiante per quegli esponenti in favore di una graudale exit strategy dalle misure straordinarie messe in atto per rilanciare l'economia.
Nel quarto trimestre la crescita del PIL ha mostrato un'accelerazione di quasi il 6% (su base annualizzata); nonostante il rapporto occupazionale peggiore delle attese in dicembre, le perdite di posti di lavoro sono diminuite nettamente rispetto nell'ultimo anno. Il tasso di disoccupazione e' rimasto invariato per gli ultimi tre mesi e il mercato azionario e' in rialzo di oltre il 60% dai minimi toccati a marzo 2009.
I prezzi sono ancora bassi e l'economia non ha recuperato abbastanza forza per giustificare l'inizio di una vera e propria exit strategy, ovvero non solo l'interruzione delle operazioni di supporto a livello di liquidita' e di acquisto degli asset, ma anche una stretta monetaria.
Non solo l'inflazione e' gia' sotto il target della Fed dell'1.5%-2%, ma il livello di attivita' e' di gran lunga inferiore al potenziale di cui c'e' bisogno per parlare di una crescita forte per un periodo prolungato. Quando questo evento si verifichera' allora si potra' cominciare a parlare di un rialzo dei tassi.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in forte ribasso, male gli esportatori, crolla KDDI
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi per la terza seduta di fila in ribasso. Il Nikkei ha perso l'1,8% a 10.325,28 punti ed il Topix il 2% a 916,40 punti. Secondo quanto riporta Reuters la Cina avrebbe chiesto a due delle sue principali banche un aumento addizionale dello 0,5% delle loro riserve obbligatorie. L'agenzia stampa Dow Jones riporta da parte sua che le due banche in questione avrebbero congelato la concessione di prestiti per il resto di gennaio. I timori legati alla stretta monetaria in Cina hanno spinto lo yen. Il dollaro è sceso al di sotto della soglia dei ¥90. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso il 2,5%, Honda (JP3854600008) il 2,7%,Canon (JP3242800005) l'1,6%, Panasonic (JP3866800000) il 5,3% e Sony (JP3435000009) il 4,8%.
Tra i bancari Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha perso il 3,1% e Mizuho Financial Group (JP3885780001) l'1,7%.
Il calo dei prezzi delle materie prime ha penalizzato anche oggi i titoli delle grandi holdings commerciali. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha perso lol 2,6% e Mitsubishi Corp. (JP3898400001) l'1,5%.
KDDI (JP3496400007) ha chiuso in ribasso dell'8,6%. Il secondo operatore giapponese di telefonia mobile ha ridotto gli obiettivi per il suo utile netto per l'intero esercizio ed annunciato l'acquisto per $4 miliardi della partecipazione di Liberty Global (US5305551013) nell'operatore televisivo via cavo Jupiter Telecommunications.
Redazione Borsainside 07:34

 

 

26 Gennaio 2010 08:50 NEW YORK
OBAMA:MEGLIO UN MANDATO BUONO CHE DUE MEDIOCRI
di Agi
Intervistato dall'ABC alla vigilia del Discorso sullo Stato dell'Unione, il presidente americano ha sintetizzato la sua filosofia e ha rassicurato anche che non alzerà le tasse per chi guadagna meno di 250mila dollari.
"Preferisco essere un presidente davvero buono per un mandato, piuttosto che mediocre per due": alla vigilia del Discorso sullo Stato dell'Unione, Barack Obama ha sintetizzato cosi' la sua filosofia.
Pressato dalla critiche sulla riforma sanitaria e dalla bruciante sconfitta elettorale in Massachusetts, intervistato dall'ABC Obama ha anche escluso di innalzare le tasse per quelli che guadagnano meno di 250mila dollari.
"Posso garantire che la peggior cosa che potrei fare e' innalzare le tasse quando l'economia e' ancora cosi' debole".

 

 

Usa, Obama propone congelamento spesa per tre anni
REUTERS - martedì, 26 gennaio 2010 09:14 WASHINGTON
Il presidente Usa Barack Obama, sotto pressione per il deficit, proporrà di congelare per tre anni la spesa pubblica domestica nel progetto di bilancio 2011, una misura che potrebbe portare a risparmiare 250 miliardi entro il 2020. Lo hanno rivelato alcuni funzionari ieri in tarda serata.
Obama delineerà lo stop alla spesa domani nel suo discorso sullo Stato dell'Unione e lo illustrerà nel dettaglio il prossimo 1 febbraio.
Il presidente Usa è al centro delle polemiche per il deficit americano a livello record e ha lanciato una commissione parlamentare bipartisan per valutare i tagli alla spesa e l'innalzamento delle tasse per migliorare la situazione finanziaria dello stato.
I risparmi sul fronte della spesa avranno bisogno dell'approvazione del Congresso ed escluderanno la Difesa, i Veterani, la Sicurezza interna e le spese per gli Affari internazionali, hanno precisato i funzionari.
I funzionari non hanno rivelato quali agenzie o programmi saranno colpiti da questa misura, ma hanno detto che il generale congelamento delle spese discrezionali non bloccherà gli investimenti in alcune aree e sarà bilanciato con tagli in altri settori.
Considerando l'inflazione, il congelamento in realtà significherà un taglio alle voci di spesa, hanno detto i funzionari.
I repubblicani hanno criticato la mossa di Obama, considerandola solo un paravento, dopo la "spesa senza precedenti" dell'amministrazione Obama.
Il budget per il 2010 assegna 447 miliardi alle spese discrezionali esclusa la Difesa, circa un ottavo dell'intero budget. Le agenzie che potrebbero risentire della stretta sono i dipartimenti del Commercio, degli Interni, della Giustizia e del Lavoro e l'agenzia per la protezione dell'Ambiente.
Nel 2009 gli Usa hanno registrato un deficit record di 1.400 miliardi di dollari. Il congelamento potrebbe abbassare il deficit dai 10 ai 15 miliardi nel 2011, per un totale di 250 miliardi entro il 2020, hanno detto i funzionari.

 

 

Bce: Stark, Preoccupa Aumento Deficit Pubblici In Area Euro
martedì, 26 gennaio 2010 - 9:39 CET
(ASCA) - Roma, 26 gen - ''Siamo seriamente preoccupati sulle prospettive di crescita dei deficit pubblici'' nei paesi dell'area euro. E' quanto afferma Jurgen Stark del board della Bce in un intervento a un convegno a Francoforte sottolineando inoltre che l'aumento del debito pubblico mette pressione sul livello dei tassi di interesse. Guardando al quadro congiunturale, l'esponente della Bce ribadisce che resta elevata l'incertezza sul trend dell'economia nell'anno in corso anche se ''dall'economia reale arrivano indicazioni incoraggianti''.

 

 

Gb: Fuori Dalla Recessione. Pil 4* Trim +0,1%, Ma Nettamente Sotto Stime
martedì, 26 gennaio 2010 10:50 LONDRA
(ASCA) - Roma, 26 gen - Ultima tra le grandi economie del Vecchio Continente anche la Gran Bretagna esce dalla recessione. Nel 4* trimestre del 2009, il Pil ha registrato una variazione congiunturale positiva pari a +0,1%, dopo quasi 2 anni sottozero, l'ultimo segno piu' si era visto nel primo trimestre del 2008. Il dato e' inferiore sia alle previsioni degli economisti (+0,4%), sia alle stime della Banca di Inghilterra (+0,6%). Rispetto al corrispondente trimestre del 2008, la contrazione su base annuale e' pari a -3,2%. Per l'intero 2009, il Pil chiude a -4,8%, si tratta della peggiore performance dell'economia britannica dal 1949. I dati sono stati diffusi dall'ufficio statistico nazionale.

 

 

Gb: King (Boe), d'Accordo Con Obama. Riformare Banche In Modo Radicale
martedì, 26 gennaio 2010 11:07 LONDRA
(ASCA-MarketNews) - Londra, 26 gen - Mervyn King, governatore della Banca di Inghilterra, si avvicina alla posizioni espresse dalla Casa Bianca sulla riforma del sistema bancario. Nel corso della sua audizione alla Commissione Tesoro del parlamento britannico, il governatore ha detto che ''occorre modificare la struttura delle passivita' delle banche. Il discorso del presidente Usa, Barack Obama, mostra che una riforma radicale e' ormai in agenda''.

 

 

Germania, vola la fiducia delle imprese
martedì, 26 gennaio 2010 11:32 BERLINO
(ANSA) - ROMA, 26 GEN - Vola a gennaio l'indice di fiducia delle imprese tedesche calcolato dall'istituto di ricerche Ifo, mai cosi' alto dal luglio del 2008. E l'ufficio di statistica inglese annuncia che la Gran Bretagna e' uscita dalla recessione. Buone notizie anche sul fronte della Francia: aumentano i consumi delle famiglie per i beni durevoli, il dato migliore degli ultimi 10 anni.

 

 

Giappone: S&P taglia outlook a negativo
martedì, 26 gennaio 2010 11:54 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 26 GEN - S&P rivede l'outlook sul debito sovrano del Giappone, portandolo da stabile a negativo in vista di un possibile declassamento. La misura potrebbe essere presa per la minore flessibilita' fiscale nella disponibilita' del governo. L'agenzia di valutazione, confermando i rating 'AA' sul lungo termine e 'A-1' sul breve, mette in guardia sulla 'diminuzione di flessibilita' della politica economica da parte del governo' che potrebbe essere motivo di downgrade.

 

 

Bce: Allocati 63,4 Miliardi a 7 Giorni. Tasso Fisso 1%
martedì, 26 gennaio 2010 - 11:59 CET
(ASCA) - Roma, 26 gen - Con una operazione di pronti contro termine la Bce ha allocato al sistema bancariop 63,434 miliardi di euro a sette giorni, tasso fisso 1%. Soddisfatte tutte le 83 richieste pervenute. Lo comunica la Bce.

 

 

Le Borse della regione Asia-Pacifico affondano
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in forte ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 2,4% a 3.019,39 punti. Era da quasi tre mesi che il listino cinese non chiudeva a tali livelli. Secondo quanto riporta Reuters la Cina avrebbe chiesto a due delle sue principali banche un aumento addizionale dello 0,5% delle loro riserve obbligatorie. L'agenzia stampa Dow Jones riporta da parte sua che almeno tre grandi banche cinesi hanno congelato la concessione di prestiti per il resto di gennaio. Tra i bancari China Construction Bank (CN000A0HF1W3) ha perso l'1,2%, Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) l'1,1% e China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) lo 0,9%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 3,2%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 4,8% e Gemdale (CNE000001790) del 6,2%. Il calo dei prezzi delle materie prime ha penalizzato i minerari ed i petroliferi. Nel settore minerario Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 3,4% e Jiangxi Copper (CN0009070615) il 2,6%. Nel settore petrolifero PetroChina (CN0009365379) ha chiuso in calo dell'1,8% e Sinopec (CN0005789556) del 4%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso del 2,4% a 20.10933 punti. La stretta al credito in Cina ha pesato sui settori bancario ed immobiliare anche sulla piazza finanziaria della città costiera. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,2%, Hang Seng Bank (HK0011000095) l'1,6%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,4% e Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) il 3,4%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso il 3,2%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l'1,9% e Henderson Land (HK0012000102) l'1,5%. Foxconn (KYG365501041) è crollato dell'8,7%. Il primo produttore al mondo di cellulari su contratto ha lanciato un profit warning.
Tra gli altri listini della regione il Taiex a Taipei ha perso il 3,5%, lo Straits Times a Singapore il 2,5% e il Kospi a Seul il 2%. La Borsa di Sydney è rimasta oggi ferma.
Redazione Borsainside 12:13

 

 

Ocse, ok il piano Obama per le banche
martedì, 26 gennaio 2010 - 13:56 CET
(ANSA) - PARIGI, 26 GEN - Il piano di Obama per le banche piace all'Ocse: potrebbe evitare nuove crisi, risolvendo i rischi piu' grossi dell'attuale finanza. Separare il nucleo del commercial banking da alcune attivita' ad alto rischio nei grandi conglomerati finanziari,e porre un freno ad ulteriori consolidamenti, puo' aiutare a evitare una nuova crisi',afferma il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria che avverte: 'Alcuni dettagli devono essere chiariti prima che il piano entri in vigore'.

 

 

Fmi: Ripresa Economica Non Uniforme. Paesi Emergenti Nuove Locomotive
martedì, 26 gennaio 2010 15:10 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 26 gen - Ripresa economica globale ''piu' forte del previsto'', scrive il Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook, tanto che viene alzata la previsione sul Pil mondiale 2010 dal +3,1% (stima formulata lo scorso mese di ottobre) a +3,9%. Una ripresa destinata a proseguire anche nel 2011 e che porta il Fondo ad alzare la previsione sul Pil mondiale del prossimo anno a +4,3% dal precedente +4,2%. Ma la ripresa non e' uniforme, spiega il Fondo, e crescono le divergenze tra economie sviluppate, destinate a tassi di crescita piu' modesta, e le economie emergenti, le nuove locomotive del pianeta. Le economie delle ''diverse aree sono caratterizzate da differenti velocita''. In particolare l'andamento lento delle economie sviluppate viene ricondotto ''alla debolezza della domanda ed alle restrizioni all'accesso al credito'', spiega il Fondo. Uno scenario ben tradotto dalle previsioni, l'insieme dei paesi sviluppati crescera' nel 2010 del 2,1% e nel 2011 del 2,4%. Tutt'altra musica per le economie emergenti: 6% nel 2010 e 6,3% nel 2011.

 

 

Fmi: Nel 2010 Cina Regina Della Crescita +10%. Spagna Maglia Nera
martedì, 26 gennaio 2010 15:38 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 26 gen - Il 2010 sara' ancora l'anno del Dragone. E' quanto emerge dalle previsioni economiche del Fondo Monetario Internazionale formulate nel consueto World Economic Outlook. La Cina infatti registrera' il piu' alto tasso di crescita del pianeta: +10% nel 2010, +9,7% nel 2011. Nessuno meglio di Pechino sia a livello di singoli paesi e sia rispetto alla crescita economica media del pianeta: +3,9% nel 2010, +4,3% nel 2011. Dietro la Cina, l'India: +7,7% nel 2010, +7,8% nel 2011. Poi il gruppo di cinque paesi asiatici dell'Asean (+4,7% nel 2010, +5,3% nel 2011). Sempre tra gli emergenti bene Brasile (+4,7% nel 2010, +3,7% nel 2011), Messico (+4% nel 2010, +4,7% nel 2011), Russia (+3,6% nel 2010, +4% nel 2011). Nel complesso il gruppo dei paesi emergenti potrebbe crescere del 6% nel 2010 e del 6,3% nel 2011. Molto piu' modesta la performance dei paesi sviluppati, nel complesso + 2,1% nel 2010 e + 2,4% nel 2011, guidati dagli Usa (+2,7% e +2,4% e dal Canada +2,6% e +3,6%). Il Giappone crescera' dell'1,7% nel 2010 e del 2,2% nel 2011. L'Eurozona presentera' una performance molto al di sotto delle media del pianeta: +1% nel 2010 e +1,6% nel 2011. La parte della locomotiva alla Germania con +1,5% e +1,9%. Tra i big 4 dell'Eurozona, l'Italia si presenta al 3* posto (+1% nel 2010, +1,3% nel 2011%), seguita dalla Spagna. A Madrid la maglia nera del globo. Nel 2010 la Spagna sara' l'unico paese a registrare una contrazione del Pil (-0,6%), per poi salire a un modesto +0,9% nel 2011.


 

 

 
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..... Giappone - Edizione Tokyo ..... Emirati Arabi - Edizione Dubai ..... India - Edizione New Delhi .....
 
 

 

26 Gennaio 2010 16:15 LONDRA - Il Sole 24 ore
VISTI DA LONTANO / Draghi alla Bce, «salto nel buio» (Ft)

Nonostante i frequenti elogi della stampa internazionale, Mario Draghi non piace a tutti. Per Ralph Atkins, del Financial Times, nominarlo presidente della Banca centrale europea sarebbe «un salto nel buio» poiché «raramente parla di politica monetaria». In sostanza, a suo parere, non si sa come la pensi.
Nel blog del Ft "Money Supply", Atkins, capo dell'ufficio di Francoforte del quotidiano londinese, giudica «noiosamente convenzionale», almeno per ora, la gara per la successione a Jean-Claude Trichet alla guida della Bce. «Solo due possibili candidati vengono menzionati», Axel Weber, presidente della Bundesbank, e Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia.
Stando a quanto scritto dal Financial Times, Weber sembra attualmente in vantaggio, ma «fortunatamente» c'è ancora molto tempo prima della decisione, poiché Trichet se ne andrà solo nel novembre 2011. Atkins si augura un dibattito approfondito su come debba essere il presidente della Bce del prossimo decennio.
Weber e Draghi, scrive, sono entrambi «attori stagionati sulla scena internazionale» – il primo ha un passato accademico, il secondo è stato vicepresidente di Goldman Sachs International - ma «potrebbero non essere graditi a tutti». Il presidente della Bce, argomenta il giornalista, deve essere capace di decisioni dure, assicurandosi nel contempo di avere dietro di lui un forte consenso nel consiglio direttivo di 22 membri, che tradizionalmente non vota.
Weber, secondo Atkins, ha opinioni decise (conservatrici), ma non è necessariamente abile nel costruire alleanze. «Mr Draghi – continua - raramente parla di politica monetaria, nonostante il suo ruolo di alto profilo come presidente del Financial Stability Board, quindi nominarlo come presidente della Bce sarebbe un salto nel buio».
Chi altro potrebbe essere un candidato? Atkins suggerisce due nomi. Primo, il tedesco Klaus Regling, ex capo della divisione degli affari economici e sociali della Commissione europea. «Essendo tedesco, avrebbe l'appoggio di Berlino». Inoltre, capisce «intimamente» come funziona la politica dell'eurozona. Il secondo candidato proposto è lo spagnolo Miguel Fernandez Ordoñez, il governatore della banca centrale spagnola. Secondo Atkins, ha già offerto una lezione mondiale di regolamentazione, poiché le banche spagnole sono le meno colpite dalla crisi finanziaria. Con l'economia spagnola duramente colpita dalla recessione, conclude Atkins, Ordoñez sarebbe in grado di comprendere il difficile atto di equilibrio necessario per incoraggiare il ritorno alla crescita senza creare nuove bolle finanziarie.

 

 

Fmi: Megale (Cgil), Si Allarga Divario Con Altri Paesi
martedì, 26 gennaio 2010 - 16:53 CET
(ASCA) - Roma, 26 gen - ''La verita' e' che nella crisi il governo non sta facendo quanto necessario e intanto si allarga il divario con gli altri paesi europei''. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, in merito alle stime del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) nell'aggiornamento del World Economic Outlook. ''Le previsioni del Fmi ci dicono, infatti che senza interventi a difesa dell'occupazione e di sostengo alla domanda interna, e dunque ai redditi da lavoro e da pensione - prosegue Megale -, saranno necessari 6/7 anni per tornare ai livelli pre crisi''. Secondo il dirigente sindacale ''la ragione principale di questa piu' bassa crescita dell'economia italiana, rispetto a paesi come Germania, Francia e Inghilterra, risiede nella totale assenza di qualsiasi progetto di politica industriale, di sostegno all'occupazione e di riforma fiscale''. Su questo ultimo punto, in particolare, per Megale ''appare evidente la tendenza del nostro governo a non stimolare equita' e crescita attraverso provvedimenti di natura fiscale, mentre tutti gli altri governi dei paesi industrializzati hanno invece scelto la leva fiscale per sostenere i redditi da lavoro e di conseguenza la domanda interna''. Per questo la Cgil, ''soprattutto in una fase cosi' dirimente come quella attuale, e con la dovuta attenzione all'equilibrio dei conti pubblici, ha aperto una vertenza con il governo per un fisco giusto: una riforma fiscale basata su un principio di redistribuzione del reddito e della ricchezza, gia' visto nella storia di tutti i principali paesi europei, anche in questa crisi, che porti in tre anni a lavoratori dipendenti e pensionati 100 euro in piu' in busta paga ogni mese, attraverso elementi di forte solidarieta' generati da una vera, e non mediatica, lotta all'evasione e da un'imposta su gli 'ultraricchi'''. Una misura che ''sulle orme del governo inglese, francese e di quelli scandinavi, permetta all'Italia di ritrovare una crescita ed uno sviluppo tanto equilibrati quanto in espansione. Solo cosi' - conclude Megale - il nostro Paese puo' ambire ad una relazione diretta tra lavoro, cittadinanza e stato. In una parola democrazia''

 

 

Cina, Fmi non vede un serio rischio di bolle sul mercato
REUTERS - martedì, 26 gennaio 2010 17:03 NEW YORK
Il Fondo monetario internazionale non vede un serio rischio di bolle speculative sul mercato cinese.
A sostenerlo, nel corso di una conferenza stampa nella capitale statunitense, è Jorg Decressin, a capo della divisione di studi economici mondiali dell'organizzazione.
"I prezzi degli asset in diversi settori specifici di alcune regioni della Cina potrebbero risultare in lievitazione, ma sicuramente non c'è alcuna diffusa bolla degli asset", ha affermato.
Poco prima, nell'aggiornamento del Global Financial Stability Report, il Fondo monetario aveva rivelato che l'aumento dei prezzi sui mercati di alcuni mercati emergenti non poteva ancora considerarsi un fenomeno eccessivo e diffuso.

 

 

Usa: Congresso, Deficit Federale 2010 a 1.350 Mld Pari a 9,2% Del Pil
martedì, 26 gennaio 2010 17:04 WASHINGTON
(ASCA-MarketNews) - Washington, 26 gen - La Commissione bilancio del Congresso Usa prevede una leggera diminuzione del deficit federale per quest'anno. Il disavanzo e' stimato a 1.350 miliardi di dollari, un livello leggermente inferiore a quello del 2009 (1.400 miliardi). Nonostante questo impercettibile miglioramento, il rapporto deficit/pil resta molto elevato a quota 9,2%. Per il 2011 si prevede un calo del disavanzo a 980 miliardi, nel 2012 a 650 miliardi, nel 2013 a 539 miliardi, nel 2014 a 475 miliardi. Per quanto riguarda la dinamica del Pil: +2,1% nel 2010, +2,4% nel 2011. La disoccupazione dovrebbe scendere dal 10% di quest'anno al 9,5% nel 2011 ed al 6,5% nel 2012. Nel 2010 il debito pubblico salira' al 60% del Pil, nel 2011 raggiungera' il 67%. Nel 2001 il rapporto debito/pil degli Usa era appena il 33%.

 

 

Merrill Lynch, India guida ripresa
martedì, 26 gennaio 2010 - 18:19 CET
(ANSA) - MILANO 26 GEN - Sono Cina e India i paesi di punta della ripresa globale, con una crescita che nel 2010 dovrebbe attestarsi rispettivamente al 10% e al 17%. E' quanto emerge dal 'Merrill Lynch Wealth Management Year Ahead 2010'. La crescita prevista, sempre quest'anno, negli Stati Uniti e nell'area euro e' piu' modesta e dovrebbe fermarsi, rispettivamente, al 3% e al 2%. L'economia del Giappone, dopo una flessione stimata di 6 punti percentuali nel 2009, dovrebbe mettere a segno una crescita del 3%.

 

 

Usa: fiducia consumatori a 55,9
martedì, 26 gennaio 2010 18:24 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 26 GEN - L'indice che misura la fiducia dei consumatori americani a gennaio ha segnato un rialzo a 55,9 punti da 52,9 di dicembre (rivisto a 53,6). Lo riferisce Bloomberg. Il dato e' superiore alle previsioni degli analisti che indicavano un rialzo a 53,5 punti.

 

 

Le borse europee salgono sulla scia di Wall Street, brilla Siemens
Dopo quattro sedute negative di fila i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,3%, iI DAX a Francoforte lo 0,7%, il CAC40 a Parigi lo 0,7%, il FTSE MIB a Milano lo 0,2% e lo SMI a Zurigo lo 0,5%. La fiducia dei consumatori è salita a dicembre negli USA ai suoi più alti livelli degli ultimi seidici mesi. La notizia ha messo in ombra i timori legati alla stretta creditizia in Cina e fatto tornare gli acquisti sulle borse del Vecchio Continente.
Siemens (DE0007236101) ha guadagnato il 5,1%. Il gruppo tedesco ha aumentato lo scorso trimestre a sorpresa il suo utile operativo.
Molto bene anche Novartis (CH0012005267): +2,1% a CHF 56,85. L'impresa svizzera ha comunicato questa mattina che il suo utile è aumentato lo scorso trimestre del 52%. Novartis ha inoltre annunciato un cambio del suo CEO.
Novo-Nordisk (DK0060102614) ha guadagnato il 3,5%. La FDA statunitense ha approvato il farmaco Victoza dell'impresa danese per il trattamento del diabete di tipo 2. Tra gli altri titoli del settore farmaceutico AstraZeneca (GB0009895292) ha chiuso in rialzo dell'1,5%, GlaxoSmithKline (GB0009252882) dell'1,5%, Roche (CH0012032048) dell'1,2% e Sanofi-Aventis (FR0000120578) dell'1,4%.
Peugeot (FR0000121501) ha guadagnato a Parigi il 2,1%. Secondo delle voci di stampa le trattative tra l'impresa francese e Mitsubishi Motors (JP3899800001) si troverebbero in una fase di stallo e potrebbero anche fallire.
Munich Re (DE0008430026) ha guadagnato l'1,2%. Il leggendario finanziere Warren Buffett ha aumentato la sua partecipazione nel gigante delle riassicurazioni al di sopra del 3%.
La debolezza dei prezzi dei metalli ha penalizzato i minerari. BHP Billiton (GB0000566504) ha perso l'1%, Rio Tinto (GB0007188757) l'1,1% e Xstrata (GB0031411001) l'1,7%.
La maggior parte dei bancari ha chiuso in ribasso. Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha perso il 2,3%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) l'1,6%, Deutsche Bank (DE0005140008) l'1,1%, Crédit Agricole (FR0000045072) l'1%, UniCredit (IT0000064854) il 2,2% e UBS (CH0024899483) l'1,7%.
Redazione Borsainside 18:44

 

 

Disoccupazione: Ilo, e' a Cifre Record Nel Mondo, 212 Mln Nel 2009
martedì, 26 gennaio 2010 18:53 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 26 gen - Disoccupazione record nel mondo: e' arrivata a 212 milioni nel 2009 a seguito di un incremento senza precedenti di 34 milioni rispetto al 2007, all'apice della crisi globale. E' quanto emerge dal nuovo rapporto dell'Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) sulle tendenze globali dell'occupazione. Sulla base delle previsioni economiche del Fondo Monetario Internazionale, l'ILO stima che la disoccupazione globale tendera' a rimanere elevata anche nel 2010. Nelle economie avanzate e nei paesi dell'Unione Europea si calcola per il 2010 un incremento dei disoccupati di 3 milioni di persone, mentre nelle altre regioni i tassi si stabilizzeranno ai livelli attuali o diminuiranno solo lievemente. L'ILO ha inoltre affermato che il numero dei giovani disoccupati nel mondo e' aumentato di 10,2 milioni tra il 2007 e il 2009, l'incremento piu' elevato dal 1991. Secondo l'ILO, i lavoratori che hanno un'occupazione ''vulnerabile'' nel mondo sono oltre 1 miliardo e mezzo, ovvero piu' della meta' (50,6 per cento) della manodopera mondiale. Secondo le stime, questa cifra avrebbe registrato un aumento di oltre 100 milioni tra il 2008 e il 2009. Il Rapporto indica inoltre che 633 milioni di lavoratori e le loro famiglie vivevano con meno di 1,25 dollari al giorno nel 2008, con 215 milioni di lavoratori addizionali a rischio poverta' nel 2009. Cosi', l'ILO rimarca l'urgenza di ampliare la copertura degli schemi di protezione sociale di base al fine di tutelare i poveri dagli effetti devastanti delle improvvise fluttuazioni dell'economia.

 

 

26 Gennaio 2010 19:27 DAVOS - Il Sole 24 ore
Davos, i manager sono ottimistie hanno fiducia nella ripresa

Trai top manager c'è piu' ottimismo sulla ripresa economica, anche se i timori su una ricaduta dell'economia mondiale non sono del tutto spariti. Anche perché le previsioni non poche volte sono state smentite dai fatti.
Comunque, l'ottimismo emerge dal tredicesimo Global Ceo Survey, elaborato da PricewaterhouseCooper (PwC) e presentato alla vigilia dell'apertura del World Economic Forum di Davos. L'81% dei 1.198 capitani d'impresa interrogati da PwC ha fiducia in una ripresa economica nei prossimi mesi. Il 40% indica anche di voler assumere nella prossima fase.
I manager che hanno preso parte all'indagine appartengono a 52 Paesi e, a proposito di assunzioni di personale, i piu' determinati sono nell'area Asia-Pacifico ed in Brasile.
Per quel che riguarda la sola Italia, il 95% degli intervistati ritiene che vi sarà crescita nei prossimi tre anni ed il 63% indica una crescita nel breve periodo. Il 30% dei chief executive officer italiani intende ampliare gli organici nel corso del 2010.
Tornando a livello mondiale, solo un quarto dei manager prevede di ridurre gli impieghi quest'anno. Nel complesso la visione dei ceo intervistati è molto meno scura rispetto a quella di un anno fa, anche se una certa prudenza rimane. Una ricaduta dell'economia e dunque una lunga recessione è la voce principale sul versante dei timori, indicata dal 65%. Alle spalle di questa, una eccessiva regolamentazione delle attività economiche, temuta dal 60%. Altri timori, a seguire: i prezzi dell'energia, la instabilità dei mercati finanziari. Il 61% dei manager appartenenti al settore bancario e finanziario è cosciente della perdita di fiducia subita dal comparto, dopo la recente crisi finanziaria.

 

 

Usa: Dopo No Senato Obama Vuole Task Force Casa Bianca
martedì, 26 gennaio 2010 - 19:39 CET
(AGI) - Washington, 26 gen. - Il presidente Usa Barack Obama sta considerando la possibilita' di creare una propria task force anti-deficit, dopo il no del Senato alla proposta di istituire una commissione bipartisan per ridurre il deficit federale. "E' certamente una delle due, tre cose su cui abbiamo iniziato a discutere" rivela il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs.

 

 

Gm: Conferma Accordo Con Spyker Per Cessione Saab
martedì, 26 gennaio 2010 - 20:09 CET
(ASCA-AFP) - New York, 26 gen - La General motors conferma le indiscrezioni lanciate dalla tv Cnbc sull'accordo con l'olandese Spyker per la cessione della casa automobilistica Saab (Stoccolma: SAABB.ST - notizie) . ''Oggi - ha annunciato il vice presidente corporate per la pianificazione e le alleanze di Gm (NYSE: GM - notizie) , John Smith - annunciamo una grande notizia sia per i dipendenti della Saab e i rivenditori che per i milioni di clienti della casa automobilistica, i fan sparsi per il mondo e per la General motors stessa''. ''Gm, Spyker Cars (Amsterdam: SPYKR.AS - notizie) e il governo svedese - ha aggiunto Smith - hanno lavorato duramente e con creativita' per raggiungere un accordo che assicurera' un futuro sostenibile per un brand unico che rappresenta un'icona per l'industria automobilistica''. Nella nota si spiega che Spyker dara' vita a una nuova societa' che si chiamera' Saab Spyker Automobiles alla quale verra' associato il marchio Saab. L'accordo dovrebbe chiudersi entro meta' febbraio

 

 

26 Gennaio 2010 20:18 NEW YORK
FED: BERNANKE, IL VOTO A FINE SETTIMANA
di APCOM
La votazione per la riconferma del capo della Banca Centrale Usa si potrebbe tenere giovedi' o venerdi'. Molti i senatori contrari per la politica che ha portato in crisi Wall Street e l'economia americana.
Il senatore democratico Harry Reid, leader di maggioranza al Senato americano, ha detto di sperare in un voto per la riconferma di Ben Bernanke alla guida della Fed entro giovedì o venerdì.
Il capo della Banca Centrale americana è stato messo clamorosamente in discussione negli ultimi giorni, con molti senatori che hanno ritirato il loro appoggio ad un suo secondo mandato. E' l'effetto della sconfitta elettorale in Massachusetts per i democratici, che ha riportato la politica in contatto con il risentimento e le paure degli americani verso l'economia e la finanza.
Molti senatori hanno puntato il dito contro la politica monetaria di Bernanke, ritenendola responsabile, se non complice, della condotta che ha portato Wall Street e l'economia americana sull'orlo del baratro.
Stando agli ultimi conteggi, Bernanke dovrebbe comunque riuscire ad ottenere i 60 voti necessari per la riconferma.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Chiusura negativa, Mosca -2,8%
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca il 2,8% a 1.444,33 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati al di sopra della media. I timori legati alla stretta al credito in Cina ed il calo dei prezzi delle materie prime hanno fatto scattare oggi una pioggia di vendite sul mercato azionario russo. Tutte le blue chips della Borsa di Mosca hanno registrato delle forti perdite. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 4,3%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 5,2%, Gazprom (RU0007661625) il 2,5%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il 3,2% e Sberbank (RU0009029540) il 2,5%.
Il BUX a Budapest ha perso l'1,1% a 21.649,55 punti. Tra i titoli di maggior peso del listino ungherese OTP Bank (HU0000061726) ha perso l'1,3%, Magyar Telekom (HU0000016522) l'1,5% e MOL (HU0000068952) il 2,5%. Gedeon Richter (HU0000067624) ha beneficiato del suo carattere difensivo ed ha guadagnato lo 0,3%.
Il PX a Praga ha perso l'1% a 1.183,20 punti. Tutti i titoli principali del listino ceco hanno riperso il terreno guadagnato ieri. Komercni Banka (CZ0008019106) ha chiuso in calo del 2,3%, Erste Group Bank (AT0000652011) dello 0,3% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) dell'1,1%.
Il WIG a Varsavia ha perso l'1,3% a 39.998,71 punti. I titoli dei produttori di materie prime hanno guidato la lista dei ribassi. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso il 2,9%, PKN Orlen (PLPKN0000018) l'1,5% e Lotos (PLLOTOS00025) il 2,8%. Bene controtendenza il settore dei media. TVN (PLTVN0000017) ha guadagnato il 2,2%, Agora (PLAGORA00067) il 2,8% e Cyfrowy Polsat (PLCFRPT00013) lo 0,3%.
Redazione Borsainside 20:40

 

 

Banche: Ue, nel 2010 nuovo stress test
martedì, 26 gennaio 2010 20:59 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 26 GEN - Le banche del vecchio Continente nel 2010 saranno di nuovo sottoposte ad uno 'stress test' coordinato a livello europeo. Lo ha detto Giovanni Carosio, presidente del Cebs (Comitato europeo di vigilanza bancaria), nel corso di un'audizione al Parlamento europeo. Il nuovo stresso servira' a verificare la solidita' finanziaria delle banche e la loro resistenza di fronte a eventuali nuove crisi.

 

 

Le borse dell'America Latina chiudono contrastate
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l'1,1% a 65.523,73 punti. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato la debole performance dei titoli dei produttori di materie prime. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in ribasso del 2,5%. Il prezzo del petrolio è sceso ieri a New York al di sotto di quota $75 al barile. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 2,6%. Il prezzo del rame ha chiuso ieri al NYMEX in ribasso dell'1,6%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,6% a 30.651,56 punti. Il listino messicano ha beneficiato del positivo dato sulla fiducia dei consumatori negli USA. Tra i titoli principali dell'IPC América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato il 2,2%, Cemex (MXP225611567) il 3,8% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,1%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha perso l'1,5%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,5% e il General a Lima lo 0,3%. L'IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,7%, l'IGBC a Bogotà lo 0,9% e l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,2%.
Redazione Borsainside 00:55

 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA DEBOLI A CAUSA DI GIAPPONE E CINA

26 Gennaio 2010 14:00 NEW YORK - WSI
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Si teme per lo stato di salute delle finanze giapponesi e per una stretta sul credito a Pechino. Tiene il Nasdaq: Apple registra il miglior trimestre della sua storia. Solidi anche i conti di Texas Instruments. In forte calo i metalli.
Si preannuncia una seduta in lieve calo a Wall Street, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca un'ora e mezzo all'inizio delle contrattazioni scambiano sotto i livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo pagina).

Sul mercato crescono le preoccupazioni per lo stato di salute delle finanze della seconda maggiore economia mondiale, il Giappone, e per le misure che la Cina adottera' per limitare la forte crescita nazionale.

Intanto gli investitori aspettano con ansia di conoscere la decisione della Fed sui tassi di interesse e su eventuali exit srategy, la riconferma o meno del numero uno della Banca Centrale, l'intervento di Obama alla State of the Union e gli ulteriori sviluppi in materia di sistema di controllo del settore finanziario.

L'agenzia Standard & Poor's ha rivisto l'outlook sul debito sovrano del Giappone, portandolo da stabile a negativo in vista di un possibile declassamento. A monte della decisione il fatto che il governo del Partito Democratico non sta agendo con tempismo per risolvere i problemi finanziari interni.
 

In un primo momento tale avvertimento ha spinto il dollaro in rialzo verso lo yen, prima che il biglietto verde scivolasse nuovamente, sfavorito da un incremento della propensione al rischio. Nel frattempo i timori su una possibile stretta sui prestiti in Cina ha inflitto un duro colpo ai mercati asiatici.

E' entrata ormai nel vivo la stagione delle trimestrale, con i risultati di colossi del calibro di Johnson & Johnson, DuPont, Verizon e Travelers che verranno pubblicati in giornata.

Malgrado le difficili condizioni economiche, Apple ha registrato ieri a mercati chiusi il miglior trimestre della sua storia. La societa' californiana ha venduto un numero di iPhone superiore alle previsioni, ma ha detto che tali cifre avrebbero potuto essere piu' alte, ma la societa' ha voluto mantenere sotto controllo i livelli delle scorte.

Sugli altri mercati, in forte calo i metalli, in particolare il platino. Nel comparto energetico in flessione le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $0.62 attestandosi a quota $74.64 al barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce a $1.4085. In calo anche l’oro a $1092.90 l’oncia (-$3.90). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.5800% dal 3.6120% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e' in ribasso di 2.50 punti (-0.23%) a 10090.10.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna +1.75 (+0.10%) a 1800.25.

Il contratto sull'indice Dow Jones cede 8.00 punti (-0.08%) a quota 10132.00.

 

 

 

WALL STREET: IN CALO, TIMORI SU ECONOMIA GLOBALE

26 Gennaio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Malgrado i conti migliori del previsto di componenti del Dow come Apple, DuPont e Travelers, il mercato non riesce ad estendere i guadagni di ieri. Pechino impone stretta sul credito. Gli investitori non rischiano e cercano riparo nel dollaro.
Apertura in rosso per i listini americani, che stanno cosi' vanificando i rialzi di ieri nonostante una nuova serie di risultati trimestrali migliore delle stime. Il Dow Jones cede lo 0.38% a 10157.72 punti, il Nasdaq lo 0.55% a 2198.60 punti, mentre l'S&P 500 lascia sul campo lo 0.63% a quota 1089.86.

Le componenti del Dow Travelers, Verizon e Johnson & Johnson hanno tutte riportato utili solidi, dopo che ieri a mercati chiusi la produttrice di chip Texas Instruments e il gigante informatico Apple hanno presentato cifre piu' alte delle attese, rivedendo inoltre al rialzo le linee guida.

A placare l'entusiasmo sulle cifre di Apple ha influito un cambiamento nel modo di calcolare i numeri fiscali. I risultati sono pero' stati sufficienti a far si' che Citigroup alzasse il prezzo obiettivo dell'azienda californiana, i cui titoli sono in progresso di circa l'1.5%.

Il morale generale e' abbastanza basso a causa delle notizie secondo cui la Cina ha imposto delle restrizioni sulle attivita' di credito delle Banche, cui si e' aggiunto il downgrade del rating sul debito sovrano del Giappone da parte dell'agenzia S&P. Entrambe hanno inflitto un duro colpo ai mercati asiatici. L'outlook del Sol Levante e' passato da stabile a negativo.

Una minaccia di questo tipo ha convinto alcuni investitori ad andare alla ricerca di beni sicuri, il che ha spinto in rialzo il biglietto verde, attualmente in progresso dello 0.5% contro le valute rivali. Questo andamento non favorisce le materie prime, con l'indice CRB Commodity che cede un punto percentuale.

E' entrata ormai nel vivo la stagione delle trimestrali, con i profitti di colossi del calibro di Johnson & Johnson e DuPont che sono risultati superiori delle stime. L'azienda farmaceutica ha riportato cifre in realta' contrastanti. Ad un utile piu' alto delle attese hanno fatto da contraltare le previsioni poco incoraggianti per l'anno prossimo. J&J ha emesso infatti un outlook per il 2010 che ha raggiunto a mala pena le previsioni di Wall Street.

La societa' chimica ha riportato utili migliori del previsto nel quarto trimestre, grazie ad un balzo del 12.3% del fatturato. DuPont ha inoltre alzato l'outlook sui profitti dell'anno appena iniziato. Da parte sua l'operatore tlc Verizon ha archiviato il trimestre in perdita, ma ha anche registrato una crescita dei clienti nel settore della telefonia mobile.

Trimestre da record per Travelers. La compagnia assicurativa newyorchese, aggiunta al Dow, ha registrato un utile netto in rialzo del 60% a quota $1.29 miliardi, ovvero $2.36 per aizone, dai $801 milioni, ossia $1.35, del corrispondente periodo di un anno prima. La notizia e' piaciuta al mercato, con i titoli che guadagnano terreno.

Malgrado le difficili condizioni economiche, Apple ha registrato ieri a mercati chiusi il miglior trimestre della sua storia. La societa' californiana ha venduto un numero di iPhone superiore alle previsioni, ma ha detto che tali cifre avrebbero potuto essere piu' alte, ma la societa' ha voluto mantenere sotto controllo i livelli delle scorte. Al momento i titoli accelerano del 2%.

In ambito macro gli investitori hanno ricevuto notizie da un certo punto di vista positive dal fronte immobiliare: anche se leggermente inferiori alle stime, in novembre i prezzi delle case (indice S&P/Case-Shiller) sono migliorati rispetto al mese precedente per il sesto mese consecutivo, dimostrando che per il mercato del mattone il peggio dovrebbe essere ormai alle spalle.

Intanto che il mercato aspetta con ansia di conoscere la decisione della Fed sui tassi di interesse e su eventuali exit srategy, la riconferma o meno del numero uno della Banca Centrale, l'intervento di Obama alla State of the Union e gli ulteriori sviluppi in materia di sistema di controllo del settore finanziario, alle 16 italiane vedra' pubblicati i dati relativi alla fiducia dei consumatori in gennaio e all'indice dei prezzi delle case relativo al periodo di novembre a cura della FHFA.

Sugli altri mercati, in forte calo i metalli, in particolare il platino. Nel comparto energetico in flessione le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $1.18 attestandosi a quota $74.08 al barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce a $1.4061. In calo anche l’oro a $1088.20 l’oncia (-$8.60). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.5900% dal 3.6120% di ieri.

 

 

 

 

WALL STREET: VIRA IN POSITIVO INCORAGGIATA DAI CONSUMI

26 Gennaio 2010 18:00 NEW YORK - WSI
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I listini hanno invertito rotta dopo la pubblicazione dei dati sulla fiducia dei consumatori, salita sui massimi da un anno e mezzo. I conti migliori del previsto delle aziende sono gia' scontati sui prezzi dei titoli.
La borsa di New York reagisce dopo un avvio sottotono e si porta sopra i livelli di parita', estendendo cosi' i rialzi visti ieri. Ad innescare una corsa agli acquisti sono state le notizie del terzo incremeneto consecutivo mensile della fiducia dei consumatori.

L'inizio di seduta era stato caratterizzato da una certa debolezza, dovuta in gran parte alle notizie di una stretta sui requisiti per le attivita' di prestito bancarie imposta in Cina, che ha pesato inevitabilmente sui listini. A meta' seduta gli indici principali viaggiano pero' intorno al +0.5%.

La fiducia dei consumatori ha raggiunto i livelli piu' alti da settembre 2008, superando anche le attese degli analisti. Se a queste cifre si uniscono quelle confortanti pubblicate ieri secondo cui il peggio per il settore delle vendite al dettaglio e' ormai alle spalle, ecco che si capisce perche' i mercati hanno trovato la forza per invertire rotta. Secondo gli ultimi dati a disposizione, le vendite retail dovrebbero crescere del 2.5% quest'anno dopo la contrazione del 2.5% subita nel 2009.

La maggior parte delle trimestrali intanto e' risultata migliore del previsto, ma questo non e' bastato a sostenere il mercato e mettere in secondo piano le preoccupazioni riguardanti l'economia, alimentate dalle notizie provenienti dalla Cina, ma anche dal Giappone, il cui rating sul debito sovrano e' stato tagliato a negativo da stabile.

Le componenti del Dow Travelers, Verizon e Johnson & Johnson hanno tutte riportato utili solidi, dopo che ieri a mercati chiusi la produttrice di chip Texas Instruments e il gigante informatico Apple hanno presentato cifre piu' alte delle attese, rivedendo inoltre al rialzo le linee guida. Tuttavia e' ormai opinione diffusa tra gli investitori che numeri di questo tipo siano gia' scontati nel valore dei titoli in Borsa.

A placare, anche se solo in parte, l'entusiasmo sulle cifre di Apple ha poi influito un cambiamento nel modo di calcolare i numeri fiscali. I risultati sono pero' stati sufficienti a far si' che Citigroup alzasse il prezzo obiettivo dell'azienda californiana, i cui titoli sono in progresso di circa l'3.5%.

Intanto il mercato aspetta con ansia di conoscere la decisione della Fed sui tassi di interesse e su eventuali exit srategy, la riconferma o meno del numero uno della Banca Centrale Ben Bernanke, l'intervento del presidente Barack Obama alla State of the Union e gli ulteriori sviluppi in materia di sistema di controllo del settore finanziario.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Insurance-KIE +2.0% (TRV earnings), Oil Services-OIH +2.0% (BHI earnings), Regional Banks-KRE +1.8%(Oppenheimer upgrades/ZION earnings), Solar Energy-TAN +1.7%, Mexico-EWW +1.3%, Retailers-RTH +1.1%, NDAQ 100-QQQQ +1.1% e Metals and Mining-XME +1.0%. Le peggiori: Silver-SLV -1.7%, Telecom-IYZ -1.6%, Livestock-COW -1.5%, Natural Gas-UNG -3.4%, Spain-EWS -2.0%, Taiwan-EWT -2.0%, Emerging Markets-EWX -1.9%, South Korea-EWY -1.8%.

Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 455 milioni di pezzi al NYSE e 1.08 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1508 a 1429 al Nyse e 1195 a 1351 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 57 a 6 al NYSE e 34 a 14 al Nasdaq.

 

 

 

 

WALL STREET: BRUCIA I GUADAGNI CON I FINANZIARI

26 Gennaio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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La crescita della fiducia dei consumatori sui massimi da settembre 2008 non e' sufficiente a controbilanciare le perdite degli istituti bancari (-1.5%). Denaro su Apple e Travelers, che chiude in vetta al Dow. Euro in calo. Dow -0.03%, Nasdaq -0.32%.
La Borsa di New York chiude in moderato ribasso una seduta caratterizzata dall'incertezza. Non sono bastati una serie di risultati societari migliori del previsto cui si sono uniti dati macro confortanti.

I guadagni del pomeriggio si sono lentamente, ma inesorabilmente ridotti sul finale, anche a causa del peggioramento dei titoli finanziari (benchmark settoriale XLF -1.5%). Il Dow Jones ha perso lo 0.03% a quota 10193.46, il Nasdaq lo 0.32% a 2203.73 punti, mentre l'S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0.42% attestandosi in area 1092.15.

Il mercato aveva aperto le contrattazioni in rosso, preoccupato dalle ripercussioni che avra' sull'economia mondiale il piano di Pechino per limitare i prestiti bancari. Gli investitori statunitensi (e non solo loro) temono che un eventuale rallentamento della poderosa crescita cinese possa destabilizzare la ripresa degli altri Paesi.

Ad attirare in un secondo momento acquirenti sul mercato ha contribuito il miglioramento dell'outlook sulle condizioni economiche da parte del Fondo Monetario Internazionale.

Come dimostra la crescita della fiducia dei consumatori in gennaio, gli americani sono sempre piu' ottimisti sul futuro immediato. Il rialzo superiore alle previsioni dei dati ha rilanciato le prospettive per una ripresa solida dell'economia.

La maggior parte delle trimestrali intanto e' risultata migliore del previsto, contribuendo a sostenere il mercato e a mettere in secondo piano le preoccupazioni riguardanti l'economia, alimentate dalle notizie provenienti anche dal Giappone, il cui rating sul debito sovrano e' stato tagliato a negativo da stabile.

Le componenti del Dow Travelers, Verizon e Johnson & Johnson hanno tutte riportato utili solidi, dopo che ieri a mercati chiusi la produttrice di chip Texas Instruments e il gigante informatico Apple hanno presentato cifre piu' alte delle attese, rivedendo inoltre al rialzo le linee guida. Tuttavia e' ormai opinione diffusa tra gli investitori che numeri di questo tipo siano gia' scontati nel valore dei titoli in Borsa.

A placare, anche se solo in parte, l'entusiasmo sulle cifre di Apple ha poi influito un cambiamento nel modo di calcolare i numeri fiscali. I risultati sono pero' stati sufficienti a far si' che Citigroup alzasse il prezzo obiettivo dell'azienda californiana, i cui titoli sono in progresso di circa l'3.5%.

Intanto il mercato aspetta con ansia di conoscere la decisione della Fed sui tassi di interesse e su eventuali exit srategy, la riconferma o meno del numero uno della Banca Centrale Ben Bernanke, l'intervento del presidente Barack Obama alla State of the Union e gli ulteriori sviluppi in materia di sistema di controllo del settore finanziario.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in flessione le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $0.56 attestandosi a quota $74.70 al barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce a $1.4076. In calo anche l’oro a $1100.00 l’oncia (+$3.20). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' salito al 3.6300% dal 3.5840% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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