MUTUI: DA SEC IMMINENTE GIRO DI
VITE SU AGENZIE DI RATING
09 Giugno 2008
15:12 ROMA
- di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 9
GIU - La Securities and Exchange Commission, la Consob
americana, sta per mettere mano a un giro di vite sulle
agenzie di rating. La Sec - stando alle indiscrezioni
riportate dall'agenzia Bloomberg - potrebbe raccomandare
questa settimana che Fitch, Moody's e Standard & Poor's non
offrano più alle banche di investimento servizi di
consulenza su come poter raggiungere i livelli più elevati
nella graduatoria dei prodotti di finanza strutturata. In
particolare, l'attenzione della Sec si è focalizzata sulle
cosidette asset-backed securities (Abs), ossia le
obbligazioni garantite da mutui e altri attivi, finite in
questi mesi al centro della bufera finanziaria innescata dal
collasso del credito subprime. Le agenzie di rating sono
finite sotto accusa per non aver dato per tempo l'allarme
sui titoli a rischio, cui in precedenza avevano assegnato
rating favorevoli. Dallo scorso anno la Sec ha avviato una
indagine e il prossimo 11 giugno verrà proposta formalmente
una nuova normativa sulle agenzie di rating, che ha come
primo obiettivo quello di eliminare il conflitto di
interesse che finora si è venuto a creare tra le agenzie di
rating e le banche di investimento. A queste ultime le
agenzie di rating offrono infatti non soltanto i giudizi
sulla solvibilità de titoli emessi, ma anche consulenza su
come strutturare i titoli in modo da ottenere voti più alti
possibile.(ANSA).
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MUTUI: ALTRE SVALUTAZIONI IN ARRIVO
PER UBS, CITIGROUP, MERRILL LYNCH
09 Giugno
2008 15:13 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Un'analista di
Oppenheimer & Co. (che in passato era stata molto accurata
nelle sue previsioni) stima che Citigroup, Merrill Lynch e
UBS dovranno mettere in bilancio passivita' per ulteriori
$10 miliardi oltre a quelli gia' persi nei mesi scorsi, in
seguito alle conseguenze dellA crisi subprime.
Le ulteriori svalutazioni per Citigroup, Merrill Lynch e UBS
per complessivi $10 miliardi sulle posizioni di debito hanno
un motivo preciso di essere, scrive l'agenzia Bloomberg: i
due maggiori assicuratori americani di bond (monoline) sono
stati penalizzati con l'eliminazione del rating tripla A,
stando all'analista di Oppenheimer & Co. Meredith Whitney.
MBIA e Ambac Financial Group, leader mondiali nel settore
dell'assicurazione di titoli obbligazionari corporate, lo
scorso 5 giugno hanno visto ridursi da Standard & Poor's il
rating indicativo della massima solidita' finanziaria. Cio'
ha comportato a catena effetti immediati sul rating di oltre
$1 trilione (1000 miliardi) di titoli obbligazionari
garantiti appunto da MBIA e Ambac Financial Group, compresi
quindi quelli in portafoglio a Citigroup, Merrill Lynch e
UBS. La Whitney, secondo Bloomberg, aveva previsto correttamente
che Citigroup avrebbe tagliato il suo dividendo. Adesso
l'analista ha aumentato la stima di perdite legate alle "monoline"
rispetto a una sua previsione risalente allo scorso gannaio
che valutava il "buco" complessivo in $40 miliardi.
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WALL
STREET: RECUPERO FINALE,
CHIUSURA CONTRASTATA
09 Giugno 2008 22:10
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Sotto pressione il
comparto tecnologico, riesce il recupero solo al Dow Jones.
Ritraccia dai massimi il greggio. Spunti positivi dal
comparto case. Presentato il nuovo iPhone: sorpresa nel
prezzo.
Il brusco calo di Lehman Brothers e l’evidente debolezza
dell’intero comparto hi-tech hanno impedito ai principali
indici azionari Usa di recuperare con convinzione terreno
dopo il brusco sell-off della scorsa settimana, costato
quasi 400 punti al Dow Jones. L’indice industriale ha
guadagnato lo 0.58% a 12281 grazie al colpo di reni finale,
l’S&P500 ha guadagnato lo 0.08% a 1361, il Nasdaq ha perso
lo 0.61% a 2459.
Acquisti maggiormente concentrati sul Dow Jones dunque,
comunque supportato dall’avanzamento del colosso fast Food
McDonald’s (MCD), salito di oltre 3 punti percentuali grazie
alle vendite comparate di maggio attestatesi a livelli
nettamente migliori delle attese. Tra le blue chip, a
chiudere in rialzo sono state anche Alcoa (AA), General
Motors (GM) e Exxon Mobil.
In calo invece i titoli finanziari con Bank of America (BAC)
e Citigroup (C) in ribasso del 3% circa, JP Morgan (JPM) ha
lasciato sul terreno addirittura l’8%. La banca d’affari
Lehman Brothers (LEH) ha continuato a soffrire dopo aver
annunciato una perdita record per il secondo trimestre pari
a $2.8 miliardi e l’emissione di titoli per la raccolta di
nuovi capitali per un valore di $6 miliardi. Mai nella
storia del gruppo si era assistito a numeri cosi’ deludenti,
cancellati 8 anni di guadagni.
Alcune pressioni hanno interessato anche il comparto
tecnologico, in attesa dell’aggiornamento infratrimestrale
che sara’ fornito subito dopo la chiusura da Texas
Instruments (TXN). Il colosso dei chip e’ considerato un po’
la cartina di tornasole del settore hi-tech. Ha chiuso in
ribasso la societa’ Internet Google (GOOG), cosi’ come Apple
(AAPL). Steve Jobs, CEO del gruppo di Cupertino, ha
presentato durante la conferenza degli sviluppatori apertasi
a San Francisco, la nuova versione del rivoluzionario
telefono cellulare iPhone, piu’ veloce rispetto al modello
orginale. A sorprendere e’ stato soprattutto l’annuncio sul
prezzo, tagliato di ben $200.
Sul fronte macro, alcune note positive sono emerse dal
comparto immobiliare. Nel mese di aprile si e’ registrato un
inatteso recupero delle vendite di case con contratti in
corso, spiazzando nettamente gli analisti che invece avevano
pronosticato un calo.
Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con
consegna luglio hanno ceduto $4.19 a $134.35 al barile. Sul
valutario, in netto calo l’euro rispetto al dollaro. Nel
tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due
valute e’ di 1.5626. Stabile l’oro: i futures con scadenza
agosto sul metallo prezioso hanno ceduto 90 centesimi a
$898.10 l’oncia. In buon rialzo anche i bond. Il rendimento
sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.9920%.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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USA:
VENDITE DI CASE CON CONTRATTI IN CORSO +6.3%
09 Giugno 2008 16:00
NEW YORK
-
di ANSA ________________________________
Il dato di aprile
sorprende gli analisti. Le attese del mercato erano per un
calo dell’1%. Maggior rialzo da ottobre.
Le vendite di case con contratti in corso hanno registrato
una variazione positiva ad aprile pari a +6.3%. Si tratta
del miglior risultato da ottobre.
Battute le attese degli analisti che erano per una
contrazione dell’1%.
Lo scorso mese il dato e’ risultato in calo dell’1%. Su base
annuale il dato e' in calo -13.1%.
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PETROLIO: ARABIA SAUDITA ANNUNCIA RIUNIONE SU VOLATA PREZZI
09 Giugno 2008 22:00
NEW YORK
-
di ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 9
GIU - L'Arabia Saudita, il maggior paese esportatore di
petrolio, annuncia la convocazione di una riunione fra i
paesi produttori e quelli consumatori di greggio per
studiare le cause della fiammata dei prezzi in corso. Il
consiglio dei ministri sauditi, riunito sotto la presidenza
di re Abdallah, ha incaricato il ministro del petrolio Ali
Al-Nouaimi di "convocare un incontro fra i rappresentanti
dei paesi produttori, di quelli consumatori e delle società
che operano nella produzione, esportazione e vendita di
greggio". L'annuncio arriva tre giorni dopo il maggior
rialzo giornaliero segnato dalle quotazioni petrolifere e
nel giorno in cui il prezzo medio della benzina negli Usa ha
superato per la prima volta i 4 dollari al gallone. La
riunione avrà come obiettivo quello di "esaminare la
fiammata dei prezzi e le sue cause", spiega il ministro
dell'informazione e della cultura saudita, Iyad Madani,
sottolineando che l'Arabia Saudita, "in coordinamento con i
paesi dell'Opec e i principali paesi produttori di petrolio,
lavora per assicurare un adeguato approvvigionamento del
mercato e per prevenire un aumento dei prezzi del petrolio
anormale e ingiustificato". (ANSA).
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FED: ACCORDO CON 17 BANCHE SU MODIFICHE CREDIT-DEFAULT SWAP
10 Giugno 2008
01:22 NEW YORK -
di ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 10 GIU -
La Fed e le 17 banche che controllano il 90% del trading dei
credit-default swap hanno raggiunto un accordo per apportare
dei cambiamenti che allentano il rischio di un collasso del
mercato, che vale 62 trilioni di dollari. Lo ha annunciato
la Fed di New York. Fra le banche che hanno sottoscritto
l'accordo figurano Morgan Stanley, Deutsche bank e Goldman
Sachs. I cambiamenti "aiuteranno a migliorare l'abilità del
sistema di governare le conseguenze di un eventuale
fallimento - commenta il presidente della Fed di New York,
Timothy Geithner -. Ci aspettiamo dei progressi
significativi nei prossimi sei mesi".(ANSA).
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CAMBI: FED PREOCCUPATA PER DOLLARO, RIVIVE FINE ANNI '80
10 Giugno 2008
01:22 NEW YORK
-
di ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 10 GIU - Le preoccupazioni della Fed sulla debolezza
del dollaro non smuovono la Bce che, per contrastare
l'inflazione, è pronta ad alzare i tassi di interesse già il
mese prossimo, spingendo così l'euro sempre più in alto a
scapito del dollaro. Il biglietto verde ha tirato ieri un
sospiro di sollievo dopo le parole del segretario americano
Henry Paulson, secondo il quale l'ipotesi di un intervento
sui tassi di cambio "non è totalmente da escludere". Nei
giorni scorsi, la debolezza del biglietto verde ha spinto,
per la prima volta, anche il presidente della Fed a uscire
allo scoperto e a manifestare i propri timori. Un dollaro
debole, infatti, aumenta le pressioni inflazionistiche negli
Stati Uniti e fa diminuire la fiducia degli investitori
negli asset americani. Anche il presidente George W. Bush,
all'inizio del suo viaggio Europa, ha ribadito ieri che un
dollaro forte "é interesse degli Stati Uniti". Sembra così
riproporsi per la banca centrale americana quanto accaduto
alla fine degli anni '80, solo che all'epoca al posto della
Bce c'era la Bundesbak che, gli Usa e anche gli altri Stati
europei, "rimproveravano per mantenere i tassi elevati",
afferma il Financial Times, osservando come, quindi, "niente
è mai veramente nuovo nell'economia globale". Un eventuale
rialzo dei tassi da parte della Bce aumenterebbe il divario
con il costo del denaro negli Usa. "Il mandato della Fed
prevede di bilanciare inflazione e crescita, a differenza di
quello della Bce, e la sua filosofia di 'risk management'
l'ha portata a tagliare drasticamente i tassi per evitare i
rischi di una recessione severa". Le due banche centrali -
prosegue il Ft - sono così giunte a valutazioni di politca
monetaria completamente diverse, in cui la Bce si prepara a
una stretta mentre la Fed, anche alla luce degli ultimi dati
sul mercato del lavoro, sembra avere le mani legate anche se
spiragli di un possibile aumento dei tassi sembrano giungere
da più parti. (ANSA).
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UBS: INVESTITORI PREVEDONO NUOVE SVALUTAZIONI
10 Giugno 2008 02:03
NEW YORK
-
di ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 10
GIU - Nuove svalutazioni in vista per Ubs: secondo gli
investitori la banca svizzera sarà costretta a ulteriori
svalutazioni in seguito al deterioramento di alcuni asset
legati ai mutui sbprime. Quanto annunciato da Lehman
Brothers "é chiaramente indicativo di quello che ci si deve
aspettare per Ubs, in seguito al deterioramento del mercato
inglese e dei titoli con rating AAA", affermano alcuni
analisti. Le buie prospettive per la banca svizzera arrivano
proprio mentre Ubs ha completato l'aumento di capitale da
15,97 miliardi di franchi svizzeri (15,67 miliardi di
dollari). Alcuni dirigenti dell'istituto hanno ceduto i
diritti in loro possesso per acquistare azioni: una mossa,
questa, che i fatto riduce la loro quota controllata in Ubs.(ANSA).
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PETROLIO:
STRAUSS-KAHN,POSSIBILE ARRIVO A 200 DLR ENTRO ANNO
10 Giugno 2008 02:12
NEW YORK -
di ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 10
GIU - "E' possibile che il prezzo del petrolio arrivi a 200
dollari entro la fine dell'anno". Lo ha detto il direttore
generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique
Strauss-Khan. "Se la domanda è: è possibile che un barile
arrivi a 200 dollari - precisa Strauss-Khan - entro la fine
dell'anno come alcuni esperti dicono? Certo che è
possibile".(ANSA).
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FED:
BERNANKE, IMPEGNATI A GARANTIRE STABILITA' FINANZIARIA
10 Giugno 2008 02:36
NEW YORK
-
di ANSA ____________________
(ANSA) - NEW YORK, 10
GIU - La Fed "rimane fortemente impegnata" a garantire la
stabilità finanziaria. Lo ha detto il presidente della Fed,
Ben Bernanke, intervenendo a un convegno a Boston.(ANSA).
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FED:
BERNANKE, RISCHI SOSTANZIALE RALLENTAMENTO DIMINUITI
10 Giugno 2008 02:36
NEW YORK -
di ANSA ____________________
(ANSA) - NEW YORK, 10
GIU - I rischi di un "sostanziale rallentamento"
dell'economia sono "diminuiti rispetto a un mese fa". Lo ha
detto il presidente della Fed, Ben Bernanke, definendo
comunque "non benvenuti" i recenti dati sull'andamento del
mercato del lavoro.(ANSA).
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FED:
INFLAZIONE ELEVATA, RISCHI DA PETROLIO
10 Giugno 2008 02:36
NEW YORK -
di ANSA ____________________
(ANSA) - NEW
YORK, 10 GIU - Il presidente della Fed, Ben Bernanke,
ribadisce che l'inflazione resta elevata e alcuni rischi
sono legati al petrolio: la banca centrale - assicura -
resisterà all'erosione delle aspettative per l'inflazione
nel lungo termine". Nelle parole di Bernanke gli analisti
intravedono la disponibilità della Fed a ritoccare al rialzo
i tassi di interesse se ce ne fosse bisogno nel corso
dell'anno.
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WALL
STREET: IL RECUPERO DEL
DOLLARO BLOCCA IL GREGGIO
10 Giugno 2008 22:00
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Gli indici azionari
americani hanno archiviato la seduta a due velocita’, con il
Dow Jones avanzato dello 0.08% a 12289, l’S&P500 in calo lo
0.24% a 1358 e il Nasdaq in perdita dello 0.43% a 2448. Il
calo del greggio, particolarmente volatile nell’arco della
seduta, ha permesso agli indici di recuperare dai minimi
giornalieri, che nella fase iniziale indicavano perdite
vicine al punto percentuale. Resta comunque una forte
incertezza tra gli operatori in seguito alle ultime
dichiarazioni di Bernanke sull’inflazione. Nessun supporto
e’ giunto infine dall’unico dato macro presente in
calendario.
Nell’ultimo intervento pubblico, il presidente della Fed ha
confermato che il mercato statunitense ha assistito ad
un’accelerazione delle pressioni inflazionistiche negli
ultimi mesi, ed ha annunciato che la Banca Centrale e’
pronta ad intraprendere le misure necessarie per garantire
la stabilita’ dei prezzi. Cio’ si traduce in una ripresa
della politica monetaria restrittiva e dunque in un aumento
dei tassi d’interesse che, secondo molti analisti, potrebbe
essere effettuato nel meeting del prossimo 29 ottobre.
A beneficiare di cio' e’ stato il dollaro, rafforzatosi nei
confronti delle principali valute internazionali. Il cambio
nei confronti dell’euro e’ sceso a quota 1.5452: tenuto
conto del recupero gia’ segnato nella sessione precente, si
tratta del maggiore apprezzamento degli ultimi 3 anni. Ad
offrire una spinta al greenback e’ stato anche il Segretario
del Tesoro Henry Paulson, che si e’ detto "non contrario" ad
un intervento sul mercato delle valute in favore del
biglietto verde.
Il recupero della moneta americana e l’abbassamento delle
stime sulla domanda globale di petrolio da parte
dell’Agenzia Energetica Internazionale, hanno depresso le
quotazioni del greggio, costretto a ritracciare dai massimi
giornalieri di $137, per chiudere a $131.31 al barile, in
ribasso di $3.04. Tonfo anche per l’oro: i futures con
scadenza agosto sul metallo prezioso hanno ceduto $26.90 a
$871.70 l’oncia.
In calo di conseguenza i titoli delle societa’ energetiche e
minerarie. Exxon Mobil (XOM) e Chevron (CVX) hanno guidato
al ribasso l’intero comparto all’interno dell’S&P500, in una
misura che non si vedeva da tre mesi. U.S. Steel (X),
secondo produttore di metalli, e Newmont Mining (NEM), terzo
produttore di oro, hanno registrato la peggiore performance
da marzo.
"Ci troviamo ancora in una situazione in cui l’appetito
degli investitori per gli investimenti a maggior rischio e’
molto contenuto" ha affermato James Dunigan, capo degli
investimenti di PNC Advisors. "C’e’ una lunga lista di
fattori di cui preoccuparsi".
Nel comparto tecnologico, Texas Instruments (TXN) ha
comunicato un incremento delle stime sugli utili attesi per
il trimestre in corso. Il colosso dei chip per la telefonia
si aspetta un EPS compreso tra 43 e 47 centesimi, mentre i
ricavi dovrebbero attestarsi in un range di $3.33-3.46
miliardi. Il titolo non e’ pero’ riuscito ad avanzare
Ad avanzare di oltre il 2% e’ stato invece il titolo Apple (AAPL),
all’indomani dell’inizio della conferenza degli sviluppatori
a San Francisco. Grandi novita’ sono arrivate dal gruppo di
Cupertino, riguardanti soprattutto il telefono palmare
iPhone: maggiore velocita’, introduzione di nuovi software,
funzionalita’ GPS, lancio in 70 Paesi e un considerevole
taglio di prezzo (da $399 a $199 per la versione da 8
GigaByte).
L'unico dato macroeconomico presente in calendario non ha
fornito purtroppo alcun segnale incoraggiante che avrebbe
potuto avere l'effetto di rilanciare i listini. Nel mese di
aprile il deficit della bilancia commerciale Usa si e’
infatti allargato in misura superiore alle attese,
attestandosi ai maggiori livelli degli ultimi 13 mesi. In
netto calo anche i bond. Il rendimento sul Treasury a 10
anni e’ salito al 4.0990% dal 3.9920% di lunedi’.
Fonte -
WallStreetItalia.com |
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FED:
BERNANKE;ALLARME PREZZI,RISCHI RALLENTAMENTO SCESI/ANSA
10 Giugno 2008
03:03 NEW YORK
-
di ANSA ________________________________
DATI DISOCCUPAZIONE DELUDONO, MA SU OUTLOOK IMPATTO MODESTO
(ANSA) - NEW YORK, 10 GIU - I rischi di un "sostanziale
rallentamento" dell'economia americana sono diminuiti
nell'ultimo mese, ma quelli legati all'inflazione sono
aumentati. Il presidente della Fed, Ben Bernanke, rassicura
sullo stato di salute dell'Azienda America ma ribadisce
l'allarme inflazione, che resta "alta". Bernanke sembra così non
chiudere la porta a un eventuale aumento dei tassi di interesse
negli Usa quest'anno, se ce ne fosse bisogno. "Anche se
l'attività nel trimestre in corso sarà debole, il rischio che
l'economia registri un sostanziale rallentamento é diminuito nel
corso dell'ultimo mese", spiega Bernanke, non nascondendo la
propria delusione per l'andamento del mercato ma constatando,
comunque, che i dati diffusi sulla disoccupazione incideranno
sull'outlook solo "in modo modesto". "Gli effetti della politica
monetaria e dello stimolo fiscale concesso dall'amministrazione
si stanno manifestando nell'economia - aggiunge -. E si assiste
anche a un graduale miglioramento nei mercati creditizi e
finanziari". L'economia americana, in ogni caso, non è
completamente fuori pericolo: "Il protrarsi della contrazione
nel mercato immobiliare e i continui aumenti dei prezzi
dell'energia suggeriscono che i rischi per la crescita restano
al ribasso". "Gli ultimi aumenti dei prezzi del petrolio hanno
spinto al rialzo i rischi inflazionistici, così come le
aspettative di inflazione. Il Federal Open Market Committee (Fomc)
resisterà duramente all'erosione delle aspettative di inflazione
nel lungo termine, perché se tali aspettative non saranno
saldamente ancorate potrebbero destabilizzare la crescita",
aggiunge il p[residente della Fed, ribadendo ancora una volta
l'impegno della banca centrale nell'assicurare la stabilità
finanziaria. Attualmente i tassi di interesse negli usa sono al
2% (4% in Eurolandia) e la prossima riunione del Fomc è in
programma fra due settimane: dalla riunione non si attendono
novità, la Fed cioé dovrebbe lasciare invariato il costo del
denaro. A lasciare intravedere la possibilità che la Fed possa
ritoccare al rialzo i tassi di interesse sono stati ieri anche
altri componenti della banca centrale, i presidenti della Fed di
Dallas e di New York, rispettivamente Richard Fisher e Timothy
Geithner.(ANSA).
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USA:
BILANCIA COMMERCIALE PEGGIORE DELLE ATTESE
10 Giugno 2008
14:30 NEW YORK
-
di ANSA ________________________________
Nel mese di
aprile il deficit commerciale negli Stati Uniti e' cresciuto
del 7.8% a $60.9 miliardi. Il consensus era per un valore di
$60 mld.
Nel mese di aprile il deficit della bilancia commerciale USA
e' cresciuto del 7.8% rispetto al mese precedente a quota di
$60.9 miliardi. Il dato di marzo e’ stato rivisto al ribasso
a $56.5 miliardi da $58.2 mld.
Il dato e’ stato comunicato dal Dipartimento del Commercio
Usa.
Lo sbilancio si e’ rivelato superiore alle stime degli
analisti che erano per un’espansione del deficit a $60
miliardi.
Tenuto conto dell’inflazione, l’attuale gap della bilancia
commerciale e’ il piu’ contenuto da aprile 2003.
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PETROLIO:
AIE, E' CRISI STRUTTURALE, PRONTI A USO RISERVE
11 Giugno 2008 10:37
ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 11 GIU
- Il mondo si trova di fronte a una "crisi petrolifera"
dovuto allo squilibrio fra domanda e offerta, e l'Agenzia
internazionale per l'Energia (Aie) è pronta a liberare le
scorte d'emergenza. Lo ha detto il direttore esecutivo
dell'organizzazione parigina, Nobuo Tanaka, in un'intervista
alla Bloomberg, evidenziando che "qualsiasi incidente a
impianti petroliferi è in grado di causare un'interruzione
dell'offerta". Per questo "all'Aie stiamo monitorando il
mercato e siamo pronti a chiedere il ricorso alle riserve
strategiche di petrolio in qualsiasi momento, nel caso si
verificasse un importante dissesto". I futures sul petrolio
'Wti', dopo le parole di Tanaka, sono balzati fino a 132,95
dollari al barile da 131,31 di ieri, per poi rallentare la
corsa a 132,65.(ANSA).
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FED:
BEIGE BOOK;BOTTEGHINI BROADWAY SOFFRONO,TURISMO NY FRENA
11 Giugno 2008 20:48
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 11
giu - Turismo in difficoltà, nonostante il mini dollaro, e
botteghini di Broadway sempre meno affollati. La fotografia
scatta dalla Fed di New York e pubblicata nel Beige Book
ritrae la Grande Mela, quartier generale di Wall Street e
delle maggiori istituzioni finanziarie statunitensi e non
solo, non lascia adito a dubbi: l'economia cittadina soffre
e neanche il dollaro debole sembra dare una mano. "In aprile
le vendite dei teatri di Broadway sono in calo del 10%
rispetto a un anno fa", spiega la Fed di New York. "Una
qualche ripresa si è avuta in maggio, ma le vendite
risultano sempre in flessione".(ANSA).
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USA: IL CHRYSLER BUILDING AD ABU DHABI, IL FLATIRON A UN
ITALIANO
11 Giugno 2008 16:25
NEW YORK
-
di REUTERS ________________________________
Due degli immobili di
prestigio piu' conosciuti di New York, il Chrysler Building
e il Flatiron Building, passano di mano. Sono gli effetti
del dollaro super-debole che induce i non-americani a fare
shopping edilizio. L'italiano Valter Mainetti ha comprato il
pacchetto di maggioranza del Flatiron attraverso la sua
societa', Sorgente Group.
Secondo alcune fonti uno dei fondi "sovrani" piu' ricchi di
petro-dollari, Abu Dhabi Investment Council, sta negoziando
per $800 milioni (un prezzo molto basso) l'acquisizione del
75% del Chrysler, uno dei piu' famosi grattacieli del mondo,
risalente agli anni '30. Il pacchetto sara' rilevato da TMW
- il braccio tedesco di un fondo d'investimento che voleva
vendere la proprieta'.
Valter Mainetti ha confermato la sua acquisizione di una
quota di maggioranza del Flatiron Building al settimanale
Time attraverso la sua societa', Sorgente Group. Il Flatiron
(letteralmente significa "ferro da stiro", per la sua
caratteristica forma triangolare) fu completato nel 1902 e
con i suoi 22 piani e' stato per decenni il piu' alto
grattacielo di Manhattan, fino a quando fu superato nel 1929
dall'Empire State Building. Si trova all'intersezione tra
Fifth Avenue, Broadway, e la 23rd Street.
Secondo Time, col supporto di un euro fortissimo e di un
dollaro debole, gli europei comprano qualsiasi cosa
denominata in "greenback", dalle mutande boxer di Gap agli
iPhones, ai condomini di lusso a Palm Beach e Miami. Questa
fase ricorda molto quella in cui erano i giapponesi a
comprare l'America, a New York in particolare fece scalpore
il passaggio di mano del Rockefeller Center nel 1989.
Sempre a New York il mese scorso e' andata in porto una
maxi-transazione immobiliare, la vendita del GM Building e
tre altre proprieta' del gruppo Macklowe/Equity Portfolio
per un totale di $3.95 miliardi. Compratori, un gruppo di
investitori tra cui i fondi sovrani del Kuwait e del Qatar e
il fondo Boston Properties.
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WALL
STREET: SELL-OFF, DOW JONES
-200 PUNTI
11 Giugno 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Altro sell-off per gli
indici americani, ancora una volta pressati dalle
preoccupazioni su inflazione e dal caro-greggio. Il Dow
Jones ha ceduto l'1.68% a 12083, l’S&P500 l'1.69% a 1335, il
Nasdaq e’ arretrato del 2.24% a 2394. I listini non riescono
a trovare la strada dei rialzi a causa dell’assenza di
catalizzatori positivi che possano giustificare il rientro
degli operatori sull’azionario.
"Perche’ si assista ad uno stop del calo degli indici sono
necessarie news economiche positive, o un raffreddamento dei
prezzi energetici" ha affermato Rober Pavlik, capo degli
investimenti del gruppo Oaktree Asset Management. Le notizie
emerse dal Beige Book della Fed non sono incoraggianti:
nella maggior parte dei distretti Usa l’economia ha subito
un rallentamento nell’ultimo mese, cosi’ come la spesa dei
consumatori, alle prese con i rincari di bollette e
carburante.
Dopo lo scivolone di martedi’, il greggio ha ripreso con
forza a spingersi al rialzo, supportato dal calo superiore
alle attese delle scorte settimanali. A fornire una spinta
alle quotazioni sono state anche le dichiarazioni del CEO di
Gazprom, secondo cui l’oro nero arrivera’ a toccare i $250
al barile entro il 2010. I futures con consegna luglio hanno
archiviato la seduta in progresso di $5.07 a $136.38 al
barile.
Gli operatori continuano a mostrarsi preoccupati
dall’incessante aumento dei prezzi energetici. Le
conseguenze di un aumento dei tassi d’interesse a livello
globale, per contenere l’inflazione, e di una riduzione
della spesa delle famiglie, fungono da deterrente per gli
investimenti sul comparto azionario.
Gli unici titoli del Dow Jones in grado di chiudere in
rialzo sono stati Exxon Mobil (XOM), Chevron (CVX) e Du Pont
(DD). A rivestire la maglia nera all’interno dell’indice
industriale e’ stato il gigante dell’alluminio Alcoa (AA),
arretrato di oltre il 7% a causa di un’esplosione in uno
degli impianti australiani che ne hanno rallentato la
produzione; JP Morgan ha tagliato il rating sull’azienda da
"Overweight" a "Neutral". In netto calo anche i titoli
finanziari Citigroup (C) e American Express (AXP).
Ad essere prese di mira dai ribassisti sono state anche le
azioni tecnologiche. La Semiconductor Industry Association
ha tagliato le stime sulla crescita per l’anno in corso dal
7.7% al 4.8%, citando pressioni sui prezzi dei chip di
memoria. Il Philadelphia Semiconductor Index (SOXX) ha
ceduto il 2.70%, lo spider SMH e’ arretrato -3.20%.
La Royal Bank of Scotland (RBS) ha annunciato che le
svalutazioni trimestrali saranno sostanzialmente in linea
con quanto annunciato nel mese di aprile, pari a circa $5.9
miliardi. Pesanti vendite sul titolo Amerigroup (AGP), dopo
che la societa’ assicurativa ha posticipato la comunicazione
dell’outlook a causa di negoziazioni sui costi ancora in
corso con lo stato del Tennessee.
In ambito di mergers & acquisitions, il gruppo retail di
prodotti per l’ufficio Staples (SPLS) ha ottenuto il
supporto di Corporate Express (CXP) al quarto tentativo di
rilevare la rivale olandese, offrendo un corrispettivo di
$2.6 miliardi in cash.
Sugli altri mercati, sul valutario, in recupero l’euro sul
dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.5556. In progresso l’oro. I
futures con consegna agosto sul metallo prezioso sono
avanzati di $11.70 a $882.90 l’oncia. In rialzo i Titoli di
Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al
4.073%.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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DRAGHI,
bassi tassi hanno contribuito a crisi finanziaria
11 Giugno 2008 20:52
ROMA - di
Reuters ________________________________
ROMA (Reuters) - Le
banche centrali dovrebbero trarre una lezione dal quadro di
bassi tassi di interesse e credito facile che ha contribuito
alla crisi finanziaria innescata dai mutui subprime Usa. E'
quanto sostiene Mario Draghi, governatore della Banca
d'Italia e membro del consiglio della Bce, in un discorso
tenuto ad Amsterdam per l'Associazione olandese delle banche
estere. Draghi ritiene che le banche centrali non siano
riuscite a mitigare del tutto le tensioni sui mercati
monetari e, pur definendosi "ansiosamente ottimista",
avverte che non è chiaro se si sia toccato il fondo della
crisi. "La situazione potrebbe ancora peggiorare", si legge
nel testo del discorso in italiano diffuso ai giornalisti.
Per il presidente del Financial stability forum, le banche
centrali "hanno tratto importanti lezioni dalla crisi". "Il
livello eccezionalmente basso dei tassi di interesse negli
anni scorsi aveva contribuito alla crescita eccessiva della
liquidità, al mispricing dei diversi strumenti finanziari,
ad allocare il rischio in maniera efficiente", ha detto
Draghi. "Le banche centrali dovrebbero considerare questi
effetti al momento di fissare i tassi di riferimento della
politica monetaria. Nel nuovo contesto finanziario la
politica monetaria ha un legame sempre più stretto con la
stabilità finanziaria, che le banche centrali non possono
più trascurare". Il presidente della Banca centrale europea
Jean-Claude Trichet la settimana scorsa ha sorpreso i
mercati annunciando per il mese prossimo un probabile
aumento del tasso europeo fermo al 4% da circa un anno. Dopo
aver osservato che "le banche centrali devono vagliare
l'evoluzione di un ampio insieme di indicatori, oltre
all'andamento dell'inflazione", Draghi sottolinea come "il
framework di politica monetaria della Bce si distingue per
il suo ampio grado di articolazione". COSTI SALVATAGGI
RICADANO SOPRATTUTTO SU SOCI E MANAGER Le banche centrali
hanno svolto un "ruolo cruciale nella gestione della crisi",
ma "non hanno potuto attenuare le tensioni sui mercati
monetari". "E' ormai chiaro", prosegue Draghi, "che alla
radice del problema vi sono le forti incertezze sulla
qualità di prodotti finanziari di ammontare pari a migliaia
di miliardi di dollari". Sulle condizioni di fondo dei
mercati potrebbero ripercuotersi negativamente un
deterioramento del ciclo economico e ulteriori riduzioni dei
valori immobiliari. "Un aumento delle perdite potrebbe
rendere i primary broker riluttanti ad assumere rischi di
controparte, inducendoli a fissare margin requirements più
elevati, che potrebbero costringere gli hedge funds a
liquidare posizioni di ingente valore. Ciò potrebbe
provocare una nuova andata di vendite e accentuare le
pressioni al ribasso sui prezzi dei titoli". Un ulteriore
aspetto che richiederà un'attenta valutazione da parte delle
banche centrali, secondo Draghi, è l'azzardo morale. "Gli
interventi in favore di singoli intermediari con rilevanza
sistemica comportano un costo, in quanto potrebbero
incoraggiare l'assunzione di rischio da parte di altre
banche", dice il governatore riferendosi al salvataggio
dell'istituto britannico Northern Rock e della statunitense
Bear Stearns da parte della Federal Reserve attraverso Jp
Morgan. "Per contenere l'onere regolamentare che può
associarsi all'estensione del safety net garantito dalle
banche centrali, il costo dei salvataggi deve ricadere
quanto più possibile sugli azionisti e sui massimi dirigenti
delle banche in crisi".
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SONDAGGIO:
RIALZO TASSI EURO A LUGLIO
12 Giugno 2008 14:24
LONDRA - di
REUTERS ________________________________
Secondo Reuters, 61
degli 81 economisti intervistati nel panel si aspetta un
rialzo dei tassi di 25 punti base per la fine del terzo
trimestre e, molto probabilmente, in occasione della
riunione della Bce il 3 luglio.
Gli economisti prevedono per il mese prossimo la stretta sui
tassi di interesse della zona euro, che il mercato ha
iniziato a scontare la settimana scorsa, e hanno rivisto di
nuovo al rialzo le stime di inflazione per quest'anno. E'
quanto emerge da un sondaggio Reuters.
I commenti di diversi esponenti della Banca Centrale Europea
circa la possibilità di un rialzo dei tassi a luglio, già
ventilata dal governatore Jean-Claude Trichet, ha finalmente
convinto gli analisti a prevedere una manovra restrittiva.
Gli economisti interpellati - che continuavano a scommettere
su un allentamento della politica monetaria a dispetto
dell'aumento dell'inflazione - adesso non prevedono più che
i tassi scendano sotto il 4% attuale entro la fine del 2009.
Viceversa, il sondaggio mensile (condotto fra il 6 e il 12
giugno) mostra che 61 degli 81 economisti intervistati si
aspetta un rialzo dei tassi di 25 punti base per la fine del
terzo trimestre e, molto probabilmente, in occasione della
riunione dell'istituto centrale il 3 luglio. La settimana
scorsa, solo 24 su 62 anticipavano una stretta. La maggior
parte degli intervistati continua tuttavia a prevedere un
taglio nel primo trimestre del 2009 a mano a mano che
l'economia rallenta e l'inflazione si mitiga.
Parallelamente, il sondaggio evidenzia una sensibile
revisione al rialzo delle stime di inflazione, attesa adesso
in media al 3,4% quest'anno rispetto al 3,1% previsto a
maggio. E' la settima volta negli ultimi otto sondaggi che
la previsione viene ritoccata al rialzo. Gli economisti
comunque non si aspettano ulteriori rialzi dopo quello di
luglio, in linea con quanto suggerito da diversi esponenti
della Bce. Le previsioni restano tuttavia lontane da quelle
scontate dai mercati finanziari che prezzano pienamente due
rialzi del costo del denaro della zona euro entro fine anno.
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USA:
VENDITE AL DETTAGLIO IN AUMENTO +1.0%
12 Giugno 2008 14:30
NEW YORK- di
ANSA ________________________________
Il dato e'
migliore delle attese degli economisti. Le stime erano per
un progresso dello 0.5%. Escluso il comparto dell’auto il
dato sale dell’1.2%.
Nel mese di maggio le vendite al dettaglio negli Stati Uniti
hanno registrato una variazione positiva dell’1%%. Si tratta
del maggior rialzo degli ultimi 6 mesi. Battute le attese
degli analisti che eranp per un incremento dello 0.5%. Nel
mese precedente il dato era sceso dello 0.2%, poi rivisto al
rialzo a +0.4%.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Commercio.
Esclusa la componente delle automobili, il dato e’ risultato
in rialzo dell’1.2%.
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USA:
PREZZI IMPORT +2.3% NEL MESE DI MAGGIO
12 Giugno 2008 14:30
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Il dato e’
superiore alle attese del mercato. Le stime degli analisti
erano per un progresso dell’1.1%. Escluso il settore
petrolifero il rialzo e’ pari a +0.5%.
Nel mese di maggio i prezzi all’importazione negli Stati
Uniti hanno registrato una variazione positiva del 2.3%,
guidati ancora una volta dal rialzo dei prodotti energetici,
schizzati +7.8%. Esclusa tale componente il rialzo e’ pari a
+0.5%.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Sono risultati in progresso dello 0.3% i prezzi alle
esportazioni.
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WALL
STREET: RIDUCE I GUADAGNI CON
RECUPERO GREGGIO
12 Giugno 2008 22:04
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Dopo aver trattato in
deciso rialzo per gran parte della giornata, i listini
americani hanno ritracciato nelle ore finali di scambi,
indeboliti dal rialzo del petrolio, riuscito a rimbalzare
sui minimi giornalieri. L’annuncio relativo alla conclusione
delle trattative tra Yahoo! e Microsoft ha inoltre influito
negativamente sull’intero comparto tecnologico, costringendo
i listini a ridurre lo spessore del rialzo. Il Dow Jones ha
guadagnato lo 0.48% a 12141, l’S&P500 lo 0.33% a 1339, il
Nasdaq lo 0.43% a 2404.
Gli operatori continuano a mostrarsi incerti sulle attuali
condizioni economiche, gli elevati prezzi energetici
mantengono vive le paure di un rallentamento della spesa dei
consumatori e della crescita economica in generale. Eppure
alcuni segnali incoraggianti a riguardo erano arrivati dal
fronte macro, grazie al dato sulle vendite al dettaglio che
ha evidenziato un ritorno agli acquisti da parte dei
consumatori americani. Il balzo dell’indicatore, salito il
doppio delle attese, sembra pero’ essere dovuto all’effetto
del programma di stimolo fiscale lanciato dal governo, e non
destinato dunque a continuare.
La Fed si e’ detta preoccupata dell’attuale dinamica
inflazionistica ed ha annunciato che agira’ nel modo
migliore per garantire la stabilita’ dei prezzi. Venerdi’
sara’ rilasciato il dato sul CPI (prezzi al consumo) che
offriranno un quadro piu’ chiaro a riguardo. Intanto, nel
mese di maggio, l’indicatore dei prezzi alle importazioni e’
avanzato in misura superiore alle attese, guidato al rialzo
dalle componenti petrolifere.
Dopo essere scivolato ad un minimo di seduta di $131.55, il
petrolio e’ riuscito ad invertire rotta e chiudere la
sessione in progresso. I futures con consegna luglio sono
avanzati di 56 centesimi a $136.96 al barile. Il recupero
dell’oro nero ha avuto l’effetto di erodere gran parte dei
guadagna realizzati nell’arco della seduta dal comparto
azionario.
Sul fronte societario, a mantenere le luci accese sul
comparto finanziario e’ stato il terremoto ai vertici della
banca d’affari Lehman Brothers (LEH) che ha annunciato
l’uscita dall’a societa’ del responsabile finanziario, Erin
Callan, e del direttore operativo, Joseph Gregory. Nei
giorni scorsi la banca aveva annunciato che riportera’ la
prima perdita trimestrale assoluta da quando quotata in
borsa.
Notizie negative anche per il gruppo di mutui ipotecari
Thornburg Mortgage (TMA) che ha riportato una perdita
trimestrale di $3.3 miliardi; Keycorp (KEY) ha annunciato un
taglio del dividendo; Citigroup (C) ha liquidato un fondo
acquistato meno di un anno fa ad un prezzo superiore a $800
milioni. Gli strategist di Morgan Stanley hanno comunque
migliorato il giudizio sul comparto finanziario da "Underweight"
a "Neutral", fiduciosi in un recupero delle attivita’ nei
prossimi mesi.
Nel settore tecnologico, vendite sostenute per il portale
Internet Yahoo! (YHOO) subito dopo l’annuncio della
conclusione delle trattative con Microsoft (MSFT). L’azienda
dovrebbe comunicare un’intesa sulla pubblicita’ con l’altro
colosso Internet, Google. L’azione ha ceduto circa il 10%.
In ambito di merger & acquisition, il colosso della birra
InBev ha offerto $46 miliardi per rilevare Anheuser-Busch,
il produttore americano della popolare Budwiser. Il titolo
BUD e’ salito del 5%.
Sugli altri mercati, sul valutario, in calo l’euro nei
confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a
New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5419. In
ribasso l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo
prezioso sono avanzati di $10.90 a $872.00 l’oncia. In netto
calo anche i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ schizzato al 4.2050% dal 4.073% di mercoledi’.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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FED:
BERNANKE,BENE BANCHE REGIONALI,ANTICIPANO TREND ECONOMIA
12 Giugno 2008
18:05 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 12 giu - I componenti del board delle Fed regionali
"ci forniscono informazioni sullo stato dell'economia da una
prospettiva unica. Spesso ci forniscono un early warning
sugli andamenti economici prima che questi vengano mostrati
dalle statistiche ufficiali". Lo ha detto il presidente
della Fed, Ben Bernanke, intervenendo a un incontro della
Fed di Kansas City.(ANSA).
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MUTUI:
CADONO TESTE A LEHMAN, LE VITTIME DELLA CRISI /SCHEDA
12 Giugno 2008
21:12 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 12 giu - Erin Callan e Joseph Gregory, rispettivamente
chief financial officer e chief operating officer di Lehman
Brothers, sono solo le ultime due teste cadute ai vertici
delle grandi banche in seguito alla difficoltà create dalla
crisi dei mutui subprime, scoppiata nell'agosto scorso. Ecco
di seguito l'elenco dei nomi eccellenti scivolati con la
crisi: - JOSEPH GREGORY (Lehman Brothers): Ha assunto il
ruolo di chief operating officer nel 2004, festeggiando così
i suoi 30 anni di servizio nella banca. La sua sostituzione
è stata annunciata oggi e al suo posto è stato nominato
Herbert Bart H. McDade III. - ERIN CALLAN (Lehman Brothers):
Nominata chief financial officer nel 2007, dopo essere
entrata nella squadra Lehman l'anno precedente. La sua
sostituzione, così come quella di Gregory, è stata
annunciata oggi. Il suo posto sarà preso Ian Lowitt. Callan
non lascerà l'azienda, ma tornerà alla divisione investment
banking. - KEN THOMPSON (Wachovia): amministratore delegato
di Wachovia dal 2000 ha lasciato l'incarico, su richiesta
del board, all'inizio del mese in seguito alle perdite
subite dalla banca. Thompson, che è entrato in Wachovia nel
1976, è momentaneamente sostituito da Lanty Smith. - KERRY
KILLINGER (Washington Mutual): si dimette dalla carica di
presidente di Washington Mutual all'inizio del mese, dopo le
perdite record registrate dalla banca. Killinger ha però
mantenuto la carica di amministratore delegato
dell'istituto. - MARCEL OSPEL (Ubs): Entrato in qualità di
presidente nel 2001 in Ubs, Ospel ha annunciato lo scorso
aprile che non si ripresenterà per la rielezione
all'assemblea degli azionisti in seguito ai miliardi di
perdite e svalutazioni accumulati. - JAMES CAYNE (Bear
Stearns): amministratore delegato dal 1993, ha lasciato
l'incarico nel gennaio scorso in seguito all'infuriare delle
critiche dovute alle forti perdite. Cayne aveva deciso di
rimettere le deleghe operative mantenendo comunque la carica
di presidente. Cayne era approdato in Bears Stearns nel
1969. - ZOE CRUZ (Morgan Stanley): Co-presidente di Morgan
Stanley e dirigente donna più pagata di Wall Street, lascia
Morgan Stanley nel novembre 2007 dopo le rettifiche da 3,7
miliardi di dollari in relazione all'esposizione su prodotti
strutturati legati ai mutui subprime. - CHARLES PRINCE
(Citigroup): Si è dimesso da amministratore delegato della
banca nel novembre 2007 dopo che l'istituto ha rivelato
perdite superiori al miliardo di dollari. Prince era entrato
in Citigroup nel 1969 ed era stato nominato ad nel 2003. -
STANLEY O'NEAL: amministratore delegato di Merrill Lynch dal
2001, si dimette nell'ottobre 2007 in seguito ai 7,9
miliardi di perdite trimestrali registrati dalla banca. -
WARREN SPECTOR (Bear Stearns): co-presidente dal 2001 ha
lasciato la società lo scorso agosto dopo il collasso di due
hedge-fund. (ANSA).
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YAHOO!:
MICROSOFT LASCIA, ACCORDO CON GOOGLE
12 Giugno 2008
21:20 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Fumata Nera con il colosso di
Bill Gates. Le trattative si concludono senza alcun accordo.
Intesa col colosso Internet sulla pubblicita'. Tonfo del
titolo.
Le trattative fra Microsoft e Yahoo! si sono concluse senza
un accordo. Il colosso di Redmond si e' detto "non
disponibile" a pagare $33 ad azione per rilevare la societa'.
Il motore di ricerca dovrebbe annunciare a breve un'intesa
sulla pubblicita' on line con Google.
Negativa la reazione degli investitori: il titolo ha
registrato un tonfo del 13%.
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YAHOO!:
MICROSOFT LEADER INFORMATICA, REGNA SU 1 MLD PC/ANSA (SCHEDA)
12 Giugno 2008
23:36 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 12
giu - Nata nel 1975 dalla mente geniale di Bill Gates,
Microsoft è oggi leader incontrastata dell'informatica, con
una capitalizzazione che sfiora i 300 miliardi di dollari.
Di base a Redmond, nello Stato americano di Washington, è
presente in 104 paesi del mondo e conta 80.000 dipendenti.
Il suo sistema operativo Windows gira sul oltre il 90% dei
personal computer del mondo, il che significa che il
linguaggio delle varie versioni del sistema (l'ultima è
Windows Vista) è utilizzato su circa un miliardo di pc.
Anche Office, pacchetto di programmi che comprende anche
Word ed Excel, ha conquistato circa il 90% del mercato. Uno
strapotere che è stato contestato dalla Commissione Europea
che a marzo del 2004 ha inflitto al colosso americano una
multa record di 497 milioni di euro, confermata nel
settembre dello scorso anno. Nell'esercizio 2006-2007,
chiusosi a giugno, Microsoft ha raggiunto un giro d'affari
di 51,1 miliardi di dollari e un utile netto di 14 miliardi.
Le previsioni per l'anno in corso sono di un fatturato di 60
miliardi. Gates ha annunciato il suo addio al gruppo
all'inizio dell'anno. Lascerà le redini da luglio per
dedicarsi alla filantropia, dopo aver trovato in Steve
Ballmer il suo successore.(ANSA).
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YAHOO!:
DA DEPOSITO LINK A SECONDO MOTORE RICERCA / ANSA (SCHEDA)
12 Giugno 2008
23:37 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 12
giu - Yahoo! è nata in California, patria anche del suo
maggior concorrente Google, dal lavoro di due studenti di
Stanford (anche in questo caso esattamente come Google),
David Filo e Jerry Yang che, nel 1994, crearono un deposito
di link in grado di tener traccia dei loro interessi
personali su internet. Divenuta presto una lista troppo
affollata e caotica, decisero di suddividerla in categorie,
le quali a loro volta ed in breve tempo soffrirono dello
stesso problema, portando alla successiva creazione di
sotto-categorie e al concetto portante del neonato progetto
Yahoo!. Il nome, reso celebre dal punto esclamativo finale,
è l'acronimo di 'Yet Another Hierarchical Officious Oracle'.
Due anni dopo la sua nascita, nel 1996, Yahoo!é sbarcata in
Borsa, dove capitalizza oggi poco meno di 40 miliardi di
dollari, grazie soprattutto al rialzo record segnato dopo
l'annuncio dell'opa di Microsoft. Yahoo! è il secondo motore
di ricerca a livello mondiale, raccogliendo poco meno del
13% delle richieste. Enorme il distacco dal numero uno
Google che, secondo un'indagine condotta dall'americana
Comscore, conta invece il 62,4% delle ricerche mondiali. Nel
2007 l'utile netto è diminuito del 12,1%. Nel primo
trimestre 2008 Yahoo! ha registrato utili per 542,2 milioni
di dollari. (ANSA).
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YAHOO!:
GOOGLE, DA GARAGE MENLO PARK A COLOSSO / ANSA (SCHEDA)
12 Giugno 2008
23:38 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 12
giu - 'Non essere cattivo'' è il suo motto e la sua
filosofia consiste nel permettere ai suoi dipendenti di
dedicare, una volta alla settimana, il 20% del tempo di
lavoro a progetti che li interessano. Si presenta con questo
aspetto giocoso, Google, l'azienda californiana che in 12
anni è diventata la più grande degli Stati Uniti, con un
reddito di 16,5 milioni di dollari e 16.805 addetti. Fondata
nel gennaio 1996 da Larry Page e Sergey Brin, allora
studenti dell'università di Stanford, Google è nata in un
garage di Menlo Park. Il capitale iniziale ammontava a 1,1
milioni di dollari, compreso un assegno da 100.000 dollari
da parte di uno dei fondatori della Sun Microsystems, Andy
Bechtolsheim. L'idea, che si rivelò subito vincente, era
creare un motore di ricerca che analizzasse le relazioni fra
i siti. All'inizio i Page e Brin utilizzarono il sito
dell'università di Stanford con il dominio "google.stanford.edu";
il dominio "google.com" è stato registrato il 15 settembre
1997 e l'anno successivo l'azienda venne registrata come
Google Inc. Il nome Google era nato per gioco, da un errore
nella pronuncia del termine "googol", che indica il numero
rappresentato dall'1 seguito da 100 zeri. Oggi il termine
Google è diventato così familiare da entrare nei dizionari,
come è accaduto nel 2006 con l'Oxford English Dictionary,
che propone la definizione: "utilizzare il motore di ricerca
Google per trovare informazioni su Internet". Il passaggio
dal garage di Menlo Park agli uffici di Palo Alto è avvenuto
nel marzo 1999, seguendo la stessa strada percorsa in
precedenza da altre aziende della Silicon Valley. E' degli
ultimi anni lo straordinario sviluppo dell'azienda che,
partita come motore di ricerca innovativo e veicolo
pubblicitario, ha rapidamente acquisito nuovi prodotti, i
più celebri dei quali sono Gmail per la posta elettronica,
Google Video e YouTube per i video, Google Earth per le
mappe on line. (ANSA).
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IMMOBILIARE USA:
PIGNORAMENTI +100%
13 Giugno 2008 14:53
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Sono raddoppiati i
pignoramenti immobiliari negli Usa a maggio e i casi di
insolvenza sono aumentati del 48% rispetto a un anno fa. I
dati, diffusi da RealtyTrac, segnalano il peggioramento
della crisi dei mutui e del mercato immobiliare tenuto conto
che le case finite sul mercato hanno aumentato le giacenze,
con il pericolo che i prezzi scendano ancora.
RealtyTrac ha rilevato che su 483 proprieta' immobiliari una
e' stata colpita da pignoramento per il mancato rispetto dei
pagamenti.
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USA: PREZZI AL CONSUMO IN RIALZO +0.6% A MAGGIO
13 Giugno 2008 14:30
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Il dato e’
leggermente superiore alle attese degli analisti (+0.5%). In
linea con le stime del mercato il "core rate", avanzato
dello 0.2%.Nel mese di aprile l'indice dei prezzi al consumo
(CPI) negli Stati Uniti ha registrato una variazione
positiva dello 0.6% rispetto al mese precedente.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Le stime degli analisti erano per un rialzo dello 0.5%
dell'indicatore.
Escluse le componenti piu' volatili, quali cibo ed energia,
il dato ("core" CPI) e' risultato in progresso dello 0.2%
(il che conferma il tasso annuale al 2.3%, in linea con le
attese); gli analisti avevano previsto un rialzo del dato
pari a +0.2%.
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MUTUI: S&P COME MOODY'S, ERRORI IN CALCOLO RATING CREDITO
13 Giugno 2008 14:30
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 13
GIU - Standard & Poor's, come in precedenza aveva fatto
Moody's, ha trovato degli errori nei modelli matematici in
base ai quali aveva assegnato rating di alto livello a
prodotti del credito strutturato. Vicki Tillman, un alto
dirigente di S&P (compagnia del gruppo McGraw-Hill), ha
spiegato che gli errori, relativi ai rating assegnati ai
Constant Proportion Debt Obligation (CPDO), sono stati
corretti a ottobre, e che non c'é stato alcuna "erronea"
sopravvalutazione dei rating assegnati. Moody's, tre
settimane fa, aveva invece assegnato rating superiori anche
di quattro livelli rispetto al dovuto, a causa di
malfunzionamenti informatici. "Effettuiamo regolarmente una
verifica sui nostri rating, e in controllo di routine
abbiamo scoperto un errore", ha comunciato Tillman secondo
quanto riporta la Bloomberg. Il modello matematico usato da
S&P - come ha spiegato il portavoce dell'agenzia di rating
Chris Atkins - riguarda i rating pubblici (cioé assegnati ad
uso del mercato) su sei transazioni, e un'operazione
privata. Atkins ha detto che l'errore - una percentuale
sbagliata per calcolare i flussi di cassa - è stato commesso
a marzo 2007 ed è stato rilevato da un analista
specializzato nella sorveglianza soltanto a ottobre. La
correzione, tuttavia, non ha provocato alcun cambiamento nel
rating. (ANSA).
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MUTUI: STRAUSS-KAHN, PEGGIO DELLA CRISI E' ALLE SPALLE
13 Giugno 2008 14:59
OSAKA (GIAPPONE) - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - OSAKA
(GIAPPONE), 13 GIU - Il peggio della crisi finanziaria
scoppiata con il crollo dei mutui subprime sembra essere
alle spalle. Lo afferma il direttore generale dell'Fmi,
Dominique Strauss-Kahn, ad Osaka dove partecipa alla
riunione dei ministri finanziari degli Otto Grandi. "Ci sono
buone possibilità che la parte più consistente della crisi
finanziaria sia ormai alle spalle, pur se è troppo presto
per dirlo". Secondo le previsioni del Fondo, la crescita nei
Paesi occidentali rallenterà nei prossimi tre trimestri, con
una ripresa solo nel 2009. L'economia Usa segnerà un
rimbalzo a fine del 2008 o ai primi del 2009, anche perché
le principali banche d'investimento Usa, spiega da parte sua
il segretario al Tesoro, Henry Paulson, stanno ottenendo
risultati positivi sul fronte del rafforzamento
patrimoniale. "Da marzo a oggi credo che le anche gli
istituti d'investimento abbiano fatto progressi - spiega
Paulson -. Alcune hanno imparato la lezione e migliorato la
gestione di raccolta e liquidità". (ANSA).
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USA:
VENDITE DI CASE ESISTENTI IN CALO -1.0%
23 Maggio 2008 16:00
NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Nuova contrazione
dell’ indicatore. Il dato di aprile scende a 4.89 milioni, ad
un livello comunque migliore delle attese. Le stime del
mercato erano infatti per un calo a 4.85 mln.Nel mese di
aprile le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno
registrato un calo dell’1.0% al livello di 4.89 milioni di
unita'. Il dato di marzo aveva registrato un calo del 2.6%.
Lo ha reso noto il dipartimento del Commercio Usa, sulla
base dei dati forniti dall'Associazione nazionale delle
agenzie immobiliari (National Association of Realtors, NAR).
Il dato si e' rivelato leggermente migliore delle stime
del mercato che erano per una contrazione a quota 4.85
milioni. Sempre la National Association of Realtors ha
annunciato che il prezzo medio di una casa in America e' sceso
ad aprile a $202.300, un calo dell’8% rispetto a un anno fa.
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Petrolio: nuovo rialzo prima del week-end. Pesante il bilancio
settimanale
Venerdì 23 Maggio
2008, 21:37 - di
ANSA ________________________________
L'ultima seduta della
settimana si conclude ancora una volta al rialzo per i prezzi
del petrolio che, dopo aver regalato ieri l'illusione di un
ribasso, sono tornati puntualmente a recuperare terreno. Le
quotazioni hanno da subito imboccato la via dei guadagni,
arrivando a segnare un massimo di seduta poco al di sotto dei
134 dollari. Su questi livelli però sono ricomparse le vendite
che hanno riportato i prezzi fin sotto i 131 dollari, salvo un
recupero nel finale che non ha impedito una chiusura con il
segno più. Il future con scadenza luglio viene infatti
fotografato a quota 132,12 dollari, con un progresso dell'1%.
Gli acquirenti non sono stati frenati neanche dall'attesa
per il lungo ponte, visto che lunedì prossimo il circuito del
Nymex rimarrà chiuso a New York, per via della festività del
Memorial Day. Molto pesante intanto il bilancio di
quest'ultima settimana, visto che i prezzi dell'oro nero sono
saliti di quasi 6 dollari nelle ultime cinque giornate, con un
rialzo del 4,61% rispetto al valore di chiusura di venerdì
scorso.
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PETROLIO:
Opec taglia stime della domanda
13 Giugno 2008
15:48 ROMA
- di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 13
GIU - L'Opec rivede al ribasso le stime sulla domanda
globale di greggio nel 2008 e ribadisce che il mercato e'
'ampiamente fornito'.Il calo delle stime si e' registrato
per il quinto mese di fila. Nell'ultimo rapporto
dell'Organizzazione dei 12 paesi che estrae circa il 40% del
greggio mondiale, le previsioni sulla domanda di petrolio
sono state ridimensionate di 60.000 barili a quota 86,88 mln
di barili al giorno. La crescita delle scorte sara'
superiore alla media nel terzo trimestre.
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WALL
STREET: IN RALLY, IL NASDAQ
SALE DI OLTRE IL 2%
13 Giugno 2008 23:00
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Indici in forte
progresso nonostante il brutto dato sulla fiducia dei
consumatori. Nessuna sorpresa dall'inflazione. Ritraccia il
greggio, recupera il dollaro. Contrastata la performance
settimanale.
Wall Street ha chiuso la seduta in deciso rialzo. Il Dow
Jones ha guadagnato l'1.37% a 12307, l’S&P500 l'1.50% a
1360, il Nasdaq e’ salito dello 2.09% a 2454. Il rialzo si
e’ materializzato subito dopo il rilascio dei dati
sull’inflazione, che hanno evidenziato una crescita dei
prezzi sostanzialmente in linea con le previsioni degli
analisti. Un relativo supporto e’ giunto anche dal fronte
energetico, con il petrolio in calo di quasi $2. Per la
settimana, l'indice industriale e' avanzato dello 0.8%,
invariato l'S&P500, -0.8% per il Composite.
Nel mese di maggio il CPI e’ cresciuto dello 0.6%,
leggermente al di sopra delle attese (+0.5%), ma la versione
"core" dell’indicatore, che non considera le componenti piu’
volatili quali cibo ed energia, e’ avanzato dello 0.2%,
rispettando le stime.
La Fed ha espresso alcune preoccupazioni di recente riguardo
all’elevato livello inflazionistico e il mercato ha iniziato
a scontare un rialzo del costo del denaro prima della fine
dell’anno. Non sono pero’ ancora chiare le prossime mosse
della Banca Centrale in materia di politica monetaria.
I listini sono riusciti ad avanzare con forza nonostante il
brutto dato sulla fiducia Michigan, crollato ai minimi di 28
anni. Gli elevati prezzi energetici, il "credit crunch" e la
mancata ripartenza del comparto immobiliare continuano a
preoccupare le famiglie americane.
Proprio in riferimento al comparto delle case, continuano a
giungere notizie poco incoraggianti dal settore. Sono
infatti raddoppiati i pignoramenti degli immobili negli Usa
a maggio e i casi di insolvenza sono aumentati del 48%
rispetto a un anno fa.
Tra i titoli maggiormente attivi, citiamo Coca-Cola (KO),
particolarmente debole per via di un allarme sull’aumento
dei costi lanciato da una sua sussidiaria che ha citato un
deterioramento delle condizioni economiche in Italia,
Ucraina e Romania. US Airways (LCC), il cui titolo si e’
deprezzato di oltre il 25% nella seduta di ieri, ha
annunciato una riduzione delle rotte e un taglio di 1700
posti nella forza lavoro. Exxon Mobil (XOM) ha dichiarato
che entro il prossimo anno abbandonera’ il business della
distribuzione di benzina al dettaglio: per il gigante
petrolifero l’attivita’ non risulta essere profittevole
neanche con il prezzo del carburante a $4 al gallone.
Nel comparto energetico, giu’ il petrolio. I futures con
consegna luglio hanno chiuso in ribasso di $1.88 a $134.86
al barile. Sul valutario, l’euro ancora in calo a 1.5370 nei
confronti del dollaro. In lieve progresso l’oro a $873.10
l’oncia (+$1.10). In calo i Titoli di Stato. Il rendimento
sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.2610%.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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BORSE:
FIDUCIA A MINIMI 27 ANNI,MA WALL STREET CONTINUA RALLY
13 Giugno 2008
18:40 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 13 GIU - La
borsa di New York si appresta ad azzerare le perdite di
questa settimana, mettendo a segno un rally dell'1% e
rispondendo con un'alzata di spalle all'ennesimo scivolone
della fiducia dei consumatori, ai minimi di quasi 28 anni. A
metà seduta il Dow Jones guadagna l'1% a 12.267 punti. Lo
Standard & Poor's 500 sale dell'1,1% a 1.352,4, mentre il
Nasdaq segna +1,8% (dopo un +2%) a 2.447 punti. L'indice
preliminare sulla fiducia dei consumatori americani,
calcolato da Reuters e dall'Università del Michigan, è
risultato in calo a giugno a 56,7 da 59,8 del mese
precedente, al di sotto del 59 previsto e ai minimi dal
1980. Un brutto colpo per i consumi, che rappresentano i due
terzi del motore economico americano, tanto più che le
aspettative sull'inflazione nei prossimi cinque anni sono
rimaste al 3,4%, sui massimi dal 1995. L'inflazione, del
resto, continua a correre: a maggio è accelerata allo 0,6%
da 0,2% di aprile, sui massimi da novembre e al di sopra
dello 0,5% previsto, anche se al netto delle componenti cibo
e petrolio i prezzi sono saliti dello 0,2%, come atteso.
Eppure la borsa, complice anche il calo del petrolio che
viaggia a circa 134 dollari, non ha reagito più di tanto ai
dati economici negativi. Proprio il greggio in ribasso ha
fatto schizzare come United Airlines (+7,3%) e AMR, la
società che controlla American Airlines. VOlano anche U.S.
Airways e Continental dopo il miglioramento dei rating.
Citigroup (+1,2%), Goldman Sachs (+3,8%) e Morgan Stanley
(+3,2%) sono ben comprate dopo che l'inflazione 'core',
quella più osservata dalla Federal Reserve, è risultata in
linea con le previsioni, allontanando lo spettro di una
fiammata dei prezzi con conseguente drastica stretta
monetaria. Lehman Brothers è schizzata (+10%) dopo le forti
vendite degli ultimi giorni, grazie anche a BlackRock che ha
sottoscritto la ricapitalizzazione esprimendo fiducia sul
futuro della banca. A trainare i tecnologici ci pensa
Microsoft, che guadagna oltre il 3% dopo che è affondata la
sua offerta per Yahoo!. (ANSA).
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USA:
PREZZI SU, FIDUCIA SCENDE; FED IN SITUAZIONE DIFFICILE
13 Giugno 2008
19:01 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 13 giu - L'incremento maggiore degli ultimi sei mesi:
l'inflazione negli Usa, spinta dalla fiammata dei prezzi
dell'energia, schizza a maggio segnando un +0,6%. E la
fiducia dei consumatori crolla ai livelli più bassi da
quando Jimmy Carter era alla Casa Bianca. I dati pongono "la
Fed in una situazione difficile", spiega Michael Darda, capo
economista della Mkn Partners. E la situazione è destinata a
peggiorare, con gli economisti convinti che i prezzi
saliranno ancora nei prossimi mesi. I dati diffusi dal
Dipartimento del lavoro statunitense indicano che a spingere
l'inflazione sono i costi energetici, saliti del 4,4% a
maggio, con i carburanti aumentati del 10% e la benzina del
5,7%. Gli alimentari mostrano invece un modesto incremento
dello 0,3%. A salire in modo deciso sono i capitoli più
legati al petrolio, quali i trasporti, cresciuti del 2%, con
un +3,2% segnato dai biglietti aerei. Il rialzo
congiunturale dello scorso mese è superiore alle attese
degli analisti, che prevedevano un +0,5%. Su base annua i
prezzi sono saliti del 4,2%. "Non è una buona notizia ma non
è una sorpresa: l'aumento al di sopra delle attese è dovuto
ai prezzi energetici, per i quali prevediamo ulteriori
incrementi in giugno", spiega Stephen Gallagher, analista di
Societé Generale. "E' sempre più evidente che la rimonta dei
prezzi aumenta i costi per le imprese e i prezzi per i
consumatori", aggiunge Kenneth Beauchemin, analista di
Global Insight. La volata dei prezzi di maggio conferma le
preoccupazioni espresse nei giorni scorsi da vari
rappresentanti della Fed, in primis il presidente Ben
Bernanke. Il comitato di politica monetaria della banca
centrale americana si riunirà i prossimi 24 e 25 giugno.
Dall'incontro è atteso il mantenimento dello status quo, con
tassi fermi al 2%. A complicare ulteriormente il quadro
congiunturale di fronte al quale la Fed si troverà ad agire
è il calo dell'indice di fiducia dei consumatori, misurato
dall'Università del Michigan, sceso a 56,7 punti in giugno
dai 59,8 punti di maggio. "L'indice è in caduta libera dal
settembre 2007 - precisa Brian Bethune di Global Insight - e
ormai si attesta ai livelli più bassi dal 1980". (ANSA).
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USA:
GREENSPAN, CALO PRONUNCIATO ECONOMIA DA MARZO
13 Giugno 2008
19:10 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 13 giu -
"C'é un pronunciato rallentamento dell'economia da marzo",
sulla quale il mercato immobiliare continua a pesare, con
pressioni al ribasso. Lo afferma l'ex presidente della Fed,
Alan Greenspan.(ANSA).
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USA:
GREENSPAN,IMMOBILI PROBLEMA CRITICO PER ECONOMIA,MERCATI
13 Giugno 2008
20:08 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 13 giu - Il rallentamento economico è imputabile alla
crisi dei mercati finanziari, ma ci sono "poche possibilità"
che si tramuti in una profonda recessione. Lo afferma l'ex
presidente della Fed Alan Greenspan, secondo il quale il
peggio della crisi dei mercati finanziari "é passato o la
sarà presto". Il mercato immobiliare resta "un problema
critico" e pesa sull'economia, così come sui mercati
finanziari che potrebbero non riprendersi pienamente fino a
quando i prezzi delle case non si saranno stabilizzati,
"forse per la fine dell'anno". (ANSA).
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G8:
minori rischi di impatto crisi finanza su economia - Draghi
Sabato 14 Giugno
2008, 10:23 OSAKA - di
REUTERS ________________________________
OSAKA (Reuters (Londra:
TRIL.L - notizie) ) - I rischi che la crisi finanziaria
scoppiata lo scorso agosto debordi con ripercussioni serie
sull'economia reale sono calati decisamente rispetto a tre
mesi fa. Lo sostiene il Financial stability forum (Fsf) che
oggi ha riferito ai ministri finanziari del G8
sull'attuazione di alcune delle raccomandazioni del Forum
per rafforzare il sistema
finanziario.
La relazione di Mario Draghi, presidente Fsf, al G8 di Osaka
è partita dal fatto che il sistema finanziario
internazionale si trova in uno stato di "fragile stabilità",
in miglioramento rispetto alla scorsa primavera ma ancora in
una situazione di equilibrio precario.
Il lavoro del Forum comunque procede e, secondo Draghi,
"siamo sulla strada per portare a termine le azioni
richieste entro i primi cento giorni".
"Una differenza sostanziale è che tre-quattro mesi fa c'era
la sensazione si potessero verificare casi di insolvenza
seri, con ripercussioni sistemiche e con impatto
sull'economia reale" ha detto Draghi. "Dopo [l'intervento]
della Fed su Bear Stearns (NYSE: BSC - notizie) , queste
preoccupazioni si sono ridimensionate e, anche se ci saranno
casi di insolvenza, è improbabile ci siano implicazioni
sistemiche".
"Sembra improbabile che la situazione delle banche possa
avere ricadute sull'economia reale" ha detto Draghi,
sottolineando che "i rischi per l'economia reale vengono
[ora] dall'economia stessa" e non dalla finanza.
Tra i pericoli, secondo il presidente del Forum, l'andamento
del mercato immobiliare, l'inflazione e il rialzo dei prezzi
petroliferi".
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G8:
caro greggio potrebbe prolungare rallentamento Usa - Paulson
Sabato 14 Giugno
2008, 13:24 - di
REUTERS ________________________________
OSAKA (Reuters (Londra:
TRIL.L - notizie) ) - I vistosi rincari del greggio
potrebbero prolungare il rallentamento economico Usa partito
ormai l'estate scorso dalla crisi del mercato immobiliare e
creditizio. Lo dice il segretario al Tesoro Henry
Paulson.
Parlando alla stampa al termine della riunione G8 di Osaka,
il segretario si dice nuovamente favorevole alla politica
del dollaro forte e nega che il deprezzamento della valuta
Usa possa essere messo in relazione al rincaro dei prezzi
energetici a livello globale.
Il prodotto interno lordo Usa ha visto nei primi tre mesi
dell'anno un'espansione al tasso annuo di 0,9% e secondo
Paulson la crescita dovrebbe tornare ad accelerare
quest'anno a dispetto dell'impatto negativo della
contrazione del mercato immobiliare, della turbolenza dei
mercati finanziari e dell'aumento dei costi energetici.
"Stiamo ancora affrontando le difficoltà del mercato
immobiliare e finanziario e prevediamo di andare avanti
ancora per un po' ma crediamo anche che la crescita
economica torni ad accelerare entro fine anno, per quanto
siamo consapevoli del rischio che l'aumento del greggio
prolunghi il rallentamento Usa" spiega.
L'impatto degli elevati costi di energia e alimentari si è
rivelato il tema centrale dei ministri finanziari di Usa,
Giappone, Gran Bretagna, Canada, Italia, Francia, Germania e
Russia.
Se per Roma e Parigi a monte dei rincari delle materie prime
un ruolo fondamentale ha la speculazione, per il segretario
Usa i prezzi del greggio sono determinati dai fondamentali
di domanda e offerta.
"Questa corsa dei prezzi in ultima analisi riflette le
tendenze di lungo termine di offerta e domanda a livello
globale, sostenuta crescita economica in coincidenza con un
periodo di investimenti minimi nel campo della produzione"
spiega Paulson.
Il segretario Usa riferisce che nel corso della riunione di
Osaka alcuni ministri hanno lamentato che gli elevati prezzi
delle materie prime vengano usati dagli investitori per
proteggersi dai rischi di inflazione.
"Non credo ci sia nulla a che fare con il dollaro" risponde
a un cronista che gli chiede se all'origine del rincaro del
greggio ci sia anche il deprezzamento della valuta Usa.
Da febbraio 2002 a questa parte, ricorda il segretario, il
dollaro si è deprezzato di circa 25% mentre il rincaro del
petrolio è stato del 500%.
"Per quanto riguarda gli investitori finanziari, la
speculazione e il suo ruolo, stiamo esaminando la questione
ma tutti i segnali indicano un'origine da offerta e domanda"
continua, precisando di non ritenere il deprezzamento del
dollaro una delle cause principali del rincaro.
Per il segretario Usa esiste la tendenza a cercare un capro
espiatorio cui affidare la responsabilità della corsa del
greggio.
"E' molto semplice per chi cerca soluzioni di breve termine
ed è rischioso dire che dipende tutto dalla speculazione"
dice.
Nel corso degli ultimi dieci anni, ricorda, non si è visto
un reale aumento nella capacità degli impianti e sono
necessari nuovi importanti investimenti per potenziare la
produzione.
Non esistono soluzioni di breve termine ma i consumatori di
greggio devono "evitare sussidi e altre politiche distorsive
del mercato", mentre i paesi produttori dovrebbero aprire
l'economia a maggiori investimenti nel campo della
produzione petrolifera" dice.
"I produttori devono incrementare offerta e capacità"
aggiunge.
Per Paulson infine i paesi ricchi dovrebbero garantire ai
poveri un'assistenza alimentare d'emergenza e quelli in via
di sviluppo sostituire sussidi alimentari generali con aiuti
meglio mirati e abbattere le restrizioni sulle esportazioni.
Oltre ad aver discusso le condizioni dell'economia globale,
compito dei ministri finanziari è stato quello di delineare
l'agenda della riunione dei capi di Stato e di governo che
si terrà sempre in Giappone il mese prossimo.
Paulson riconosce che l'inflazione derivante da energia e
alimentari rende i cittadini più critici nei confronti della
globalizzazione, termine con cui si intende in generale la
sempre maggiore integrazione dei mercati mondiali.
"Una chiusura porterebbe alla stagnazione economica e alla
perdita di milioni di posti di lavoro, allontanerebbe gli
investimenti esteri, rallenterebbe la crescita e
aumenterebbe il costo di molti beni e servizi per i
consumatori Usa" spiega.
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