WALL
STREET: DOW JONES RECUPERA
QUOTA 13000
01 Maggio 2008 22:10 NEW YORK
- di WSI ______________________________________________
Wall Street chiude in netto
rialzo: il Dow Jones guadagna l'1,48% andando a 13.010
punti, il Nasdaq guadagna il 2,81% a 2.480,71 punti. L'euro
e' stato scambiato a 1,5457 contro il dollaro, rispetto alla
quota di 1,5613 dollari della chiusura di ieri che aveva
visto la decisione della Fed di tagliare di un quarto di
punto i Fed funds.
Segnali poco incoraggianti sono emersi dal fronte macro
mentre, dal fronte societario, alcune pressioni sono state
originate dalla trimestrale del colosso petrolifero Exxon
Mobil (XOM), risultata peggiore delle attese.
La spesa al consumo nel mese di marzo e’ cresciuta dello
0.4% in misura leggermente superiore al reddito personale
salito dello 0.3%. Le attese degli analisti erano
rispettivamente per un incremento dello 0.2% e dello 0.4%.
L’indice dei prezzi al consumo e’ cresciuto dello 0.2% su
base mensile, oltre le attese degli analisti che avevano
previsto un rialzo piu’ contenuto pari allo 0.1%.
Le richieste di sussidio da parte dei senza lavoro sono
aumentate inoltre di 35 mila unita’ a quota 380 mila. Il
consensus prevedeva un valore di 365 mila posti. Domani
sara’ diffuso il rapporto occupazionale per cui e’ attesa
una nuova perdita dei posti di lavoro negli Stati Uniti per
75 mila unita’.
Sul fronte societario, il gigante energetico Exxon Mobil
(XOM) ha riportato un incremento dei profitti di $10.89
miliardi (o $2.03 per azione), in netto rialzo rispetto allo
scorso anno ma in calo rispetto al record storico registrato
nel trimestre precedente.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico scende il
petrolio. I futures con consegna giugno segnano un calo di
$0.42 a $112.10 al barile. Sul valutario, euro fermo
rispetto al dollaro a quota 1.5475
WALL
STREET: GIU' CON UNA SERIE DI
NEWS NEGATIVE
05 Maggio 2008 22:10
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Avvio di settimana in
negativo per l’azionario statunitense. Il forte rialzo del
greggio, lo sfumato accordo tra Yahoo! e Microsoft, il
possibile dietro-front di Bank of America su Countrywyde
hanno dato la stura alle vendite, spingendo gli indici in
territorio negativo. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.68% a
12969, l’S&P500 lo 0.45% a 1407, il Nasdaq e’ arretrato
dello 0.52% a 2464.
L’indice S&P500 ha chiuso in calo per la prima volta nelle
ultime tre sedute; il listino e’ in rialzo di circa il 10%
rispetto ai minimi di 19 mesi toccati a marzo. Il 69% delle
365 aziende componenti che hanno diffuso le trimestrali fino
ad oggi hanno battuto le attese degli analisti. "Assiteremo
ad un maggiore conservativismo da parte dei compratori nei
prossimi giorni" ha affermato John Carey, portfolio manager
di Pioneer Investment Management. "Gli investitori
diverranno sempre piu’ esigenti in termini di risultati
societari".
Ad originare le vendite gia’ dal preborsa era stato il tonfo
di Yahoo! (YHOO) (arrivato a cedere il 23%) sulla scia degli
ultimi sviluppi sulle trattative di merger con Microsoft
(MSFT) a causa del mancato raggiungimento dell’accordo circa
il prezzo dell’operazione. Il colosso di Redmond, dopo aver
ritoccato al rialzo la precedente offerta, da $31 a $33 per
azione, ha deciso di abbandonare le trattative alla
richiesta ben superiore (pari a $37/share) da parte del CEO
del gigante media online, Jerry Yang.
Il fatto ha spinto pesantemente al ribasso il titolo YHOO,
riuscito a ridurre comunque le perdite iniziali nell’arco
delle contrattazioni, per chiudere con un ribasso
giornaliero pari a -15%. "Yang e’ sicuramente sotto forti
pressioni in questo momento. Ha i giorni contati se non
riuscira’ a scovare una strategia alternativa" ha affermato
Roland Hirschmueller, trader del gruppo di brokeraggio
Baader. Immediata la reazione delle banche d’affari che
hanno tagliato il giudizio sulla societa’: Citigroup ne ha
rivisto il rating da "Buy" a "Sell", revisioni in negativo
anche da parte di Soleil Securities e Jackson Securities.
A muoversi al rialzo e’ stato il colosso Internet Google
(GOOG) che potrebbe a questo punto concludere l’accordo con
Yahoo! su una possibile partnership pubblicitaria che
offrirebbe di fatto una maggiore flessibilita’ a
questu’ultima nella performance operativa di breve termine.
Alla fine della giornata GOOG ha registrato una performance
positiva pari a +2%, MSFT e’ arretrato -0.82%.
A costituire un ulteriore elemento di incertezza,
soprattutto nel comparto finanziario, e’ stata la nota
diffusa dal gruppo Friedman Billings Ramsey secondo cui il
colosso Bank of America (BAC) dovrebbe ritirare l’offerta da
$4 miliardi avanzata nei mesi scorsi per l’acquisizione
della dilacerata societa’ di mutui ipotecari Countrywide
Financial (CFC). Il titolo ha inevitabilmente risentito del
fatto, deprezzandosi di oltre il 15%; anche BAC ha chiuso in
rosso, trascinando lo spider settoriale (XLF) in calo -1.5%.
La Federal Reserve ha comunicato che negli ultimi tre mesi
la percentuale di banche statunitensi che ha operato una
stretta al credito nei riguardi di imprese e clienti
individuali e’ schizzata ad un nuovo record storico pari al
70%.
Contenuto l'impatto del dato macro comunicato poco dopo
l'apertura. Nel mese di aprile l'indice ISM non
manifatturiero ha segnato una significativa risalita a 52
punti (espansione!) che ha battuto le attese, ma la risposta
degli operatori all'aggiornamento e' stata pressocche'
nulla. Un nuovo allarme e’ stato lanciato inoltre dall’ex
presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, secondo
cui gli Stati Unitti sono in una fase di "recessione
orribilmente pallisa" e l’economia rischia di rimanere
stagnante per il resto dell’anno.
A sbarrare la strada dei rialzi ai listini e’ stato anche il
forte rialzo del petrolio, spintosi per la prima volta in
assoluto oltre la barriera dei $120. I futures con consegna
giugno hanno archiviato la seduta in rialzo di $3.65
(+3.61%) a $119.97 al barile, dopo aver raggiunto un massimo
intraday di $120.30.
Sul valutario, euro in progresso sul dollaro. Nel tardo
pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute
e’ di 1.5492. In buon rialzo l’oro. I futures con consegna
giugno sul metallo prezioso hanno guadagnato $16.20 a
$874.20 l’oncia. Seduta invariata infine per i Titoli di
Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ attestato
al 3.8450%
WALL STREET: PROVA DI FORZA CON
NUOVO RECORD GREGGIO
06 Maggio 2008 22:08
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Listini in rialzo
nonostante le deludenti trimestrali societarie e il nuovo
massimo assoluto del petrolio. Analisti ottimisti: il peggio
potrebbe essere ormai alle spalle.
Dopo l’avvio negativo gli indici americani sono riusciti a
recuperare terreno e chiudere la sessione in progresso
nonostante il nuovo record del greggio e le ultime
trimestrali aziendali particolarmente deludenti che hanno
evidenziato un proseguimento della debolezza del comparto
finanziario e un ulteriore deterioramento del settore
immobiliare. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.40% a 13020,
l’S&P500 lo 0.77% a 1418, il Nasdaq e’ salito dello 0.78% a
2483.
"Penso che la forza all’interno del comparto azionario sia
destinata a proseguire" ha commentato Thomas J. Lee,
analista di JP Morgan. "Dopotutto i risultati del primo
trimestre fanno ormai parte del passato" e fatta eccezione
per le societa’ finanziarie e le aziende costruttrici si e’
assistito a numeri fiscali che hanno nella maggior parte dei
casi battuto le stime degli analisti. Cio’ ha permesso ai
listini un recupero fino a livelli che non si vedevano dagli
inizi di gennaio.
"Abbiamo avuto una serie di notizie negative questa mattina,
ma il mercato e’ stato in grado di superarle abbastanza
agevolmente. E’ senza dubbio un fattore incoraggiante" ha
aggiunto Ryan Detrick, senior technical strategist di
Schaeffer's Investment Research.
A spingere i listini al ribasso nelle ore iniziali di
contrattazioni erano state le brutte trimestrali giunte
proprio dai comparti bancario ed immobiliare. La banca
d’affari svizzera UBS (UBS) ha riportato una perdita pari ad
$11 miliardi nel primo trimestre e annunciato un taglio di
5500 posti di lavoro. L’azienda ha anche comunicato la
vendita di alcuni asset ad elevato rischio (per un totale di
$15 mld) all'asset manager BlackRock (BLK). Perdita (terza
consecutiva) anche per la societa’ semigovernativa dei mutui
ipotecari Fannie Mae (FNM) che ha comunicato anche un taglio
del dividendo a causa di significative perdite previste fino
al 2009.
Nel comparto delle costruzioni, D.R. Horton (DHI) ha
riportato una perdita di $1.3 miliardi, con ricavi scesi da
$2.6 miliardi a $1.6 mld. Subito dopo la chiusura dei
mercati saranno diffusi i numeri fiscali del colosso delle
infrastrutture network Cisco Systems (CSCO) e del gigante
dell’entertainment Walt Disney (DIS).
Gli investitori sembra non abbiano dato particolare peso
neanche al nuovo record del greggio, schizzato vicino ai
$123 al barile su timori di carattere geopolitico (che
potrebbero produrre un calo delle scorte) e in seguito ad
una nota diffusa da Goldman Sachs secondo cui le quotazioni
dell’oro nero si spingeranno a $200 entro i prossimi due
anni. I futures con consegna a giugno hanno cosi’ archiviato
la seduta in progresso di $1.87 a $121.84. Nelle ultime tre
sedute la performance e’ stata di +$9.32, ovvero +8.3%.
Seduta in rialzo anche per l’oro avanzato di $3.60 a $877.70
l’oncia. La banca d’affari JP Morgan prevedono comunque un
ritracciamento delle materie prime dagli attuali livelli:
tale avvenimento, in corrispondenza di un miglioramento
delle condizioni del credito e di una tenuta del mercato del
lavoro, dovrebbe fornire le basi per un nuovo rally
dell’azionario secondo gli analisti.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in leggero
progresso rispetto al dollaro a quota 1.5524. In calo invece
i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’
salito al 3.8930% dal 3.8450%.
WALL
STREET: SI RIFANNO AVANTI I
RIBASSISTI
07 Maggio 2008 22:03
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Peggiore seduta
dell'ultimo mese, Dow Jones sotto la soglia dei 13000 punti,
l'S&P500 si allontana dai 1400. Petrolio record a $123.53,
recupera terreno il dollaro. Nuove regole richieste dalla
SEC.
Seduta in netto ribasso per gli indici azionari Usa,
appesantiti dalle notizie negative giunte dal mercato
immobiliare e dal nuovo record del petrolio che ha
alimentato nuovi timori sull’inflazione e sulla spesa dei
consumatori. Il Dow Jones e’ arretrato dell'1.59% a 12814,
l’S&P500 dell'1.81% a 1392, il Nasdaq ha ceduto l'1.80% a
2438. Il ribasso giornaliero e’ il maggiore dallo scorso 11
aprile.
Nonostante il forte rialzo delle scorte settimanali le
quotazioni del greggio sono balzate ad un nuovo massimo
storico, oltre i $123 al barile. I futures con consegna
giugno hanno chiuso in progresso di $1.69 a $123.53 al
barile (+10% nelle ultime 4 sedute). Dallo scorso anno il
prezzo dell’oro nero e’ piu’ che raddoppiato spingendo di
riflesso i costi energetici sia per i consumatori che per le
aziende. A poco e’ servita la nota positiva emersa dalla
lettura del dato dato preliminare sulla produttivita'
accompagnato dalla componente del costo unitario del lavoro
avanzata in misura inferiore delle attese.
L’allarme inflazione resta dunque e i numerosi accenni fatti
nei giorni scorsi dai governatori Fed non rassicurano gli
investitori. "Un ulteriore incremento dei prezzi continuera’
a spingere giu’ l’azionario" ha affermato Ed Peters, chief
investment officer di PanAgora Asset Management. "Il rialzo
del petrolio e’ sintomatico di un trend ben piu’ ampio".
Molti gli analisti che hanno citato motivi di natura tecnica
come responsabili del calo giornaliero. Sia il Dow Joes che
l’indice S&P500, cosi’ come molti altri singoli titoli
chiave, si stanno muovendo in corrispondenza della media
mobile semplice a 200 giorni. "Non sono tantissimi gli
esperti di analisi tecnica, ma tutti sanno ovviamente che
quello citato e’ un livello che necessita particolare
attenzione" ha dichiarato l’esperto analista Edward Yardeni.
"Avremo bisogno di segnali forti nel breve periodo per
assistere ad un superamento di tale barriera: non dovrebbe
sorprendere un ritracciamento nei prossimi giorni".
Ad intensificare il calo e’ stato anche l’annuncio da parte
della SEC (l’organismo di controllo della Borsa
statunitense) relativo ad un incremento della trasparenza da
parte delle banche nella diffusione dei dettagli inerenti i
livelli di liquidita’ e capitale. Cio’ ha dato origine a
speculazioni per cui molte istituzioni finanziaire
potrebbero continuare a riportare nuove svalutazioni e
perdite. Lo spider del comparto (XLF) ha lasciato sul
terreno il 3.5% circa, Citigroup (C) ha perso il 4.45%, Bank
of America (BAC) il 3.30%, -3.40% per JP Morgan (JPM).
Ad originare i primi sell in giornata era stato uno studio
settimanale diffuso dal canale televisivo ABC e dal
quotidiano Washington Post secondo cui la fiducia dei
consumatori americani continua ad essere in forte calo, ai
peggiori livelli degli ultimi 15 anni. Male anche
l'aggiornamento sul comparto immobiliare che ha evidenziato
una variazione negativa delle vendite di case con contratti
in corso pari a -1% nel mese di marzo. In controtendenza
pero’ le richieste di prestito immobiliare, nell'ultima
settimana schizzate del 15.6%, in forte rialzo dai minimi
dell'anno.
A livello societario, a registare la migliore performance
tra le blue chip e’ stato il colosso dell’entertainment Walt
Disney (DIS) forte della trimestrale migliore delle attese.
Numeri superiori al consensus anche per il gigante delle
infrastrutture network Cisco System (CSCO), ma l’azione non
e’ riuscita ad avanzare. Dopo la chiusura delle borse sara’
il colosso media di Rupert Murdoch, News Corp (NWS), a
diffondere gli ultimi risultati fiscali.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in calo nei
confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a
New York il cambio tra le due valute e’ di 1.54. In ribasso
l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso
hanno ceduto $6.50 a $871.2 l’oncia. Seduta in progresso
infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ sceso al 3.8670%.
WALL
STREET: IN CALO, SETTIMANA
NEGATIVA
09 Maggio 2008 22:10
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Indici giu' appesantiti
dalla brutta trimestrale di AIG e dal nuovo (quinto
consecutivo) record del petrolio, balzato a $126. Novita' da
Citigroup. Euro in recupero sul dollaro.
Sulla borsa americana sono tornate a prevalere le vendite
originate dal nuovo record del petrolio (il quinto
consecutivo) e dalle cattive notizie giunte dal settore
finanziario che hanno sollevato seri dubbi sulla piu’ volte
annunciata conclusione della crisi del credito. Il Dow Jones
ha ceduto lo 0.94% a 12745, l'S&P500 lo 0.67% a 1388, il
Nasdaq lo 0.23% a 2455. Negativa la performance settimanale,
la prima in oltre un mese: l’indice industriale ha ceduto il
2.4%, l’S&P500 l'1.8% , -1.3% per il listino hi-tech.
Ad avanzare anche oggi sono state le commodities. "Il
petrolio e le materie prime rappresentano un buon posto per
rifugiarsi quando il mercato scende" ha affermato James
Gaul, portfolio manager di Boston Advisors LLC. I titoli
energetici e le materie prime hanno realizzato la migliore
performance tra i dieci gruppi dell’S&P500 negli ultimi sei
mesi. Nell’ultima settimana il greggio ha chiuso sempre in
rialzo e sempre ad un nuovo massimo assoluto. I futures con
consegna giugno hanno archiviato l’ultima seduta in
progresso di $2.27 a $125.96.
Gli analisti sono divisi sulle prospettive del comparto. In
molti credono in un balzo dell’oro nero fino a $200 al
barile addirittura entro la fine dell’anno, per altri
l’attuale prezzo non e’ giustificato dai fondamentali, il
rialzo (+31% dall’inizio dell’anno) e’ frutto di
speculazione e un’estensione del rally non e’ sostenibile.
Sul fronte societario, vendite consistenti sul colosso
assicurativo American International Group (AIG) dopo aver
riportato una perdita trimestrale (la seconda consecutiva)
pari a $7.8 miliardi, superiore alle attese, causando un
tonfo del titolo dell'8%. Il fatto ha spinto le agenzie di
rating Standard & Poor’s e Fitch ad abbassare il giudizio
sul credito del componente del Dow Jones.
Tra i titoli finanziari, e’ risultato particolarmente
volatile Citigroup (C) sulla scia della conferenza svoltasi
nelle prime ore della sessione in cui sono stati resi noti i
nuovi piani strategici del gruppo. La banca ha annunciato la
vendita di alcuni asset per un corrispettivo di $500
miliardi, nel tentativo di recuperare gradualmente dalle
brusche perdite legate al deterioramento del mercato del
credito. Il titolo ha perso il 2.30% circa.
Tra gli altri titoli, il gruppo farmaceutico Mylan (MYL) ha
perso il 9% a causa della perdita trimestrale legata
all’acquisto ($6.9 miliardi) di una delle divisioni
generiche del colosso Merck (MRK). In controtendenza la
societa’ energetica Teco Energy (TE) che ha registrato il
maggior rialzo giornaliero degli ultimi 4 anni grazie al
rating "Buy" ricevuto da Citigroup. Sugli scudi anche
Priceline.com (PCLN) grazie alle vendite piu’ che
raddoppiate nell’ultimo periodo a livello internazionale.
Contenuta la reazione all’unico dato macro presente oggi in
calendario. Nel mese di marzo il deficit della bilancia
commerciale ha registrato un calo superiore alle attese,
attestandosi a $58.2 miliardi. In corrispondenza di un
dollaro cosi’ debole si e' trattato di un risultato scontato
per molti operatori.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in progresso nei
confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a
New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5480. In rialzo
l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso
hanno guadagnato $3.70 a $885.80 l’oncia. Seduta in rialzo
infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ sceso al 3.7670% dal 3.8050% di giovedi’.
WALL
STREET:
RIALZA LA TESTA, INDICI IN RALLY
12 Maggio 2008 22:11
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Forti acquisti
sull'azionario innescati dal calo del petrolio e dal
recupero del dollaro. Gli economisti: meno chance di
recessione. Trimestrale ok per HSBC, in rialzo anche MBIA.
La settimana in borsa e’ iniziata bene per gli indici
americani. Grazie al raffreddamento dei prezzi energetici e
al recupero del dollaro nei confronti di yen e sterlina (ma
non rispetto all’euro) gli operatori sono tornati con
determinazione sull’azionario, dopo le perdite riportate
negli ultimi giorni. Il Dow Jones ha guadagnato l'1.02% a
12876, l’S&P500 l'1.10% a 1403, il Nasdaq e’ avanzato
dell'1.76% a 2488.
Dopo essere schizzato ad un nuovo record di $126.40 al
barile, il greggio ha immediatamente ritracciato archiviando
la seduta in calo. I futures con consegna giugno hanno
ceduto a fine giornata $1.73 a $124.23. La scorsa settimana
le quotazioni dell’oro nero erano salite dell’8% circa,
normali le prese di beneficio giornaliere dunque. Ma ad
arrestare la corsa del petrolio e’ stato anche il terribile
terremoto che ha messo in ginocchio alcune regioni della
Cina ed ha originato non poche speculazioni su una
conseguente contrazione della domanda a livello globale.
L’avanzamento del dollaro ha avuto l’effetto inoltre di
contenere i timori circa un ulteriore incremento delle
pressioni inflazionistiche. La debolezza del biglietto verde
contribuisce largamente infatti al rincaro dei prezzi,
soprattutto per il fatto che molte commodities, tra cui il
petrolio, divengono maggiormente attraenti per gli
investitori in cerca di protezione contro l’inflazione. Sul
valutario oggi il greenback ha guadagnato circa l’1% nei
confronti dello yen, e lo 0.20% rispetto alla sterlina.
L’euro ha continuato ad apprezzarsi, salendo a quota
$1.5533.
A livello societario, spunti positivi sono emersi dal gruppo
bancario HSBC Holding che ha riportato profitti in rialzo
nel primo trimestre: la crescita del business nei mercati
emergenti e’ stata piu’ che sufficiente a coprire le
svalutazioni riportate nel mercato domestico. Brutta la
trimestrale del bond insurer MBIA (MBI) che ha invece
riportato una perdita di $2.4 miliardi. Il titolo si e’
pero’ spinto in buon rialzo dopo che la societa’ ha
rassicurato gli invstitori dichiarando di avere "abbondante
liquidita’" per la copertura dei titoli.
Spunti positivi sono emersi da un ultimo studio condotto da
Bloomberg secondo cui le chance di recessione per gli Usa
sono in calo. Il CEO della banca d’affari JP Morgan ha
dichiarato che al 75% la crisi del credito e’ da ritenersi
conclusa. Fino ad oggi il 62% delle societa’ facenti parte
dell’indice S&P500 che hanno comunicato i risultati fiscali
ha battuto le attese degli analisti.Venerdi’ scorso,
nell’after hour, Fedex (cartina di tornasole dell’intera
economia) aveva lanciato un allarme sugli utili, rivedendo
le stime da una forchetta di $1.60-1.80 ad un range di
$1.45-1.50.
Tra le societa’ che diffonderanno i numeri fiscali dopo la
chiusura si distingue, tra le altre, la radio satellitare
Sirius Satellite Radio (SIRI). Tra i titoli hi-tech, in
evidenza Research In Motion (RIMM) grazie al lancio sul
mercato di un nuovo modello di BlackBerry, il primo in oltre
un anno. Tra le news di M&A, riflettori su Hewlett-Packard
(HPQ) in trattative per acquistare Electronic Data Systems
(EDS) ad un prezzo compreso tra i $12 e i $13 miliardi.
Cablevision (CVC) e’ vicina a rilevare invece il quotidiano
Newsday per un controvalore di $650 million dopo il
dietro-front annunciato dalla News Corp. (NWS) di Murdoch.
Sugli altri mercati, in lieve ribasso l’oro. I futures con
consegna giugno sul metallo prezioso hanno ceduto $0.90 a
$884.90 l’oncia. Seduta in lieve calo infine anche per i
Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’
salito al 3.7750%.
WALL
STREET: NASDAQ AL TOP DI 5
MESI, SOPRA 2500
15 Maggio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Nonostante i dati macro
non proprio incoraggianti diffusi in giornata, i listini
americani sono riusciti a salire spinti dalle buone
trimestrali riportate dalle aziende retail, dalle operazioni
di M&A e dallo stop della corsa del greggio. Il Dow Jones ha
guadagnato lo 0.73% a 12992 , l’S&P500 l'1.06% a 1423, il
Nasdaq e’ avanzato dell'1.48% a 2533.
A soprendere gli analisti sono stati gli ultimi risultati
diffusi da Tiffany (TIF) e JC Penney (JCP). La celebre
societa’ del lusso ha battuto le attese grazie ad un
"promettente inizio di stagione"; l’azienda retail ha
anch’essa riportato profitti migliori delle stime
nell’ultimo trimestre ed offerto un outlook superiore al
consensus per i prossimi mesi.
In giornata sono nuovamente tornate ad occupare la scena le
operazioni di fusioni ed acquisizioni societarie. Il gruppo
media CBS (CBS) ha raggiunto un accordo per l’acquisizione
del portale Internet hi-tech CNET Networks (CNET), il cui
titolo e’ schizzato di oltre il 40% subito dopo la
diffusione della notizia. In buon progresso anche EMC Corp
(EMC) grazie alle speculazioni inerenti la vendita del
business dei supporti di memoria a VMware. La conglomerata
industriale General Eelectric (GE) sarebbe vicina ad
organizzare un’asta per la vendita della divisione delle
apparecchiature elettriche che potrebbe fruttare ricavi
compresi tra $5-$8 miliardi.
Le operazioni di M&A sono diminuite del 61% nel primo
trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un
giro d’affari record superiori a $2 trilioni nel 2007 aveva
giocato un ruolo fondamentale nella risalita degli indici ai
massimi di ottobre. Il recente acquisto di EDS da parte di
Hewlett-Packard (HPQ) (che diffondera’ la trimestrale dopo
la chiusura) sembra aver comunque risollevato l’interesse
sulle operazioni di merger tra le aziende.
Nel comparto hi-tech, continua la saga su Yahoo! (YHOO):
l’investitore miliardario Carl Icahn appare sempre piu’
determinato verso un cambiamento dei vertici del gruppo.
Ichan ha inviato una lettera al Board sollecitando per una
ripresa delle trattative di merger con Microsoft. A questo
punto diventa sempre piu’ plausibile la possibilita’ di una
"proxy fight", ovvero una battaglia condotta attraverso le
deloghr degli azionisti contro il CdA.
Contrastati i dati giunti dal fronte macro. Ha
particolarmente deluso l’ultimo aggiornamento sulla
produzione industriale che ha segnalato un calo dello 0.7%
nel mese di aprile, attestandosi a livelli peggiori del
consensus (-0.3%). Poco incoraggianti i dati sull’Empire
State Index che ha evidenziato una contrazione
dell’attivita’ manifatturiera nell’area di New York, meglio
invece l’aggiornamento sull’attivita’ dell’area di
Philadelphia che ha effettuato un balzo a -15.6 punti dai
-24.9 di aprile. Sostanzialemnte in linea con le attese
infine i numeri sulle richieste di sussidio.
Intervenuto ad una conferenza organizzata dalla Fed di
Chicago, il n.1 della Banca Centrale, Ben Bernanke, ha
dichiarato che la crisi del credito non e’ ancora finita e
che le condizioni dei mercati finanziari restano fragili.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio e’
apparso altamente volatile, mossosi in un ampio range
compreso tra $120.75 e 126.64, a causa della vicina scadenza
dei contratti con consegna giugno. Questi hanno infine
archiviato la seduta in ribasso di 10 centesimi a $124.12 al
barile, minimi di una settimana. Sul valutario, euro in
lieve calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio
di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di
1.5458. Reazione dell’oro. I futures con consegna giugno sul
metallo prezioso sono avanzati di $13.50 a $880.00 l’oncia.
Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8430% dal
3.9380% di mercoledi’.
WALL
STREET: MAGGIOR CALO DI DUE
SETTIMANE
20 Maggio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Il DJIA lascia sul
terreno quasi 200 punti, perdita vicina all'1% per il
Nasdaq. Greggio ad un soffio dai $130, cresce l'inflazione.
Possibile stop alla politica espansiva della Fed.
Seduta nel segno delle vendite per la borsa statunitense,
innescate dal nuovo record del greggio e dal dato macro che
ha alimentato nuovi timori sull’inflazione. Gli indici hanno
cosi' registarto il piu’ marcato calo delle ultime due
settimane: il Dow Jones ha chiuso in ribasso dell'1.53% a
12828, l’S&P500 ha ceduto lo 0.93% a 1413, il Nasdaq lo
0.95% a 2492. L’intervento di alcuni esponenti della Fed, su
una possibile chiusura del ciclo ribassista dei tassi, non
ha aiutato il mercato.
Spinto dalla forte domanda cinese, dal calo del dollaro e
dalle rinnovate speculazioni, il greggio ha continuato a
muoversi al rialzo, ad un nuovo record di $129.60 al barile.
I futures con consegna giugno (all’ultimo giorno di scambi)
hanno poi archiviato la seduta in progresso di $2.02 a
$129.07 al barile. A fare da volano agli acquisti sul
comparto sono state anche le dichiarazioni del presidente
dell’OPEC, secondo cui il cartello petrolifero non attuera’
alcun incremento della produzione gionaliera prima del
meeting previsto per settembre. La scadenza dei contratti e
l’ultima intervista al noto petroliere T.Boone Pickens hanno
contribuito alla forte volatilita’.
Il pericolo n.1 al momento sembra essere rappresentato dalla
corsa senza ostacoli dei prezzi delle commodities. I timori
sono per un rallentamento della spesa dei consumatori nei
prossimi trimestri, costretti a rinunciare a diversi
acquisti per far fronte ai rincari delle bollette
energetiche e del carburante. Ricordiamo infatti che la
spesa delle famiglie americane conta per oltre i due terzi
dell’intera economia a stelle e strisce.
"E’ come se questo continuo salire del greggio alle stelle
avesse preso il posto della crisi finanziaria nelle
preoccupazioni degli operatori" ha affermato l’analista
Stephen Leeb, di Leeb Capital Management. "Gli occhi degli
investitori sono puntati sul petrolio, punto".
I listini hanno accelerato al ribasso subito dopo gli ultimi
commenti di alcuni governatori della Fed, secondo cui la
Banca Centrale Usa potrebbe essere giunta alla conclusione
della serie di tagli al costo del denaro iniziata lo scorso
settembre. "Valutando le informazioni in nostro possesso, la
politica monetaria sembra essere ben calibrata al momento
per promuovere la crescita dell’occupazione e un
rallentamento dell’inflazione" ha affermato Donald Kohn,
vice-chairman della Federal Reserve.
A luci ed ombre l’aggiornamento sul PPI che ha avuto
l’effetto di deprimere ulteriormente le quotazioni
dell’azionario. Nel mese di aprile i prezzi alla produzione
hanno registrato una crescita dello 0.2%, inferiore alle
attese (+0.4%), ma la versione "core" del dato e’ avanzata
dello 0.4%, contro un consensus pari a +0.2%, portando cosi’
il tasso annuale dal 2.7% di marzo al 3.0%, maggior livello
dalla fine del 1991.
In ambito di utili societari, delusione da parte del colosso
retail di articoli per la casa Home Depot (HD). L’azienda ha
riportato un calo dei profitti a causa dell’ancora debole
trend del settore immobiliare e di alcuni costi non previsti
legati alla chiusura di alcuni punti vendita. Migliore delle
stime invece la trimestrale di Target (TGT) che ha battuto
le attese sui profitti di 3 centesimi per azione.
Nel settore hi-tech, Yahoo! (YHOO) e Microsoft (MSFT)
continueranno ad occupare la scena. La societa’ informatica
sarebbe interessata ad un investimento nel portale Internet
che interessi l’acquisto del business della ricerca online.
Dopo la chiusura delle borse, gli occhi saranno puntati
sulla blue chip Hewlett-Packard (HPQ) per via della
pubblicazione dei risultati trimestrali.
A cedere visibilmente terreno sono stati anche i titoli
finanziari sulla scia del rapporto diffuso dal gruppo
Oppenheimer secondo cui la crisi del credito si estendera'
fino al 2009 "ed andra' probabilmente oltre". Inevitabile
ondata di vendite anche sui titoli delle compagnie aeree per
le implicazioni che i rincari del carburante avranno sul
business delle aziende.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in rialzo rispetto
dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.5660. In progresso l’oro. I
futures con consegna giugno sul metallo prezioso sono
avanzati di $14.40 a $920.20 l’oncia. Seduta in progresso
infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ sceso al 3.7760% dal 3.84% di lunedi’.
WALL
STREET: FED E GREGGIO
AFFOSSANO I LISTINI
21 Maggio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Era dallo scorso 11
aprile che il Dow Jones non cedeva oltre 225 punti. Stop al
taglio dei tassi e nuovo record del petrolio a $133.71.
Tonfo delle compagnie aeree. Vola l'euro.
Altra giornata pesante per la borsa statunitense, pressata
dal nuovo record del greggio e dai verbali Fed sulla
riunione svoltasi a fine aprile. Il Dow Jones ha lasciato
sul terreno l'1.77% a 12601, l’S&P500 l'1.60% a 1390, il
Nasdaq ha ceduto l'1.77% a 2488. In assenza di catalizzatori
di breve periodo, gli operatori hanno continuato ad
alleggerire le posizioni sull’azionario, preoccupati
dall’incremento dell’inflazione e dall’outlook economico.
La Banca Centrale americana ha segnalato una pausa nel ciclo
di tagli al costo del denaro. Gia’ martedi’ il
vice-presidente Donald Kohn aveva anticipato che l’attuale
politca monetaria appare ben bilanciata per promuovere una
crescita moderata dell’economia. Dai dettagli sono emersi
pero’ segnali poco incoraggianti. Il mercato del lavoro
continua ad apparire debole ed e’ prevista una crescita del
tasso di disoccupazione nei prossimi mesi. Inoltre, non si
e’ ancora ravvisato alcun segnale di ‘bottom’ per il mercato
immobiliare.
Cio’ ha portato la Federal Reserve a rivedere al ribasso le
stime di crescita per l’anno in corso, previcamente ad un
range di 0.3%-1.2% dal precedente 1.3%-2%. Il Prodotto
Interno Lordo dovrebbe dunque registrare un’ulteriore
contrazione nel secondo trimestre ma potrebbe iniziare a
dare segnali di ripresa a partire dalla seconda meta’
dell’anno (in parte grazie al pacchetto di stimoli fiscali).
Gli elevati prezzi del petrolio e dei generi alimentari
probabilmente continueranno a mantenere elevata
l’inflazione, e restano alcuni rischi al ribasso per
l’attivita’ economica. A tal proposito, anche oggi il
greggio ha continuato a spingersi con forza al rialzo,
supportato dall’inatteso calo delle scorte settimanali,
scese di oltre 5 milioni di barili. I futures con consegna
luglio, ora quelli di riferimento, si sono spinti fino a
toccare un picco di $133.72, per poi chiudere a quota
$133.17, in progresso di $4.19 (+3.3%). A poco sono servite
le parole ‘rassicuratrici’del Segretario Generale dell’OPEC.
Il fatto non puo’ che alimentare nuove tensioni tra gli
operatori su un’ulteriore impennata della dinamica
inflazionistica, soprattutto dopo il forte rialzo dei prezzi
alla produzione registrato martedi’. "La Fed deve avere
chiaro in mente cosa fare" ha affermato Quincy Krosby, chief
investment strategist di The Hartford "Insomma: vogliono
promuovere la crescita o garantire la stabilita’ dei prezzi?
Si tratta di due obiettivi in conflitto, bisogna scegliere".
A risentire maggiormente del forte incremento dei prezzi
eneergetici sono state senza dubbio le compagnie aeree.
American Airlines (AMR) ha comunicato che iniziera’ a
"tassare" $15 sul primo bagaglio imbarcato per cliente,
ridurre i voli nazionali e probabilmente tagliare la forza
lavoro. Il titolo e' crollato -24%. L’indice settoriale
(XAL) ha registrato un tonfo giornaliero del 12%.
In netto calo anche i titoli finanziari. L’agenzia Moody’s
ha confermato che avviera’ un’ispezione su possibili errori
telematici relativi alla qualita’ del rating conferito ad
alcuni asset, poi crollati in valore. JP Morgan (JPM) e Bank
Of Amarica (BAC) hanno perso piu’ del 2%, Citigroup (C) ha
ceduto il 4%.
Nel comparto hi-tech, riflettori puntati su Hewlett-Packard
(HPQ). Il colosso informatico ha riportato una trimestrale
in linea con le attese, accompagnata da un incremento dei
margini operativi. La robusta crescita all’estero e’ stata
sufficiente ad offuscare la debolezza del mercato domestico.
Ma cio’ non e’ bastato a spingere il titolo in rialzo: "Nel
complesso i risultati sono stati buoni, ma due aree restano
sotto pressione, e queste sono il mercato interno e il
business dei server" ha commentato Shaw Wu, analista di
American Technology Research.
Restando nel comparto hi-tech, Analog Devices (ADI) ha
riportato un aumento dei profitti del 6%; il produttore
software Intuit (INTU) ha battuto le stime sugli utili del
terzo trimestre fiscale; Micron Technology (MU) ha ricevuto
un upgrade da Deutsche Bank.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in ancora in buon
rialzo rispetto dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’
a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5786. In
progresso l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo
prezioso sono avanzati di $8.40 a $928.60 l’oncia. Seduta in
calo infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 3.8220% dal 3.7760% di
martedi’.
WALL
STREET: PEGGIOR SETTIMANA
DEGLI ULTIMI 3 MESI
23 Maggio 2008 22:11
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Sul comparto azionario
sono tornate a prevalere le vendite, innescate dalla nuova
contrazione del settore immobiliare e dall'avanzamento del
greggio. Male le compagnie aeree, giu' anche le aziende
retail. Lunedi' mercati chiusi.
A Wall Street sono tornate a prevalere le vendite. Il brutto
dato giunto dal comparto immobiliare, l’avanzamento del
petrolio e la cautela degli operatori in vista della pausa
per il Memorial Day non hanno consentito agli indici di
estendere il rialzo della seduta precedente. Il Dow Jones ha
ceduto l'1.16% a 12479, l’S&P500 lo a, il Nasdaq e’
arretrato dello 0.81% a 2144. Pesante il bilancio
settimanale, il peggiore degli ultimi tre mesi: l'indice
industriale ha ceduto il 3.9%, -3.5% per l'S&P500, Nasdaq
-3.3%.
Nel mese di aprile le vendite di case esistenti sono scese
dell’1%, segnando l’ottavo calo negli ultimi 9 mesi. Il
livello di invenduto e’ cresciuto ai massimi di 23 anni, il
prezzo medio di vendita e’ risultato in ribasso dell’8%
rispetto allo scorso anno. Il fatto ha originato
un’accelerazione al ribasso degli indici, gia’ indeboliti in
mattinata dalla ripresa della corsa al rialzo del greggio.
I futures con consegna luglio sul petrolio hanno archiviato
la sessione con un rialzo di $1.38 a $132.19, dopo aver
toccato un massimo giornaliero di $133.71, rinnovando le
preoccupazioni circa la dinamica inflaizonistica. In
settimana e’ stato stabilito un nuovo record assoluto di
$135.09 al barile, il rialzo e’ stato del 4.9%. A spingere
le quotazioni negli ultimi giorni sono stati i timori sul
livello di scorte, montati in vista dell’inizio della
stagione degli uragani nell’area atlantica.
Il rialzo dei costi energetici, in combinazione con
l’impennata di quelli dei prodotti alimentari e delle
importazioni, ha sollevato di recente serie preoccupazioni
sul corso dei prezzi, tanto da spingere la Fed a valutare
uno stop al taglio dei tassi d’interesse che al momento,
ricordiamo, sono al 2.00%.
Per la cronaca societaria, a risentire del nuovo rialzo del
petrolio sono state ancora una volta le compagnie aeree, con
lo XAL arretrato del 4%. Deboli anche i titoli delle
societa’ retail e di intrattenimento. L’operatore di luna
park Six Flags (SIX) ha annunciato una riduzione del costo
dei biglietti per incentivare l’afflusso di visitatori.
L’operatore di navi da crociera Royal Caribbean Cruises
(RCL) e’ stato oggetto di un downgrade da parte di Morgan
Stanley che gli e’ costato la perdita di oltre 4 punti
percentuali.
Pesanti vendite anche sul mercato dell’auto. General Motors
(GM), peggior componente del Dow Jones, ha annunciato un
taglio alla produzione per circa 230 mila veicoli, la rivale
Ford (F) ha continuato a cedere terreno dopo aver salutato
definitivamente l’obiettivo di profittabilita’ entro il
2009.
Nel comparto hi-tech, Morgan Stanley ha migliorato il rating
su Dell (DELL), Deutsche Bank quello di National
Semiconductor (NSM). Il portale Internet Yahoo! (YHOO) ha
posticipato nuovamente il meeting annuale degli azionisti.
Tra le news di M&A, in evidenza Expro International, gruppo
britannico specializzato nei servizi petroliferi, che ha
confermato di essere stato contattato dal rivale
statunitense Halliburton (HAL) riguardo un’operazione di
takeover valutata circa $3.37 miliardi. Nella giornata di
giovedi’ era stata NRG Energy (NRG) ad offrire $9.07
miliardi per l’acquisizione di Calpine (CPN).
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in progresso
rispetto dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New
York il cambio tra le due valute e’ di 1.5771. In rialzo
l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso
sono avanzati di $7.50 a $925.80 l’oncia. Seduta positiva
infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ sceso al 3.8310% dal 3.9210% di giovedi’.
WALL
STREET: OPERATORI PIU' SERENI
DOPO IL BREAK
27 Maggio 2008 22:06
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Il calo dei prezzi
energetici permette ai listini di avanzare. Segnali di
recupero dal comparto immobiliare, ma la fiducia dei
consumatori resta ai minimi di 15 anni.
Seduta volatile a Wall Street, conclusasi con gli indici in
buon progresso, grazie al rimbalzo effettuato nelle ultime
ore di scambi. Al rientro dopo il lungo weekend per la pausa
del Memorial Day, gli operatori si sono mostrati
inizialmente dubbiosi sulle prospettive economiche; sono poi
rientrati sull’azionario in parallelo ad un graduale
ritracciamento dei prezzi del greggio dai recenti massimi.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.54% a 12547, l’S&P500 lo
0.68% a 1385, il Nasdaq e’ avanzato dell'1.50% a 2481.
Contrastati gli ultimi dati sulla congiuntura Usa.
Un nuovo attacco agli stabilimenti petroliferi in Nigeria
durante il weekend aveva spinto le quotazioni dell’oro nero
oltre la soglia dei $133 durante le contrattazioni
elettroniche. I futures con consegna luglio hanno poi
iniziato a cedere terreno, per poi chiudere a quota $128.85
al barile, registrando un calo intraday pari a -$3.34. Le
prese di beneficio potrebbero essere le principali
responsabili del movimento giornaliero, ma la tensione
all’interno del comparto resta alta. L’avvicinamento della
stagione estiva e l’inizio di un’attivita’ meteo instabile
nell’area del Golfo del Messico sono causa di forte
preoccupazione circa il livello di scorte.
In chiaroscuro i dati giunti dal fronte economico. Nel mese
di marzo il rapporto S&P/Case-Shiller ha registrato il
peggior calo di sempre evidenziando come il comparto delle
case sia ancora in estrema difficolta’. Bene invece le
vendite di case nuove, rimbalzate dopo 5 mesi consecutivi di
calo; la scorsa settimana l’aggiornamento sulle vendite di
case esistenti aveva invece mostrato una nuova contrazione
del settore (l’ottava in nove mesi) e un balzo
dell’invenduto ai massimi livelli di 23 anni.
Pessimo l’ultimo dato sulla fiducia dei consumatori,
crollato ai minimi livelli di oltre 15 anni, al di sotto
delle attese degli economisti. L’aggiornamento conferma i
timori delle famiglie americane, preoccupate sempre di piu’
sull’impatto che gli elevati prezzi energetici avranno
sull’inflazione e dunque sul potere di acquisto.
Siamo di fronte ad un problematico scenario: il calo dei
prezzi degli immobili, l’aumento dei prezzi energetici e dei
generi alimentari, il ‘credit crunch’, le condizioni
instabili del mercato del lavoro. Ci troviamo nel bel mezzo
di questa fase e ci vorra’ ancora del tempo per uscirne
fuori" ha dichiarato Stephen Carl, capo dell’equity trading
diel gruppo Williams Capital.
Sul fronte societario, il gruppo Vodafone (VOD) ha
annunciato il ritorno alla profittabilita’ nell’ultimo
trimestre; il CEO Arun Sarin lascera’ la societa’ nel
prossimo mese, a rimpiazzarlo l'italiano Vittorio Colao. In
partenza anche l’a.d. di Infineon Technologies (IFX) per
incomprensioni con il presidente del gruppo tedesco
sviluppatore di chip.
Nel settore finanziario, pesanti vendite sulla banca
svizzera UBS (UBS): il titolo ha ceduto oltre il 6% a causa
dell’annuncio relativo ad ulteriori perdite legate ad
investimenti immobiliari al di fuori degli Stati Uniti. Bank
of America (BAC) ha operato una serie di downgrade su
diverse societa’ del settore.
In rally le azioni del costruttore Standard Pacific (SPF),
salite del 50% circa sull’annuncio di un’infusione di nuovi
capitali da parte di un gruppo di provate equity. In rialzo
anche il produttore di birra Anheuser-Busch Companies (BUD)
sulle prospettive di merger con la belga InBev.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in calo rispetto
dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.5698. In netto ribasso
l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso
sono arretrati di $19.20 a $906.60 l’oncia. Seduta in calo
infine anche per i Titoli di Stato. Il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 3.9210%.
WALL
STREET: NON SI FERMA, ANCORA
BUY SULL'AZIONARIO
29 Maggio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Gli indici americani
hanno messo a segno un’altra seduta in rialzo grazie alla
revisione positiva del dato sull’economia americana e al
calo del petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.41% a
12646, l’S&P500 lo 0.53% a 1398, il Nasdaq e’ avanzato
+0.87% a 2508. La revisione del Prodotto Interno Lordo
relativo al primo trimestre ha alleviato alcune tensioni
sulla recessione (che si verifica nel momento in cui il Pil
diminuisce per almeno due trimestri di seguito).
"Finche’ restiamo sopra lo 0.5% possiamo evitare di parlare
di recessione" ha commentato Marc Pado, strategist di Cantor
Fitzgerald. Cio’, in combinazione al raffreddamento dei
prezzi energetici, che a loro volta hanno smorzato i timori
sull’inflaizone, e’ stato sufficiente per far proseguire i
listini azionari sulla strada dei rialzi.
Nessuna sorpresa dunque dal rilascio dei dati macro. Sia
l’aggiornamento sul Pil che quello sul mercato del lavoro
hanno infatti sostanzialmente rispettato le attese. Il dato
rivisto sul Prodotto Interno Lordo ha mostrato una crescita
allo 0.9% dallo 0.6% della lettura preliminare, le richieste
di sussidio sono cresciute a 372 mila unita’. "I numeri sul
Pil sono da giudicare in maniera positiva. Non assisteremo
ad alcun trimestre caratterizzato da crescita negativa, gli
utili aziendali potranno solo migliorare" afferma Scott
Wren, senior equity strategist di Wachovia Securities.
A sorprendere sono stati invece i numeri sulle scorte di
petrolio, nettamente inferiori alle attese degli analisti.
Il dato ha registrato nell'ultima settimana un calo di oltre
8 milioni di barili; le stime non prevedevano alcuna
variazione. Dopo aver attuato un recupero di forza subito
dopo la comunicazione dei dati, arrivando a sfiorare i $133,
il greggio ha ripreso a cedere terreno, chiudendo la
sessione in calo di $4.41 (-3.4%) a $126.62.
Sul fronte societario, nuovo record storico per il colosso
delle carte di credito Mastercard (MA). L’azienda ha
annunciato di attendersi una crescita netta dei ricavi a
doppia cifra nell’anno in corso. L’azione ha effettuato un
rally dell’8% circa, chiudendo sopra i $300. Nel comparto
retail, Costo (COST) ha riportato un balzo dei profitti del
32% nell’ultimo trimestre, oltre le attese degli analisti.
In controtendenza Sears (SHLD) a causa di una perdita
nell’ultimo periodo fiscale pari a $56 milioni.
Tra le aziende che diffonderanno i risultati trimestrali
nell’after hour si distingue il produttore di computer Dell
(DELL). "Riteniamo ci siano le basi per assistere ad una
comunicazione favorevole da parte del colosso informatico"
ha affermato Peter Dixon, economista di Commerzebank. "Cio’
potrebbe avere un effetto positivo sull’intero comparto
tecnologico". Il titolo segnava un leggero rialzo alla fine
delle regolati contrattazioni.
Nel settore aereo, novita’ nelle trattative di merger tra
United Airlines (UAUA) e U.S. Airways (LCC): gli
amministratori delegati di entrambe le compagnie si
incontreranno per continuare a discutere sulla fattibilita’
dell’operazione. Entrambi i titoli sono in buon progresso.
Nel comparto auto, General Motors (GM) ha annunciato un
nuovo taglio dei costi a causa delle deboli vendite di
autocarri sul suolo americano. Tra i titoli minerari,
riflettori su Rio Tinto (RTP): il colosso britannico ha
affermato che entro il 2022 la domanda per i propri metalli
risultera’ doppia rispetto agli attuali livelli.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in calo rispetto
dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.5508. Tonfo dell’oro. I
futures con consegna agosto sul metallo prezioso sono
arretrati di $23.80 a $881.20 l’oncia. In ribasso infine i
Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’
salito al 4.0790% dal 4.0090% di mercoledi’.
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