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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 15 Maggio 2009

PARTE  2

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..... Venerdì 15 Maggio 2009 ..... Venerdì 15 Maggio 2009 ..... Venerdì 15 Maggio 2009 .....
 

 

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in forte ribasso, male gli esportatori
14.05.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso. Il Nikkei ha perso il 2,6% a 9.093,73 punti ed il Topix il 2,9% a 862,66 punti. Gli esportatori hanno sofferto in particolar modo. Toyota (JP3633400001) ha perso il 4,1%, Honda (JP3854600008) il 3,5%, Canon (JP3242800005) il 4,8%, Panasonic (JP3866800000) il 4,4% e Sony (JP3435000009) il 6,8%. Le vendite al dettaglio sono calate lo scorso mese negli USA dello 0,4%. La notizia ha fatto riaumentare i timori del mercato relativi allo stato di salute dell'economia del primo partner commerciale del Giappone. Lo yen è salito inoltre oggi in Asia rispetto al dollaro ai suoi più alti livelli dallo scorso 20 marzo.
Nikon (JP3657400002) ha chiuso in calo dell'8,4%. Il gigante dei prodotti ottico-digitali ha comunicato di attendersi per il corrente esercizio una perdita operativa.
Il calo dei prezzi delle commodities ha pesato sui titoli delle grandi holdings commerciali. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha perso il 5,3%, Mitsubishi Corp. (JP3898400001) il 5%, Sumitomo Corp. (JP3404600003) il 3,7% e Itochu (JP3143600009) il 4,1%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York l'1,6%, quello del rame il 2,6%.
Nippon Telegraph and Telephone (JP3735400008) ha guadagnato l'1,8%. Il principale operatore telefonico del Giappone ha generato lo scorso esercizio un utile operativo di ¥1,1 bilioni ed annunciato un aumento del suo dividendo di più del 9%.
Astellas Pharma (JP3942400007) ha perso lo 0,6%. La seconda impresa farmaceutica giapponese si attende per il corrente esercizio un calo dei suoi utili a causa della solidità dello yen e dell'aumento dei suoi costi di ricerca.
Redazione Borsainside 8.30

 

 

15 Maggio 2009 09:22 BERLINO
Germania: crolla il Pil nel primo trimestre 2009 -6,9%
di ANSA
Calo maggiore dal 1970, -3,8% rispetto al quarto trimestre 2008
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Il Pil tedesco nel I trimestre 2009 ha registrato -3,8% rispetto al quarto trimestre 2008 e del 6,9% rispetto al primo trimestre 2008. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg. Si tratta del calo peggiore da quasi quarant'anni, da quando cioe', nel 1970 sono iniziate le prime rilevazioni statistiche. E' inoltre la prima volta che si registrano quattro contrazioni consecutive del Pil. Il dato del I trimestre e' anche peggiore rispetto alle previsioni degli analisti. A pesare sulla contrazione del Pil della piu' grande economia europea sono stati soprattutto il calo delle esportazioni e degli investimenti, precisa l'Ufficio di statistica. Sono invece leggermente cresciute le spese pubbliche e private. Gli economisti dell'agenzia Bloomberg si attendevano un calo del 3% rispetto al trimestre precedente.In settimana il presidente della Banca centrale tedesca, Max Weber, aveva detto di credere che ci fossero ''alcuni presupposti per essere ottimisti'' su un rallentamento nei prossimi mesi della contrazione dell'economia, anche se - aveva precisato - si trattera' di un ''processo graduale''. Qualche primo segnale di stabilizzazione e' arrivato dall'aumento a marzo degli ordini industriali per la prima volta in sette mesi e dal rimbalzo della fiducia delle imprese ad aprile.(ANSA).

 

 

15 Maggio 2009 10:44 ROMA
Giu' Pil Italia nel primo trimestre 2009, -5,9% su anno
di ANSA
Sul trimestre precedente -2,4%, calo peggiore dal 1980
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Crolla il Pil dell'Italia nel primo trimestre 2009, -5,9% su anno, -2,4% sul trimestre precedente. Per l'Istat e' il calo peggiore dal 1980. Il calo della crescita gia' acquisito per il 2009 e del 4,6%:quindi anche se i prossimi trimestri vedranno una variazione nulla, si registrera' comunque un calo del Pil pari al 4,6%. Le ultime stime del Governo, inserite nella Relazione Unificata sull'Economia e Finanza (Ruef) indicano per la fine dell'anno un calo complessivo del 4,2%. Le stime dell'Istat, elaborate sulla base delle prime informazioni finora disponibili, indicano che nel primo trimestre 2009 il Pil ''il risultato congiunturale del Pil e' la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi''. Nel periodo, inoltre, si e' avuta una giornata lavorativa in meno rispetto sia al trimestre precedente sia al primo trimestre del 2008. Il confronto congiunturale con gli altri Paesi mostra che il Pil nel primo trimestre e' diminuito in termini congiunturali dell'1,9 per cento nel Regno Unito e dell'1,6 per cento negli Stati Uniti, contro il -2,4% italiano. In termini tendenziali, il Prodotto e' calato del 4,1 per cento nel Regno Unito e del 2,6 per cento negli Stati Uniti, contro il 5,9% dell'Italia.(ANSA).

 

 

15 Maggio 2009 11:25 BRUXELLES
Pil crolla in Eurozona e nell'Unione europea
di ANSA
Primo trimestre -2,5%. Inflazione stabile a +0,6%
(ANSA) - BRUXELLES, 15 MAG - Nel primo trimestre 2009 il Pil dei Paesi della zona dell'euro e dell'Ue registra un calo del 2,5% rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto Eurostat, l'ufficio europeo di statistica. Nel mese di aprile l'inflazione nella zona dell'euro e' rimasta stabile al +0,6%, il livello piu' basso di sempre. Un anno fa il tasso d'inflazione era stato del +3,3%. Nel quarto trimestre 2008 il tasso di crescita era calato dell'1,6% nella zona dell'euro e dell'1,5% nell'Ue-27. Su base annua, il calo del Pil nel primo trimestre dell'anno e' stato del 4,6% nella zona dell'euro e del 4,4% nell'Ue contro una contrazione dell'1,4% in entrambe le zone nel trimestre precedente.A far diminuire notevolmente la crescita in Eurolandia sono stati i risultati dei principali Paesi. Nel primo trimestre 2009, rispetto a quello precedente, il calo della Germania, secondo i dati Eurostat, e' stato del 3,8%, in Italia del 2,4%, in Francia dell'1,2%, in Spagna dell'1,8%. Su base annua, il crollo e' stato ancora piu' consistente: -6,9% in Germania, -5,9% in Italia, -3,2% in Francia, -2,9% in Spagna. Nel mese di aprile l'inflazione nella zona dell'euro e' rimasta stabile al +0,6%, il livello piu' basso di sempre. Un anno fa il tasso d'inflazione era stato del +3,3%. (ANSA).

 

 

15 Maggio 2009 11:42
Gb, i bonus dei banchieri? «Un rischio letale»
«Un rischio letale»: così la Commissione Tesoro del Parlamento britannico definisce oggi i bonus dei banchieri. La struttura salariale delle banche, che di fatto ha premiato l'irresponsabilità, deve ora essere radicalmente modificata e soggetta a rigorosi controlli, secondo il rapporto della Commissione interpartitica. Salari e bonus devono essere collegati a una performance positiva sul lungo termine e a risultati concreti per gli azionisti e la struttura di stipendi e incentivi deve essere trasparente. L'autoregolamentazione ha clamorosamente fallito ed è quindi "inaccettabile", afferma il rapporto, che chiede ora maggiore severità e interventismo da parte della Financial Services Authority, il "guardiano" del settore.
La Commissione critica aspramente il Tesoro per la avere permesso a Sir Fred Goodwin, l'ex chief executive di Royal Bank of Scotland diventato il simbolo della crisi, di lasciare l'incarico con una lauta pensione quando avrebbe dovuto essere licenziato per avere causato il crollo della banca con la sua politica espansionista. Goodwin ha seccamente respinto l'invito dello stesso primo ministro Gordon Brown a fare il bel gesto di rinunciare alla pensione da 700mila all'anno ottenuta in cambio della sua uscita di scena anticipata. "La pensione di Goodwin ha acquistato notorieta', diventando l'emblema piu' visibile dei banchieri che danneggiano l'economia senza essere penalizzati finanziariamente," afferma il rapporto, sottolineando che il Tesoro avrebbe dovuto licenziare Goodwin in tronco come conditio sine qua non dell'aiuto a Rbs, ora controllata al 70% dallo Stato.
L'unico settore che, a sorpresa, non viene criticato dal Rapporto e' quello dei media: giornali, agenzie di stampa e reti televisive si sono in genere "comportate in modo responsabile" nel trattare la crisi finanziaria, secondo la Commissione Tesoro.

 

 

Borse Asia-Pacifico negative, Shanghai perde lo 0,9%
14.05.2009
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,9% a 2.639,89 punti. Sul mercato azionario cinese ha pesato la debole performance dei titoli dei produttori di commodities. Nel settore petrolifero PetroChina (CN0009365379) ha perso l'1,4% e Sinopec (CN0005789556) il 2,2%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York l'1,6%. Tra i minerari Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo del 2,6% e Jiangxi Copper (CN0009070615) del 2,2%. Il prezzo del rame ha perso ieri al NYMEX il 2,6%. Nel settore dell'industria aeronautica Hafei Aviation Industry (CNE0000015V6) ha chiuso in rialzo del 5,8% e Xi'an Aircraft International (CNE000000RF9) il 3,5%. Il Consiglio di Stato cinese ha stanziato CNY 32,8 miliardi per sostenere i progetti di costruzione di aerei.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso del 3% a 16.541,69 punti. Il debole dato sulle vendite al dettaglio negli USA ha pesato sugli esportatori. Esprit (BMG3122U1457) ha perso il 4,5%, Foxconn (KYG365501041) il 5,1% e Li & Fung (BMG5485F1445) il 2,8%. Ancora male i bancari. HSBC (GB0005405286) ha perso il 4,2%, Hang Seng Bank (HK0011000095) il 2,9% e Bank of East Asia (HK0023000190) il 5,6%, Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) il 2,4% e Bank of China (CNE1000001Z5) il 2,1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 3,4%, il Kospi a Seul il 2,4%, il Taiwan Weighted a Taipei l'1,9% e lo Straits Times a Singapore il 2,9%.
Redazione Borsainside 12.00

 

 

15 Maggio 2009 12:05 PARIGI
La Francia entra in recessione
di ANSA
Pil -1,2% nel 1/o trimestre, persi 138mila posti di lavoro
(ANSA) - PARIGI, 15 MAG - La Francia e' entrata ufficialmente in recessione con un calo del Pil nel primo trimestre dell'1,2%, rispetto al trimestre precedente. Lo ha reso noto l'ufficio centrale di statistica Insee sottolineando la contrazione per due trimestri consecutivi. Il governo si attende un calo del Pil nel 2009 del 3%. Nei primi tre mesi dell'anno sono stati persi 138.000 posti di lavoro, una perdita netta dello 0,9% su base trimestrale e del 2% su un anno, superiore a quella registrata in tutto il 2008.

 

 

15 Maggio 2009 13:22 VIENNA
Crisi: Fmi, peggio in Europa Est probabilmente superato
di ANSA
Strauss-Kahn si scusa per scenario crack in Austria
(ANSA) - VIENNA, 15 MAG - Il peggio della crisi nell'Europa Centro Orientale e' probabilmente superato, secondo il direttore del FMI, Dominique Strauss-Kahn.Strauss-Kahn si e' scusato per avere ipotizzato uno scenario di bancarotta per l'Austria a causa della sua forte esposizione bancaria nell'Est Europa. Parole che avevano creato preoccupazione e allarme nella Repubblica alpina esposta per circa 300 miliardi di euro nel sistema bancario in Europa centro orientale.

 

 

15 Maggio 2009 13:30 BRUXELLES
Crisi: commissione Ue, via libera ad aiuti per imprese GB
di ANSA
Tassi ridotti sui prestiti conclusi entro il 31 dicembre 2010
(ANSA) - BRUXELLES, 15 MAG - La Commissione Ue ha autorizzato un aiuto di Stato britannico alle imprese in difficolta'. L'ok di Bruxelles consentira' aiuti alle imprese sotto forma di tassi ridotti sui prestiti di qualunque durata conclusi entro il 31 dicembre 2010. Il sostegno rientra nelle misure straordinarie rivolte a quelle aziende che hanno iniziato ad avere problemi dal luglio 2008. Gli aiuti sono temporanei e mirati a combattere la contrazione del credito.

 

 

15 Maggio 2009 16:44 NEW YORK
ECONOMIA USA, TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA
di WSI
Tuttavia un vero e proprio recupero e' ancora lontano. In aprile i prezzi al consumo rimangono invariati, mentre la produzione industriale cala, anche se al ritmo piu' moderato degli ultimi sei mesi.
In aprile i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono rimasti invariati, mentre la produzione industriale e' scesa al ritmo piu' moderato degli ultimi sei mesi, offrendo un ulteriore segnale del graduale rallentamento della contrazione economica.
La definitiva scomparsa delle pressioni inflative e' stata un effetto della profonda recessione in cui e' piombato il Paese, con l'incremento dei tagli al personale che ha impedito ai salari di crescere, mentre la debole domanda dei consumatori ha messo un freno all'aumento dei prezzi.
Alcuni economisti temono che la contrazione dei prezzi si faccia sempre piu' intensa, ma la maggior parte non vede un pericolo di questo tipo, reputando assai remota tale eventualita', considerando in particolare la forza e decisione con cui la Federal Reserve ha risposto per risolvere l'attuale crisi economica.
Il Dipartimento del Lavoro ha riferito che l'indice CPI ha registrato una variazione nulla il mese scorso, dopo aver subito un rallentamento dello 0,1% in marzo, risultando in sintonia con le attese del mercato. La prova dell'inflazione rispecchia il continuo deprezzamento di energia e alimentari. Per questi ultimi si e' trattato della terza contrazione di fila, mentre i costi energertici hanno registrato un calo per il secondo mese consecutivo. Nell'ultimo anno i prezzi al consumo sono scivolati complessivamente dello -0.7%, il rallentamento piu' marcato su base annuale da giugno 1957.
L'inflazione core, che esclude gli elementi piu' volatili come alimentari ed enbergia, e' cresciuta dello 0,3%, il maggiore rialzo da luglio dell'anno scorso. Tuttavia, il 40% del rialzo di aprile e' da ascrivere al balzo dei prezzi del tabacco, conseguenza dell'incremento delle tasse federali.
La maggior parte degli economisti ritiene che l'inflazione non rappresentera' una minaccia ancora per molto tempo. I prezzi alla produzione hanno registrato un rialzo dello 0,3% in aprile, ma sono calati del 3,7% negli ultimi 12 mesi, la flessione piu' accentuata dal 1950. E' ormai dalla Grande Depressione degli anni '30 che non si vede un periodo destabilizzante per quanto riguarda i livelli di deflazione, anche se il Giappone ha attraversato un periodo di forti pressioni deflative negli anni 1990.
Sempre oggi la Fed ha annunciato che la produzione delle fabbriche, delle miniere e delle aziende di servizi pubblici del Paese e' scesa dello 0.5% in aprile, dopo il calo dell'1.7% visto in marzo (dato rivisto al ribasso da -1.5%) e quello dell'1% registrato in febbraio. Gli analisti si attendevano un calo dello 0.6% il mese scorso. Tuttavia dal report emerge che l'attivita' industriale rimane comunque debole. La produzione e' infatti calata in 15 degli ultimi 17 mesi da quando la recessione e' iniziata, a dicembre 2007, e da allora e' in ribasso del 16%.
"Nel complesso e' l'ennesimo report che conferma che l'economia sta ancora attraversando una fase di contrazione, ma che tale flessione e' in moderazione. Tuttavia siamo ancora lontani da una ripresa", ha commentato in una nota Paul Ashworth, senior economist Usa di Capital Economics.

 

 

15 Maggio 2009 20:27
Pil a picco: la frenata tedesca complica la via della ripresa
L'Italia archivia il primo trimestre del 2009 con una caduta clamorosa del prodotto interno lordo: la flessione del Pil tra gennaio e marzo di quest'anno, spiega il comunicato con la stima flash dell'Istat, è pari al 2,4 per cento, mentre quella che si è verificata nei dodici mesi passati è del 5,9 per cento. Una flessione dell'attività produttiva così prolungata (quattro trimestri con il segno meno davanti) e così intensa com'è stata, in particolare, quella che si è materializzata negli ultimi sei mesi, stenta a trovare precedenti, anche perchè l'Istat ieri ha ritoccato al ribasso ex post anche la dinamica del prodotto nell'ultimo scorcio del 2008.
Non si rintracciano casi analoghi, non solo nelle serie storiche dell'Istituto di statistica (la stima flash sul Pil trimestrale è un prodotto datato 1980) ma anche nelle serie annuali che ricostruiscono la storia economica dal dopoguerra ad oggi, con la sola, parziale, eccezione, della crisi del 1974-75. Il "collasso" del primo trimestre dell'anno non è, beninteso, un problema solo italiano: dai dati Eurostat risulta chiaramente che la batosta sul prodotto riguarda l'intera Eurolandia e anche l'Europa a 27 partecipanti: tanto nell'accezione ristretta quanto in quella allargata del Continente la caduta del Pil è stata, tra gennaio e marzo, pari al 2,5 %; quella tendenziale risulta pari rispettivamente al 4,6 per cento e al 4,4 per cento.
Purtroppo, però, fanno osservare gli economisti, in questo caso non vale molto il "mal comune, mezzo gaudio": la Germania è il pricipale mercato di sbocco europeo dell'export italiano. E le sue difficoltà, più forti delle nostre, rendono più difficile, in assenza di stimoli alla domanda interna (come accade in Francia), la prospettiva di una ripresa rapida per la nostra economia. Senza contare il fatto che, con i numeri di ieri, la flessione acquisita per il 2009 in Italia si porta al meno 4,6: in altre parole, se nei prossimi trimestri si registrasse una crescita pari a zero, il risultato dell'anno sarebbbe per l'appunto questo. Cioè un livello superiore alla cifra inserita nella Ruef (-4,2%) non più tardi di dieci giorni fa.

 

 

15 Maggio 2009 22:28
Banche Usa, i manager finiscono sotto esame
Dopo i bilanci delle principali banche americane, anche il management sarà messo sotto esame dalle autorità americane. E non è escluso che molte teste cadranno nei prossimi mesi. L'intervista che Sheila Bair, presidente della Fdic, ha rilasciato a Bloomberg Tv promette di mettere in allarme i piani alti dei maggiori istituti di credito americani. Per ora ha messo sotto pressione Wall Street, che ha chiuso in ribasso una settimana in cui l'S&P500 ha registrato la peggior perdita dal mese di marzo.

«I manager delle banche hanno fatto un buon lavoro? C'è forse qualcuno che avrebbe potuto o potrebbe fare meglio?» si è chiesta il numero uno dell'agenzia federale che garantisce sui depositi bancari. L'intenzione delle autorità americane quindi, dopo gli stress test sui bilanci, è quella di fare una valutazione approfondita della condotta dei manager delle banche che hanno ottenuto fondi pubblici. Chi ha sbagliato quindi, dovrà andarsene. Come accaduto ai vertici di Aig, Fannie Mae e Freddie Mac e a Rick Wagoner, convinto dall'amministrazione Obama a lasciare la guida della General Motors dopo il salvataggio pubblico. Gli occhi sono puntati quindi sui vertici di Citigroup e Bank of America, che insieme hanno ottenuto ben 90 miliardi di aiuti da parte del governo. La scorsa settimana il verdetto degli stress test ha stabilito che i due colossi del credito Usa hanno bisogno di una consistente ricapitalizzazione. (An. Fr.)
 

 

 

 

 

WALL STREET: CEDE TERRENO, SOLO UNA PAUSA TECNICA?

15 Maggio 2009 22:10 NEW YORK - di WSI
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Seduta e settimana negativa, non bastano i dati macro migliori delle attese. Analisti preoccupati dai livelli tecnici, il rally potrebbe essere giunto a conclusione. In calo il petrolio, giu' anche l'euro.
La seduta di borsa a New York si e’ chiusa con gli indici in territorio negativo. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.75% a 8268, l’S&P500 dell'1.14% a 882, il Nasdaq ha ceduto lo 0.54% a 1680. Le performance settimanali sono pari rispettivamente a -3.6%, -5%, -3.4%. Il ribasso si e’ materializzato nonostante la lunga serie di dati macro tutto sommato positivi, che hanno confermato il rallentamento della contrazione economica.

A spingere al ribasso il comparto azionario sembrano essere stati pertanto motivi di natura prettamente tecnica, come spiega David James, senior vice president at James Investment Research. "E’ giunto il momento di investire con maggiore cautela. A preoccupare e’ soprattutto la percentuale di societa’ che trattano al di sopra delle rispettive medie mobili a 50 giorni". Questa infatti e’ vicina alla soglia del 90% per le aziende che compongono l’S&P500, ben 20 punti percentuali al di sopra dei livelli che generalmente indicano un ritracciamento del mercato azionario.

L’economia continua a rimanere debole, appesantita dalla continua perdita di posti di lavoro, ma dagli ultimi dati e’ emerso un allentamento della recessione. L'attivita' manifatturiera nell'area di New York ha mostrato una ripresa rispetto al mese precedente, sorprendendo in positivo il mercato. In linea con le attese invece i prezzi al consumo del mese di aprile, mentre la produzione industriale e' scesa per il sesto mese consecutivo, anche se in maniera meno marcata rispetto al consensus. Confortante l'aggiornamento sulla fiducia dei consumatori, con il dato diffuso dall'Universita' del Michigan che in maggio e' salito a 67.9 punti dai 65.1 precedenti e rispetto ai 67 attesi dal mercato.

A livello settoriale, il comparto assicurativo, partito bene in mattinata, non e' riuscito a conservare i guadagni iniziali, terminando la seduta in rosso. Ad innescare il rally delle prime ore era stata la concessione dei fondi governativi a Hartford Financial, Lincoln National, Prudential, Allstate, Ameriprise e Principal Financial. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, il totale degli aiuti pubblici destinati alle societa' specializzate nel ramo vita ammonterebbe a $22 miliardi.

Nel settore automobilistico, a polarizzare l'attenzione e' ancora una volta General Motors, che conta di tagliare i costi per le ore lavorative, con l'obiettivo di risparmiare un miliardo di dollari all'anno. In mattinata e' arrivato inoltre l'annuncio della chiusura, entro il 2010, di 1100 concessionarie auto situate negli Stati Uniti, nel quadro del piano di ristrutturazione. Entro la fine dell'anno prossimo le concessionarie di GM rimarranno 3600, in netto calo dalle 5969 attuali. I titoli della casa di Detroit hanno archiviato la seduta con un ribasso del 5.22%.

Tra i titoli del Dow Jones, a registrare le migliori performance giornaliere sono stati Alcoa, che ha beneficiato dei commenti positivi della banca Goldman Sachs, Microsoft ed IBM. Le maggiori perdite intraday sono a carico di Merck, Pfizer, Intel e Chevron, oltre alla gia’ citata GM.

Sugli altri mercati, seduta negativa per il petrolio. I futures con consegna giugno hanno chiuso in ribasso di $2.28 (-3.9%), attestandosi a quota $56.34 al barile. Sul valutario in flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e' di 1.3483. In lieve progresso l'oro: i futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno guadagnato $2.90 a $931.30 l’oncia. Ritracciano infine, i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark a 10 anni che e' salito al 3.1230% dal 3.1070% di giovedi’.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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