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02 Ottobre 2008 03:55 NEW YORK
SI' DEL SENATO USA AL PIANO DI SALVATAGGIO
di WSI
Per 74 si' e 25 no. L'OK era scontato, il test cruciale sara' il voto alla Camera venerdi'. Il progetto di legge e' diventato piu' voluminoso di un elenco telefonico: 451 pagine rispetto alle 106 del vecchio piano e alle 3 di Paulson.

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un nuovo piano di salvataggio per il settore finanziario da $700 miliardi: si tratta del piu' grande intervento mai deciso dal governo americano sui mercati dai tempi della Grande Depressione.
Il piano, che e' passato per 74 si' contro 25 no, con un impegno bipartisan tra democratici e repubblicani, per ridare fiducia ai mercati finanziari scossi dalla pesantissimi crisi che ha congelato il credito e rischia di precipitare l'America e il resto del mondo in recessione, passa adesso alla Camera dei Rappresentani Usa, che votera' questo pinao venerdi', dopo aver bocciato lunedi' la vecchia versione, provocando il maggior crollo a Wall Street degli ultimi 20 anni.
Il nuovo progetto di legge e' diventato piu' voluminoso di un elenco telefonico: 451 pagine rispetto alle 106 del vecchio piano e alle 3 pagine presentate originariamente dal ministro del Tesoro Henry Paulson.
La legge straordinaria di intervento per il salvataggio del settore bancario e finanziario e' stata votata da 40 Democratici e 33 Republicani piu' un senatore indipendente, compresi i due senatori candidati alla Casa Bianca, Barack Obama e John McCain, che sono ambedue tornati a Washington dalla campagna elettorale per il voto. Il momento veramente cruciale sara' pero' il voto alla Camera di venerdi'. Un'altra bocciatura avrebbe conseguenze deleterie sulla borsa e l'economia degli Stati Uniti, con un effetto-domino in tutto il mondo.
I senatori hanno ritoccato la prima versione del pacchetto, aggiungendo una riduzione fiscale e una maggiore protezione federale per i depositi bancari, il cui plafond passa a 250.000 da 100.000 dollari. Obiettivo del piano la stabilizzazione dei mercati del credito e del credito interbancario al fine di evitare che la crisi finanziaria faccia sprofondare l'economia Usa nella recessione. I presidente americano chiede che il provvedimento passi velocemente alla Camera.
"Dopo i miglioramenti apportati dal Senato, penso che i membri di entrambi i partiti nella Camera possano sostenere questa legge", ha detto George Bush in una dichiarazione scritta. "Il popolo americano si aspetta, e la nostra economia lo chiede, che la Camera approvi questa buona legge questa settimana per poi inviarmela" per la firma. "La legge votata al Senato è essenziale per la sicurezza finanziaria di ogni americano", ha concluso.
L'investitore Warren Buffett si è dichiarato disponibile a partecipare all'1% delle perdite o degli utili del salvataggio dell'industria finanziaria che equivale a 7 miliardi di dollari. L'uomo d'affari ha sottolineato, intervistato dalla televisione Cnbc, che il piano rappresenta il salvataggio dell'intera economia americana e non soltanto di Wall Street e che i mercati stanno affrontando problemi "terribili, terribili, terribili" che necessitano dell'intervento governativo.

 

 

02 Ottobre 2008 08:38 MILANO
BORSA: ASIA FRENA CON AUTO E GREGGIO, NON AIUTA OK PIANO USA
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 2 OTT - Il via libera dal Senato Usa al piano Paulson da 700 miliardi di dollari per il salvataggio del sistema finanziario statunitense non dà la spinta giusta alle Borse asiatiche che si apprestano a chiudere con il segno meno. Sui mercati hanno prevalso infatti le vendite (Tokyo -1,88%, indice Msci Asia-Pacifico -1,3%) in scia alla brusca frenata delle vendite di auto negli Stati Uniti, che hanno registrato il peggior risultato degli ultimi 17 anni, e al rallentamento delle quotazioni delle materie prime. Le vendite si sono concentrate quindi sui colossi "automotive" asiatici che esportano anche negli Stati Uniti tra cui Toyota, che ha perso in un giorno quasi quattro punti percentuali (meno 3,8%), e Mazda, che è arrivata a perdere il 12 per cento. Realizzi anche sul comparto materie prime con il petrolio scivolato di nuovo sotto la soglia dei 100 dollari nelle contrattazioni notturne. Tra i titoli del settore hanno perso quota il tandem composto da Rio Tinto (-3,2%) e Bhp Billiton (-2,1%) a un giorno dall'accelerazione registrata nella seduta precedente sul via libera dell'Antitrust australiano all'offerta ostile avanzata dal colosso Bhp. Segno meno infine anche nel comparto bancario, mentre in Giappone la banca centrale ha pompato sui mercati circa 10 miliardi di euro per mantenere stabile la liquidità in circolazione. La controllata del gigante Hsbc, Hang Seng Bank, ha perso il 6,4 per cento a Hong Kong, sulle indiscrezioni che possa riportare un indebitamento record. Segno meno anche per gli istituti di credito nipponici con Shinsei Bank (5,9%) e Nomura (-4%). Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali Borse dell'area Asia-Pacifico: - Tokyo -1,88% - Hong Kong -1,24% - Shanghai CHIUSA - Taiwan -1,05% - Seul -1,39% - Sydney -0,70% (IN CORSO) - Singapore -1,74% - Kuala Lumpur CHIUSA - Bangkok +0,26% - Giakarta CHIUSA. (ANSA).
 

 

02 Ottobre 2008 09:56 MILANO
BORSA: EUROPA SALE DOPO OK SENATO A PIANO USA, OCCHI SU BCE
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 2 OTT - Borse europee in rialzo nelle prime battute della seduta in scia al primo via libera al piano Paulson da 700 miliardi per salvare l'economia statunitense, arrivato dal Senato Usa nella notte. I mercati del Vecchio Continente salgono così dello 0,61% (Dj Stoxx 600), in attesa anche delle decisioni della Bce in materia di tassi, che per gli analisti saranno mantenuti invariati all'attuale livello (al 4,25 per cento). La migliore piazza finanziaria del momento è quella milanese che balza dell'1,4%, mentre appaiono più caute Londra (+0,4%) e Parigi (+0,5%). Bene anche Zurigo (+1%). Tra i titoli che guidano i rialzi spuntano i bancari con UniCredit (+5%) e Ubs (+5%), nel giorno dell'assemblea. Il gruppo svizzero ha peraltro previsto un terzo trimestre debole ma un 2009 redditizio. Segni più anche per Barclays (+3,4%) e Societé Generale (+2,3%). Di seguito l'andamento degli indici dei titoli guida delle principali Borse del Vecchio Continente: - Londra +0,41% - Parigi +0,52% - Francoforte +0,35% - Madrid +1,07% - Milano +1,41% - Amsterdam +0,83% - Stoccolma +1,39% - Zurigo +0,97%.(ANSA).
 

 

02 Ottobre 2008 15:14 FRANCOFORTE
BCE: TRICHET, SITUAZIONE MAI VISTA, BENE AZIONE GOVERNI
di ANSA
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(ANSA) - FRANCOFORTE, 2 OTT - Sui mercati c'é una "situazione mai vista prima, assolutamente eccezionale in termini di livello d'incertezza". Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, aggiungendo che "in momenti come questi, in cui la situazione richiede le responsabilità dei governi", la Bce giudica "appropriato" ed "estremamente importante" che i governi abbiano fatto al propria parte. (ANSA).
 

 

02 Ottobre 2008 15:21 ROMA
Usa: disoccupati ai massimi da 7 anni
di ANSA
Richieste sussidio +1000, dato nettamente peggiore delle stime
(ANSA) - ROMA, 2 OTT - Le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate la scorsa settimana di mille unita' a quota 497.000. Il dato e' nettamente peggiore rispetto alle stime degli economisti che avevano preventivato un calo di 18.000 unita', a quota 475.000 dalle 493.000 rilevate nella settimana precedente in base alla prima comunicazione. Il numero totale di americani che beneficia del sussidio e' salito cosi' ai massimi dal 2003, raggiungendo quota 3,591 milioni.

 

 

02 Ottobre 2008 16:02 ROMA
USA: ORDINI INDUSTRIA, AD AGOSTO -4%, PEGGIO DI STIME
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 2 OTT - Gli ordini alle fabbriche statunitensi, ad agosto, hanno registrato un ribasso del 4%, più forte rispetto al -3% stimato dagli economisti. Al netto dei Trasporti, si è avuto un calo del 3,3%. (ANSA).


 

 

 

 

02 Ottobre 2008 16:29 ROMA

CRISI MUTUI: GREENSPAN; PRESTO RIPRESA, USA RIEMERGERANNO

(ANSA) - ROMA, 2 OTT - I mercati finanziari e l'economia si riprenderanno non appena gli investitori riguadagneranno fiducia, cosa che potrebbe accadere "prima del previsto". Sembra cautamente ottimista l'ex numero uno della Fed Alan Greenspan, secondo il quale l'economia americana "riemergerà". "La fiducia potrebbe riemergere non appena gli investitori si ritufferanno sul mercato, abbandonando le titubanze. - ha detto Greenspan parlando alla Georgetown University - Da quel momento, ci dice la storia, inizia la ripresa finanziaria ed economica. Penso che ci siano più probabilità che ciò accada presto piuttosto che tardi". L'ex presidente della Fed, ricorda Bloomberg, aveva sollecitato la scorsa settimana i legislatori ad approvare misure significative per fronteggiare la crisi ed evitare la recessione. E proprio questa notte il Senato americano ha dato il via libera al piano da 700 miliardi di dollari per il salvataggio dei mercati. "I legami interrotti tra le banche e i gli hedge fund e tutte le attività non finanziarie saranno ristabiliti e la nostra complessa economia - ha sottolineato - che ha la capacità di produrre un quinto dei beni e dei servizi a livello mondiale, riemergerà". (ANSA).



 

 

02 Ottobre 2008 17:47 FRANCOFORTE

CRISI MUTUI: BCE PREPARA TAGLIO TASSI,CRISI ECCEZIONALE/ANSA

FRANCOFORTE, 2 OTT - Per la prima volta dal 2003, la Banca centrale si prepara a tagliare i tassi d'interesse. Il presidente Jean-Claude Trichet ha preparato il terreno ammettendo che, nonostante la decisione unanime di mantenere il costo del denaro al 4,25%, il Consiglio direttivo della Bce ha esaminato oggi anche la possibilità di tagliarli, vista la crisi "senza precedenti" che sta investendo Usa ed Europa. Parole così forti non si erano mai ascoltate ad una conferenza stampa della Bce. Neanche dopo l'11 settembre. Trichet ha cambiato persino l"incipit' del suo intervento, puntato tutto sulla crisi piuttosto che - come in precedenza - sul rischio-inflazione: "Abbiamo discusso del recente intensificarsi delle turbolenze sui mercati finanziari", e "verificato un livello straordinariamente alto di incertezza". Una "situazione mai vista prima" - ha poi precisato Trichet - riconoscendo che rispetto a settembre, quando le 'staff projection' della Bce prevedevano una crescita dei Quindici intorno all'1,7% nel 2008 - "ci sono stati cambiamenti" e lo stress dei mercati finanziari rischia di avere un impatto "più avverso del previsto". I Quindici, infatti, "si stanno indebolendo", con una "domanda interna in contrazione". Dopo aver 'oliato' il meccanismo di funzionamento dei mercati creditizi attraverso fortissime iniezioni di liquidità, insomma, è il contesto macroeconomico - con l'Europa sull'orlo della recessione e il petrolio in calo - che inizia a richiedere un intervento sui tassi. Proprio il calo dei consumi sta raffreddando l'inflazione, rallentata a settembre al 3,6% (era al 4% a luglio e al 3,8% ad agosto). E lo stesso sta facendo il credito divenuto più difficile, con i tassi di mercato come l'Euribor schizzati oltre il 5%. Certo, i prezzi corrono ancora ad un ritmo quasi doppio rispetto alla soglia desiderabile del 2%. "I rischi inflazionistici al rialzo sono scesi, non spariti", ha avvertito Trichet. Prima di tagliare, la Bce continuerà a "monitorare la situazione", per verificare se il trend di discesa dell'inflazione sarà confermato. Ma - si è compiaciuto Trichet - "gli indicatori di mercato come gli swap segnalano una stabilizzazione delle aspettative d'inflazione". Sulla tempistica del futuro taglio giocheranno un ruolo anche l'esito del voto del Congresso Usa sul piano di salvataggio del sistema finanziario da 700 miliardi di dollari, e l'impatto della crisi sulle banche europee. I mercati puntano senza riserve su fine anno. Secondo Julian Callow, capo-economista per l'Europa di Barclays Capital, Trichet sta "chiaramente segnalando che mirano a tagliare. La domanda è se sarà a novembre o dicembre". L'euro sceso oggi ai minimi di un anno sul dollaro indica che i mercati si aspettano un taglio a breve: a novembre, secondo JP Morgan e Royal Bank of Scotland. E Citigroup non esclude un intervento coordinato delle banche centrali sui tassi in tempi ancora più ravvicinati. Da qui alla prossima riunione del consiglio il 6 novembre, la Bce continuerà ad essere impegnata in prima linea. Sabato Trichet sarà a Parigi con i leader di Francia, Italia, Germania e Gran Bretagna per fare il punto sulla crisi. L'idea per affrontare la tempesta, per il momento, è quella di procedere con interventi dei singoli governi: l'idea di un 'piano Paulson' applicato all'Europa - dice Trichet - "non rientra nella cornice politica dell'Europa", che non è federale come gli Usa. "Noi - spiega riferendosi alle ripetute iniezioni di liquidità - faremo quello che è nelle nostre responsabilità" e con la Fed c'é uno strettissimo coordinamento, come mostrano le massicce immissioni di dollari. E in un periodo così eccezionale, è "giusto" che i governi si muovano tempestivamente. (ANSA).
 

 

 

02 Ottobre 2008 21:06 NEW YORK

FMI: CHOC PEGGIORE DA ANNI'30,SERVE FORTE AZIONE GOVERNI/ANSA

(ANSA) - NEW YORK, 2 ott - La crisi finanziaria in atto è "lo choc maggiore dagli anni '30'': per contrastare e limitare il contagio dell'economia reale serve "un'azione rapida e forte" da parte dei governi, anche perché "i rischi per la crescita globale sono elevati". Le turbolenze, infatti, dovrebbero provocare un "profondo rallentamento" dell'economia statunitense, che non è ancora in recessione grazie alla forte risposta delle istituzioni. L'Europa, con "più robusti" bilanci delle famiglie" è attualmente più protetta da una brusca battuta d'arresto. L'analisi è del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e contenuta nei capitoli analitici del World Economic Outlook, che sarà diffuso la prossima settimana a Washington in occasione del meeting annuale. "Per limitare le ricadute" della crisi finanziaria "sull'economia reale, è di importanza fondamentale che i danni ai sistemi del credito sia negli Stati Uniti sia in Europa vengano rapidamente contenuti da misure di ampia portata: si deve agire velocemente piuttosto che consentire periodi prolungati di stress", spiega il vice direttore del dipartimento ricerca Charles Collyns. Ripristinare il capitale di intermediari finanziari, società di borsa e banche d'investimento "aiuta ad alleviare il rallentamento economico", visto che queste istituzioni giocano un ruolo essenziale "nella trasmissione degli choc finanziari all'economia reale": "E' cruciale - spiega il Fmi - che la politica adotti misure forti per rimediare alle turbolenze e favorire la ripresa del sistema finanziario". Ai governi il Fondo suggerisce un rafforzamento degli stabilizzatori automatici e della governance fiscale per far sì che le politiche di bilancio siano un più efficiente strumento anticiclico: "i paesi che vogliono adottare misure di bilancio discrezionali devono migliorare la situazione dei propri conti nei periodi di crescita economica e impegnarsi in modo credibile affinché questi programmi di rilancio siano temporanei". Le recessioni o i repentini rallentamenti economici preceduti da turbolenze finanziarie, soprattutto quando queste turbolenze sono concentrate nel settore bancario, "sono generalmente più severi e prolungati" e "la situazione corrente negli Stati Uniti ricorda in qualche modo episodi precedenti di stress finanziario del sistema bancario che sono stati seguiti da recessione", aggiunge Collyns, sottolineando comunque che, se da un lato un "pronunciato rallentamento dell'economia statunitense è altamente probabile", è dall'altra parte vero che gli Usa non sono ancora in recessione, grazie alla risposta delle autorità e alla solidità delle grandi società non finanziarie. "La situazione presente di stress finanziario è non solo una delle più intense e sofferte dagli Stati Uniti, ma una delle più diffuse, in quanto colpisce virtualmente tutti i Paesi: le recenti settimane sono state un periodo tumultuoso per i mercati finanziari globali e le implicazioni di queste turbolenze per le prospettive economiche mondiali presentano uno sfondo di grandi incertezze", aggiunge Collyns. "Il paragone fra le turbolenze attuali e gli episodi precedenti lascia intravedere che la possibilità di un pronunciato rallentamento economico negli Usa è molto forte", precisa ancora il Fmi sottolineando che l'economia di Eurolandia, "malgrado l'aumento dei prezzi degli asset e dei coefficienti di indebitamento", è "più protetta da un forte rallentamento" grazie alla relativa "robustezza" dei bilanci delle famiglie. Sul fronte dell'inflazione, il Fmi segnala che i prezzi sono destinati "verosimilmente a restare elevati rispetto alle tendenze storiche": "nei paesi avanzati" i rischi inflazionistici "dopo essersi intensificati, stanno ora diminuendo rapidamente a causa dell'impatto deflattivo delle turbolenze finanziarie". (ANSA).


 

 

 

 

WALL STREET: NASDAQ SOTTO I 2000 PUNTI, ALERT ECONOMIA

02 Ottobre 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
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Pesanti vendite sull'azionario, il Dow Jones perde 348 punti, il listino tecnologico lascia sul terreno il 4.48%. Segnali macro preoccupanti. Tonfo di GE, male Caterpillar e Alcoa. Dollaro in forte rialzo (1.379), giu' il greggio.
Sulla borsa americana sono tornate a prevalere con forza le vendite. L’approvazione al Senato del piano di salvataggio non e’ bastata a distendere il clima a Wall Street. Il Dow Jones ha ceduto il 3.22% a 10482, l’ S&P500 il 4.03% a 1114, il Nasdaq ha chiuso con una perdita del 4.48% a 1976. Gli ultimi dati giunti dal fronte macro hanno evidenziato un deterioramento delle condizioni economiche che hanno rafforzato i timori di recessione. Inoltre, l’aumento dei costi sui prestiti e’ cresciuto ai massimi dell’anno, sollevando altre preoccupazioni sugli investimenti aziendali e sulla spesa dei consumatori.
A fare da volano ai Sell fino dai primi minuti della giornata e’ stato il rilascio dell’aggiornamento sulle richieste di sussidio da parte dei disoccupati che hanno segnalato un ulteriore infiacchimento del mercato del lavoro. Nel settore privato si e’ registrata inoltre una perdita di 9000 posti a settembre, mentre venerdi sara’ rilasciato il rapporto occupazionale, per cui e’ stimata una perdita (la nona consecutiva) di oltre 100 mila posti di lavoro nel settore non agricolo.
Male anche l’aggiornamento sugli ordini alle fabbriche, ad agosto risultato in calo del 4%, oltre le attese pari a -3%. Dopo aver messo in ginocchio le banche, la crisi del credito ha iniziato a produrre effetti negativi anche per le aziende. L’indice del settore industriale ha ceduto piu’ del 6%, Caterpillar e Alcoa sono risultati tra i peggiori componenti del Dow Jones con ribasso superiori al 7%.
Tra le blue chip a vestire la maglia nera e’ stata pero’ General Electric, in calo di oltre il 9%, dopo che l’azienda ha prezzato l’offerta di azioni a sconto ($22.50) rispetto all’ultimo prezzo di chiusura. Gli investitori non hanno trovato conforto neanche nella notizia dell’investimento da parte del miliardario Warren Buffett, il quale si ritrova subito con una perdita secca in portafoglio. Oltre ai $3 miliardi d'investimento in azioni privilegiate, l'oracolo di Omaha ha anche acquisito i diritti per l’esercitazione dei warrants relativi all'acquisto di azioni comuni (ad un prezzo di $22) per un valore complessivo di altri $3 miliardi.
Vendite anche sulla catena di hotel Marriott Internationl ha lanciato un profit warning sui risultati del prossimo anno fiscale, per il calo del turismo nel mondo dovuto alla crisi. Nel comparto hi-tech male eBay, penalizzata da un downgrade priem dell’apertura, giu’ anche i colossi Google e Apple.
Tra gli altri titoli in evidenza, alcune note positive sono emerse da una delle banche finite nel ciclone dei mutui subprime, troppo poco pero’ per arginare le vendite sui listini. UBS ha affermato che dopo quattro trimestri di perdite tornera’ presto a generare profitti grazie alla considerevole riduzione dell’esposizione sul business dei mutui residenziali e commerciali. Nonostante il trend generale negativo l'azione del gruppo svizzero e' riuscita a mettere a segno un +5.70%.
Lunedi’ sera il Senato americano ha approvato il piano di salvataggio varato dal Tesoro per la stabilizzazione dell’industria finanziaria (leggi il testo integrale in pdf). La votazione alla Camera, che ha gia’ respinto la versione originale del programma, e’ prevista per venerdi’. Date le attuali condizioni economiche molti operatori restano pessimisti sulla direzione dell’economia, indipendentemente dall’approvazione o meno del pacchetto di misure preparato dall’amministrazione Bush che potrebbe rivelarsi insufficiente a rilanciare l’attivita’ economica. A smorzare i toni e’ stato pero’ l’ex capo della Fed Alan Greenspan che si e’ detto fiducioso sulla ripresa.
Nel tentativo di garantire maggiore protezione agli investitori, in un clima ancora di elevata incertezza, la SEC (l’organo di controllo della borsa Usa) ha annunciato l’estensione del divieto di ‘short selling’ sui titoli del settore bancario almeno fino al prossimo 17 ottobre, o comunque fino a tre giorni successivi l’approvazione del piano Paulson.
Un altro elemento di preoccupazione e’ rappresentato dall’aumento dei costi sui prestiti schizzato ai massimi di gennaio. "Gli istituti di credito non concedono piu’ alcun prestito persino alle banche, figurarsi ai singoli individui" ha commentato Frank Ingarra, money manager di Hennessy Advisors. "Potremmo essere all’inizio di una recessione piuttosto severa".
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con consegna novembre hanno ceduto $4.56 a $93.97 al barile. Sul valutario, ancora in calo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi' a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3796. Ondata di vendite sull’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno perso $43.00 a $844.30 l’oncia. Positivi infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6460% dal 3.7680% di mercoledi'.
 
 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

02 Ottobre 2008 22:54 NEW YORK
FED: PRESTITI TASSO SCONTO SALGONO A 348,2 MLD DOLLARI
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 2 ott - Banche e banche commerciali continuano a essere affamate di liquidità: nella settimana che si è appena chiusa i prestiti dalla finestra di tasso di sconto della banca centrale sono saliti del 60% rispetto ai sette giorni precedenti, attestandosi a 348,2 miliardi di dollari. (ANSA).
 

 

02 Ottobre 2008 22:59 NEW YORK
Crisi mutui: sgravi per 150 mld, piano Usa ora vale 850 mld
di ANSA
Grazie a pacchetto decennale di sgravi fiscali e incentivi
(ANSA) - NEW YORK, 2 ott - Aumenta il valore del piano salva-finanza presentato dal segretario al Tesoro statunitense, Henry Paulson. Il progetto approvato dal Senato Usa aggiunge ai 700 miliardi di dollari anche un pacchetto decennale di sgravi fiscali e incentivi per 150,5 miliardi di dollari che gonfiano complessivamente il valore del piano a 850 miliardi di dollari. Nel progetto figurano, tra l'altro, incentivi per l'uso di energie rinnovabili ma anche deduzioni per tv e cinema.