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06 Ottobre 2008 08:51 MILANO
++ BORSA: SFIDUCIA ASIA A PIANO USA, TOKYO CROLLA -4,25% ++
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 6 OTT - Effetto domino sui mercati asiatici in scia ai timori che indicano il piano di salvataggio Usa e quello Ue non sufficienti ad evitare un periodo di recessione per l'economia dei principali mercati globali. Tokyo ha chiuso sui minimi di seduta, registrando un tonfo del 4,25%, con il Nikkei 225 che è scivolato sui livelli di quattro anni fa (maggio 2004). Tra le altre piazze finanziarie più pesanti anche Sidney che ha perso il 3,3%. Flessioni che si traducono con una perdita dell'indice continentale Msci Asia Pacifico del 3,6%.(ANSA).


 

06 Ottobre 2008 09:59 ROMA
Borsa: dal crollo asiatico a quello europeo
di ANSA
Sfiducia Asia a piano Usa, in Europa pesano timori mercato
(ANSA) - ROMA, 6 OTT - L'effetto domino del calo dei mercati asiatici per i timori sul piano di salvataggio Usa si riflette sulle principali borse europee. Tokyo ha chiuso sui minimi di seduta, registrando un tonfo del 4,25%, con il Nikkei 225 che e'scivolato sui livelli di quattro anni fa (maggio 2004). Pesante anche la piazza finanziaria di Sidney (-3,3%). L'indice continentale Msci Asia Pacifico e' -3,6%. Fanno riscontro in mattinata le aperture in forte calo (se non crollo) delle principali piazze europee. In Asia tra i titoli peggiori ancora una volta quelli bancari, nonostante le misure d'urgenza adottate anche nel Vecchio Continente dal cancelliere Angela Merkel, scesa in campo con un piano da 50 miliardi per cercare di limitare le conseguenza della crisi del gigante Hypo Re. Perdono i giganti Mitsubishi Ufj (-10%) e Mizuho financial (-8,6%). In Australia pesante Macquarie (-l'8,6%). Scende anche il comparto delle materie prime: Sumitomo Metal -7,7%, Newcrest mining -4,1%, Woodside -2,8%, Datong Coal -10%, Pt Bumi resources -15%. Da questa parte del pianeta l'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 cede il 3,9%, mentre Londra e' la peggiore piazza finanziaria del Vecchio Continente con una flessione del 5 per cento.(ANSA).

 

 

06 Ottobre 2008 10:21
Euro a minimi 13 mesi contro dollaro, 7 mesi contro sterlina
LONDRA (Reuters) - L'euro è scivolato ai minimi di tredici mesi contro il dollaro, violando il supporto chiave di 1,3667 dollari, con gli investitori che si concentrano sui guai delle banche europee dopo che i leader delle quattro maggiori economie del blocco hanno deciso di non adottare un'azione coordinata di fronte alla crisi finanziaria. La moneta unica ha contestualmente toccato un minimo degli ultimi sette mesi contro la sterlina a 77,12 pence. L'accentuata avversione al rischio dà anche slancio allo yen contro la moneta unica. Secondo Robin Wilkin di JP Morgan il calo del 3-4% dello yen sta testando il supporto di 140. Un'eventuale violazione di questo supporto porterebbe il cambio in area 130 secondo Wilkin. ORE 10,00 CHIUSURA USA EURO/DOLLARO 1,3607/10 1,3673 DOLLARO/YEN 103,70/75 104,97 EURO/YEN 141,18/19 143,52 EURO/STERLINA 0,7741/43 0,7731 ORO SPOT 829,80/1,80 ....../.....


 

06 Ottobre 2008 11:12 ROMA
Bce: colloca 50 mld dollari contro 90 mld richiesti
di ANSA
Le richieste provengono da 59 banche
(ANSA) - ROMA, 6 OTT - La Banca Centrale Europea ha collocato interamente tutti i 50 miliardi di dollari oggi offerti in asta a un giorno al tasso marginale del 4%. Le richieste, provenienti da 59 banche, hanno superato i 90 miliardi di dollari.


 

06 Ottobre 2008 11:38 PECHINO
CRISI MUTUI:MERCATI ASIA SCONTANO ATTESE RECESSIONE USA E UE
di ANSA
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(ANSA) - PECHINO, 6 OTT - Gli interventi per salvare le istituzioni finanziarie non sono in grado di far ripartire l' economia mondiale, che sconterà la recessione negli Usa ed in Europa. Questo almeno, secondo l'economista cinese Andy Xie, è quello che pensano gli operatori che oggi hanno decretato un nuovo calo delle Borse, che in Asia sono andate a picco e che in Europa sono partiti con ribassi eccezionali. Tokyo ha chiuso infatti con un - 4,25 e Hong Kong con - 4,97 per cento. "Dobbiamo guardare alla realtà - afferma Xie - il prossimo anno sarà difficile non solo negli Usa ma anche in Germania e Regno Unito", ed è questo che ispira pessimismo ai mercati. "Si tratta di un problema diverso da quello della crisi finanziaria", prosegue l'economista. A Shanghai è andata ancora peggio con uno scivolone del 5,23 per cento. Xie sostiene che il problema della Borsa di Shanghai (e della sua "sorella minore" di Shenzhen, anch'essa in forte ribasso) sono particolari e sono dovuti alle aspettative di un rallentamento della crescita dell'economia cinese, che in larga parte dipende dalle esportazioni e in particolare da quelle verso gli Usa. Si ritiene che la crescita sarà quest' anno dell'8 per cento contro l'11 per cento dell'anno scorso. "Il governo cinese - aggiunge Xie - dovrebbe cercare di evitare che il rallentamento sia troppo brusco e ha i mezzi per farlo". (ANSA).


 

 

06 Ottobre 2008 12:33 ROMA
CRISI MUTUI: BUNDESBANK GARANTISCE PRESTITO 35 MLD A HYPO RE
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 6 OTT - Le garanzie apposte dalla banca centrale tedesca fanno riferimento alla 'tranche' di finanziamento pari a 35 miliardi ad opera dello Stato, cui andranno ad aggiungersi in base al nuovo piano 15 miliardi erogati dal settore finanziario. Il totale dell'intervento è così di 50 miliardi, come precisato ieri; il nuovo piano ha sostituito il precedente, che valeva in tutto 35 miliardi. (ANSA).
 

 

 

06 Ottobre 2008 14:28 ROMA
CRISI MUTUI: FED RADDOPPIA IMPORTO ASTE A 900 MLD DLR
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 6 OTT - L' interesse che sarà corrisposto sulle riserve bancarie rientra nei poteri attribuiti alla banca centrale dal maxipiano di salvataggio approvato dal Congresso. Il tasso d' interesse verrà calcolato sulla base della media dei Fed Funds fissati dalla banca centrale relativamente ai periodi di riserva, diminuito di dieci punti base. (ANSA).

 
 

 

06 Ottobre 2008 16:28 BERLINO
CRISI MUTUI: GERMANIA; GARANZIA DEPOSITI OLTRE 1.000 MLD
di ANSA
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(ANSA) - BERLINO, 6 OTT - La garanzia promessa dal governo tedesco sui depositi dei cittadini custoditi nelle banche nazionali è di "ben oltre mille miliardi di euro". Lo ha detto un portavoce del ministero delle Finanze tedesco al quotidiano Sueddeutsche Zeitung. Il ministero ha corretto così l'impegno di Berlino. Ieri, infatti, lo stesso governo aveva parlato di una cifra di 568 miliardi di euro. Secondo i dati della Bundesbank citati oggi dalla stampa internazionale, tuttavia, a fine 2007 i depositi nelle banche del Paese ammontavano a 1.621 miliardi di euro. La cifra originale di 568 miliardi di euro includeva solo i fondi depositati nei conti di risparmio, lasciando fuori dal conteggio quelli nei conti correnti ed i depositi a termine, che sono invece coperti dalla garanzia dello Stato. (ANSA).

 

 

06 Ottobre 2008 17:15 MILANO
CRISI MUTUI: IL LUNEDI' NERO DELLE BORSE DELL'87/SCHEDA
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 6 OTT - Il 19 ottobre 1987, il lunedì nero delle borse mondiali, è ricordato come il giorno in cui venne registrato il maggior ribasso della storia in una sola seduta, superiore persino a quella della crisi del 1929. Ventidue anni fa infatti la crisi portò a una perdita del Dow Jones, l'indice di riferimento di Wall Street, del 22%, il doppio rispetto al calo del 'giovedi' nerò del 24 ottobre 1929. Nel 1987 il mercato americano, che arrivava dal periodo di fortissima crescita sia economica che azionaria degli anni '80, impiego' due anni per ritornare agli stessi livelli. A seguito di quella giornata dove il panico la fece da padrone amplificato anche dall'applicazione massiccia dei sistemi elettronici e dalla globalizzazione incipiente, vennero introdotte in tutti i principali mercati delle misure, in vigore tutt'ora, grazie alle quali i titoli vengono automaticamente sospesi per un lasso di tempo nel caso di ribassi superiori al 10%. Da allora le giornate più nere dei mercati hanno visto perdite intorno al 7%, uno dei quali si verificò a seguito dell'attacco alle torri gemelle l'11 di settembre 2001. (ANSA).
 

 

 

06 Ottobre 2008 18:11 MOSCA
Borsa: Mosca chiude con crollo del 19%, peggio solo nel 1997
di ANSA
Perdite record e perdite intorno al 19% di tutti gli indici
(ANSA) - MOSCA, 6 OTT - Perdita record della Borsa di Mosca, l'indice principale Rts (in dollari) ha ceduto oggi il 19,1%, scivolando a 866,39 punti. Si tratta della perdita piu' pesante degli ultimi undici anni: per trovarne una analoga bisogna tornare al 28 ottobre 1997 (-19,3%). Il listino Rts ha sospeso le contrattazioni due volte, quello Micex (in rubli) tre, chiudendo con una perdita del 18,66% (752 punti).


 

 

 

 

06 Ottobre 2008 18:58 LONDRA

CRISI MUTUI: ISLANDA AL COLLASSO, MERCATI GHIACCIATI/ANSA

BANCHE VENDONO ASSET ESTERI, SINDACATO CHIEDE INGRESSO NELLA UE
(di Mattia Bernardo Bagnoli) (ANSA) - LONDRA, 06 OTT - La piccola e remota Islanda è sull'orlo del collasso: oggi in borsa sono state sospese le contrattazioni delle sei maggiori istituzioni finanziare del Paese - comprese quelle di Kaupthing, Landsbanki e Glitniril, le tre principali banche - mentre il governo di Reykjavik sta elaborando un piano per salvare il salvabile. Che, potere della crisi globale, potrebbe persino portare la 'repubblica dei ghiacci' - 300mila anime in tutto - ad entrare nell'Unione Europea. Opzione sino a poco tempo fa semplicemente impensabile. La situazione, infatti, è seria davvero. L'Islanda - che nel corso degli anni Novanta aveva visto aumentare la sua ricchezza proprio grazie alla vitalità del settore bancario - rischia infatti il tracollo proprio a causa dell'eccessiva espansione dei suoi istituti di credito. La corona islandese - krona - ha intanto perso un quinto del suo valore contro il dollaro - nella passata settimana solamente - e il 10% nei confronti dell'euro. L'inflazione galoppa al 14% - il target della banca centrale per il 2008 era il 2,5% - e il governo è dovuto correre ai ripari comprando il 75% della Glitniril al prezzo di 600milioni di euro. Il piano di salvataggio presentato dal primo ministro conservatore Geir Haarde prevede ora che le banche vendano parte dei loro asset internazionali riportando così in patria capitali freschi - e impedire un ulteriore deprezzamento della corona. "Le banche sono disposte a vendere i loro asset esteri e credo che questa sia una misura necessaria", ha detto Haarde dopo un fine settimana di colloqui serrati. Quindi ha garantito i risparmi dei cittadini islandesi per arginare l'ondata di panico che ha travolto la repubblica del nord. "Se ne occuperà la tesoreria", ha dichiarato Haarde. Ma non è tutto. Per evitare il peggio la banca centrale islandese - secondo quanto riportato dal quotidiano 'Morgunbladid' - ha cercato, per ora senza successo, di far valere l'opzione di cambio-valuta con le sorelle maggiori scandinave: Norvegia, Danimarca, Svezia. E come in altre parti del mondo, il dito alla fine è stato puntato contro la scelleratezza degli operatori finanziari, considerati i veri responsabili della crisi. "L'avidità ha purtroppo controllato le loro azioni", ha detto il ministro dello Stato Sociale Jóhanna Sigurdardóttir. "Il sistema delle stock-option, e quindi gli stipendi da favola che hanno percepito, hanno fatto perdere loro il legame con la nazione. Dovranno imparare dai questi errori". Il governo, per raddrizzare l'economia, ha quindi esercitato pressioni sulle sigle sindacali perché riportino a casa i fondi pensione sino ad oggi investiti all'estero. Inoltre, l'esecutivo avrebbe chiesto il congelamento di ogni trattativa salariale. Il sindacato pare aver accettato. "Dobbiamo fare tutti la nostra parte perché questa missione di salvataggio abbia successo", ha detto Arnar Sigmundsson, presidente della 'National Association of Pension Funds'. Ma la verità sembra essere un'altra. Il sindacato avrebbe infatti chiesto come contro-partita l'impensabile: l'entrata nell'Europa Unita. Fumo negli occhi per il primo ministro Haarde, euro-scettico della prima ora.



 

 

 

06 Ottobre 2008 19:58 NEW YORK

BORSA MILANO: S&P/MIB AI MINIMI STORICI

Nuovo scossone a Piazza Affari, colpita al pari degli altri mercati mondiali da una vera ondata di panico: S&P/Mib e Mibtel entrambi -8.24%. Grande freddo sulle banche. Telecom sotto 1 euro. Affondano Eni e Fiat.
Nuovo scossone a Piazza Affari, colpita al pari degli altri mercati mondiali da una vera ondata di panico che la porta ai livelli del 2004 quando venne introdotto l'indice S&P/Mib. L'indice che rappresenta i 40 maggiori titoli quotati a Milano è sceso sotto quota 24mila punti scendendo nel corso della seduta a -9 per cento.
Ha chiuso comunque sui minimi storici, in ribasso del'8,24% a 23.776 punti mentre il Mibtel ha perso l'8,24% a 17.976 punti. Sul listino sono state numerose e ripetute le sospensioni per eccesso di ribasso che non hanno fatto distinguo fra big e titoli a minore capitalizzazione.
GRANDE FREDDO SULLE BANCHE. Ha dimezzato le perdite ma il tonfo non lo ha potuto evitare: Unicredit chiude la seduta con un calo del 5,48% a 2,91 euro all'indomani dell'annuncio della manovra da 6,6 miliardi per rafforzare il patrimonio del gruppo. Una seduta più breve del solito con un avvio delle contrattazioni posticipato alle 10, per consentire all'ad Alessandro Profumo di spiegare il piano agli analisti in conference call, e che ha portato il titolo subito in profondo ribasso con un calo giunto a toccare anche il 16 per cento. Sospesa piu volte per eccesso di ribasso Intesa Sanpaolo che ha perso l'11,28% a 3,46 euro. Stesso film per Bpm (-6,21%), Banco Popolare (-14,76%) e Profilo (-13,01%). Stop al ribasso per Fonsai (-15,82%) mentre tiene Generali che contiene le perdite al 4,84 per cento.
TELECOM SOTTO QUOTA 1 EURO. Scende pericolosamente sotto quota 1 euro il titolo Telecom in una seduta che lo ha visto protagonista anche di una sospensione per eccesso di ribasso. Intensi gli scambi con oltre 250 milioni di azioni passate di mano pari a circa l'1,5% del capitale ordinario. E' sprofondata anche Ti Media (-8,09% a 0,09 euro) e tra i telefonici seduta nera per Tiscali (-13,91%) e Fastweb (-8,91%). Tra i media Rcs ha perso l'8,49% e Mediaset il 6,5 per cento.
ENI E FIAT AFFONDANO. Anche il Cane a Sei zampe si piega all'Orso e lascia sul terreno, dopo aver affrontato una sospensione per eccesso di ribasso, il 9,66% a 16,62 euro. Fiat dopo lo stop al ribasso ha perso il 7,20% a 7,89 euro. Enel ha lasciato il 7,49%, Saipem il 15,21 per cento. CHI SALE E CHI SCENDE In questo lunedì nero chi invece ha scommesso su Reno De Medici o su Premuda ha chiuso la seduta con un guadagno rispettivamente del 2,77% e del 4,20 per cento.


 

 

 

06 Ottobre 2008 20:03 MILANO

CRISI MUTUI: LUNEDI'NERO PER BORSE,EUROPA BRUCIA 450 MLD/ANSA

(ANSA) - MILANO, 6 OTT - I mutui subprime fanno più paura alle Borse dell'11 Settembre: sui listini del Vecchio Continente, sotto pressione per la crisi del credito e l'avanzare della recessione economica, entra in scena il 'panic selling' e l'Europa conosce così la sua peggior seduta dal 'Lunedi' Nerò del 1987. Così in un nuovo 'Lunedi' nerò l'indice Dj Stoxx 600 ha perso il 7,23%, più di quanto ceduto nelle drammatiche giornate seguite agli attentati terroristici alle Twin Towers. L'Europa sta pagando l'approdo dello tsunami del credito nel Vecchio Continente, come testimoniano il susseguirsi di salvataggi bancari e il declino dell'euro sia verso il dollaro (la moneta unica è scesa sotto la soglia di 1,35, non accadeva dall'agosto 2007) sia verso lo yen (verso cui ha toccato i 135,7, il minimo da marzo 2006). Ma tutte le Borse mondiali sono ormai preda del panico per una crisi finanziaria ed economica che la gran parte dei banchieri, economisti e politici definisce peggiore di quella del '29. A New York il Dow Jones e' sceso per la prima volta in quattro anni sotto i 10.000 punti. L'ondata di vendite ha imposto la sospensione delle contrattazioni a Mosca e a San Paolo mentre l'indice Msci per i Paesi emergenti ha messo a segno il più calo più pesante dell'ultimo ventennio. I rimedi messi a punto dai governi - dal piano Paulson da 850 miliardi di dollari ai salvataggi delle banche in Europa - non sono dunque bastati a ripristinare la fiducia sui mercati anche perché il Vecchio Continente, rilevano gli analisti, stenta a trovare rapidamente una risposta unitaria e si muove in ordine sparso. L'agenzia Bloomberg stima che sui listini mondiali siano andati in fumo solo oggi 2.500 miliardi di dollari (444 miliardi di euro nel Vecchio Continente). Nel mirino degli investitori, oltre a banche e assicurazioni, i titoli minerari e petroliferi, bersagliati sulla base della convinzione che l'avanzata della recessione economica ridurrà anche la domanda mondiale di petrolio, materie prime e metalli. Il greggio è sceso oggi sotto i 90 dollari al barile, mentre la ricerca di investimenti sicuri ha spinto la liquidità verso i titoli di Stato spingendone verso il basso i rendimenti. Bp che ha ceduto l'8,2% (mai così male dal 1992) e ArcelorMittal é scivolata del 15% mentre il rame accusava il calo più consistente nell'ultimo anno. Le prime fosche nubi di questo nuovo 'Lunedi' Nerò si sono addensate in mattinata con la chiusura delle Borse asiatiche (Tokyo -4,2%, Hong Kong -4,9% e Shanghai -5,2%), a picco per la delusione seguita agli interventi dei governi mondiali per arginare la crisi. Il crollo si è trasformato in frana dopo l'apertura dei mercati in Europa: l'andamento degli indici si è rapidamente deteriorato con perdite tra i cinque e i sei punti percentuali. Nel Vecchio Continente non sono bastati a ripristinare la fiducia il piano di salvataggio da 50 miliardi di euro per Hypo Real Estate, né la garanzia sui depositi assicurata dal cancelliere tedesco Angela Merkel, né l'acquisizione delle attività delle attività di Fortis in Belgio e Lussemburgo da parte di Bnp Paribas, né l'aumento di capitale promosso da Unicredit. Pioggia di vendite sui bancari di tutto il mondo da Goldman Sachs a Bank of America, da Unicredit a Royal Bank Of Scotland. La Federal Reserve, nel tentativo dai dare ossigeno alle banche, ha raddoppiato a 900 miliardi di dollari la liquidità assegnata agli istituti commerciali. Il presidente di turno dell'Unione europea, Nicolas Sarkozy, ha assicurato che i governi dell'Unione europea prenderanno "tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità del sistema finanziario". Ma a dominare sui mercati è la sfiducia: l'Euribor, il tasso che le banche si applicano reciprocamente per prestarsi denaro, termometro dell'autostima del sistema bancario, ha toccato un un nuovo record salendo al 5,35%. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali Borse mondiali: - Tokyo -4,25% - Hong kong -4,97% - Shanghai -5,23% - Londra -7,85% - Parigi -9,04% - Francoforte -7,07% - Madrid -6,06% - Amsterdam -9,14% - Stoccolma -7,24% - Zurigo -6,12% - Città del Messico -6,42% (IN CORSO) - San Paolo -12,37% (IN CORSO) - Mosca -19,10 - Dow Jones -5,08% (IN CORSO) - Nasdaq -6,15% (IN CORSO) .(ANSA).


 

 

 

 

06 Ottobre 2008 21:32 MILANO

CRISI MUTUI: I GIORNI NERI DELLE BORSE A CONFRONTO /SCHEDA

(ANSA) - MILANO, 6 OTT - Il crollo odierno è il peggiore registrato dai mercati europei e mondiali in una singola seduta dal lunedì nero del 1987, superiore in diversi casi anche ai ribassi dell'11 settembre a seguito dell'attacco terroristico alle torri gemelle di New York. Nella tabella un confronto dei ribassi dei principali mercati azionari mondiali nelle tre occasioni: Borsa 19/ott/1987 11/sett/2001 oggi ---------------------------------------------------------------- Londra -10,80 -5,21 -7,85 Parigi -9,60 -7,39 -9,04 Francoforte -9,30 -8,49 -7,07 Milano -6,20 -7,42 -8,24 Amsterdam -12,00 -6,95 -9,14 Stoccolma -6,37 -8,59 -7,24 Tokyo (20 ottobre)-14,50 (12 set) -6,60 -4,25 San Paolo -8,26 -9,18 (in corso) -12,3 New York -22,00% (17 set) -7,13 (in corso) -5,66 (ANSA).
 

 

 

 

WALL STREET: DOW JONES -700, SOTTO I 10000 PUNTI

06 Ottobre 2008 20:30 NEW YORK - di WSI
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Era dall'ottobre 2004 che il listino industriale non violava l'importante soglia psicologica, Nasdaq -7.8%. In ginocchio le piazze di tutto il mondo. L'indice della volatilita' schizza ai massimi dal 1989.
Si appesantisce Wall Street. Le vendite continuano a spingere al ribasso i listini: a circa un'ora e mezza dalla chiusura il Dow Jones e’ giu’ -641 punti, al di sotto della soglia psicologica dei 10000 punti per la prima volta dal 2004. Nessun titolo dell'indice industriale tratta in territorio positivo. Il listino tecnologico Nasdaq segna una perdita vicina all'8%, scivolato al peggior livello dal 6 settembre 2004, mentre l'S&P500, al momento in ribasso -7.32%, e' scivolato ad un minimo che non si vedeva dal 21 novembre 2003. A preoccupare gli investitori e’ l’estensione della crisi del credito a livello globale, le piazze di tutto il mondo sono in ginocchio.
E’ ormai evidente che il piano di salvataggio firmato da Bush la scorsa settimana non e' sufficiente a contenere gli effetti della crisi a livello mondiale. L'indice della volatilita' (il VIX), un valido indicatore del sentiment degli investitori, ha superato la barriera dei 50 punti, raggiungendo i massimi livelli dal 16 ottobre 1989, a conferma della forte incertezza e della paura sui mercati.
La crisi del credito sta investendo gli istitui finanziari su larga scala, forti perdite sono state riportate dai listini asiatici ed europei. Tokyo ha chiuso con un ribasso giornaliero del 4.5%, Londra -7.85%, Parigi -9.04%, Francoforte -9.14%, precipita anche Mosca, dove le contrattazioni sono state nuovamente sospese per eccesso di ribasso con il Micex arrivato a segnare una perdita del 19%. Il ribasso e’ pari al 10% in Brasile, anche in questo caso il trading ha subito ben due sospensioni di 30 minuti per il forte calo. In Italia l'S&P/Mib ha chiuso con una perdita dell'8.24%, ai minimi assoluti.
In Europa, dopo essere fallito il tentativo di accordo su un piano di salvataggio simile a quello americano, la Germania ha sentito la necessita’ di garantire i depositi, seguita dall’Irlanda e dalla Grecia. Il Belgio e il Lussemburgo hanno supportato l’operazione di vendita di una parte di Fortis, mentre un pacchetto di finanziamento da 50 miliardi di euro e’ stato concesso ad Hypo Re. Anche Danimarca, Austria e Svezia hanno incrementato le misure di protezione dei risparmatori in riferimento ai depositi bancari.
Negli Usa, la Federal Reserve ha annunciato che portera’ a $900 miliardi (da $450 mld) l'importo da assegnare all banche commerciali nell' ambito delle operazioni di TAF (Term Auction Facility), e che iniziera’ a pagare degli interessi sulle riserve bancarie. La Banca Centrale si e’ inoltre impegnata direttamente a risolvere la disputa creatasi tra Wachovia e Citigroup sull’operazione di merger, in seguito all’offerta di Wells Fargo.
Bank of America ha raggiunto un accordo di modifica di alcuni suoi asset (un’operazione da $8.4 miliardi) con alcuni Stati nel tentativo di permettere ai clienti Countrywide (rilevata all’inizio dell’anno) di mantenere le proprie abitazioni. L'azione perde il 5.16%. Pesanti vendite si sono scagliate su Citigroup (-9.10%) e Morgan Stanley (-11.6%), -26% per la banca regionale National City, nei giorni scorsi piu' volte indicata come il prossimo gruppo a dover fallire.
Sugli altri mercati, e’ in calo il petrolio: i futures con consegna novembre segnano un ribasso di $4.32 a $89.56 al barile. Sul valutario, l’euro cede terreno nei confronti del dollaro a quota 1.3514. In progresso l’oro a $871.90 l’oncia (+$38.70). Avanzano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4700%.

 

 

WALL STREET: NEGATIVA, DOW JONES 'SOLO' -370 PUNTI

06 Ottobre 2008 22:04 NEW YORK - di WSI
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L'indice industriale, per la prima volta dal 2004 sotto i 10000 punti, cede il 3.58% dopo essere arrivato a segnare una perdita di 800 punti, Nasdaq -4.34%. Gli operatori non credono nel piano di salvataggio, interviene la Fed.
L’ondata di vendite che nella mattinata ha messo in ginocchio le piazze mondiali non ha risparmiato neanche Wall Street, costretta ad incassare un altro duro colpo dopo le perdite accentuate della scorsa settimana. I listini sono comunque riusciti a limitare il danno grazie ad un recupero dai minimi maturato nell’ultima ora di scambi. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso del 3.58% (-7.8% al bottom intraday) a 9955, al di sotto della soglia psicologica dei 10000 punti per la prima volta dall'ottobre 2004. Nessun componente dell'indice industriale e’ riuscito a chiudere in territorio positivo. Il listino tecnologico Nasdaq ha archiviato la sessione con una perdita del 4.34% (-8.8% ai minimi) a 1862, scivolato al peggior livello dal 6 settembre 2004, mentre l'S&P500, in ribasso -3.85% a 1056, e' scivolato durante le contrattazioni ad un minimo che non si vedeva dal 21 novembre 2003. A preoccupare gli investitori e’ l’estensione della crisi del credito a livello globale, a soffrire sono le piazze finanziarie di tutto il mondo.
E’ evidente che gli investitori non credono nel piano di salvataggio da $700 miliardi firmato da Bush la scorsa settimana nell’intento di risolvere la crisi finanziaria e rilanciare l’economia. L'indice della volatilita' (il VIX), un valido indicatore del sentiment degli operatori, ha superato oggi la barriera dei 50 punti, raggiungendo i massimi livelli dal 16 ottobre 1989, a conferma della forte incertezza e della paura sui mercati.
Il nervosismo sui mercati si e’ intensificato in parallelo agli ultimi sviluppi in Europa, dove dopo essere fallito il tentativo di accordo su un piano di salvataggio simile a quello americano, la Germania e’ intervenuta in soccorso di Hypo Re con un finanziamento da 50 miliardi di euro per evitare il crack della banca, garantendo inoltre i depositi dei risparmiatori nel tentativo di allentare le tensioni sui mercati. Un’operazione simile e’ seguita in Irlanda ed in Grecia. Anche Danimarca, Austria e Svezia hanno incrementato le misure di protezione dei risparmatori in riferimento ai depositi bancari. Il Belgio e il Lussemburgo hanno supportato l’operazione di vendita di Fortis in favore della francese BNP Paripas, dopo che un precedente intervento del governo si era dimostrato vano nel garantire la stabilita’ dell’istituto.
Bilancio pesantissimo a fine giornata, $2.500 miliardi sono andati in fumo a livello globale. Tokyo ha chiuso con un ribasso giornaliero del 4.5%, Londra -7.85%, Parigi -9.04%, Francoforte -9.14%; A precipitare e’ stata anche Mosca, dove le contrattazioni sono state nuovamente sospese per eccesso di ribasso con il Micex arrivato a segnare una perdita del 19%. Ribasso pari all’11% in Brasile, anche in questo caso il trading ha subito diverse sospensioni per il forte calo. In Italia l'S&P/Mib ha chiuso con una perdita dell'8.24%, ai minimi assoluti.
"Stiamo assistendo ad un ‘panic-selling’ in questo momento" ha affermato Javier Barrio, head of equity sales del Banco BPI. "I governi stanno facendo di tutto per calmare le paure degli investitori, ma il sentiment resta debole". "Il fatto che il Dow abbia violato la soglia dei 10000 punti ha senza dubbio un valore psicologico" sostiene Owen Fitzpatrick, head of U.S. equity di Deutsche Bank. "Tuttavia gli operatori prestano attenzione a tutt’altro ora: economia e liquidita’".
Negli Usa, la Federal Reserve ha annunciato che raddoppiera’ (portando da $450 a $900 miliardi) l'importo da assegnare all banche commerciali nell' ambito delle operazioni di TAF (Term Auction Facility), e che iniziera’ a pagare interessi sulle riserve bancarie.
Bank of America ha raggiunto un accordo di modifica di alcuni suoi asset (un’operazione da $8.4 miliardi) con alcuni Stati nel tentativo di permettere ai clienti Countrywide (rilevata all’inizio dell’anno) di mantenere le proprie abitazioni. L'azione ha ceduto il 4.93%. Vendite su Citigroup (-3.43%), -27% per la banca regionale National City, nei giorni scorsi piu' volte indicata come il prossimo gruppo a dover fallire. JP Morgan, la piu’ grossa banca statunitense in termini di depositi, ha lasciato sul terreno il 2.20%; UBS, la banca europea maggiormente investita dalla crisi del credito, ha ceduto il 7.02%, appesantita anche dalle previsioni di Oppenheimer secondo cui il gruppo riportera’ svalutazioni per latri $3.1 miliardi nel terzo trimestre.
Tra gli altri titoli in evidenza, sul fronte mergers & acquisitions, nel settore farmaceutico, Eli Lilly ha raggiunto un accordo per rilevare ImClone Systems per un controvalore di $6.5 miliardi, o $70 per azione da pagarsi in cash. Nel comparto alimentare, -3.10% per Coca-Cola, oggetto di downgrade da parte di Deutsche Bank a causa di un potenziale calo del volume di vendita sia negli Stati Uniti che all’estero. Nell’hi-tech, sell sul colosso delle aste online eBay, dopo aver annunciato un taglio della forza lavoro pari a circa il 10% del totale.
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con consegna novembre hanno ceduto $6.07 a $87.81 al barile. Sul valutario, ancora in calo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3520. Ondata di Buy sull’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno perso $33.00 a $866.20 l’oncia. Positivi infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4260.
 
 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

06 Ottobre 2008 23:16 WASHINGTON
CRISI MUTUI: WSJ; FED CONTRO TENSIONI IN COMMERCIAL PAPER
di ANSA
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(ANSA) - WASHINGTON, 7 OTT - Le autorità americane stanno esaminando varie possibilità per allentare le difficoltà nel mercato dei commercial paper (il debito a breve con cui i veicoli finanziari, siv, raccolgono soldi per poi investirli nel credito strutturato, ad esempio nei mutui 'subprime', che poi fanno da garanzia), colpito dalla riluttanza degli investitori del mercato monetario a farsi carico di asset rischiosi. Fra le ipotesi allo studio ci sarebbe quella - riporta il Wall Street Journal - di coinvolgere la Fed, tramite la concessione di prestiti. (ANSA)

 

 

06 Ottobre 2008 23:39 WASHINGTON
USA: DEBITO PUBBLICO SUPERA 10.000 MLD A SETTEMBRE
di ANSA
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(ANSA) - WASHINGTON, 7 OTT - Il debito pubblico americano ha sfondato il tetto dei 10.000 miliardi di dollari in settembre. E' quanto si evince dal rapporto 'mensile sul debito' diffuso dal Tesoro americano sul proprio sito internet. Al 30 settembre il debito pubblico americano si è attestato a 10.025 miliardi contro i 9.646 miliardi di agosto. (ANSA).