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07 Ottobre 2008 08:45 MILANO
CRISI MUTUI:BORSE ASIA GIU', TAGLIO TASSI RIACCENDE SPERANZA
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 7 OTT - Resta tesa la situazione sulle principali Borse asiatiche. L'Msci Asia-Pacifico, indicatore che sintetizza l'andamento dei listini dell'area, cede l'1,1%. Un andamento negativo ma in recupero rispetto al minimo di seduta che ha visto l'indice scendere sotto i tre punti percentuali. Tokyo ha chiuso in pesante ribasso, gli indici cinesi sono in calo ma altri listini, come Seul e Sydney, sono riusciti a portarsi sopra la parità dopo che la Banca Centrale australiana ha abbassato il suo tasso 'overnight' (quello per i prestiti a un giorno alle banche) dal 7% al 6%, il doppio di quanto previsto dagli analisti. Una mossa che ha riacceso le speranze per una riduzione del costo del denaro anche da parte di altre Banche Centrali. "Ci sono voci nel mercato su un possibile taglio globale e coordinato dei tassi di interesse e la Banca Centrale australiana lo starebbe anticipando" ha commentato all'agenzia Bloomberg un gestore australiano. Anche in India la la Banca Centrale ha agito per allentare gli effetti della crisi creditizia riducendo la quantità di capitale che le banche devono accantonare a riserva così da liberare liquidità. Tirano il fiato in Australia e India i bancari con Commonwealth Bank Of Australia che inverte la rotta e sale del 2,6% e Icici Bank che balza del 6,1%. Male invece le auto con Toyota (-4,6%), Honda (-3,9%) e Nissan (-3,8%), alla nona seduta consecutiva di ribassi. L'avanzare della crisi economica continua a pesare sui gruppi delle materie prime: Mitsui Mining ha ceduto l'1,9% mentre Aliminium of China scivola del 4%. Di seguito gli indici dei titoli guida delle Principali Borse dell'area Asia-Pacifico: - Tokyo -3,03% - Hong Kong CHIUSA - Shanghai -0,75% (IN CORSO) - Taiwan +0,34% - Seul +0,54% - Sydney +1,72% - Mumbay -0,54% - Singapore +1,80% (IN CORSO) - Bangkok -2,63% - Giakarta -0,21% (IN CORSO)(ANSA).
 


 

07 Ottobre 2008 11:17 PECHINO
CRISI MUTUI: CINA SMENTISCE ACQUISTO BUONI TESORO USA
di ANSA
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(ANSA) - PECHINO, 7 OTT - La banca centrale cinese non comprerà i 200 miliardi di buoni del tesoro americano per aiutare il superamento della crisi finanziaria negli Usa. Smentisce le indiscrezioni riportate sui media di Hong Kong il portavoce della Banca del Popolo cinese. "La nostra banca coopererà con la comunità internazionale in nome della stabilità finanziaria, ma non ha mai menzionato acquisti particolari", ha affermato il portavoce. La smentita arriva poco tempo dopo le sollecitazioni del ministro dell'Economia della Corea del Sud Shin Je-yoon ad accelerare il più possibile la creazione di un fondo congiunto tra Cina, Corea del Sud e paesi Asean (Associazione delle nazioni del sud est asiatico) per un valore complessivo di 80 miliardi di euro per sostenere l'economia dell'Asia. "La crisi che sta sconvolgendo i mercati è un problema globale da affrontare insieme alla comunità internazionale, ma il primo interesse della Cina sarà quello di mettere in salvo l'economia interna, di mantenere alta la nostra crescita e di sostenere il nostro mercato finanziario e del capitale" ha commentato Qin Gang, portavoce del ministero degli esteri cinese. "Se lavoriamo per mantenere stabile lo sviluppo economico cinese daremo il nostro contributo alle finanze mondiali". Una conferma viene da Manila, dove Michel Camdessus, ex presidente del Fondo monetario internazionale, ha affermato che sarà proprio la crescita asiatica a permettere all'economia mondiale di salire nel 2009 di almeno il 3%. "Soltanto grazie a questo non cadremo in recessione, anche se non sarà possibile evitare un rallentamento della crescita".(ANSA).



 

 

07 Ottobre 2008 13:09
Russia e Islanda intervengono per frenare crisi bancaria
di Omar Valdimarsson e Keith Weir REYKJAVIK/LONDRA (Reuters) - L'Islanda oggi ha comprato la seconda banca del paese e la Russia ha annunciato un pacchetto di aiuti per il settore finanziario nel tentativo di soccorrere le vittime della crisi finanziaria globale. L'Australia ha risposto alla crescente crisi tagliando i suoi tassi di interesse di 100 punti base al 6%, aumentando la pressione sulle banche centrali occidentali affinché taglino il costo dei prestiti. L'Islanda, paese da 300.000 abitanti nel nord Atlantico, sta lottando per evitare la bancarotta nazionale dopo che le sue banche si sono trovate massicciamente indebitate nell'espansione all'estero. L'autorità del mercato del paese ha preso il controllo di Landsbanki usando nuovi poteri introdotti nella notte e la Russia dovrebbe fornire un prestito da 4 miliardi di euro, secondo quanto riferito dalla banca centrale islandese, anche se il vice ministro delle Finanze russo Dmitry Pankin ha precisato che nessuna decisione è stata ancora presa. Il presidente russo Dmitry Medvedev ha annunciato un nuovo credito extra da 950 miliardi di rubli (5,44 miliardi di dollari) per aiutare a superare la crisi. Medvedev ha detto che la maggior parte del denaro, offerto in cinque anni, sarà canalizzato attraverso le due banche controllate dalla stato, Sberbank e Vtb. Le turbolenze bancarie che sono iniziate su Wall Street hanno effettivamente chiuso i mercati interbancari e dei prestiti, spingendo i paesi industrializzati vicino alla recessione. Le azioni di alcune grosse banche britanniche sono scese sulle notizie di colloqui con il governo. La Royal Bank of Scotland è tra le più colpite, con le sue azioni scese di oltre il 30%, ai minimi da 13 anni. "Le grandi banche e il cancelliere si sono incontrati ieri notte. La ricapitalizzazione è una delle opzioni prese in considerazione", ha detto una fonte vicina alle trattative. Gli Usa hanno chiesto una reazione globale "coordinata e efficace" per mettere in moto le banche anemiche, ma finora non si è arrivati ad un approccio unificato al problema. PEGGIOR CRISI IN 80 ANNI Diffusa dal collasso del mercato immobiliare Usa e dall'aumento di cattivi prestiti, la crisi è la peggiore che abbia mai colpito le banche in 80 anni. La gente in tutto il mondo si preoccupa di proteggere i propri risparmi e il proprio posto di lavoro, mentre alcuni pilastri della finanza globale affondano. I ministri delle Finanze dell'Ue si sono incontrati in Lussemburgo per ingrassare le promesse di contrastare il subbuglio nei mercati e assicurare che nessun risparmiatore perderà i soldi. L'Ue è stata criticata per la sua risposta frammentaria alla crisi e al modo in cui i vari paesi hanno rotto i ranghi sulle garanzie sui depositi. "Dobbiamo trovare una soluzione comune perché la soluzione per una paese potrebbe essere un problema per un altro", ha spiegato il ministro delle Finanze svedese Anders Borg. Il presidente russo Dmitry Medvedev incontra oggi i banchieri al Cremlino per discutere misure per combattere quella che ha definito la "crisi finanziaria su larga scala".


 

07 Ottobre 2008 13:41 PECHINO
CRISI MUTUI: BANCHIERE CINA, STATE ALLA LARGA DA WALL STREET
di ANSA
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(ANSA) - PECHINO, 7 OTT - "Non lasciatevi tentare dal rischio di sfruttare il momento per fare affari a Wall Street". Guo Shuqing, presidente della seconda maggiore banca cinese, la China Construction Bank (Ccb), ha messo oggi in guardia gli investitori in un'intervista rilasciata al 21st Century Business Herald. "E' facile ora trovare delle buone occasioni a Wall Street, ma a cosa servirebbe? Per scoprire in seguito che ci sono problemi di bilancio nelle società e che quindi non si tratta affatto di una buona occasione?", ha commentato. Meglio essere prudenti, suggerisce, dove la crisi è più forte, e cercare di diversificare il più possibile gli investimenti. Non manca un elogio della Cina, che si è tenuta alla larga dai prodotti finanziari troppo complessi. La Ccb è a suo dire al riparo della crisi, dal momento che il 98% dei suoi ricavi vengono realizzati in Cina.(ANSA).
 


 

07 Ottobre 2008 15:02 WASHINGTON
FMI: CRISI MUTUI; BANCHE AVRANNO BISOGNO 675 MLD CAPITALI
di ANSA
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(ANSA) - WASHINGTON, 7 OTT - "Per continuare a far crescere il settore privato del credito, anche se in modo modesto, rafforzando i ratio di capitale delle banche, si stima che circa 675 miliardi di dollari in capitali potrebbero essere necessari alle maggiore banche nei prossimi anni", spiega il Fondo nel Global Financial Stability Report, precisando che alla luce di questo "alcune misure andrebbero considerate. Con le crescenti difficoltà incontrate dalle istituzioni finanziarie a raccogliere capitale privato, le autorità potrebbero aver bisogno di iniettare capitali nelle istituzioni in grado di sopravvivere. Ci sono vari modi per farlo, ma sarebbe preferibile - aggiunge - perseguire la strada degli incentivi agli esistenti e nuovi azionisti per fornire capitale. Anche se politicamente difficile, un'ordinata soluzione delle banche non in grado di sopravvivere dimostrerebbe un impegno nei confronti di un sistema bancario più competitivo e ben capitalizzato".(ANSA).


 

 

 

 

07 Ottobre 2008 15:06 WASHINGTON

FMI: PER RESTITUIRE FIDUCIA RICETTA IN CINQUE PUNTI/SCHEDA

(ANSA) - WASHINGTON, 7 OTT - Per restituire fiducia e stabilità al sistema finanziario "in circostanze eccezionali" come quelle attuali si può trarre "insegnamento - afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) - dalle esperienze passate che ci indicano i cinque principi base da seguire: misure globali, tempestive e chiaramente comunicate; assicurare che gli interventi governativi siano temporanei e gli interessi dei consumatori protetti; puntare a politiche organiche fra i diversi paesi per stabilizzare i mercati così da massimizzare l'impatto; assicurare una rapida risposta in base alla scoperta tempestiva di tensioni; perseguire obiettivi di medio termine per un sistema finanziario più efficiente, solido e competitivo". "Nell'applicare questi principi, azioni concrete sono necessarie per smarcare tre aree di problemi legati al deleverage: capitali insufficienti, valutazione incerta degli asset e disfunzioni nel mercato del finanziamento", aggiunge il Fmi nel Global Financial Stability Report, ribadendo che 'il ripristino della stabilita' finanziaria beneficerebbe ora di un impegno pubblico delle autorità dei paesi colpiti dalla crisi". Ecco di seguito i cinque principi base da tenere in considerazione: - MISURE GLOBALI, TEMPESTIVE E CHIARAMENTE COMUNICATE: "Dovrebbero includere le principali sfide offerte dalle tensioni che si sono create con il deleveraging: e cioé migliorare la disponibilità di finanziamenti per stabilizzare i conti; iniettare capitale per supportare le istituzioni con basi solide che però non sono momentaneamente in grado di rifornirsi di adeguato capitale; promuovere un deleverage ordinato rafforzando gli asset in difficioltà attraverso il potere pubblico, stando comunque attenti a evitare di esacerbare effetti prociclici". - POLITICHE ORGANICHE FRA PAESI: "Puntare a una serie di politiche coerenti fra i paesi per stabilizzare il sistema finanziario massimizzando l'impatto ed evitando effetti avversi". - RISPOSTE RAPIDE SULLA BASE DELLA SCOPERTA TEMPESTIVA DELLE TENSIONI: "Questo richiede un elevato grado di coordinamento fra ogni paese e in molti casi un coordinamento cross border, e una rete che consenta di intraprendere azioni risolutive anche da una serie di autorità diverse". - INTERVENTI GOVERNATIVI TEMPORANEI: "Assicurare che gli interventi di emergenza dei governi siano temporanei e gli interessi dei contribuenti protetti: i meccanismi di intervento dovrebbero minimizzare il moral hazard, riconoscendo che le esigenze della situazione in atto richiedono un evidente supporto pubblico". Nell'intervenire è importante che si includa la partecipazione dei privati ai rischi al ribasso e dei contribuenti ai benefici. - PERSEGUIRE OBIETTIVI DI MEDIO TERMINE PER SISTEMA SOLIDO: Per raggiungere l'obiettivo di un "sistema finanziario più efficiente, solido e competitivo" è necessario un rafforzamento della rete internazionale per aiutare a migliorare la supervisione e la normativa a livello domestico e internazionale , così come la messa a punto di meccanismi per aumentare l'efficacia della disciplina di mercato. (ANSA).


 

 

 

07 Ottobre 2008 15:57 ROMA

CRISI MUTUI: FED INTERVERRA' SU MERCATO 'COMMERCIAL PAPER'

(ANSA) - ROMA, 7 OTT - L' iniziativa annunciata oggi prevede che la Fed di New York ed il dipartimento del Tesoro statunitense costituiscano la società-veicolo incaricata di risollevare le quotazioni del depresso mercato delle cambiali commerciali. Le 'commercial paper' la scorsa settimana sono scese comple4ssivamente a 1,6 trilioni di dollari (il trilione equivale a mille miliardi), ai minimi da tre anni. Gli investitori infatti girano alla larga da questo tipo di titoli, anche se spesso sono emessi da società che non hanno nulla a che fare con la crisi dei mercati finanziari. Come conseguenza, la Corporate America è costretta a rivolgersi ai normali canali creditizi per finanziare la propria attività corrente, pagando costi molto elevati nell' attuale situazione di mercato. La Fed non ha precisato l' ammontare delle cambiali commerciali che potrà essere rilevato, ma la decisione ha contribuito a mandare in rialzo la Borsa ed a deprimere i Treasury, cioé i titoli del Tesoro. Gli acquisti verranno fatti dalla società-veicolo ad un tasso superiore all' andamento dei futures a tre mesi sui Fed Funds, che misurano le aspettative sull' andamento del costo del denaro negli Stati Uniti. La decisione odierna è di grande rilevanza, perché in questo modo in pratica viene completato il piano straordinario per fronteggiare la crisi, che a questo punto contempla un intervento su tutti gli asset colpiti dalla bufera scatenatasi sui mercati finanziari. (ANSA).



 

 

 

07 Ottobre 2008 17:39 ROMA

CRISI MUTUI: MARATONA BANCHE CENTRALI, BCE INIETTA 250 MLD

E' IL PIU' ALTO IMPORTO DEL 2008; AMPLIATE ANCHE ASTE IN DOLLARI
(ANSA) - ROMA, 7 OTT - Continua la serie di interventi delle banche centrali per stabilizzare il mercato del credito e la Bce ha iniettato alle banche il più alto importo di liquidità dell'anno, nel quadro delle regolari aste settimanali. Oggi la Bce ha assegnato 250 miliardi di euro alle banche, l'importo più alto dal dicembre del 2007, quando l'istituto iniettò nel sistema la cifra record di 349 miliardi di euro. Sempre oggi, la Bce ha raddoppiato da 25 a 50 miliardi di euro una operazione di rifinanziamento straordinaria a sei mesi, mentre ha drenato 147 miliardi di euro in una operazione di rifinanziamento 'fine tuning' a un giorno. Intanto sono stati pianificati gli interventi di concerto con le altre banche centrali, nel quadro del programma di aste in dollari nel quarto trimestre dell'anno. La Bce ha deciso di ampliare da 25 a 40 miliardi di dollari le aste a 28 giorni, mentre quelle a 84 giorni saranno aumentate da 15 a 20 miliardi di dollari. A sua volta, la Federal Reserve ha programmato le Term Auction Facility, da 150 miliardi di dollari ognuna, che si terranno ad ottobre, novembre e dicembre. (ANSA).
 
 

 

 

 

07 Ottobre 2008 20:27 WASHINGTON

CRISI MUTUI: FMI;1.400 MLD PERDITE,SERVE AZIONE GLOBALE/ANSA

40% IN EUROPA, BANCHE AVRANNO BISOGNO 675 MLD CAPITALI
(ANSA) - WASHINGTON, 7 OTT - Il tempo delle azioni "frammentate" è finito: servono misure "coordinate", "ampie, tempestive e trasparenti" per affrontare il "terremoto senza precedenti" in atto sui mercati mondiali: la crisi legata ai subprime americani costerà, secondo i calcoli del Fondo Monetario Internazionale contenuti nel Global Financial Stability Report, 1.400 miliardi di dollari, una cifra quindi "significativamente superiore" alle stime precedenti (945 miliardi), ma anche a quelle diffuse solo una decina di giorni fa dal direttore del Fmi, Domenique Strass-Khan, che aveva parlato di 1.300 miliardi. E un'azione serve rapidamente per evitare che le turbolenze risultino particolarmente "costose" per l'economia, per la quale è già previsto un "ulteriore rallentamento", e sulla quale "i rischi continuano ad aumentare". "Il rapporto mostra quanto sia seria la crisi che stiamo fronteggiando: il tempo per le soluzioni frammentate è finito", afferma Strass-Khan, invitando i singoli governi ad affrontare urgentemente e a livello nazionale la crisi con misure organiche, "coordinando però allo stesso tempo gli sforzi per riportare la stabilità nel sistema finanziario internazionale". Un'azione internazionale coordinata non vuole comunque dire che tutti i Paesi devono adottare la stessa soluzione: l'importante è che si affrontino tre aree di problemi, e cioé "capitali insufficienti, valutazione incerta degli asset e disfunzioni nel mercato del finanziamento". E proprio nel cercare di alleviare le tensioni nel mercato interbancario, quello in cui le banche si prestano reciprocamente denaro, le banche centrali giocano un ruolo importante: ad avviso del Fmi, è necessario un supporto "limitato e indiretto" da parte degli istituti centrali che dovrebbero concedere degli incentivi ai partecipanti al mercato così da favorire il riprendere delle transazioni, assicurandosi comunque un'uscita di scena indolore. Ma, comunque, un'azione serve per limitare i danni all'economia, per la quale il Fondo - secondo un documento preparato in vista del G7 del 10 ottobre - prevede una "grossa frenata" nel 2009, con la crescita Usa vicina allo zero e una probabile recessione per Italia e Gran Bretagna nel 2009. In particolare, il Fmi prevedrebbe per l'Italia una contrazione economica dello 0,2% per l'Italia e dello 0,1% per la Gran Bretagna il prossimo anno, in netto peggioramento rispetto a una crescita stimata sei mesi fa rispettivamente a +0,3% e +1,6%. La prossima edizione del World Economic Outlook è in pubblicazione domani. Delle perdite accertate per il sistema bancario, sull'Europa pesa il 40%. Alla fine di settembre le svalutazioni registrate nel sistema finanziario sono risultate pari a 760 miliardi di dollari, di cui 580 a carico delle banche. Per gli intermediari finanziari le perdite sono ammontate a 180 miliardi, mentre le assicurazioni hanno visto andare in fumo circa 100 miliardi, a fronte dei 60 miliardi persi dagli hedge fund. Le svalutazioni effettuate dalle società pubbliche - sottolinea il Fondo - si limitano a 15 miliardi di dollari, ma una volta che il terremoto si sarà esaurito il bilancio sarà ben più pesante, con un rosso intorno ai 115 miliardi di dollari. Complessivamente, al momento sono emerse solo il 55% delle perdite potenziali: se la crisi peggiorerà, il totale delle svalutazioni potrebbe aumentare di altri 80 miliardi. Per far sì che il settore privato del credito continui a crescere, "anche di poco", e i requisiti di capitale si rafforzino, le maggiori banche avranno bisogno di 675 miliardi di dollari nei prossimi anni, che si vanno ad aggiungere ai 430 miliardi già raccolti dalla seconda metà del 2007. Ma raccogliere capitali è, soprattutto in questo momento, difficile, quindi le autorità potrebbero aver bisogno di iniettare capitali nelle istituzioni in grado di sopravvivere. "Ci sono vari modi per farlo, ma sarebbe preferibile - aggiunge - perseguire la strada degli incentivi agli esistenti e nuovi azionisti per fornire capitale. Anche se politicamente difficile, un'ordinata soluzione delle banche non in grado di sopravvivere dimostrerebbe un impegno nei confronti di un sistema bancario più competitivo e ben capitalizzato". (ANSA).

 

 

 

 

07 Ottobre 2008 20:31 ROMA

Bernanke: collasso mercati pesera' su crescita

Presidente Fed spiana la strada a nuovo taglio costo del denaro
(ANSA) - ROMA, 7 OTT - La crisi dei mercati finanziari pesera' ancora di piu' sulla crescita economica. Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke. Bernanke parlando a un convegno a Washington ha spianato la strada a un nuovo taglio del costo del denaro, che potrebbe intervenire prima dell'appuntamento di fine ottobre quando si riunira' il FOMC. Il mercato da tempo punta su un taglio concertato tra le maggiori banche centrali, una mossa che potrebbe essere concretizzata nel giro delle prossime ore. 'La combinazione fra i dati congiunturali e i recenti sviluppi della crisi finanziaria - ha continuato il presidente della Fed - indicano che le prospettive per la crescita economica sono peggiorate e che i rischi di una revisione al ribasso delle stime si sono accresciuti'. Oggi la Federal Reserve ha varato un'altra mossa per fronteggiare la crisi, nel senso di predisporre il riacquisto delle cambiali commerciali, vale a dire le obbligazioni a breve che finanziano l'attivita' delle aziende. L'iniziativa in un primo tempo ha sostenuto la Borsa, in seguito pero' e' virata anche oggi in deciso ribasso. 'C'e' ragione di credere - ha aggiunto Bernanke - che il tasso d'inflazione sia destinato a rientrare in maniera significativa anche se i numeri oggi come oggi sono veramente brutti'. (ANSA).

 

 

 

 

07 Ottobre 2008 21:41 WASHINGTON

USA: CREDITO AL CONSUMO SI CONTRAE, PRIMA VOLTA DAL 1998

(ANSA) - WASHINGTON, 7 OTT - Il credito al consumo si contrae in agosto negli Usa per la prima volta dal 1998: la Fed ha reso noto che su base annua il credito al consumo è sceso del 3,7%, un calo in valore pari a 7,9 miliardi di dollari. Gli analisti di attendevano un aumento del credito al consumo per 5 miliardi di dollari. (ANSA).


 

 

 

 

WALL STREET: SI AVVITA SU SE' STESSA, AI MINIMI DI 5 ANNI

07 Ottobre 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
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Dow Jones in calo -5.11%, Nasdaq -5.8%, S&P500 sotto la soglia dei 1000 punti. Il ribasso medio dal top dell'ottobre 2007 e' superiore al 35%. Bernanke: "rischi per la crescita". Tonfo di BofA e Morgan. Volatilita' estrema.
I listini americani hanno esteso le perdite della sessione precedente, chiudendo nuovamente in forte calo. Il Dow Jones ha ceduto il 5.11% a 9447, l’S&P500 il 5.74% a 996, il Nasdaq ha perso il 5.80% a 1754. I listini sono rispettivamente in calo -33.4%, -36% e -38.6% dal top assoluto dell'ottobre dello scorso anno. Il VIX, l'indice della volatilita', e' ad un livello impressionante, ai nuovi massimi storici di 53.68. Le ultime mosse della Fed non sono state sufficienti a distendere il clima tra gli investitori, preoccupati dalla situazione all’interno del comparto finanziario. L’intervento di Bernanke ha alimentato maggiori timori sulle attuali condizioni del mercato, nonostante l'apertura ad un possibile taglio dei tassi d’interesse.
Intervenuto a Washington il presidente della Banca Centrale americana ha dichiarato che la crisi finanziaria ha aumentato i rischi per la crescita economica, una minaccia che al momento sembra pesare piu’ del trend di incremento dei prezzi. Un’apertura questa verso un eventuale taglio del costo del denaro (che al momento e’ fermo al 2%), secondo alcuni operatori gia’ prima del meeting previsto a fine del mese.
Gia’ in mattinata la Fed era intervenuta sui mercati annunciando un aumento della liquidita’ nel sistema economico tramite lo strumento delle TAF e attraverso la creazione di un "Commercial Paper Funding Facility", uno strumento speciale con il quale la Banca Centrale si impegnera’ ad acquistare i commercial paper (obbligazioni di breve durata) con scadenza tre mesi. Un evento che era riuscito a riportare gli acquisti sull’azionario, ben presto poi oscurato dalla debolezza del comparto finanziario e dai timori generali di recessione.
Nell’ultimo trimestre Bank of America ha riportato un calo del 68% degli utili, ridotto il dividendo, ed annunciato l’emissione di nuovo capitale per un valore di $10 miliardi. La notiza non e’ piaciuta agli investitori che hanno venduto il titolo a mani basse causandone una perdita giornaliera del 26%. Giu' pesante anche Morgan Stanley (-24.89%) a causa di alcuni rumors sulle trattative con il gruppo giapponese Mitsubishi sulla vendita di una quota dell’azienda; JP Morgan ha ceduto il 10%, Goldman Sachs -7.26%. Pressioni anche sulle banche britanniche Royal Bank of Scotland (-40%), Lloyd TSB e Barclays: la BBC ha riportato che tutte e tre sarebbero pronte a richiedere un’iniezione di capitali al governo per un totale di 15 miliardi di sterline.
Data l’estrema tensione sui mercati globali, gli investitori sperano ora in un piano concordato delle Banche Centrali per un taglio dei tassi. Alcuni trader avevano scommesso che, dopo il crollo dei mercati in avvio di settimana, ci sarebbe stata una risposta concertata ai timori degli investitori. Il piano di salvataggio da $700 miliardi, se avra’ alcuni effetti, richiedera’ ancora del tempo per produrne. Gli operatori ritengono pertanto che sia necessaria una manovra coordinata delle Banche Centrali per limitare i danni della crisi.
Lunedi’ si e’ assistito ad un forte taglio (-1%) dei tassi d’interesse in Australia, la Bank of England dovrebbe ridurre il costo del denaro il prossimo giovedi’. Il meeting della Fed e’ previsto per la fine del mese e gli operatori hanno iniziato a scontare un abbassamento dei fed funds di 50 punti base.
Tra le altre news societarie, subito dopo la chiusura delle borse si entrera’ nel vivo della stagione degli utili con i numeri di Alcoa. Il gigante dell’alluminio dovrebbe riportare un EPS di 61 centesimi, in calo rispetto allo scorso anno. L’azione ha archiviato la seduta con un ribasso giornaliero del 7%.
Sugli altri mercati, in recupero il petrolio, dopo aver toccato i minimi di 8 mesi nella sessione di lunedi’: i futures con consegna novembre hanno guadagnato $2.25 a $90.06 al barile. Sul valutario, in progresso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3596. Buy sull’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno perso $15.80 a $882.00 l’oncia. Negativi infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.5060% dal 3.4260% di lunedi’.
 

 

Fonte - WallStreetItalia