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14 Ottobre 2008 00:10 NEW YORK
CRISI MUTUI: 250 MILIARDI DLR IN PIANO SALVA BANCHE, WSJ
di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 14 OTT - Uno dei cardini centrali del piano salva banche del Tesoro prevede l'acquisto di azioni di istituti finanziari pari a 250 miliardi di dollari usando i fondi approvati dal Congresso attraverso il pacchetto da 700 miliardi di dollari per Wall Street. Lo scrive il Wall Street Journal sul suo sito online. Secondo il Wsj il piano potrebbe potenzialmente coinvolgere alcune migliaia di banche. Oggi il segretario al Tesoro Henry Paulson ha illustrato ai vertici di Bank of America, JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup i dettagli del nuovo progetto di acquistare titoli nelle istituzioni finanziarie. Il piano americano rientra in una manovra concertata internazionale di salvataggio delle banche e dell'economia che ha provocato un aumento senza precedenti degli indici di Wall Street.(ANSA).
 

 

14 Ottobre 2008 08:41 MILANO
BORSA: IN ASIA PROSEGUE RIMBALZO, EUFORIA A TOKYO (+14,5%)
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 14 OTT - Sulle piazze asiatiche è il giorno di Tokyo: chiusa nella vigilia ha rimandato di 24 ore l'euforia per il piano anticrisi messo a punto dalla Ue. Prosegue inoltre il recupero delle altre borse dell'area Asia pacifico. In particolare evidenza tra i titoli Sony che ha guadagnato il 17%, Honda Motor il 16% e Toyota il 15 per cento. Bene le banche con Mitsubishi Ufj che rimbalza del 14%, National Australia Bank del l8,5% dopo i provvedimenti del governo australiano sulle garanzie ai depositi bancari. In ripresa anche i titoli del settore materie prime. Fortescue Metals ha recuperato, con un boom del 45%, le perdite accumulate nell'anno. Rio Tinto ha guadagnato il 6,3%, Inpex il 12% e Cnooc il 13 per cento. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali Borse dell'Asia: - Tokyo +14,5% - Hong Kong +4,39% - Shanghai -0,14% (IN CORSO) - Taiwan +5,40% - Seul +6,14% - Sydney +3,70% - Bombay +4,78% (IN CORSO) - Singapore +6,81% (IN CORSO) - Kuala Lumpur +1,78% (IN CORSO) - Bangkok +6,85% - Giakarta +6,79% (IN CORSO). (ANSA).

 

 

14 Ottobre 2008 12:55 BERLINO
CRISI MUTUI: GERMANIA; CENTRI STUDI, SU ORLO RECESSIONE
di ANSA
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(ANSA) - BERLINO, 14 OTT - L'economia tedesca è "sull'orlo della recessione": è il parere di otto grandi centri studi tedeschi, che hanno presentato oggi a Berlino il loro rapporto autunnale congiunto sullo stato della congiuntura nazionale, da cui emerge che già l'anno prossimo la crescita sarà molto vicino allo zero. Il peggioramento della crisi finanziaria si è tradotto in un deterioramento delle prospettive economiche, si legge nello studio. Per quest'anno, gli istituti prevedono per la Germania una crescita dell'1,8%, ma già nel 2009 l'economia si avvicinerà alla stagnazione, con una crescita di appena lo 0,2% rispetto all'1,4% stimato in precedenza. Tra i rischi principali per l'economia tedesca ci sono il crollo dei valori immobiliari e le pressioni inflazionistiche, secondo gli economisti, oltre al rallentamento dell'export. La Germania risentirà del calo ciclico internazionale in particolare a causa del rallentamento delle esportazioni dovuto a una minore domanda di beni di capitale, sottolineano gli istituti. E gli effetti si faranno sentire anche sul mercato del lavoro: nella migliore delle ipotesi, il tasso di disoccupazione si manterrà al 7,5% circa, ma l'economia non riuscirà a creare nuovi posti. Nella peggiore, la disoccupazione aumenterà all'8,3% e l'anno prossimo verranno eliminati 400mila posti di lavoro.(ANSA).
 

 

14 Ottobre 2008 14:13 BRUXELLES
++ CRISI MUTUI: PER UE POSSIBILI DEFICIT POCO SOPRA 3% ++
di ANSA
CONDIZIONI ECCEZIONALI, PATTO PIU' FLESSIBILE
(ANSA) - BRUXELLES, 14 OTT - "L'esistenza di circostanze eccezionali permette che un deficit temporaneamente al di sopra, ma vicino al 3% del Pil, non sia considerato come eccessivo": così la Commissione Ue spiega il ricorso ad una maggiore flessibilità del Patto Ue di stabilità e di crescita. (ANSA).

 

 

14 Ottobre 2008 15:17 ROMA
CRISI MUTUI: ANCHE DA GIAPPONE ILLIMITATA LIQUIDITA' DOLLARI
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 14 OTT - La Banca del Giappone metterà a disposizione delle banche un illimitato ammontare di dollari. Lo ha annunciato in un comunicato la stessa BoJ, allineandosi così con l'operato delle banche centrali europee, per aiutare a stabilizzare il mercato del credito. Ieri la Federal Reserve aveva annunciato che la Bce, la Banca d'Inghilterra e la Banca centrale svizzera si sono impegnate a mettere a disposizione delle banche finanziamenti in dollari per un ammontare illimitato e a tasso fisso.(ANSA).




 

 

 

14 Ottobre 2008 17:27 ROMA

CRISI MUTUI: GOVERNO USA NELLE BANCHE, IL MAXI-PIANO/SCHEDA

(ANSA) - ROMA, 14 OTT - Il pacchetto da 250 miliardi di dollari annunciato oggi dal Governo statunitense per entrare nel capitale di alcune fra le maggiori istituzioni bancarie è la prima tranche del piano messo a punto dal segretario al Tesoro Henry Paulson. Piano, quest'ultimo, che dopo un difficile iter parlamentare è stato approvato dalle camere Usa e portato da un plafond iniziale di 700 a complessivi 850 miliardi di dollari. In base alla decisione di oggi, il Tesoro americano comprerà 25 miliardi di dollari di azioni privilegiate di Bank of America (incluse quelle di Merrill Lynch) così come di JP Morgan e Citigroup; tra i 20 e i 25 miliardi di titoli di Wells Fargo; 10 miliardi di Goldman Sachs e Morgan Stanley; 3 miliardi della Bank of New York Mellon e circa 2 miliardi della State Street. Il Governo comprerà azioni privilegiate, senza diritto di voto, con un dividendo annuale del 5% che, secondo alcune fonti, dovrebbe salire al 9% dopo cinque anni. Più in generale il piano anti-crisi noto come 'Legge di stabilizzazione d'economia d'urgenza 2008' si basa su alcuni punti punti principali: - Vengono fissati al 31 dicembre 2009 i tempi per il piano di salvataggio, ma su richiesta del governo il limite può essere esteso per un massimo di due anni dall'approvazione della legge. - il Tesoro può acquistare in un primo tempo fino a un massimo di 250 miliardi di dollari di asset tossici: su richiesta del presidente, però, il tetto può essere alzato fino a 350 miliardi. Al di sopra di tale cifra, il Congresso ha diritto di veto. - Lo Stato può partecipare al capitale e ai profitti delle società che entrano a far parte del progetto. - Il segretario al Tesoro può coordinarsi con le autorità di altri Paesi. - A controllare le operazioni del segretario del Tesoro è un consiglio di sorveglianza, composto fra gli altri dal presidente della Fed e da quello della Sec. Anche la corte dei conti Usa supervisiona il piano di acquisti, e un ispettore generale indipendente supervisiona le decisioni del Tesoro, che saranno esaminate dalla giustizia. - Viene stabilito un maggior raggio d'azione per la Fdic, l'organismo federale di assicurazione dei depositi, che può chiedere, fino a fine 2009, prestiti illimitati al Tesoro per garantire depositi fino a 250.000 dollari per un anno. - Viene ribadito per la Sec il potere di sospendere le cosiddette pratiche di mark-to-market. - Il piano vieta, almeno fino a quando lo Stato sarà azionista, il paracadute d'oro per gli amministratori delegati o i dirigenti licenziati o dimissionari da società che hanno ceduto i propri asset al Tesoro. Limiti anche per le indennità che incoraggiano prese di rischio eccessive e un tetto di 500.000 dollari per le remunerazioni di dirigenti che possono beneficiare di deduzioni fiscali. - Il testo prevede delle misure a tutela dei proprietari di case minacciati da pignoramenti e l'autorizzazione a rivedere, in caso di difficoltà del contribuente, le condizioni a cui sono stati accesi i mutui. Sono previsti anche crediti d'imposta per la classe media e le piccole imprese. - Sgravi fiscali per le società americane che girano film o telefilm negli Usa (costo 397 milioni). - 18 miliardi di dollari di esenzioni per l'energia pulita. Rientrano in questa voce gli sgravi per coloro che sceglieranno di parcheggiare l'auto privilegiando la bicicletta. - Misure per alleggerire il peso della 'alternative minimum tax' per 24 milioni di famiglie. - Riduzione di alcuni dazi all'import su alcuni prodotti di lana (costo 148 mln). (ANSA).


 

 

 

14 Ottobre 2008 18:05 ROMA

CRISI MUTUI: HEDGE FUND IN FUGA DA BORSA, PUNTANO A CASH/ANSA

WSJ, FONDI SPECULATIVI ALLA FINESTRA DOPO GIRO VITE SU SCOPERTO(ANSA) - ROMA, 14 OTT - Gli hedge fund sono in fuga dalla borsa. Quello che potrebbe apparire come un paradosso per i fondi speculativi, proprio ora che le borse tornano a salire, in realtà dà la misura di quanto i mercati finanziari rischino di cambiare volto dopo la peggior crisi dal 1929. A partire dai suoi protagonisti più disinvolti e spesso messi all'indice come responsabili del disastro, gli hedge fund. E' il Wall Street Journal a tracciare il quadro del flusso di soldi spostato dai fondi speculativi, qualcosa come 400 miliardi di dollari volati in massa in poche settimane dalle borse verso gli investimenti a breve termine equivalenti a liquidità, soldi che probabilmente hanno contribuito al crollo delle borse dei primi di ottobre. Una tendenza che vede i fondi speculativi tenersi prudentemente al margine di quanto sta accadendo sulle piazze azionarie, e che non è un buon segnale ora che ci s'interroga se le borse hanno davvero toccato il fondo, o se il rimbalzo avrà breve durata. Una tendenza, quella disegnata dal quotidiano finanziario di Rupert Murdoch, che trova una giustificazione anche nelle innumerevoli richieste di riscatto da parte della facoltosa clientela degli hedge fund. Ma anche nei limiti posti dalla Sec e da altre autorità di borsa alle vendite allo scoperto - quelle effettuate vendendo oggi ciò che si è preso in prestito e si pagherà domani e così scommettendo sul ribasso - mentre le autorità finanziarie chiedono sempre più trasparenza agli 'squali' dell'alta finanza come gli hedge fund: ad esempio, vogliono che questi comunichino regolarmente alla Sec le loro posizioni allo scoperto, così da far loro capire quali aziende hanno preso di mira. Fatto sta che Steven Cohen, un hedge fund manager che gestisce i 14 miliardi di dollari del fondo SAC Capital Advisors, ha spostato circa sette miliardi verso il mercato monetario e altri strumenti finanziari liquidi, dando un taglio a buona parte del'esposizione verso le borse. E Israel Englander, che gestisce i 14 miliardi di dollari del fondo Millennium Partners, ha spostato sei miliardi dalla borsa alla liquidità. Una ritirata già vista in passato, quando i 'Re' degli hedge fund erano personaggi come George Soros o Michael Steinhardt. "Quando non era sicuro di quello che stava succedendo, Steinhardt diceva: andiamo sulla liquidità", racconta al Wsj John Lattanzio, capo dei trader per 25 anni di Steinhardt Partners. La migrazione di massa degli hedge fund dà anche la misura di quanto il settore della finanza altamente speculativa, di cui essi sono la punta di diamante, potrebbe cambiar volto nei prossimi anni: il loro numero - attualmente sono circa 8.000 - "probabilmente calerà e quelli che resteranno probabilmente si ridimensioneranno", prevede il Wsj.(ANSA).



 

 

 

14 Ottobre 2008 20:36 MILANO

CRISI MUTUI: TOKYO DA' SPINTA MA WALL STREET FRENA BORSE/ANSA

EUROPA RECUPERA 160 MILIARDI, CORRONO BANCHE E PETROLIFERI
(ANSA) - MILANO, 14 OTT - Prosegue la corsa delle borse mondiali dopo settimane in altalena, frenata però da Wall Street alle prese con la nazionalizzazione parziale negli Stati Uniti di nove banche - tra cui Bank of America e Goldman Sachs - e colpita dal taglio delle stime degli utili di Microsoft e Pepsico, che lasciano presagire uno scenario di difficoltà dell'economia americana. Le mosse anticrisi messe in piedi dai governi continuano, comunque, a dare lo spunto ai listini. Dopo i 481 miliardi di capitalizzazione di ieri l'Europa oggi ha agguantato ulteriori 160 miliardi. La spinta è arrivata dal boom della borsa di Tokyo che, dopo aver aperto le contrattazioni guadagnando l'1,59%, ha chiuso con un balzo del Nikkei a +14,15%, archiviando l'incremento maggiore della sua storia. A dare gas ai mercati, in mattinata, ci hanno pensato due mosse provenienti dal Sol Levante, che poi sono state le artefici del rialzo senza precedenti dell'indice di Tokyo. Da una parte l'annuncio del governo giapponese di misure destinate a stabilizzare il mercato finanziario, includendo un alleggerimento delle restrizioni sulle società che vogliano ricomprare le loro azioni. Dall'altra l'immissione sul mercato da parte della banca centrale giapponese di 1.000 miliardi di yen (7,5 miliardi di euro). Il rally del Nikkei ha poi finito per contagiare, in parte, anche gli altri listini dell'estremo Oriente con Osaka che ha chiuso a +11,97%, Seul a +6,14% Hong Kong a +3,19%. In controtendenza invece Shanghai (-2,71%). Lo sprint di Tokyo ha dato poi una buona intonazione ai listini del Vecchio Continente con aperture comprese tra il +4% e il +6,5%. I mercati europei hanno continuato la loro corsa con l'apertura di Wall Street, per poi ripiegare nel finale di seduta segnando, comunque, rialzi tra il 2% e il 5%. L'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 ha così chiuso con guadagni intorno ai 3 punti percentuali. A pesare sui listini il cambio di direzione della borsa di New York, molto volatile. Chi ha fatto storia a sé è stato il piccolo indice della Borsa islandese che, dopo tre giorni di chiusura, è affossato perdendo il 77% a causa delle gravissime conseguenze della crisi finanziaria che subisce il paese, costretto a chiedere finanziamenti alla Russia e l'aiuto del Fondo Monetario Internazionale. Ancora una volta a guidare la rincorsa sono stati i bancari. A Francoforte Deutsche Bank ha chiuso a +10,71%, a Londra Barklays ha raggiunto la soglia del +15% e a Zurigo Ubs ha segnato un +12,4%. A Parigi buona intonazione per Societé Generale (+8,16%). In terreno negativo, invece, la britannica Hbos (-5,22%), mentre Dexia archivia un -15,54%). Affonda Fortis (-77,73%) nel giorno in cui sono riprese le contrattazioni del titolo a Bruxelles dopo la nazionalizzazione della banca franco-belga che riceverà 14,4 miliardi di euro dalla vendita di asset ai governi belga e olandese e all'istituto francese Bnp Paribas (-4,4%). In crescita anche i titoli legati al petrolio con Technip (+7,29%), Total (+7,27%) Bp (+6,81%). In scia anche il settore dell'auto con in prima fila le tedesche Porsche (+15,27%) e Daimler (+7,63%) e le francesi Peugeot (+5,45%) e Renault (+5,31%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse mondiali. - Tokyo +14,15% - Hong Kong + 3,20% - Sydney + 3,70% - Londra + 3,23% - Parigi + 2,75% - Francoforte + 2,70% - Madrid + 2,70% - Milano + 3,66% - Amsterdam - 0,76% - Stoccolma + 1,54% - Zurigo + 5,10% - New York (Dow Jones) - 2,08% (seduta in corso) - New York (Nasdaq) - 3,84% (seduta in corso) - Città del Messico + 0,91% (seduta in corso) - San Paolo + 1,06%. (seduta in corso). (ANSA).

 

 

14 Ottobre 2008 22:57 WASHINGTON
USA: DEFICIT BILANCIO FEDERALE STABILISCE NUOVO PRIMATO
di ANSA
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(ANSA) - WASHINGTON, 14 OTT - Il deficit del bilancio federale statunitense ha raggiunto nell'anno fiscale 2008, terminato il 30 settembre, la cifra record di 454,8 miliardi di dollari, si è appreso oggi. Il deficit è quasi triplo rispetto a quello del 2007 che era stato di 161,5 miliardi di dollari. Il primato precedente era quello del 2004 che aveva visto un deficit di 413 miliardi di dollari.(ANSA).

 

 

15 Ottobre 2008 05:15 WASHINGTON
USA: PRESIDENTE FEDERAL BANK S.FRANCISCO,SIAMO IN RECESSIONE
di ANSA
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(ANSA) - WASHINGTON, 15 OTT - Gli Stati Uniti sono in recessione. Lo ha affermato ad un convegno a Palo Alto, in California, la presidente della Federal Bank di San Francisco, Janet Yellen. Secondo Janet Yellen, nel terzo trimestre 2008 non vi è stata "alcuna crescita" dell'economia americana, e per il quarto trimestre i dati lasciano prevedere addirittura "una contrazione". . "I recenti dati economici suggeriscono che nel terzo trimestre l'andamento dell'economia è stato più debole di quanto ci si attendesse, rivelando probabilmente che non vi è stata alcuna crescita" ha detto. "La crescita per il quarto trimestre sembra essere ancora più debole, con una contrazione molto probabile" ha aggiunto, sottolineando che "l'economia americana sembra essere in recessione". . Janet Yellen, 62 anni, è una delle economiste più apprezzate e stimate degli Stati Uniti. E' sposata con il premio Nobel per l'Economia George Akelrof. La presidente della Federal Bank di San Francisco non si è pronunciata sulla verosimile durata di questo periodo, limitandosi a sottolineare che non dovrebbero esserci rischi di inflazione. Secondo la Yellen, infatti, i prezzi bassi delle materie prime fanno prevedere una stabilità generalizzata dei prezzi, se non addirittura una deflazione. I prezzi delle materie prime, compreso quello del petrolio, "sono crollati" ha detto. "Mi aspetto che questa evoluzione, combinata con il proseguimento dell'indebolimento dei mercati, compreso quello del lavoro, spingano l'inflazione a tassi che io considero conformi alla stabilità dei prezzi, se non addirittura al di sotto".(ANSA).



 

 

 

 

WALL STREET: FUTURES ANCORA RIALZO S&P500 SALE +3.7%

14 Ottobre 2008 14:56 NEW YORK - di WSI
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Il massiccio intervento dei governi per non far crollare il sistema ha riportato fiducia, nel breve termine. Marketing spasmodico in TV da parte di Bush, Paulson e Bernanke per vendere il piano di salvataggio
A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa continuano a trattare in forte rialzo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un’estensione del rally per l’azionario.
Proseguono gli acquisti dunque, all’indomani del maxi rialzo (+11%, +1.2 trilioni di dollari) che ieri ha risollevato i listini dai minimi di cinque anni e mezzo, grazie alle ultime mosse a supporto del sistema finanziario da parte dei governi a livello globale, che sembrano aver riportato la fiducia tra gli investitori, almeno sul breve termine.
Il Segretario al Tesoro Paulson, con il presidente della Fed Ben Bernanke, e la presidente della Fdic, hanno spiegato al ministero del Tesoro Usa alcuni dei dettagli del piano di salvataggio da $700 miliardi varato nelle scorse settimane. Un punto del piano prevede l’investimento diretto del governo americano per un valore complessivo di $250 miliardi in 9 dei maggiori gruppi bancari statunitensi (Goldman Sachs, Citigroup, JP Morgan Chase, Morgan Stanley, Wells Fargo, Bank of America, Bank of New York Mellon e State Street Corp.) i cui titoli sono in progresso in media di oltre 10 punti percentuali nel preborsa.
In mattinata e’ intervenuto in diretta televisiva anche il presidente George W. Bush (e' la dodicesima volta in 2 settimane) per rassicurare gli americani sulle condizioni del sistema finanziario a stelle e strisce, dicendosi fiducioso sulla possibilita' di "riportare l'economia sulla strada della prosperita’".
Notizie poco incoraggianti sono giunte pero’ dal comparto societario. Il gigante delle bibite PepsiCo ha riportato un calo dei profitti nell’ultimo trimestre ed annunciato un taglio di 3300 posti di lavoro. Nel settore dell’auto, Daimler ha anticipato una riduzione della forza lavoro nella divisione autocarri (circa 3500 posti), mentre Johnson Controls (ricambi) ha lanciato un profit warning per il prossimo anno fiscale.
In giornata non sono attesi aggiornamenti macroeconomici di rilievo. Dopo la chiusura gli occhi saranno puntati sul colosso dei semiconduttori Intel, impegnato nella pubblicazione dei numeri trimestrali. Intel, considerato un po’ la cartina di tornasole dell’intero comparto tecnologico, dovrebbe riportare un EP di 34 centesimi, in rialzo rispetto allo scorso anno ($0.31).
Sugli altri mercati, rimbalzo del petrolio: i futures con consegna novembre sono in progresso di $3.31 a $84.50 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in rialzo nei confronti del dollaro a quota 1.3742. In recupero l’oro a $851.60 l’oncia (+$9.10). Arretrano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.03%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in rialzo di 37.80 punti (+3.72%) a 1054.50.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna +28.50 punti (+1.95%) a 1487.00.75.
Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 307 punti (+3.23%) a 9815.00.00.

 

 

 

WALL STREET: SI SGONFIA IL RALLY, NASDAQ IN ROSSO

14 Ottobre 2008 16:05 NEW YORK - di WSI
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Dopo l'ondata di acquisti iniziale i listini ritracciano dai massimi. Vendite sull'indice tecnologico che risente del calo di Google. Il Nasdaq perde il 4% in pochi minuti. Il marketing dell'ottimismo non funziona piu'?
Dopo aver aperto agli scambi in forte rialzo, i listini americani hanno ritracciato dai migliori livelli intraday, il Nasdaq e' passato in rosso, con una perdita impresisnante di 4 punti percentuali in pochi minuti (da +3.5% a -050%) appesantito dal calo del colosso Internet Google (controlla la performance in tempo reale). Le ultime mosse dei governi mondiali a sostegno del settore finanziario e l’investimento del governo americano nelle banche statunitensi sembrano hanno riportato solo temporaneamente la fiducia tra gli investitori. Gli analisti avvertono che per gli investitori si apre un dilemma a questo punto: continuare a comprare nel rally oppure uscire dall’azionario, intascando i profitti delle ultime ore.
Il Segretario al Tesoro Paulson, con il presidente della Fed Ben Bernanke, e la presidente della Fdic, hanno spiegato al ministero del Tesoro Usa alcuni dei dettagli del piano di salvataggio da $700 miliardi varato nelle scorse settimane. Un punto del piano prevede l’investimento diretto del governo americano per un valore complessivo di $250 miliardi in 9 dei maggiori gruppi bancari statunitensi (Goldman Sachs, Citigroup, JP Morgan Chase, Morgan Stanley, Wells Fargo, Bank of America, Bank of New York Mellon e State Street Corp.) i cui titoli sono tutti schizzati al rialzo.
In mattinata e’ intervenuto in diretta televisiva anche il presidente George W. Bush (e' la dodicesima volta in 2 settimane) per rassicurare gli americani sulle condizioni del sistema finanziario a stelle e strisce, dicendosi fiducioso sulla possibilita' di "riportare l'economia sulla strada della prosperita’".
Notizie poco incoraggianti sono giunte pero’ dal comparto societario. Il gigante delle bibite PepsiCo ha riportato un calo dei profitti nell’ultimo trimestre ed annunciato un taglio di 3300 posti di lavoro. Nel settore dell’auto, Daimler ha anticipato una riduzione della forza lavoro nella divisione autocarri (circa 3500 posti), mentre Johnson Controls (ricambi) ha lanciato un profit warning per il prossimo anno fiscale.
In giornata non sono attesi aggiornamenti macroeconomici di rilievo. Dopo la chiusura gli occhi saranno puntati sul colosso dei semiconduttori Intel, impegnato nella pubblicazione dei numeri trimestrali. Intel, considerato un po’ la cartina di tornasole dell’intero comparto tecnologico, dovrebbe riportare un EPS di 34 centesimi, in rialzo rispetto allo scorso anno ($0.31).
Sugli altri mercati, rimbalzo del petrolio: i futures con consegna novembre sono in progresso di $2.43 a $83.62 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in rialzo nei confronti del dollaro a quota 1.3742. In recupero l’oro a $845.20 l’oncia (+$2.70). Arretrano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.015%.
 

 

 

WALL STREET: SELL E CALO -7% (INTRADAY) PER IL NASDAQ

14 Ottobre 2008 22:04 NEW YORK - di WSI
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Oscillazioni che denotano la poca salute del mercato azionario, passata la sbornia dei mega rialzi. La realta' e' che l'economia va male. E le nazionalizzazioni delle banche non piacciono a nessuno. Intel -6.2%, Microsoft -5.5%, Apple -5.60%.
All’indomani del potente rally che ha risollevato i listini azionari dai minimi di cinque anni e mezzo a Wall Street sono tornate a prevalere le vendite. Il piano d’investimento nelle banche americane annunciato dal governo statunitense non ha particolarmente esaltato gli investitori, che restano preoccupati sullo stato generale dell’economia. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.82% a 9310, l’S&P500 lo 0.54% a 997, il Nasdaq e’ arretrato – 3.54% a 1779. L’indice tecnologico, in avvio in progresso di oltre il 3.5%, ha riportato maggiori perdite appesantito dalle brutte performance di colossi come Microsoft, Intel, Apple e Google.
"Con la recessione in atto, sono ancora forti i timori sull’andamento di alcuni settori, come quello hi-tech ad esempio, che non beneficiano dell’intervento diretto del governo, come quanto avvenuto invece per il comparto bancario" ha affermato un analista di Action Economics. I giganti tecnologici hanno riportato pesanti vendite cedendo i guadagni realizzati nella sessione precedente.
Intel, la societa’ leader nell’industria dei semiconduttori, ha lasciato sul terreno il 6.24% in vista della trimestrale che sara’ rilasciata subito dopo la chiusura delle borse. Giu’ pesanti anche Microsoft e Apple, quest’ultimo dopo aver presentato al pubblico la nuova linea di computer portatili MacBook. Rumors e commenti negativi hanno rovinato anche la performance giornaliera del colosso Internet Google, in ribasso di quasi il 5%
Ad arginare le perdite dell’indice industriale sono stati i forti rialzi dei componenti finanziari, tra cui Bank of America e Citigroup, che rientrano nella lista dei 9 maggiori gruppi bancari statunitensi (con Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Morgan Stanley, Wells Fargo, Bank of New York Mellon e State Street Corp.) a beneficiare dell’investimento da $250 miliardi da parte del governo americano.
Sia il segretario al Tesoro Paulson che il presidente della Fed Bernanke sono intervenuti in mattinata per illustrare alcuni dettagli del piano di salvataggio varato nelle scorse settimane; anche il presidente George W. Bush e’ intervenuto in diretta televisiva (e' la dodicesima volta in 2 settimane) per rassicurare gli americani sulle condizioni del sistema finanziario a stelle e strisce, dicendosi fiducioso sulla possibilita' di "riportare l'economia sulla strada della prosperita’".
Le ultime mosse dei governi mondiali a sostegno del settore finanziario sembrano dunque aver riportato solo temporaneamente la fiducia tra gli investitori. Molti analisti ritengono che quello registrato in avvio di settimana sia stato solo un rally da mercato orso, escludendo una forte ripresa dell’azionario nel breve periodo. "Il recente ritracciamento dei tassi interbancari sembra dover dare un po’ di fiato al sistema, spero non si tratti pero' solo di una breve parentesi" ha dichiarato Kevin Giddis, managing director di Morgan Keegan & Co.
Tra le altre news societarie, notizie poco incoraggianti sono giunte dal gigante delle bibite PepsiCo che ha riportato un calo dei profitti nell’ultimo trimestre ed annunciato un taglio di 3300 posti di lavoro. A risentire del fatto e' stata anche la rivale Coca-Cola, arretrata -7.43%. Nel settore dell’auto, Daimler ha anticipato una riduzione della forza lavoro nella divisione autocarri (circa 3500 posti), mentre Johnson Controls (ricambi) ha lanciato un profit warning per il prossimo anno fiscale.
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con consegna novembre hanno ceduto $2.56 a $78.63 al barile. Sul valutario, in progresso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3634. Vendite sull’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno ceduto $3.00 a $839.50 l’oncia. In ribasso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.023%.
 
 

Fonte - WallStreetItalia