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24 Ottobre 2008 08:48 MILANO
BORSA: ASIA IN DIFFICOLTA',TOKYO -9%, SEUL -10%,TIENE SIDNEY
di ANSA
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(ANSA) - MILANO, 24 OTT - Chiusura di settimana tragica per le principali Borse di Asia e Pacifico, in controtendenza con lo slancio finale di Wall Street della vigilia. Tokyo ha lasciato sul campo il 9,6%, Seul il 10,5% ed Hong Kong il 4,66%. Ha fatto eccezione Sidney (-2,6%), che comunque ha segnato un calo che in condizioni normali sarebbe comunque definito consistente, al pari di Shanghai (-2,46%), che però non ha ancora concluso la seduta. I mercati orientali hanno scontato l'ulteriore rafforzamento dello yen sul dollaro, che penalizza i grandi esportatori di auto ed elettronica, accusando anche i segnali di recessione provenienti dalla Corea, mentre i rendimenti dei titoli di stato sono ormai sui massimi. Segno evidente che la crisi finanziaria degli Usa si sta trasferendo velocemente ad est, trasformandosi nell'area in crisi economica totale. Il pessimismo non ha fatto sconti al listino di Tokyo, dove Sony ha ceduto il 14,47%, Sharp il 13,54% e Canon il 12,79%. Ma affianco all'elettronica sono precipitati anche i colossi dell'auto, da Mazda (-9,09%) a Mitsubishi (-6,61%), da Toyota (-6,43%) ad Honda (-5,69%). Quanto alle banche, Mizhuo ha ceduto il 12,62%, Mitsui l'8,62% e Mitsubishi Ufj l'8,32%. Profondo rosso a Seul, con Lg Electronics (-14,94%), Korean Air Lines (-14,91%) ed Hynix Semiconductor (-14,9%). In affanno gli automobilistici Kia (-14,82%) e Hyundai (-7,89%), mentre anche la finanza ha segnato il passo con Woori Holdings (-11,21%) e Korea Exchange Bank (-4,82%). Scivolone ad Hong Kong per Petrochina (-7,65%) e il colosso bancario Bank of China (-6,76%), mentre Cathay Pacific ha lasciato sul campo il 6,67% e China Petroleum il 6,55%. Più cauta Sidney, anche se Rio Tinto ha ceduto il 4,26%, Westapac Banking il 3,82% e National Australia Bank il 3,14%. In controtendenza il colosso dei materiali da costruzione James Hardie Industries (+3%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali piazze finanziarie di Asia e Pacifico. - Tokyo -9,60% - Hong Kong -4,66% - Shanghai -2,46% (seduta in corso) - Taiwan -3,19% - Seul -10,57% - Sidney -2,64% - Bombay -7,14% - Singapore -7,55% - Kuala Lumpur -3,38% - Bangkok -5,43% - Giakarta -6,59% (seduta in corso). (ANSA).

 

 

24 Ottobre 2008 12:35 MILANO
CRISI MUTUI: BORSE IN CADUTA, NUOVO VENERDI' NERO
di ANSA
IL PUNTO ALLE 12.30
(ANSA) - MILANO, 24 OTT - Si preparano a bruciare altre centinaia di miliardi le principali borse europee che, sulla scia dello scivolone di Tokyo (-9,6%) e con i future su Wall Street in calo, perdono mediamente tra l'8 e il 9% a fine mattinata. I timori di un calo dei risultati di fine anno, insieme al calo delle quotazioni del greggio e al dato sugli ordini di veicoli industriali a settembre, che misura il polso dell'economia reale a livello continentale ha dato il via ad una serie di forti vendite. Quest'ultime, secondo le sale operative, sono peraltro frutto dell'attività dei fondi speculativi (Hedge Fund) e dell'attività sui derivati. In particolare scivola Renault (-16,88%) a Parigi, dove il titolo ha perso anche il 20%, colpita dal taglio del prezzo obiettivo di Commerzbank alla luce della decisione di chiudere per due settimane gli stabilimenti francesi del gruppo. Sprofondano nel comparto anche Daimler (-12,85%) e Volkswagen (-10,09%). Sotto pressione Axa (-14,62%) e Banco Santander (-15,58%), insieme a Bnp Paribas (-11,44%), Ing (-10,62%), Deutsche Bank (-10,59%) e, a Milano, Intesa Sanpaolo (-11,7% teorico), sospesa per eccesso di ribasso. Scivolone a Londra di Hbos (-19,37%), Barclays (-13,4%) ed Rbs (-8,51%), mentre le quotazioni del greggio influiscono di Shell (-8,61%) e Bp (-8,28%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra -7,79% - Parigi -8,19% - Francoforte -9,00% - Madrid -7,75% - Milano -7,28% - Amsterdam -7,91% - Stoccolma -8,03% - Zurigo -6,22%. (ANSA).



 

24 Ottobre 2008 12:48 ROMA
PETROLIO:OPEC,DRAMMATICO COLLASSO PREZZI,17/12 NUOVO VERTICE
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - I prezzi del petrolio stanno registrando un "drammatico collasso, senza precedenti in termini di rapidità ed entità" e questi livelli delle quotazioni possono mettere a rischio "molti dei progetti e degli investimenti" necessari per sostenere la domanda dei prossimi anni. E' quanto si legge nel comunicato, diffuso dall'Opec, al termine del vertice straordinario tenuto a Vienna nel corso del quale il Cartello ha deciso di tagliare di 1,5 milioni di barili al giorno la propria produzione. Sottolineando che l'organizzazione continuerà a monitorare nei prossimi mesi l'andamento del mercato, l'Opec si è così dato appuntamento al prossimo vertice in programma in Algeria il 17 dicembre spiegando che in quella sede "la decisione potrebbe essere rivista". Il vertice straordinario - si legge ancora nel comunicato ufficiale dell'organizzazione - ha esaminato "la crisi finanziaria", sottolineando che questa avrà un "notevole impatto sull'economia, spingendo al ribasso la domanda di energia e, in particolare, quella di petrolio". L'Opec "continuerà a provvedere al fabbisogno di petrolio del mercato" ma ha deciso di ridurre le quote degli 11 paesi (esclusi quindi l'Indonesia, che ha recentemente annunciato l'uscita dal Cartello e l'Iraq che pur rimanendo membro non partecipa, dal 1998, agli accordi sulle quote) di 1,5 milioni di barili al giorno, dagli attuali 28,808 milioni a 27,308 milioni. Ecco, nel dettaglio, la ripartizione della stretta produttiva tra i vari paesi produttori del cartello: ----------------------------------------- PAESE RIDUZIONE PRODUZIONE (BARILI GIORNO) ------------------------------------------ ALGERIA 71.000 ANGOLA 99.000 ECUADOR 27.000 IRAN 199.000 KUWAIT 132.000 LIBIA 89.000 NIGERIA 113.000 QATAR 43.000 ARABIA SAUDITA 466.000 UAE 134.000 VENEZUELA 129.000 -------------------------------------------- TOTALE 1.500.000 -------------------------------------------- (ANSA).

 

 

24 Ottobre 2008 14:05 PECHINO
Asem: 13 paesi Asia creano fondo 80 mld dollari anticrisi
di ANSA
Riunione dell' 'Asean+3' prima del vertice di Pechino
(ANSA) - PECHINO, 24 OTT - Poco prima della riunione dell'Asem, i Paesi asiatici hanno deciso di creare un fondo di sicurezza anticrisi da 80 mld dlr. Lo hanno riferito fonti della delegazione sudcoreana. 'E' stato concordato - hanno affermato le fonti - che i governatori della banche centrali dell' 'Asean + 3' si incontrino prima di dicembre per mettere a punto strategie comuni'. Si tratta del primo incontro tra Paesi dell'Asia dall'inizio della crisi finanziaria mondiale.
 

 

24 Ottobre 2008 14:13 ROMA
CRISI MUTUI: FED, SALE PROBABILITA' MAXI-TAGLIO TASSI 29/10
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Dopo il taglio dei tassi da mezzo punto percentuale all'1,50% agli inizi del mese, la Fed si prepara ad un'altra manovra d'emergenza la settimana prossima. E' quel che si aspettano i mercati, stando alle probabilità implicite assegnate dagli operatori e monitorate dai futures sui tassi d'interesse. I mercati danno al 50% la probabilità di un altro taglio da mezzo punto mercoledì prossimo, che porterebbe il tasso sui Fed Fund all'1%. Ma si fa strada anche un'ipotesi più radicale, quella di un taglio dei tassi iper-aggressivo da tre quarti di punto (75 punti base), che porterebbe il tasso di riferimento allo 0,75%. Intanto - altro segno dell'estrema tensione sui mercati negli Usa e della fuga degli investitori dal rischio - i rendimenti sui titoli di Stato americani a 30 anni oggi hanno toccato un minimo record pari al 3,8676%.(ANSA).
 

 

24 Ottobre 2008 14:38 ROMA
CRISI MUTUI:ROUBINI, RISCHI RECESSIONE PLURIENNALE NEGLI USA
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - GLi Stati Uniti rischiano una recessione pluriennale, e la sospensione per eccesso di ribasso dei futures di borsa a New York dimostra che potrebbe essere necessario chiudere i mercati per qualche settimana. Lo ha detto Nouriel Roubini, l' economista che due anni fa predisse la crisi, secondo la Bloomberg. Secondo Roubini, che due giorni fa ha parlato della possibile sospensione delle borse mondiali, è possibile che il Fondo monetario internazionale debba predisporre un pacchetto di aiuti d'emergenza per l'America Latina e l'Asia.(ANSA).
 

 

24 Ottobre 2008 15:20 ROMA
Crisi mutui: Paulson pensa a ingresso capitale banche locali
di ANSA
Sarebbe un secondo giro di ricapitalizzazioni
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Dopo le nazionalizzazioni di alcuni grandi istituti bancari e assicurativi, Paulson pensa di entrare nel capitale delle banche locali. Come la National City e la SunTrust Banks. Il Tesoro penserebbe di riaprire i rubinetti al credito delle imprese e della famiglie. Sarebbe un secondo giro del programma di ricapitalizzazioni da 250 mld dollari annunciato nelle scorse settimane, dopo che la prima tranche da 125 e' stata utilizzata per sostenere le nove maggiori banche americane.

 

 

CRISI MUTUI: OCSE, RECESSIONE IN VISTA PER MOLTI PAESI
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Molti Paesi andranno in recessione, ma una depressione economica mondiale come quella degli anni trenta è "altamente improbabile". A dirlo è il capo economista dell'Ocse, Klaus Schmidt-Hebbel, in un'intervista ad una rivista dell'organizzazione parigina. Secondo Hebbel, le autorità di molti Paesi emergenti dovrebbero tagliare i tassi d'interesse e predisporre misure di stimolo fiscale che facciano da cuscinetto nei confronti dell'impatto della crisi finanziaria. La ripresa dell'economia globale richiederà più tempo che nelle recenti fasi di contrazione economica, spiega Hebbel nella sua intervista. "I tempi della ripresa - dice l'economista - dipenderanno molto da quanto velocemente i mercati riprenderanno le transazioni e l'attività creditizia". (ANSA).
 

 

24 Ottobre 2008 16:01 MOSCA 24 OTT
Crisi mutui: Lavrov, summit ministri Finanze G20 in Brasile
di ANSA
Si terra' nella prima meta' di novembre, prima di Washington
(ANSA) - MOSCA 24 OTT - Un vertice dei ministri delle Finanze del G20 si terra' a San Paolo, Brasile, nella prima meta' di novembre, prima di quello di Washington. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Nell'ambito del G20 e' previsto anche un incontro tra i ministri delle finanze di Russia, Brasile, India e Cina (il cosidetto 'Bric').
 

 

24 Ottobre 2008 16:40 ROMA
CRISI MUTUI: FMI PRONTO A INTERVENTO PER MERCATI EMERGENTI
di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Il Fondo Monetario Internazionale è pronto a varare un pacchetto di aiuti straordinario a favore dei mercati emergenti, attraverso l' erogazione di prestiti di durata tre-sei mesi che avranno un importo fino a 5 volte il valore delle quote, cioé dei contributi che gli stessi Paesi versano al FMI. E' quanto riferito da fonti autorevoli citate da Bloomberg. I fondi messi a disposizione saranno integrati da somme erogate dalle banche centrali più importanti. Al riguardo il Giappone si sarebbe detto già pronto a partecipare a quest' aiuto. (ANSA).




 

 

 

24 Ottobre 2008 18:04 MILANO

CRISI MUTUI: IMPATTO DA 213 MLD SU GRANDI BANCHE EUROPA/ANSA

R&S MEDIOBANCA, ATTIVITA' A RISCHIO PARI A PATRIMONIO VIGILANZA
(ANSA) - MILANO, 24 OTT - La crisi finanziaria presenta un conto molto salato ai 20 big del credito in Europa in termini di minori utili o perdite. L'impatto complessivo (da giugno 2007 a giugno 2008) potrebbe costare 213 miliardi di euro (156 a conto economico e 57 a patrimonio netto) e solo a evitare un crollo generalizzato - secondo un'analisi di R&S Mediobanca - sarebbero valse, da inizio 2008, le operazioni di ricapitalizzazione su undici istituti, in special modo inglesi e francesi. Secondo lo studio, infatti, la 'corsa' all'aumento di capitale messe in campo, prima, dai vecchi soci e, poi, dai governi nazionali, non ha costituito un vero e proprio rafforzamento del sistema, perché è andato a colmare il deficit patrimoniale provocato dall'addebito alle riserve della svalutazione degli attivi. In particolare l'analisi di R&s spiega come l'ammontare addebitato al patrimonio netto per l'insieme delle venti banche, nel primo semestre 2008 è stato pari a poco meno di 57 miliardi di euro considerando l'adeguamento ai valori di mercato di tali assets, ora 'congelato' in un'apposita riserva. Se tale somma fosse transitata in conto economico (che sconta un risultato negativo per gli effetti della crisi di 156 mld) avrebbe reso negativo il risultato del primo semestre per oltre 27 miliardi di euro, portando a 73 miliardi circa l'incidenza complessiva delle perdite sui titoli nel semestre (16 da trading addebitate al conto economico e 57 appunto al patrimonio). Il computo complessivo delle perdite, o minori utili, sui 12 mesi passerebbe così ad oltre 213 miliardi di euro. Quanto all'effetto 'tampone' delle ricapitalizzazioni la ricerca evidenzia come, nel complesso, i primi sei mesi dell'anno (includendo le operazioni completate in luglio, ma escludendo quelle successive) hanno consegnato una situazione in cui il depauperamento del patrimonio (57 mld) è stato superiore alle capacità delle banche di acquisire nuovi apporti dal mercato (49,6 miliardi, esclusi i 9,7 relativi alle operazioni di settembre). Al mantenimento dei coefficienti ha, infatti, concorso il passaggio dal primo gennaio di quest'anno al sistema di calcolo dei requisiti patrimoniali previsto dal "nuovo" accordo di Basilea che, però, ha mostrato limiti proprio "nelle attuali condizioni di disordine dei mercati". La transizione a Basilea due ha portato, ad esempio, ad un attivo ponderato per il rischio (Rwa) pari a circa 372 miliardi di euro (-9,6% rispetto a dicembre 2007), mentre il patrimonio di vigilanza è sceso di 14 miliardi (-3,2%). Si tratta "di effetti curiosi" - sottolinea lo studio - in una fase di aumentata rischiosità dei mercati in cui si attende una maggiore severità nella valutazione degli attivi ed un potenziamento dei mezzi patrimoniali a loro presidio. Dallo studio emerge, inoltre, come sia pari a oltre 742 miliardi, che corrisponde al 93,5% del patrimonio di vigilanza, l'esposizione alle attività più rischiose (i cosiddetti titoli tossici), delle principali 20 banche europee, mentre in 13 istituti, tra cui le due big italiane, ammonterebbe a 380 miliardi (pari al 61,8% del patrimonio di vigilanza ed al 93,3% del patrimonio netto tangibile a fine giugno) il 'peso' dei titoli illiquidi di difficile valutazione.(ANSA)



 

 

 

24 Ottobre 2008 18:38 MILANO

CRISI MUTUI: PERDITE 2008 DEI 10 BIG DI PIAZZA AFFARI/SCHEDA

(ANSA) - MILANO, 24 OTT - La crisi delle borse ha avuto un impatto pesante sulle quotazioni e quindi sulla capitalizzazione dei maggiori gruppi italiani. Per Unicredit e Fiat le perdite sono pari a oltre due terzi del valore di mercato. Nella tabella le perdite da inizio anno delle 10 principali aziende quotate alla Borsa di Milano: Nome perdita ------------------------------------------------------------ - Unicredit -67,2% - Fiat -67,0% - Telecom -59,3% - Finmeccanica -53,8% - Intesa Sanpaolo -50,9% - Pirelli -50,4% - Eni -38,4% - Mediobanca -38,1% - Enel -37,4% - Generali -36,5% ---------------------------------------------------------------- - Mibtel -47% - S&P/Mib -48%. (ANSA).


 

 

 

24 Ottobre 2008 19:54 MILANO

BORSA: BURRASCA MERCATI CON RECESSIONE,UE BRUCIA 230 MLD/ANSA

TONFI DA TOKYO (-9,6%) A USA, WALL STREET APRE CON -5%
(ANSA) - MILANO, 24 OTT - Nuova burrasca sui mercati di tutto il mondo, tra i crescenti timori di una grave recessione globale. Nel pomeriggio Wall Street è partita a precipizio andando giù in pochi minuti di oltre il 5%. Ma i crolli erano iniziati sin dal mattino in Asia, con un tonfo a Tokyo del 9,6%, per proseguire a domino tra le Borse europee mandando in fumo nel Vecchio Continente altri 230 miliardi di capitalizzazione. A innescare le vendite quest'oggi è stata soprattutto l'ondata di allarmi sugli utili da parte di alcune delle società a maggior capitalizzazione. La recessione, secondo la lettura dei mercati, è già iniziata e si prospetta anche peggiore del previsto. Così, nonostante il taglio alla produzione deciso dai Paesi aderenti all'Opec, anche il petrolio é andato giù, schiacciato poco sopra i 63 dollari al barile (-6,1% a 63,72 in apertura a New York). Stesse apprensioni alla base della nuova brusca frenata dell'euro, andato sotto la soglia degli 1,25 dollari (minimi a 1,2497) e ai livelli più bassi dall'ottobre 2006, sui timori per il quadro economico europeo e l'apprensione per la forte esposizione delle banche del Vecchio Continente sui mercati emergenti. Lo spettro della recessione è del resto sempre più concreto e la Gran Bretagna sembra indicare la strada per l'intera Europa: il Paese ha infatti segnato un calo dello 0,5% del Pil nel terzo trimestre, peggiore del previsto e in frenata per la prima volta dal 1992. Tra le grandi 'corporation' internazionali, Sony (-14,4%) ha annunciato una brusca revisione al ribasso delle stime, contribuendo a spingere il Sol Levante ai minimi da oltre cinque anni. E il Vecchio Continente ha cercato invano di digerire il taglio delle stime di Peugeot (-1,5%) e soprattutto Renault (-12,5%), che ha anche annunciato uno stop alla produzione in Francia. Ne ha fatto le spese anche l'italiana Fiat (-8,71%), in una nuova seduta di fuoco per il comparto dell'auto internazionale: Toyota (-6,4%) ha segnato il primo calo delle vendite in sette anni, a tutto svantaggio di General Motors in calo del 13% nel tardo pomeriggio, dopo aver tra l'altro ribadito che la bancarotta non è tra le opzioni. Il comparto ragiona ormai su un possibile calo delle vendite auto negli Usa per questo mese ai livelli minimi da almeno 25 anni. Tra gli energetici, dopo il tonfo del greggio Exxon perde 2,62 dollari a 67,77, mentre Chevron arretra di 4,06 dollari a 62,71. In Europa Royal Dutch ha lasciato il 6,15%, Eni il 5,76%, Bp il 5,38%. Nel Vecchio Continente sono però le banche a preoccupare maggiormente, con un tonfo del 14% per Hsbc e del 12% per Barclays. La prima sconta le valutazioni di Morgan Stanley che, preoccupata per come si sta diffondendo rapidamente la crisi in Asia, ha ridotto il giudizio sul prezzo obiettivo dell'azienda. Barclays paga invece lo scotto di uno studio di Ubs, che ritiene che finirà per tagliare utili e dividendi. Il timore di un taglio ai dividendi, del resto, appesantisce anche l'italiana Intesa Sanpaolo (-10,77%) sino a ora meno bersagliata di Unicredit (-8,19%), che anche oggi sconta sul mercato la forte presenza nell'Europa orientale. In serata i crolli a Wall Street sembrano parzialmente rientrati, rispetto al quadro che prima dell'avvio degli scambi aveva visto uno stop per eccesso di ribasso sui future. Aiuta il dato migliore del previsto sulle vendite di case esistenti negli Stati Uniti (+5,5% a settembre), ma sia il Dow Jones che lo S&P 500 perdono più del 4% nell'ennesimo venerdì nero dei mercati. Nella tabella gli indici di riferimento dei mercati globali. - Dow Jones -4,09% (alle 19.30 circa) - S&P 500 -4,07% (alle 19.30 circa) - Nasdaq -3,21% (alle 19.30 circa) - Argentina -6,08% (alle 19.30 circa) - Brasile -7,60% - Londra -5,00% - Parigi -3,54% - Francoforte -4,96% - Milano -5,61% - Madrid -5,20% - Amsterdam -4,63% - Stoccolma -5,91% - Zurigo -3,71% - Tokyo -9,60% - Seul -10,57% - Hong Kong -8,30% - Sydney -2,64%. (ANSA).

 

 

 

 

WALL STREET: FUTURES USA: RAGGIUNTO IL CALO MASSIMO CONSENTITO

24 Ottobre 2008 14:56 NEW YORK - di WSI
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I contratti sugli indici segnano ribassi superiori al 6%, la tensione resta altissima. Il mercato si aspetta un taglio dei tassi dalla Fed. Interviene anche Paulson. L'ondata di vendite non risparmia alcun comparto.
A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa continuano a trattare in fortissimo ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio decisamente negativo per l’azionario. Il calo e’ talmente elevato che i futures su tutti e tre i principali indici hanno gia’ raggiunto i limiti prefissati dalla borsa e sotto i quali non possono trattare fino all’apertura del mercato. La volatilita’ resta estremamente elevata, nella giornata di ieri ha toccata un picco massimo di 79 punti. Gli operatori si apettano un ulteriore taglio di mezzo punto percentuale ai tassi d’interesse nel meeting della Fed previsto pe la prossima settimana. Alcune voci riportano di un intervento di Paulson sul secondo atto del piano di salvataggio.
I contratti continuano ad essere quindi congelati, dopo lo scatto dello "stop loss" non possono scendere al di sotto di 855.20 (S&P500), 1168.50 (Nasdaq) e 8224 (Dow Jones) fino all'apertura. Gli analisti storici fanno notare che il 24 ottobre 1929 fu il giorno in cui a Wall Street inizio' il crash che diede il via alla Grande Depressione. Oggi, secondo le news che circolano nelle sale trading di Manhattan, il ribasso e' alimentato da vendite forzate degli hedge funds (che devono far fronte a valanghe di riscatti, per cui si crea un circolo vizioso di ribassi) e alla consapevolezza che la recessione sta diventando globale e impattera' pesantemente i consumi e il mercato del lavoro ovunque nel mondo.
L’ondata di vendite sta interessando tutte le piazze internazionali. Ad incassare i primi colpi sono state le borse asiatiche, con il Nikkei giapponese arretrato del 9.6% in seguito al profit warning lanciato dal colosso elettronico Sony. In Korea il Kospi e’ sceso di oltre il 10.5% subito dopo il rilascio del rapporto sull’economia che ha segnalato la piu’ debole crescita trimestrale degli ultimi 4 anni.
Oltre a Sony, altre aziende internazionali hanno espresso serie preoccupazioni sull’andamento dei profitti nei prossimi mesi. Tra queste citiamo Samsung Electronics, Air France-KLM, Volvo, PSA Peugeot Citroen. "Tutti stanno guardando ai propri terminali con incredulita’, a bocca aperta" commentano alcuni trader da Londra, dove gli indici di riferimento sono in calo di quasi l’8%.
Negli Stati Uniti il calendario macroeconomico prevede il rilascio di un solo dato sul comparto immobiliare, relativo alle vendite di case esistenti, per cui e’ stimato un lieve rimbalzo. Sul fronte societario, Microsoft, che era schizzato al rialzo nell’after hour di ieri sera dopo la diffusione della trimestrale, e’ tornata a trattare in rosso nel preborsa. L’azienda di Redmond ha battuto le attese degli analisti sugli ultimi numeri fiscali ma ha emesso un outlook inferiore alle attese. Pesanti nel preborsa anche Apple, Nokia e Google.
Nel comparto dell’auto, General Motors tratta in ribasso di oltre il 13% a causa delle rinnovate tensioni sullo stato di salute del colosso di Detroit; -15% per Daimler. Tra i finanziari, segnano ribassi vicini ai 10 punti percentuali Morgan Stanley, Bank of America e Citigroup.
Sugli altri mercati, in netto calo il petrolio: i futures con consegna dicembre sono in ribasso di $4.51 a $63.33 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in calo ai minimi di due anni nei confronti del dollaro a quota 1.2650. In ribasso l’oro a $705.90 l’oncia (-$8.80). Avanzano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.50%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 60.00 punti (-6.56%) a 855.20.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -85.00 punti (-6.78%) a 1168.50.
Il contratto sull'indice Dow Jones perde 550 punti (-6.27%) a 8224.00.

 

 

 

WALL STREET: ARRETRA MA EVITA IL 'PANIC SELLING'

24 Ottobre 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
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Gli indici chiudono in rosso, ma lontani dai minimi giornalieri. Brutta la prova settimanale: -5.5% per Dow e S&P500, -8% per il Nasdaq. Paura da recessione, deboli le trimestrali. Tonfo del petrolio.
La seduta di borsa di Wall street si e’ chiusa con gli indici in territorio negativo, ma ben distanti dai minimi giornalieri toccato subito dopo l’apertura. Il panico del preborsa, sulla scia del forte calo delle piazze asiatiche ed europee originato dai rinnovati timori di recessione globale, aveva spinto i futures sui listini ai minimi livelli consentiti, in ribasso di oltre 6 punti percentuali. La tensione si e’ poi allentata durante gli scambi, permettendo al comparto azionario di arginare le perdite. Il Dow Jones, in perdita di oltre 500 punti al bottom intrday, ha ceduto il 2.47% a 8476, l’S&P500 il 2.52% a 885, il Nasdaq e’ arretrato del 2.40% a 1565.
La volatilita’ resta estremamente elevata, nell’arco della seduta l’indice VIX e’ schizzato ad un nuovo picco storico oltre gli 89 punti a conferma della forte preoccupazione che domina tra gli investitori. Date le critiche circostanze gli operatori si apettano un ulteriore taglio di mezzo punto percentuale ai tassi d’interesse nel meeting della Fed previsto per la prossima settimana. Il Segretario al Tesoro Usa Henry Paulson, il cui intervento e’ atteso agli inizi della prossima settimana, ha manifestato la volonta’ d’investimento in banche regionali, come parte della nuova manovra prevista dal piano di salvataggio
Per Ben Halliburton, CIO di Tradition Capital Management, "siamo passati dalle paure sulla crisi del credito ai timori sulla crisi economica e nessuno ancora e’ in grado di stabilirne con esattezza l’impatto". "E’ da mesi che vengono lanciati allarmi sulla recessione, adesso e’ arrivata per davvero" ha commentato a mercati aperti Scott Fullman, responsabile delle strategie d’investimento di WJB Capital Group a New York. "E’ ormai evidente che diversi fondi sono in difficolta’, non mi sorprenderei nel leggere notizie di fallimenti nei prossimi giorni" ha continuato Fullman.
Le news circolate nelle primissime ore nelle sale trading di Manhattan, infatti imputavano il forte ribasso iniziale alle vendite forzate degli hedge funds (che devono far fronte a valanghe di riscatti, per cui si crea un circolo vizioso di ribassi) e alla consapevolezza, ovviamente, che la recessione sta diventando globale e impattera' pesantemente i consumi e il mercato del lavoro ovunque nel mondo. Gli analisti storici hanno anche fatto notare che il 24 ottobre 1929 fu il giorno in cui a Wall Street inizio' il crash che diede il via alla Grande Depressione.
Circa i consigli degli "esperti" su cosa fare dei propri investimenti, la verita' comincia ora ad affiorare. "Dire ai propri clienti che e' troppo tardi per vendere, dopo che alcuni fondi hanno gia' fatto incassare agli investitori un ribasso di -40%, perche' non avevano di fatto ne' una vera gestione ne' disciplina di mercato, mi sembra un consiglio assolutamente inutile" ha scritto Rev Shark su TheStreet.com. "Vi hanno dato fin qui indicazioni di investimento terribili, e adesso vorreste credergli di nuovo, quando vi dicono di tenere, e di non vendere"?
Alcuni segnali di ripresa sono emersi dal fronte immobiliare, con le vendite di case esistenti cresciute del 5.5% a settembre, ad un livello migliore delle attese. Sul fronte societario, invece, le ultime trimestrali aziendali hanno continuato ad alimentare preoccupazioni su una brusca frenata dell’economia nei prossimi mesi. Nell’ultimo anno le societa’ facenti parte dell’S&P500 hanno sempre diffuso risultati inferiori all’anno precedente. Per il quarto trimestre le stime degli economisti sono per una crescita media del 19.2%; per il 2009 le prospettive sui profitti sono per una crescita del 15.2%.
Il colosso tecnologico Microsoft ha battuto le attese degli analisti sugli ultimi numeri fiscali ma ha emesso un outlook inferiore alle stime. Il fatto ha contribuito alla debolezza generale del comparto tecnologico forzando il Nasdaq a violare brevemente il supporto tecnico dei minimi dello scorso 10 ottobre in avvio. Tra i Big del settore, Apple, Nokia e Google hanno chiuso in territorio negativo.
Nel comparto dell’auto, male General Motors arrivato a segnare una perdita superiore al 13% per poi recuperare sul finale. A pesare sul titolo sono state le rinnovate tensioni sullo stato di salute dell’azienda; vendite anche su Daimler, e Ford; Chrysler ha annunciato un taglio del 25% della forza lavoro. Negli Stati Uniti per via della crisi nessuno compra auto nuove, il mercato e' al collasso.
Deboli i titoli finanziari, con ribassi vicini ai 7 punti percentuali per Morgan Stanley, Bank of America e Citigroup. La banca regionale National City (su cui piu’ volte sono circolate voci di bancarotta) e' stata rilevata a sconto da PMC: il titolo ha ceduto il 22%. In ribasso anche il gruppo assicurativo AIG, rivoltosi nuovamente alla Federal Reserve per nuovi prestiti.
Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna dicembre sono arretrati di $3.69 (-5.4%) a $64.15 al barile. La perdita settimanale e’ pari a -11.1%. Sul valutario, in forte calo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2611. In recupero l’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno guadagnato $15.60 a $730.30 l’oncia. Arretrano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.6990% dal 3.5340%.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

24 Ottobre 2008 23:18 BUENOS AIRES
BORSA: SOSTANZIALI TONFI ANCHE IN AMERICA LATINA
di ANSA
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(ANSA) - BUENOS AIRES, 24 OTT - Anche in America Latina le principali borse hanno chiuso la settimana con grossi tonfi. Buenos Aires ha superato tutte le altre con -7,62%, seguita da San Paolo con -6,91%, Città del Messico con -4,04% e Santiago del Cile con -2,22%. (ANSA).