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06 Marzo 2009 08:33 NEW YORK
GM: top manager piu' aperti a ipotesi bancarotta
di ANSA
Secondo il Wall Street Journal riviste le posizioni
(ANSA) - NEW YORK, 6 MAR - I top manager di General
Motors sarebbero piu' aperti all'ipotesi di una
bancarotta assistita dal Governo per riorganizzare la
societa'.Secondo il Wall Street Journal, il management,
rispetto alla prima richiesta di aiuto a Washington,
avrebbe rivisto le proprio posizioni, anche alle luce
dei 'sostanziali dubbi' sulla continuita' avanzati dalla
Deloitte & Touche. Questo sembrerebbe rendere piu'
vicina la possibilita' che la GM richieda la bancarotta
per un riorganizzazione ordinata.
06 Marzo 2009 08:34 TOKYO
Borsa Tokyo,Nikkei chiude a minimi 4 mesi,Topix a minimi
25 anni
TOKYO (Reuters) - L'indice Nikkei della borsa di Tokyo è
scivolato in chiusura del 3,5%, terminando la seduta ai
minimi di quattro mesi, dopo l'allarme su una possibile
bancarotta di General Motors e l'inquietudine che ancora
avvolge il comparto finanziario americano. Il benchmark
Nikkei ha perso 260,39 punti a 7.173,10, mentre l'indice
allargato Topix è sceso del 2,7% a 721,39, ai minimi di
25 anni.
06 Marzo 2009 08:36
Borse Asia Pacifico negative su scia WS, guardano a Cina
MILANO (Reuters) - Le borse asiatiche avanzano in rosso,
ad eccezione di Taiwan, digerendo con difficoltà
l'allarme di General Motors su una possibile bancarotta
e il nuovo calo di Wall Street ai minimi di 12 anni.
Tuttavia la maggior parte dei listini asiatici resiste
meglio delle controparti occidentali, grazie alle
speranze in un aumento del piano di stimolo economico
cinese, già consistente. HONG KONG, SHANGHAI e SYDNEY
cedono oltre l'1%, mentre TAIWAN è in lieve rialzo. Il
governatore della banca centrale cinese Zhou Xiaochuan
ha affermato oggi di vedere i segni di una ripresa e che
le autorità stanno peccando più per eccesso rapidità che
di lentezza nelle manovre di sostegno alla crescita.
Resta forte la propensione per i più sicuri titoli di
stato mentre il dollaro perde terreno e i prezzi del
greggio recuperano lievemente, scambiando sopra i 44
dollari al barile. Stamane il Nikkei della borsa di
Tokyo ha terminato la seduta in calo del 3,5%, ai minimi
di 4 mesi, sulla scia della chiusura di Wall Street in
forte calo, con l'indice S&P 500 a -4,3%. "Se vedi
divampare il fuoco nella casa di qualcun altro, ti
preoccupi subito anche per la tua. Gli ultimi sviluppi
sulla situazione delle società americane sono
preoccupanti", commenta Rhoo, analista di Hyundai
Securities a Seul. Intorno alle 8,30 l'indice regionale
MSCI che esclude il Giappone cede oltre lo 0,5%. Tra le
singole borse, la peggiore è HONG KONG dove Hsbc guida
il ribasso scendendo del 2,34% a 43,75 dollari di Hong
Kong, ai minimi di oltre 13 anni. "Basta guardare alla
performance delle banche americane ieri per capire il
perché i bancari siano in calo oggi", spiega Alex Wong,
direttore di Ample Finance. Sono le prese di beneficio
dopo due giorni di rialzo a spingere al ribasso
SHANGHAI, mentre è ancora in corso la seduta annuale del
parlamento. Il governo sta prendendo tempo prima di
decidere un'eventuale aggiunta al suo pacchetto di
stimolo, deludendo le attese del mercato che sperava in
un annuncio immediato. Salgono comunque i titoli
immobiliari, ancora fiduciosi in un piano di aiuto
governativo al settore. Ha chiuso al minimo dall'agosto
2003 la borsa di SYDNEY, affossata dai bancari e dalla
società mineraria Bhp Billiton. Il governo sta facendo
pressione sulle banche locali perché taglino le tariffe,
dopo aver scoperto che gli istituti nazionali hanno
costi più alti di tutte le loro controparti dei paesi
sviluppati. La società di prestiti immobiliari Bank of
Queensland taglierà entro la fine di marzo il 10% del
suo personale, per un totale di circa 150 posti. In
controtendenza TAIWAN, che segna un lieve rialzo sul
balzo dei titoli tech grazie all'aumento della domanda
cinese, nonostante il calo dei titoli delle società di
Dram sull'indiscrezione stampa del ritardo del governo
nel mettere a punto un piano di aiuti al settore. Più
incerta la borsa INDIANA dove prevale il nervosismo per
le cattive notizie provenienti da oltreoceano. Non ne
risente la società di servizi per computer Satyam, da
tempo nell'occhio del ciclone per lo scandalo dei
bilanci falsificati, che balza di quasi il 18%
sull'approvazione da parte delle autorità di
sorveglianza della messa sul mercato del 51% del
capitale societario. Sul sito www.reuters.it altre
notizie Reuters in italiano
06 Marzo 2009 08:41
PECHINO
Cina vede segnali di risposta dell'economia agli aiuti
di Zhou Xin e Simon Rabinovitch PECHINO (Reuters) - I
leader economici cinesi hanno espresso oggi fiducia nel
fatto che l'economia si stia già riprendendo grazie alla
rapida azione per contrastare lo shock della crisi
finanziaria globale. Ieri, il premier Wen Jiabao aveva
deluso i mercati finanziari per il mancato annuncio di
un aumento nel piano di investimento da 4.000 miliardi
di yuan (585 miliardi di dollari) presentato il 9
novembre scorso, mentre la crisi delle esportazioni
rallentava la terza economia del mondo. Ma le
dichiarazioni rilasciate oggi da tre importanti
dirigenti sembrano indicare che, mentre Pechino è pronta
a mettere di nuovo mano alla cassa, misure straordinarie
potrebbero risultare inutili perché l'incentivo fiscale
e monetario sta già facendo effetto. "I dati economici
si stanno stabilizzando e riprendendo, indicando che le
politiche cominciano a mostrare un impatto", ha detto il
governatore della banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan.
Parlando a una conferenza stampa durante la sessione del
Congresso nazionale del popolo, cioè il parlamento
cinese -- che ha una funzione ampiamente cerimoniale --
Zhou ha detto che la Cina ha imparato dagli altri paesi
la lezione secondo la quale una risposta lenta alla
crisi ritarda la ripresa della fiducia. Ieri il premier
Wen ha detto che la Cina aumenterà quest'anno il deficit
di spesa per raggiungere l'obiettivo di una crescita del
Pil dell'8%, ampiamente considerata la soglia minima per
tenere a bada la disoccupazione ed evitare la minaccia
di rivolte sociali. NESSUN AUTOCOMPIACIMENTO Dati
recenti suggeriscono che l'economia potrebbe essere sul
punto di riprendersi. I nuovi prestiti interni di moneta
sono cresciuti da novembre e hanno toccato a gennaio la
cifra record di mille miliardi di yuan a gennaio, mentre
le indagini dicono che il settore manifatturiero si sta
riprendendo da livelli di vera e propria depressione.
D'altro canto, un tentativo di ripresa nei prezzi
dell'acciaio è andato male, e la recessione nei mercati
chiave di esportazione per la Cina sembra peggiorare.
Zhang Ping, capo della Commissione Nazionale per lo
Sviluppo e la Riforma, la principale agenzia di
pianificazione, ha detto che Pechino continuerà a
controllare il flusso di dati economici prima di
decidere se incentivi extra sono necessari.
"Naturalmente, non possiamo pensare con
autocompiacimento che abbiamo completamente evitato
l'impatto della crisi o che le nostre misure siano già
sufficienti a contrastarla", ha detto Zhang. "Ma credo
che, con le misure che abbiamo preso o prenderemo,
possiamo avere piena fiducia usciremo dalle attualità
difficoltà e risponderemo completamente alla crisi,
perché sul lungo termine le nostre condizioni economiche
non sono fondamentalmente cambiate". Le autorità hanno
chiarito che la Cina ha ancora un ampio "volume di
fuoco" da usare, se necessario. Il deficit di bilancio
nazionale cinese aumenterà quest'anno di oltre sette
volte, raggiungendo una cifra superiore ai mille
miliardi di yuan. Ma in ogni caso è una cifra che
rappresenta meno del 3% delle entrate nazionali. Per
fare un confronto, gli Usa hanno messo in bilancio un
deficit del 12,3% del Pil. "E qualcosa che il nostro
paese può gestire e restare a livelli di sicurezza", ha
detto Xie Xuren, ministro delle Finanze, parlando del
deficit programmato. SVALUTARE LO YUAN? Allo stesso
modo, Zhou ha detto che la banca centrale ha ancora un
ampio margine per decisioni di politica monetaria, dopo
cinque tagli dei tassi d'interesse e quattro riduzioni
delle riserve obbligatorie delle banche dal settembre
scorso. Sono circolate ipotesi sul fatto che la Cina,
oltre a aumentare il deficit e ridurre i costi del
prestito di denaro, possa anche svalutare lo yuan per
aiutare le esportazioni. Il giornale "21st Century
Business Herald" ha citato un anonimo dirigente secondo
cui le esportazioni e le importazioni cinesi sarebbero
calate di oltre il 20% in febbraio rispetto a un anno
prima, dopo il calo rispettivamente del 17,5% e del
43,1% a gennaio. Alla richiesta se una svalutazione
dello yuan è esclusa, Zhou ha tenuto le opzioni aperte,
affermando che la Cina ha elaborato vari piani di azione
per la moneta e l'economia nel caso di un eventuale
deterioramento delle condizioni internazionali. Ma Zhou
ha anche detto che ieri Wen ha chiarito la posizione
cinese, quando ha detto che lo yuan rimarrà
"fondamentalmente stabile a un livello ragionevole e
bilanciato".
06 Marzo 2009 09:40
In Cina sono almeno 20 milioni i migranti senza lavoro
PECHINO (Reuters) - La Cina conta almeno 20 milioni di
lavoratori migranti che hanno perduto il lavoro a causa
dell'impatto della crisi economica globale. Lo ha detto
oggi un dirigente cinese. Chen Xiwen, direttore
dell'Ufficio del Gruppo centrale principale del Lavoro
Rurale, ha detto che il totale potrebbe essere
leggermente più elevato. Ma, parlando a una conferenza
stampa a margine della sessione annuale del Parlamento
cinese, Chen ha anche detto che la Cina non ha
registrato una nuova ondata di migranti disoccupati che
fanno ritorno nelle campagne. Le autorità hanno espresso
preoccupazione sull'eventualità che la crescente
disoccupazione provochi rivolte sociali, minacciando la
stabilità del Paese a guida comunista.
06 Marzo 2009 09:58
Pil Ue si contrarrà del 2% quest'anno, dice Barroso
PRAGA (Reuters) - L'Unione europea sta affrontando una
situazione senza precedenti a causa della crisi
economica e deve lavorare su differenti livelli per far
affluire nuovamente il credito. Lo ha dichiarato oggi il
presidente della Commissione europea, Jose Manuel
Barroso. Barroso ha detto che l'economia Ue dovrebbe
contrarsi del 2% quest'anno, aggiungendo che la ripresa
dell'economia è il focus principale dell'esecutivo Ue.
Per aiutare la crescita la Commissione accelererà le sue
spese quest'anno e il prossimo. "Ci vorrà tempo per
superare la crisi, si tratta di una situazione seria, ma
possiamo risolverla" ha detto Barroso parlando a una
conferenza a Praga.
06 Marzo 2009 10:42
Non realistico default in Paese zona euro, dice Bini
Smaghi
ROMA (Reuters) - L'ipotesi che un Paese della zona euro
dichiari il default del proprio debito non è una ipotesi
realistica. Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del
consiglio direttivo della Bce, nel corso di una
intervista televisiva su Canale 5 a Panorama del Giorno.
"No, no, non c'è, mi sembra un'ipotesi più giornalistica
che realistica", ha risposto Bini Smaghi al giornalista
che chiedeva se sia vero che c'è la possibilità che un
paese della zona euro possa dichiarare default.
Piuttosto Bini Smaghi auspica che venga attuato, caso
per caso, il sostegno della zona euro ai Paesi dell'est
in difficoltà e che non esiste, anzi è una schiocchezza,
l'ipotesi che queste difficoltà possano far esplodere la
zona euro. "I paesi dell'est sono in difficolta' perchè
non sono nell'euro, lo scioglimento dell'euro è una
sciocchezza", ha detto Bini Smaghi. "L'Europa deve
definire un quadro di aiuti per questi paesi e deve
essere caso per caso perchè non tutti sono nella stessa
situazione", ha aggiunto l'esponente della Bce. NON C'E'
ASPETTATIVA CALO PREZZI PER DUE-TRE ANNI DI SEGUITO Bini
ha anche escluso la possibilità di una deflazione, "non
è oggi una ipotesi realistica", ha detto. Ieri il
presidente della Bce Jean Claude Trichet ha detto che i
tassi di inflazione sono "visti in ulteriore declino nei
prossimi mesi, possibilmente raggiungendo temporaneamete
livelli negativi verso metà anno. Dopo l'inflazione è
vista risalire di nuovo". Bini Smaghi spiega oggi che
parlare di deflazione, cioè una riduzione dei prezzi che
porta a ritardare i consumi sulle attese di ulteriori
cali futuri, non è realistico. "Se guardiamo a tutti gli
indicatori sui mercati finanziari e ai comportamenti
degli operatori non c'è aspettativa di una riduzione
prezzi per due o tre anni di seguito. Dunque non è una
ipotesi realistica", ha detto. 2009 NEGATIVO MA FORSE
MENO DEL QUARTO TRIMESTRE 2008 Il punto peggiore della
crisi, ha detto Bini Smaghi, è stato quello a cavallo
tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 confermando che
la Bce vede una ripresa nel corso del 2010. Ieri lo
staff della Banca centrale europea ha dato nuovi scenari
di previsione, fortemente peggiorati, per la congiuntura
della zona euro. Il Pil è visto in calo nel 2009 tra il
-3,2% e il -2,2% (erano tra -1% e zero in dicembre)
mentre il 2010 è visto tra -0,7% e +0,7% (da 0,5-1,5% in
dicembre). "Questa è la nostra prima previsione che
tiene conto dell'ultimo trimestre del 2008 che è stato
molto peggiore del previsto e questo trascina giù tutta
la previsione per il 2009 e per parte del 2010", ha
detto Bini Smaghi, spiegando il pessimismo della banca
centrale europea. "Noi prevediamo una ripresa nel corso
del 2010. Dunque tutto il 2009 sarà negativo ma meno
negativo forse dell'ultimo trimestre del 2008", ha
aggiunto. Il consigliere della Bce ha anche detto che la
banca centrale sta studiando nuove misure non
convenzionali contro la crisi, dopo gli interventi già
presi. "[Misure non convenzionali] le stiamo già
prendendo perché stiamo dando finanziamenti alle banche
a tasso fisso per un periodo molto lungo, abbiamo
allungato questo periodo", ha detto. "La banca centrale
ha preso nel bilancio circa 600 miliardi di rischi in
più, che è circa il 6% del Pil europeo. Già siamo in una
situazione in cui le nostre misure di politica monetaria
sono diverse rispetto al passato e stiamo guardando
anche ad altre misure per vedere se possiamo intervenire
su altri mercati", ha aggiunto. E in risposta a una
domanda sui tempi di queste nuove misure, se saranno
ravvicinati, ha detto: "Dobbiamo ancora deciderlo, non
escludiamo niente".
06 Marzo 2009 12:34
Crisi, un quarto dei russi vorrebbe protestare contro il
governo
MOSCA (Reuters) - Quasi un quarto della popolazione
russa dichiara che vorrebbe unirsi alle proteste contro
l'abbassamento del tenore di vita. E' quanto emerge oggi
da un sondaggio. Anche se quest'anno c'è stata qualche
protesta, la Russia è stata più cauta rispetto agli
altri paesi nel dimostrare contro il proprio governo il
malcontento per l'impatto della crisi economica. Il
centro sondaggi indipendente Levada ha chiesto a 1.600
russi se vorrebbero partecipare a proteste di massa
contro l'abbassamento degli standard di vita: il 23% ha
detto di sì e il 61% di no. Dall'indagine, condotta tra
il 20 e il 23 febbraio in 128 centri del Paese, è
risultato che gli adulti tra i 40 e i 54 anni sono più
propensi a protestare rispetto ai giovani tra i 19 e i
39 anni. Il margine d'errore stimato è del 3,4%. Negli
ultimi sei mesi il rublo russo si è svalutato di oltre
un terzo rispetto al dollaro e all'euro, facendo salire
i prezzi dei prodotti importati. Il tasso di
disoccupazione ha raggiunto l'8,1% ed è attesa
un'ulteriore crescita, mentre per quest'anno è prevista
una contrazione dell'economia pari almeno al 2%. Solo il
9% degli intervistati ha detto che accetterebbe di
parteciperebbe a manifestazioni a favore del governo. E'
anche emersa una forte approvazione nei confronti di chi
protesta contro il declino del tenore di vita: il 60% ha
dichiarato di guardare a questi manifestanti con
rispetto (19%) o con comprensione (41%). Molte città
industriali della Russia dipendono da singole enormi
fabbriche che stanno licenziando personale, e hanno
poche alternative di trovare un altro lavoro nei
dintorni.
06 Marzo 2009 12:51
LONDRA
Rischio insolvenza, cds Italia 5 anni tocca max storico
LONDRA (Reuters) - Il costo per proteggersi della
minaccia di insolvenza sul debito pubblico italiano
mette a segno stamane, secondo i dati Cma DataVision, un
nuovo massimo record. Misurata dal contratto derivato 'credit
default swap' sulla scadenza a cinque anni
l'assicurazione sul rischio default sale a 198,9 punti
base rispetto a 195,6 punti base della chiusura di ieri
sera a New York. Traducendo i valori in livelli
monetari, significa che costa al momento 198.900 euro
l'anno assicurare un'esposizione di 10 milioni di euro
in titoli del Tesoro italiano. Persistenti timori sulla
stabilità dell'economia nezionale hanno mantenuto in
tensione in differenziale di rendimento tra Btp e Bund
tedesco, carta europea 'core' per eccellenza. Lo spread
tra i due decennali viaggia in tarda mattinata intorno a
158 centesimi, quasi una decina di centesimi oltre i
valori di ieri sera.
06 Marzo 2009 15:43
WASHINGTON
Usa, tasso disoccupazione all'8,1%: livello massimo dal
1983
WASHINGTON (Reuters) - I datori di lavoro del settore
non agricolo hanno tagliato 651.000 posti di lavoro in
febbraio, portando il tasso di disoccupazione al massimo
di 25 anni, mentre le aziende che continuano a subire i
colpi di una recessione che non accenna ancora a finire.
Lo riporta il dipartimento del lavoro Usa, evidenziando
un dato leggermente peggiore delle attese del mercato,
che stimava una riduzione di 648.000 impieghi. Il tasso
di disoccupazione è quindi schizzato a 8,1% dal 7,6% di
febbraio e a fronte di stime per un rialzo limitato al
7,9%. Si tratta del livello massimo dal dicembre 1983.
Se da un lato il dato sul calo dei posti di lavoro non
si discosta molto dalle stime, dall'altro il
dipartimento del Lavoro ha rivisto in maniera
significativamente peggiorativa i dati di gennaio e
dicembre, rispettivamente a -655.000 da -598.000 e
-681.000 da -577.000. Il dato di dicembre risulta il
peggiore dall'ottobre del 1949. Dall'inizio della
recessione nel dicembre 2007, sono stati soppressi ben
4,4 milioni di impieghi, con oltre la metà dei tagli
negli ultimi quattro mesi.
06 Marzo 2009 18:07
MILANO
Borsa Milano chiude in calo, S&P/MIB cede 15,6% in 1
settimana
MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia un'altra
seduta in netto ribasso e chiude una settimana
decisamente da dimenticare con un calo di oltre il 15%
per l'S&P/MIB. A Milano i ribassi viaggiano però più
velocemente rispetto al resto dell'Europa, segno,
secondo alcuni trader e analisti, che pesano le
considerazioni sui timori di un rischio paese legato
all'Italia dopo le fosche stime sulla crescita formulate
da Bankitalia e l'allarme lanciato ieri dal ministro
Giulio Tremonti. I Cds a cinque anni per l'Italia, che
misurano il costo di insolvenza sul debito pubblico
italiano, hanno toccato oggi il massimo storico. Il
Mibtel ha chiuso in calo del 3,87%, l'S&P/MIB del 4,64%,
con un calo nell'ultima ottava del 15,61% e nell'ultimo
mese del 30%. Allstars ha perso il 2,56%. Volumi per 2,1
miliardi di euro circa. * Banche come sempre capofila
dei ribassi. Bilancio pesante per UNICREDIT (-10,40%),
UBI BANCA (-8,02%), INTESA SANPAOLO (-7,40%), BANCO
POPOLARE (-8,67%) e MPS (-4,64%). Nel finale
sorprendente colpo di coda per POP MILANO (+3,05%).
Stoxx di settore a -4,08%. * ENI dopo una prima parte di
seduta positiva ha ceduto con l'avvio di Wall Street. Un
analista ipotizza che possa trattarsi di una decisione
tardiva di qualche investitore Usa che ha deciso di
vendere a seguito delle voci di un possibile taglio del
dividendo nel 2009. Lo stesso analista, tuttavia,
ritiene questa ipotesi infondata. * LOTTOMATICA in netta
controtendenza dopo i risultati 2008, superiori per l'Ebitda
alle attese del mercato, e sulle "prime indicazioni
positive per il 2009" emerse ieri nel corso della
presentazione agli analisti. * Segno positivo per
qualche industriale come PRYSMIAN, FIAT termina poco
mossa dopo una seduta condotta per lo più in rialzo.
06 Marzo 2009 19:14 NEW
YORK
GM: sempre piu' giu' (-30%), ai minimi da 75 anni
di ANSA
Mai cosi' male dall'aprile del 1933
(ANSA) - NEW YORK, 6 MAR - General Motors sempre piu'
giu' in Borsa: il titolo cede il 30% rivedendo i minimi
da 75 anni, cioe' dall'aprile del 1933.
06 Marzo 2009 20:33 NEW
YORK
FED:HOENIG, MOSSE GOVERNO INEFFICACI SU BANCHE
di ANSA
Per il presidentne della Fed del distretto del Kansas
City sono necessari i cambi ai vertici degli istitui
insolventi. "Le banche stanno venendo nazionalizzate ma
la crisi resta".
Durante un discorso tenuto nella citta’ di Omaha,
Nebraska, il presidente della Federal Reserve Bank del
distretto del Kansas City, Thomas Hoenig, ha affermato
che le strategie del governo Usa sulle banche insolventi
non si stanno rivelando efficaci per la risoluzione
della crisi.
"Ci stiamo spingendo in una situazione in cui gli
istituti finanziari stanno venendo gradualmente
nazionalizzati, senza pero’ risolvere i problemi" ha
affermato Hoenig.
Il governo dovrebbe utilizzare il proprio potere per
dichiarare "insolventi" gli isituti in difficolta’ e
permettere a questi di continuare ad operare sotto la
guida di un nuovo management, ha continuato Hoenig,
concludendo che si tratterebbe di una fase "temporanea",
che ha dei precedenti nella storia.
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WALL
STREET: FUTURES INCERTI
DOPO DATO SU OCCUPAZIONE
06 Marzo 2009 14:59 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
Breve accelerazione
iniziale dei contratti sugli indici, ma il trading resta
volatile. Sempre critica la situazione nel mercato del
lavoro, tasso di disoccupazione ai massimi dal 1983.
A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli
indici Usa hanno girato in territorio positivo (vedi
quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un
avvio in rialzo per l’azionario. A permettere
l’inversione di rotta ai listini e’ stato il rilascio
del dato sull’occupazione, rivelatosi in linea con le
attese.
Nel mese di febbraio gli Stati Unitti hanno perso 651
mila posti di lavoro, rispettando le stime degli
economisti che erano per un abbassamento del dato di 650
mila unita’. Il tasso di disoccupazione e’ pero’ balzato
all’8.1%, oltre le attese (+7.9%). La notizia ha
riportato inizialmente gli acquisti sull’azionario, dopo
le massicce perdite di ieri, ma l’impressione e’ che il
trading restera’ volatile nell’arco delle
contrattazioni.
Dopo tutto la situazione nel mercato del lavoro resta
critica, il tasso di disoccupazione e’ ai massimi dal
1983 e gli operatori stanno continuando a metabolizzare
le cattive notizia giunte negli ultimi giorni dal
settore bancario e dal comparto auto
In calendario e’ ancora presente anche l’aggiornamento
sul credito al consumo. Secondo molti analisti, a causa
dei maggiori standard di sicurezza adottati negli ultimi
mesi dalla banche per la concessione dei prestiti, il
dato potrebbe subire un’ulteriore contrazione per il
mese di gennaio.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico rimbalza il
greggio. I futures con consegna aprile segnano un rialzo
di $0.68 a $44.29 al barile. Sul valutario, sale l’euro
nei confronti del dollaro a quota 1.2731. In progresso
l’oro a $938.50 l’oncia (+$10.70). In calo i Titoli di
Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’
salito al 2.86%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 e’ in rialzo di 1.20 punti (+0.17%) a
687.30.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -3.25 punti
(-0.30%) a 1079.75.
Il contratto sull'indice Dow Jones perde 1 punti
(-0.02%) a 6630.00.
WALL
STREET: ACCELERA AL
RIALZO, DOW JONES +2.2%
06 Marzo 2009 15:36 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
Tentativo di rimbalzo per
l'azionario Usa dopo il dato sull'occupazione. Listini
in ribasso del 7% in settimana. Gli analisti: potrebbe
dettarsi di un altro rimbalzo tecnico.
Avvio di seduta in lieve rialzo per gli indici azionari
americani. Le operazioni di trading restano ancora
volatili, nonostante la condizione di ipervenduto del
mercato ( in ribasso -7% in settimana), gli operatori
non sembrano convinti ad un rientro deciso
sull’azionario.
Nel mese di febbraio gli Stati Uniti hanno perso 651
mila posti di lavoro, in linea con le attese degli
economisti, che erano per una perdita di 650 mila unita’.
Il tasso di disoccupazione e’ pero’ balzato all’8,1% dal
7,6%, attestandosi a livelli superiori alle attese
(+7,9%) nonche’ sui massimi dal 1983.
La situazione all’interno del mercato del lavoro resta
pertanto critica, il trading nell’arco della giornata
potrebbe risultare volatile. Nonostante la chiara
condizione di ipervenduto dei mercati, gli operatori
potrebbero mostrarsi riluttanti ad aprire nuove
posizioni sull’azionario, soprattutto in vista del
weekend.
Il comparto finanziario guadagna terreno in mattinata,
tuttavia continua ad allungarsi la lista delle banche in
difficolta’ che stanno ricorrendo ai ripari per cercare
di superare la crisi. In mattinaya Wells Fargo ha
annunciato un taglio del dividendo a 5 centesimi per
azione dai precedenti 0.34 dollari. Citigroup e Bank of
America hanno gia’ in passato ridotto il rispettivo
dividendo trimestrale ad 1 centesimo per azione.
In calendario e’ ancora presente anche l’aggiornamento
sul credito al consumo. Secondo molti analisti, a causa
dei maggiori standard di sicurezza adottati negli ultimi
mesi dalla banche per la concessione dei prestiti, il
dato potrebbe subire un’ulteriore contrazione per il
mese di gennaio.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico rimbalza il
greggio. I futures con consegna aprile segnano un rialzo
di 1,48 dollari a 45,09 al barile. Sul valutario, sale
l’euro nei confronti del dollaro a quota 1,2729. In
progresso l’oro a 939,20 dollari l’oncia (+11,40). In
ribasso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 2,8750%.
WALL
STREET: GIRA IN
NEGATIVO, NASDAQ -1.4%
06 Marzo 2009 16:58 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
Svanisce il rally della mattinata. Il
mercato del lavoro resta debole, mancano i catalizzatori
necessari a permettere un recupero dell'azionario.
I principali indici azionari americani hanno ceduto
interamente i guadagni realizzati in mattinata, girando
in territorio negativo. Alle 16,50 ora italiana il Dow
Jones segna una perdita dello 0,18% a 6,852, l’S&P500
arretra -0,32% a 680, il Nasdaq segna una perdita
dell’1,38% a 1.281.
In avvio di seduta i listini si erano spinti in forte
rialzo in seguito al dato sull’occupazione rivelatosi
cattivo, ma non disastroso come invece avevano temuto
molti analisti.
Nel mese di febbraio gli Usa hanno perso 651 mila posti
di lavoro, sostanzialmente in linea con le attese, che
erano per una perdita di 650 mila unita’. Male invece il
tasso di disoccupazione, avanzato all’8,1%, sopra il
consensus (+7,9%).
WALL
STREET:
CONTRASTATA, MALE L'OCCUPAZIONE, BRUTTA SETTIMANA (-6%)
06 Marzo 2009 22:10 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
Seduta sull’ottovolante,
con gli investitori impegnati a digerire il cattivo dato
sull’occupazione. Incertezza sul futuro di GM,
preoccupano le banche. Sul Nasdaq pesa calo di Apple.
Nuovo rialzo per l’oro.
A Wall Street ha dominato l’incertezza, con gli
investitori preoccupati dalle condizioni deboli del
mercato del lavoro, dalla stabilita’ del settore
finanziario e dalla possibile bancarotta di General
Motors. Gli indici chiudono misti, ma la settimana e’
stata nel complesso decisamente negativa. Il Dow Jones
sale dello 0,49% a 6.626,94, l’S&P500 dello 0,12% a
683,39. Il Nasdaq segna invece –0,44% a 1.293,85. Il
mercato e’ crollato questa settimana, bucando barriere
su barriere: l’S&P 500 ha perso oltre il 4% giovedi’ per
chiudere sui livelli piu’ bassi da Settembre 1996.
L’indice allargato ha archiviato l’ottava in calo del 7%
circa. Il paniere delle blue chip ha lasciato sul campo
il 6% in settimana, cosi’ come l’indice dei tecnologici.
Il dato sull’occupazione relativo al mese di febbraio
(-651 mila posti) e’ risultato sostanzialmente in linea
con le attese degli analisti, ma il tasso di
disoccupazione e’ balzato all’8.1%, attestandosi ai
massimi livelli dal 1983, oltre le attese del mercato
che erano per un rialzo al 7.9%. La ripresa non
arrivera’ prima della fine dell’anno, secondo gli
analisti, con le condizioni che potrebbero anche
peggiorare nei prossimi mesi. Dall’inizio della
recessione, a dicembre 2007, sono stati persi 4,4
milioni di posti di lavoro.
"La mia sensazione e’ che il mercato non sconta ancora
tutte le notizie negative che sono arrivate sinora",
sostiene Rob Lutts, presidente di Cabot Money
Management, secondo il quale gli investori devono ancora
digerire tutte le notizie giunte sul fronte economico e
di conseguenza il mercato non sconta tutto il pessimismo
che ancora sussiste.
La chiave di svolta potrebbe essere la soluzione della
crisi finanziaria. Secondo gli analisti serve piu’
chiarezza sul futuro delle travagliate banche prima di
vedere tornare con forza gli acquisti sul mercato. Fino
a quel momento infatti "la capacita’ del mercato di
mettere a segno un rialzo sostenibile e’ pressoche'
nulla". Non si puo’ pretendere di avere un’economia in
salute senza un sistema bancario in salute", sentenzia
Kent Engelke, managing director di Capital Securities
Management.
Nel tentativo di risparmiare soldi preziosi in vista di
nuove perdite nell’anno in corso, le banche continuano a
tagliare i dividendi. Ultima in ordine di tempo Wells
Fargo & Co., che ha ridotto la cedola a 5 centesimi per
titolo da 35. La settimana scorsa JPMorgan Chase & Co.
ha annunciato il taglio del dividendo a 5 centesimi,
mentre Citigroup e Bank of America, hanno gia’ ridotto i
loro rispettivi dividendi trimestrali a un centesimo per
azione. Se i titoli Wells Fargo sono stati comprati oggi
grazie all’annuncio (+6% circa), lo stesso discorso non
vale per gli altri istituti. JPMorgan ha perso il 4%
circa, Bank of America e’ scivolata dell'1%, Goldman
Sachs del 7,4%, Citi non si allontana dalla soglia di un
dollaro. Il benchmark settoriale XLF e' arrivato a
perdere piu' del 5.5% durante le contrattazioni.
A pesare sul listino tecnologico e’ stato il calo del 4%
di Apple, a causa del downgrade di JP Morgan. La banca
ha tagliato sia il prezzo obiettivo che l’outlook sui
profitti del colosso informatico. "Il Nasdaq ha
finalmente rotto i minimi di novembre, quindi penso che
scendera’ ancora", dice Marc Pado, market strategist per
il mercato Usa di Cantor Fitzgerald & Co. Pesante anche
il produttore di tecnologia chip per telefonini Qualcomm.
Si fa sempre piu’ piede, intanto, l’ipotesi di
bancarotta per la casa automobilistica General Motors. I
vertici dell’azienda sembrano essere maggiormente
propensi all’ingresso in una fase di amministrazione
controllata, supportata dal governo. Il titolo continua
a cedere terreno, scivolando a nuovi minimi di 75 anni,
realizzando una perdita giornaliera superiore al 22%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in rialzo
il petrolio. I futures con scadenza aprile hanno
guadagnato $1,91 a $45,49 al barile. Sul valutario, euro
in recupero nei confronti del dollaro. Nel tardo
pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due
valute e' di 1,2640 in una seduta in cui la moneta unica
ha toccato punte di 1,2755 . Ancora in forte progresso
l’oro: i futures con consegna aprile hanno guadagnato
$14,90 a $942,70 l’oncia. In lieve calo infine i Titoli
di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’
salito al 2,830% dal 2,810% di giovedi’.
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