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PARTE  1

PARTE  CRONOLOGICA

PARTE  2

 

  Mercoledì 09 aprile 2008   Venerdì 11 aprile 2008   Martedì 15 aprile 2008  
       
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USA, I PROBLEMI RESTANO MA NON C'E' RECESSIONE

01 Aprile 2008 23:19 NEW YORK - di ANSA
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Il n. 1 della Fed Ben Bernanke, prima dell'audizione al Congresso, ha incontrato alcuni parlamentari. Ha parlato di "grandi preoccupazioni" ancora esistenti per l'economia, messa a dura prova dalla crisi del mercato immobiliare, del credito e finanziaria.

I problemi restano, ma non c'é recessione. Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke, incontrando privatamente i parlamentari repubblicani alla vigilia del suo intervento di domani nel quale traccerà un quadro delle condizioni dell'economia americana.

Secondo quanto riferito da uno dei leader dei repubblicani alla Camera, Adam Putnam, presente all'incontro odierno, Bernanke ha riferito che ci sono ancora alcuni problemi che destano preoccupazione, come il mercato immobiliare, ma "non ha detto - ha aggiunto Putnam - che l'economia è in recessione".

 

 

Mutui: Usa, un accordo bipartisan

01 Aprile 2008 21:43 NEW YORK - di ANSA
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Raggiunto al Senato per scrivere legge su pignoramenti
(ANSA) - NEW YORK, 1 apr - E' stato raggiunto al Senato Usa un accordo di massima bipartisan per scrivere una legge per affrontare il problema dei pignoramenti.La nuova norma che dovra' essere scritta potrebbe prevede che, in caso di ricorso, il giudice possa bloccare il pignoramento di una casa da parte della banca.
 

 

Fmi taglia stime crescita mondiale 2008 al 3,7%

01 Aprile 2008 20:13 NEW YORK - di FT
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BERLINO (Reuters) - Il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime 2008 sulla crescita mondiale al 3,7% dalla precedente previsione di gennaio del 4,1% nonostante la crisi finanziaria. Lo riporta il Financial Times Deutschland, aggiungendo che l'Fmi pubblicherà la nuova stima nel report 'World Economic Outlook' la prossima settimana e che alcune lievi modifiche sono possibili prima della pubblicazione.

 

 

 

MUTUI: E' LA MAGGIOR CRISI BANCARIA DA 30 ANNI

01 Aprile 2008 17:06 NEW YORK - di ANSA
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Per gli analisti di Morgan Stanley e Oliver Wyman le conseguenze sarannp peggiori del cosiddetto 'Black Monday' del 1987, del crollo dei mercati asiatici del 1998 e dello scoppio della bolla sui titoli tecnologici.
Per le banche la crisi avviata con il tracollo del credito immobiliare statunitense ad alto rischio sarà la più grave da 30 anni a questa parte, più drammatica del cosiddetto 'Black Monday' del 1987, del crollo dei mercati asiatici del 1998 e dello scoppio della bolla sui titoli tecnologici. E' questo il parere degli analisti di Morgan Stanley e di Oliver Wyman, che hanno messo a punto un 'report' congiunto su questa crisi.
I ricavi per le banche d' investimento secondo gli analisti sono destinati a contrarsi del 20% quest' anno, mentre le svalutazioni ulteriori ammonterebbero a circa 75,0 miliardi di dollari. Già questo mese potrebbero inoltre evaporare gli utili conseguiti nei sei trimestri precedenti, con la conseguenza che la crisi diverrebbe ancora più grave di quella degli anni '80 sul mercato delle cosiddette obbligazioni-spazzatura che mando' a rotoli Drexel Burnham Lambert.
I ricavi bancari derivanti dall' attività creditizia inoltre secondo il 'report' dovrebbero calare fino al 60,0% e le aziende dovranno fornire un maggiore livello di trasparenza agli investitori che rilevano i loro prestiti.
 

 

 

USA: L'ISM MANIFATTURIERO DI MARZO SALE A 48.6

01 Aprile 2008 16:00 NEW YORK - di ANSA
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Il dato, in rialzo rispetto al mese precedente, e' migliore delle attese degli analisti. Il consensus del mercato era per un calo a 47.5.
Nel mese di marzo l'indice ISM, il dato che misura l'andamento dell'attivita' manifatturiera negli Stati Uniti, e' salito a quota 48.6 dai 48.3 punti di febbraio.
Lo ha comunicato l'Institute for Supply Management, di Tempe in Arizona.
L'indicatore si e' rivelato migliore delle stime degli analisti. Il consensus era per un calo a 47.5 punti.
Ricordiamo che un valore superiore ai 50 punti indica un’espansione dell'attivita' manifatturiera, mentre un valore inferiore indica contrazione.

 

 

 

USA: SPESA PER LE COSTRUZIONI IN CALO -0.3%

01 Aprile 2008 16:01 NEW YORK - di ANSA
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Mercato immobiliare americano ancora debole, ma il dato e’ migliore del consensus. Il dato di febbraio si rivela migliore delle stime degli analisti (-0.9%).
Nel mese di febbraio la spesa per le costruzioni negli Stati Uniti ha registrato un calo dello 0.3%.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Commercio.
Il dato si e’ rivelato migliore delle attese degli analisti, pari ad un ribasso dello 0.9%.
Il dato di gennaio e’ stato ritoccato al rialzo, da -1.7% a -1.0%.

 

 

WALL STREET: EUFORICA, TERZO MIGLIOR RIALZO DELL'ANNO

01 Aprile 2008 21:57 NEW YORK - di WSI
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Ondata di acquisti sull'azionario grazie ai dati macro migliori delle attese e alle notizie giunte dal comparto finanziario che ha guidato il rally. Dow Jones +393 punti, Nasdaq +3.67%. Pesante l'oro, sotto i $900 l'oncia, giu' anche i bond.
Wall Street non poteva aprire meglio il nuovo trimestre. Gli indici azionari hanno archiviato la seduta in forte rialzo, supportati dalle buone notizie giunte dal comparto finanziario e dai dati macroeconomici migliori delle attese. Il Dow Jones ha guadagnato il 3.21% a 12656, l’S&P500 il 3.58% a 1370, il Nasdaq e’ avanzato del 3.67% a 2362. A ritracciare sono state le commodities, con il greggio scivolato sotto la soglia dei $100 durante le contrattazioni, e l’oro in netto ribasso, al di sotto della soglia dei $900 l’oncia.
A guidare il rally dei listini e’ stato il settore finanziario dopo che la banca d’affari Lehman Brothers (LEH) ha annunciato un piano per la raccolta di nuovi capitali attraverso la vendita di azioni convertibili. Il titolo e’ avanzato di oltre il 10% grazie al forte interesse mostrato dagli investitori chiave del gruppo per l’operazione che ha consentito la raccolta di $4 miliardi. Nei giorni scorsi erano emerse diverse voci sulla liquidita’ dell’azienda e sul possibile rischio di un crollo in borsa come nel caso di Bear Stearns (BSC). Gli analisti di Citi e Deutsche Bank hanno reiterato il rating Buy sul gruppo dopo l'annuncio.
Anche la banca svizzera UBS (UBS) ha visto il titolo salire con forza grazie all’abilita’ di rastrellare altri $15 miliardi in nuovi capitali, facendo passare in secondo piano l’annuncio relativo a nuove svalutazioni per $19 miliardi. Citigroup (C) e’ risultato il miglior titolo del Dow Jones, in forte progresso anche Merrill Lynch (MER): la voglia di riscatto degli investitori ha oscurato i rumors circolati durante la mattinata sulla possibile revisione al ribasso dei risultati fiscali dei due gruppi.
A fare da volano agli acquisti sono state anche le ultime notizie economiche. Sia il dato sulla spesa per le costruzioni che l'aggiornamento sull'attivita' manifatturiera si sono attestati a livelli migliori delle attese. Mentre il dato sul comparto immobiliare e’ pero’ risultato (ancora) in calo, l'indice ISM, e’ cresciuto su base mensile, offrendo agli investitori un motivo in piu’ per tornare a puntare sull’azionario. "La solida domanda proveniente dall’estero ha contribuito alla forte crescita delle esportazioni, controbilanciando il calo registrato a livello domestico" ha puntualizzato Michelle Meyer, analista di Lehman Brothers.
Dall’inizio dell’anno gli indici sono in netto calo, sulla scia del continuo deterioramento del settore delle case e del credit crunch, con il Nasdaq in ribasso di oltre -14% nel primo trimestre, un record negativo per gli ultimi 5 anni. L’attraente valutazione e la sensazione piu’ o meno diffusa di un possibile rimbalzo dagli attuali livelli sembrano cosi’ aver convinto gli operatori a rientrare sull’azionario.
Tra i titoli tecnologici, in rialzo Dell (DELL) dopo che la societa’ informatica ha annunciato un taglio della spesa annuale di circa $3 miliardi per un periodo non inferiore a 3 anni. In progresso anche Microsoft (MSFT): da un articolo apparso sul Wall Street Journal si apprende che con molte probabilita’ l’azienda di Bill Gates non rivedra’ al rialzo il valore della proposta di acquisto su Yahoo! (YHOO) il cui titolo ha ceduto l’1.5% a fine giornata. Tra i titoli retail, acquisti su Pier1 Imports (PIR) che ha beneficiato dell’upgrade a Buy da parte degli analisti di Deutsche Bank.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo il petrolio, portatosi sotto la soglia psicologica dei $100 durante le contrattazioni. I futures con consegna maggio hanno poi chiuso la seduta a quota $100.98 al barile, in calo di $0.60 (quarta giornata negativa consecutiva). Sul valutario, euro nuovamente in flessione nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5608. Pesanti vendite sull’oro. I futures con consegna giugno hanno perso $33.70 a $887.80 l’oncia. In netto ribasso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.5450% dal 3.4320% di lunedi’.

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

 

CROLLA LA VENDITA DI CASE A MANHATTAN (-34%)

02 Aprile 2008 19:14 NEW YORK - di ANSA
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La vendite di case a Manhattan e' crollata ai minimi livelli degli ultimi 18 anni nel primo trimestre 2008, in uno scenario in cui chi acquista si trova davanti alla prospettiva di una recessione e di pesanti tagli di posti di lavoro a Wall Street.
Secondo Bloomberg, che pubblica la notizia, le vendite sono crollate del 34% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso mentre l'invenduto e' salito del 4.6% a 6.194 appartamenti, stando all'ultimo rapporto trimestrale di Miller Samuel Inc. e del broker Prudential Douglas Elliman Real Estate. Il prezzo medio di un appartamento coop o di un condominio a Manhattan e' salito del 13.2% al nuovo record di $945,000.
"Di solito quel che accade e' che un rallentamento nelle vendite precede un calo dei prezzi", ha detto a Bloomberg Jonathan Miller, presidente di Miller Samuel Inc.
Le societa' finanziarie e le banche hanno licenziato almeno 34.000 persone negli ultimi mesi per le perdite dovute ai mutui immobiliari e ai produtti strutturati, la peggiore recessione sul mercato del lavoro a New York dai tempi dello scoppio della bolla dot.com nel 2001. E Wall Street come si sa guida il mercato immobiliare di Manhattan. Eppure "ci sono molti compratori o potenziali compratori che in questo momento stanno guardando, ma senza alcun senso di urgenza", ha detto a Bloomberg il CEO di Prudential Douglas Elliman Dottie Herman.
Finora Manhattan per la sua peculiarita' di citta' internazionale ha evitato agevolmente il calo dei prezzi delle case che sta piagando il resto degli Stati Uniti. Nel 2007 in America si e' registrato il primo calo dei prezzi immobiliari dai tempi della Grande Depressione ma a Manhattan i prezzi degli appartamenti sono saliti del 3.6%.
 

 

 

USA: RICHIESTE MUTUI CASA, -28,7% SETTIMANA SCORSA

02 Aprile 2008 13:03 NEW YORK - di ANSA
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Le richieste di mutui e rifinanziamenti negli Stati Uniti la scorsa settimana hanno segnato un calo del 28,7%, dopo il -14,2% della settimana precedente. Lo rende noto la Mortage Bankers Association (MBA).
Il calo della scorsa settimana porta l'indice a quota 688,3 da 965,9 della settimana precedente, quando si erano raggiunti i massimi dai primi di febbraio. A scendere è stata soprattutto la componente relativa alle richieste di rifinanziamento - il cui indice è calato del 38% a 2.636 - ma è in calo anche il sotto-indice relativo agli acquisti di nuove abitazioni, che ha segnato -12% a quota 356, ai minimi dall'aprile del 2003.

 

 

FED: SALGONO RICHIESTE, PRESTITI TASSO SCONTO A 38,1 MLD

03 Aprile 2008 23:24 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 3 apr - I colossi bancari di Wall Street aumentano le richieste di finanziamenti della Federal Reserve contro la crisi del credito. Sfruttando la finestra del tasso di sconto, sulla base dei dati diffusi dalla banca centrale Usa, oggi la richiesta di prestiti si è attestata a 38,1 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 32,9 miliardi della scorsa settimana e ai 13,4 miliardi della prima settimana di apertura della finestra. (ANSA).

 

BEAR STEARNS: BERNANKE DIFENDE VENDITA, SALVATA STABILITA'

03 Aprile 2008 22:48 NEW YORK - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 3 apr - Gli artefici del salvataggio di Bear Stearns difendono a spada tratta la bontà dell'operazione: "Abbiamo salvato i mercati, abbiamo agito per la stabilità", spiega il presidente della Fed, Ben Bernanke. "Per fronteggiare la crisi bisogna agire in modo deciso: il fallimento disordinato di Bear Stearns avrebbe potuto creare imprevedibili e severe conseguenze per il funzionamento del mercato e dell'economia" sottolinea invece Timothy Geithner, presidente della Fed di New York, il braccio operativo della banca centrale. "Il Tesoro - afferma invece Bob Reed, sottosegretario al Tesoro - sostiene l'operato della Fed. Riteniamo che gli accordi raggiunti erano necessari e appropriati per mantenere il nostro sistema finanziario stabile in un periodo critico". "Ci hanno chiesto di aiutare a prevenire il collasso di Bear Stearns" sottolinea invece il numero uno di Jp Morgan, James Dimon, sottolineando che la banca da lui guidata non avrebbe potuto accollarsi i rischi di Bear Stearns senza il sostegno della Fed. "Se la Fed avesse concesso prima l'accesso alla finestra di sconto alle banche d'investimento, ci saremmo potuti salvare", precisa invece l'ad di Bear Stearns, Alan Schwartz, chiamato a riferire davanti alla commissione bancaria del Senato americano insieme a Bernanke, Geithner, Dimon, il sottosegretario al Tesoro Bob Steel e il presidente della Sec, Christopher Cox spiegano il perché dell'intervento. Da quando è stata annunciata l'operazione di salvataggio è oggetto di critiche. C'é chi ne contesta il prezzo: 10 dollari ad azione sono un vero e proprio salvataggio compiuto - affermano i critici - con i soldi dei contribuenti. Una critica, questa, che non sembra aver lasciato indifferenti neanche Bernanke e Steel che avrebbero preferito che l'operazione si chiudesse a un prezzo più basso per poterla meglio giustificare. C'é anche chi contrasta la mossa in modo più generale, affermando che si è scelto di salvare Wall Street, lasciando però in difficoltà le famiglie. Lo scorso 24 marzo Jp Morgan ha quintuplicato l'offerta per Bear Stearns, mettendo sul piatto 10 dollari per azione a fronte dei 2 inizialmente offerti. A fronte dell'aumento dell'offerta, che valuta Bear Stearns 2,6 miliardi di dollari, la banca d'affari in crisi ha accettato di vendere in blocco alla società guidata da Dimon il 39,5% dei propri titoli senza dover passare per il voto degli azionisti. Il concambio è fissato a 0,21753 azioni Jp Morgan per ogni titolo di Bear Stearns. Per facilitare la buona riuscita della fusione la Fed di New York, l'intermediario della Fed sul mercato, si è assunta il controllo di un portafoglio di asset di Bear Stearns, valutato in 30 miliardi di dollari, tramite una società a responsabilità limitata creata a questo scopo. Se Jp Morgan si farà carico di un miliardo di perdite di valore degli asset di Bear Stearns, gli altri 29 miliardi di perdite potenziali saranno finanziati dalla Fed, attraverso un prestito speciale a Jp Morgan al tasso del 2,5%. (ANSA).

 

 

 

 

 

 

 

USA: PAULSON: ECONOMIA RALLENTA DRAMMATICAMENTE

07 Aprile 2008 20:58 NEW YORK - di ANSA
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Anche il ministro del Teosro, dopo Bernanke, ammette che c'e' recessione. Rischi rimangono sui mercati dei capitali e sul settore immobiliare. "I prezzi delle case dovranno ancora scendere perché il mercato possa stabilizzarsi".
"Non c'é dubbio che l'economia statunitense sia rallentata drammaticamente". Lo ha detto il segretario al Tesoro statunitense, Henry Paulson, parlando con i giornalisti a Miami. Paulson ha anche spiegato - riporta la Bloomberg - che alcuni rischi permangono per quanto riguarda i mercati dei capitali e il settore immobiliare, dove anche se sono stati compiuti progressi, i prezzi delle case dovranno ancora scendere perché il mercato possa stabilizzarsi.

 

 

MUTUI: MERRILL LYNCH, IL PEGGIO E' PASSATO

07 Aprile 2008 16:57 NEW YORK - di ANSA
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Gli analisti: per le banche europee la fase peggiore della crisi del mercato del credito innescata dal collasso dei mutui subprime e' passata. Su il rating sui titoli del settore.
Per le banche europee la fase peggiore della crisi del mercato del credito innescata dal collasso dei mutui subprime è passata. E' la valutazione di un analista di Merrill Lynch che in una nota agli investitori - riportata dall'agenzia Bloomberg - ha elevato a "neutral" il giudizio sui titoli degli istituti di credito europei spiegando che le banche "hanno superato il peggio" e che hanno ammesso l'ampiezza della crisi.
"Ubs sta ora seguendo la strada che va incontro al desiderio degli investitori di vedere il 'diniego' tramutato in 'pentimento'", si legge nella nota redatta da Stuart Graham che in precedenza aveva fissato a "cautious" il rating sul settore bancario europeo. "Noi riteniamo che anche altre banche stanno diventando più realistiche riguardo alle sfide che dovranno affrontare", ha aggiunto l'analista di Merrill Lynch concludendo che i mercati premieranno questo modo "realistico di pensare".

 

FMI: CRISI MUTUI KOLOSSAL, PERDITE SUI $1000 MILIARDI

08 Aprile 2008 15:38 WASHINGTON - di ANSA
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La crisi dovuta ai mutui subprime provochera' perdite per 945 miliardi di dollari, secondo il Fondo Monetario Internazionale. L'istituto calcola che 'la caduta dei prezzi immobiliari negli Usa e l'ammontare dei mutui non pagati potrebbe portare a perdite globali per 565 miliardi di dollari', alle quali, dice il Fondo Monetario, si aggiungerebbero altri 380 miliardi di prestiti e titoli legati al real estate commerciale. 'E' ormai chiaro che le turbolenze attuali non sono solo un fenomeno legato alla liquidita', ma si spiegano con la fragilita' dei bilanci e i deboli capitali di base. Il che significa che i suoi effetti possono essere piu' generalizzati, profondi e prolungati', precisa il Fmi, constatando come gli interventi della Fed e della Bce hanno contribuito a ridurre la volatilita' dei tassi di interesse sul mercato monetario. Pur apprezzando il ruolo giocato dalle maggiori banche centrali, il Fmi invita gli istituti a riflettere sulle modalita' della concessione del credito. In particolare, dovrebbero fissare dei principi di valutazione delle garanzie per evitare i rischi di rarefazione del credito e di liquidita'.

 

 

USA: La crisi dei subprime è la peggiore dal secondo dopoguerra

08 Aprile 2008 20:58 NEW YORK - di ANSA
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L’attuale crisi del credito è la peggiore “dell’ultimo mezzo secolo e forse di più”. A fare il punto della situazione sulla crisi dei subprime è Alan Greenspan, l’ex presidente della Federal Reserve, intervenuto via satellite da Washington a una conferenza organizzata a Tokyo.

Greenspan, che è stato numero uno della Fed per 18 anni, ritiene che l’ampiezza dei danni causati dal crollo del mercato immobiliare e dei mutui subprime non sarà ancora nota per diversi mesi, ipotizzando che i valori del mercato delle case, negli Stati Uniti, si potrebbero stabilizzare entro l’inizio del 2009 mentre l’inflazione dovrebbe rimanere contenuta fino alla ripresa economica.

Greenspan, in un’intervista di pochi giorni fa al quotidiano spagnolo El Pais, ha inoltre analizzato l’economia europea di cui ha parlato in generale in termini positivi anche se - ha precisato - l’economia dell’Unione Europea, così come quella degli Usa, si trova di fronte a un bivio, dopo un lungo periodo di crescita economica senza inflazione. “I prossimi tempi saranno molto più difficili dal punto di vista delle politica monetaria- ha concluso l’economista americano - rispetto a quando io ero presidente della Federal Reserve”.

 

 

USA: BILANCIA COMMERCIALE PEGGIORE DELLE ATTESE

10 Aprile 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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Nel mese di febbraio il deficit commerciale negli Stati Uniti e' cresciuto del 5.7% a $62.3 miliardi. Il consensus era per un valore di $57.4 mld.
Nel mese di febbraio il deficit della bilancia commerciale USA e' cresciuto del 5.7% rispetto al mese precedente a quota di $62.3 miliardi. Il dato di gennaio e’ stato rivisto al rialzo a $59 miliardi da $58.2 mls.
Il dato e’ stato comunicato dal Dipartimento del Commercio Usa.
Lo sbilancio si e’ rivelato superiore alle stime degli analisti che erano per una contrazione del deficit a $57.4 miliardi.

 

USA: LA FIDUCIA MICHIGAN CROLLA AL MINIMO ASSOLUTO DA 26 ANNI

11 Aprile 2008 15:57 NEW YORK - di ANSA
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Ad aprile il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti e’ sceso a 63 punti dai 69.5 della lettura finale di marzo. Si tratta del peggior livello dal 1982.

Ad aprile il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti e’ sceso a 63 punti dai 69.5 della lettura finale di marzo. Si tratta del livello piu' basso da oltre un quarto di secolo, cioe' dal 1982. Il che da' la misura della "psicologia da recessione" dominante in questi mesi tra i consumatori americani.
Lo ha comunicato l'Universita' del Michigan.

Il dato e' inferiore alle stime di mercato. Gli analisti di Wall Street si aspettavano un valore di 69 punti.

 

 

 

 

WALL STREET: ONDATA DI SELL, DOW JONES -250

11 Aprile 2008 22:04 NEW YORK - di WSI
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Forti vendite sul comparto azionario sulla scia della brutta trimestrale di General Electric e dei preoccupanti dati macroeconomici. Fiducia dei consumatori ai minimi di 26 anni.
Pesanti vendite sulla borsa americana a causa delle rinnovate preoccupazioni sulla stagione delgi utili societari e dai deludenti dati macro che hanno rafforzato l’evidenza della recessione per l’economia a stelle e strisce. Il Dow Jones ha ceduto il 2.04% a 12325, l’S&P500 il 2.04% a 1332, il Nasdaq e’ arretrato del 2.61% a 2290. Il calo odierno ha reso negative le performance settimanali pari rispettivamente a -2.25%, -2.74% e -3.40%.
A fare da volano alle vendite fin dai primi minuti di scambi e' stata la cattiva trimestrale diffusa dalla conglomerata industriale General Electric (GE) i cui profitti si sono attestati a livelli inferiori delle attese ed in calo del 6% rispetto allo scorso anno. L’azienda ha anche tagliato le stime sull’intero anno fiscale citando l’impatto della crisi del credito e il rallentamento dell’economia che hanno inficiato sui segmenti finanziario, industriale e farmaceutico del gruppo. L’azione e’ arrivata a segnare una perdita del 12%, la peggiore performance giornaliera dal crash dell’87.

"E' una grande delusione che contribuisce al tono negativo sull'intera stagione degli utili" ha dichiarato Philippe Gijsels, senior equity strategist di Fortis. "Si tratta di un vero e proprio shock per il mercato" ha aggiunto Benjamin Pace, CIO di Deutsche Bank Private Wealth Management. Goldman Sachs (GS) e Credit Suisse (CS) hanno tagliato il rating sulla societa’ a "Neutral", Deutsche Bank ha rivisto il giudizio ad "Hold". Prima della diffusione della trimestrale ben 16 diversi analisti consigliavano di acquistare il titolo.

Nessun supporto e’ giunto dal fronte macroeconomico. I prezzi alle importazioni sono cresciuti in misura maggiore delle attese nel mese di marzo, registrando il maggiore incremento da novembre dello scorso anno, sollevando non pochi timori sulle future mosse di politica monetaria da parte della Fed dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi. "Il rialzo del dato e' principalmente dovuto alla debolezza del dollaro e alle pressioni inflazionistiche a livello globale" ha confermato Tony Crescenzi, bond market strategist di Miller Tabak & Co. Allarmante il dato sulla fiducia delle famiglie americane, la cui lettura preliminare di aprile si e' attestata ai peggiori livelli dal 1982.

La stagione degli utili aziendali non e’ iniziata nel migliore dei modi. Nei giorni scorsi sia United Parcel Services (UPS) che Advanced Micro Devices (AMD) hanno rivisto al ribasso le previsioni sui numeri fiscali, il gigante dell’alluminio Alcoa (AA) ha riportato profitti e ricavi inferiori alle attese. Elementi che se associati alla debolezza del mercato del lavoro e alla contrazione dell’attivita’ manifatturiera completano il quadro della recessione per gli Usa. Gli analisti stimano che nel primo trimestre le societa' facenti parte dell'S&P500 riporteranno un calo medio dei profitti del 12.3%.

Forti pressioni si sono notate nel comparto aereo con l’indice di riferimento (XAL) arretrato di oltre 6 punti percentuali. Vendute a piene mani le azioni di Frontier Airlines Holdings, che ha avviato la richiesta per l’ingresso nella fase di amministrazione controllata (Chapert 11). La scorsa settimana altre 3 compagnie aeree avevano dichiarato il fallimento.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico stabile il greggio. I futures con consegna a maggio sono avanzati di 3 centesimi a $110.14 al barile. Sul valutario, l’euro resta vicino ai massimi nei confronti del dollaro a quota 1.5828. In calo di $4.80 l’oro a $927.00 l’oncia. In progresso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4710% dal 3.5320% di giovedi’.
 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

MUTUI: 60% AMERICANI NON COMPRERA' CASA

14 Aprile 2008 17:56 NEW YORK - di ANSA
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Lo dice un sondaggio condotto da Ap e Aol Money Finance. E' il segno evidente che il pessimismo dovuto alla crisi del mercato immobiliare Usa non accenna a placarsi.
Il 60% degli americani non intende acquistare una casa nei prossimi fino al 2010. Lo dice un sondaggio condotto da Ap e Aol Money Finance. E' il segno evidente che il pessimismo dovuto alla crisi del mercato immobiliare Usa non accenna a placarsi. Ma, a fronte di un 60% che dichiara di non voler acquistare nei prossimi 2 anni, c'e' un 11% degli intervistati (in ribasso rispetto al 15% di due anni fa) che intende di sicuro comprare, anche abbastanza rapidamente, approfittando della congiuntura.

 

 

USA: IL NY EMPIRE STATE INDEX RISALE A +0.6 PUNTI

15 Aprile 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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Segnali di ripresa dal comparto manifatturiero. Dopo il crollo a -22 punti l'indicatore che misura l'attivita' nell'area di New York avanza in misura maggiore delle attese. Le stime dicevano: -17.

Nel mese di aprile l’indice che monitora l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di New York e' risalito a +0.6 punti.
Il dato e’ nettamente superiore alle aspettative che lasciavano presagire un calo a -17 punti.

Lo scorso mese l’indicatore aveva registrato una contrazione a -22.2 punti.

Il dato segnala che un maggior numero di banche e societa' e' tornato ad essere piu' ottimista sulle prospettive del comparto manifatturiero nell'area di New York.

 

MUTUI: EFFETTI DELLA CRISI FINO AL 2009

15 Aprile 2008 17:04 NEW YORK  - di ANSA
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Gli effetti della crisi dei mercati finanziari continueranno nel 2008 e parte del 2009. Lo dice il presidente dell'Eurogruppo Juncker. Ma 'in Europa non c'e' bisogno di adottare misure come quelle prese dalla Fed', perche' 'siamo ben lungi dal correre i rischi di recessione che sta correndo l'economia Usa'.
Una minaccia per Eurolandia e' invece l'inflazione che 'sta galoppando a ritmi pericolosi per la stabilita' dei prezzi'. Per Juncker occorre moderare l'aumento delle tariffe e i salari. 'Nel 2008 -ha ricordato Juncker- l'inflazione e' gia' arrivata al 3,5%, il livello piu' alto da sedici anni.

Quelli che vanno assolutamente evitati sono ora i cosiddetti effetti di second round, soprattutto seguendo molto da vicino gli sviluppi salariali nel settore pubblico'. Il presidente dell'Eurogruppo ha insistito in particolare sulla necessita' di 'moderare l'aumento delle tariffe amministrative e delle tasse indirette, e di legare sempre piu' gli aumenti salariali alla produttivita''.

Da Juncker anche un commento sull'esito delle elezioni in Italia: 'saluto il ritorno sulla scena europea di Giulio Tremonti, aspettiamo di conoscere il programma economico del Governo'.

 

 

 

 

 

 

 

USA: NUOVI CANTIERI EDILI IN CALO -11.9% A MARZO

16 Aprile 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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Il dato e' di 947 milioni, inferiore alle stime degli analisti. Si tratta del livello piu’ basso degli ultimi 17 anni. Ancora in flessione (-5.8%) le licenze di costruzione (indicatore di attivita’ futura).
Nel mese di marzo i nuovi cantieri edili negli Stati Uniti sono diminuiti dell’11.9% ad un valore annualizzato e destagionalizzato di 947 milioni di unita’, in netto ribasso rispetto alle attese degli analisti che erano per un valore di 1010 milioni. Si tratta del peggior livello degli ultimi 17 anni.
Lo ha annunciato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.

Ancora in calo il numero delle licenze di costruzione (-5.8%), un indicatore di attivita’ futura sull'apertura dei cantieri, attestatesi a 927 milioni (stime 970 milioni), peggior livello dall’aprile del 1991.

Su un altro fronte, ma sembre legato al settore immobiliare, l'indice delle richieste di mutuo ipotecario negli Usa ha segnato un rialzo del 2,5% la scorsa settimana, trainato dall'aumento delle domande di rifinanziamento che hanno segnato una crescita del 5,2%. Le richieste per l'effettivo acquisto di un immobile sono invece diminuite dello 0,8%, nonostante il calo del tasso medio su un mutuo trentennale al 5,74% dal 5,78% della settimana dal precedente.

 

 

USA: PRODUZIONE INDUSTRIALE IN RIALZO +0.3% A MARZO

16 Aprile 2008 15:15 NEW YORK - di ANSA
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Il dato del mese scorso e’ migliore rispetto alle stime degli economisti (-0.1%). La capacita’ di utilizzazione degli impianti resta all’80.3%.
Nel mese di marzo la produzione industriale negli Stati Uniti ha registrato una variazione positiva dello 0.3%. A febbraio era scesa dello 0.5%, poi rivista a -0.7%.
Lo ha comunicato la Federal Reserve.

Il dato si e’ rivelato migliore delle attese del mercato: le stime degli economisti erano per una contrazione dello 0.1%.

La capacita' di utilizzazione degli impianti si e' attestata a quota 80.3%, in linea con consensus. Quella del mese precedente e’ stata rivista al ribasso, da +80.9% a +80.3%.

 

 

USA: PREZZI AL CONSUMO IN RIALZO +0.3% A MARZO

16 Aprile 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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Il dato e’ in linea con le attese degli analisti. Rispetta le stime del mercato anche il "core rate", avanzato dello 0.2%.
Nel mese di marzo l'indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti ha registrato una variazione positiva dello 0.3% rispetto al mese precedente.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Le stime degli analisti erano per un rialzo dello 0.3% dell'indicatore.
Escluse le componenti piu' volatili, quali cibo ed energia, il dato ("core" CPI) e' risultato in progresso dello 0.2% (il che porta il tasso annuale al 2.4%, in linea con le stime); rispettate le attese anche in questo caso.

Per converso, e' importante segnalare che nella giornata di ieri l'indice dei prezzi alla produzione aveva fatto segnare un incremento dell'1,1%, e cioe' il triplo rispetto alle attese.

 

 

WALL STREET: RECORD DI EURO E GREGGIO

16 Aprile 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
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Potenti Buy sull'azionario spinti dalle ultime trimestrali societarie. Bene Intel, JP Morgan e Coca-Cola. Il calo delle scorte spinge il petrolio a $115. Dollaro debole, sulla soglia di 1.60.
Giornata di forti rialzi e nuovi record sulla piazza americana. Nel comparto azionario a polarizzare maggiore l' attenzione e’ stato il comparto tecnologico grazie alla trimestrale di Intel. Il Dow Jones ha guadagnato il 2.08% a 12619, l’S&P500 il 2.27% a 1364, il Nasdaq e’ avanzato del 2.80% a 2350. Sul valutario l’accelerazione dell’inflazione in Eurolandia ha spinto il dollaro a nuovi minimi assoluti nei confronti della valuta europea. Nel comparto energetico infine il greggio e’ balzato ad un soffio dai $115 al barile dopo i dati sulle scorte.

A permettere ai listini di registrare la migliore performance giornaliera delle ultime due settimane e’ stato l’ultimo flusso di trimestrali che ha smorzato i timori sul brusco impatto della recessione sugli utili aziendali. Ad originare un sentiment positivo fin dai primi minuti della giornata e’ stato il colosso dei chip Intel (INTC), arrivato a segnare un rialzo intraday dell’8% offrendo un saldo supporto all’intero comparto tecnologico. L’azienda ha comunicato profitti in linea con le stime ed annunciato un’espansione dei margini lordi pari al 56% per il secondo trimestre accompagnata da ricavi mediamente migliori del consensus. La notizia ha sorpreso positivamente gli analisti e gli investitori che non credevono in tali risultati dopo il profit warning lanciato dalla rivale Advanced Micro Devices (AMD) nei giorni scorsi.

A riportare risultati fiscali migliori delle stime sono state anche la banca d’affari JP Morgan Chase (JPM), il cui titolo e’ salito del 6.00% e il gruppo di servizi finanziari Wells Fargo (WFC in progresso del 4.5%). Numeri migliori delle attese anche il colosso delle bollicine Coca-Cola (KO) il cui titolo ha pero’ ridotto I guadagni nell’arco della seduta. Subito dopo la chiusura delle borse sono attesi i numeri del colosso informatico IBM (IBM) e quelli della societa’ leader nelle aste online eBay (EBAY). Giovedi’ riportera’ la banca d’affari Merrill Lynch (MER) per cui sono stimate svalutazioni comprese tra i $6-8 miliardi secondo il Wall Street Journal, e il colosso Internet Google (GOOG).


Gli analisti continuano comunque a stimare un calo medio dei profitti per le societa’ facenti parte dell’S&P500 pari al 12.3%, il calo dovrebbe ridursi a-3.8% nel trimestre successivo. Nel terzo trimestre del 2007 la performance era stata pari ad un calo del 2.5%, peggiorata visibilmente nell’ultimo periodo dell’anno a -23%.

"E’ da giudicare in modo positivo la forte partecipazione degli investitori al rialzo giornaliero" ha commentato Richard Campagna, portfolio manager di Provident Investment Counsel in California. "Per estendere il rally il mercato ha bisogno di espandere la leadership ed e’ proprio cio’ che e’ accaduto oggi".

I potenti Buy sull’azionario si sono materializzati nonostante il brusco calo del mercato immobiliare con i nuovi cantieri edili e le licenze di costruzione precipitati ai minimi livelli degli ultimi 17 anni, e il debole rapporto sull’economia (Beige Book) diffuso in serata. Sono risultati in linea con le attese i prezzi al consumo, migliore delle stime invece la produzione industriale di marzo, avanzata dello 0.3%.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico nuovo record storico del petrolio. I futures con consegna maggio sono avanzati di $1.14 a $114.93 al barile. Sul valutario, euro in forte rialzo nei confronti del dollaro, ad un nuovo Massimo assoluto di $1.5978. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5960. In rally l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno guadagnato $16.30 a $948.30 l’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ avanzato al 3.6960% dal 3.57% di martedi’.
 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

FED: BEIGE BOOK CONFERMA, ECONOMIA USA SCIVOLA IN...

16 Aprile 2008 23:10 NEW YORK  - di ANSA
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L'economia americana "peggiora": i consumi si stanno indebolendo, mentre le condizioni del mercato immobiliare sono anemiche. Il quadro tracciato dalla Fed nel Beige Book ritrae un'economia, quella americana, che sta progressivamente scivolando in recessione. Una conferma, quindi, di quanto dichiarato dal presidente della Fed Ben Bernanke al Senato, davanti al quale ha ammesso che una recessione negli Usa è possibile.
I tre quarti dei distretti della Fed - spiega il Beige Book - hanno provato un "rallentamento del ritmo dell'attività economica", con solo Boston, Cleveland e Richmond a constatare che l'attività è risultata "mista o ferma". Nel precedente Beige Book, pubblicato in marzo, solo due terzi dei distretti avevano riportato un indebolimento dell'economia. A pesare sono i consumi che risultano "deboli" in tutto il paese, constata il Beige Book, osservando come la domanda di immobili risulta "anemica". Le società di servizi finanziari hanno accusato un "una decelerazione nella domanda di prestiti".

Il rapporto mantiene elevata la pressione sulla banca centrale per un ulteriore taglio dei tassi di interesse per contrastare il rallentamento dell'economia. L'aumento dei prezzi di alimentari e commodity, conferma però che l'inflazione resta una preoccupazione e il maggiore ostacolo a un allentamento deciso della politica monetaria. A marzo il tasso d' inflazione è salito dello 0,3%. Al netto di cibo e petrolio, l'indice ha segnato un aumento dello 0,2%. Su base 12 mesi la variazione dell'indice dei prezzi al consumo a marzo è stata pari a +4,0%, la stessa registrata a febbraio. L'indice 'core' (al netto di cibo ed energia) ha segnato un rialzo del 2,4% dopo il +2,3% di febbraio che rappresentava la crescita più modesta dallo scorso ottobre.

 

 

 

 

 

  Giovedì 17 aprile 2008   Venerdì 18 aprile 2008   Martedì 29 aprile 2008  
       
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USA: DISOCCUPAZIONE, SUSSIDI IN RIALZO A 372.000

17 Aprile 2008 14:30 NEW YORK - di ANSA
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Il dato e’ sostanzialmente in linea con le attese del mercato. Le stime degli analisti erano per un rimbalzo a 375 mila unita’.
Nella settimana che si e' conclusa il 12 aprile le nuove richieste per sussidi di disoccupazione sono risultate in progresso di 17 mila unita’ a 372 mila (il dato iniziale di 357 mila della settimana precedente e’ stato rivisto al ribasso a 355.000).
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Il dato si e’ rivelato leggermente inferiore alle attese del mercato, pari ad un valore di 375 mila.
La media mobile a quattro settimane e' scesa di 750 unita' a 376.000.

 

 

MUTUI: NUOVO PIANO DI SALVATAGGIO SU BANCHE

18 Aprile 2008 16:52 NEW YORK - di ANSA
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Questa volta arrivera' dal governo britannico e sara' annunciato nella prossima settimana. Previsto un valore complessivo di poco inferiore ai $60 miliardi.
Il governo britannico annuncera' la settimana prossima un piano di salvataggio delle banche in difficolta' per la crisi dei mutui subprime. Si tratta di un piano valore di 30 miliardi di sterline, cioe' poco meno di 60 miliardi di dollari al cambio attuale.
Secondo il Wall Street Journal, si tratterebbe in pratica di assegnare agli istituti di credito obbligazioni governative, accettando come contropartita prestiti

 

 

WALL STREET: MIGLIOR SETTIMANA DEGLI ULTIMI 2 MESI

18 Aprile 2008 22:02 NEW YORK - di WSI
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Potenti Buy sul Nasdaq sulla scia della brillante trimestrale di Google. Il Dow Jones, spinto da Caterpillar e Citigroup, recupera fino i livelli di inizio gennaio. Nuovo record del petrolio ($117).
Seduta nel segno degli acquisti a New York con gli indici volati ai migliori livelli dal primo febbraio spinti dall’ultima tornata di trimestrali che ha rassicurato gli investitori sulla stagione degli utili aziendali dopo il brutto inizio. A salire con maggiore forza e’ stato il Nasdaq avanzato del 2.61% a 2402; l’indice industriale Dow Jones ha guadagnato l'1.81% a 12849, +1.81% anche per l’S&P500 a quota 1390. Il rialzo giornaliero ha permesso ai listini di archiviare la settimana con rialzi di tutto rispetto: +4.3% per Dow Jones e S&P500, +4.9% per il Nasdaq.
A fare da volano agli acquisti fin dalla mattinata sul comparto tecnologico e’ stata la brillante trimestrale del gigante Internet Google (GOOG) il cui titolo e’ schizzato del 20% subito dopo l’annuncio. La societa’ di Mountain View ha riportato un incremento degli utili pari al 31% nell’ultimo trimestre battendo cosi’ le attese degli analisti. L’azienda ha anche rassicurato sui futuri risultati indipendentemente dalle conseguenze che la recessione avra’ sull’economia.

Gli operatori hanno intravisto segnali positivi anche nei numeri della banca d’affari Citigroup (C) che nonostante la perdita da diversi miliardi di dollari a causa della crisi subprime e’ riuscita a riportare ricavi migliori del consensus. Il titolo ha chiuso con un progresso di oltre il 5% ma nell’arco delle contrattazioni la performance giornaliera ha superato gli 8 punti percentuali. A beneficiarne e’ stato l’intero comparto finanziario, gia’ galvanizzato dai risultati fiscali riportati nei giorni scorsi da JP Morgan (JPM), Merrill Lynch (MER) e Wells Fargo (WFC).

A trainare al rialzo il Dow Jones e’ stato anche il forte rialzo del colosso dei macchinari per le costruzioni Caterpillar (CAT) che, grazie alla robusta domanda proveniente dai Paesi asiatici ha diffuso in mattinata una trimestrale che ha permesso all’azione di effettuare un balzo dell’8% circa. Gli utili per azione sono stati di 12 centesimi superiori alle stime, i ricavi hanno registrato una crescita del 17.8% su base annuale. Nel 2007 l’azienda aveva gia’ riportato un balzo del 62% dei ricavi grazie alle attivita’ svolte al di fuori del territorio americano.

Tra le blue chip, a salire e’ stata anche la conglomerata industriale Honeywell (HON), anch’essa forte degli ultimi risultati trimestrali e dell'annuncio relativo al miglioramento delle prospettive per l'intero anno fiscale. Gli unici componenti del Dow Jones non in grado di partecipare al rally sono stati Coca-Cola (KO), Procter & Gamble (PG) e Wal-Mart (WMT).

"La prima settimana di utili si e’ dimostrata tutto sommato positive e le banche sono state in grado di incrementare i rispettivi capitali: il mercato ha semplicemente risposto a cio’" ha affermato Subodh Kumar, chief investment strategist di Subodh Kumar & Associates, nel giustificare il potente movimento giornaliero. "La mia impressione e’ che, almeno nel breve periodo, il mercato ha toccato un punto di bottom. C’era troppo pessimismo costruito su troppi aspetti".

Sugli altri mercati, nel comparto energetico nuovo record assoluto del greggio, che nelle contrattazioni elettronica post chiusura e’ riuscito anche a superare la soglia dei $117 al barile. I futures con consegna maggio hanno comunque archiviato la seduta con un progresso di $1.83 a $116.69. Sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5790. Forti vendite sull’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno ceduto $27.70 a $915.20 l’oncia. In ribasso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.7430% dal 3.7290% di giovedi’.
 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

CITIGROUP: PERDITA RECORD E SVALUTAZIONI, TAGLIA 9.000 POSTI

18 Aprile 2008 22:42 NEW YORK  - di ANSA
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NEW YORK, 18 apr - I subprime continuano a mietere vittime. Citigroup archivia il primo trimestre con una perdita record di 5,11 miliardi di dollari e nuove svalutazioni per oltre 16 miliardi di dollari. Per fronteggiare la crisi Citigroup annuncia ulteriori 9.000 licenziamenti, che vanno ad aggiungersi a 4.200 già effettuati dall'inizio dell'anno. Wall Street, che si aspettava risultati ancora peggiori in termini di ricavi, festeggia: il titolo è in salita dal pre borsa e chiude la giornata in progresso del 4,49% a 25,11 dollari. In particolare, Citigroup ha effettuato nel corso del trimestre 6 miliardi di svalutazioni sui titoli legati ai crediti ipotecari subprime, 3,1 miliardi svalutati a fronte di prestiti cosiddetti levegare (operazioni che sfruttano la leva finanziaria), 1,5 miliardi imputabili a un rettifica di valore nell'ambito dell'esposizione su alcune linee di credito cosiddette monoline e altri 1,5 miliardi imputabili a titoli in portafoglio acquistati in asta. Citigroup ha rivisto anche il valore a bilancio di altri crediti ipotecari (1 miliardo) e degli attivi immobiliari (800 milioni). A queste svalutazioni si aggiungono i costi supplementari sulle attività di credito al consumo per 3,1 miliardi. Ma tutto questo potrebbe non essere sufficiente e nuove cattive notizie potrebbero arrivare: per la banca "c'é sempre la prospettiva di ulteriori svalutazioni", spiega l'amministratore delegato, Vikmar Pandit, senza comunque precisare se la banca dovrà fare ricorso a nuove iniezioni di liquidità. "Non si può mai dire mai", si è limitato a dire in merito a eventuali nuovi aumenti di capitale. Citigroup ha già ricevuto lo scorso novembre 7,5 miliardi di dollari da un fondo sovrano di Abu Dhabi e a gennaio aveva detto che altri investitori, fra cui i governi di Singapore e Kuwait, erano pronti a entrare nel capitale con 14,5 miliardi di dollari. "Non siamo contenti dei nostri risultati finanziari, anche se non sono dee tutto inaspettati visti gli asset che abbiamo", aggiunge Pandit. Per quanto riguarda i 9.000 ulteriori licenziamenti, circa 2.000 riguardano la divisione di banca d'investimento. L'obiettivo però è anche dimezzare lo staff legale e quello dedito alle tecnologie. (ANSA).

 

 

 

 

 

 

MUTUI SUBPRIME: EUROPA ANCORA IN PERICOLO

21 Aprile 2008 16:59 NEW YORK  - di ANSA
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Il Fondo Monetario Internazionale prevede per le banche ulteriori perdite pari a 43 miliardi di dollari. Spazio per la BCE ad abbassare il livello dei tassi
Le istituzioni finanziarie europee riporteranno ulteriori perdite per 43 miliardi di dollari a causa del dissesto dei mutui subprime.
Lo prevede il Fondo monetario internazionale (Fmi), che ribadisce come la Bce abbia spazio per abbassare il livello dei tassi di interesse alla luce del deterioramento dell'outlook economico.

L'Fmi spiega che le banche europee hanno gia' riportato circa 80 miliardi di dollari di perdite a partire dal mese scorso.

 

 

 

WALL STREET: DEPRESSA DA GREGGIO E TRIMESTRALI

22 Aprile 2008 22:05 NEW YORK - di WSI
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Giornata di pesanti vendite sul mercato azionario americano. Diversi i fattori dietro al calo odierno: le deludenti trimestrali, il tonfo del dollaro ad un nuovo minimo storico nei confronti dell’euro, il progresso del petrolio ad un nuovo record, la contrazione del mercato immobiliare. Il Dow Jones ha perso lo 0.82% a 12720, l’S&P500 lo 0.88% a 1375, il Nasdaq e’ arretrato dell'1.29% a 2376.
Gli ultimi aggiornamenti sugli utili aziendali hanno delineato un quadro ancora non chiaro sulla capacita' delle aziende Usa di lasciarsi alle spalle la recente crisi del credito, evidenziando come il rallentamento economico abbia iniziato a diffondersi oltre il comparto finanziario. A pressare i listini fin dall’avvio sono state le stime offerte dal gigante dei chip per la telefonia mobile Texas Instruments (TXN) e dalla societa’ farmaceutica UnitedHealth (UNH). Il primo ha previsto utili compresi tra 42 e 48 centesimi per il secondo trimestre, deludendo le attese degli analisti che sono per un EPS di $0.49. L’altra, oltre che a deludere sull’outlook, non e’ riuscita neanche a centrare gli obiettivi che erano stati stabiliti dall’inizio dell’anno. I due titoli hanno ritracciato rispettivamente del 6.5% e del 10.5%.

Tali annunci hanno purtroppo avuto l’effetto di oscurare i migliori risultati riportati dal colosso chimico Du Pont (DD) e dal leader dei fast food McDonald’s (MCD), costretti anch’essi a chiudere in rosso. Vendite consistenti anche sul comparto aereo, pressato oltre che dal nuovo rialzo dei prezzi energetici, anche dalla pessima trimestrale di Ual Corp (UAUA), holding di United Airlines,che ha riportato una perdita nell’ultimo trimestre nettamente superiore alle attese: il titolo e’ arretra di oltre il 30%.


"Gli utili e le stime sui profitti stanno scendendo. Non e’ da escludere una continuazione delle pressioni sull’azionario nei prossimi giorni" ha affermato Mike Ryan, capo del wealth management research di UBS Financial Services. Proprio ieri le prospettive sui profitti delle societa’ facenti parte dell’S&P500 sono state riviste ulteriormente al ribasso, ad un calo medio del 13.8% per il primo trimestre.

Di parere opposto e’, il chief investment strategist di Windham Financial Services, Paul Mendelsohn, secondo cui: "la stagione delle trimestrali si sta rivelando migliore delle attese piu’ pessimiste. Cio’ potrebbe essere sufficiente ad innescare un rimbalzo dell’azionario".

C’e' grande attesa ora per i numeri di Yahoo! (YHOO) che saranno comunicati subito dopo la chiusura delle borse. La trimestrale potrebbe essere cruciale ai fini dell’operazione di takeover da parte di Microsoft (MSFT) che nei mesi scorsi aveva avanzato un’offerta di acquisto giudicata "non idonea". Intanto, restando nel comparto hi-tech, ha sorpreso il calo superiore ai 4 punti percentuali di Apple (AAPL) (il primo delle ultime sette sedute) indebolito dallo studio dell’American Technology Research secondo cui le vendite dell’iPhone non saranno in grado di battere le attese.

Ad inficiare sulla performance dei listini e’ stato anche il forte rialzo dei prezzi petroliferi, schizzati ad un nuovo record sulla debolezza del dollaro. I futures con consegna maggio hanno archiviato la seduta in progresso di $1.89 a $119.37 al barile, dopo aver raggiunto un massimo assoluto di $119.90 durante gli scambi. I contratti con scadenza giugno, da mercoledi’ quelli di riferimento, hanno chiuso in progresso di $1.39 a $118.02.

Sul valutario, nuovo minimo assoluto del dollaro nei confronti dell'euro, sopra la soglia psicologica di 1.60. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5978 (record intraday di 1.6018). In progresso l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno guadagnato $7.60 a $925.20 l’oncia. Seduta in live calo infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.72% dal 3.7120% di lunedi’.
 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

CROLLO IMMOBILIARE: PEGGIO DELLA GRANDE DEPRESSIONE?

23 Aprile 2008 04:02 NEW HAVEN  - di ANSA
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Un influente economista che aveva previsto molto tempo fa la bolla sul mercato immobiliare Usa, ha messo in guardia martedi' sera sul fatto che il crollo sul mercato delle case negli Stati Uniti potrebbe provocare un ribasso dei prezzi superiore a quello che si verifico' negli anni della Grande Depressione. Di conseguenza saranno necessari salvataggi affinche' milioni di persone non perdano la casa.
Robert Shiller, economista della Yale University, pioniere di uno degli indici piu' seguiti del settore, lo Standard & Poor's/Case-Shiller home price index, ha detto che ci sono buone probabilita' che i prezzi delle case negli Stati Uniti scendano oltre la soglia del 30% toccata durante la storica depressione economica degli anni Trenta. I prezzi delle case in America sono gia' scesi del 15% a livello nazionale dal picco del 2006, ha spiegato Shiller in un discorso al New Haven Lawn Club.

 

 

USA: VENDITE DI CASE NUOVE IN RIBASSO -8.5%

24 Aprile 2008 16:00 NEW YORK  - di ANSA
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Sempre peggio il mercato immobiliare americano: e' il nuovo minimo degli ultimi 17 anni. Non c'e' alcun segno di recupero. La flessione e' del 36.6% rispetto all'anno scorso. Prezzi: -13.3% in un anno, maggior calo in 38 anni, cioe' dal 1970.
Nel mese di marzo le vendite di nuove case negli Stati Uniti hanno registrato un calo dell’8.5% a 526 mila unita' (dato annualizzato e destagionalizzato). Si tratta dei minimi livelli dall’ottobre 1991. E’ il quinto calo consecutivo, la flessione e’ pari al 36.6% rispetto allo scorso anno.
Il dato di febbraio e’ stato rivisto leggermente al ribasso a 575 mila unita’ dalle 590 mila registrate in precedenza.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Commercio USA.
L'indicatore, che si riferisce alla vendita di unita' abitative unifamiliari di nuova costruzione, si e' rivelato molto peggiore delle attese del mercato, pari a 580 mila unita’.
Il prezzo medio di vendita e’ sceso del 13.3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a $227.600, in calo -6.8% sul mese precedente. Si tratta del piu' forte crollo dei prezzi sul mercato immobiliare Usa da 38 anni, cioe' dal luglio 1970, periodo di forte recessione. Il blocco di case in vendita non assorbite dal mercato e' in calo dell' 1.1% a 468.000; occorreranno 11 mesi per smaltire l'invenduto, dato in crescita rispetto ai 10.2 mesi registrati a febbraio.
Pochi giorni fa era stato comuicato il dato relativo alle vendite di case esistenti negli Stati Uniti a marzo, che aveva fatto registrare un calo del 2% al livello di 4.93 milioni di unita'. Il dato di febbraio aveva registrato un rialzo del 2.9%. La National Association of Realtors aveva annunciato che il prezzo medio di una casa non nuova in America e' sceso a marzo a $200.700, un calo del 7.7% rispetto a un anno fa.

 

 

USA: FIDUCIA MICHIGAN AI MINIMI DI 26 ANNI

25 Aprile 2008 15:58 NEW YORK  - di ANSA
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Il dato subisce una revisione a 62.6 punti. Le attese degli analisti erano per una conferma della lettura preliminare (63.2).
Ad aprile il dato rivisto sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti e’ sceso a 62.5 punti dai 63.5 della lettura preliminare. Si tratta del peggiore livello degli ultimi 26 anni e conferma la fase di recessione per gli Stati Uniti.
Lo ha comunicato l'Universita' del Michigan.

Il dato e' inferiore alle stime di mercato. Gli analisti di Wall Street si aspettavano un valore di 63.2 punti. Nel mese di marzo l'indicatore si era attestato a quota 69.5.

 

 

STIGLITZ: E' RECESSIONE, BUSH COLPEVOLE

25 Aprile 2008 16:44 NEW YORK  - di ANSA
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l premio Nobel dice che il problema ora è sapere quanto durerà e quale sarà la sua portata. Critiche all'amministrazione per come ha fatto fronte alla crisi dei mutui subprime.
L'economia americana è in recessione: il problema ora è sapere quanto durerà e quale sarà la sua portata. Lo ha detto il premio Nobel all'economia, Joseph Stiglitz, in un'intervista a Cnbc, constatando come la crisi è "differente" dai precedenti simili episodi. Stiglitz si è soffermato in particolare sulle difficoltà delle banche, principale risorsa di finanziamento dell'economia. Il premio Nobel ha inoltre criticato le decisioni dell'amministrazione Bush per far fronte alla crisi dei mutui subprime. "L'amministrazione Bush - ha detto - ha fatto troppo poco e troppo tardi".

 

 

PETROLIO: PER ESPERTO POTREBBE SALIRE A 200 DLR A FINE ANNO

25 Aprile 2008 18:38 ROMA  - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 25 APR - Il petrolio a cento dollari e passa potrebbe essere a fine anno appena un pallido ricordo, in quanto a fine anno la quotazione sul mercato statunitense potrebbe arrivare fino a 200 dollari. La previsione è stata fatta da Philip Verleger, presidente della società di consulenza su questioni energetiche PKVVerleger. Secondo quest' esperto le raffinerie potrebbero infatti decidere di aumentare gli acquisti di petrolio a basso contenuto di zolfo, allo scopo di produrre diesel destinato fra l' altro agli automezzi pesanti. Proprio questa finalità farebbe crescere velocemente il prezzo, già attualmente più elevato, di questa tipologia di greggio, come il West Texas Intermediate (WTI) scambiato a New York. Verleger ha spiegato che qualora l' economia dia segnali di ripresa, lo scenario appare probabile con la conseguenza di far salire il greggio appunto a 200 dollari, in considerazione della scarsa disponibilità di diesel. Il greggio a basso contenuto di zolfo è più facile da raffinare ai fini di produrre diesel rispetto alle tipologie che invece hanno contenuti di zolfo più alti. Verleger nel 2005 aveva previsto che il prezzo del petrolio sarebbe arrivato a cento dollari. (ANSA).

 

 

 

 

 

 

USA: MOODY'S LANCIA ALLARME SU RISCHIO CREDITO

28 Aprile 2008 16:59 NEW YORK  - di ANSA
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Alert da parte dell'agenzia di rating. Outlook negativo per 32 societa' europee, positive solo 11. Condizioni in deterioramento, livello "allarmante".
Le condizioni di credito delle societa' europee si stanno deteriorando ad un livello ''allarmante'', avverte Moody's. Questo come conseguenza del rialzo del prezzo del petrolio, dell'apprezzamento dell'euro e della recessione negli Stati Uniti.
Moody's assegna un outlook negativo per 32 societa' del vecchio Continente nel primo trimestre, contro appena undici gruppi che hanno un outlook positivo.
Il rapporto e' di tre a uno, il differenziale piu' ampio dal 2001.

 

 

USA: ++ USA: PIL PRIMI 3 MESI +0,6%, SOPRA LE ATTESE ++

30 Aprile 2008 14:35 ROMA  - di ANSA
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EVITATA ALMENO PER ORA PROSPETTIVA RECESSIONE
(ANSA) - ROMA, 30 APR - Il prodotto nazionale lordo statunitense nei primi tre mesi ha registrato inaspettatamente un tasso di crescita dello 0,6%, lo stesso del quarto trimestre dello scorso anno. Il dato è superiore alle previsioni medie degli economisti ed in ogni caso segnala che il Paese almeno per ora non si trova in recessione. (ANSA).

 

 

MUTUI: OK BRUXELLES A PIANO SALVATAGGIO BANCA TEDESCA

30 Aprile 2008 15:45 BRUXELLES  - di ANSA
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(ANSA) - BRUXELLES, 30 APR - La Commissione europea ha dato il via libera al piano di salvataggio della banca regionale tedesca WestLB, vittima della crisi dei mutui subprime. Si tratta di un aiuto fino a 5 miliardi di euro concesso dalla regione Nord Renania-Westfalia per far fronte a un rischio di esposizione della WestLB valutato in 23 miliardi di euro. Secondo l'Antitrust Ue tale misura rappresenta un aiuto di Stato, ma in linea con le regole comunitarie, visto che la concessione della garanzia è legata a condizioni che limitano nel tempo tale aiuto. "La Commissione - afferma il commissario Ue alla concorrenza, Neelie Kroes - ha dimostrato ancora una volta di potersi muovere molto rapidamente per fornire certezza legale e stabilità finanziaria alle banche in difficoltà. Spero prosegua una buona cooperazione con le autorità tedesche nella futura ristrutturazione di WestLb".(ANSA).

 

 

TASSI USA: LA FED LI ABBASSA DELLO 0.25%

30 Aprile 2008 20.15 BRUXELLES  - di ANSA
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La Banca Centrale americana ha abbassato il tasso sui fed funds di 25 punti base al 2.00%. Si tratta del settimo taglio consecutivo. Rivisto al ribasso dello 0.25% anche il tasso di sconto, al 2.25%. Due voti contrari.
Il Federal Open Market Committee, il braccio operativo della Federal Reserve, ha tagliato il costo del denaro degli Stati Uniti di ¼ di punto percentuale, cioe' 0.25%. Il target sui fed funds scende dunque al 2.00%. Si tratta del settimo taglio consecutivo che segue quello dello 0.75% di meta’ marzo che aveva portato i tassi a breve al 2.25% .
In un'operazione collegata, il Comitato dei Governatori (Board of Governors) ha anche approvato all'unanimita' un abbassamento di 25 punti base del tasso di sconto al 2.25%.

 

 

 

WALL STREET: CHIUDE IN ROSSO, LA FED SGONFIA I LISTINI

30 Aprile 2008 22:10 NEW YORK - di WSI
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Gli indici azionari hanno ceduto interamente i rialzi segnati in mattinata subito dopo la decisione della Federal Reserve di abbassare i tassi d’interesse al 2%, archiviando la seduta in territorio negativo. Il Dow Jones, arrivato a toccare nuovamente la soglia dei 13000 punti durante le contrattazioni (un evento che non si verificava da gennaio), ha ceduto lo 0.10% a 12819, l’S&P500 lo 0.39% a 1385, il Nasdaq ha perso lo 0.55% a 2412. L’inversione di rotta dei listini e’ da ricondurre all’incertezza mostrata dai governatori della banca Centrale in merito allo scenario inflazionistico e dunque alle prossime mosse di politica monetaria. La performance mensile dei listini resta comunque positiva: +4.5% per l'indice industriale, +4.7% per l'S&P500, +5.9% per il tecnologico Nasdaq.
Nel tentativo di promuovere una ripresa della crescita economica, la Banca Centrale Usa ha tagliato per la settima volta consecutiva il target sui fed funds al 2%, estendendo la serie di tagli avviata lo scorso settembre, subito dopo lo scoppio della crisi del credito. Il documento ufficiale che ha accompagnato la decisione non ha pero’ chiarito i dubbi degli operatori sulle prossime azioni di politica monetaria. Da qui le vendite nelle ultime ore di contrattazioni.

La Fed ha dichiarato che "l’economia resta debole" e che "l’incertezza sull’outlook inflazionistico resta elevata". "Molti operatori si aspettavano probabilmente una dialettica piu’ esplicita, in particolar modo in riferimento alla dinamica dei prezzi" ha affermato Scott Wren, equity strategist di A.G. Edwards & Sons. In questo modo la Fed lascia le porte aperte a diverse possibilita’: continuare nella politica espansiva nel caso di un'ulteriore contrazione dell’economia o confermare l’attuale livello dei tassi in caso di una nuova impennata dell’inflazione.

"Non credo che al momento la Fed sappia se agire in un modo o nell’altro" ha dichiarato Diane Dercher, chief economist di Waddell & Reed. "Non penso abbiano (i governatori, ndr) bene in mente quale sara’ la prossima mossa".

A spingere i listini al rialzo nelle prime ore della mattinata era stato il dato preliminare sul Prodotto Interno Lordo del primo trimestre che ha evidenziato una crescita leggermente migliore delle attese. Particolarmente positiva e’ risultata la componente del deflatore, un indicatore delle pressioni inflazionistiche, avanzato in misura inferiore al consensus. Anche l' attivita' manifatturiera nell’area di Chicago e’ cresciuta in misura maggiore del consensus e alcuni segnali positivi sono emersi dal mercato del lavoro.


Sul fronte societario, la banca d’affari Citigroup (C) ha annunciato la vendita di un pacchetto di titoli per un valore di $3 miliardi con l’intento di migliorare il livello dei capitali. Tra le aziende che hanno diffuso le trimestrali in mattinata, sorpresa da General Motors (GM) che ha riportato una perdita inferiore alle attese: il titolo e’ schizzato di quasi il 10%. Risultati migliori delle attese anche per il colosso dei prodotti di largo consumo Procter & Gamble (PG), il cui titolo ha chiuso con un progresso del 2.26%.

Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna giugno hanno archiviato la seduta in ribasso di $2.17 a $114.69 al barile. Ad innescare le vendite sul comparto energetico sono stati gli ultimi dati sulle scorte settimanali che hanno segnalato una crescita nettamente superiore alle attese.

Sul valutario, euro in recupero sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5620. Altro tonfo dell’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno ceduto $11.70 a $865.10 l’oncia. Seduta in progresso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.7590 dal 3.815% di martedi’.
 

 

Fonte - WallStreetItalia.com

 

 

 

BORSA: NEW YORK IN VOLATA DOPO TAGLIO FED, DOW JONES +1,18%

30 Aprile 2008 20:51 ROMA  - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 30 APR - Deciso allungo degli indici di borsa a New York dopo il taglio dei tassi - ampiamente atteso - al 2% da parte della Fed. Il Dow Jones guadagna l'1,15%, lo S&P 500 sale dello 0,72% e il Nasdaq è in rialzo dello 0,62%. (ANSA).

 

 

TASSI: 2 PUNTI DIVARIO BCE-FED,IN EUROPA DENARO COSTA DOPPIO

30 Aprile 2008 20:50 ROMA  - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 30 APR - Dopo la decisione della Federal Reserve di tagliare il tasso sui Fed Fund di un quarto di punto, sale a due punti percentuali il divario fra i tassi di interesse di Eurolandia e quelli degli Usa. Mentre la Banca centrale europea mantiene il tasso principale al 4%, livello cui è inchiodato dal giugno del 2007, la Fed ha continuato a tagliare aggressivamente dopo lo scoppio della crisi dei mutui 'subprime', portando oggi il tasso sui Fed Funds principale negli Usa al 2%.(ANSA).

 

 

MUTUI: PAULSON, VICINA FINE PROBLEMI MA POSSIBILI NUOVI COLPI

30 Aprile 2008 23:07 NEW YORK  - di ANSA
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(ANSA) - NEW YORK, 30 apr - "Siamo vicini alla fine dei problemi di credito". Lo afferma il sottosegretario al Tesoro americano, Henry Paulson,sottolineando comunque che "potrebbe esserci ulteriori colpi per i mercati finanziari". "I mercati si stanno normalizzando", ha aggiunto, evidenziando come il fatto che le banche rafforzino il proprio capitale "é un segnale incoraggiante".

 

 

 
 

     

 

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