PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 07 Aprile 2010

PARTE  2

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La Borsa di Tokyo sale, bene il settore finanziario
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,1% a 11.292,83 punti ed il Topix lo 0,5% a 995,54 punti. Il mercato azionario giapponese ha beneficiato del rally dei titoli del settore finanziario. Tra i bancari Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha guadagnato il 2,7%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) il 2,2% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) il 4,2%. Tra gli assicurativi T&D (JP3539220008) ha chiuso in rialzo del 2,5%, Tokio Marine Holdings (JP3910660004) del 2,7% e Dai-ichi Life (JP3476480003) del 3,5%. I traders hanno osservato che i titoli del settore finanziario giapponese hanno sottoperformato negli ultimi mesi l'intero mercato, la loro moderata valutazione starebbe richiamando ora l'attenzione di molti investitori.
Sumitomo Chemical (JP3401400001) ha guadagnato il 5,5%. Mitsubishi UFJ ha alzato il suo rating sul titolo dell'impresa chimica a "Strong Outperform".
La solidità dello yen ha pesato anche oggi sugli esportatori. Toyota (JP3633400001) ha perso lo 0,4%, Honda (JP3854600008) lo 0,2%, Canon (JP3242800005) lo 0,2%, Panasonic (JP3866800000) lo 0,1% e Sony (JP3435000009) lo 0,7%.
Redazione Borsainside 08:39

 

 

Giappone: Boj, Tassi Invariati a 0,1%; Economia In Ripresa
mercoledì, 7 aprile 2010 08:41 TOKYO
(ASCA) - Roma, 7 apr - La Banca centrale del Giappone ha lasciato i tassi di interesse invariati allo 0,1%. Per la banca centrale, ci sono segnali di ripresa economica che pero' resta debole.

 

 

Banca Mondiale: Alza Previsioni Su Pil Asia 2010 Da +7,8% a +8,7%
mercoledì, 7 aprile 2010 09:00 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 7 apr - L'Asia locomotiva dell'economia mondiale anche nel 2010. La Banca mondiale ha alzato le previsioni sul Pil dell'area portandolo da +7,8% a +8,7%. Nel 2009, la crescita' e' stata pari al 7%, ma senza la Cina il progresso del Pil si sarebbe ridotto all'1,3%, spiega la Banca Mondiale. Prospettive rosee grazie anche alla risposta data da Pechino alla crisi economica: lo scorso anno la Cina ha varato una manovra prociclica di oltre 500 miliardi di dollari. ''Grazie alla Cina, la produzione, le esportazioni e l'occupazione in Asia sono ritornate ai livelli pre-crisi'', scrive la Banca Mondiale.

 

 

07 Aprile 2010 09:32 NEW YORK
PETROLIO ANCORA IN TENSIONE 'GRAZIE' A BANCA MONDIALE E FED
di TELEBORSA
La prima ha rivisto al rialzo il PIL dell'intera regione Asia-Pacifico al 8,7%, mentre la seconda ha dipinto un quadro ottimistico per l'economia Usa. Si attendono oggi i dati sulle scorte, che verranno pubblicati negli Stati Uniti.
Il petrolio naviga ancora a vista degli 87 dollari al barile, restando in tensione grazie all'ottimismo sulla crescita dell'Asia.
La Banca Mondiale, infatti, ha rivisto al rialzo il PIL dell'intera regione Asia-Pacifico al 8,7%, mentre un esponente della banca centrale cinese ha confermato la possibilità di un imminente rialzo dei tassi, per effetto dell'accelerazione della crescita del Paese asiatico.
Un quadro ottimistico è stato dipinto anche dalla Federal Reserve, stando alle Minutes del FOMC pubblicate ieri, anche se resta il cruccio del mercato del lavoro.
Si attendono oggi i dati sulle scorte, che verranno pubblicati dal Department of Energy americano nel pomeriggio. Un po' di cautela è ispirata anche dal progressivo rafforzamento del dollaro, che ha spinto l'euro a 1,338 USD.
Intanto, il contratto di aprile sul light crude scambia a 86,90 dollari al barile, in rialzo di 6 cents rispetto agli 86,84 USD della chiusura di ieri, dopo aver toccato un massimo di 87 dollari.
Da segnalare che l'altro ieri le quotazioni del greggio hanno raggiunto i massimi degli ultimi 17 mesi , spinte dal dato sull’occupazione Usa rilasciato lo scorso venerdì, che ha mostrato il maggior incremento mensile del numero di occupati degli ultimi tre anni.
Nella giornata di ieri, poi, alcuni analisti si sono mostrati cauti sulla performance a breve dei prezzi.
Hiroyuki Kikukawa, analista di Nihon Unicom, ha sottolineato per esempio che si assisterà a "un aggiustamento dei prezzi prima di un nuovo rialzo". L'esperto ritiene infatti che i fondi di investimento, che detengono un grande numero di posizioni lunghe, "avranno bisogno di liquidare prima tali posizioni, per finanziare una nuova ondata di acquisti".

 

 

Spagna,Pmi servizi marzo risale a 51,3, prima crescita in 2 anni
reuters - mercoledì, 7 aprile 2010 09:41 MADRID
Il settore dei servizi in Spagna è cresciuto in marzo per la prima volta in due anni grazie a un aumento di nuovi ordini, sebbene le prospettive restino pessimistiche, secondo l'indagine Pmi.
L'inatteso rialzo dell'indice va in parallelo con il ritorno alla crescita del settore manifatturiero a marzo, il che accresce le speranze di una crescita economica nel primo trimestre dopo la contrazione del 3,6% nel 2009.
L'indice Markit's Purchasing Manager a marzo si è attestato a 51,3 da 47,1 di febbraio. E' dal dicembre 2007 che l'indice non risaliva sopra il livello di 50, spartiacque tra contrazione ed espansione dell'attività.
Il sottoinice relativo ai nuovi ordini è salito a 52,7 da 49,8, il massimo dal settembre 2007.

 

 

Grecia: Esperti Fmi Arrivano Ad Atene Per Fornire Assistenza Su Debito
mercoledì, 7 aprile 2010 - 10:10
(ASCA-AFP) - Atene, 7 apr - Gli esperti del Fondo monetario internazionale sono arrivati ad Atene, mentre peggiora la crisi finanziaria greca. Gli esperti dell'organismo internazionale sono ufficialmente in missione per fornire supporto al governo greco su come combattere il crollo di fiducia e il pericoloso aumento dei tassi d'interesse sul debito attraverso una manovra di bilancio ''draconinana''. Il primo degli incontri in agenda sara' con il ministro delle Finanze greco, George Papaconstantinou. La missione dell'Fmi e' stata richiesta dalla stessa Grecia, alle prese con un deficit di bilancio e debiti per circa 300 miliardi di euro.

 

 

Cina verso rialzo tassi
mercoledì, 7 aprile 2010 10:56 PECHINO
(ANSA) - SHANGHAI, 7 APR - La Cina potrebbe alzare i tassi di interesse nel trimestre in corso e la crescita potrebbe raggiungere il 9,5% quest'anno.Lo scrive il China Securities Journal citando Li Daokui, consigliere della banca centrale che ha detto al giornale che la crescita economica potrebbe superare l'11% nel primo trimestre, ma che rallentera' nella seconda meta' dell'anno. La Cina potrebbe alzare i tassi di interesse se l'inflazione superasse il 3%.

 

 

Eurozona: Pil 4* Trim. Invariato a -2,2% Su Anno
mercoledì, 7 aprile 2010 11:08 BRUXELLES
(ASCA) - Bruxelles, 7 apr - Il Pil dell'Eurozona, nel quarto trimestre dello scorso anno, rimane confermato in ribasso del 2,2% su base annua, invariato su base congiunturale. La precedente stima indicava un progresso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto Eurostat.

 

 

Ocse: Ripresa e' Fragile, Massima Cautela Nell'Exit Strategy
mercoledì, 7 aprile 2010 11:55 PARIGI
(ASCA) - Roma, 7 apr - Segnali di ripresa economica per il gruppo del G7, l'Ocse prevede una variazione su base annua del Pil pari a +1,9% nel primo trimestre e +2,3% nel secondo trimestre. Sono ''migliorate le condizioni finanziarie dei mercato'', scrive l'Ocse nel rapporto previsionale di primavera, ma non mancano fattori di stress finanziario quali la Grecia e Dubai. Le banche hanno rafforzato il capitale, ma ''restano vulnerabili alle perdite sui crediti ed esposte al rischio dei tassi di interesse''. La ripresa economica dell'area Ocse ha beneficiato della performance positiva dei paesi emergenti, ''inclusi Cina, Brasile ed India''. Si sono poi rafforzati i consumi negli Usa e la domanda estera verso il Giappone, i prezzi della case hanno smesso di scendere in diversi paesi ed e ' migliorata la fiducia delle imprese, in particolare quelle non-manifatturiere. Piu' in generale, l'attivita' economica ha ripreso vigore dal quarto trimestre del 2009, ''con l'eccezione dell'Eurozona'', che comunque nel primo trimestre vedra' una crescita del Pil pari a +0,9% su base annua, nel secondo trimestre +1,9%. Ma nel primo semestre del 2010, la crescita sara' piu' forte negli Usa e piu' debole in Giappone e nell'Eurozona. Moderata dinamica inflazionistica nonostante i recenti aumenti dei prezzi delle materie prime. Uno scenario macroeconomico incoraggiante ma che, a detta dell'Ocse, non autorizza fughe in avanti. ''La fragilita' della ripresa e del mercato del lavoro come possibili nuove tensioni finanziarie sottolineano la necessita' di adottare la massima cautela nel rimuovere gli stimoli economici'' avverte l'Ocse. Insomma governi da un lato e banche centrali dall'altro dovranno considerare le condizioni oggettive dell'economia prima di ritirare le misure di sostegno. Le banche centrali hanno ''gia' iniziato a drenare liquidita' dal mercato'', i governi dovranno invece iniziare la correzione dei conti pubblici dal 2011, ma senza compromettere la ripresa economica.

 

 

La Borsa di Shanghai frena, Hong Kong chiude in forte rialzo
Quasi tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,3% a 3.148,22 punti. Sul mercato azionario cinese hanno pesato i nuovi timori relativi ad una possibile stretta monetaria. Li Daokui, il consigliere della Banca Centrale cinese, ha dichiarato al "China Securities Journal", che la Cina potrebbe alzare nel corrente trimestre i suoi tassi d'interesse se i prezzi al consumo dovessero superare il 3%. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,2%, Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,7%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,2% e Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) lo 0,9%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha perso l'1,5%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 2,5% e Gemdale (CNE000001790) l'1,9%. Tra i titoli dei produttori di carbone China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha perso l'1,1% e Datong Coal (CNE000001MZ6) l'1,5%. Tra i titoli dei produttori di rame Jiangxi Copper (CN0009070615) ha perso l'1,1% e Yunnan Copper (CNE000000W13) l'1,4%. Il prezzo del metallo rosso è calato oggi a Shanghai.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,8% a 21.928,77 punti. La piazza finanziaria della città costiera era rimasta ferma durante le scorse sedute ed ha quindi "recuperato" oggi i guadagni registrati dalle altre borse internazionali. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha guadagnato lo 0,8%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,6%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,4% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) l'1,7%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato l'1,8%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l'1,4%, Sino Land (HK0083000502) lo 0,8% e Hang Lung Properties (HK0101000591) il 2,5%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato l'1,7% e CNOOC (HK0883013259) il 6,4%. Il prezzo del petrolio ha superato ieri a New York temporaneamente quota $87.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,2%, il Taiex a Taipei lo 0,4%, lo Straits Times a Singapore lo 0,4% e il Kospi a Seul lo 0,1%.
Redazione Borsainside 12:26

 

 

Grecia: Commissione Ue, Nessuna Richiesta Di Aiuto Da Atene
mercoledì, 7 aprile 2010 12:55 ATENE
(ASCA-MarketNews) - Bruxelles, 7 apr - Il portavoce della Commissione Ue ha spiegato che a Bruxelles non e' ''a conoscenza di alcun cambiamento nel piano di aiuti finanziari alla Grecia''. Un modo per smorzare le illazioni che circolano sul mercat circa l'intenzione di Atene, peraltro smentita dal governo greco, di ammorbidire le condizioni di accesso ai prestiti Ue-Fmi. Il portavoce ha ricordato come l'accordo sia ''stato negoziato ai piu' alti livelli'' precisando, poi, che il paese ellenico finora ''non ha richiesto alcun prestito sul quale peraltro c'e' un accordo sulle modalita' di calcolo degli interessi''. Uno degli interrogativi del mercato e' proprio sul calcolo degli interessi. Quando i rendimenti sul debito pubblico greco erano saliti al 5%, Atene aveva detto che le sarebbe stato difficile finanziare il rinnovo del debito in scadenza a tassi cosi' elevati. Poi, dopo l'accordo con Ue-Fmi, Atene si e' rifinanziata a tassi superiori al 6%, ma oggi si viaggia a ridosso del 7%.

 

 

Grecia, banche chiedono restanti fondi pacchetto aiuti
reuters - mercoledì, 7 aprile 2010 13:05 ATENE
Le banche greche hanno chiesto l'autorizzazione ad accedere ai restanti fondi del pacchetto di sostegno agli istituti di credito istituito dal governo nel 2008. Lo ha detto il ministro delle Finanze greco George Papaconstantinou.
"Le banche hanno chiesto di usare i restanti fondi del piano di sostegno" ha detto il ministro ai giornalisti.
Attualmente restano circa 17 miliardi di euro dei 28 miliardi messi a disposizione degli istituti dal precedente governo conservatore

 

 

Usa: Crollano Richieste Di Mutui -11% e Rifinanziamenti -16,9%
mercoledì, 7 aprile 2010 13:12 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 7 apr - Mercato immobiliare Usa di nuovo in calo nella settimana conclusa lo scorso 2 aprile. Su base settimanale le richieste di mutui ipotecari sono scese dell'11%, le richieste di rifinanziamento dei mutui in essere sono scese del 16,9%. Lo comunica la Mortgage Bankers Association.

 

 

 
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..... Cina - Edizione Pechino ..... Giappone - Edizione Tokyo ..... India - New Delhi .....
 
 

 

Fondi: a Marzo Corrono Gli Obbligazionari. Fuga Dalla Liquidita'
mercoledì, 7 aprile 2010 13:22 MILANO
(ASCA) - Roma, 7 apr - A marzo raccolta positiva di 1,86 miliardi di euro per il sistema dei fondi investimento. Lo ha reso noto Assogestioni. I Fondi Obbligazionari mettono a segno una raccolta di oltre 3 miliardi e detengono oggi asset superiori a 173 miliardi di euro, pari al 40% circa del patrimonio investito in fondi. Raccolta in forte crescita rispetto al precedente periodo di rilevazione per i Fondi Flessibili che possono contare su flussi netti pari a 852 milioni di euro. Il patrimonio supera la soglia dei 60 miliardi di euro, il 13,5% degli asset dell'intero settore. Bilanciati postivi per 826 milioni, il patrimonio detenuto in questi prodotti e' oggi pari a 19,3 miliardi, il 4,3% del patrimonio investito in fondi comuni. I Fondi Hedge tornano in territorio positivo con una raccolta di 31 milioni di euro. Il conteggio degli asset indica un valore prossimo a 14,3 miliardi, pari a poco piu' del 3% del patrimonio complessivo. Per Fondi Azionari deflussi netti, in calo rispetto allo scorso mese, pari a 12 milioni di euro. Il patrimonio e' in crescita e al momento della rilevazione vale oltre 97 miliardi di euro, il 22% circa degli asset. Si appesantiscono i deflussi registrati dai Fondi di Liquidita', che nel corso del mese di marzo registrano riscatti per circa 3 miliardi di euro. Il patrimonio della categoria e' oggi fermo a 80 miliardi di euro, il 18% del totale. I Fondi di diritto Estero sono nuovamente protagonisti del risultato di raccolta. Il loro contributo provvisorio e' di circa 2,8 miliardi di euro, mentre gli asset stimati sono oggi pari al 52% del patrimonio complessivo, equivalente a oltre 231 miliardi di euro. Sull'ammontare totale dei flussi provenienti da questa tipologia di prodotti 2,7 miliardi circa giungono dall'apporto offerto dai fondi promossi da Gruppi italiani. E' di 116 milioni di euro il contributo dei Gruppi esteri. I deflussi registrati dai Fondi di diritto Italiano gravano sul bilancio finale per 930 milioni di euro. Gli asset di questa tipologia di prodotti ammontano oggi a 213 miliardi di euro, il 48% del patrimonio. I prodotti domestici promossi da Gruppi italiani accusano nel corso del mese deflussi per oltre 811 milioni di euro. Negativo per 119 milioni di euro l'apporto proveniente dai fondi di diritto italiano promossi da Gruppi esteri.

 

 

Cina, domani emissione 15 mld Yuan
mercoledì, 7 aprile 2010 13:33 PECHINO
(ANSA) - ROMA, 7 APR - La Cina ha annunciato per domani l'emissione di titoli a tre anni per un ammontare di 15 miliardi di yuan (circa 2,2 miliardi di dollari).All'operazione faranno seguito altre emissioni ogni due settimane. E' la prima volta dal giugno 2008 che la Cina mette sul mercato questa tipologia di titoli, alimentando le speculazioni secondo cui Pechino si appresta ad alzare i tassi di interesse e a consentire una rivalutazione della moneta.

 

 

Grecia: Rendimento Titoli 10 Anni a 7,15%. Spread Con Bund a Top Storico
mercoledì, 7 aprile 2010 14:57 ATENE
(ASCA) - Roma, 7 apr - Nuovo crollo dei titoli di Stato della Grecia. Il rendimento dei decennali e' salito al 7,15%, portando lo spread nei confronti del rendimento del bund decennale tedesco (3,08%) a 407 punti. Si tratta del nuovo picco storico. Il mercato continua a scommettere al ribasso per vedere ''se il prestito Fmi e quelli bilaterali dei paesi dell'Eurozona sono un bluff'', commenta un trader. Questa mattina la Commissione Ue ha ridabito di non essere a conoscenza di alcun tentativo da parte della Grecia per ammorbidire le condizioni di accesso ai prestiti di ''ultima istanza'', prestiti peraltro non ancora richiesti da Atene. Ad Atene sono giunti gli esperti dell'Fmi, per ora impegnati solo in consulenza tecnica per la gestione dei conti pubblici. Atene ha registrato nel 2009 un deficit/pil pari al 12,7% ed ha varato misure per ridurre il rapporto all'8,7% a fine 2010. Obiettivo difficilmente realizzabile, a detta degli analisti, se gli interessi sul debito pubblico dovessero rimanere cosi' elevati.

 

 

Oro: Ai Massimi Da 5 Settimane Spinto Da Timori Eurozona
mercoledì, 7 aprile 2010 - 15:31
(AGI) - Londra, 7 apr. - I prezzi dell'oro sono saliti ai massimi da cinque settimane in Europa spinti da una robusta domanda e dai timori degli investitori circa l'Eurozona, che hanno indotto a diversificare le scelte preferendo il lingotto. Lo 'spot gold' ha raggiunto un picco di 1.145,55 dollari per oncia rispetto ai 1.133,20 dollari di ieri a New York.

 

 

Gm: Chiude 2009 Con Perdite Per 4,3 Mld Dollari
mercoledì, 7 aprile 2010 - 16:06
(ASCA-AFP) - Chicago, 7 apr - General Motors (NYSE: GM - notizie) ha fatto registrare nel 2009 una perdita di 4,3 miliardi di dollari. La casa automobilistica di Detroit (DETROIT.SN - notizie) ha pero' annunciato di attendersi un ritorno all'utile gia' per quest'anno.

 

 

Crisi: Greenspan, Congresso Usa Pieno Di Amnesie
mercoledì, 7 aprile 2010 17:16 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 7 apr - L'ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, non ci sta a finire sul banco dei responsabili dalla crisi finanziaria scoppiata a meta' 2008. Ascoltato dalla commissione di inchiesta del Congresso Usa che deve investigare sulle cause della crisi, Greenspan ha affermato: ''La causa fondamentale della crisi e' stata va ricercata nella fine della guerra fredda. La caduta del Muro di Berlino determino' il boom delle export dai paesi emergenti e di un tasso di crescita dell'economia mondiale che favori' molti squilibri commerciali tra i paesi, come nel caso di Cina e Stati Uniti. Questi squilibri hanno giocato un ruolo nella crisi'' attraverso un eccezionale afflusso di capitali sui mercati finanziaria che ha contribuito a tenere bassi i tassi di interesse negli Usa e a gonfiare la bolla degli immobili. Ma Greenspan ha rifiutato l'accusa che la sua politica monetaria di bassi tassi di interesse abbia contribuito alla crisi, ''la politica monetaria agisce sui tassi a breve termine, non su quelli a lungo termine'', che sono fissati dal mercato e regolano la domanda di mutui. Poi l'ex banchiere centrale ha ricordato al Congresso ''le pressioni'' per aumentare l'esposizione delle agenzie governative nelle cartolarizzazioni dei mutui subprime. L'enorme quantita' di mutui acquistati da Fannie Mae (NYSE: FNM - notizie) e Freddie Mac (NYSE: FRE - notizie) non e' stata resa pubblica fino al 2009 ''nonostante nel 2004 avessi avvertito il Congresso sui pericoli di questa continua espansione'', ha proseguito Greenspan. Poi, la stoccata: ''Vedo un Congresso dove emergono un mucchio di amnesie''.

 

 

07 Aprile 2010 17:20 NEW YORK
LAVORO: AZIENDE AMERICANE PRONTE AD ASSUMERE
di WSI
Gli AD hanno piu' fiducia nella ripresa economica. Sono sempre di piu' le societa' (29% del totale) che si preparano accogliere nuovo personale a bordo nei prossimi sei mesi. Per la prima volta in due anni le assunzioni stimate superano i licenziamenti.
Gli AD delle societa' di Wall Street hanno piu' fiducia nella ripresa economica. Lo dimostra il fatto che il numero delle aziende che si preparano accogliere nuovo personale a bordo nei prossimi sei mesi ha superato per la prima volta in due anni quelle che invece hanno intenzione di annunciare nuovi licenziamenti.
Da un sondaggio pubblicato mercoledi' e' emerso che il 29% degli AD americani ha reso noto alla Tavola Rotonda aziendale (l'associazione Business Roundtable) di avere intenzione di assumere nuovo personale negli Stati Uniti nei prossimi sei mesi. La percentuale risulta superiore a quella dei dirigenti che invece si sono detti pronti ad apportare altri tagli (21%).
Si tratta della prima volta dal primo trimestre del 2008 che i nuovi posti di lavoro previsti superano i licenziamenti all'orizzonte. E' un cambiamento fondamentale per la maggiore economia mondiale, nonche' il nodo cruciale della fase di ripresa dalla recessione piu' grave degli ultimi settant'anni.
La maggior parte dei CEO - il 73% - scommette su incremento dei ricavi nei prossimi sei mesi, e quasi la meta' - 47% - e' convinta che sia giunto il momento di aumentare le spese in conto capitale nello stesso lasso di tempo.
"Il miglioramento dell'outlook occupazionale e' il risultato di un incremento della domanda", sostiene Ivan Seidenberg, CEO di Verizon Communications e presidente del Tavola Rotonda. "Abbiamo riscontrato dei segnali dal settore retail, secondo cui diversi AD stanno pensando ad assumere, perche' vedono che la domanda sta aumentando". Seidenberg ha sottolineato che di solito avviene l'inverso. La crescita del fatturato e delle spese in conto capitale, entrambe cresciute nel primo trimestre, tendono infatti ad aumentare prima che le assunzioni riprendano a crescere di numero.
La prossima settimana gli investori avranno l'occasione di dare uno sguardo piu' approfondito a come Corporate America si sta comportando e soprattutto come si comportera'. Riporteranno infatti i conti fiscali big del calibro di Alcoa, JP Morgan Chase, Google e General Electric.
Le societa' facenti parte dell'associazione che sostiene iniziative volte a sostenere la competitività dell’America nella comunita' industriale, 105 delle quali hanno partecipato al sondaggio nel periodo compreso tra il 15 e il 30 marzo, producono circa $6000 miliardi di fatturato complessivo e hanno alle proprie dipendenze oltre 12 milioni di persone.

 

 

Geithner apre a maggior ruolo dello yuan a livello internazionale
BlueTG.it - mercoledì, 7 aprile 2010 - 17:44
L’apertura di Pechino (che in giornata ha confermato l’intenzione di emettere titoli a 3 anni per un importo di 15 miliardi di yuan entro le prossime due settimane) ad una rivalutazione dello yuan non lascia indifferente Washington e non sarà un caso se il segretario al Tesoro Timothy Geithner in una intervista a Bloomberg Television da Mumbai ha parlato oggi di un “ruolo più vasto” che lo yuan acquisirà a livello internazionale nei prossimi anni a seguito della sempre maggiore aperture della Cina “al mondo” e all’economia di mercato.

 

 

Borse europee: Chiusura negativa, vendite su auto, banche e commodities
Tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,3%, il DAX a Francoforte lo 0,5%, il CAC40 a Parigi lo 0,7%, il FTSE MIB a Milano lo 0,8% e lo SMI a Zurigo lo 0,6%. I nuovi timori relativi alla crisi della Grecia hanno fatto scattare oggi delle prese di beneficio sulle piazze finanziarie del Vecchio Continente.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso lo 0,7%, Deutsche Bank (DE0005140008) l'1,5%, BNP Paribas (FR0000131104) il 2,8%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l'1,8% e Credit Suisse (CH0012138530) l'1,9%. Le banche greche hanno chiesto al Ministro delle Finanze George Papaconstantinou di accedere ai restanti fondi del pacchetto di salvataggio da €28 miliardi lanciato nel 2008 dal precedente Governo. I loro titoli sono di conseguenza affondati ad Atene.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso l'1,2%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,6%, Kazakhmys (GB00B0HZPV38) l'1,7%, Rio Tinto (GB0007188757) l'1,8% e Xstrata (GB0031411001) lo 0,6%. I prezzi dei metalli di base sono calati oggi a Londra. Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in ribasso dello 0,6%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dello 0,3%, Eni (IT0003132476) dell'1,9% e Total (FR0000120271) dell'1,1%. Il prezzo del petrolio è risceso nel pomeriggio a New York fino a circa $86.
Male anche il settore dell'auto. Daimler (DE0007100000) e Renault (FR0000131906) - Nissan (JP3672400003) hanno confermato oggi di aver raggiunto un accordo su un'alleanza strategica. Daimler ha perso lo 0,2% e Renault l'1%. Un classico "sell on the news". Tra gli altri titoli del comparto BMW (DE0005190003) ha chiuso in calo dell'1,7%, Fiat (IT0001976403) del 2,2%, Peugeot (FR0000121501) dello 0,5% e Volkswagen (DE0007664005) dello 0,7%.
ThyssenKrupp (DE0007500001) ha guadagnato l'1,5%. Morgan Stanley ha alzato il suo rating sul titolo del gruppo industriale tedesco da "Underweight" ad "Overweight".
Saint Gobain (FR0000125007) ha guadagnato a Parigi l'1,6%. Goldman Sachs ha alzato il suo rating sul titolo del gigante dei materiali per le costruzioni da "Sell" a "Neutral".
Carrefour (FR0000120172) ha guadagnato l'1,1%. Secondo delle voci di stampa il colosso della distribuzione potrebbe cedere la sua catena di supermercati discount in Portogallo.
Nokia (FI0009000681) ha guadagnato lo 0,8%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo del primo produttore al mondo di cellulari da "Neutral" a "Buy".
Man Group (GB00B16BRD58) ha chiuso a Londra in rialzo il 6,1%. Il gruppo britannico ha annunciato che il valore netto degli assets del suo principale fondo AHL è aumentato la scorsa settimana del 3,8%.
Redazione Borsainside 18:29

 

 

07 Aprile 2010 20:12 NEW YORK
BERNANKE: STABILITA', MA NON SIAMO FUORI DA TUNNEL
di Agi
Dopo aver sofferto la recessione piu' grave dagli anni '30, l'economia americana si e' stabilizzata ed e' tornata a crescere. I problemi del mercato immobilare e del lavoro, tuttavia, sono tanti e rappresentano la vera sfida per gli Stati Uniti.
L'artimetica parla chiaro: l'economia Usa "non e' ancora uscita fuori dal tunnel". Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke, secondo il quale c'e' ancora vento contrario: l'occupazione soffre e anche il settore immobiliare deve avviare una ripresa convincente.
Nei commenti preparati per la comunita' industriale in un intervento tenuto a Dallas, il numero uno della Banca Centrale ha precisato di non vedere ancora segnali di una "ripresa sostenuta" nel mercato immobiliare, aggiungendo che i pignoramenti continuano a crescere. Anche il real estate commerciale resta un punto debole.
Ma i problemi piu' gravi sono quelli del mercato del lavoro. Anche se il numero di licenziamenti e' diminuito ultimamente le assunzioni sono ancora poche. Bernanke ha fatto notare che il tasso di disoccupazione, attualmente fermo al 9.7%, e' ancora vicino ai livelli piu' alti dagli anni '80.

 

 

07 Aprile 2010 21:10 NEW YORK
USA: TASSI BASSI A LUNGO RISCHIANO DI CREARE BOLLE
di WSI
Il falco della Fed, Thomas Hoening, lancia l'allarme: un periodo prolungato di tassi ai minimi record e' il modo migliore per provocare la creazione di un boom creditizio e inevitabilmente di un suo scoppio. L'ideale e' alzare il benchmark all'1%.
Un periodo prolungato di tassi di interesse ai minimi record e' il modo migliore per provocare la creazione di pericolose bolle. Per questo l'ideale sarebbe alzare i tassi di riferimento all'1%, il che avrebbe il doppio effetto benefico di mantenere il costo del denaro su livelli estremamente bassi e allo stesso tempo manderebbe un segnale chiaro che la politica monetaria troppo accomodante per rispondere alla crisi e' ormai acqua passata.
Lo ha detto Thomas Hoening, uno degli esponenti votanti del comitato di politica monetaria della Federal Reserve, precisando che se mantenuti su livelli cosi' bassi per tanto tempo, i tassi di interesse incoraggiano la messa in atto di operazioni finanziarie rischiose. Il consiglio e' quello di alzare il costo del denaro per prevenire la creazione - e lo scoppio - di un'altra bolla.
"Sono convinto che mantenere lo status quo sui tassi a questi livelli cosi' bassi per un periodo prolungato incoraggi la formazione di bolle, perche' privilegia il debito sull'equilibrio e i consumi sui risparmi", ha dichiarato ad una comunita' industriale il presidente della Fed di Kansas City Thomas Hoenig, noto falco del FOMC.
"Anche se non si sa da dove la bolla potrebbe emergere, se lasciate cosi' come sono le condizioni attuali invitano ad un boom creditizio e, inevitabilmente, ad uno scoppio della bolla".
Per due volte Hoening ha votato contro la decisione della Fed di mantenere i tassi guida allo 0-0.25% per un periodo di tempo prolungato, suggerendo che non e' piu' necessario avere le mani legate in un contesto di ripresa economica.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Sale solo Praga
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso.
Dopo nove sedute positive di fila l'indice RTS ha perso a Mosca l'1,2% a 1.613,88 punti. I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri e sono stati al di sotto della media. Il calo dei prezzi delle materie prime ha fatto scattare delle prese di beneficio sulla piazza finanziaria russa. LUKoil (RU0009024277) ha perso lo 0,1%, Transneft (RU0009091573) il 4,2%, Gazprom (RU0007661625) l'1,3%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il 3,4% e Sberbank (RU0009029540) l'1,7%. Raspadskaya (RU000A0B90N8) ha guadagnato controtendenza l'1%.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,1% a 25.307,34 punti. Anche nella capitale ungherese alcuni investitori hanno realizzato oggi i loro benefici. OTP Bank (HU0000061726) ha perso lo 0,3%, MOL (HU0000068952) lo 0,5% e Magyar Telekom (HU0000016522) l'1,2%. Gedeon Richter (HU0000067624) ha guadagnato il 2%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,6% a 1.243,20 punti. Le vendite al dettaglio sono calate a febbraio nella Repubblica Ceca meno di quanto atteso dagli economisti. La bilancia commerciale ceca ha raggiunto inoltre a febbraio un surplus. Tra i titoli del PX Erste Group Bank (AT0000652011) ha guadagnato l'1,1%, Komercni Banka (CZ0008019106) lo 0,6%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) lo 0,9% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) l'1%. NWR (NL0006282204) ha perso il 2,1%, Unipetrol (CZ0009091500) è rimasto invariato.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dello 0,6% a 43.307,98 punti. Tra i titoli dei produttori di materie prime PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso l'1,9% e KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) l'1%. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1%, BRE Bank (PLBRE0000012) lo 0,7% e BZW Bank (PLBZ00000044) lo 0,4%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha chiuso invariato.
Redazione Borsainside 21:55

 

 

Le borse di San Paolo e Città del Messico chiudono in ribasso
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,4% a 70.792,94 punti. Il calo dei prezzi dei metalli di base ha pesato sui titoli dei produttori d'acciaio. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) lo 0,5% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) l'1,6%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in calo dello 0,8%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York l'1,1%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato controtendenza lo 0,5%. Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha perso lo 0,9% e Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) lo 0,2%. Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) ha guadagnato lo 0,1%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,5% a 33.632,35 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,1%, Cemex (MXP225611567) il 3,2% e Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,9%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha guadagnato l'1,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l'1,3%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,1% e l'IBVC a Caracas lo 0,6%. Il General a Lima e l'IGBC a Bogotà hanno guadagnato rispettivamente lo 0,1% e lo 0,8%.
Redazione Borsainside 00:28

 

 

 
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WALL STREET: NERVOSA BORSA IPERCOMPRATA SUL BREVE?

07 Aprile 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Pesano i rialzi del dollaro. La moneta unica paga l'attivita' economica stagnante della zona euro. Deludono i conti di Monsanto. Focus sugli interventi di Bernanke e di Geithner, che a Pechino affrontera' la questione dello yuan debole.
Partenza debole per la Borsa a stelle e strisce, con il Dow Jones che rimane inchiodato sotto la soglia psicologica degli 11000 punti. L'indice delle blue chip cede lo 0.21% a quota 10947.17, il Nasdaq lo 0.2% in area 2431.89, mentre l'S&P 500 lascia sul campo lo 0.1% a 1187.68 punti.

Intanto prosegue il momento positivo del dollaro questa mattina. La prestazione del biglietto verde ha messo pressione sui listini e sulle materie prime, anche se entrambi i gruppi di asset sono riusciti a recuperare dai minimi di seduta.

Al momento il biglietto verde avanza dello 0.4% contro le principali valute concorrenti. Gran parte dei rialzi sono dovuti alla debolezza dell'euro, che ha perso terreno sulla scia delle notizie secondo cui l'attivita' economica della zona euro e' rimasta in stallo nel quarto trimestre.

Agli operatori non sono piaciuti gli ultimi commenti degli analisti di mercato, secondo cui i listini azionari sarebbero ipercomprati sul breve termine. Alcuni suggeriscono che un segnale chiaro e' il calo dell'ampiezza dei guadagni. Tra i settori piu' ipercomprati spicca il caso dell'acciaio il cui fondo comune ETF viaggia di oltre il 16% sopra la media dei 50 giorni.

Il calendario macro odierno e' abbastanza scarno, ma piu' di un esponente della Federal Reserve prendera' la parola. L'unica pubblicazione del governo riguarda la lettura del credito al consumo di febbraio, prevista alle 21 italiane. Le cifre dovrebbero mostrare un calo di $1 miliardo dopo il rialzo di $5 miliardi di gennaio. Alle 16:30 verranno invece rese noti i dati sulle scorte di petrolio settimanali.

Nell'arco di due ore si svolgeranno tre interventi di altrettanti esponenti della Banca Centrale Usa, a cominciare dal numero uno della Fed di New York Fed William Dudley, alle 18:15 italiane. Alle 13 italiane sara' quindi la volta del presidente della Fed Ben Bernanke, il cui discorso sara' incentrato sulle sfide che l'economia Usa si trovera' a dover affrontare, mentre un'ora dopo interverra' il "falco" e numero uno della Fed di Kansas City Thomas Hoening.

Grande attenzione sara' rivolta anche al viaggio del Segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner a Pechino, dove con ogni probabilita' verra' affrontata una delle questioni piu' calde per l'economia mondiale: lo yuan debole.

All'interno della sfera societaria, fari puntati su Goldman Sachs, con la banca d'affari che in una lettera agli investitori dovrebbe rendere noto di non aver messo i propri interessi davanti a quelli dei suoi clienti.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la societa' neyorchese ha ribadito di non aver scommesso contro i propri clienti, servendosi di posizioni short prima che il mercato immobiliare residenziale collassasse.

Daimler, Nissan e Renault nel frattempo hanno annunciato un'alleanza sulle auto di piccola cilindrata, che prevede l'acquisto di una quota di minoranza da parte di ognuna delle parti coinvolte.

In ambito di conti, Monsanto non ha centrato le attese e i titoli pagano dazio in avvio. Il secondo trimestre fiscale (periodo dicembre-febbraio) si e' chiuso con un utile di $0.03 peggiore delle previsioni, mentre il fatturato e' sceso del 3.6% anno su anno, attestandosi a $3.89 miliardi a fronte dei $3.93 previsti dal consensus. Oggi sono attese inoltre le trimestrali di Family Dollar e dopo la chiusura dei mercati di Bed Bath and Beyond.

Sul fronte M&A l'australiana Macarthur Coal ha respinto un'offerta da $3.27 miliardi messa sul piatto dall'azienda mineraria statunitense Peabody Energy, con gli analisti che ritengono che ora Peabody dovra' alzare l'offerta di circa il 10% se vorra' avere successo.

Sugli altri mercati, il differenziale tra bund tedeschi e bond greci aggiorna i massimi storici, con l'obbligazionario greco che e' sempre piu' in tensione mentre prende il via la missione del FMI, i cui esperti hanno visto stamane il ministro delle Finanze Papacostantinou e il suo staff.

Nella mattinata Usa lo spread tra i decennali, titoli di riferimento, ha
toccato i 412 punti base, ovvero il nuovo massimo da quanto e' stato creato l'euro. Il titolo in pratica paga un interesse del 7.2%, ovvero ben 4.12 punti percentuali in piu' del corrispondente bund tedesco. Contestualmente il costo
per assicurare il Cds greco a cinque anni contro il rischio default e' aumentato a 401.2 punti base dai 392.6 della vigilia.

Nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna maggio retrocedono di $0.25 attestandosi a quota $86.62 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3353 (-0.34%). L'oro guadagna $7.10 in area $1143.10 l’oncia. In lieve progresso i titoli di stato, il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.9580% in calo di 1 punto base dal 3.9680% della chisura di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: TEME PER LA GRECIA, GUARDA A BERNANKE

07 Aprile 2010 18:00 NEW YORK - WSI
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I problemi del debito sovrano e l'attesa per l'esito dell'asta del decennale contribuiscono al tono negativo della prima parte di seduta. Dollaro forte. Incertezza aspettando l'intervento del numero uno della Fed a Dallas.
I listini azionari americani tagliano il traguardo di meta' giornata in calo, con i problemi del debito greco e l'asta del decennale che contribuiscono in maniera decisiva al tono negativo della prima parte di seduta.

Gli investitori intanto attendo con ansia di ascoltare l'intervento del numero uno della Federal Reserve sulle condizioni economiche. Ben Bernanke prendera' la parola a Dallas intorno alle 19 italiane.

Il Dow cede oltre 20 punti. A guidare i ribassi sul paniere delle blue chip sono Verizon (2.5%), Procter & Gamble (-0.7%) e 3M (-0.37%). In controtendenza invece Cisco (0.8%) e Bank of America (+1%).

A livello di comparti, le banche sono migliorate negli ultimi scambi dopo che Goldman ha rivisto al rialzo l'outlook di alcuni istituti regionali, tra cui KeyCorp (+1.2%), che e' stata promossa a Buy da Neutral. Il settore tecnologico ha dato segnali di solidita', con Micron Technology (+2%) e Palm (+13%) che si mettono in bella mostra.

Tra i gruppi che stanno facendo peggio dell'andamento generale del mercato figurano gli industriali (BA -1.1%, MMM -1.1%), i finanziari, gli energetici, i produttori di materie prime, il settore dell'energia solare e dei casino'. La lettera colpisce anche il comparto agrochimico, penalizzato dai conti deludenti del colosso Monsanto.

Dopo aver marciato in rialzo per le ultime cinque settimane, con gli indici principali che hanno raggiunto i livelli piu' alti di un anno e mezzo e il Dow che si e' portato a stretta distanza dalla soglia degli 11000 punti, il mercato ha rallentato il passo nelle ultime sedute.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Gold Miners- GDX +3.2%, Solar Energy-TAN +2.0%, Jr Gold Miners-GDXJ +2.0%, Gold-GLD +1.5%, Silver-SLV +1.3% Volatility-VXX +1.1% (a livello industriale). A livello regionale: Turkey-TUR +1.6%, Egypt-EGPT +0.5%, Chile-ECH +0.3%. Le peggiori: Natural Gas-UNG -1.6%, Oil Services-OIH -1.1%, REITs-IYR -1.0%, Steel-SLX -1.0% (a livello industriale). A livello regionale: Italy-EWI -1.6%, Israel-EIS -1.6%, Poland-PLND -1.4%, Netherlands-EWN -1.3%, Russia-RSX -1.3%, France-EWQ -1.2%.

Alle 18:45 (12:45 EDT) circa il volume di scambio e' di 424 milioni di pezzi al NYSE e 1.24 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1143 a 1782 al Nyse e 1160 a 1412 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 270 a 6 al NYSE e 141 a 9 al Nasdaq.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

WALL STREET: CHIUDE SUI MINIMI SEDUTA, PAURA PER CONSUMI

07 Aprile 2010 22:01 NEW YORK - WSI
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Inaspettato calo del credito al consumo in febbraio. Pfizer e BofA in bella mostra. Tengono meglio i finanziari e i titoli hi-tech. A detta di molti analisti i mercati si sono spinti troppo in la'. Non aiuta il dollaro forte. Dow -0.66%, Nasdaq -0.23%
Chiusura di seduta negativa a New York, con gli investitori afflitti dai timori circa l'impatto della crisi greca sulla ripresa economica mondiale e dai commenti di diversi analisti di mercato, secondo cui i listini azionari sarebbero ipercomprati sul breve termine. Alcuni suggeriscono che un segnale chiaro che va in questa direzione e' rappresentato dal calo dell'ampiezza dei guadagni realizzati nelle scorse sedute.

I listini sono peggiorati nel pomeriggio, scivolando sui minimi di seduta, dopo il calo inatteso del credito al consumo in febbraio. Il Dow Jones ha perso lo 0.66% a 10897.37 punti, il Nasdaq lo 0,23% in area 2431.16, mentre l'S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0.59% in area 1182.44.

Tra i settori piu' ipercomprati spicca il caso dell'acciaio il cui fondo comune ETF viaggia di oltre il 16% sopra la media dei 50 giorni. Concentrandosi su un'analisi settoriale, le aziende energetiche e delle telecomunicazioni segnano il passo, mentre tecnologici e finanziari si distinguono in positivo. La lettera colpisce il comparto chimico, penalizzato dai conti deludenti del colosso Monsanto.

Sulle banche ha funto da catalizzatore l'ottimismo paventato da Goldman circa l'outlook degli istituti regionali, tra cui KeyCorp, che e' stata promossa a Buy da Neutral.

Intanto un navigato analista ha spiegato perche' preferisce come Buy a lungo Citigroup, Goldman Sachs e Bank of New York, ma ha anche precisato che gli utili degli istituti finanziari deluderanno le attese nel primo trimestre.

Palm corre spinta dalle speculazioni secondo cui la produttrice di palmari sia diventate un target invitante per un eventuale takeover. In denaro anche Micron Technology.

All'interno del paniere delle blue chip si mettono in evidenza la societa' farmaceutica Pfizer e l'istituto Bank of America. A guidare i ribassi sul Dow sono Verizon, American Express ed Alcoa.

In ambito di trimestrali, General Motors ha perso $3.4 miliardi nel quarto trimestre del 2009, su ricavi pari a $32.3 miliardi. La casa automobilistica, che si sta rimettendo in fretta in salute dopo essere finita sull'orlo del collasso l'anno scorso, ha annunciato che intende restituire al governo i prestiti ricevuti entro giugno, ovvero cinque anni prima del previsto.

Family Dollar ha riportato utili e fatturato in crescita e superiori alle stime. I profitti sono aumentati del 33% a quota $112.2 milioni, rispetto agli $84.1 milioni di un anno prima. I conti, uniti al miglioramento dell'outlook, hanno giovato i titoli in Borsa.

Di tutt'altro tenore la prova di Monsanto. Il colosso chimico non ha centrato le attese e i titoli pagano dazio in avvio. Il secondo trimestre fiscale (periodo dicembre-febbraio) si e' chiuso con un utile di $0.03 peggiore delle previsioni, mentre il fatturato e' sceso del 3.6% anno su anno, attestandosi a $3.89 miliardi a fronte dei $3.93 previsti dal consensus. A mercati chiusi sara' la volta di Bed Bath and Beyond.

Sempre all'interno della sfera societaria, fari puntati su Goldman Sachs, con la banca d'affari che in una lettera agli investitori dovrebbe rendere noto di non aver messo i propri interessi davanti a quelli dei suoi clienti.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la societa' newyorchese ha ribadito di non aver scommesso contro i propri clienti, servendosi di posizioni short prima che il mercato immobiliare residenziale collassasse.

Daimler, Nissan e Renault nel frattempo hanno annunciato un'alleanza sulle auto di piccola cilindrata, che prevede l'acquisto di una quota di minoranza da parte di ognuna delle parti coinvolte.

In ambito macro l'attenzione e' stata rivolta in particolare all'intervento di Bernanke a Dallas. Il numero uno della Fed ha sottolineato che l'economia americana non e' ancora fuori dal tunnel perche' permangono i gravi problemi del mercato immobiliare e del lavoro.

Nel frattempo uno degli esponenti con diritto di voto del comitato di politica monetaria della Fed, il "falco" Thomas Hoening ha avvertito che un periodo prolungato di tassi di interesse ai minimi record e' il modo migliore per provocare la creazione di pericolose bolle e il loro scoppio. Per questo l'ideale sarebbe alzare i tassi di riferimento all'1%, il che avrebbe un doppio effetto benefico.

Il credito al consumo e' sceso inaspettatamente di $11.51 miliardi in febbraio. Si e' invertita la tendenza del mese precedente, quando i dati avevano mostrato un incremento a sorpresa.

L'Asta del Tesoro di $21 miliardi di titoli a 10 anni ha incontrato un'alta domanda, garantendo un rendimento piu' basso del previsto. Le richieste sono state di 3.72 volte superiori all'ammontare offerto, di molto sopra il bid-to-cover normale di 2.87. Il rendimento e' stato pari al 3.90, segnalando che il livello record del 4% toccato nell'ultima asta ha rappresentato una resistenza chiave.

Dopo aver marciato a passo spedito per le ultime cinque settimane, con gli indici principali che hanno raggiunto i livelli piu' alti di un anno e mezzo e il Dow che si e' portato in prossimita' della soglia degli 11000 punti, il mercato ha rallentato il passo nelle ultime sedute.

Sugli altri mercati, il differenziale tra bund tedeschi e bond greci ha aggiornato i massimi storici, con l'obbligazionario greco che e' sempre piu' in tensione mentre prende il via la missione del FMI, i cui esperti hanno visto stamane il ministro delle Finanze Papacostantinou e il suo staff.

Nella mattinata Usa lo spread tra i decennali, titoli di riferimento, ha
toccato i 412 punti base, ovvero il nuovo massimo da quanto e' stato creato l'euro. Il titolo in pratica paga un interesse del 7.2%, ovvero ben 4.12 punti percentuali in piu' del corrispondente bund tedesco. Contestualmente il costo per assicurare il Cds greco a cinque anni contro il rischio default e' aumentato a 401.2 punti base dai 392.6 della vigilia.

Nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna maggio retrocedono di $0.96 attestandosi a quota $85.88 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.33524 (-0.33%). L'oro guadagna $17.20 in area $1153.20 l’oncia. In buon progresso i titoli di stato, il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.8630% in calo di 10.5 punti base dal 3.9680% della chisura di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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