PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 08 Aprile 2010

PARTE  2

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08 Aprile 2010 00:47 NEW YORK
THAILANDIA: SENZA CAMICIE ROSSE CRESCITA DEL 6.2%
di WSI
Il punto sull'economia a Bangkok, dopo la crisi e lo stato di emergenza. India e Cina giocheranno un ruolo chiave. Gravi perdite per il turismo, con gli aeroporti chiusi dall'esercito. Ma gli investitori stranieri non lasciano il Paese.
Politica permettendo, l'economia della Thailandia potrebbe archiviare l'anno con una crescita del 6.2%. Non poteva scegliere giorno migliore la Banca mondiale per rilasciare il suo rapporto aggiornato sulle economie dell'Est asiatico e del Pacifico. Proprio oggi il Paese ha proclamato lo stato di emergenza nella capitale dopo che le camicie rosse hanno fatto irruzione in parlamento per chiedere elezioni anticipate.
Mentre la nazione e' alle prese con le dichiarazioni del primo ministro Abhisit Vejjajiva, che in un discorso televisivo ha fatto intendere che non ricorrera' alla forza per mettere a tacere i manifestanti ("l'obiettivo del governo e' quello di aiutare il ritorno a una situazione di vita normale" nel rispetto della legge), e i sostenitori del premier deposto Thaksin Shinawatra dichiarano guerra, la Banca mondiale avverte: "un contesto favorevole potrebbe permettere un'espansione".
Il problema e' sempre lo stesso: la forte dipendenza dalle esportazioni. Il tasso individuato per fine anno rappresenterebbe un punto di svolta rispetto al 2009, quando il Pil si e' contratto del 2.3% a causa della recessione globale e della conseguente caduta delle esportazioni.
L'istituto prevede che i prodotti venduti al di fuori dei confini locali possano raggiungere i $168.2 miliardi, su dell'11.5% rispetto ai 12 mesi prima ma ancora al di sotto della cifra record segnata nel 2008, pari a $175 miliardi.

eno ottimismo sulla crescita della domanda interna. Ci sono, e' vero, "segnali di vita, ma difficili condizioni climatiche (siccita'), la fine dei programmi di stimolo pensati per spingere i consumi e l'incertezza politica potrebbero mettere il bastone tra le ruote che portano la Thailandia all'espansione", si legge nel report.
Il fattore forse piu' preoccupante in questo momento e' proprio la crisi politica che si trascina dalla meta' dello scorso marzo. Con effetti non certo convenienti per il business di Bangkok. Basti citare l'esempio dei negozi costretti ad abbassare le saracinesche nelle strade occupate dai protestanti. Ogni giorno sono andati in fumo $1 milione di dollari di vendite potenziali.
Un altro caso e' quello del settore turistico, dove gli operatori alzano la voce stufi di essere ostaggio della politica. "Il nostro comparto rappresenta una delle principali fonti di ricavi per il Paese. Bisogna capire che se questo settore subisce un arresto gli effetti si propagano sull'intera economia", ha riferito Kongkrit Hiranyakit, chairman del Tourism Council of Thailand. Tradotto: ogni giorno di protesta equivale a un -15% (a 29000 unita') sugli arrivi di turisti nell'aeropoto di Suvarnabhumi.
Ma cosa si nasconde dietro una simile sommossa? La ragione e' anche economica. La percezione generale e' di uno scontento dell'operato di Abhisit nel migliorare la situazione economica del paese ignorando, peraltro, la triste condizione in cui vivono i contadini.
La nota dolente riguarda proprio il settore agricolo. La Banca mondiale si aspetta tempi difficili anche per questo anno. "Forte siccita' e calo dei prezzi del riso nel 2010 non sono certo di buon auspicio per produzione e consumi agricoli". A compensare potrebbe essere il comparto manifatturiero, dove le assunzioni si stanno risollevando.
Altro fattore da considerare: il ruolo di Cina e India nell'equilibrio dell'area asiatica. "I due Paesi stanno esercitando una crescente pressione su quelli limitrofi come Thailandia, Filippine, Malesia, Indonesia e Vietnam", ha spiegato Vikram Nehru, capo economista all'interno della Banca Mondiale, ricordando che "questi paesi hanno messo a segno solide performance negli utlimi 20 anni grazie agli investimenti dall'estero. Con le pressioni della Cina da un lato, e dell'India dall'altro, Thailandia e compagnia devono migliorare la loro catena di valore. Farlo richiede un incremento degli investimenti non solo in infrastrutture, ma anche nel capitale umano".
Intanto i mercati finanziari snobbano l'attuale crisi. Nella seduta odierna lo Stock Exchange of Thailand (SET) ha chiuso con un +1.27% a 818.38 punti con scambi per 20.83 miliardi di baht, pari a $643 milioni. Acquisti anche per gli altri indici. E il trend sembra destinato a continuare dopo il rally del 9% a marzo, che ha permesso di archiviare il primo trimestre a 787.98 punti.
L'idea, diffusa tra gli analisti, e' che con l'economia locale e globale in ripresa, le aziende torneranno a spingere sugli investimenti. "Il 2010 sara' l'anno della stabilizzazione dei mercati e della congiuntura generale", ha anticipato Suvabha Charoenying, managing director in Thanachart Securities. "E' il momento giusto per le Ipo". L'esperto sta mettendo a punto quattro sbarchi in borsa da reallizzare entro fine anno.
Gli investitori stranieri non hanno lasciato il Paese al suo destino: dal 22 febbraio infatti hanno acquistato $1730 miliardi di azioni thailandesi. Tuttavia il ministro delle Finanze locale, Korn Chatikavanij ha avvertito che nel caso di proteste prolungate la crescita potrebbe essere "sostanzialmente peggiore" del +4.5% previsto dal governo e del +6.2% delle stime della Banca Mondiale.
Lo stallo politico potrebbe anche ritardare il previsto rialzo dei tassi di interesse. Un altro mese di proteste sarebbe intollerabile, non solo per l'economia della Thailandia, ma anche per la salute del popolo di Bangkok, ha riferito il ministro delle finanze Korn Chatikavanij.

 

 

La Borsa di Tokyo scende, Nikkei -1,1%
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei ha perso l'1,1% a 11.168,20 punti ed il Topix l'1% a 985,99 punti. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso l'1,9%, Honda (JP3854600008) l'1,8%, Canon (JP3242800005) l'1,5%, Panasonic (JP3866800000) il 2,2% e Sony (JP3435000009) il 2,4%. Lo yen si è apprezzato oggi in Asia sia rispetto al dollaro che all'euro.
Mazda Motor (JP3868400007) ha chiuso in calo del 4,3%. Citigroup ha declassato il titolo del costruttore di automobili da "Hold" a "Sell".
Tra i titoli dei produttori di macchine industriali Komatsu (JP3304200003) ha perso il 2,4%, Kubota (JP3266400005) il 2,3% e Hitachi Construction Machinery (JP3787000003) il 2,4%. Gli ordini di macchinari sono calati in Giappone a febbraio del 5,4%. Gli economisti avevano atteso una crescita del 3,7%.
Nel settore immobiliare Mitsui Fudosan (JP3893200000) ha perso l'1,5%, Mitsubishi Estate (JP3899600005) l'1,8% e Sumitomo Realty & Development (JP3409000001) lo 0,8%. La percentuale di spazi ad uso ufficio non locati ha raggiunto a marzo a Tokyo dei livelli record.
Redazione Borsainside 08:34

 

 

Cina: Improvviso Rialzo Yuan Danneggerebbe Economia Globale
giovedì, 8 aprile 2010 08:43 PECHINO
(AGI) - Pechino, 8 apr. - Un improvviso rafforzamento dello yuan danneggerebbe l'economia globale, compresi i consumi degli Usa. Lo sostiene Xia Bin,membro del comitato di politica monetaria della banca centrale cinese, proprio mentre il segretario statunitense al Tesoro (NYSE: TSO - notizie) , Timothy Geithner arriva, sorpresa a Pechino, per discutere innanzitutto di questioni valutarie.Giappone:+29,6% surplus partite correnti
giovedì, 8 aprile 2010 - 9:31
(ANSA) - TOKYO, 8 APR - Il surplus delle partite correnti sale in Giappone del 29,6% annuo in febbraio, a 1.471 miliardi di yen (circa 12 miliardi di euro). La crescita e' sostenuta dalla solida evoluzione delle esportazioni. Il dato, al lordo del fattore stagionale, registra un trend positivo da 13 mesi, anche se di poco inferiore alle stime degli analisti. Nel dettaglio, il surplus commerciale e' di 778 mld di yen (+295,1%), frutto di export per 4.865 mld (+47,3%) e import per 4.087 mld (+31,6%).

 

 

Le banche cinesi battono cassa
BlueTG.it - giovedì, 8 aprile 2010 10:07 PECHINO
Tornano a batter cassa le grandi banche cinesi: se per Agricultural Bank of China si parla di un’Ipo da circa 20 miliardi di dollari sui listini di Shanghai e Hong Kong destinata a cadere tra la fine del terzo trimestre e l’inizio del quarto, secondo quanto riferisce l’agenzia Dow Jones Newswires citando una fonte vicina alla vicenda, China Merchants Bank ha ufficialmente annunciato stamane il lancio di un aumento di capitale da 583,5 milioni di dollari.

 

 

Bce: acquisti covered bond a 45,3 mld
giovedì, 8 aprile 2010 - 10:34
(ANSA) - FRANCOFORTE, 8 APR - La Banca centrale europea e le banche centrali di Eurolandia hanno portato a 45,279 miliardi gli acquisti di covered bond.I Covered bond sono in gran parte emessi dalle banche per rifinanziare prestiti garantiti da mutui o concessi al settore pubblico. La Bce ha detto in passato di aspettarsi che gli acquisti, parte del pacchetto di misure anti-crisi varate dall'Eurotower, raggiungano i 60 miliardi entro giugno.

 

 

GB, produzione industria febbraio sorprende con forte rimbalzo
reuters - giovedì, 8 aprile 2010 10:48 LONDRA
La produzione industriale britannica è rimbalzata dell'1% su mese in febbraio, registrando il maggior rialzo su base mensile dal settembre 2009 e sorprendendo attese che indicavano un progresso di 0,5%.
Su anno la produzione industriale risulta in calo dello 0,1%.
La produzione manifatturiera è salita dell'1,3%, oltre l'atteso 0,7%, mettendo a segno anche in questo caso la performance più robusta dal settembre 2009.
Su anno la produzione manifatturiera risulta in aumento dell'1,4%, massimo rialzo dal febbraio 2008

 

 

Bernanke (Fed): l'economia e' ripartita ma la ripresa resta incerta
BlueTG.it - giovedì, 8 aprile 2010 - 11:23
La perdita di posti di lavoro e le vendite di immobili pignorati per il mancato pagamento di mutui da parte dei proprietari sono i due fenomeni che secondo Ben Bernanke, numero uno della Federal Reserve americana, pongono i maggiori ostacoli ad una ripresa dell’economia americana dalla peggiore recessione dal 1930 ad oggi.
“Siamo lontani dall’essere fuori dalla foresta” ha dichiarato Bernanke parlando in Texas, come riferisce l’agenzia Bloomberg. Il banchiere centrale americano ha poi sottolineato come la debolezza del mercato del lavoro e la ristrettezza del credito minaccino di tornare a far calare i consumi nei mesi a venire, mentre il rimbalzo del mercato immobiliare appare ancora poco sostenibile e in particolare quello commerciale resti in stato di profonda debolezza.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Sale solo Seul
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,9% a 3.118,71 punti. La Banca Centrale della Cina ha emesso oggi sul mercato titoli a tre anni per CNY 15 miliardi. Si è trattato della prima emissione di questo tipo di titoli dal giugno del 2008. La misura rappresenta un ulteriore passo verso una politica monetaria più restrittiva.
Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha perso l'1,3%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 3,1% e Gemdale (CNE000001790) il 2,2%. Secondo lo "Shanghai Securities News" la città di Shanghai avrebbe l'intenzione di introdurre una tassa sugli immobili. Il calo dei prezzi dei metalli di base ha pesato sui minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo del 2,2% e Jiangxi Copper (CN0009070615) del 3%.
China Life (CN0003580601) ha perso il 2,3%. Shenyin & Wanguo Securities ha declassato il titolo della prima impresa assicurativa cinese a "Neutral".
La speculazione su un possibile apprezzamento dello yuan ha spinto i titoli delle linee aeree. Air China (CNE1000001S0) ha guadagnato il 5,9%, China Eastern Airlines (CN0009051771) il 3,7% e China Southern Airlines (CN0009084145) il 5,5%. Un apprezzamento della valuta cinese rispetto al dollaro permetterebbe alle linee aeree di ridurre notevolmente le loro spese per l'acquisto di aerei.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,3% a 21.867,04 punti. La debole performance registrata ieri da Wall Street ha fatto scattare delle prese di beneficio sulla piazza finanziaria della città costiera. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,5%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,6% e Bank of East Asia (HK0023000190) lo 0,5%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso lo 0,8%%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) lo 0,3% e Hang Lung Properties (HK0101000591) il 3,2%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso lo 0,9% e CNOOC (HK0883013259) il 2,2%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo dell'1,1%. I titoli degli operatori telefonici hanno beneficiato del loro carattere difensivo. China Mobile (HK0941009539) ha guadagnato l'1,8% e China Unicom (HK0000049939) l'1,1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,5%, il Taiex a Taipei lo 0,8% e lo Straits Times a Singapore lo 0,9%. Il Kospi a Seul ha guadagnato lo 0,4%.
Redazione Borsainside 11:46

 

 

Germania: a Febbraio Crescita Zero Per Produzione Industriale
giovedì, 8 aprile 2010 12:11 BERLINO
(ASCA) - Roma, 8 apr - A febbraio crescita zero per la produzione industriale in Germania. Lo comuinica l'ufficio statistico federale. Il dato e' nettamente inferiore alla attese degli economisti poste a +1%. Inoltre piove sul bagnato. Infatti, l'ufficio statistico ha rivisto al ribasso il dato di gennaio da +0,6% a +0,1%. Aumentano le probabilita' che l'economia tedesca segni una flessione del Pil nel primo trimestre.

 

 

08 Aprile 2010 12:31 ROMA - Sole 24 ore
Crollano i redditi delle famiglie Mai così male dagli anni '90

Tempi duri per le famiglie italiane. Nell'ultimo trimestre del 2009 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la spesa si è ridotta dell'1,9 per cento. Lo rileva l'Istat, sottolineando come si tratti della riduzione più significativa dall'inizio delle serie storiche negli anni Novanta. Il potere di acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto a quello dell'anno precedente.
Nel quarto trimestre del 2009, rileva sempre l'Istat, la propensione al risparmio delle famiglie (definita dal rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile) è stata pari al 14% come nel trimestre precedente, mentre la riduzione rispetto al corrispondente periodo del 2008 è stata pari a 0,7 punti percentuali. Nel quarto trimestre 2009, continua l'istituto di statistica, il reddito disponibile delle famiglie è diminuito dello 0,2% in valori correnti rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali si è ridotta dello 0,1 per cento.
Prosegue, inoltre, la flessione del tasso di investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il loro reddito disponibile lordo) che nel quarto trimestre 2009 si è attestato all'8,8%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, risentendo di una riduzione degli investimenti (-2,2%) molto superiore a quella del reddito disponibile (-0,2%). Nel quarto trimestre 2009 il tasso di investimento delle famiglie si è ridotto di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2008.

 

 

Gb: Banca d'Inghilterra Lascia Tassi Invariati Allo 0,5%
giovedì, 8 aprile 2010 13:14 LONDRA
(ASCA) - Roma, 8 apr - La Banca d'Inghilterra ha lasciato i tassi d'interesse invariati. Il tasso di riferimento resta dunque fermo allo 0,5%. La decisione e' in linea con le attese del mercato.

 

 

08 Aprile 2010 13:19 PRAGA - dall' inviato Mario Platero - Sole 24 ore
Obama e Medvedev firmano il trattato Start 2

PRAGA – Barack Obama e Dimitri Medved hanno firmato a Praga il trattato per il disarmo nucleare che sostituisce lo Start, scaduto nel dicembre del 2009. Si tratta di una svolta storica per varie ragioni: per l'accordo su una nuova riduzione del 30% degli armamenti nucleari strategici, per l'introduzione di meccanismi di verifica che non erano contemplati nei precedenti trattati Start e per il nuovo dialogo fra Mosca e Washington, che chiude formalmente le tensioni successive all'invasione della Georgia da parte della Russia nel 2008.
I due leader sono entrati insieme nella sala spagnola del Castello di Praga, un grande sala lunga 50 metri, con enormi candelabri dorati, stucchi e statue neoclassiche lungo la cornice del soffitto. Al centro del palco un tavolo in stile francese e due poltrone rosse dove i leader si sono accomodati per firmare i documenti. A firma avvenuta la sala affollata di rappresentanti politici dei due paesi, inclusi il segretario di Stato Hillary Clinton in uno sgargiante vestito verde e il ministro degli esteri Lavrov, è esplosa in un applauso.
«Lasciatemi dire che siamo per firmare un trattato storico e quanto sono felice di essere di nuovo qui a Praga», ha esordito Barack Obama davanti alla stampa. «Voglio anche ringraziare il mio amico Medvedev con cui abbiamo lavorato e parlato numerose volte al telefono per risolvere i problemi in grande trasparenza reciproca». Obama ha ammesso che l'obiettivo di avere un'opzione zero è ancora lontano, ma che passaggi come quello compiuto a Praga contribuiscono non solo al percorso, ma a un miglioramento della sicurezza. Obama ha aggiunto che questo accordo rappresenta anche un miglioramento delle relazioni fra i due paesi che erano peggiorate enormemente negli ultimi anni. «Insieme abbiamo interrotto il declino delle relazioni fra Russia e Stati Uniti, insieme dobbiamo perseguire una responsabile leadership globale», ha detto ancora Obama.
Il nuovo trattato sostituisce il trattato Start in scadenza lo scorso dicembre e riduce del 30 % le testate nucleari a un numero massimo di 1.550. Ci sarà una limitazione a 800 piattaforme di lancio dei missili intercontinentali e di 700 vettori (che inlcudono sottomarini aerei e bombardieri) e nuove importanti misure di verifica che prima non esistevano per le installazioni nucleari, per lo scambio di dati, oltre che la notifica reciproca degli armamenti offensivi e dei siti nucleari.
Prima della firma Medvedev e Obama si sono incontrati per un paio d'ore in un vertice per chiarire le rispettive posizioni sul linguaggio tecnico del documento (si parla di limitare armi strategiche, ma non tattiche), ma anche della rivolta in Kirghizistan che ha turbato l'atmosfera del vertice e dei problemi terroristici con cui si confrontano entrambi i paesi.

 

 

Bce: Lascia Tassi Di Interesse Invariati All'1%
giovedì, 8 aprile 2010 13:54 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 8 apr - La Bce ha lasciato il tasso di riferimento (Refi) della politica monetaria invariato all'1%. Il tasso sui depositi resta allo 0,25%, quello sui prestiti marginali all'1,75%. Lo comunica una nota dell'Eurotower. Una decisione largamente prevista dai mercati.

 

 

Usa: Nuove Richieste Sussidi Disoccupazione +18.000, Oltre Attese
giovedì, 8 aprile 2010 14:43 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 8 apr - Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate la scorsa settimana di 18.000 unita' a quota 460mila. Il risultato e' uscito nettamente superiore alle previsioni degli analisti, attestate a quota 436mila nuove richieste, ma e' stato influenzato da fattori stagionali legati alle festivita' pasquali. La media mobile a quattro settimane e' aumentata di 2.500 unita' a 450.250 nuovi sussidi. I sussidi complessivi sono diminuiti di 131.000 unita' a quota 4,55 milioni rispetto ai 5,84 milioni di sussidi erogati nello stesso periodo di un anno fa.

 

 

 
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Trichet: Ripresa Prosegue a Ritmo Moderato Ma Non Sara' Uniforme
giovedì, 8 aprile 2010 - 14:46
(ASCA) - Roma, 8 apr - La ripresa nell'area euro proseguira' nel 2010 ad un ritmo moderato ma non sara' uniforme in un contesto di incertezza. Lo ha detto il presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, nel corso della conferenza stampa seguita all'annuncio della decisione del board sui tassi d'interesse.

 

 

Citigroup: il Congresso interroga gli ex numeri uno sulla crisi
BlueTG.it - giovedì, 8 aprile 2010 - 14:54
Gli ex numeri uno di Citigroup, Charles Prince e Robert Rubin, saranno oggi ascoltati dalla commissione d’inchiesta sulla crisi finanziaria del Congresso americano, che cercherà di capire da loro come sia stato possibile che non abbiano previsto il collasso del mercato immobiliare e le perdite miliardarie dell’istituto.
Lo ricorda l’agenzia Bloomberg notando come il vicepresidente della commissione, Bill Thomas, ha già fatto sapere di voler capire se due dirigenti pagati decine di milioni di dollari (senza contare i 45 miliardi di aiuti pubblici erogati per salvare l’istituto) non avrebbero potuto svolgere un lavoro migliore.

 

 

Grecia: Trichet, Non Esiste Problema Insolvenza Atene
, 8 aprile 2010 - 15:02
(ASCA) - Roma, 8 apr - ''Non esiste una questione di insolvenza della Grecia'', cosi' Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, rispondendo a una domanda sulla probabilita' di una insolvenza di Atene.

 

 

Treasuries Usa riprendono a salire dopo dati disoccupazione
reuters - giovedì, 8 aprile 2010 15:27 NEW YORK
Le quotazioni dei titoli di stato Usa riprendono a salire, dopo la pausa di stamane, in seguito all'inatteso aumento delle richieste di sussidi di disoccupazioni registrato la scorsa settimana negli Stati Uniti.
Nei sette giorni in questione, il numero di richieste è aumentato di 18.000 unità anziché calare di 4.000 secondo le indicazioni degli analisti. Nonostante le rassicurazioni del ministero del Lavoro di Washington, secondo cui l'aumento è da attribuirsi alla volatilità stagionale, i mercati hanno reagito con un immediata correzione nelle quotazioni del dollaro e un contenuto ma visibile incremento nei prezzi dei titoli di Stato americani, asset-rifugio in ogni momento di incertezza.
Il rally è comunque temperato dall'attesa per la riapertura di 13 miliardi di dollari del titolo a 30 anni in programma alle 19 italiane. Ieri ha avuto un buon successo l'asta del titolo decennale.
Intorno alle 14,55 italiane il benchmark decennale sale di 3/32 e rende il 3,853%, il due anni guadagna 1/32 e rende l'1,040%, mentre il titolo a 30 anni guadagna 2/32 e rende il 4,742%.

 

 

Grecia: Trichet, Aiuti Solo Da Fmi Avrebbero Dissolto Eurogruppo
giovedì, 8 aprile 2010 - 15:42
(ASCA) - Roma, 8 apr - Per la Grecia, ''un intervento del solo Fondo Monetario non ci avrebbe soddisfatto, avrebbe dissolto l'Eurogruppo''. Cosi' Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, rispondendo a una domanda sulla eventuale partecipazione del solo Fmi al soccorso finanziario della Grecia.

 

 

Grecia: Atene, Al Momento Non Abbiamo Bisogno Di Aiuti Da Ue o Fmi
giovedì, 8 aprile 2010 16:40 ATENE
(ASCA-AFP) - Atene, 8 apr - La Grecia ''al momento'' non ha bisogno di attivare un meccanismo di salvataggio dal debito con l'Unione europea o il Fondo monetario internazionale. Lo ha detto il portavoce del governo greco, George Petalotis. ''Non abbiamo bisogno di attivare o modeficare nessun tipo di meccanismo. Non ci sono ragioni per far cio' al moomento attuale'', ha specificato il portavoce in risposta a indiscrezioni sempre piu' insistenti sul fatto che Atebe sia intenzionata a chiedere assistenza per la risoluzione della crisi di bilancio.

 

 

Grecia: Nel 1* Trimestre Deficit Pubblico Scende a 4,3 Mld Di Euro
giovedì, 8 aprile 2010 - 17:57
(ASCA) - Roma, 8 apr - Nel primo trimestre del 2010, il deficit pubblico della Grecia e' risultato pari a 4,3 miliardi di euro, in calo rispetto ai 7,1 miliardi del corrispondente trimestre dello scorso anno. ''La riduzione del 40% del deficit su base annuale e' stata registrata prima dell'applicazione delle nuove misure di aggiustamento'', cosi' la nota del ministero delle finanze della Grecia.

 

 

Grecia, persistono tensioni, spread con bund tocca 450
reuters - giovedì, 8 aprile 2010 18:04 ATENE
La situazione della Grecia resta tesa, con i mercati che hanno duramente colpito sia i titoli
del debito pubblico sia i titoli azionari del settore bancario, a fronte di una crescente pressione su Atene perché ricorra al sostegno di Europa ed Fmi e al rischio di un taglio di rating in caso di alti costi di finanziamento del proprio debito.
Il governo greco ha faticato a rassicurare i mercati sulla sua solvibilità dopo che il premio chiesto dagli investitori per comprare i titoli del debito pubblico di Atene piuttosto che quelli di Berlino si è impennato per il terzo giorno consecutivo, con lo spread sul titolo a dieci anni arrivato a toccare 453 punti base.
Il ministro delle Finanze greco, George Papaconstantinou, ha annunciato oggi che il deficit del governo centrale è calato del 40% su base annua nel primo trimestre 2010.
"Il deficit del primo trimestre 2010 è sceso a 4,3 miliardi di euro da 7,1 miliardi del primo trimestre 2009", ha detto il ministro al Parlamento, senza dare altri dettagli.

NUOVI CRITERI BCE PER HAIRCUT SOSTEGNO PER GRECIA

La Banca centrale europea modificherà a partire dall'inizio del prossimo anno regole sugli 'haircut' relativi ai titoli forniti in garanzia in cambio di finanziamenti, come era nei programmi. La novità è che potranno essere ancora usati come collaterale gli asset con rating tra 'BBB+' e BBB-', seppur con l'imposizione di un haircut anche maggiore dell'attuale.
Lo dice la Bce in un comunicato, dando per altro in questo modo la possibilità alla Grecia di continuare a presentare alle operazioni di finanziamento della banca centrale i suoi titoli di Stato nel 2011 anche in caso di ulteriori downgrade.
La Grecia al momento ha rating 'A2' per Moody's, 'BBB+' per S&p's e Fitch, tutti con outlook negativi. Ulteriori tagli del rating di Moody's avrebbero quindi potuto portare a un'esclusione dei titoli ellenici se si fosse tornati alla soglia minima di 'A-'.
"Direi che date tutte le informazioni in mio possesso, il default non è un problema per la Grecia", ha detto il governatore della Bce Jean-Claude Trichet, ribadendo che l'attivazione del pacchetto di sostegno dipende da Atene, che tali misure non sono sussidi e che comunque i tassi di interesse da applicare sugli aiuti saranno determinati dai governi europei.

RISCHIO TAGLIO RATING E PRESSIONI SU RICHIESTA AIUTI UE-FMI
La Grecia è a rischio di un ulteriore abbassamento del rating da parte di S&P se persistono gli elevati costi di finanziamento e se il governo non rispetta il programma di taglio del debito.
"Comunque, se gli elevati costi di finanziamento persistono e se la conseguente deviazione dal percorso di consolidamento non viene risolta, questo secondo noi potrebbe ritardare il cambio di rotta del governo sul debito e comportare a rating più bassi", ha l'analista di S&P per la Grecia, Mark Mrsnik.
E' tempo che la Grecia faccia richiesta all'Unione Europea e al Fondo monetario degli aiuti, senza attendere oltre, ha detto in un'intervista a Reuters Chris Pryce, senior analyst di Fitch Ratings per la Grecia.
"Dipende ora dal governo greco andare pubblicamente all'Unione europea e al Fmi a chiedere aiuto e supporto. La cosa non può essere rimandata" ha detto Pryce. Ciò perchè "gli spread si stanno ampliando e perchè, nonostante ciò che Ue e zona euro abbiano fatto non c'è ancora chiarezza su ciò che vogliono fare, quando e in che modo".
Alle 17,30 italiane lo spread tra il titolo a dieci anni del debito della Grecia e del benchmark tedesco si attesta a 428 punti base, con il tasso di interesse del titolo greco con un rendimento del 7,37%, mentre l'indice del settore bancario greco ha chiuso in ribasso del 6%.
L'euro continua a soffrire della situazione di Atene, recuperando lo 0,1% sul dollaro a 1,3347/48 dollari, rispetto al minimo della giornata toccato stamani a quota 1,3282 dollari.
Il costo dell'assicurazione dal rischio insolvenza sui titoli del Tesoro (NYSE: TSO - notizie) greci a un anno è balzato di 125 punti base rispetto alla chiusura precedente con una fiammata a 600 centesimi, mentre l'analogo derivato 'credit default swap' sulla scadenza a cinque anni mette a segno il nuovo record di tutti i tempi a 450 punti base.

 

 

08 Aprile 2010 16:19 NEW YORK
BORSA USA: CORREZIONE, POI UN NUOVO ALLUNGO
di WSI
L'agenzia di rating S&P alza le stime sull'indice di riferimento, ma non esclude un calo prima della risalita. Pil e utili saranno migliori del previsto. C'e' ipercomprato, le valutazioni pero' non sono alte. I migliori settori sono...
A quota 1270. E' questo il target per fine anno previsto per l'S&P 500. La stima e' dell'agenzia di rating Standard & Poor's che migliora cosi' del 7% la previsione degli analisti, che in precedenza avevano indicato 1215 come livello di fine anno per il principale benchmark di Wall Street.
Prodotto interno lordo e utili si rileveranno superiori alle attese, dicono gli esperti secondo cui una flessione del 10% non e' pero' da escludere. S&P ricorda che, rispetto ai minimi dello scorso marzo, ha individuato cinque mini correzioni del 5% contro un guadagno complessivo che su base annuale e' stato del 75%.
"Continuiamo a credere che il mercato azionario sia vicino al picco. Le azioni sono in corsa sia per quanto riguarda i prezzi, sia per quanto concerne l'arco temporale dell'allungo. Per quanto ci riguarda, una flessione potrebbe esserci in qualsiasi momento", si legge nel report.
Lo scenario piu' probabile prevede un calo del 10-15% in autunno o entro il primo trimestre del 2011. Previstaa anche una pausa di riflessione da parte dell'indice prima di un nuovo allungo.
"Indici e azioni sono ipercomprati sia su base giornaliera, sia su base settimanale. Questo suggerisce che gran parte dei guadagni sia stati realizzati almeno nel medio termine". S&P pero' non manca di sottolineare che le attuali valutazioni non sembrano alte se le si confronta con gli utili.
L'agenzia di rating sovrappesa il settore health care, gli industriali e l'information technology. Consumi discrezionali, energetici, titoli finanziari e delle materie prime ricevono la raccomandazione market perform. Da sottopesare, invece, tlc, utilities e beni al consumo.

 

 

AmEx:Bankitalia,stop a nuove credit card
giovedì, 8 aprile 2010 - 17:39
(ANSA) - ROMA, 8 APR - Stop all'emissione di carte di credito da parte dell'American Express Service Europe in Italia. A disporlo e' stata la Banca d'Italia. La decisione a seguito dei controlli effettuati sulla societa' di carte di credito innestati dall'indagine aperta dalla Procura di Trani, per la quale l'Adusbef si e' costituita parte civile.Bankitalia,in un documento consegnato alla procura, lamenta irregolarita' e carenze rispetto alla normativa di contrasto al riciclaggio e alla normativa contro l'usura.

 

 

08 Aprile 2010 18:16
Sole 24 ore
La Banca d'Italia blocca le nuove carte di American Express

La Banca d'Italia ha bloccato l'emissione di nuove carte di credito da parte di American Express Europe dopo aver riscontrato delle irregolarità sotto i profili dell'usura, del riciclaggio e della trasparenza. Lo si apprende da fonti finanziarie. La Banca d'Italia, in particolare, ha riscontrato la mancata verifica e registrazione della clientela da parte dell'intermediario finanziario, nonché l'utilizzo di nominativi di comodo. Sotto il profilo della trasparenza è stata rilevata la mancata comunicazione del limite di disponibilità del credito. Il provvedimento è operativo dal prossimo 12 aprile.
Di recente la Banca d'Italia ha bloccato l'emissione di carte di credito anche da parte del Diners Club Italia, che in serata ha chiarito la propria posizione con una nota. Il provvedimento, preso dal Direttorio di via Nazionale guidato dal Governatore, Mario Draghi, è emerso soltanto mercoledì sera dalla pubblicazione del Bollettino di Vigilanza di via Nazionale.
Il Diners Club, intermediario finanziario vigilato da via Nazionale, è stato acquisito nel 2008 dalla holding Findale Enterprise che fa capo a investitori sloveni. Le carte di credito diffuse in Italia sono circa 300mila. La Banca d'Italia, si legge nel testo del provvedimento, ha riscontrato la «gravità delle inosservanze» in materia di adeguata verifica della clientela, obblighi di registrazione e archivio unico informatico. Inadempienze il cui protrarsi «espone la società a rilevanti rischi operativi, legali e reputazionali».

 

 

 

08 Aprile 2010 18:30 NEW YORK
IPO: BOOM AD EST, L'ASIA TRAINA IL MERCATO
di Adnkronos
A livello globale gli sbarchi in Borsa hanno mostrato un miglioramento significativo rispetto ai primi tre mesi del 2009. In ripresa anche le nuove quotazioni in Europa. 267 le offerte a livello mondiale per un valore di $53.2 miliardi.
L'Asia traina il mercato mondiale delle Ipo. A livello globale le nuove quotazioni in borsa nel primo trimestre del 2010 hanno mostrato un miglioramento sostanziale rispetto a quelle di primi tre mesi del 2009.
Secondo uno studio di Ernst & Young, i risultati sono caratterizzati da un mercato asiatico che si conferma robusto e dalla ripresa dei listini europei.
Nel primo trimestre del 2010 ci sono state 267 offerte a livello mondiale per un valore di 53,2 miliardi di dollari, rispetto agli 1,4 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2009 con sole 52 offerte, il piu' basso numero di Ipo degli ultimi dieci anni.
L'Asia ha continuato a registrare una notevole attivita' nel trimestre con 166 nuove quotazioni, per un giro d'affari di 35,1 miliardi di dollari, ossia il
66% del totale raccolto nei primi tre mesi dell'anno. Nove delle venti piu' grandi Ipo sono state effettuate in Asia, in particolare in Cina, Giappone e Corea del Sud.
Per Gregory K. Ericksen, gobal vice chair for strategic growth markets di Ernst & Young ha spiegato che "l'attivita' dei mercati emergenti continua ad essere consistente, ma nel primo trimestre abbiamo assistito ad un rilancio delle attivita' in mercati chiave come Tokyo, Londra, Parigi e Francoforte. Nonostante le preoccupazioni circa le condizioni di volatilita' del mercato all'inizio di questo trimestre, con il miglioramento dell'economia globale ci aspettiamo che gli investitori continueranno a tornare nei mercati europei e
nordamericani".

 

 

Le borse europee chiudono in forte ribasso
Tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,9%, il DAX a Francoforte lo 0,8%, il CAC40 a Parigi l'1,2%, il FTSE MIB a Milano l'1,4% e lo SMI a Zurigo lo 0,8%. Sulle borse del Vecchio Continente ha pesato l'aumento dei timori relativi alla crisi della Grecia. I credit default swaps (CDS) a 5 anni sul debito del governo greco hanno raggiunto oggi un nuovo record storico e superato nientemento quelli dell'Islanda. L'indice ASE Composite ha perso ad Atene il 3,1%.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,2%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) l'1,5%, Commerzbank (DE0008032004) il 2,2%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 2,3%, Société Générale (FR0000130809) il 3,1%, UniCredit (IT0000064854) il 2,7%, Banco Santander (ES0113900J37) l'1,3% e UBS (CH0024899483) il 3,1%.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso l'1,8%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1%, Rio Tinto (GB0007188757) il 2,1% e Xstrata (GB0031411001) il 3,8%. I prezzi dei metalli di base sono calati anche oggi a Londra.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in ribasso dello 0,8%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dello 0,1% e Total (FR0000120271) dello 0,7%. Il prezzo del petrolio è sceso nel pomeriggio a New York fino a circa $85.
British Airways (GB0001290575) e Iberia (ES0147200036) hanno guadagnato rispettivamente il 2,9% e l'1,9%. Le due linee aeree hano ratificato il loro accordo di fusione.
Hennes & Mauritz (SE0000106270) ha chiuso in rialzo del 5,5%. La seconda catena europea d'abbigliamento ha aumentato nel suo primo trimestre fiscale l'utile prima delle tasse del 42%.
TNT (NL0000009066) ha guadagnato il 5,6%. Il gruppo olandese ha annunciato che studierà una IPO delle sue attività nei servzi postali.
Redazione Borsainside 18:48

 

 

Borse dell'Europa dell'Est negative, Budapest la peggiore
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca lo 0,8% a 1.600,84 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati poco al di sopra della media. Sul mercato azionario russo ha pesato anche oggi il calo dei prezzi delle materie prime. Le quotazioni del rame sono scese a Londra per il secondo giorno di fila. Il prezzo del petrolio è sceso nel pomeriggio a New York fino a circa $85. Tra i titoli del listino russo LUKoil (RU0009024277) ha perso l'1,8%, Gazprom (RU0007661625) l'1%, Norilsk Nickel (RU0007288411) lo 0,8% e Sberbank (RU0009029540) il 3%. Transneft (RU0009091573) ha guadagnato lo 0,7% e Uralkali (RU0007661302) il 2,6%.
Il BUX a Budapest ha perso il 3,3% a 24.480,67 punti. I timori legati alla crisi della Grecia hanno scatenato una pioggia di vendite sulla piazza finanziaria ungherese. Tra i titoli principali del BUX OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 3,6%, MOL (HU0000068952) il 4,3%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 2,4% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 2,4%.
Il PX a Praga ha perso l'1,9% a 1.219,80 punti. Tutti i titoli del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 2,3%, Komercni Banka (CZ0008019106) l'1,7%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) l'1,9% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) l'1,4%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dell'1,4% a 42.717,20 punti. Diciotto dei venti titoli di maggior peso dell'indice polacco hanno registrato una seduta negativa. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1,7%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,7%, BRE Bank (PLBRE0000012) il 2,5% e BZW Bank (PLBZ00000044) l'1,7%. Tra i titoli dei produttori di materie prime PKN Orlen (PLPKN0000018) ha chiuso in calo del 2,6%, Lotos (PLLOTOS00025) dello 0,2% e KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) del 2,1%.
Redazione Borsainside 20:59

 

 

Usa: 50 anni carcere a 'piccolo Madoff'
giovedì, 8 aprile 2010 - 21:39
(ANSA) - NEW YORK, 8 APR - Un piccolo Madoff e' stato condannato a 50 anni di carcere da un tribunale del Minnesota. Thomas Petters e' stato riconosciuto colpevole dalla giustizia americana di essersi personalmente arricchito grazie ai 3,7 mld di dollari raccolti presso investitori del suo fondo Petters Company, fondata nel 1994. Petters ha messo in piedi una truffa analoga a quella perpetrata per anni da Bernard Madoff, l'ex finanziare condannato a 150 anni di carcere.

 

 

Borse dell'America Latina: In ripresa San Paolo, scende Città del Messico
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l'1,4% a 71.784,78 punti. Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in rialzo del 3,6%. La prima banca privata brasiliana ha venduto obbligazioni subordinate a dieci anni per $1 miliardo. Tra gli altri titoli del settore Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha guadagnato il 2,6% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 3,1%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha guadagnato il 2,7% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 3,3%. Banco Santander ha espresso oggi ottimismo sugli utili delle imprese immobiliari brasiliane. Gol Linhas Aereas (BRGOLLACNOR7) ha guadagnato il 4%. La domanda di voli della linea aerea brasiliana è cresciuta a marzo del 37%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1,4%, Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso invariato.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,2% a 33.567,35 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,8% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,6%. Cemex (MXP225611567) ha guadagnato l'1,1% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,7%, l'IBVC a Caracas il 3% e l'IGBC a Bogotà lo 0,1%. Il General a Lima e l'IPSA a Santiago del Cile hanno perso rispettivamente lo 0,4% e lo 0,5%.
Redazione Borsainside 00:35


 

 

 
  Giovedì 08 Aprile 2010 ..... Giovedì 08 Aprile 2010 ..... Giovedì 08 Aprile 2010  
       
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ASIA - Edizione Hong Kong
  USA - Edizione New York   EUROPA - Edizione Bruxelles .....
 

 

 

WALL STREET: FUTURES USA NEGATIVI, NUOVO ALLARME GRECIA

08 Aprile 2010 13:59 NEW YORK - WSI
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La situazione ad Atena torna a gettare dubbi sulla ripresa economica del Vecchio Continente. Negli States, da monitorare il comparto aereo con una fusione in vista tra United e US Airways. Bene i retailer. Giu' oro e petrolio.
I futures sui principali indici borsistici americani scambiano in territorio negativo(vedi quotazioni a fondo pagina). Ad un'ora e mezza dall'avvio delle contrattazioni, dunque, l'apertura si preannuncia sotto la parita'.

Gli analisti sostengono che il ritracciamento e' normale e che le azioni possono aver corso troppo negli ultimi due mesi. Nuovi dubbi sulla situazione finanziaria della Grecia, poi, pesano sui mercati. L'idea e' che la crisi di Atene possa frenare la ripresa economica in tutta Europa a danno dell'euro. Non a caso il dollaro avanza contro la valuta europea e non solo.

Il calendario macro odierno prevede le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (alle 14:30 ora italiana, le 8:30 a new York). Ci si aspetta un calo a 435000. Se cosi' fosse si tratterebbe della quinta flessione consecutiva nelle ultime sei settimane.

A livello settoriale, i retailer dovrebbero muoversi positivamente grazie ai dati di vendita a marzo.

Attenzione anche al comparto aereo con le trattative in corso tra United Airlines e US Airways per una fusione.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna maggio retrocedono di $0.90 attestandosi a quota $84.98 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3298 (-0.34%). L'oro cede $6.90 in area $1146 l’oncia. In progresso i titoli di stato, il rendimento sul benchmark decennale e' in calo al 3.8500%.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 arretra di 5.90 punti (-0.50%) a 1173.10.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna un ribasso di 6.50 punti a 1968.25 (-0.34%).

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 46 punti (-0.42%) a 10803.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: TEME LA GRECIA, SETTORE AEREO IN VOLATA

08 Aprile 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Dollaro in rialzo. L'euro soffre su nuovi timori dalla Grecia. Trichet: il fallimento di Atene non e' da considerare. Festeggiano i retailer con le vendite di marzo. Volano le compagnie aeree su voci di merger. Giu' gli energetici.
Come suggeriva l'andamento dei future, l'apertura a Wall Street e' negativa. Un mix di fattori spiega l'andamento, a cominciare dalle nuove preoccupazioni sullo stato della Grecia e la delusione dei dati macro Usa.

Il Dow apre con un calo di 41.27 a 10856.25. Il Nasdaq lascia sul terreno 10.86 punti a 2420.3 mentre l'S&P 500 scivola di 5.84 punti a 1176.61.

L'andamento dei listini e' condizionato dalla delusione sul dato riguardante i sussidi di disoccupazione, inaspettatamente in crescita.

Per gli analisti, comunque, il ritracciamento e' normale: le azioni possono aver corso troppo negli ultimi due mesi. Nuovi dubbi sulla situazione finanziaria della Grecia, poi, pesano sui mercati. L'idea e' che la crisi di Atene possa frenare la ripresa economica in tutta Europa a danno dell'euro. Non a caso il dollaro avanza contro la valuta europea e non solo.

Il differenziale tra bund tedesco e l'equivalente greco ha toccato per il terzo giorno di fila un nuovo record, oggi a 456 punti base. "Gli spread sono insani, non sono tipici di un paese che fa parte dell'Euro zona. E come se si volesse spingere la Grecia verso gli aiuti", ha riferito Panagiotis Dimitropoulos, tesoriere alla Millennium Bank ad Atene. Nuovi massimi storici anche per i Cds, il costo per assicurarsi contro il fallimento del paese.
Il premio richiesto dagli investitori per tenere in portafoglio il decennale greco ha toccato il 4.4%, il piu' alto livello dal debutto dell'euro nel 1999.

Il tutto accade mentre sono state smentite voci secondo cui Atene vorrebbe una modifica dei termini dell'aiuto da Ue e Fmi. Le principali quattro banche del paese, poi, hanno chiesto l'ok ad accedere ai restanti fondi (17 mld dei 28 mld di euro) del pacchetto di sostegno creato dal governo nel 2008 dopo la crisi subprime. Sarebbe anche in atto una fuga di capitali. "Il mercato si aspetta un responso da parte delle istituzioni europee, degli altri paesi del vecchio continente e/o dell'Fmi", ha detto Giada Giani di Goldman Sachs. "Il mercato sta forzando la mano affinche'le autorita' competenti agiscano" ha commentato Deutsche Bank.

Intanto il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner e il vicepremier cinese Wang Qishan si sono confrontati sulle relazioni economiche Cina-Usa a
Pechino oggi. Lo ha comunicato il dipartimento del Tesoro Usa. Crescono le speculazioni secondo cui la Cina potrebbe annunciare un cambiamento di rotta nel suo regime valutario facendo rivalutare lo yuan e permettendone una piu' ampia fluttuazione.

A livello settoriale, i retailer si muovo positivamente grazie ai dati di vendita a marzo. Sacks ha registrato vendite in rialzo del 12.7% (contro l'atteso +8%), American Eagle Outfitters ha segnato un +15% (battendo il +10.8% previsto), +15% anche per Limited Brand (meglio del +6.8% stimato). Zumiez, Hot Topic e Stage Stores hanno centrato le attese. Tra i 12 retailer che hanno pubblicato i risultati, il 91% ha superato le previsioni degli analisti. Le festivita' pasquali hanno dato il loro contributo, insieme a un clima favorevole. Ora si tratta di capire se il trend continuera' anche ad Aprile e nei mesi a venire.

Attenzione anche al comparto aereo con le trattative in corso tra United Airlines e US Airways per una fusione. Un merger tra i due colossi del cielo darebbe origine al secondo gruppo americano dopo quello formatosi due anni fa dalla fusione di Delta Air Lines e Northwest Airlines. E' la terza volta in dieci anni che United e Us Airways tentano il matrimonio. L'operazione rappresenta lo sforzo di consolidamento in un settore che nell'ultimo decennio ha perso $60 miliardi a causa di rialzo del greggio e calo dei passeggeri. I due titoli scattano in avanti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna maggio retrocedono di $1.16 attestandosi a quota $84.72 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3311 (-0.24%). L'oro cede $2.60 in area $1149.70 circia. In progresso i titoli di stato, il rendimento sul benchmark decennale e' in calo al 3.8550% contro il 3.8630% della chiusura di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: INVERTE ROTTA, INDICI SOPRA LA PARITA'

08 Aprile 2010 18:28 NEW YORK - WSI
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Listini sui massimi intraday. Trichet: il fallimento della Grecia non e' un'opzione. Il mercato crede che la richiesta formale di aiuti all'Europa sia vicina. Oro e petrolio si risollevano. Torna a crescere anche il rendimento del decennale.
A tre ore dall'avvio delle contrattazioni, gli indici americani riescono a risollevarsi rispetto ai minimi intraday toccati poco dopo l'apertura. I listini si trovano sui massimi di seduta anche se i rialzi sono di circa lo 0.10%.

La giornata si e' aperta con i nuovi timori riguardanti la Grecia. A condizionare la performance inizialmente negativa di Wall Street anche la delusione sul dato riguardante i sussidi di disoccupazione, inaspettatamente in crescita. Per gli analisti, comunque, il ritracciamento e' normale: le azioni possono aver corso troppo negli ultimi due mesi.

Quanto alla Grecia, il numero uno della banca centrale europea Trichet (che oggi ha cofermato i tassi all'1%) ha detto che il fallimento non e' in discussione. Prima delle sue dichiarazioni, il differenziale tra bund tedesco e l'equivalente greco aveva toccato per il terzo giorno di fila un nuovo record, a 456 punti base. "Gli spread sono insani, non sono tipici di un paese che fa parte dell'Euro zona. E come se si volesse spingere la Grecia verso gli aiuti", ha riferito Panagiotis Dimitropoulos, tesoriere alla Millennium Bank ad Atene. Nuovi massimi storici anche per i Cds, il costo per assicurarsi contro il fallimento del paese. Il premio richiesto dagli investitori per tenere in portafoglio il decennale greco ha toccato il 4.4%, il piu' alto livello dal debutto dell'euro nel 1999.

Il tutto accade mentre sono state smentite voci secondo cui Atene vorrebbe una modifica dei termini dell'aiuto da Ue e Fmi. Le principali quattro banche del paese, poi, hanno chiesto l'ok ad accedere ai restanti fondi (17 mld dei 28 mld di euro) del pacchetto di sostegno creato dal governo nel 2008 dopo la crisi subprime. Sarebbe anche in atto una fuga di capitali.

"Il mercato si aspetta un responso da parte delle istituzioni europee, degli altri paesi del vecchio continente e/o dell'Fmi", ha detto Giada Giani di Goldman Sachs. "Il mercato sta forzando la mano affinche'le autorita' competenti agiscano" ha commentato Deutsche Bank. "Non e' tanto per la Grecia in se, quanto per gli effetti negativi che si potrebbero avere sugli altri paesi del sud Europa come Spagna, Portogallo e Italia", ha aggiunto Stuart Hoffman, capo economista di PNC Financial Services.

Intanto il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner e il vicepremier cinese Wang Qishan si sono confrontati sulle relazioni economiche Cina-Usa a Pechino oggi. Lo ha comunicato il dipartimento del Tesoro Usa. Crescono le speculazioni secondo cui la Cina potrebbe annunciare un cambiamento di rotta nel suo regime valutario facendo rivalutare lo yuan e permettendone una piu' ampia fluttuazione.

A livello settoriale, i retailer si muovo positivamente grazie ai dati di vendita a marzo. Sacks ha registrato vendite in rialzo del 12.7% (contro l'atteso +8%), American Eagle Outfitters ha segnato un +15% (battendo il +10.8% previsto), +15% anche per Limited Brand (meglio del +6.8% stimato). Zumiez, Hot Topic e Stage Stores hanno centrato le attese. Tra i 12 retailer che hanno pubblicato i risultati, il 91% ha superato le previsioni degli analisti. Le festivita' pasquali hanno dato il loro contributo, insieme a un clima favorevole. Ora si tratta di capire se il trend continuera' anche ad Aprile e nei mesi a venire.

Attenzione anche al comparto aereo con le trattative in corso tra United Airlines e US Airways per una fusione. Un merger tra i due colossi del cielo darebbe origine al secondo gruppo americano dopo quello formatosi due anni fa dalla fusione di Delta Air Lines e Northwest Airlines. E' la terza volta in dieci anni che United e Us Airways tentano il matrimonio. L'operazione rappresenta lo sforzo di consolidamento in un settore che nell'ultimo decennio ha perso $60 miliardi a causa di rialzo del greggio e calo dei passeggeri. I due titoli scattano in avanti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio invertono riducono le perdite. I futures con consegna maggio retrocedono di $0.36 attestandosi a quota $85.52 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3352, tentando il recupero (+0.02%). L'oro recupera le flessioni in area $1153. Invertono rotta anche i prezzi dei titoli di stato. Il rendimento sul benchmark decennale e' in salita al 3.8760% contro il 3.8630% della chiusura di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: POSITIVA GRAZIE ALLA RIPRESA DEI CONSUMI

08 Aprile 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Indici non lontani dai massimi intraday. E' tornata la voglia di spendere: a marzo vendite superiori alle attese per i retailer. Domanda solida all'asta dei titoli a 30 anni. Il mercato dimentica i timori sulla Grecia e la delusione dai sussidi.
Wall Street archivia la penultima seduta della settimana in territorio positivo. Il cambio di rotta e' avvenuto dopo tre ore dal suono della campanella. Da allora gli indici hanno corso chiudendo a un passo dai massimi di giornata.

Il Dow e' avanzato dello 0.27% a 10927 (+ 29.55 punti). Il Nasdaq ha segnato un +0.23% a 2436.81 (+ 5.65 punti) mentre l'S&P 500 ha registrato un incremento dello 0.34% a 1186.43 (+ 3.99 punti).

La giornata era iniziata con il piede sbagliato. A gettare nello sconforto gli operatori, prima i nuovi timori riguardanti la tenuta finanziaria della Grecia e poi il dato sui sussidi di disoccupazione, inaspettatamente in crescita.

Quanto alla Grecia, il numero uno della banca centrale europea Trichet (che oggi ha confermato i tassi all'1%) ha detto che il fallimento non e' in discussione. Prima delle sue dichiarazioni, il differenziale tra bund tedesco e l'equivalente greco aveva toccato per il terzo giorno di fila un nuovo record, a 456 punti base. "Gli spread sono insani, non sono tipici di un paese che fa parte dell'Euro zona. E come se si volesse spingere la Grecia verso gli aiuti", ha riferito Panagiotis Dimitropoulos, tesoriere alla Millennium Bank ad Atene. Nuovi massimi storici anche per i Cds, il costo per assicurarsi contro il fallimento del paese. Il premio richiesto dagli investitori per tenere in portafoglio il decennale greco ha toccato il 4.4%, il piu' alto livello dal debutto dell'euro nel 1999.

Il tutto e' accaduto mentre erano state smentite voci secondo cui Atene vorrebbe una modifica dei termini dell'aiuto da Ue e Fmi. Le principali quattro banche del paese, poi, hanno chiesto l'ok ad accedere ai restanti fondi (17 mld dei 28 mld di euro) del pacchetto di sostegno creato dal governo nel 2008 dopo la crisi subprime. Sarebbe anche in atto una fuga di capitali.

"Il mercato si aspetta un responso da parte delle istituzioni europee, degli altri paesi del vecchio continente e/o dell'Fmi", ha detto Giada Giani di Goldman Sachs. "Il mercato sta forzando la mano affinche'le autorita' competenti agiscano" ha commentato Deutsche Bank. "Non e' tanto per la Grecia in se, quanto per gli effetti negativi che si potrebbero avere sugli altri paesi del sud Europa come Spagna, Portogallo e Italia", ha aggiunto Stuart Hoffman, capo economista di PNC Financial Services.

Intanto il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner e il vicepremier cinese Wang Qishan si sono confrontati sulle relazioni economiche Cina-Usa a Pechino oggi. Lo ha comunicato il dipartimento del Tesoro Usa. Crescono le speculazioni secondo cui la Cina potrebbe annunciare un cambiamento di rotta nel suo regime valutario facendo rivalutare lo yuan e permettendone una piu' ampia fluttuazione.

A far ritrovare un po' di ottimismo sono state le vendite di marzo registrate dalle principali catene di retail. L'idea e' che i consumatori siano tornati a spendere. Questo potrebbe tradursi in utili societari piu' ricchi. Sacks ha registrato vendite in rialzo del 12.7% (contro l'atteso +8%), American Eagle Outfitters ha segnato un +15% (battendo il +10.8% previsto), +15% anche per Limited Brand (meglio del +6.8% stimato). Zumiez, Hot Topic e Stage Stores hanno centrato le attese. Tra i 12 retailer che hanno pubblicato i risultati, il 91% ha superato le previsioni degli analisti. Le festivita' pasquali hanno dato il loro contributo, insieme a un clima favorevole. Ora si tratta di capire se il trend continuera' anche ad Aprile e nei mesi a venire.

Proprio sulla crescita dell'economia americana si e' pronunicato a mercati chiusi il vicepresidente della Fed Donald Kohn: la ripresa sembra sostenibile ma il ritmo di crescita "non sara' veloce come ci piacerebbe", ha detto.

Tra le storie di fine giornata, Valero Energy Corp (-0.10%) vendera' le sue attivita' a Delaware City per $220 milioni.

Acquisti sui finanziari. Morgan Stanley ha guadagnato quasi il 3% mentre Goldman Sachs ha registrato un +1.8%. Merito di un report degli analisti di Bernstein Research secondo cui il settore beneficera' della ripresa delle Ipo e delle attivita' di M&A (+35% nel 2010).

Bene i tecnologici guidati da Amazon, spinto dalle voci secondo cui il suo lettore di e-book Kindle potrebbe essere messo in vendita nei negozi Target. Attualmente e' acquistabile solo dal portale internet. Leggeri acquisti anche per Apple, che ha comunicato di aver venduto 450000 iPad mentre si prepara al lancio del nuovo iPhone.

Ha tenuto banco anche il comparto aereo con le trattative in corso tra United Airlines (+6.7%) e US Airways (+10.7%) per una fusione. Un merger tra i due colossi del cielo darebbe origine al secondo gruppo americano dopo quello formatosi due anni fa dalla fusione di Delta Air Lines e Northwest Airlines. E' la terza volta in dieci anni che United e Us Airways tentano il matrimonio. L'operazione rappresenta lo sforzo di consolidamento in un settore che nell'ultimo decennio ha perso $60 miliardi a causa di rialzo del greggio e calo dei passeggeri. Anche Continental ne ha approfittato (+3.5%). Una fonte ha detto che la compagnia (la quarta negli States) sta valutando come e se prender parte alle trattative.

Il comparto energetico chiude contrastato, mentre il petrolio torna a puntare gli $86.

Quanto ai volumi, sono passate di mano 733.5 milioni di azioni contro i 816.7 milioni di ieri.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono riuscite a ridurre le perdite. I futures con consegna maggio retrocedono di $0.33 attestandosi a quota $85.52 al barile. Sul valutario la moneta unica ha terminato le contrattazioni a quota $1.3349, tentando il recupero (+0.02%). Anche l'oro ha limitato le flessioni in area $1151 (-0.17%). Inversione di pure per i prezzi dei titoli di stato. Il rendimento sul benchmark decennale finisce la seduta in salita al 3.8960% contro il 3.8630% della chiusura di ieri. Il tutto dopo l'asta dei titoli trentennali, che ha ricevuto una solida domanda, dimostrazione che quando ci sono rendimenti interessanti gli investitori non mancano.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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