PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 15 Aprile 2010

PARTE  2

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Petrolio: Accelera Rialzo a Oltre 86 Dollari
giovedì, 15 aprile 2010 - 8:33
(ASCA) - Roma, 15 apr - Accelera il prezzo del petrolio sui mercati asiatici trainato dalle positive trimestrali americane che preludono ad una crescita dei consumi. Sul circuito elettronico di New York il greggio registra un rialzo di 25 centesimi superando la quota di 86 dollari al barile mentre il contratto future sul Brent guadagna 30 centesimi a 86,45 dollari.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in rialzo sulla scia di Wall Street
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,6% a 11.273,79 punti ed il Topix lo 0,8% a 998,90 punti. Il mercato azionario giapponese ha beneficiato delle notizie positive arrivate d'oltreoceano. Tra gli esportatori Canon (JP3242800005) ha guadagnato lo 0,9%, Panasonic (JP3866800000) lo 0,8% e Sony (JP3435000009) lo 0,4%. Le vendite al dettaglio sono aumentate lo scorso mese negli USA, il principale partner commerciale del Giappone, più di quanto atteso dagli economisti. Tra i bancari Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha guadagnato l'1,6%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) l'1,1% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) l'1,7%. J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) ha aumentato lo scorso trimestre il suo utile del 57% a $3,3 miliardi pari a $0,74 per azione. Gli analisti avevano atteso in media un utile di soli $0,64 per azione. Shinsei Bank (JP3729000004) ha chiuso in rialzo dell'8,9%. Secondo delle voci di stampa Shinsei Bank potrebbe annullare il suo accordo di fusione con Aozora Bank (JP3711200000) e prendere una serie di misure per rafforzare il suo bilancio.
Nel settore del trasporto marittimo Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha guadagnato il 5,1%, Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) il 4,1% e Nippon Yusen (JP3753000003) il 2,7%. Il Baltic Dry, l'indice che misura i costi del trasporto navale delle merci, è aumentato ieri dell'1,3%. Il PIL della Cina è cresciuto inoltre nel primo trimestre di quest'anno dell'11,9%.
Redazione Borsainside 08:39

 

 

15 Aprile 2010 10:00 NEW YORK
PIIGS, DEBITI E DEFICIT: E ORA SCATTA L'ALLARME PER LA SPAGNA?
di IL SOLE 24 ORE
Se la sfiducia dei mercati dovesse abbattersi su Madrid (un assaggio c'è stato lo scorso 4 febbraio quando la Borsa è crollata in una sola seduta del 6%) con la stessa intensità con cui ha colpito ultimamente altri paesi della...
José Luis Zapatero in una recente intervista ha detto che adotterà qualsiasi misura pur di rilanciare l'economia spagnola e pur di riordinare i conti pubblici entro il 2013 così come promesso a Bruxelles e ai partner europei.
La dichiarazione è importante perché la Spagna è la quarta economia nella Ue e ha quindi un peso specifico ben superiore a quella di altri "pigs" come Grecia e Portogallo.
Se la sfiducia dei mercati dovesse abbattersi su Madrid (un assaggio c'è stato lo scorso 4 febbraio quando la Borsa è crollata in una sola seduta del 6%) con la stessa intensità con cui ha colpito ultimamente altri paesi della zona euro, per la moneta europea sarebbe un vero disastro.
La domanda è dunque se la Spagna sia realmente una nazione a rischio come di volta in volta sembrano indicare le analisi delle principali agenzie di rating internazionali (il debito a lungo termine è sotto osservazione con possibili implicazioni negative ed è stata tagliata la notazione ad alcune casse di risparmio) o di alcune banche.
Tanto più che il Tesoro dovrà emettere quest'anno debito per oltre 210 miliardi di euro per far fronte al rimborso di quello in scadenza e per finanziare gli interventi varati a sostegno dell'economia.
«Il peggio - dichiara Juan Ignacio Crespo, responsabile di Thomson-Reuters - è ormai alle spalle e non vedo all'orizzonte alcun default. Le ultime emissioni sono andate bene e sui Cds il differenziale con la Germania si sta gradualmente riducendo. Pur nelle difficoltà contingenti, sulla Spagna non ci sono mai stati grandi problemi di fiducia. Il paese è solvibile, paga con puntualità e continuerà a farlo anche in futuro, tant'è vero che il debito in scadenza (90 miliardi di euro restano da rimborsare nel 2010) viene continuamente rinnovato senza sforzo e così quello addizionale che corrisponde all'incremento del disavanzo pubblico».
Secondo l'analista di Thomson l'economia spagnola ha sì 6-9 mesi di ritardo rispetto alla ripresa degli Stati Uniti, ma ci sono segnali che la situazione stia gradualmente migliorando.
In particolare, secondo Juan Ignacio Crespo è importante il fatto che il tasso di risparmio degli spagnoli non sia stato mai così elevato (18%) come negli ultimi mesi. Ma anche che l'inflazione sia contenuta. Due fattori, che permettono di guardare all'aumento dell'indebitamento spagnolo (dall'attuale 55% all'80% circa del Pil in 3 anni) e al deficit (che verrà ridotto dall'attuale 11,4% al 3% nel 2013), con relativa tranquillità.
In realtà i rischi non mancano. La crisi provocata dallo scoppio della bolla immobiliare, che è stata lenta e non improvvisa come quella sui prodotti tossici di altri paesi, è entrata nel profondo del tessuto economico del paese e si è allargata ad altri settori come l'auto e il turismo, ma anche a quello bancario.
Le cifre che danno un quadro della realtà quotidiana sono quindi il milione di case invendute; gli oltre 4 milioni di disoccupati (20% del totale); le sofferenze bancarie che crescono di mese in mese; l'indebitamento delle famiglie (176% del Pil, secondo McKinsey) che porta il totale dell'esposizione del paese (pubblico e privato congiunti) al 400% del Pil circa; il calo della produzione industriale (-2,5% a gennaio).
Il tutto mentre i conti pubblici sono fuori controllo e c'è chi dubita che possano essere rimmessi in ordine entro il 2013.
La Spagna è passata in 5 anni dall'essere un paese virtuoso, in forte crescita, a una nazione con uno dei maggiori disavanzi nella Ue e una delle recessioni più marcate.
Qualcuno dice che il paese ha fatto il passo più lungo della gamba e che sarebbe stato meglio restare fuori dall'euro: sarebbe bastata infatti una modesta svalutazione della "peseta" per superare la crisi.
Invece questa crisi ha messo a nudo i limiti di un modello basato sulla "old economy" fortemente "labour intensive". Per questo, per superare la cultura conservatrice del paese, urgono riforme strutturali a tutti i livelli: sociale, economico-produttivo, educativo.
Riforme che il paese ha i mezzi per varare, potendo contare sulle basi di un sistema sanitario e di un sistema pensionistico solidi, garanti del benessere sociale.
Zapatero ha intuito che la fase di stallo non può continuare e che è urgente rimodernare il paese. I tempi sono però lunghi: c'è bisogno infatti di ripianare l'attuale situazione, che prenderà i prossimi due anni di quel che resta della legioslatura, ma anche e soprattutto del consenso politico. E questo è lo scoglio principale da superare.

 

 

 

Rehn esclude default Grecia, crede in impegno Germania su aiuti
reuters - giovedì, 15 aprile 2010 - 10:05
Il Commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn si è detto certo che la Grecia non andrà in default sul debito e che la Germania sia pronta a fare la sua parte nonostante la possibile azione legale interna.
Alcuni docenti universitari tedeschi hanno minacciato di rivolgersi alla corte costituzionale per ostacolare il coinvolgimento di Berlino in un pacchetto di aiuti europei alla Grecia da 30 miliardi di euro.
"Non ho ragione di dubitare dell'impegno tedesco se dovesse rendersi necessario e se dovesse giungere una richiesta di aiuto", ha affermato Rehn.
Berlino dovrebbe contribuire al pacchetto con circa 8,4 miliardi di euro. Ai 30 miliardi della zona euro si aggiungerebbero 15 miliardi del Fondo monetario per un totale di 45 miliardi circa.
Il Commissario Ue ha escluso con forza la possibilità di un default greco.
"Non ci sarà alcun default", ha tagliato corto Rehn.

 

 

Bce: Per Paesi Euro Priorita' e' Riforma Spesa Pubblica
giovedì, 15 aprile 2010 - 10:08
(ASCA) - Roma, 15 apr - La Bce lancia un nuovo monito ai paesi dell'area euro sulla necessita' di risanamento dei conti pubblici. Nel bollettino mensile, l'Eurotower sottolinea che e' ''essenziale'' che i governi riducano gli squilibri di bilancio e ''correggano i disavanzi eccessivi entro i termini concordati''. La Bce ribadisce che ''occorre spingersi ben oltre il requisito minimo di aggiustamento strutturale annuo, fissato nel patto di stabilita' allo 0,5% del pil'' e i governi devono ''provvedere alla definizione dettagliata e all'attuazione di strategie credibili di riequilibrio dei conti pubblici''.

 

 

Bce: Nel 2010 Crescita Moderata, Potenziare Incentivi All'Occupazione
giovedì, 15 aprile 2010 - 10:11
(ASCA) - Roma, 15 apr - Nel 2010 la crescita economica nei paesi dell'euro sara' moderata ed e' necessario che i paesi di Eurolandia potenzino gli incentivi all'occupazione per scongiurare una disoccupazione strutturale piu' elevata nei prossimi anni. E' quanto afferma la Bce nell'ultimo bollettino mensile.

 

 

Bce: a Febbraio Torna Positivo Flusso Prestiti a Imprese
giovedì, 15 aprile 2010 10:26 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 15 apr - Torna positivo a febbraio il flusso di prestiti alle imprese. E' quanto rileva la Bce nell'ultimo bollettino mensile precisando che ''il tasso di variazione negativo sui 12 mesi dei prestiti bancari al settore privato continua a celare andamenti contrastanti''. Da un lato la crescita sui 12 mesi dei prestiti alle famiglie appare positiva e in aumento, dall'altro quella dei prestiti alle societa' non finanziarie e' negativa. ''Nel contempo, a febbraio il flusso dei prestiti alle imprese e' stato positivo per la prima volta da agosto 2009, arrestando il calo del tasso di espansione sui 12 mesi. Questi andamenti positivi di breve periodo vanno valutati con cautela, data la variabilita' dei dati mensili. Inoltre, normalmente nel ciclo economico i prestiti alle societa' non finanziarie restano deboli per qualche tempo dopo la ripresa dell'attivita' economica''. Passando all'analisi delle banche, la Bce indica che nei primi mesi del 2010 sembra essersi arrestato il ridimensionamento dei bilanci complessivi delle banche, che pero' dovranno dimostrarsi capaci di gestire eventuali ulteriori adeguamenti assicurando al tempo stesso la disponibilita' di credito al settore non finanziario. Per raccogliere la sfida dovrebbero sfruttare il miglioramento delle condizioni di finanziamento e rafforzare maggiormente le proprie basi patrimoniali, beneficiando appieno, laddove necessario, delle misure di sostegno pubblico a favore della ricapitalizzazione.

 

 

Grecia: Torna 5* Paese Piu' Rischioso. Spread Con Bund Sale a 415 Punti
giovedì, 15 aprile 2010 10:50 ATENE
(ASCA) - Roma, 15 apr - La Grecia risale al 5* posto tra i paesi con la maggiore probabilita' di insolvenza. Il premio assicurativo contro il ''default'' dei titoli di stato emessi da Atene e' salito a 431 punti, esprimendo una probabilita' di insolvenza del 30,69%. Sugli schermi Cm DataVision, solo 4 paesi hanno maggiori probabilita' di default rispetto ad Atene. Nell'ordine Ucraina 31%, Pakistan 36%, Argentina 43%, Venezuela 44%. In deciso allargamento lo spread di rendimento tra i titoli di stato decennali della Grecia e quelli tedeschi (i piu' sicuri dell'Eurozona), al momento si viaggia a 415 punti. Ben 40 punti sopra i livelli toccati lunedi' 12 aprile, all'indomani dell'accordo dell'Eurogruppo sui termini dell'assistenza finanziaria ad Atene (prestito da 30 miliardi di euro al tasso del 5%). Come noto, il prestito alla Grecia verra' erogato solo su richiesta del governo ellenico.

 

 

Grecia: paralisi dei trasporti urbani
giovedì, 15 aprile 2010 - 10:54
(ANSA) - ATENE, 15 APR - Trasporti urbani semiparalizzati oggi in Grecia a causa di uno sciopero di sei ore dei dipendenti dei trasporti pubblici. La protesta coincide con il secondo giorno dello sciopero dei tassisti. Contro le misure decise dal governo, e contro la nuova riforma fiscale - approvata in lettura generale ieri dal parlamento - insieme ai tassisti e conducenti di bus e tram scioperano anche gli avvocati. Da 3 a 6 ore di sospensione del lavoro anche per gli insegnanti

 

 

Cina: Nel 1* Trim Pil +11,9%. Migliore Risultato Degli Ultimi 3 Anni
giovedì, 15 aprile 2010 11:31 PECHINO
(ASCA) - Roma, 15 apr - Corre le locomotiva cinese. Nel primo trimestre il Pil del Paese del Dragone e' salito dell'11,9% rispetto al trimestre precedente (+10,7%), si tratta del migliore risultato dal secondo trimestre 2007 (+12,7%). Su base annuale, la crescita economica viaggia a +11,7%, nel 2009 il progresso del Pil e' stato pari a +8,7%. Boom della spesa per investimenti +25,6% nel primo trimestre, dopo +30,1% per l'intero 2009. Vendite al dettaglio +17,9%, per l'intero 2009 +15,5%. Inflazione al 2,2% dopo -0,7% per l'intero 2009. I dati sono stati diffusi dall'ufficio naizonale statistico.

 

 

Le borse di Shanghai e Hong Kong chiudono poco mosse
La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso meno dello 0,1% a 3.164,97 punti. Sul mercato azionario cinese ha pesato l'incertezza relativa al futuro andamento dei tassi d'interesse. Il PIL della Cina ha registrato infatti nel primo trimestre di quest'anno una crescita superiore alle stime degli economisti, i prezzi al consumo sono d'altra parte cresciuti a marzo meno del previsto. Tra i bancari China Construction Bank (CN000A0HF1W3) ha perso lo 0,4%, Bank of Communications (CN000A0ERWC7) lo 0,4% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4) lo 0,3%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha perso l'1,1%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) l'1,3 e Gemdale (CNE000001790) il 2%. Sui minerari sono scattate delle prese di beneficio. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo dello 0,2% e Jiangxi Copper (CN0009070615) dello 0,8%. I petroliferi hanno beneficiato della ripresa del prezzo del petrolio. PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 2% e Sinopec (CN0005789556) l'1,6%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 22.157,82 punti. HSBC (GB0005405286) ha tratto vantaggio dalla convincente trimestrale pubblicata dalla rivale statunitense J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) ed ha guadagnato il 2,2%. CNOOC (HK0883013259) ha chiuso in rialzo del 3,1%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York quasi il 2%. I timori legati ad una possibile stretta monetaria in Cina hanno penalizzato i titoli del settore immobiliare. Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha perso lo 0,5%, Sino Land (HK0083000502) lo 0,3%, Hang Lung Properties (HK0101000591) lo 0,8% e New World Development (HK0017000149) lo 0,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,1%, il Taiex a Taipei lo 0,9% e il Kospi a Seul lo 0,5%. Lo Straits Times a Singapore ha perso lo 0,1%.
Redazione Borsainside 11:53

 

 

In Giappone non ci sara' una seconda recessione
BlueTG.it - giovedì, 15 aprile 2010 12:03 TOKYO
Nella sua ultima relazione trimestrale la banca centrale giapponese (Bank of Japan, BoJ) ha migliorato le valutazioni di sette delle nove macroaree del Paese, in seguito alla crescita delle esportazioni e della produzione.
Secondo il governatore della BoJ, Masaaki Shirakawa, i rischi di un’altra recessione appaiono essersi ridotti “in modo significativo”.

 

 

Pc: cresce mercato mondiale, +27,4%
giovedì, 15 aprile 2010 12:52 NEW YORK
(ANSA) - ROMA, 15 APR - Il mercato mondiale del personal computer, nel primo trimestre, ha fatto segnare consegne per 84,3 milioni di unita', +27,4% su base annua. Lo rileva la societa' d'analisi Gartner (NYSE: IT - notizie) che aveva stimato le spedizioni in aumento del 22%. La crescita e' stata trainata dai buoni risultati in Europa, Medio Oriente e Africa, mentre negli Stati Uniti i dati si sono rivelati lievemente al di sotto delle previsioni. Gli analisti sottolineano un andamento positivo nel segmento dei Pc professionali.

 

 

Eurozona: Sale Premio Default Grecia, Portogallo e Spagna. Giu' Italia
giovedì, 15 aprile 2010 14:09 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 15 apr - La decisione dell'Eurogruppo, formalizzata domenica scorsa, di mettere a disposizione, su eventuale richiesta di Atene, prestiti bilaterali dai paesi dell'Eurozona fino a un ammontare complessivo di 30 miliardi di euro al tasso del 5%, sembra aver gia' esaurito i suoi effetti positivi sul mercato dei cambi e del debito pubblico. Sui cambi si registra un aumento dell'avversione al rischio verso l'Eurozona con la moneta unica tornata a ridosso di1 1,35 sul dollaro, dopo essere salita fino a 1,37 sulla scia della decisione dell'Eurogruppo. Sul mercato del debito pubblico vendite sui titoli di stato di Atene e Lisbona, ma anche piccoli segnali di disaffezione verso il debito pubblico spagnolo. Le acque si sono ancora piu' agitate dopo che funzionari del governo di Atene hanno fatto sapere che il paese cerchera' di raccogliere sul mercato Usa non piu' 5-10 miliardi di dollari, ma piuttosto una cifra da 1 e 4 miliardi. Un segnale che registra il timore del paese ellenico di dover pagare un premio eccessivo agli investitori Usa. Uno scenario avvalorato dall'aumento generalizzato dei premi assicurativi sull'insolvenza degli stati sovrani (dati Cma DataVision). Il premio sul default della Grecia e' salito a 437 mila dollari per assicurare 10 milioni di dollari di bond di Atene, lunedi', per effetto delle decisioni dell'Eurogruppo, era sceso a 366 mila dollari. Per assicurarsi sul Portogallo bisogna pagare 205 mila dollari, ieri erano 179 mila. L'assicurazione sulla Spagna costa 155 mila dollari, ieri erano 141 mila. In calo il premio sull'Italia a 127 mila dollari dai 129 mila di ieri.

 

 

Grecia: Voci Su Rischio Bond In Dollari Ma Atene Smentisce
giovedì, 15 aprile 2010 14:10 ATENE
(AGI) - Roma, 15 apr. - La Grecia avrebbe intenzione di ridurre a 1- 4 miliardi di dollari, l'emissione di bond negli Stati Uniti, rispetto ai 5-10 miliardi previsti in precedenza. Lo scrive il Wall Street Journal rivelando che Atene potrebbe addirittura cancellare l'operazione nel caso in cui l'interesse degli investitori si rivelasse minimo. Il governo ellenico ha pero' negato che Atene voglia modificare i suoi piani.

 

 

Usa: a Marzo Pignorate 367 Mila Case +19%. Nuovo Massimo Storico
giovedì, 15 aprile 2010 14:23 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 15 apr - Negli Usa non si ferma lo tsunami dei pignoramenti di case. Nel mese di marzo, secondo i dati diffusi da RealtyTrac, pignorate 367.056 abitazioni, un aumento del 19% rispetto a febbraio e dell'8% rispetto al marzo del 2009. Mai in un mese si era registrato un numero cosi' elevato, si tratta del massimo dall'inizio della serie storica (2005). Complessivamente nel primo trimestre il numero di pignoramenti ha raggiunto 932.324 abitazioni, un progresso del 7% su base trimestrale e del 16% su base annuale. Gli stati piu' colpiti sono California, Florida e Arizona.

 

 

Usa: Ad Aprile Indice Fed New York Sale a 31,86
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:08
(ASCA) - Roma, 15 apr - Nel mese di aprile, l'indice Fed Empire (Stoccolma: EMP-B.ST - notizie) di New York, che misura il livello di attivita' manifatturiera nell'omonimo distretto federale, e' salito a 31,86 punti dai 22,86 di marzo.

 

 

Usa: Sussidi Disoccupazione +24 Mila. Peggio Di Stime
giovedì, 15 aprile 2010 15:09 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 15 apr - Nella settimana conclusa lo scorso 10 aprile, le richieste di sussidi di disoccupazione sono cresciute negli Usa di 24 mila unita' a quota 484 mila. Numeri peggiori delle stime degli economisti che prevedevano 440 mila.

 

 

Grecia: Vuole Discutere Piano Pluriennale Con Ue, Bce e Fmi
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:17
(ASCA-Afp) - Atene, 15 apr - Il governo greco intende discutere un piano ''pluriennale'' di politica economica con la Ue, la Bce e il Fondo Monetario Internazionale. Lo riporta l'agenzia France Presse. La Grecia non ha comunque ancora richiesto l'attivazione dei prestiti agevolati di emergenza ai paesi dell'Eurozona e al Fondo Monetario.

 

 

Eurozona: Juncker, Domani Esame Piani Antidecifit Di Portogallo e Spagna
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:18
(ASCA-MarketNews) - Bruxelles, 15 apr - ''Domani esamineremo i piani di contenimento del deficit del Portogallo e della Spagna. In ogni caso questi due paesi non subiranno danni dal fornire aiuto alla Grecia. Piu' in generale nessuno Stato dell'Eurozona subira' perdite dall'aiutare la Grecia'', cosi' Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo.

 

 

 
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Usa: a Marzo Produzione Industriale +0,1%. Sotto Attese
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:29
(ASCA) - Roma, 15 apr - Tira il freno l'industria Usa. Nel mese di marzo la produzione ha registrato un aumento dello 0,1%, dato sotto le attese degli economisti che si attendevano un progresso dello 0,8%. Rivisto al rialzo il dato di febbraio che passa da +0,1% a +0,3%. Il grado di utilizzo degli impianti e' salito dello 0,2% a 73,2%.

 

 

15 Aprile 2010 15:33 BRUXELLES - Sole 24 ore
Per la Bce tassi di Eurolandia adeguati, inflazione moderata

La Bce segnala il rischio di squilibri a livello globale, che all'indomani della crisi tornano a rappresentare un «fattore di rischio fondamentale» per la stabilità economica e finanziaria. In un articolo speciale del suo bollettino mensile, la Banca centrale europea scrive che «al momento attuale, gli squilibri mondiali continuano a rappresentare un fattore di rischio fondamentale per la stabilità macroeconomica e finanziaria su scala internazionale». Sottolineando anche che il ritorno degli Stati Uniti alla crescita economica rischia di assomigliare a precedenti episodi di ripresa sganciata da un aumento dell'occupazione.
Soffermandosi sugli squilibri globali la Bce accenna al forte disavanzo commerciale degli Usa, finanziato in particolare dagli acquisti di titoli di Stato americani dalla Cina, il cui surplus nel commercio estero sta comportando tassi di crescita stellari. Secondo l'Eurotower la riduzione degli squilibri globali durante la crisi «è stata solo parziale e probabilmente di natura per lo più temporanea». La conclusione degli esperti della Bce è che «esiste un forte interesse a evitare per il futuro una correzione disordinata, che risulterebbe costosa per tutte le economie»: serve «una risposta mondiale e significativa sul piano delle politiche economiche».
Tassi Eurolandia adeguati, inflazione moderata. Il livello dei tassi d'interesse nell'area euro, con il tasso principale all'1%, ''continua ad essere adeguato'', scrive ancora la Bce. ''Ci si aspetta che l'inflazione resti moderata nell'orizzonte temporale rilevante per la politica monetaria'' nonostante a marzo, nell'Ue-16, sia accelerata all'1,5% superando le attese di mercato.
Più incentivi occupazione e flessibilità salari. ''Nel mercato del lavoro, una sufficiente flessibilità dei salari e il potenziamento degli incentivi all'occupazione sono necessari per prevenire una disoccupazione strutturale più elevata nei prossimi anni''.
Grecia: bene Ue, più rigore su procedure deficit. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ''accoglie con favore la dichiarazione sulla Grecia diffusa il 25 marzo dai capi di Stato e di governo dei Paesi dell'area euro''. Il consiglio ''sostiene appieno l'intento di rafforzare la sorveglianza sui rischi economici e di bilancio nonchè i relativi strumenti di prevenzione, fra cui la procedura per i disavanzi eccessivi''.

 

 

Eurozona: Stark, Sembrano Aumentare Rischi Di Inflazione
giovedì, 15 aprile 2010 15:34 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 15 apr - ''Sembrano aumentare i rischi di inflazione'' a livello globale, cosi' Jurgen Stark, membro del comitato esecutivo della Bce. Riferendosi all'inflazione del mese di marzo nell'Eurozona, ''difficile dire se il rialzo all'1,5% sia temporaneo o no. C'e' comunque la necessita' di monitorare l'evoluzione dei prezzi'', ha sottolineato Stark.

 

 

Petrolio: Ministro Kuwait, Opec Interverra' Se Barile Va Sopra 100 $
giovedì, 15 aprile 2010 15:35 KUWAIT CITY
(ASCA-AFP) - Kuwait City, 15 apr - L'Opec interverra' sulla produzione se il prezzo del greggio superera' i 100 dollari al barile. Lo ha detto il ministro del petrolio del Kuwait Ahmad Abdullah al-Sabah parlando con i giornalisti al Parlamento. ''Se i prezzi del petrolio andranno sopra i 100 dollari, allora l'Opec si riunira' per prendere una decisione sui livelli di produzione'' ha spiegato precisando pero' che ogni decisione dipendera' ''dalla situazione del mercato e dell'incrocio tra domanda e offerta''. Il Ministro si e' poi detto soddisfatto dell'attuale livello dei prezzi che oscillano intorno agli 85 dollari al barile.

 

 

Crisi: Stark, Probabilmente Stiamo Entrando In Quella Del Debito Sovrano
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:39
(ASCA) - Roma, 15 apr - Sembra finita la fase piu' acuta della recessione economica e l'Eurozona si avvia a una fase di ''ripresa moderata'', ha detto Jurgen Stark, membro del comitato esecutivo della Bce. Ma questo non significa che le tensioni finanziarie si siano spente. ''Probabilmente stiamo entrando nella prossima fase della crisi: quella del debito sovrano'' ha proseguito Stark invitando i paesi dell'Eurozona a ''consolidare i bilanci pubblici. Ci sono argomenti solidi per rafforzare il patto di stabilita' e crescita''.

 

 

Grecia: Missione Fmi Lunedi' Ad Atene Per Discutere Possibile Prestito
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:51
(ASCA-AFP) - Washington, 15 apr - Il Fondo Monetario Internazionale inviera' lunedi' prossimo una missione ad Atene per discutere un possibile prestito alla Grecia, alle prese con la crisi del suo debito pubblico. Lo ha annunciato lo stesso FMI precisando che la missione e' stata decisa su richiesta delle autorita' greche.

 

 

Grecia: Chiede Immediati Chiarimenti a Ue-Bce-Fmi Su Piano Di Aiuti
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:55
(ASCA-MarketNews) - Atene, 15 apr - Il ministro delle Finanze della Grecia, George Papaconstantinou, ha inviato una lettera alla Bce, alla Ue e al Fondo Monetario Internazionale, per discutere i dettagli del piano di aiuti finanziari al proprio paese. ''Stiamo cercando di discutere con la Commissione Ue, la Bce e l'Fmi un piano pluriennale attraverso cui la Grecia possa ricevere supporto finanziario dai paesi dell'Eurozona e dal Fondo quando ne fara' richiesta'', ha detto Papaconstantinou. La lettera chiarisce che la Grecia non sta chiedendo l'attivazione del prestito (30 miliardi dall'Eurozone e 10-15 miliardi dal Fondo), ''non si tratta di una richiesta automatica di aiuto'', hanno precisato fonti del ministero delle finanze greco. La richiesta di un piano di aiuto su base pluriennale (al momento i soldi stanziati da Eurozona e Fmi coprono il fabbisogno finanziario di Atene solo per il 2010) potrebbe essere il frutto di quanto accaduto dopo il via libera dell'Eurogruppo al piano a favore della Grecia. Questa mattina nuova ondata di vendite sui titoli di stato delle Grecia, i rendimenti a 10 anni sono risaliti sopra il 7%. Un fatto che ha convinto Atene a ridurre da 10 a 4 miliardi di dollari, l'importo massimo di titoli di stato che intende emettere sul mercato Usa. Scelta logica in quanto l'emissione negli Usa, immaginata per ridurre il costo degli interessi rischia invece di rilevarsi molto piu' onerosa del previsto.

 

 

Grecia: Lunedi' Meeting Con Ue, Bce e Fmi Su Prestiti Di Emergenza
giovedì, 15 aprile 2010 - 16:06
(ASCA) - Roma, 15 apr - La Grecia si appresta a chiedere l'attivazione dei prestiti di emergenza ai paesi dell'Eurozona e al Fondo Monetario Internazionale. Lunedi' incontro ad Atene tra il governo greco e la Bce, la Commissione Ue e il Fondo Monetario Internazionale. Il Fondo ha appena confermato che lunedi' i suoi funzionari discuteranno con Atene i dettagli dell'aiuto finanziario. Oggi la Grecia ha inviato una lettera alla Ue, alla Bce e all'Fmi chiedendo un approccio 'pluriennale'' al piano di aiuti. Finora l'aiuto prevedeva un prestito di 30 miliardi dai paesi dell'Eurozona e 10-15 dal Fondo, il problema e' che questi fondi coprono solo il fabbisogno finanziario di Atene per il 2010. Se di dovesse passare a un piano pluriennale, le stime parlano solo per l'Eurozona di prestiti per 90 miliardi, di fatto verrebbe sancito ''il default tecnico'' delle Grecia, qualcosa di piu' dell'attuale crisi di liquidita'.

 

 

Grecia: Fmi, Meeting Potrebbe Produrre Un Piano Di Aiuti Pluriennali
giovedì, 15 aprile 2010 - 16:16
(ASCA-MarketNews) - Washington, 15 apr - ''Lunedi ad Atene si discutera' del piano di aiuti alla Grecia che, comunque, non ha ancora richiesto l'attivazione dei prestiti''. Cosi' un portavoce del Fondo Monetario sul meeting che si terra' tra la Grecia e la Ue, la Bce e il Fondo. ''La discussione potrebbe produrre anche un piano pluriennale'' di aiuti, ha proseguito il portavoce. ''Importante raggiungere un buon accordo con Atene'', ha poi concluso. Oggi la Grecia ha chiesto di discutere il piano di aiuti su base pluriennale, anche perche' il plafond di prestiti predisposto dai paesi dell'Eurozona e dal Fondo (tra 40 e 45 miliardi) copre il fabbisogno finanziario di Atene solo per il 2010.

 

 

Grecia: Atene Detta Agenda a Ue/Fmi. Lunedi' Round Decisivo (Il Punto)
giovedì, 15 aprile 2010 17:31 ATENE
(ASCA) - Roma, 15 gen - Prove di contagio. E' quanto successo oggi sul mercato del debito pubblico europeo. In mattinata ondate di vendite sui titoli di Stato della Grecia, lo spread di rendimento tra i titoli decennali ellenici e quelli tedeschi (i piu' sicuri dell'Eurozona) saliva fino a 427 punti, con i tassi in volo fino al 7,36%. In movimento anche il mercato dei premi assicurativi sull'insolvenza degli stati sovrani. A meta' giornata, il premio sul default della Grecia saliva a 437 mila dollari per assicurare 10 milioni di dollari di titoli di stato ellenici. Sul Portogallo il premio raggiungeva 205 mila dollari, sulla Spagna 155 mila dollari. ''Probabilmente la prossima fase della crisi sara' quella del debito sovrano'' ha ammonito oggi Jurgen Stark, membro del comitato esecutivo della Bce. Poi, nel primo pomeriggio, il colpo di scena. Il ministro delle finanze di Atene, George Papaconstantinou, ha scritto una lettera alla Commissione Ue, alla Bce e al Fondo Monetario Internazionale, per discutere il piano di aiuto finanziario (30 miliardi dai paesi dell'Eurozona e 10-15 dall'Fmi) su una base pluriennale, non piu' annuale. Immediata la risposta, lunedi' 19 tutti ad Atene. ''Speriamo di raggiungere un buon accordo, dobbiamo anche valutare se i fondi stanziati siano sufficienti'', ha detto il portavoce del Fondo. Nei fatti con il contagio che montava sui mercati del debito pubblico, Atene e' riuscita a dettare l'agenda: vuole un piano pluriennale per spalmare le misure anti-deficit in modo da mantenere la coesione sociale nel paese. Probabile che al Fondo venga chiesto di aumentare il plafond dei propri prestiti, al momento previsto tra 10-15 miliardi. Se venisse elevato si potrebbe assicurare la copertura pluriennale ai fabbisogni finanziari delle Grecia. Non a caso, appena l'Fmi si e' detto aperto a cercare nuove soluzioni, lo spread dei titoli di stato greci su quelli tedeschi e' ridisceso sotto i 400 punti. Piu' complicato alzare il plafond dei prestiti dell'Eurozona, attualmente 30 miliardi al 5%. I governi di dovrebbero spiegarlo alle rispettive opinioni pubbliche. Puo' andare bene nei paesi cattolici dove, dopo la confessione, la Grecia ha ammesso il peccato, c'e' il perdono. Piu' difficile nei paesi calvinisti, dove e' prevista solo l'espiazione.

 

 

Bank of America: in calo percentuale prestiti scaduti
BlueTG.it - giovedì, 15 aprile 2010 18:19 NEW YORK
Bank of America (NYSE: IKJ - notizie) , il secondo maggior emittente di carte di credito degli Stati Uniti, ha annunciato che l’ammontare di prestiti scaduti è ulteriormente sceso il mese scorso, segnalando un calo delle svalutazioni dopo le perdite record del 2009.
Le carte di credito con pagamenti in ritardo di almeno 30 giorni sono scese al 7,07% del totale a marzo, il livello più basso dal dicembre 2008, rispetto al 7,23% di febbraio. Le svalutazioni dei crediti inesigibili anche sceso al minimo degli ultimi 10 mesi al 12,54% dal 13,51% di febbraio.

 

 

Borse europee: Chiusura positiva, Zurigo svetta con Roche
I principali listini azionari europei hanno chiuso anche oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,5%, il DAX a Francoforte lo 0,2%, il CAC40 a Parigi lo 0,2%, il FTSE MIB a Milano lo 0,3% e lo SMI a Zurigo lo 0,7%. La Grecia a chiesto al Fondo Monetario Internazionale di iniziare dei colloqui su degli aiuti sulla base del piano di prestiti messo a punto con l'Eurogruppo. La notizia ha tranquillizzato il mercato. Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato inoltre verso la fine delle contrattazioni della ripresa del Dow Jones.
I farmaceutici hanno guidato la lista dei rialzi. Roche (CH0012032048) ha guadagnato a Zurigo il 2,8%. L'impresa svizzera ha aumentato nel primo trimestre i suoi ricavi più di quanto atteso dagli analisti. Sulla scia di Roche AstraZeneca (GB0009895292) ha chiuso in rialzo dello 0,6%, Novartis (CH0012005267) dello 0,8% e Shire Pharmaceuticals (GB00B0KQX869) del 2,3%.
Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha guadagnato il 2,5%. Credit Suisse ha alzato oggi il suo rating sul titolo del gruppo britannico da "Neutral" ad "Outperform". Total (FR0000120271) ha guadagnato lo 0,5%. L'azienda francese ha annunciato questa mattina che il suo margine di raffinazione ha registrato nel primo trimestre una forte ripresa.
Sui minerari sono scattate delle prese di beneficio. BHP Billiton (GB0000566504) ha perso lo 0,9%, Eurasian Natural Resources (GB00B29BCK10) l'1% e Rio Tinto (GB0007188757) lo 0,2%. Il prezzo del rame è sceso oggi leggermente a Londra.
Danone (FR0000120644) ha perso a Parigi l'1,6%. Il gigante dell'industria alimentare ha aumentato lo scorso trimestre i suoi ricavi più di quanto previsto dal mercato ma espresso prudenza sul resto dell'anno.
Deutsche Post (DE0005552004) ha guadagnato a Francoforte il 3,9%. La rivale statunitense UPS (US9113121068) ha alzato le sue stime per l'intero esercizio.
Redazione Borsainside 18:45

 

 

15 Aprile 2010 18:45 NEW YORK
LA CINA CORRE: ALLE PRESE CON POSSIBILI BOLLE
di WSI
Il ritmo di crescita e' il migliore da tre anni. Yuan destinato ad apprezzarsi. La banca centrale temporeggia sui tassi. Preoccupa di piu' il rialzo dei prezzi nel real estate. Gli analisti ritoccano all'insu i target sul Pil di fine anno.
Il ritmo di crescita piu' veloce da almeno tre anni. E' quello registrato dal Pil cinese nei primi tre mesi dell'anno. Si alimentano gli interrogativi su se e quando il governo locale possa cambiare la propria politica valutaria che ha tenuto a freno lo yuan a quota $6.83 negli ultimi 21 mesi.
Il prodotto interno lordo e' cresciuto dell'11.9% rispetto a un anno prima. Si tratta di un risultato superiore all'11.7% atteso dagli analisti interpellati da Bloomberg.
Un rialzo piu' ristretto del previsto sui prezzi al consumo (+2.4% a marzo su base annuale contro un +2.6% atteso e un +2.7% registrato a febbraio)riaccende il dibattito in corso a Pechino sulla tempistica da adottare per rialzare i tassi di interesse, tagliati nel 2008 per rispondere alla crisi finanziaria globale. Australia e India si sono gia' mosse in questo senso mentre Singapore ieri ha permesso una rivalutazione della sua valuta con la fine degli stimoli a sostegno dell'economia, volendo evitare rischi inflativi e bolle speculative.
"La prossima mossa sembra orientata a una rivalutazione dello yuan", ha detto Glenn Maguire, capo economista per l'area Asia-Pacifico di Societe Generale con sede a Hong Kong. Secondo l'esperto, l'andamento dell'inflazione potrebbe portare la banca centrale a ritardare il rialzo del costo del denaro fino alla seconda parte dell'anno.
In seguito alla pubblicazione dei dati sul Pil e al rialzo record dei prezzi nel comparto immobiliare, il governo cinese ha oggi annunciato misure idonee a raffreddare la situazione. Allo studio nuove tasse, incluse quelle sui profitti derivanti dalla vendita di immobili. A marzo i prezzi rilevati in 70 citta' sono cresciuti dell'11,7% rispetto allo stesso mese del 2009. A preoccupare e' soprattutto il trend crescente: a gennaio l'aumento era stato del 9,5% e a febbraio del 10,7%.
Sono molti gli investitori, incluso Jim Chanos (operante nel settore degli hedge funds) a scommettere su una bolla riguardante case ed edifici a uso commerciale. Se esplodesse, le conseguenze sarebbero devastanti per tutto il mondo. "Le misure annunciate quest'oggi fanno capire quanto il governo sia riluttante ad alzare i tassi di interesse ma sembra molto improbabile che nuove tasse siano sufficienti a frenare il mercato immobiliare", ha osservato Brian Jackson, strategist con sede a Hong Kong di Royal Bank of Canada.
A tutto cio' si aggiungono le pressioni inflazionistiche. I dati odierni fanno pensare che il target previsto dal governo per fine anno del 3% potrebbe non esser raggiunto. Per meta' anno dovrebbe attestarsi al 2.5%. Intanto c'e' chi vede un apprezzamento della valuta di oltre il 3% nei prossimi 12 mesi.
D'altra parte, invece che guardare a un rialzo del costo del denaro, la Cina ha pianificato una riduzione del 22% sull'accensione di nuovi prestiti rispetto al record di $1.4 mila miliardi registrati l'anno scorso. Gli analisti sono divisi su quando potrebbe aumentare il costo del denaro preso in prestito. Royal Bank of Canada si aspetta una mossa entro il mese in corso mentre Bank of America - Merrill Lynch guarda al quarto trimestre. Si ricordi che l'ultima volta che la Cina ha registrato una crescita dell'economia superiore all'11% (era il primo trimestre del 2006), la banca centrale ha alzato i tassi entro il mese successivo.
I policy makers, dal canto loro, hanno tenuto a precisare che la crescita messa a segno da gennaio a marzo e' legata alle misure di stimolo fiscale. Il rialzo, poi, sembra notevole perche' confrontato con i bassi livelli del 2009. se le esportazioni sono rimbalzate, le importazioni sono cresciute a un passo piu' veloce.
Quanto al Pil odierno, Royal Bank of Scotland si aspettava un +14.5%, piu' del consensus. La reazione delle case d'affari e' stata comunque immediata. Citigroup ha alzato il target per fine anno al 10.5% dal 9.8%. JPMorgan Chase & Co. si spinge un pochino piu' in alto, al 10.8 per cento dal 10% mentre RBS risulta la piu' ottimista: +11% da +10%.

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est chiudono contrastate
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi contrastate.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca lo 0,2% a 1.676,27 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati nella media. La performance del mercato azionario russo è stata frenata dai nuovi timori relativi alla crisi della Grecia e dall'incerta apertura di Wall Street. Bashneft (RU0007976957) ha chiuso in rialzo del 14,4%. L'impresa petrolifera russa ha annunciato che una società indipendente ha stimato le sue riserve accertate, probabili e possibili a 2,13 miliardi di barili. Si è trattato della prima stima indipendente delle riserve di Bashneft da dodici anni. Bashneft prevede ora di poter mantenere la sua produzione agli attuali livelli per i prossimi due decenni. Gazprom (RU0007661625) ha guadagnato l'1,5%. Il colosso del gas punta ad aumentare la sua produzione nel 2013 a 565,5 miliardi di metri cubi. Tra gli altri titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha perso lo 0,3%, Severstal (RU0009046510) il 2,3% e RusHydro (RU000A0JPKH7) l'1,1%. Raspadskaya (RU000A0B90N8) ha chiuso invariato.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,6% a 24.913,72 punti. Magyar Telekom (HU0000016522) ha chiuso in calo dell'1,2%. Nomura ha tagliato il suo rating sul titolo dell'operatore telefonico a "Reduce". Male anche le altre blue chips ungheresi. MOL (HU0000068952) ha perso lo 0,5%, Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,4% e OTP Bank (HU0000061726) lo 0,6%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,8% a 1.304,20 punti. Dopo l'eccezionale rally di ieri NWR (NL0006282204) ha guadagnato un ulteriore 3,5%. Il produttore di carbone ha annunciato ieri un forte aumento dei suoi prezzi ed alzato i suoi obiettivi di produzione per il 2010. Oggi sia Deutsche Bank che ING hanno promosso il titolo a "Buy". Tra gli altri titoli del listino ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha guadagnato il 2,1% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) lo 0,7%. Erste Group Bank (AT0000652011) e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) hanno perso rispettivamente lo 0,2% e l'1%.
Il WIG a Varsavia ha perso meno dello 0,1% a 44.060,26 punti. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha chiuso in calo dello 0,3%. L'impresa mineraria polacca intende versare per il 2009 un dividendo di KPN 3 per azione. La maggior parte degli analisti aveva atteso un dividendo di almeno KPN 5 per azione. Anche nella capitale polacca i bancari hanno guidato la lista dei rialzi. Sui bancari sono scattate oggi delle prese di beneficio. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1%, BRE Bank (PLBRE0000012) lo 0,1% e BZW Bank (PLBZ00000044) lo 0,5%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha guadagnato lo 0,9%.
Redazione Borsainside 20:18

 

 

15 Aprile 2010 21:44 NEW YORK
BIOTECH: UNA BOLLA DESTINATA A ESPLODERE
di WSI
Lo scenario si realizzera' entro i prossimi cinque anni. Lo sganciamento delle economie emergenti da quelle piu' sviluppate e' un fatto. Meglio dunque muoversi di conseguenza, in vista di una nuova recessione. Ecco l'opinione dell'esperto.
Sono in molti a sostenere che la tecnologia sia destinata a correre in borsa. Ma una voce contrarian c'e'. E si guarda bene dal seguire la corrente. Si tratta di colui che in passato ha dimostrato di aver avuto ragione nello sposare un atteggiamento "da orso". Non a caso gli operatori guardano con attenzione alle popolari e-mail sui mercati finanziari di cui e' autore.
L'esperto e' convinto che una nuova recessione sia alla porte. "Gli scambi in borsa ora avvengono all'insegna della cautela. Questo dimostra che una correzione e' attesa", ha spiegato John Mauldin, autore de Thought from the Frontline.
L'analista crede che ci troviamo alle porte di una nuova recessione globale. Il timing? L'anno prossimo. La causa? la montagna di debito sovrano con cui i governi sono alle prese. Non mancheranno pero' opportunita'. Dove? Nei titoli quotati nei mercati emergenti. "Penso che i mercati emergenti rappresenteranno un caso di decoupling", ha spiegato. In pratica, questi paesi avanzeranno snobbando l'andamento delle economie piu' sviluppate facendo venir meno il famoso detto secondo cui quando gli Usa starnutiscono il resto del mondo si prende un raffreddore, (da un punto di vista economico).
La ragione di questa convinzione sta nel fatto che le economie emergenti supereranno la nuova frenata dell'economia mondiale meglio di altri. Il perche' e' presto detto: molte di quelle nazioni sono creditori e non debitori. "Nessuno ha prestato loro dei soldi, quindi non hanno all'attivo eccessive operazioni a debito", ha continuato aggiungendo che "si trovano all'inizio del super ciclo dell'indebitamento e questo, per gli investitori, e' un luogo davvero buono dove essere presenti".
Gia' ci sono i segnali di questo sganciamento delle economie gia' sviluppate. Mentre queste ultime continuano a muoversi in modo confuso, la Cina (per fare l'esempio piu' recente) ha annunciato un +11.9% del Pil nel primo trimestre dell'anno in corso.
Mauldin avverte su un comparto: quello biotecnologico. Per quanto al momento abbia un atteggiamento ancora bullish, non ha mancato di far notare che l'innovazione all'interno di questo settore portera' alla "prossima bolla". L'orizzonte temporale e' tra cinque anni. Non resta che prender nota e vedere se avra' ragione.

 

 

15 Aprile 2010 22:40 NEW YORK
IMMOBILIARE MEGLIO DI BOND E AZIONI. PAROLA DI GROSS
di WSI
Livelli di debito piu' bassi e tassi di prestito migliori renderebbero il real estate attraente. Piu' di bond e azioni. Si sa che un rischio alto comporta un premio altrettanto consistente. Il CIO di Pimco non scommetterebbe mai invece nei bond greci.
Il settore immobiliare sta toccando il fondo e alla fine potrebbe essere una scommessa migliore di quella in azioni e titoli del debito. Lo ha detto Bill Gross ai microfoni dell'emittente Usa CNBC il numero uno di Pimco, il maggiore fondo obbligazionario al mondo.
Sia il comparto commerciale che residenziale stanno raggiungendo un punto di bottom e possibilmente si preparano a invertire rotta, stando alle stime di Gross.
Con i titoli azionari che dovrebbero garantire ritorni del 5-6% e i bond del 3-4%, e' giunto il momento di farsi furbi. Un mercato che e' stato tartassato cosi' tanto come quello immobiliare, assicurera' ritorni da capogiro in confronto se si sapranno sfuttare le giuste opportunita'.
"In definitiva gli asset a piu' alto rischio sono quelli a piu' basso rischio", ha detto Gross aggiungendo che "fondamentalmente non suggerirei di investire in quei settori al momento, ma il rischio e il premio vanno di pari passo".
Livelli di debito piu' bassi accompagnati da tassi di presito migliori renderebbero le protagoniste del real estate molto attraenti.
Una cosa che Gross ha detto di non voler comprare a nessun costo e' invece il debito greco. La travagliata nazione si e' comportata bene sinora nel mantenere alto l'interesse degli investitori, che non hanno disdegnato prender qualche rischio e acquistaretitoli che rendono oltre il 6%. Ma Gross non e' dello stesso avviso ed e' convinto che le prospettive di Atene non siano rosee.

 

 

Borse dell'America Latina: San Paolo frena, Città del Messico sale leggermente
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,7% a 70.524,35 punti. I timori legati ad una possibile stretta monetaria in Brasile hanno pesato sul settore immobiliare. PDG Realty (BRPDGRACNOR8) ha perso il 2% e Cyrela (BRCYREACNOR7) l'1,5%. Le imprese immobiliari dipendono in particolar modo dall'andamento del costo del denaro. Net Servicos de Comunicacao (BRNETCDBS040) ha chiuso in ribasso del 4,1%. Goldman Sachs ha declassato il titolo del maggior operatore di TV via cavo del Brasile da "Buy" a "Neutral". Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l'1,9%. Sul mercato continua ad esserci una forte incertezza sull'annunciato aumento di capitale dell'impresa petrolifera. Vale (BRVALEACNPA3), l'altro titolo di maggior peso del listino brasiliano, ha guadagnato lo 0,6%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 34.134,23 punti (nuovo massimo storico). Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,9% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,1%. Cemex (MXP225611567) e Grupo Mexico (MXP370841019) hanno perso rispettivamente l'1,1% e l'1,7%
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,8%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,3% e il General a Lima lo 0,5%. Il Colcap a Bogotà ha guadagnato lo 0,2% e l'IBVC a Caracas l'1,4%.
Redazione Borsainside 00:46


 

 

 
  Giovedì 15 Aprile 2010 ..... Giovedì 15 Aprile 2010 ..... Giovedì 15 Aprile 2010  
       
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ASIA - Edizione Hong Kong
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WALL STREET: FUTURES USA IN ROSSO, DELUSIONE SUSSIDI

15 Aprile 2010 15:01 NEW YORK - WSI
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Il mercato del lavoro torna a preoccupare. Il dato positivo sull'attività manifatturiera dell'area di New York non basta. Attenzione all'M&A. Focus sui conti di Google. L'euro perde smalto.
A mezz'ora dall'avvio delle contrattazioni i futures americani continuano a scambiare in territorio negativo (vedi quotazioni a fondo pagina), facendo pensare dunque a un'apertura con il segno meno.

Sembra dunque che la corsa dei listini in atto da cinque sedute consecutive possa arrestarsi all'indomani di una giornata che aveva visto Dow e S&P 500 tenere importanti livelli tecnici, rispettivamente oltre quota 11000 e 1200. Ieri era stata la miglior chiusura di borsa da 5 settimane.

A mettere il bastone tra le ruote, il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione, inaspettatamente cresciute. Migliore delle stime, invece, è stato il dato sull'attivita' manifatturiera nell'area di New York.

Anche la crescita del Pil Cinese nel quarto trimestre, sopra le attese, non e' bastata a diffondere un po' di fiducia tra gli operatori, che preferiscono guardare dentro i confini nazionali.

Le cattive notizie dal fronte immobiliare, poi, non aiutano. Nei primi tre mesi dell'anno mai cosi' tante case erano finite sotto pignoramento negli states. Lo ha comunicato RealtyTrac. secondo cui nel primo trimestre c'e' stato un balzo del 35% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Bisogna tornare al gennaio 2005 per vedere numeri simili. Secondo il vicepresidente della societa' che ha diffuso i dati Rick Sharga "quest'anno vedremo oltre 1 milione di case passare in mano alle banche" con cui e' stato acceso il relativo mutuo per finanziarne l'acquisto.

Sul fronte societario, continua la pioggia delle trimestrali. Dopo Intel e Jpm, che ieri avevano aiutato a sostenere le quotazioni, oggi tocchera' a Google. Il corriere Ups potrebbe beneficiare dell'annuncio di un rialzo delle stime sugli utili annuali. La catena di ristoranti fast-food Yum Brands (tra i beneficiari della corsa dell'economia cinese) potrebbe guadagnare terreno grazie ad aspettative piu' solide sui conti futuri.

Peabody energy ha alzato la sua offerta per l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8 miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy balza di oltre il 40% nel pre-mercato dopo che Apache si e' aggiudicata la societa' per $2.7 miliardi, facendosi carico di $1.2 miliardi di debito. Il premio e' del 45% rispetto alla chiusura di ieri a $18.09.

Da monitorare il settore finanziario mentre gli analisti si interrogano su quanti titoli tossici siano ancora nei bilanci delle banche e quanti invece non siano stati contabilizzati.

Il settore aereo potrebbe perder quota dopo lo stop imposto nei cieli inglesi e dell'Europa del nord a causa dei fumi creati dall'esplosione di un vulcano in Islanda. La Iata ha comunicato che la clientela premium e' aumentata a febbraio del 5.9% rispetto a un anno prima.

Nel frattempo torna un po' di pressione sulla Grecia, dimostrata dal fatto che il differenziale Bund-titoli di Atene e' tornato in mattinata sopra 400 punti. Il portavoce del governo ellenico ha smentito le indiscrezioni circa la possibilita' che l'emissione di un bond in dollari possa esser sospesa nel caso in cui gli investitori americani non dimostrino interesse. Il roadshow continuera' come nei piani. In un'intervista all'Expansion il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non ha escluso che dopo la Grecia altri Paesi europei possano entrare in una severa crisi economica.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono piatte. I futures con consegna maggio si muovono in rialzo di $0.01 attestandosi a quota $85.76 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni portandosi a quota $1.3555 (-0.72%). L'oro cede di $6.80 in area $1152.80. Invertono rotta i titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.8700% dal 3.8550% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 perde 1.90 punti (-0.16%) a 1204.60.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 scivola di 3.25 punti (-0.15%) a quota 2023.

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 15 punti (-0.15%) a 11050.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: INCERTA, OCCHIO A GOOGLE

15 Aprile 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Dopo cinque sedute consecutive, tornano le vendite a Wall street. Sussidi e produzione industriale deludono. Il petrolio recupera terreno. Non ce la fa l'oro. Attenzione ai conti del motore di ricerca.
L'apertura a Wall Street e' negativa. Se si continuera' con il segno meno fino alla fine della seduta, si segnera' il primo stop dopo cinque giornate consecutive. Resta da vedere se Dow e S&P 500 terranno importanti livelli tecnici, rispettivamente oltre quota 11000 e 1200.

Il Dow perde 18.67 punti a 1104.44. Il Nasdaq e' appeso alla parita' a 2505 mentre l'S&P 500 cede 1 punto a 1209.

Per i tuoi investimenti, segui il feed in tempo reale di Wall Street Italia INSIDER. Se non sei abbonato, fallo subito: costa solo 0.86 euro al giorno, provalo ora!

A mettere il bastone tra le ruote, il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione, inaspettatamente cresciute. Migliore delle stime, invece, è stato il dato sull'attivita' manifatturiera nell'area di New York. E' salita, ma meno del previsto la produzione industriale a marzo.

Anche la crescita del Pil Cinese nel quarto trimestre, sopra le attese, non e' bastata a diffondere un po' di fiducia tra gli operatori, che preferiscono guardare dentro i confini nazionali.

Le cattive notizie dal fronte immobiliare, poi, non aiutano. Nei primi tre mesi dell'anno mai cosi' tante case erano finite sotto pignoramento negli states. Lo ha comunicato RealtyTrac. secondo cui nel primo trimestre c'e' stato un balzo del 35% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Bisogna tornare al gennaio 2005 per vedere numeri simili. Secondo il vicepresidente della societa' che ha diffuso i dati Rick Sharga "quest'anno vedremo oltre 1 milione di case passare in mano alle banche" con cui e' stato acceso il relativo mutuo per finanziarne l'acquisto.

Sul fronte societario, continua la pioggia delle trimestrali. Dopo Intel e Jpm, che ieri avevano aiutato a sostenere le quotazioni, oggi tocchera' a Google (+0.6%). Il corriere Ups (+5.7%) ha annunciato un rialzo delle stime sugli utili annuali. La catena di ristoranti fast-food Yum Brands (+4%, tra i beneficiari della corsa dell'economia cinese) ha aspettative piu' solide sui conti futuri.

Peabody energy ha alzato la sua offerta per l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8 miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy balza del 40% dopo che Apache si e' aggiudicata la societa' per $2.7 miliardi, facendosi carico di $1.2 miliardi di debito. Il premio e' del 45% rispetto alla chiusura di ieri a $18.09.

Da monitorare il settore finanziario mentre gli analisti si interrogano su quanti titoli tossici siano ancora nei bilanci delle banche e quanti invece non siano stati contabilizzati.

Il settore aereo snobba lo stop imposto nei cieli inglesi e dell'Europa del nord a causa dei fumi creati dall'esplosione di un vulcano in Islanda. La Iata ha comunicato che la clientela premium e' aumentata a febbraio del 5.9% rispetto a un anno prima e i titoli a Wall Street ne approfittano.

Nel frattempo torna un po' di pressione sulla Grecia, dimostrata dal fatto che il differenziale Bund-titoli di Atene e' tornato in mattinata sopra 400 punti. Il portavoce del governo ellenico ha smentito le indiscrezioni circa la possibilita' che l'emissione di un bond in dollari possa esser sospesa nel caso in cui gli investitori americani non dimostrino interesse. Il roadshow continuera' come nei piani. In un'intervista all'Expansion il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non ha escluso che dopo la Grecia altri Paesi europei possano entrare in una severa crisi economica.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio hanno invertito rotta. I futures con consegna maggio si muovono in rialzo di $0.28 attestandosi a quota $86.12 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni portandosi a quota $1.3557 (-0.71%). L'oro cede di $5.80 in area $1153.20. Cambio di rotta per i titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.8810% dal 3.8550% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: TENTA IL RISCATTO, FIDUCIA SU GOOGLE

15 Aprile 2010 17:40 NEW YORK - WSI
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I livelli tecnici conquistati ieri vengono mantenuti. Snobbati i dati macro deludenti. L'oro recupera le vendite della mattinata. Analisti fiduciosi sui conti del motore di ricerca. Il comparto aereo scommette sui clienti di fascia alta.
Dopo una partenza leggermente negativa, Wall Street aggiusta la rotta tornando a guadagnare ma con cautela. Se la chiusura sara' positiva, si tratterebbe della sesta seduta consecutiva di rialzi.

Il Dow avanza dello 0.02% a 11124 (+1 punto), il Nasda segna un rialzo dello 0.30% a 2512 (+8 punti) mentre l'S&P 500 avanza dello 0.04% a 1211.

Dow e S&P 500 mantengono dunque i livelli tecnici di ieri, rispettivamente oltre quota 11000 e 1200. Ma sono in molti a credere che un ritracciamento (per altro tipico in tempi di conti societari) sia ormai alle porte. "Il mercato e' ipercomprato, questo significa che ci puo' essere una correzione di circa il 5-7%", ha spiegato Burt White, capo investimenti in LPL Financial.

Per il momento, in seguito a un iniziale sconforto, i trader hanno deciso di ignorare i dati macro deludenti, in primis quello sulle richieste di sussidi di disoccupazione, inaspettatamente cresciute. Migliore delle stime, invece, è stato il dato sull'attivita' manifatturiera nell'area di New York. Positiva anche quella nella zona di Filadelfia. E' salita, ma meno del previsto la produzione industriale a marzo.

Gli operatori restano concentrati sulla stagione delle trimestrali. A mercati chiusi sara' Google (in rialzo di oltre un punto percentuale) oggi a svelare i propri conti. Gli analisti si dicono fiduciosi prevedendo utili per azione nei tre mesi finiti a marzo a $6.60 e ricavi netti di $4.95 miliardi. Meglio di quanto registrato dal motore di ricerca un anno prima con, nell'ordine, Eps a $5.16 per azione e ricavi per $4.1 miliardi. Gli analisti di JpM credono che le inserzioni pubblicitarie siano destinate a tornate presto sui livelli pre-crisi.

Acquisti anche per il corriere Ups, considerato il punto di riferimento dell'economia americana. Il tutto dopo aver rilasciato un outlook incoraggiante. Gli esperti aspettano con fiducia anche i conti della conglomerata GE, dai quali dovrebbe arrivare la conferma che la ripresa e' davvero in atto.

Il comparto aereo sembra snobbare lo stop al traffico nei cieli del nord europa, in seguito all'eruzione di un vulcano nel sud dell'Islanda. Piuttosto le compagnie guardano ai dati diffusi dalla Iata, da cui emerge che a febbraio la clientela premium (quella che viaggia in prima e business class) e' tornata a spendere il 5.9% di piu' rispetto a un anno prima.

Riprendono le attivita' di fusione e acquisizione. Peabody energy ha alzato la sua offerta per l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8 miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy balza di oltre il 40% dopo che Apache si e' aggiudicata la societa' per $2.7 miliardi, facendosi carico di $1.2 miliardi di debito. Il premio e' del 45% rispetto alla chiusura di ieri a $18.09.

Nel frattempo e' tornata un po' di pressione sulla Grecia, dimostrata dal fatto che l'euro scivola e il differenziale Bund-titoli di Atene si e' riportato in mattinata sopra 400 punti. Il portavoce del governo ellenico ha smentito le indiscrezioni circa la possibilita' che l'emissione di un bond in dollari possa esser sospesa nel caso in cui gli investitori americani non dimostrino interesse. Il roadshow continuera' come nei piani. In un'intervista all'Expansion il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non ha escluso che dopo la Grecia altri Paesi europei possano entrare in una severa crisi economica.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio tornano a perdere quota. I futures con consegna maggio si muovono in calo di $0.40 attestandosi a quota $85.49 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni portandosi a quota $1.3560 (-0.69%). L'oro e' piatto e si trova in area $1158. Invertono rotta i titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.8440% dal 3.8550% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: SESTA SEDUTA COL SEGNO PIU'

15 Aprile 2010 22:15 NEW YORK - WSI
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Dopo l'iniziale incertezza, gli indici hanno recuperato quota mantenendo livelli tecnici importanti. Utili in crescita per Google ma il titolo cede nell'aftermarket. L'oro e' riuscito ad azzerare le perdite. Giu' il petrolio.
Dopo una iniziale incertezza, alla fine Wall Street riesce ad archiviare la sesta seduta consecutiva di rialzi, consolidandosi al di sopra dei livelli tecnici conquistati ieri. Merito anche della fiducia dei costruttori, che ad aprile e' cresciuta ai livelli piu' alti dello scorso settembre.

Il Dow chiude in rialzo di 21 punti a 11144. Il Nasdaq segna un +10 punti a 2515 mentre l'S&P 500 termina a 1211, in crescita di un punto.

La giornata era iniziata all'insegna dell'incertezza. Complici alcuni dati macro contrastanti. A deludere, in primis le richieste di sussidi di disoccupazione, inaspettatamente cresciute. Migliore delle stime, invece, è stato il dato sull'attivita' manifatturiera nell'area di New York. Positiva anche quella nella zona di Filadelfia. E' salita, ma meno del previsto la produzione industriale a marzo.

A ridare fiducia agli operatori, un indicatore in arrivo da uno dei settori che piu' fa fatica a risollevarsi dalla crisi, quello immobiliare. L'Associazione nazione dei costruttori di case ha comunicato che l'indice che misura la fiducia nel settore e' balzata di 4 punti toccanto i 19 ad aprile. Si tratta della miglior lettura dallo scorso settembre. A spiegare questo andamento e' l'imminente fine delle agevolazioni fiscali, che hanno motivato cosi' chi stava accarezzando l'idea di comprare casa. Gli aiuti da $8000 per la prima abitazione e da $6500 per chi gia' ne possiede una terminano a fine mese.

Gli analisti aspettavano trepidanti i numeri di Google, arrivati subito dopo il suono della campanella. Come da attese il motore di ricerca online ha messo a segno utili trimestrali in rialzo del 38% rispetto a un anno fa (a $6.06 da $4.49 per azione) e ricavi a quota $6.77 miliardi contro $5.51 dello stesso periodo nel 2009. Su del 15% i profitti derivanti dal pay per click. Il titolo pero' scivola nell'aftermarket: qualche analista si aspettava ancor di piu'.

Acquisti anche per il corriere Ups, considerato il punto di riferimento dell'economia americana. Il tutto dopo aver rilasciato un outlook incoraggiante. Gli esperti aspettano con fiducia anche i conti della conglomerata GE, dai quali dovrebbe arrivare la conferma che la ripresa e' davvero in atto.

Il comparto aereo ha snobbato lo stop al traffico nei cieli del nord Europa, in seguito all'eruzione di un vulcano nel sud dell'Islanda. Piuttosto le compagnie guardano ai dati diffusi dalla Iata, da cui emerge che a febbraio la clientela premium (quella che viaggia in prima e business class) e' tornata a spendere il 5.9% di piu' rispetto a un anno prima.

Nel comparto finanziario Citigroup e' riuscita a superare la soglia importante dei $5 salvo poi chiudere quasi 20 centesimi al di sotto di tale livello. Ma per alcuni analisti le azioni sono pronte a testare i $6-7.

Le attivita' di fusione e acquisizione sono state in ripresa. Peabody energy ha alzato la sua offerta per l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8 miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy e' arrivata a balzare di oltre il 40% dopo che Apache si e' aggiudicata la societa' per $2.7 miliardi, facendosi carico di $1.2 miliardi di debito. Il premio e' del 45% rispetto alla chiusura di ieri a $18.09.

Nel frattempo e' tornata un po' di pressione sulla Grecia, dimostrata dal fatto che l'euro scivola e il differenziale Bund-titoli di Atene si e' riportato in mattinata sopra 400 punti. Il portavoce del governo ellenico ha smentito le indiscrezioni circa la possibilita' che l'emissione di un bond in dollari possa esser sospesa nel caso in cui gli investitori americani non dimostrino interesse. Il roadshow continuera' come nei piani. In un'intervista all'Expansion il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non ha escluso che dopo la Grecia altri Paesi europei possano entrare in una severa crisi economica.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio hanno perso quota. I futures con consegna maggio hanno archiviato la seduta in calo di $0.36 attestandosi a quota $85.48 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni portandosi a quota $1.3576 (-0.57%). L'oro e' riuscito a recuperare le perdite della mattinata portandosi in area $1161 (+0.09%). Invertono rotta i titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.84% dal 3.8550% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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