PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 30 Aprile 2010

PARTE  2

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La Borsa di Tokyo sale, Nikkei +1,2%
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,2% a 11.057,40 punti e il Topix l'1% a 987,04 punti. Il calo dei timori legati alla crisi della Grecia ha fatto tornare gli acquisti anche sulla piazza finanziaria giapponese. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha guadagnato lo 0,8%, Canon (JP3242800005) l'1,9% e Panasonic (JP3866800000) l'1%. Lo yen si è indebolito oggi sia rispetto al dollaro che all'euro.
Honda (JP3854600008) ha perso controtendenza il 2,1%. Il produttore di automobili si attende per il corrente esercizio un utile operativo di ¥400 miliardi. Gli analisti avevano previsto ¥500 miliardi.
NEC (JP3733000008) ha guadagnato il 2,3%. Il primo produttore giapponese di computer ha alzato le sue stime per l'esercizio terminato lo scorso 31 marzo.
Central Japan Railway (JP3566800003) ha guadagnato il 6,7%. Nomura ha alzato il suo rating sul titolo della compagnia ferroviaria da "Neutral" a "Buy".
Japan Tobacco (JP3726800000) ha chiuso in rialzo del 5,1%. Il terzo produttore al mondo di sigarette ha l'intenzione di aumentare il prossimo ottobre i prezzi della maggior parte dei suoi prodotti.
Redazione Borsainside 08:28

 

 

Anche in Giappone i tassi resteranno fermi a lungo - Tassi Invariati Allo 0,10%
venerdì, 30 aprile 2010 08:38 TOKYO
La Banca del Giappone (BoJ) ha votato all’unanimità per il mantenimento dei tassi all’attuale livello e in una nota ha spiegato che intende cercare “ogni possibile soluzione per supportare le istituzioni finanziarie private in termini di fornitura di fondi per rafforzare le fondamenta della crescita economica”, senza tuttavia dettagliare quali misure, nel concreto, siano allo studio.
Nella nota si sottolinea inoltre “la sfida critica della crescente deflazione ed il ritorno ad una crescita sostenibile” come ragione per mantenere “una politica monetaria estremamente accomodante”. I tassi, insomma, non verranno mossi neppure in Giappone per lungo tempo, come aveva già annunciato mercoledì sera la Federal Reserve per quanto riguarda gli Usa.

 

 

Giappone: Banca Centrale Alza Previsione Pil 2010 a +1,8%. 2011 +2%
venerdì, 30 aprile 2010 08:40 TOKYO
(ASCA) - Roma, 30 apr - La Banca del Giappone ha alzato lo stime sul Pil del 2010 da +1,3% a +1,8%, mentre su quello dell'anno successivo ha limato da +2,1% a +2%. Per quanto riguarda l'inflazione, la banca centrale stima per il 2010 una crescita dei prezzi al consumo pari a -0,5%, ''le aspettative di inflazione sono ben ancorate e dovrebbero rimanere stabili sul lungo termine'', scrive la banca centrale.

 

 

30 Aprile 2010 09:00 NEW YORK
PIANO DI LACRIME E SANGUE: LA GRECIA SI PREPARA A CAMBIARE PER SEMPRE
di LA REPUBBLICA
"Questa non è solo una grande riforma, è una rivoluzione - dice Papandreou - . Paghiamo i nostri errori, sappiamo che ci sarà da soffrire. Ma questa crisi deve essere l'opportunità di trasformare il paese in una nazione trasparente, moderna...
La Grecia si prepara a un fine settimana destinato a cambiare per sempre la vita dei suoi cittadini.
La delegazione Ue-Fmi-Bce ha lavorato anche ieri fino a tarda notte con il governo di Giorgos Papandreou per mettere a punto il drastico piano di austerity necessario per sbloccare i 45 miliardi di aiuti di Bruxelles e Washington.
Una terapia d'urto da 20-25 miliardi tra tagli alle spese e nuove entrate presentata in mattinata a imprenditori e sindacati che - con gran sollievo dei mercati - non sembrano intenzionati per ora ad alzare barricate: "Capiamo le esigenze del governo anche se ci ha sottoposto un accordo blindato -ha detto sotto gli alberi carichi d'aranci della residenza di Papadreou Iòlias Iliopoulos, numero uno di Adedy, sigla dei dipedenti pubblici - . Noi cercheremo di ridurre al minimo l'ingiusta sofferenza della gente".
Prudenti anche i rappresentanti del Gsee, il sindacato del settore privato che con il suo sciopero del 5 maggio sarà il primo termometro del malcontento per un piano che chiederà ai greci di lavorare di più (spostando in avanti l'età pensionabile) e guadagnare di meno (il taglio agli stipendi pubblici sarà superiore al 20%) pagando più tasse, visto che l'Iva - già ritoccata dal 19 al 21% - dovrebbe salire al 23%.
La tregua è solo apparente: già ieri sera oltre 500 manifestanti hanno cercato di forzare i blocchi e la polizia ha dovuto sparare lacrimogeni. Anche per questo Papandreou è intenzionato a forzare i tempi.
Il consiglio dei ministri, fissato per venerdì prossimo, potrebbe essere anticipato, forse già a domenica o lunedì, per varare il pacchetto. Ventiquattro ore dopo il Parlamento darà l'ok alla cura lacrime e sangue, precondizione posta da Merkel & C. per girare ad Atene entro il 19 maggio i 9 miliardi necessari per evitare il default.
"Questa non è solo una grande riforma, è una rivoluzione - dice Papandreou - . Paghiamo i nostri errori, sappiamo che ci sarà da soffrire. Ma questa crisi deve essere l'opportunità di trasformare la Grecia in una nazione trasparente, moderna e affidabile".
Le buone intenzioni del premier dovranno affrontare ora la prova più difficile: le Termopili del consenso popolare. Un passaggio stretto e pericoloso perché tra pochi giorni - quando l'austerity sarà chiara a tutti - i greci capiranno davvero che il conto è salatissimo.
Le buste paga del settore pubblico (il 40% del Pil nazionale) saranno sforbiciate di oltre il 20%. Il governo ha difeso il simulacro della 13esima e della 14esima, ma ha accettato di ridurre straordinari e bonus - in alcune aziende c'è persino un premio per chi arriva puntuale al lavoro - per un importo pari a due stipendi.
Un salasso visto che gli extra (come l'indennità per il lavoro all'aria aperta garantito ai forestali) arrivano a raddoppiare i compensi. Congelati anche gli stipendi del settore privato che verrà scosso da un'iniezione di flessibilità con l'abolizione dei contratti collettivi e l'arbitrato sui licenziamenti.
"Un anticipo l'ho già visto nella busta paga di questo mese - dice Iannis Bakoula, 24 anni, impiegato in un'azienda privata di tlc cipriota - . Senza preavviso mi hanno tagliato i bonus e lo stipendio è sceso da mille a 800 euro".
Finita anche la pacchia del posto pubblico garantito. Fmi e Bruxelles su questo fronte sono stati durissimi: bisogna chiudere migliaia di enti inutili come la Commissione Kopais, authority incaricata di salvare l'omonimo lago prosciugatosi nel 1930, bloccare il turnover e la mobilità tra uffici ministeriali.
Papandreou ha detto sì: "Se gestissimo i servizi statali con l'efficienza svedese risparmieremmo 20 miliardi l'anno" è il suo calcolo. E così ha stoppato l'assunzione di 10mila persone che avevano maturato i diritti per un posto e nei prossimi mesi - con la spada di Damocle di un rapporto deficit/Pil da tagliare di 10 punti in due anni - migliaia di dipendenti pubblici potrebbero andare a gonfiare le fila di una disoccupazione arrivata ormai all'11,3%.
Sotto la scure dell'austerity salteranno altri originali privilegi dell'elefantiaco stato sociale ellenico: è a rischio il benessere delle zitelle d'oro, le 40mila figlie non sposate di impiegati pubblici che hanno diritto a una pensione "erederitaria" di mille euro al mese (costo 550 milioni l'anno).
Nel mirino le norme che garantiscono la pensione anticipata - 50 anni per le donne, 55 per gli uomini - per 600 professioni usuranti tra cui il parrucchiere (per il contagio chimico delle tinture), i suonatori di strumento a fiato (a rischio di reflusso gastrico) e gli anchorman tv, minacciati dalle micropopolazioni batteriche dei microfoni.
"Un paese normale sarà un vantaggio per tutti" è il mantra con cui Papandreou sta cercando di convincere i suoi concittadini ad accettare i sacrifici.
Lui si è ridotto lo stipendio, mette online tutte le decisioni di spesa per combattere una corruzione che si mangia 15 miliardi l'anno, l'8% del Pil. Vuol ridurre da 38 giorni a uno il tempo per aprire un'attività, liberalizzare le professioni.
Di più: a immagine geografica della sua rivoluzione si prepara a ridisegnare la cartina del paese, riducendo da 1.100 a 333 le aree comunali e da 33 a 13 le regioni. Un piano da sogno per i liberisti di Bruxelles e Washington, da incubo per i greci. E se la calma apparente di questi giorni dovesse esplodere in tensione sociale, il salvataggio di Atene tornerà a essere una strada in salita per il governo e una minaccia per la stabilità dell'intera Europa.

 

 

30 Aprile 2010 09:00 - di Leonardo Maisano - Sole 24 ore
Brown affonda nei sondaggi dopo il terzo dibattito in tv

«David non fare gli stessi errori che per motivi ideologici hanno commesso precedenti governi Tory. Non si può togliere ora il sostegno alla crescita, si porterebbe il paese di nuovo in recessione». Gordon Brown aspettava la mano economica per sfoderare l'asso nella manica. Lo ha fatto ieri nel terzo dibattito televisivo negli studi della Bbc a Birmingham, ma anche quest'ultima giocata non è andata come il premier sperava. I sondaggi dicono che a vincere il confronto televisivo è stato proprio il leader conservatore David Cameron che ha avuto il 41% del gradimento secondo You Gov, seguito dal liberaldemocratico Nick Clegg a quota 32. Il premier resta distante terzo a quota 25%.
Sono state messe a confronto le due tesi che hanno scandito la campagna elettorale: tagli subito alla spesa pubblica, per i conservatori; tagli dopo, per i laburisti. Un balletto che, come nel primo dibattito, ha visto riemergere Clegg, pronto a mediare fra le due scuole di pensiero. È piaciuto, una volta di più, il leader LibDem anche per l'abilità nello sfoderare una proposta che incrocia la volontà popolare. Mentre gli elettori - dicono i sondaggi - sono sempre più favorevoli a un accordo di coalizione, Clegg s'è rivolto con sincerità alla platea. «Dopo le elezioni si dovrà convocare un Consiglio per la stabilità economica di cui dovranno fare parte i responsabili economici dei partiti, la Banca d'Inghilterra e la Fsa (la Consob inglese) per definire la strategia di riforme nei dettagli». Il più radicale, ma molto efficace nell'esposizione, è apparso ieri Cameron. Con piglio deciso e l'occhio piantato nella telecamera ha annunciato le sue misure e poi ha avvertito tutti. «Una cosa, vi assicuro, io non farò mai, e lo ripeto ora alla luce di quanto sta accadendo in Grecia, non porterò mai Londra nell'euro. Non rinuncerò mai alla sterlina». Un passaggio, confermano i sondaggi, che ha raggiunto il cuore degli elettori.
Per Brown la giornata non era cominciata affatto bene. La polemica sul commento contro l'elettrice laburista, Gillian Duffy, che gli chiedeva conto di una politica sull'immigrazione troppo morbida, si è infatti rivelata esplosiva. Anzi distruttiva, tanto da far dire al conservatore The Sun che «il premier è un toast», ovvero bollito. Concetto condiviso in parte dai colonnelli del partito laburista che hanno definito la gaffe di Brown «un drammatico errore». A parere di molti quello finale, perché offendere un elettore (i microfoni aperti di Sky Tv hanno colto il premier dire che la 66enne signora Duffy era «una fanatica» in odore di razzismo) resta la via più breve per perdere le elezioni.
Brown dopo le scuse pubbliche e private con l'elettrice, riaffermate anche in tv quando il dibattito è stato dirottato sul tema immigrazione, ha cercato di far dimenticare l'incidente puntando sull'economia. Per questo sui rischi di un double dip, ovvero di una ricaduta nella recessione, ha insistito per tutta la giornata. Nei comizi a Birmingham prima, in tv, con gli avversari, dopo. Ma che la ricetta laburista sia la migliore per trascinare la Gran Bretagna fuori dalla crisi non è una certezza condivisa al di fuori dei circoli governativi.
Ai dubbi degli elettori si sono aggiunti ieri quelli dell'Economist che ha dato pubblico sostegno al candidato conservatore Cameron. A spaventare, scrive il magazine, «non è solo il terrorizzante deficit pubblico che a quota 11,6% costringerà ad alzare le tasse e tagliare la spesa, ma la constatazione che ormai fa capo al governo più di metà dell'economia. Un leviatano da contrastare e i conservatori con tutti i loro limiti sembrano più decisi a farlo». Lo stato deve rinculare dalla vita pubblica e lasciare spazio e ossigeno all'iniziativa dei privati, suggerisce il settimanale. Ieri sera Cameron lo ha ribadito e il messaggio anche questa volta, secondo i sondaggi, è apparso più convincente di quello del primo ministro.

 

 

Irlanda: Cancellera' Aste Titoli Di Stato Se Tassi Restano Cosi' Alti
venerdì, 30 aprile 2010 09:06 DUBLINO
(ASCA) - Roma, 30 apr - L'Irlanda si appresta a cancellare l'emissione di titoli di stato in programma per il 15 di maggio. Lo ha reso noto la National Treasury Management Agency (Ntma) . ''Quando saremo al 15 maggio faremo una valutazione sulle condizioni di mercato. Se i tassi resteranno cosi' elevati, non procederemo alle aste di titoli di stato'', cosi' John Corrigan, Ceo della Ntma. Al momento, Dublino ha gia' raccolto il 60% delle risorse finanziarie previste per il 2010. Per completato mancano 20 miliardi di euro al momento coperti dal conto di tesoreria. Con lo scoppio della crisi del debito sovrano della Grecia sono schizzati in alto i rendimenti dei titoli di stato dei paesi dell'Eurozona che presentano un elevato rapporto tra deficit pubblico e Pil. E' anche il caso dell'Irlanda, ieri i titoli di stato decennali di Dublino hanno chiuso con un rendimento del 5,16%, pagano di piu' solo Grecia e Portogallo.

 

 

30 Aprile 2010 10:06 NEW YORK
GRECIA: NUOVO ALLARME. MOODY'S MINACCIA DOWNGRADE DEBITO A "JUNK"
di WSI-UNICREDIT
L’agenzia potrebbe diventare la seconda, dopo S&P, a declassare il debito greco a "spazzatura", ovvero sotto l'investment grade, nei prossimi giorni. L'eventuale decisione dipende dalla volontà politica del paese di realizzare un piano...
Sul fronte Grecia, Moody's potrebbe diventare la seconda agenzia di rating a declassare il debito greco a "junk", ovvero sotto l'investment grade, nei prossimi giorni.
L’agenzia ha spiegato che l'eventuale decisione dipende dalla
volontà politica mostrata dalla Grecia di realizzare in proprio piano di
risanamento.
Stamane da Pechino il presidente della Commissione europea Barroso ha affermato che l'intervento a sostegno della Grecia partirà tra pochi giorni, aggiungendo che il salvataggio di Atene impedirà il contagio della crisi verso altre economie della Zona Euro. Intanto, secondo la stampa, il piano di
austerità greco sarà da EUR20,0 mld in due anni. La manovra è stata posta
come condizione da Ue e Fmi per la concessione degli aiuti. L'accordo dovrebbe essere ufficializzato entro domenica.

 

 

Grecia: Governo Tedesco Chiede a Banche Di Comprare Titoli (Stampa)
venerdì, 30 aprile 2010 10:08 ATENE
(ASCA) - Roma 30 apr - Il ministro delle finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, ha in programma una ''conferenza telefonica'' con i dirigenti delle principali banche tedesche. Il meeting si dovrebbe svolgere questo fine settimana. Lo scrive il quotidiano tedesco Handelsblatt. Schaeuble vuole convincere l'establishment bancario a partecipare al piano di salvataggio della Grecia. Il governo vuole un impegno delle banche a comprare titoli di stato di Atene per stabilizzarne i prezzi. Per il quotidiano, l'intervento delle banche, che non sarebbe a carico dei contribuenti, potrebbe ridurre la forte opposizione dell'opinione pubblica al salvataggio della Grecia con l'utilizzo di soli fondi pubblici.

 

 

Eurozona: a Marzo Disoccupazione Ferma a 10%. Senza Lavoro 15,8 Mln
venerdì, 30 aprile 2010 11:19 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 30 apr - Segnali di maggiore stabilizzazione arrivano dal mercato del lavoro dell'Eurozona. Nel mese di marzo la disoccupazione nell'Eurozona e' rimasta inchiodata al 10%, lo stesso livello del mese precedente. Lo comunica Eurostat. Si tratta comunque sempre del massimo dall'agosto 1998. La crescita dei senza lavoro, si tratta di 15,8 milioni di persone, si e' fermata grazie al contributo positivo della Germania, il cui tasso di disoccupazione e' sceso dal 7,4% al 7,3%, caso unico nell'Eurozona.

 

 

Eurozona: Eurostat, Inflazione Aprile +1,5% Su Anno. Come Atteso
venerdì, 30 aprile 2010 - 11:24
(ASCA) - Roma, 30 apr - Nell'Eurozona sale l'inflazione, ma resta ampiamente sotto il target (2%) di medio termine della Bce. Ad aprile l'aumento dei prezzi al consumo e' stato pari a +1,5% su base annua da +1,4% del mese di marzo. Lo comunica Eurostat. Il dato e' in linea con le attese degli economisti.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai e Hong Kong tornano a salire
Quasi tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Dopo sei sedute negative di fila lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,1% a 2.870,61 punti. Durante l'intera settimana il listino cinese ha perso il 3,8%. La Borsa di Shanghai è stata sostenuta oggi da alcune notizie positive arrivate dal fronte societario. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha chiuso in rialzo dell'1,1% e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) dell'1%. Industrial and Commercial Bank e China Construction Bank hanno aumentato nel primo trimestre l'utile netto rispettivamente del 18% e del 34%. China Pacific Insurance (CN0003580601) ha guadagnato il 3,1%. La terza impresa cinese del settore delle assicurazioni ha aumentato nel primo trimestre il suo utile netto del 192%. Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha guadagnato il 6%, Il maggiore produttore cinese d'acciaio ha moltiplicato nel primo trimestre il suo utile a CNY 3,93 miliardi. Ancora male i titoli delle imprese legate al consumo. Shanghai Bailian Group (CNE0000007B5), la prima impresa retail della Cina, ha perso il 5,6%. Kweichow Moutai (CNE0000018R8), il primo produttore cinese di liquori, ha perso il 3,9%. Il mercato teme che le recenti misure prese da Pechino per frenare la crescita del settore immobiliare possano avere un impatto negativo sulla domanda dei consumatori.
ZTE Corp. (CNE000000TK5), il secondo fornitore cinese di infrastrutture per le telecomunicazioni, ha perso l'8%. Il Governo indiano ha vietato le importazioni di infrastrutture per le telecomunicazioni prodotte in Cina per motivi di sicurezza nazionale.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,6% a 21.108,59 punti. Il calo dei timori legati alla crisi della Grecia ha fatto tornare gli acquisti anche sulla piazza finanziaria della città costiera. HSBC (GB0005405286) ha guadagnato il 2,3%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) il 2,3% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) l'1,8%. Nel settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha chiuso in rialzo dello 0,5%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) dello 0,2%, Sino Land (HK0083000502) dell'1,1% e Henderson Land (HK0012000102) dello 0,8%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 2%, Sinopec (CN0005789556) l'1,9% e CNOOC (HK0883013259) il 3%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York il 2,3%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,5%, il Kospi a Seul lo 0,8% e Straits Times a Singapore lo 0,5%. Il Taiex a Taipei ha perso lo 0,6%.
Redazione Borsainside 12:10

 

 

 
..... Venerdì 30 Aprile 2010 ..... Venerdì 30 Aprile 2010 ..... Venerdì 30 Aprile 2010  
       
..... Giappone - Edizione Tokyo ..... Cina - Edizione Pechino ..... India - New Delhi .....
 
 

 

Grecia: Per 3 Tedeschi Su 4, Atene Non Paghera' Mai Debiti
venerdì, 30 aprile 2010 - 12:24
(AGI) - Berlino, 30 apr. - I tedeschi bocciano Angela Merkel sul prestito alla Grecia, in larghissima parte convinti che Atene non restituira' mai il debito. Da un sondaggio dell'Istituto Emnid per la televisione all news "N24" emerge che 3 tedeschi su 4 (76%) sono certi che la Grecia non restituira' mai i prestiti che si appresta a ricevere dalla Germania e dagli altri Paesi dell'Ue.

 

 

30 Aprile 2010 12:46 BERLINO
CRISI GRECIA: ECONOMISTI TEDESCHI DENUNCIANO ANGELA MERKEL ALLA CORTE COSTITUZIONALE
di AGI
Il ricorso: gli aiuti ad Atene infrangono il Trattato di Maastricht, in base al quale nessun Paese dell'Ue puo' assumersi la garanzia dei debiti di un altro. Tre tedeschi su 4 dicono: "La Grecia non restituira' mai il debito".
Quattro noti economisti tedeschi si apprestano a presentare ricorso al "Bundesverfassungsgericht", la Corte Costituzionale di Karlsruhe, contro la decisione del governo di Angela Merkel di soccorrere finanziariamente la Grecia. Il capofila dei quattro, Joachim Starbatty, ha motivato il ricorso con il fatto che gli aiuti alla Grecia infrangono il Trattato di Maastricht, in base al quale nessun Paese dell'Ue puo' assumersi la garanzia dei debiti di un altro.
Inoltre i tedeschi bocciano Angela Merkel sul prestito alla Grecia, in larghissima parte convinti che Atene non restituira' mai il debito. Da un sondaggio dell'Istituto Emnid per la televisione all news "N24" emerge che 3 tedeschi su 4 (76%) sono certi che la Grecia non restituira' mai i prestiti che si appresta a ricevere dalla Germania e dagli altri Paesi dell'Ue.
L'amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann e' in prima fila nella creazione di un consorzio di banche e industrie tedesche disponibili a dare un loro contributo agli aiuti alla Grecia. Il consorzio si e' gia' impegnato a contribuire con 1-2 miliardi di euro, anche se non ha ancora raggiunto un accordo ufficiale col governo.

 

 

Inchiesta su Goldman Sachs per frode
venerdì, 30 aprile 2010 14:08 NEW YORK
(ANSA) - NEW YORK, 30 APR - La procura federale di Manhattan ha aperto un'inchiesta penale per frode nei confronti di Goldman Sachs. La magistratura, secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, vuole accertare se Goldman o suoi dipendenti hanno commesso frodi legate alle operazioni sui mutui. L'inchiesta e' a uno stadio iniziale e sarebbe legata all'azione legale civile della Sec. Goldman si e' difesa negando ogni addebito.

 

 

30 Aprile 2010 14:30 NEW YORK
STATI UNITI: PIL PRIMO TRIMESTRE IN RIALZO +3.2%
di WSI
La cifra preliminare si rivela inferiore alle previsioni degli analisti. Le stime del mercato erano per un rialzo del 3.3%. Terzo trimestre positivo di fila, ma il rialzo precedente e' stato piu' consistente (+5.6%). Crescita trainata dai consumi.
Dopo tre mesi di dati, finalmente e' arrivata l'opportunita' di avere un'idea della crescita complessiva dell'economia statunitense. Il Prodotto Interno Lordo Usa - un dato che rappresenta il valore totale di tutti i beni e servizi prodotti e venduti nel Paese - nel primo trimestre del 2010 ha registrato un’espansione pari a +3.2% (tasso annualizzato).
Lo ha comunicato il Dipartimento del Commercio Usa.
La crescita dell'economia e' rimasta positiva per il terzo trimestre consecutivo, anche se ad un ritmo meno intenso rispetto ai tre mesi precedenti. Le previsioni per la lettura preliminare erano per un +3.3%, percentuale che si confronta con l'incremento del 5.6% degli ultimi tre mesi del 2009.
La crescita e' stata trascinata in particolare dai consumi (che rappresentano circa il 70% delle attivita' economiche Usa), con le vendite al dettaglio e le spese al consumo che sono state molto solide. La crescita dei consumi e' stata del 3.6% nel trimestre, la piu' alta dal primo trimestre del 2007 e piu' del doppio rispetto all'1.6% dei tre mesi precedenti
"La ripresa e' durevole", ha dichiarato a Bloomberg Aaron Smith, senior economist di Moody’s Economy.com. "La crescita delle spese al consumo e' rimasta solida, grazie all'incremento del numero delle assuzioni e alle condizioni finanziarie in miglioramento",
Nella seconda parte del 2009 l'economia si e' rialzata con vigore dalla recessione piu' grave dagli anni '30, tuttavia come evidenziato dai dati odierni il tasso di crescita si e' in qualche modo moderato nel primo trimestre del 2010.
L'economia americana ha dato segnali di ripresa negli ultimi tre mesi di un 2009 che con un calo del 2.4% e' risultato il piu' nero dal 1946 per la maggiore economia del mondo.
Nell'ultimo trimestre del 2009 il PIL ha registrato la maggiore espansione degli ultimi sei anni, contestualmente dal terzo trimestre 2003. Ma nei tre mesi antecedenti (terzo trimestre 2009) la crescita e' stata del 2.2%, dopo che nei primi tre mesi dell'anno era piombato del 6.4% e calato dello 0.7% i tre mesi successivi.
Nel primo trimestre 2010, l'indice del costo del lavoro e' aumentato dello 0.6% contro il +0.5% del consensus, mentre il dato precedente era stato del +0.4%. Il deflatore del PIL - strumento che consente di "depurare" la crescita dell'economia dall'aumento dei prezzi - e' avanzato dello 0.9%, a fronte del +1% atteso e del +0.5% precedente.

 

 

Goldman Sachs pesante a Wall Street, rischia causa penale
BlueTG.it - venerdì, 30 aprile 2010 - 15:44
Goldman Sachs subito pesante (-5% abbondante dopo i primi scambi) alla notizia che la Procura Federale americana sta valutando se accusare Goldman Sachs o alcuni suoi dipendenti del reato penale di frode finanziaria, secondo quanto scrive oggi il Wall Street Journal.
Si tratterebbe di un secondo giudizio che si andrebbe ad aggiungere alla causa aperta in sede civile dalla Sec contro la banca americana accusata di aver agito contro l’interesse dei suoi stessi clienti nel collocamento almeno di un Cdo.

 

 

30 Aprile 2010 15:46 NEW YORK
USA: CHICAGO PMI IN RIALZO A QUOTA 63.8 PUNTI
di WSI
Ad aprile il risultato in uno dei distretti industriali piu' importanti in America e' migliore delle previsioni (ferme a 59.9) e mostra un miglioramento rispetto allo scorso mese, quando si era attestato a quota 58.8.
Nel mese di aprile l'indice che misura l'attivita' manifatturiera nell'area di Chicago e' salito a quota 63.80 dai precedenti 58.8 punti di novembre.
Lo ha comunicato la Purchasing Management Association di Chicago, l'associazione dei manager responsabili degli ordini di acquisto del settore manifatturiero.
Il dato si e' rivelato superiore alle attese degli economisti, che erano per un rialzo piu' contenuto, a quota 59.9 punti.
Ricordiamo che un valore superiore ai 50 punti indica un’espansione dell'attivita' manifatturiera, mentre un valore inferiore ai 50 punti indica una contrazione.

 

 

30 Aprile 2010 15:56 NEW YORK
USA: FIDUCIA MICHIGAN SCENDE A 72.2 PUNTI
di WSI
Il dato finale di aprile e' superiore alle stime degli analisti, che erano per un calo a 71. La lettura di marzo era stata di 73.6, quella preliminare di 69.5. L'economia e' in ripresa, ma i consumatori sono ancora preoccupati per il lavoro.
Nel mese di aprile il dato finale sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti si e’ attestato a 72.2 punti, mostrando un calo rispetto alla lettura finale di marzo, che e' stata pari a 73.6.
Lo ha comunicato l'Universita' del Michigan.
Seppur evidenziando una flessione, il risultato e' migliore delle stime degli analisti che erano per un rialzo a 71 e anche della lettura preliminare che era stata pari a 69.5, risulta inoltre sopra i livelli di un anno fa. In novembre 2008 l'indice tocco' i minimi di 28 anni, a quota 55.3.

 

 

Usa: riforma finanziaria puo' costare 85 miliardi di dollari alle banche
BlueTG.it - venerdì, 30 aprile 2010 16:58 WASHINGTON
Separare le attività su derivati e investimenti ad alto rischio dalle banche come vuol fare Barack Obama? Se non un errore sarebbe una decisione molto costosa.
A ribadirlo è ovviamente una banca d’affari, Jp Morgan per la precisione, che in un report diffuso oggi stima in 85 miliardi di dollari la necessità di ulteriore ricapitalizzazione per le principali banche d’affari se la proposta legislativa Usa di riforma dei mercati dei derivati (su cui gravitano scambi per 450 triliardi di dollari) dovesse passare nell’attuale versione.
Una versione, continuano gli analisti, che renderebbe meno liquidi i mercati e favorirebbe i [a]fondi hedge[/a], che resterebbero soggetti a minori regolamentazioni rispetto alle banche, il che agli occhi delle banche medesime pare una pecca tale da rendere inutile e forse persino dannosa ogni proposta di riforma, con buona pace di chi dopo l’esplodere della crisi finanziaria del 2008-2009 aveva gridato “mai più”.

 

 

Grecia: risale il rischio default
venerdì, 30 aprile 2010 17:05 ATENE
(ANSA) - ROMA, 30 APR - Torna a salire il rischio default della Grecia: i credit-default swap (cds) sul debito greco hanno invertito rotta. Segnano un rialzo di 30 punti risalendo a 700 punti, in base ai dati Cma DataVision riportati dall'agenzia Bloomberg.

 

 

Borse europee: Chiusura negativa, male Barclays e Total
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1,2%, il DAX a Francoforte lo 0,2%, il CAC40 a Parigi lo 0,6%, il FTSE MIB a Milano lo 0,6% e lo SMI a Zurigo lo 0,7%. I nuovi sviluppi della vicenda Goldman Sachs (US38141G1040) hanno pesato anche sulle borse del Vecchio Continente. Secondo quanto riportano diverse fonti la procura generale di New York avrebbe aperto un'inchiesta nei confronti della banca d'affari. Sul mercato continua ad esserci inoltre una forte incertezza sul futuro della Grecia. I sindacati greci hanno annunciato battaglia contro le nuove misure di austerità per ridurre il deficit. Alcuni economisti tedeschi vogliono da parte loro fare ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione di Berlino di aiutare Atene.
Barclays (GB0031348658) ha perso il 6,4%. L'utile netto della banca britannica è cresciuto nel primo trimestre meno di quanto atteso dal mercato. Tra gli altri titoli del settore Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha perso il 2,8%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 3,3%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2,2%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 2,5%, UniCredit (IT0000064854) lo 0,8% e Credit Suisse (CH0012138530) il 2,3%.
Total (FR0000120271) ha perso il 2,3%. Il gruppo francese ha aumentato nel primo trimestre il suo utile meno di quanto previsto dagli analisti ed indicato che le condizioni di mercato per le raffinerie continuano ad essere difficili.
BP (GB0007980591) ha chiuso in calo dell'1,5%. La piattaforma dell'impresa britannica affondata nel Golfo del Messico sta continuando a perdere greggio. Gli USA hanno avvertito che BP dovrà pagare tutti i danni causati dalla catastrofe naturale.
Tra i minerari BHP Billiton (GB0000566504) ha perso il 3,1%, Rio Tinto (GB0007188757) il 4,4% e Xstrata (GB0031411001) il 4,1%. L'Australia, il primo esportatore al mondo di ferro e carbone, introdurrà probabilmente un'elevata imposta sui profitti delle imprese minerarie.
Metro (DE0007257503) ha perso a Francoforte l'1,1%. Il gigante delle distribuzione ha pubblicato una trimestrale migliore delle attese ma non ha fornito alcun outlook.
SAP (DE0007164600) ha guadagnato lo 0,7%. J.P. Morgan ha alzato oggi il suo rating sul titolo della prima impresa europea del software da "Neutral" ad "Overweight".
Michelin (FR0000121261) ha guadagnato a Parigi il 2,4%. Il produttore di pneumatici ha aumentato nel primo trimestre i suoi volumi più di quanto atteso dal mercato.
Redazione Borsainside 18:55

 

 

Grecia: riunione Eurogruppo domenica
venerdì, 30 aprile 2010 17:53 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 30 APR - Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha convocato per domenica una riunione straordinaria dei ministri della zona euro. La riunione si svolgera' alle 16 a Bruxelles. Intanto il membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, Lorenzo Bini Smaghi, nel corso di una conferenza stampa a Berlino a chiusura del convegno Aspen, ha detto che il programma di aiuti alla Grecia 'funzionera' e cambiera', migliorandola, l'economia greca'.

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est chiudono contrastate
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi contrastate.
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1% a 1.572,84 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri ma sono rimasti al di sotto della media. UralChem ha rimandato la sua IPO alla Borsa di Londra a causa della debole domanda da parte degli investitori. Sul mercato azionario russo ha pesato inoltre l'incerta apertura di Wall Street. Sberbank (RU0009029540) ha perso il 2,7%, Uralsvyazinform (RU0008013438) l'1,5% e Polyus Gold (RU000A0JNAA8) lo 0,4%. Norilsk Nickel (RU0007288411) e Raspadskaya (RU000A0B90N8) hanno guadagnato rispettivamente l'1,3% e il 3,8%. Gazprom (RU0007661625) ha perso a San Pietroburgo l'1,9% a RUB 171,50. Il Premier russo Vladimir Putin ha proposto di fondere Gazprom con l'ucraina Naftogaz. La proposta non ha solo choccato molti politici in Ucraina ma anche alcuni investitori.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,2% a 24.764,76 punti. Prima del fine settimana la seduta è stata tranquilla e priva di spunti particolari. Le blue chips ungheresi hanno chiuso contrastate. MOL (HU0000068952) ha guadagnato lo 0,2% e Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,4%. OTP Bank (HU0000061726) ha perso lo 0,3% e Magyar Telekom (HU0000016522) l'1%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,1% a 1.276,0 punti. Anche a Praga la seduta è stata molto tranquilla. I titoli di maggior peso del listino ceco hanno chiuso poco mossi. Erste Group Bank (AT0000652011) e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) hanno perso lo 0,2%. Unipetrol (CZ0009091500) ha guadagnato lo 0,1%, Komercni Banka (CZ0008019106) lo 0,3% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) lo 0,1%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,6% a 43.295,17 punti. BZW Bank (PLBZ00000044) ha chiuso in rialzo dell'1,9%. La banca polacca ha aumentato nel primo trimestre di quest'anno il suo utile netto del 96%. Tra gli altri titoli del settore Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato lo 0,4%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,2% e BRE Bank (PLBRE0000012) l'1,7%. PKN Orlen (PLPKN0000018) ha guadagnato il 2,6%. Credit Suisse ha alzato il suo rating sul titolo della prima impresa petrolchimica polacca da "Underperform" a "Neutral".
Redazione Borsainside 20:25

 

 

Grecia: Banche Estere Esposte Per 236 Mld
venerdì, 30 aprile 2010 21:07 ZURIGO
(ASCA-AFP) - Zurigo, 30 apr - Le banche estere presentano una esposizione di 236 miliardi di dollari nei confronti della Grecia, in termini di titoli di debito del settore pubblico e di quello privato e circa un terzo riguarda banche francesi. E' quanto rende noto la Banca europea per i regolamenti indicando che l'esposizione delle banche europee nei confronti della Grecia ammonta a 188,6 miliardi di dollari. Dopo le banche francesi figurano quelle tedesche con 45 miliardi, le banche americane con 16,6 miliardi, le inglesi con 15 miliardi e quelle olandesi con 11,6 miliardi. Sul totale circa 60 miliardi hanno scadenza entro un anno.

 

 

Le borse di San Paolo e Città del Messico chiudono in ribasso
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,7% a 67.529,73 punti. Sul mercato azionario brasiliano hanno persato le forti perdite registrate da Wall Street. Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in ribasso dello 0,3%, Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) dello 0,1% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dello 0,3%. Secondo quanto riportano diverse fonti la procura generale di New York avrebbe aperto un'inchiesta nei confronti di Goldman Sachs (US38141G1040). Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 2,8%. L'impresa mineraria brasiliana ha acquistato per $2,5 miliardi il 51% di un progetto nel ferro in Guinea. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso lo 0,7% nonostante il nuovo aumento del prezzo del petrolio. Lojas Renner (BRLRENACNOR1) ha chiuso in rialzo del 3,6%. La prima catena brasiliana di negozi d'abbigliamento ha quasi triplicato il suo utile nel primo trimestre di quest'anno.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,5% a 32.687,32 punti. Trale blue chips messicane Cemex (MXP225611567) ha perso l'1,7%, Grupo Mexico (MXP370841019) l'1,8% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,9%. América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato il 2%. Il primo operatore di telefonia mobile dell'America Latina ha aumentato nel primo trimestre i suoi utenti più di quanto atteso dagli analisti.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,1% e l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,4%. Il General a Lima ha perso lo 0,5% e il Colcap a Bogotà lo 0,1%. L'IBVC a Caracas ha chiuso invariato.
Redazione Borsainside 01:00

 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA LIMANO I RIALZI DELUSI DAL PIL

30 Aprile 2010 14:45 NEW YORK - WSI
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Terzo trimestre di crescita per l'economia Usa, ormai fuori dalla recessione. A giorni piano di aiuti Grecia. Tonfo Goldman dopo che la procura di New York ha aperto un'inchiesta penale per frode. Continental e UAL vicine a fusione. Euro e commodity su.
Quando manca mezz'ora all'avvio delle contrattazioni i future americani scambiano intorno ai livelli di parita' (vedi quotazioni a fondo pagina), facendo pensare dunque a un'apertura indecisa.

I contratti sui principali indici di Borsa hanno rallentato il passo dopo la pubblicazione del dato preliminare del PIL del primo trimestre, che ha evidenziato una crescita del 3.2%, leggermente inferiore alle previsioni.

Segnali confortanti sono arrivati pero' dal settore dei consumi, cresciuti del 3.6% nei primi tre mesi dell'anno dopo il +1.6% del quarto trimestre del 2009. Si tratta del maggior incremento dal primo trimestre 2007. Ricordiamo che i consumi rappresentano circa il 70% delle attivita' economiche complessive americane.

L'approccio degli operatori e' all'insegna della cautela, dopo una settimana caratterizzata da un'estrema volatilita'. Ieri i listini si sono spinti in forte rialzo dopo che sono rientrati i timori legati ad un contagio della crisi fiscale greca. Atene dovrebbe ottenere un piano di aiuti gia' da domenica.
Il sostegno verra' condizionato dal rispetto delle misure di austerita' che il governo deve attuare. Il rendimento dei titoli di stato ellenici e lo spred tra decennale ed equivalente tedesco resta sotto 700. La Germania intanto sembra voler convincere le banche tedesche ad investire nel debito greco.

Sul fronte societario, fari puntati ancora una volta su Goldman Sachs. Dopo le accuse di frode della Sec, anche la Procura di New York ha ufficialmente aperto un'inchiesta penale contro la banca newyorkese. Il titolo e' in ribasso del 3.5% nel pre-borsa, dopo il declassamento da parte di Bank of America.

Nel comparto aereo attenzione alla possibile merger che potrebbe essere annunciata al piu' tardi lunedi' tra United Airlines e Continental Airlines: nascerebbe la piu' grande compagnia aerea al mondo.

Tra le trimestrali del giorno, il costruttore D.R. Horton torna in positivo sorprendendo gli analisti che si aspettavano una perdita. Il rivenditore di prodotti di bellezza Avon ha registrato utili in calo e ricavi in crescita. Il risultato avrebbe centrato le stime dei broker se non si considerasse la ristrutturazione dei costi.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio puntano a quota $86 avvicinandosi alla chiusura del terzo mese di progressi. I futures con consegna giugno si muovono in rialzo di $0.82 attestandosi a quota $85.87 (+0.82%) al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3324 (+0.68%). L'oro avanza di $7.20 (+0.62%) in area $1176, vicino ai massimi dell'anno. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.73% dal 3.728% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 avanza di 0.70 punti (+0.06%) a 1206.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 guadagna 3 punti (+0.15%) a quota 2044.

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in rialzo di 8 punti (+0.07%) a 11143.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: INCERTA: PIL NON ENTUSIASMA, TONFO GS

30 Aprile 2010 15:31 NEW YORK - WSI
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Consumi cresciuti ai massimi di tre anni. La banca in netto calo: la Procura di New York ha aperto un'inchiesta penale. Euro sopra $1.33: fine settimana decisivo per la Grecia. Continental e UAL vicine alla fusione. Finanziari e tech deboli. Dow +0.1%.
Avvio di seduta incerto tra denaro e lettera per l'azionario americano, che cerca di assestarsi dopo una settimana di alti e bassi. Il mercato sembrava ben impostato per estendere i guadagni di ieri, ma ha poi rallentato il passo in seguito alla pubblicazione delle cifre relative al PIL del primo trimestre, da cui e' emersa una crescita dell'economia del 3.2% (tasso annualizzato).

Il Dow Jones scambia in progresso dello 0.1% a 11177.98 punti, il Nasdaq cede lo 0.1% in area 2509.30, mentre l'S&P 500 lascia sul campo lo 0.07% a 1205.92 punti. Il benchmark settoriale finanziario perde circa lo 0.5%.

Anche se il numero e' risultato lievemente inferiore alle attese, che erano per un progresso del 3.3%, segnali confortanti sono arrivati dal fronte dei consumi, cresciuti al ritmo piu' sostenuto da tre anni. Ricordiamo che i consumi rappresentano circa il 70% delle attivita' economiche complessive americane.

L'inflazione si e' raffreddata rispetto ai tre mesi precedenti, pertanto il dollaro e' rimasto sotto pressione. Gran parte dei ribassi del biglietto verde si spiegano con il rafforzamento dell'euro. La moneta unica ha tratto beneficio dalla contrazione dei rendimenti dei bond di Grecia e Portogallo, con il mercato che ora scommette su una risoluzione della crisi fiscale.

L'approccio degli operatori e' all'insegna della cautela, dopo una settimana caratterizzata da un'estrema volatilita'. Ieri i listini si sono spinti in forte rialzo dopo che sono rientrati i timori legati ad un contagio della crisi fiscale greca. Atene dovrebbe ottenere un piano di aiuti gia' da domenica.

Il sostegno verra' condizionato dal rispetto delle misure di austerita' che il governo deve attuare. Il rendimento dei titoli di stato ellenici e lo spred tra decennale ed equivalente tedesco resta sotto 700. La Germania intanto sembra voler convincere le banche tedesche ad investire nel debito greco.

Sul fronte societario, fari puntati ancora una volta su Goldman Sachs. Dopo le accuse di frode della Sec, anche la Procura di New York ha ufficialmente aperto un'inchiesta penale contro la banca newyorkese. Il titolo e' in ribasso del 5%, penalizato anche dal declassamento da parte di Bank of America.

Nel comparto aereo attenzione alla possibile merger che potrebbe essere annunciata al piu' tardi lunedi' tra United Airlines e Continental Airlines: nascerebbe la piu' grande compagnia aerea al mondo.

Tra le trimestrali del giorno, il costruttore D.R. Horton torna in positivo sorprendendo gli analisti che si aspettavano una perdita. Il rivenditore di prodotti di bellezza Avon ha registrato utili in calo e ricavi in crescita. Il risultato avrebbe centrato le stime dei broker se non si considerasse la ristrutturazione dei costi.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio puntano a quota $86 avvicinandosi alla chiusura del terzo mese di progressi. I futures con consegna giugno si muovono in rialzo di $0.82 attestandosi a quota $85.87 (+0.82%) al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3324(+0.68%). L'oro avanza di $7.20 (+0.62%) in area $1176, vicino ai massimi dell'anno. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.73% dal 3.728% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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WALL STREET: SCIVOLA, I DATI NON CONVINCONO

30 Aprile 2010 16:52 NEW YORK - WSI
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Il PIL cresce per il terzo trimestre di fila, ma meno del previsto. La fiducia dei consumatori cala, con gli americani preoccupati per il lavoro. I timori legati alla Grecia si placano: piano di aiuti atteso questo weekend. Euro corre. Goldman in rosso.
L'azionario americano cede terreno nell'ultima seduta di una settimana caratterizzata dall'alta volatilita'. Se da un lato sono rientrati i timori legati all'impatto sull'UE e sulla ripresa economica mondiale della crisi fiscale greca, dall'altro le notizie giunte in ambito macroeeconomico Usa non sono piaciute agli investitori.

Dopo tre mesi di dati, finalmente e' possibile dare uno sguardo alla crescita complessiva dell'economia statunitense. Nel primo trimestre del 2010 il PIL ha registrato un rialzo del 3.2%. Il dato preliminare e' risultato inferiore alle previsioni che erano per un +3.3% e anche alla lettura degli ultimi tre mesi dell'anno.

Nel frattempo la fiducia dei consumatori a cura dell'Universita' del Michigan e' diminuita in aprile, con gli americani che, preoccupati per la situazione lavorativa ancora instabile, preferiscono pensarci due volte prima di mettere mano al portafoglio.

La paura per un effetto domino della crisi del debito greco e' invece rientrata. Un pacchetto di aiuti forniti da Ue e FMI dovrebbe arrivare al massimo domenica.

Il sostegno verra' condizionato dal rispetto delle misure di austerita' che il governo deve attuare. Il rendimento dei titoli di stato ellenici e lo spred tra decennale ed equivalente tedesco resta sotto 700. La Germania intanto sembra voler convincere le banche tedesche ad investire nel debito greco.

Sul fronte societario, fari puntati ancora una volta su Goldman Sachs. Dopo le accuse di frode della Sec, anche la Procura di New York ha ufficialmente aperto un'inchiesta penale contro la banca newyorkese. Il titolo e' in ribasso del 5% circa, penalizzato anche dal declassamento da parte di Bank of America.

Nel comparto aereo attenzione alla possibile merger che potrebbe essere annunciata al piu' tardi lunedi' tra United Airlines e Continental Airlines: nascerebbe la piu' grande compagnia aerea al mondo.

Tra le trimestrali del giorno, il costruttore D.R. Horton torna in positivo sorprendendo gli analisti che si aspettavano una perdita. Il rivenditore di prodotti di bellezza Avon ha registrato utili in calo e ricavi in crescita. Il risultato avrebbe centrato le stime dei broker se non si considerasse la ristrutturazione dei costi.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: DOMA LE ACQUE AGITATE DI APRILE

30 Aprile 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Terzo mese di rialzi. Goldman accusa perdite pesanti: si teme accusa penale nei confronti della banca. Euro: terzo giorno tonico di fila, grazie al placarsi della crisi greca. Ue e Fmi annunceranno piano triennale nel weekend. Dow -1.42%, Nasdaq -2.02%.
Chiusura negativa per la borsa americana che viene da una settimana di alti e bassi. A pesare sono in particolare i cali delle banche, con la procura federale che ha avviato indagini contro Goldman Sachs, che il mercato teme possano portare ad un'accusa penale nei confronti della "piovra" della finanza, indagata perche' si presume abbia ingannato i suoi investitori.

Anche il calo della fiducia dei consumatori e qualche trimestrale insolitamente debole non hanno aiutato. Ma il mese, nonostante i passi falsi di venerdi' scorso e di martedi', giorni in cui le notizie su Goldman prima e sul debito sovrano dei PIIGS poi avevano innescato un selloff delle borse di tutto il mondo, si chiude in progresso.

Il Dow Jones ha ceduto l'1.42% a quota 11008.61, il Nasdaq il 2.02% in area 2461.19, mentre l'S&P 500 l'1.66% a 1186.69 punti. L'ottava si e' pero' chiusa in rosso, mettendo la parola fine alla serie positiva di otto settimane di rialzi per il Dow. Il Nasdaq ha perso il 2.7% in settimana, l'S&P il 2.5%, il Dow l'1.8%. Per il mercato si e' trattata della peggiore prova settimanale da gennaio.

Aprile e' invece stato un mese positivo per i listini, con tutti e tre gli indici principali che hanno registrato il terzo periodo consecutivo di guadagni. Il Nasdaq ha guadagnato il 2.6% nel periodo, il paniere delle blue chip l'1.4%, mentre l'indice allargato l'1.5%. Catalizzatori sono state le tgante trimestrali positive, anche se guardando avanti alcuni trader temono che l'estensione delle operazioni di scrutinio di Wall Street da parte delle autorita' di controllo possa raffreddare i mercati.

Penalizzati anche dal declassamento da parte di diversi analisti, i titoli dell'istituto americano Goldman Sachs hanno ceduto quasi il 10%, dopo aver toccato in seduta i minimi di nove mesi a quota $144.45. Da parte sua Barclays ha riportato una contrazione del fatturato della divisione di investimento.

Il placarsi della crisi greca ha avuto effetti anche sul mercato dei tassi di cambio, dando nuova linfa all'euro. La moneta unica, protagonista di tre sedute positive consecutive, si e' riportata sopra quota $1.33 nei confronti della concorrente americana. All'inizio della settimana l'euro aveva toccato i minimi di un anno. Approfittando della debolezza del dollaro, i prezzi del petrolio nel frattempo sono saliti sui livelli piu' alti di due settimane.

Le preoccupazioni sul futuro di Goldman Sachs e lo scetticismo circondante la crescita dell'istituto britannico Barclays hanno messo in secondo piano le notizie riguardanti l'incremento del 3.2% registrato dall'economia degli Stati Uniti nei primi tre mesi dell'anno. Il dato sul PIL e' risultato leggermente inferiore alle previsioni, ma al contempo ha segnato il terzo trimestre consecutivo di crescita per gli Usa, che - trascinati da una ripresa dei consumi - sembrano ormai del tutto usciti dal pantano della recessione.

A livello settoriale, oltre ai finanziari, a cedere il passo sono stati energetici e tecnologici, dopo che il chief strategist della Casa Bianca ha annunciato che le attivita' di trivellazione offshore saranno interrotte mentre si cerca di indagare sulle cause che si nascondono dietro alla fuoriscita di petrolio nel Golfo del Messico e dopo che MEMC Electronic Materials ha riportato una perdita fiscale inaspettata.

Sul Nasdaq spiccano i cali dei semiconduttori. Gli analisti segnalano che gli investitori hanno iniziato a liberarsi dei titoli Intel e del produttore di memorie chip Micron Technology dopo che la sudcoreana Samsung ha annunciato che le scorte potrebbero aumentare nella seconda meta' dell'anno. Positive in controtendenza invece le utility e le catene di grandi magazzini. A guidare i ribassi tra le blue chip sono stati JP Morgan, Caterpillar e Bank of America.

Sullo sfondo rimane la situazione fiscale instabile di Atene e degli altri PIIGS. Una soluzione dovrebbe arrivare nel fine settimana, quando Ue e FMI dovrebbero raggiungere un accordo su un piano di aiuti triennale.

Il sostegno verra' condizionato dal rispetto delle misure di austerita' che il governo deve attuare. Il rendimento dei titoli di stato ellenici e lo spread tra decennale ed equivalente tedesco resta sempre sotto 700. La Germania intanto sembra voler convincere le banche tedesche ad investire nel debito greco.

Nel comparto aereo attenzione alla possibile fusione che potrebbe essere annunciata al piu' tardi lunedi' tra United Airlines e Continental Airlines: nascerebbe la piu' grande compagnia aerea al mondo. Secondo fonti citate da Reuters le due societa' avrebbero gia' trovato un accordo sullo scambio di azioni.

Tra le trimestrali del giorno, il costruttore D.R. Horton torna in positivo sorprendendo gli analisti che si aspettavano una perdita. Il rivenditore di prodotti di bellezza Avon ha registrato utili in calo e ricavi in crescita. Il risultato avrebbe centrato le stime dei broker se non si considerasse la ristrutturazione dei costi.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio hanno raggiunto quota $86.15 al barile, registrano il terzo mese di progressi. I futures con consegna giugno sul Nymex hanno guadagnato $0.98. Sul valutario la moneta unica viaggi a quota $1.3318. L'oro avanza di $11.70 in area $1180.10, vicino ai massimi dell'anno. In flessione i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso, attestandosi al 3.663% dal 3.728% di ieri (-6.5 punti base).

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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