20 Febbraio 2009 08:05 TOKYO
Borsa Tokyo chiude in calo, Topix
ai minimi di quasi 25 anni
TOKYO (Reuters) - L'indice allargato Topix della borsa
di Tokyo ha chiuso oggi ai minimi di quasi 25 anni,
cedendo l'1,6% con i bancari ancora inquieti per la
situazione degli istituti in Europa e gli esportatori
che non riescono ad approfittare della debolezza dello
yen. Il Nikkei ha chiuso in calo dell'1,87% a 7416,38
punti, mentre il Topix ha ceduto l'1,6% a 739,53 punti.
20 Febbraio 2009 08:56
Borse Asia-Pacifico, indici in forte calo ad eccezione
Shanghai
MILANO (Reuters) - Torna il pessimismo sulle borse
asiatiche con gli investitori inclini all'avversione al
rischio per mettersi al riparo dall'incerta situazione
economica mondiale. Unica eccezione è SHANGHAI, in netto
rialzo, mentre SEOUL avanza in profondo rosso sulla
paura che le banche locali possano incontrare sempre più
difficoltà nell'avere accesso ai mercati del capitale di
oltreoceano. "Sul fronte dell'economia globale non ci
sono notizie positive da qualche tempo e persino lo
shock in presenza di dati orribili ormai si presenta
attenuato", commenta Patrick Bennett, strategist di
Societe Generale a Hong Kong. Intorno alle 8,45 l'indice
regionale MSCI dell'Asia-Pacifico, che esclude il
Giappone, cede oltre il 2,8%, mentre Tokyo ha chiuso in
calo di quasi l'1,9% e l'indice allargato Topix ha
terminato la seduta vicino ai minimi di 25 anni a 739,53
punti. Tra le singole piazze, maglia nera a SEOUL, che
chiude ai minimi di oltre due mesi, con la debolezza
della valuta nazionale che fa salire le paure sulla
necessità di maggiori costi per i finanziamenti. A
pesare sono anche i titoli delle società costruttrici di
navi per possibili cancellazioni di contratti. Si
sottrae al fosco andamento generale SHANGHAI,
beneficiando del rialzo dei produttori di metalli non
ferrosi e delle notizie su nuovi aiuti governativi ad
alcuni settori industriali in crisi. E' invece la caduta
di Wall Street nella notte a infondere negatività a HONG
KONG e TAIWAN oscurando ogni notizia positiva
proveniente dal mercato interno. In India pesano invece
le banche e il gruppo energetico Reliance Industries,
mentre uno spiraglio di luce arriva dalla società di
servizi per computer Satyam che ha ricevuto
l'approvazione per portare nel board un investitore
strategico dopo lo scandalo sulla manomissione
fraudolenta dei suoi bilanci.
20 Febbraio 2009 12:18
BERLINO
Crisi: Germania, Bundesrat approva secondo pacchetto
aiuti
di ANSA
Via libera definitivo a misure per 50 miliardi di euro
(ANSA) - BERLINO, 20 FEB - Il Bundesrat, la Camera alta
dei rappresentanti regionali tedesca, ha approvato il
secondo pacchetto anti-crisi del governo. Il piano, il
piu' grande dal dopoguerra, era stato varato
dall'Esecutivo della cancelliera Angela Merkel lo scorso
13 gennaio e prevede misure per un totale di 50 miliardi
di euro. Il 'si'' odierno segue l'approvazione del
Bundestag del 13 febbraio e sancisce il via libera
definitivo degli aiuti decisi dalla Grande Coalizione
per far fronte alla crisi.
20 Febbraio 2009 13:18
Germania: G20 guarderà a settore bancario Europa
orientale
BERLINO (Reuters) - In occasione della riunione di
domenica prossima nella capitale tedesca i paesi europei
del G20 discuteranno della situazione del settore
bancario nei paesi dell'Europa orientale. Lo riferisce
un alto funzionario dell'esecutivo federale, tenendo a
precisare che Berlino non è preoccupata della stabilità
della divisa unica europea. "Non siamo preoccupati della
stabilità dell'euro" dichiara. Un secondo funzionario
dell'esecutivo federale spiega anche che dal vertice di
domenica prossima dovrebbe venire un chiaro segnale di
opposizione al protezionismo. I leader europei del G20
dovrebbero inoltre fissare criteri relativi agli aiuti
di stato e intendono discutere di parametri comuni sulle
attività a rischio.
20 Febbraio 2009 15:33
FRANCOFORTE
Borse Europa,
indici in caduta, pesano Anglo American e Ubs
FRANCOFORTE (Reuters) - Le borse europee sono in netto
calo nel primo pomeriggio, ai minimi da sei anni, sui
timori di altri aumenti di capitale e ulteriori affanni
nel settore industriale a causa della crisi economica.
"L'attuale flusso di cattive notizie ha aumentato
l'avversione al rischio degli investitori", sintetizza
un broker. "La chiave per un rapido cambio del clima non
è in vista", aggiunge. Intorno alle 15,15 il
FTSEurofirst 300 perde il 3,34%, dopo avere toccato i
minimi da marzo 2003. A pesare sono ancora una volta i
finanziari, al centro loro malgrado dell'attenzione
degli investitori per la fragilità che avvolge da tempo
il comparto. Tra i singoli listini l'inglese Ftse 100
scende del 2,9% il tedesco Dax del 4% e il francese Cac
40 del 3,55. Tra i titoli in evidenza: * Resta nel
mirino degli investitori UBS dopo essere stata costretta
a rompere uno dei capisaldi del sistema bancario
svizzero, vale a dire la riservatezza sugli intestatari
dei conti. Il titolo scende del 13% dopo la richiesta
del fisco americano di conoscere l'identità di 52.000
clienti sospettati di evasione fiscale, evidenziando
come i problemi per la banca svizzera non si siano
conclusi con l'accordo di mercoledì. * La rivale CREDIT
SUISSE perde il 9% * Il mercato premia l'assicuratore
SWISS LIFE con un rialzo di oltre il 10%, per l'annuncio
di una base solida di capitale alla fine del 2008 e
utili netti per 340 milioni di franchi svizzeri. * SAINT
GOBAIN cede il 17% dopo l'annuncio a sorpresa di un
aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro. * Il gruppo
minerario ANGLO AMERICAN arretra di oltre il 15% dopo
aver sospeso lo stacco del dividendo per conservare
liquidità dopo utili per azione nel 2008 in calo
dell'1%, al di sotto delle attese degli analisti. Il
gruppo taglierà 19.000 posti di lavoro. * La crisi non
aiuta gli operatori del settore turistico, con CLUB MED
che cede il 3,2% dopo aver rivelato un calo del 4% delle
prenotazioni nella stagione invernale e ricavi in rialzo
soltanto dell'1,9% nel primo trimestre dell'anno. *
Giornata nera per CATTLES in calo di oltre il 51% dopo
il lancio di un profit warning e la decisione di
ritardare la pubblicazione dei risultati. * Male anche
AXA perde oltre il 15%, penalizzato da uno studio di un
broker dopo che i risultati del gruppo assicurativo non
hanno allontanato i timori di un aumento di capitale. *
In lettera anche il settore petrolifero, con l'indice
europeo in ribasso di oltre il 2%, sulla scia del
ribasso del 4,5% del prezzo del petrolio. BP, Royal
Dutch Shell e Total perdono fra l',18% e il 3,5%.
20 Febbraio 2009 15:59
ROMA
Oro: sfonda quota 1000 dollari
di ANSA
E' la prima volta da marzo 2008
(ANSA) - ROMA, 20 FEB - L'oro e' volato sopra i 1000
dollari per la prima volta da marzo scorso, sulla scia
dei timori di un peggioramento della recessione globale.
I futures sull'oro con consegna ad aprile sono balzati
del 2,4% a 1.000,30 dollari sulla piazza di New York,
per poi rallentare la corsa a 999,30 dollari.
20 Febbraio 2009 16:37
BRUXELLES
Crisi: Tremonti bond, via libera dell'Ue
di ANSA
Approvate modifiche a piano italiano ricapitalizzazione
banche
(ANSA) - BRUXELLES, 20 FEB - La Commissione Ue ha dato
il via libera alle modifiche apportate al piano italiano
di ricapitalizzazione delle banche. Via libera, quindi,
anche alla norma sui cosiddetti Tremonti bond. Lo
comunica lo stesso esecutivo europeo in una nota.
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WALL
STREET:
VIOLATI TUTTI I MINIMI, ALERT SELL-OFF
20 Febbraio 2009 15:35 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
Sforato anche il bottom
intraday di novembre. Ancora pressioni sui titoli
finanziari, Citigroup e Bank of America arretrano -15% a
nuovi minimi di diversi anni. Operatori preoccupati
sulle prospettive economiche. Rifugio nell'oro, sopra i
$1000.
La seduta di borsa si apre male a New York. Gli indici
segnano ribassi superiori al punto percentuale nei primi
minuti, appare evidente che gli operatori non intendono
correre rischi in vista del weekend, mentre continuano a
montare le timori sulle prospettive economiche e sullo
stato di famiglie ed aziende. Gli ultimi aggiornamenti
hanno confermato il difficile momento per gli Usa, si
teme che le mosse del governo possano non bastare ad
arginare la crisi. L'indice industriale e' scivolato al
di sotto dei minimi intraday dello scorso novembre di
7392, toccando un bottom giornaliero di 7327.
I listini cedono dunque ulteriore terreno dopo i cali
degli ultimi giorni che hanno spinto l’indice
industriale a chiudere al di sotto della soglia
psicologica dei 7500 punti, a livelli che non si
vedevano dall’ottobre 2002. "Non e’ ancora chiaro se
l’ultimo movimento ribassista sia da considerarsi una
nuova fase di mercato orso" afferma Simon Denham,
managing director di Capital Spreads. "La violazione dei
recenti minimi potrebbe rivoluzionare il trading range a
cui ci eravamo abituati negli ultimi mesi"
A guidare il ribasso sono ancora una volta i titoli
finanziari a causa delle rinnovate preoccupazioni
sull’efficacia delle mosse governative a sostegno delle
banche in difficolta’. Bank of America segna una perdita
di oltre il 14% nel preborsa sulla notizia che il CEO
Kenneth Lewis e’ stato citato in giudizio dal
procuratore generale dello Stato di New York, Andrew
Cuomo, per la possibile, fuorviante presentazione della
proposta di acquisto di Merrill Lynch agli investitori.
A muoversi in calo sono anche Citigroup (-15%), JP
Morgan Chase (-7.2%), Morgan Stanley (-5%) e Goldman
Sachs (-4%).
Proseguono intanto le notizie negative all’interno del
comparto dell’auto. Saab, divisione di General Motors,
ha richiesto l’ingresso nella fase di protezione dalle
richieste dei creditori, confermando l’ipotesi
accarezzata in avvio di settimana dagli stessi manager
di GM. Il titolo del colosso di Detroit cede il 5.5% in
avvio, sotto la soglia dei $2.
Deludente la trimestrale della societa’ retail per la
casa Lowe’s. I profitti sono scesi dell’11% nel quarto
trimestre, a livelli inferiori alle attese; le stime sui
risultati del trimestre in corso non sono state inoltre
sufficienti a rispettare il consensus.
Contenuto l'impatto dell'unico dato macro presente in
calendario. I prezzi al dettaglio hanno registrato il
maggiore rialzo degli ultimi sei mesi, attestandosi agli
stessi livelli stimati dagli analisti.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha ripreso
a scendere il greggio. I futures con consegna marzo,
all'ultimo giorno di scambi, segnano un ribasso di $2.20
a $37.28 al barile. Sul valutario, in ribasso l’euro nei
confronti del dollaro a quota 1.2614. Sale con forza
l’oro, al momento a $997.40 l’oncia (+$20.90) dopo aver
sorpassato la soglia psicologica dei $1000. Avanzano i
Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10
anni e' sceso al 2.76%.
WALL
STREET:
CROLLANO LE BANCHE, FUGA VERSO L'ORO
20 Febbraio 2009 18:08 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
Listini ancora in netto
ribasso a meta' giornata. Attenzione ai supporti chiave.
Tonfo di Citi (-21%) e BofA (-18%), ai minimi di 15
anni. Gli investitori cercano riparo nel metallo
prezioso, salito sopra i $1000.
Continuano a rimanere deboli i listini a meta’ giornata.
Il Dow Jones e l’S&P500 segnano cali di poco inferiori
ai due punti percentuali, mentre il Nasdaq e’ riuscito a
restringere le perdite, passando addiritutta brevemente
in territorio positivo ad un certo punto della sessione,
al momento in riabsso dello 0.50% circa. Tra gli
operatori crescono le paure circa l’economia, si teme
che le mosse del governo possano non bastare ad arginare
la crisi.
Ieri l’indice delle blue chip aveva chiuso ai minimi di
oltre 6 anni, violando il supporto del bottom di
chiusura del 21 novembre di 7552.29 punti. In mattinata
e’ stato violato anche il minimo intraday del 2008 di
7392.27 punti, toccando i 7311 punti. L’S&P500 continua
a muoversi in area 770, il supporto dei minimi di
chiusura entra in gioco a quota 752.44 (20 novembre),
mentre i minimi intraday, segnati tre mesi fa, sono a
quota 741.02. Ancora lontano il Nasdaq dai livelli
chiave di supporto dello scorso anno: 1316.12 punti
(chiusura) e 1295.48 (intraday) segnati rispettivamente
il 20 ed il 21 novembre.
"Non e’ ancora chiaro se l’ultimo movimento ribassista
sia da considerarsi una nuova fase di mercato orso"
afferma Simon Denham, managing director di Capital
Spreads. "La violazione dei recenti minimi potrebbe
rivoluzionare il trading range a cui ci eravamo abituati
negli ultimi mesi".
L'uscita dall'azionario di sempre piu' investitori sta
avendio dei risvolti positivi sulle quotazioni dell'oro,
bene rifugio per eccellenza. I futures con consegna
aprile sul metallo prezioso hanno sfondato la soglia
psicologica dei $1000 l'oncia in mattinata, raggiungendo
un livello che non si vedeva dal marzo dello scorso
anno. Al momento il rialzo e' pari a +$19 a $995.50.
A guidare il ribasso sono ancora una volta i titoli
finanziari a causa delle rinnovate preoccupazioni
sull’efficacia delle mosse governative a sostegno delle
banche in difficolta’. Bank of America segna una perdita
di oltre il 18% nel preborsa sulla notizia che il CEO
Kenneth Lewis e’ stato citato in giudizio dal
procuratore generale dello Stato di New York, Andrew
Cuomo, per la possibile, fuorviante presentazione della
proposta di acquisto di Merrill Lynch agli investitori.
A muoversi in calo sono anche Citigroup (-21%), JP
Morgan Chase, Morgan Stanley e Goldman Sachs. Nel
frattempo Citi e BofA hanno smentito le voci che parlano
di una imminente nazionalizzazione delle due banche.
Proseguono intanto le notizie negative all’interno del
comparto dell’auto. Saab, divisione di General Motors,
ha richiesto l’ingresso nella fase di protezione dalle
richieste dei creditori, confermando l’ipotesi
accarezzata in avvio di settimana dagli stessi manager
di GM. Il titolo del colosso di Detroit cede il 13.5%,
sotto la soglia dei $2.
Deludente la trimestrale della societa’ retail per la
casa Lowe’s. I profitti sono scesi dell’11% nel quarto
trimestre, a livelli inferiori alle attese; le stime sui
risultati del trimestre in corso non sono state inoltre
sufficienti a rispettare il consensus.
Contenuto l'impatto dell'unico dato macro presente in
calendario. I prezzi al dettaglio hanno registrato il
maggiore rialzo degli ultimi sei mesi, attestandosi agli
stessi livelli stimati dagli analisti.
WALL
STREET:
SEDUTA NERVOSA, INTERVIENE WASHINGTON
20 Febbraio 2009 22:05 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
I listini dimezzano le
perdite, ma restano deboli (DJIA ai minimi dal 2002).
Alle voci di nazionalizzazione delle banche risponde la
Casa Bianca, con la soluzione privata. Gran recupero di
BofA, giu' Citi. GM in pericolo. Caccia all'oro, sopra i
$1000.
L’azionario Usa ha chiuso la settimana in calo, ma ben
sopra i minimi di seduta, in una giornata segnata dalle
preoccupazioni sulle sorti del settore finanziario, il
cui salvataggio si teme possa portare alla
nazionalizzazione delle principali banche del Paese. Il
Dow Jones ha chiuso in ribasso dell'1.34% a 7365.67, ben
sopra i minimi di 11 anni toccati in seduta, per un calo
settimanale del 6.2%. Dopo aver testato punte al ribasso
del -3%, sui minimi di quasi 12 anni, l’S&P registra una
flessione giornaliera dell'1.14% a 770.50, mentre le
perdite settimanali sono pari a -6.9%. Nasdaq -0.11% a
1441.23 nella seduta, ma -6.1% nell'ottava.
Nel pomeriggio i principali listini hanno esteso le
perdite dopo che il senatore Christopher Dodd ha
confermato quello che il mercato temeva, vale a dire che
potrebbe essere necessario nazionalizzare alcuni
istituti finanziari. Ma a confortare il mercato sono
arrivate nell'ultima ora le dichiarazioni del segretario
dell'ufficio stampa della Casa Bianca, Robert Gibbs,
secondo cui per l'amministrazione "il sistema bancario
privato sembra la strada piu’ giusta da seguire". Il
governo possiede una considerevole quantita' di azioni
in diverse banche tramite il programma TARP (Troubled
Asset Relief Program).
Particolarmente bersagliati per tutta la seduta i
finanziari e in particolare le banche su cui si
rincorrono da tempo voci di una nazionalizzazione.
Nonostante abbiano smentito l’ipotesi di finire in mani
statali, Bank of America ha lasciato sul campo il 3%
(risalendo tuttavia dal -30% intraday) e Citigroup oltre
venti punti percentuali, contribuendo insieme a Wells
Fargo al calo del benchmark bancario Kbw, che
dall’inizio dell’anno ha bruciato quasi meta’ del
proprio valore. Il Ceo di Bank of America ha fatto
sapere in un memo che l'istituto non ha piu' bisogno del
sostegno del governo e che puo' sopravvivere benissimo
con i propri mezzi.
"Ora l’attenzione di tutti e’ rivolta alla questione
della nazionalizzazione. Bank of America e Citi saranno
nazionalizzate per un breve periodo prima di poter
tornare ad essere privatizzate", dice Angel Mata,
managing director di listed equity trading per Stifel
Nicolaus Capital Markets, a Baltimore.
Intanto, le condizioni economiche ancora allarmanti
spingono gli investitori a rifugiarsi nell’oro, che
oltrepassa la soglia dei $1000 l’oncia. Il massiccio
piano di stimolo varato dal governo ha acceso nuovi
timori legati all’inflazione sul lungo termine e il
metallo giallo viene considerato l’asset con le maggiori
probabilita’ di mantenere un valore alto se il dollaro
dovesse tornare ad indebolirsi. L’oro ha archiviato la
seduta a $1002.20 l’oncia (+$25.70).
Tra le altre societa', General Electric, che ha
un’importante divisione finanziaria, ha temporaneamente
testato i livelli piu’ bassi dal 1995, per poi chiudere
in calo di quasi l'8%. I titoli Chevron, depressi dal
nuovo calo del petrolio, hanno perso il 2.5% circa. A
tenere meglio e' stato il settore tecnologico, dove si
e' continuata a notare una certa richiesta per alcuni
dei principali titoli. Intel ha chiuso in rialzo dello
0.79%, Microsoft dello 0.5%, +0.62% per Apple, Yahoo! e'
avanzato dell'1.34%.
Pesante ribasso per le General Motors, scivolate
temporaneamente del 23%, sui minimi di 70 anni, nella
giornata in cui la Casa Bianca e il Tesoro hanno tenuto
la prima riunione per valutare i piani di
ristrutturazione del colosso di Detroit e di Chrysler.
Deludente la trimestrale della societa’ retail per la
casa Lowe’s. I profitti sono scesi dell’11% nel quarto
trimestre, a livelli inferiori alle attese; le stime sui
risultati del trimestre in corso non sono state inoltre
sufficienti a rispettare il consensus.
Limitato l'impatto dell'unico dato macro presente in
calendario. I prezzi al dettaglio hanno registrato il
maggiore rialzo degli ultimi sei mesi, attestandosi agli
stessi livelli stimati dagli analisti.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico cede
terreno il petrolio dopo il balzo del 14% della vigilia.
I futures con consegna marzo hanno ceduto $0.54 a $38.94
al barile. Sul valutario, in progresso l’euro nei
confronti del dollaro a quota 1.2843. Corrono sui timori
di inflazione a lungo termine i Titoli di Stato Usa: il
rendimento sul Treasury a 10 anni e' sceso al 2.7720%.
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