PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 04 Maggio 2010

PARTE  2

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Germania: a Sorpresa Vendite Al Dettaglio In Calo a Marzo
martedì, 4 maggio 2010 - 8:32
(ASCA) - Roma, 4 mag - A sorpresa le vendite al dettaglio in Germania registrano una flessione a marzo del 2,4% rispetto al mese precedente mentre su base annua l'indice mantiene un aumento del 2,7%. Rivisto al rialzo invece il dato di febbraio a un +1,1% dalla precedente stima dello 0,4%.

 

 

Ubs: Nel 1* Trim Utile Netto +83% a 2,2 Mld Franchi
martedì, 4 maggio 2010 08:34 ZURIGO
(ASCA) - Roma, 4 mag - UBS (Virt-X: UBSN.VX - notizie) arhivia il primo trimestre dell'anno con un utile netto di 2,2 miliardi di franchi svizzeri, pari a una crescita dell'83% sull'analogo periodo dello scorso anno. A trainare i conti ancora l'investment banking.

 

 

Grecia, fonte tedesca: necessità capitale superano volume aiuti
reuters - martedì, 4 maggio 2010 - 9:28
Le necessità di capitale della Grecia fino al 2012 sono superiori ai 110 miliardi di euro stanziati dal pacchetto di aiuti congiunto zona euro-Fondo monetario. Lo riferisce una fonte del governo tedesco.
"Sono più elevate", ha detto la fonte, aggiungendo che il piano di aiuti presuppone che la Grecia torni gradualmente sul mercato dei capitali dopo 18 mesi.

 

 

Germania: Crolla Ad Aprile Mercato Auto, -32%
martedì, 4 maggio 2010 - 10:17
(ASCA) - Roma, 4 mag - Si accentua la flessione del mercato dell'auto in Germania. Ad aprile le vendite hanno accusato un crollo del 32% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando la domanda era stimolata dagli incentivi. In totale le immatricolazioni di auto nuove nel mese scorso sono ammontate a 259 mila, in calo anche su marzo con un -11,9%. Con il tonfo di aprile, il consuntivo dei primi 4 mesi dell'anno mostra un calo del 25%.

 

 

Tassi: Australia, sesto rialzo in 8 mesi
martedì, 4 maggio 2010 10:56 SYDNEY
(ANSA) - SYDNEY, 4 MAG - La banca centrale australiana ha aumentato per la sesta volta in 8 mesi il tasso ufficiale di interesse, di un quarto di punto. Il tasso sale al 4,5%, il livello piu' alto in 15 mesi. Il governatore della Reserve Bank, Glenn Stevens, aveva gia' affermato che la crescita economica del Paese sta tornando ai livelli medi, e i tassi debbono tenersi al passo. Oggi dice che l'inflazione non e' diminuita come previsto e restera' vicino al limite massimo del 3% della fascia desiderata.

 

 

Grecia, Moody's: piano aiuti non è soluzione definitiva crisi
reuters - martedì, 4 maggio 2010 11:36 NEW YORK
Il pacchetto di aiuti finanziari appena approvato non segna la soluzione definitiva della crisi fiscale greca. Lo dice l'agenzia di rating Moody's, secondo cui il punto fondamentale sarà la capacità di Atene di rispettare gli obiettivi di risanamento che si è data.
"Non si può dire che sia la fine della storia perchè il processo di aggiustamento per la Grecia è molto duro" ha detto il dirigente di Moody's Tom Byrne in un'interivsta a Reuters, durante un incontro della Asian Development Banki a Tashkent, capitale dell'Uzbekistan.
"Il punto fondamentale da capire è se la Grecia riuscirà davvero a risanare i conti e se riuscirà a mantenere la propria coesione sociale", ha aggiunto Byrne.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai scende ai minimi degli ultimi sette mesi
Tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso l'1,2% a 2.835,28 punti. Era da più di sette mesi che l'indice cinese non chiudeva a tali livelli. La Banca Centrale della Cina ha alzato per la terza volta dall'inizio dell'anno il coefficiente delle riserve obbligatorie delle banche. La misura punta ad evitare che l'elevata liquidità nel sistema bancario cinese possa condurre a delle bolle speculative, soprattutto sul mercato immobiliare. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso l'1,1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1,4%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,8% e China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) il 2,6%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 4,5% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 7,5%. Dopo essere stato sospeso dalle contrattazioni per dodici giorni Citic Securities (CNE000001DB6) ha perso il 10%. Il primo broker cinese ha confermato di star negoziando con Crédit Agricole (FR0000045072) sulla creazione di una joint venture nel brokeraggio e nell'investment banking.
Bene controtendenza gli auriferi. Zhongjin Gold (CNE000001FM8) ha guadagnato il 3,8%, Shandong Gold Mining (CNE000001FR7) il 3,1% e Zijin Mining (CNE100000502) l'1,6%. Il prezzo dell'oro ha chiuso ieri a New York ai suoi più alti livelli dallo scorso 3 dicembre.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso lo 0,2% a 20.763,05 punti. Anche ad Hong Kong la lista dei ribassi è stata guidata dai titoli del settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha chiuso in calo dell'1,9%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) dell'1,2%, Sino Land (HK0083000502) dell'1,7% e Henderson Land (HK0012000102) dello 0,8%. I bancari hanno registrato una lieve ripresa. HSBC (GB0005405286) ha guadagnato lo 0,1%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,4%, BOC Hong Kong (HK2388011192) lo 0,1% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) lo 0,2%. Li & Fung (BMG5485F1445) ha guadagnato il 5,2%. Le spese per consumi sono aumentate a marzo negli USA dello 0,6%. L'andamento degli affari di Li & Fung è fortemente legato al consumo negli USA. Li Fung è infatti, tra l'altro, un importante fornitore di Wal-Mart (US9311421039).
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso l'1%, il Kospi a Seul lo 0,1%, Straits Times a Singapore l'1,5% e il Taiex a Taipei lo 0,3%.
Redazione Borsainside 11:54

 

 

Trichet (Bce) potrebbe dover fare ulteriori eccezioni alle regole
BlueTG.it - martedì, 4 maggio 2010 12:14 BRUXELLES
Jean-Claude Trichet, capo della Banca centrale europea (Bce) non sembra avere molte scelte: anche se non deve piacergli dovrà violare altre regole dopo aver per la seconda volta in un mese ritoccato le norme in materia di garanzie collaterali finora necessarie per ottenere prestiti dalla Bce stessa, concedendo alla Grecia di presentare i propri titoli di stato come collaterali nonostante il rating ormai calato sotto l’investment grade.
Una eccezione che secondo molti osservatori, nota stamane l’agenzia Bloomberg, la Bce rischia di dover estendere a molti altri paesi, magari rinnovando per un ulteriore anno il programma di rifinanziamento illimitato che invece fino a qualche settimana fa sembrava destinato a concludersi e perfino iniziando a operare sul mercato con acquisti di bond dei PIIGS nel caso in cui il piano da 110 miliardi di euro di aiuti in tre anni da Ue e Fmi dovesse apparire, come già alcuni commentatori sottolineano, troppo modesto per mettere in sicurezza Atene.
In fondo, commentano alcuni analisti, meglio rompere delle regole che far saltare l’euro e con una mossa simile la Bce tornerebbe ad avere il pallino in mano senza doversi limitare ad inseguire i mercati.

 

 

Ocse: inflazione sale a +2,1% a marzo
martedì, 4 maggio 2010 12:36 PARIGI
(ANSA) - ROMA, 4 MAG - L'inflazione nell'area Ocse a marzo e' leggermente salita al 2,1% dall'1,9% di febbraio. Lo riferisce l'organizzazione di Parigi. Il lieve aumento e' dovuto al rialzo dei prezzi energetici, aumentati su base annua dell'11,3% rispetto al +8,4% di febbraio. I prezzi dei prodotti alimentari segnano +0,2% su base annua, il primo rialzo da settembre 2009. Il Canada e' l'unico Paese del G7 in cui l'inflazione e' leggermente diminuita, scendendo a marzo all'1,4% dall'1,6% di febbraio.

 

 

Euro tocca di nuovo minimi anno
martedì, 4 maggio 2010 - 13:16
(ANSA) - ROMA, 4 MAG - L'euro tocca di nuovo i minimi sul biglietto verde da un anno a questa parte calando a 1,3115 dollari. La quotazione piu' bassa dal 28 aprile 2009 e la stessa toccata lo scorso 28 aprile 2010.

 

 

 
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Grecia: aiuti da banche tedesche
martedì, 4 maggio 2010 13:50 ATENE
(ANSA) - BERLINO, 4 MAG - Le banche tedesche parteciperanno al piano di salvataggio della Grecia. Lo annuncia il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. Un annuncio che arriva al termine di un incontro con il presidente della Banca centrale tedesca, Axel Weber, il numero uno della Bafin (la Consob tedesca), Jochen Sanio, e l'amministratore delegato della Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) , Josef Ackermann.

 

 

04 Maggio 2010 14:56 NEW YORK
AMERICANI IN BANCAROTTA: +15% IN UN ANNO
di WSI
Molta gente non ce la fa e getta la spugna. L'economia Usa continua a dare segnali di recessione, anche se il Pil cresce, alcuni indicatori migliorano, le aziende fanno profitti. Problema lavoro e consumi.
L'economia americana continua a dare chiari segnali di recessione, anche se il Pil e' in crescita, molti indicatori migliorano, le aziende annunciano profitti in aumento. Tuttavia le bancarotte personali, cioe' di singoli individui, mostrano un trend tutt'altro che in miglioramento. Secondo quanto riportato da Bloomberg, i casi di bancarotta personale negli Stati Uniti hanno raggiunto quasi le 146.000 unita' nel mese di aprile. Cio' significa che la disoccupazione e il calo dei consumi pesano ancora fortmente sulle famiglie.
Il dato e' in calo rispetto a marzo, quando era stata toccata quota 158.000. Il punto e' che il totale del mese appena concluso rappresenta un incremento del 15% rispetto a 12 mesi fa, cioe' all'aprile del 2009. Si tratta del secondo peggior mese da quando la Bankruptcy Abuse Prevention e il Consumer Protection Act del 2005 furono decretati.

 

 

Grecia: manifestazioni contro austerita'
martedì, 4 maggio 2010 - 15:03
(ANSA) - ATENE, 4 MAG - Migliaia di greci hanno manifestato oggi con rabbia ad Atene contro il piano di austerita' varato domenica dal governo di Giorgio Papandreou. Le manifestazioni sono state organizzate dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy che ha dichiarato un'astensione dal lavoro di 48 ore, cui hanno aderito gli insegnanti, i lavoratori municipali e il sindacato comunista Pame e che domani si trasformera' in sciopero generale, il terzo dalla crisi, confluendovi i lavoratori del settore privato.

 

 

Grecia: Torna Tensione Sui Mercati, Borsa Atene Giu' Del 5%
martedì, 4 maggio 2010 - 15:31
(ASCA-AFP) - Atene, 4 mag - Torna la tensione sui mercati, a causa del timore che la crisi sul debito possa propagarsi ad altri paesi dell'Eurozona e in particolare alla Spagna. La borsa di Atene mostra pesanti perdite, con l'indice Athex che lascia sul terreno il 5,48% a 1.751,99 punti.

 

 

Usa: Ordini Industria a Marzo +1,3%, Sopra Attese
martedì, 4 maggio 2010 16:10 WASHINGTON
(ASCA-MarketNews) - Washington, 4 mag - Gli ordini all'industria negli Stati Uniti, a marzo, sono cresciuti oltre le attese. Lo rende noto il dipartimento al Commercio Usa. A marzo, infatti, gli ordini sono cresciuti dell'1,3%, stesso incremento se si esclude il settore Difesa. Gli ordini durevoli sono scesi dello 0,6%, mentre quelli non durevoli sono calati del 2,9%. Gli analisti avevano previsto per marzo ordini all'industria in calo dello 0,1%
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Usa: Vendite Case Marzo +5,3%
martedì, 4 maggio 2010 16:16 WASHINGTON
(ASCA-MarketNews) - Washington, 4 mag - La compravendita di case negli Stati Uniti, a marzo, e' aumentata del 5,3%. Lo rende noto la NAR (Associazione delle compagnie immobiliari statunitensi). Su base annua, la crescita e' del 21,1%.

 

 

Grecia: Zapatero Rifiuta Possibilita' Contagio Crisi
martedì, 4 maggio 2010 - 16:29
(ASCA-AFP) - Bruxelles, 4 mag - Il primo ministro spagnolo, Jose' Luis Zapatero, rifiuta categoricamente la possibilita' che la crisi greca possa contagiare gli altri paesi dell'Eurozona. Intanto, le borse europee stanno accusando pesanti perdite a causa del timore che la Spagna possa essere il prossimo paese con problemi di deficit pubblico.

 

 

Grecia: Borsa Atene Chiude Con Calo Del 6,68%
martedì, 4 maggio 2010 - 16:44
(ASCA-AFP) - Atene, 4 mag - La borsa di Atene ha chiuso gli scambi con un calo del 6,68%. Il calo segue i forti ribassi delle altre piazze europee e di Wall Street sui timori di un'estensione della crisi sul debito ad altri paesi dell'Eurozona.

 

 

Eurozona: Titoli Grecia Sopra 9%. Penisola Iberica Sotto Tiro
martedì, 4 maggio 2010 16:49 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 4 mag - Sotto tiro il ventre molle dell'Eurozona, cioe' i titoli del debito pubbico di paesi con un rapporto crescente tra deficit pubblico e Pil. Il piano di salvataggio da 110 miliardi partorito a favore della Grecia da parte dell'Eurozona e del Fondo Monetario Internazionale non convince i mercati. Ieri il rendimento dei titoli di Stato decennali della Grecia era sceso sotto il 9%, oggi e' risalito al 9,32% con un differenziale sul rendimento dei titoli decennali tedeschi (2,96%) pari a 636 punti base. Stessa musica per i titoli di stato decennali del Portogallo, ieri rendevano il 5,11%, oggi il 5,43%. Vendite anche sulla Spagna, con i rendimenti dei titoli di Stato saliti dal 4,04% di ieri al 4,11%

 

 

Borse Europee: Madrid Sprofonda Oltre 5% Su Rischio Contagio Grecia
martedì, 4 maggio 2010 - 16:49
(ASCA-AFP) - Madrid, 4 mag - La borsa di Madrid accusa pesanti perdite sulla scia del rischio contagio Grecia sul debito della Spagna. L'Ibex fa registrare un calo superiore del 5%.

 

 

 
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Spagna, Zapatero: rumor su richiesta aiuti sono "follia"
reuters - martedì, 4 maggio 2010 16:59 MADRID
Il primo ministro spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero ha definito una "completa follia" i rumor di mercato circa la possibilità che Madrid chieda a breve 280 miliardi di aiuti all'euro zona.
Zapatero, in una conferenza stampa a Bruxelles, ha sottolineato che queste voci potrebbero danneggiare gli interessi spagnoli e che questo è "intollerabile", quindi la Spagna le combatterà.
Il primo ministro ha inoltre detto di aver fiducia nei conti pubblici spagnoli e che il paese è assolutamente solvente, ma deve ristrutturare il settore finanziario il prima possibile.
Infine Zapatero ha affermato che i prestiti alla Grecia costituiscono un impegno considerevole per la Spagna.

 

 

Marea Nera: 115 Piattaforme In Italia. 9 Estraggono Petrolio (Scheda)
martedì, 4 maggio 2010 - 18:08
(ASCA) - Roma, 4 mag - Oltre 500 chilometri quadrati coperti dal petrolio nel golfo Ligure per l'esplosione della petroliera Haven nel 1991 e lo sversamento di greggio nel Po del febbraio scorso. I controlli sulle piattaforme petrolifere nazionali, decisi dopo il disastro ambientale del Golfo del Messico, vogliono rassicurare gli italiani sulla sicurezza degli impianti ed evitare altri guai legati al petrolio nelle nostre acque. Sono ben 115 in Italia le piattaforme di estrazione di petrolio o gas situate in mare. Si trovano quasi tutte nell'Adriatico centro-settentrionale, ai margini sud-occidentali del Mar Ionio (di fronte a Crotone), e nelle acque del Canale di Sicilia tra Gela e Marina di Ragusa. Sedici di queste sono di proprieta' della Edison (Milano: EDN.MI - notizie) , le altre tutte dell'Eni (Milano: ENI.MI - notizie) . E' vero che le piattaforme oggi operative sono ingegneristicamente meno rischiose di quella della BP esplosa nel Golfo del Messico essenzialmente perche' operano in acque decisamente piu' basse (massimo 180 metri di fondale rispetto ai 1.500 dell'impianto BP). Ma presto anche in Italia potrebbe diventare operativo un giacimento ben piu' 'estremo' dopo che le nuove scoperte di gas fatte dall'Eni nel Canale di Sicilia (a circa 22 chilometri al largo della costa di Agrigento). Scoperte emerse attraverso la perforazione del pozzo Cassiopea 1, a una profondita' d'acqua di circa 560 metri, e del pozzo Argo 2, poco distante. In generale, all'esame degli uffici tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico, sono 73 le richieste di concessione di esplorazione in mare (cui se ne aggiungono altre 9 in Sicilia), 11 quelle di coltivazione (piu' 4 in Sicilia). Molte richieste sono per l'area dell'alto Adriatico dove, pero', non sono mancati i problemi, il piu' clamoroso dei quali la chiusura, sette anni fa, di alcuni giacimenti per fenomeni si subsidenza (cedimento del fondale marino) legati, secondo alcuni, proprio allo sfruttamento dei campi di gas. Probabilmente legata anche a queste difficolta' la decisione dell'Eni di cedere le sue attivita' esistenti proprio in questa zona e nella Pianura Padana. La grande maggioranza delle piattaforme che operano nelle acque italiane estraggono metano mentre quelle che producono petrolio sono solo nove, concentrate in sei campi petroliferi. Lo sfruttamento dei giacimenti in mare, detti 'offshore', l'anno scorso ha contribuito con circa 6,8 miliardi di metri cubi alla produzione nazionale di gas (circa 8 mld mc) e per un quinto della produzione nazionale di greggio: 526mila tonnellate di petrolio su un totale di 4,55 milioni di tonnellate. Il campo piu' produttivo (dati Ministero Sviluppo Economico 2008) e' 'Rospo' operato dalla Edison a 20 chilometri a largo della costa adriatica tra Vasto e Termoli ad una profondita' di 80 metri. Il campo e' sfruttato attraverso 29 pozzi allacciati a tre piattaforme (Rospo Mare A, B e C) a loro volta collegate con la Alba Marina, una petroliera ancorata nei pressi del campo con funzione di serbatoio del greggio estratto. Nei 27 anni di attivita' 'Rospo' ha prodotto 13,8 milioni di tonnellate di petrolio ad un ritmo medio di 513mila tonnellate l'anno. Decisamente piu' bassa la produzione 2008 con 271mila tonnellate estratte. Altro campo importante e' 'Vega', sempre operato da Edison, situato nel Canale di Sicilia a a circa 25 chilometri dalla costa di Marina di Ragusa. La sua caratteristica e' quella di essere il giacimento di greggio piu' profondo nelle acque italiane con un fondale a 124 metri. Ci sono 22 pozzi allacciati alla piattaforma Vega Alfa, che con le sue 26.000 tonnellate di stazza e' la piu' grande nel Mediterraneo. Collegata alla piattaforma una superpetroliera, la Leonis, con funzione di serbatoio galleggiante per il greggio. Vega in 25 anni di attivita' ha prodotto 8,7 milioni di tonnellate di petrolio ad una media di 350mila tonnellate l'anno. Gli ultimi dati sulla produzione disponibili sono del 2007 (129mila tonnellate di greggio) perche' nel 2008 sono stati condotti i lavori per la sostituzione della nave cisterna Vega Oil (con la Leonis) dopo una complicata vicenda giudiziaria, poi archiviata, per presunti sversamenti di greggio in mare e per un presunto pericolo di affondamento. A ovest di 'Vega' c'e' il campo petrolifero offshore piu' vecchio e meno profondo d'Italia (appena 10 metri di fondale), quello di Gela. Il campo e' sfruttato con sei pozzi collegati alla piattaforma Gela 1 situata ad appena due chilometri dalla costa. In 29 anni di attivita' ha prodotto circa 3,4 milioni di tonnellate di petrolio ad una media di 61mila tonnellate l'anno con una produzione nel 2008 di 40mila tonnellate di greggio. Nella stessa area, ma piu' a largo, c'e' un altro campo petrolifero dell'Eni, sfruttato con le due piattaforme 'Perla' e 'Prezioso' cui sono collegati complessivamente 15 pozzi ad una profondita' compresa tra 45 e 67 metri. In 27 anni di attivita' loro la produzione e' stata di 3,2 milioni di tonnellate ad una media annuale di 119mila tonnellate e pari a 116mila tonnellate nel 2008. L'ultimo campo petrolifero offshore e' quello di 'Sarago Mare', operato da Edison, che si trova a 2-3 chilometri a largo della costa marchigiana tra Porto di Civitanova e Porto Sant'Elpidio. Anche questo e' un giacimento decisamente poco profondo (13 metri di fondale) con 6 pozzi allacciati a due piattaforme, la Sarago Mare 1 e la Sarago Mare Alfa. Nei 25 anni di attivita' il giacimento ha prodotto 5,7 milioni di tonnellate di petrolio ad una media di 204mila barili l'anno e una produzione di 105mila tonnellate nel 2008.

 

 

Borse europee: Profondo rosso, carneficina tra i bancari ed i minerari
Tutti i principali listini azionari europei sono andati oggi a picco. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 2,6%, il DAX a Francoforte il 2,6%, il CAC40 a Parigi il 3,6%, il FTSE MIB a Milano il 4,7% e lo SMI a Zurigo l'1,8%. La crisi del debito sovrano si è oggi di nuovo inasprita. Gli investitori hanno dei forti dubbi che la Grecia possa realizzare le annunciate misure volte a ridurre il suo defciti pubblico. Il mercato teme inoltre un "contagio" ad altri paesi. Secondo delle voci che sono circolate oggi nelle sale trading delle piazze finanziarie europee la Spagna starebbe preparando una richiesta di aiuti per diversi miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale. Il Premier spagnolo Zapatero ha definito le voci "un'intollerabile follia". Le smentite del Governo spagnolo non hanno potuto però tranquillizzare le borse. L'indice ASE Composite ha perso ad Atene il 6,7%, l'IBEX 35 a Madrid il 5,4%. L'euro è sceso per la prima volta dall'aprile del 2009 al di sotto di quota 1,31 dollari.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso il 4,5%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 6,6%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 3,7%, BNP Paribas (FR0000131104) il 5,8%, UniCredit (IT0000064854) il 7,5%, Banco Santander (ES0113900J37) il 7,1% e Credit Suisse (CH0012138530) il 7,3%. UBS (CH0024899483) ha chiuso in ribasso del 5,1% nonostante abbia pubblicato oggi una trimestrale migliore delle attese degli analisti.
Anche il settore minerario è stato massacrato dagli orsi. Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 6,8%, BHP Billiton (GB0000566504) il 7,9%, Rio Tinto (GB0007188757) il 6,4% e Xstrata (GB0031411001) il 7,9%. L'Australia, il primo esportatore al mondo di carbone e ferro, ha l'intenzione di introdurre una nuova imposta sui profitti delle imprese minerarie. L'attività manifatturiera ha inoltre rallentato lo scorso mese in Cina.
BP (GB0007980591) ha perso a Londra il 3%. La catastrofe naturale causata da una piattaforma dell'impresa britannica affondata nel Golfo del Messico rischia di superare il disastro Exxon Valdez del 1989 in Alaska.
STMicroelectronics (NL0000226223) ha chiuso a Parigi in calo del 5%. Cheuvreux ha tagliato oggi il suo rating sul titolo del primo produttore europeo di semiconduttori a "Underperform".
Lufthansa (DE0008232125) ha perso a Francoforte il 4,7%. La linea area ha registrato nel primo trimestre una perdita operativa superiore alle attese degli analisti.
Redazione Borsainside 18:49

 

 

Fmi: Nessuna Richiesta Di Aiuto Dalla Spagna
martedì, 4 maggio 2010 - 18:54
(ASCA-AFP) - Washington, 4 mag - La Spagna non ha fatto nessuna richiesta di aiuto. Il Fondo monetario internazionale smentisce le indiscrezioni su un'imminente richiesta di aiuto finanziario da parte della Spagna, dopo la richiesta avanzata dalla Grecia, bollandole come ''non vere''.

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est affondano
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in forte ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca il 3,5% a 1.517,83 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto venerdì scorso e sono stati poco al di sopra della media. Anche sul mercato azionario russo hanno pesato i timori legati alla crisi del debito sovrano. Sberbank (RU0009029540) ha chiuso in calo del 5,2%. Tra i minerari Norilsk Nickel (RU0007288411) ha perso il 6,4% e Raspadskaya (RU000A0B90N8) il 5,6%. L'attività manifatturiera ha rallentato lo scorso mese in Cina. L'Australia, il primo esportatore al mondo di carbone e ferro, ha inoltre l'intenzione di introdurre una nuova imposta sui profitti delle imprese minerarie. Gazprom (RU0007661625) ha perso a San Pietroburgo il 5,2% a RUB 165.
Il BUX a Budapest ha perso il 3,5% a 23.688,03 punti. Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in forte calo. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 3,7%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 5,9%, MOL (HU0000068952) il 3,3% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 2,8%.
Il PX a Praga ha perso il 2,1% a 1.256,10 punti. I bancari hanno sofferto in particolar modo come su tutte le piazze finanziarie. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 2,3% e Komercni Banka (CZ0008019106) il 3,8%. Tra gli altri titoli del listino ceco Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in ribasso dello 0,1% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) dell'1,9%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 2,9% a 42.020,68 punti. Tutti i venti titoli di maggior peso del listino polacco hanno chiuso in ribasso. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 2,8%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 4,7%, BRE Bank (PLBRE0000012) il 3,7% e BZW Bank (PLBZ00000044) l'1,4%. Tra i tiotli dei produttori di materie prime KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso il 5%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 4,8% e Lotos (PLLOTOS00025) il 3,6%.
Redazione Borsainside 19:49

 

 

Borse dell'America Latina: Solo Caracas resiste all'ondata di vendite
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 3,4% a 64.869,32 punti. I timori legati alla crisi del debito sovrano hanno fatto scattare una pioggia di vendite anche sul mercato azionario brasiliano. Sul sentiment degli investitori a San Paolo ha pesato inoltre la notizia del rallentamento dell'attività manifatturiera in Cina. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso 3,4%. Il prezzo del petrolio è crollato ieri a New York del 4%. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso in calo del 4,9%. L'indice PMI di HSBC relativo al settore manifatturiero cinese è calato ad aprile rispetto a marzo da 57,0 punti a 55,4 punti ovvero ai suoi più bassi livelli degli ultimi sei mesi. La Cina è un importante cliente di Vale, il primo produttore al mondo di ferro. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha chiuso in calo del 5%. Barclays ha declassato il titolo del produttore d'acciaio da "Overweight" ad "Equal-weight". TIM Participacoes (BRTCSLACNPR7) ha perso il 3,3%. L'operatore di telefonica mobile ha generato lo scorso trimestre un utile di BRL 30 milioni. Gli analisti avevano atteso in media circa BRL 70 milioni.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso del 2,2% a 32.120,65 punti. Era da due mesi che il listino messicano non chiudeva a tali livelli. Tra i titoli principali dell'IPC América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,2%, Cemex (MXP225611567) il 4,1%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 4,9% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 3,7%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,7%, il Colcap a Bogotà lo 0,6% e il General a Lima il 3,3%. L'IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,2%.
Redazione Borsainside 00:13

 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA GIU', ANCORA DUBBI SULLA GRECIA

04 Maggio 2010 14:00 NEW YORK - WSI
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Il ministro tedesco all'economia: servirebbero piu' dei 110 miliardi di euro concessi ad Atene. Timori sull'efficacia del piano e rischio contagio. Pfizer corre con gli utili. Merck delude sull'outlook. Euro sotto $1.31.
A un'ora e mezzo dall'avvio delle contrattazioni i future americani scambiano in territorio negativo (vedi quotazioni a fondo pagina), facendo pensare dunque a un'apertura con il segno meno, all'indomani di una seduta che aveva visto i maggiori incrementi dallo scorso febbraio.

Se il permanere dei tumori sul futuro di Atene e del resto dell'Eurozona nonostante il salvataggio accordato da Ue e Fmi alla stessa Grecia ieri aveva lasciato indifferenti gli operatori americani, oggi cosi' non e'. E le dichiarazioni da poco arrivate dal ministro all'economia tedesco non aiutano: il piano di aiuti da 110 miliardi di euro su tre anni non copre interamente il fabbisogno finanziario del paese ellenico. Questa e' stata la sua dichiarazione, come risposta a indiscrezioni secondo cui sarebbero stati necessari 30 miliardi in piu'. Tutto cio' mette in ulteriore difficolta' l'euro, che rompe al ribasso la soglia di $1.31.

Negli States il calendario macro prevede gli ordini alle fabbriche e le vendite di case con contratti in corso, quest'ultime viste in forte rialzo grazie agli incentivi fiscali terminati il mese appena concluso.

Tra i risultati societari, attenzione al comparto farma. Pfizer guadagna circa l'1% nel pre-mercato grazie a utili per azione superiori alle stime degli analisti. Guidance 2010 confermate. Anche Merck ha battuto le attese di Wall Street ma e' l'outlook a non convincere.

Altra operazione di M&A. Interactive Data verra' acquisita dai fondi di private equity Silver Lake Partners e Warburg Pincus per $3.4 miliardi. La societa' che fino ad ora la controlla ricevera' $2 miliardi pre-tasse.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota $85. I futures con consegna giugno si muovono in calo di $1.43 attestandosi a quota $84.76 (-1.66%) al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3094 (-0.77%). L'oro avanza di $3.00 (+0.25%) in area $1186.30 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.64% dal 3.7050% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 perde 9.40 punti (-0.78%) a 1189.30.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 cede 15.50 punti (-0.76%) a quota 2011.50.

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 69 punti (-0.62%) a 11033.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: PIOGGIA DI VENDITE IN EUROPA E IN AMERICA

04 Maggio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Turbolenza in aumento. Borse europee a picco (Madrid -5%), euro venduto a piene mani (scivola sotto 1.31) indici americani in correzione. Dow sotto 11000. Sell su Apple, per un'indagine antitrust. Malissimo le banche. Che dira' Obama sull'economia?
Partenza di seduta in rosso per i listini azionari americani, penalizzati dal persistere dei dubbi sulla situazione fiscale greca e dai deboli dati sull'attivita' manifatturiera cinese. Il Dow Jones cede l.38% a quota 10998.20, il Nasdaq il 2.26% in area 2442.37, mentre l'S&P 500 l'1.64% a 1182.53 punti.

Wall Street segue la scia dei ribassi visti nelle altre Borse mondiali, con Madrid in Europa che guida i cali (-5%) per le paure che il contagio in area euro dalla Grecia passi ora alla Spagna (leggere PIIGS: QUESTO SALVATAGGIO NON SI DOVEVA FARE)

Il selloff arriva in contemporanea con un netto indebolimento dell'euro che si e' avvicinato ai minimi di 52 settimane contro il dollaro, sprofondando sotto quota $1.31. Nel frattempo il Dollar Index - misura della performance della valuta americana contro le sei principali concorrenti - e' in buon rialzo, avvicinandosi ai livelli piu' alti di un anno.

La giornata no per i listini azionari dall'altra parte dell'oceano e' iniziata in Asia, dove hanno gravato i dati deboli sull'attivita' manifatturiera cinese, per poi estendersi in Europa, dove le perdite piu' pesanti si sono viste nei Paesi a piu' alto rischio a causa dei livelli di indebitamento, come Grecia (-4.5%), Spagna (-5%) e Portogallo (-2.5%).

Con l'apertura del mercato a stelle e strisce, le perdite delle Borse europee piu' importanti sono aumentate. Male i petroliferi e i bancari, su cui si fa sentire la paura per la crisi greca. Perdite sopra i due punti percentuali per Parigi, Amsterdam, Francoforte, Bruxelles e Londra. Milano cede il 4.5%. Zurigo "limita" i cali al -1.3%.

A livello settoriale la lettera si abbatte sulle banche. Bank of America e JP Morgan lasciano sul campo oltre l'1% e Citigroup piu' del 2%. Sul Nasdaq si fanno sentire i cali del colosso Apple (-1.9%), che paga le notizie secondo cui il Dipartimento di Giustizia e la Federal Trade Commission potrebbero avviare un'indagine antitrust contro l'azienda di Cupertino. Nel mirino ci sarebbe la decisione di bandire gli strumenti di programmazione per iPhone e iPad realizzati da terzi e studiati per la realizzazione di applicazioni su piu' piattaforme.

Mentre si segnala un incremento del nervosismo, l'attenzione degli investitori e' ancora una volta rivolta alla stagione delle trimestrali, con ben 78 societa' che hanno riportato i conti questa mattina e altre 90 che lo faranno dopo il suono della campanella.

Anche se per il momento nessuno scossone e' arrivato da questo fronte, Mastercard, Merck e Pfizer hanno registrato conti positivi, mentre Archer Daniels, azienda che si occupa di trasportare, commercializzare e conservare materie prime, non ha centrato le stime. Piu' di due terzi delle societa' componenti il paniere allargato S&P 500 ha gia' riportato i risultati trimestrali e questa e' l'ultima settimana ricca di appuntamenti.

Sul fronte economico, dopo l'apertura verranno pubblicati gli ordini alle fabbriche e le vendite di case con contratti in corso di marzo. Occhio anche all'intervento del presidente Barack Obama sull'economia.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota $85. I futures con consegna giugno si muovono in calo dell'1.8% attestandosi a quota $84.63 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3071 (-0.87%). L'oro avanza di $6.90 (+0.8%) in area $1192.20 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.6250% dal 3.7050% di ieri (-8 punti base).

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: E' GUERRA SUI MERCATI. GLI SPECULATORI ESTENDONO L'ATTACCO ALLA SPAGNA. CROLLANO TUTTE LE BORSE

04 Maggio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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In Usa prese di profitto sulle societa' piu' esposte all'Europa, tech e industriali in particolare. Euro sotto $1.30 per la prima volta dal 2009. Greggio buca $83. Al Senato voto su riforma finanza. Volatilita' alle stelle. Dow -2%, Nasdaq -3%.
Vendite indiscrimate a Wall Street, afflitta dai timori di un contagio della crisi europea del debito, che hanno inflitto un durissimo colpo alla moneta unica, scesa sotto quota $1.30 per la prima volta da aprile 2009, spingendo invece in rialzo il dollaro, che si e' avvicinato ai massimi di un anno.

Per i listini si tratta della peggiore seduta degli ultimi tre mesi. Il Dow Jones ha ceduto il 2.02% in area 10926.77, il Nasdaq il 2.98% a 2424.25 punti, l'S&P 500 il 2.38% a quota 1173.60.

Nonostante il piano di aiuti promesso alla Grecia, la situazione del debito sovrano dei PIIGS incomincia a fare davvero paura. Gli investitori temono che i 110 miliardi di euro offerti da Ue e FMI alla Grecia non saranno sufficienti a contenere il buco di Atene.

Nel frattempo aumenta il numero di coloro pronti a scommettere che Portogallo e Spagna faranno la stessa fine. Sul mercato hanno iniziato a circolare voci di un possibile declassamento del rating sul debito della Spagna, con Madrid che sarebbe la prossima vittima del debito a dover ricorrere ad un pacchetto di misure di emergenza.

Pronte sono arrivate in coro le smentite delle agenzie di rating e del Primo Ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero, che pero' non sono servite a calmare gli animi. Zapatero ha definito i rumor "follia pura", precisando che qualsiasi speculazioni contro la zona euro fuori dalla Grecia e' "assolutamente infondata e irresponsabile".

Le Borse europee sono letteralmente affondate, spinte in basso dalle preoccupazioni che il piano da 110 miliardi di euro messo a punto dall'Ue e dal Fondo monetario internazionale non sia sufficiente per salvare la Grecia. La Borsa di Atene ha chiuso in forte perdita. L'Indice Generale segna alla fine delle contrattazioni -6,68%. Crescono i timori sulle capacita' del governo di applicare il piano di austerita', di far fronte alle reazioni sociali, e alle conseguenze di tali misure sull'economia. L'Indice e' sceso sotto la quota critica dei 1750 punti, a 1729,68. Il Cac 40 di Parigi ha chiuso la giornata segnando -3,64%, il Dax di Francoforte -2,6%, Londra -2,56%, Madrid -5.41%. I listini del vecchio continente hanno azzerato tutti i guadagni messi a segno da inizio anno. L'indice DJ Stoxx 600 si e' riportato infatti sui livelli toccati lo scorso 4 gennaio.

Chiusura in forte calo per Piazza Affari che ripiomba ai minimi di fine luglio 2009. Il Ftse Mib ha perso il 4,70% a 20.613 punti. Il Ftse All Share ha perso il 4,47% a 21.225 punti. A Piazza Affari Intesa cede il 7%, Unicredit il 6.5%, Fiat il 6.5%, L'Espresso il 7.2%.

Ad affliggere gli investitori e' inoltre la paura che il debito greco abbia bisogno di essere ristrutturato anche dopo che l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale offriranno un pacchetto di aiuti da 110 miliardi di euro. Lazard ha specificato che una fase di risanamento del debito non e' stata presa in consideraazione, essendo gli analisti stati chiamati in causa dalle autorita' greche per una consulenza finanziaria.

Un quadro senza tante ombre della situazione lo offrono i CDS (credit default swaps, cioe' i titoli usati dagli investitori istituzionali per proteggersi dal fallimento di aziende o eventualmente di stati). Il prezzo dei CDS spagnoli e' salito a 212 punti base da 163. Cio' significa che per assicurare $10 milioni di debito spagnolo contro il default, ogni anno servirebbero $212000, rispetto ai $163000 di lunedi'.

I CDS portoghesi sono schizzati a 366 punti base da 284, mentre i CDS irlandesi sono saliti di 36 punti base a 225. Il CDS della Repubblica Italiana e' salito alla chiusura delle borse europee sui massimi (PREZZO CDS ITALIA PER GLI ABBONATI A INSIDER). Gli spread sui CDS greci si rimangono ancora su livelli eccezionalmente alti.

Sul mercato del debito intanto lo spread tra il rendimento del decennale greco e il bund tedesco, benchmark dell'area euro, e' salito a 600 punti base per la prima volta dal 30 aprile. Grande fuga degli investitori istituzionali sui titoli di stato USA, con i Treasuries al record assoluto di molti mesi e i rendimenti ai minimi. Fuga verso la qualità e' il tema di oggi, con la pioggia di vendite sull'azionario.

Con i rinnovati timori sulla reale entita' della crisi greca e su possibili problemi finanziari per la Spagna, il mercato dei titoli di Stato ha visto gli investitori aumentare nuovamente la domanda per i titoli di stato percepiti come più sicuri, come i bund tedeschi che hanno registrato prezzi in rialzo e di riflesso rendimenti in calo.

Parallelamente le nuove pressioni di vendita sui titoli percepiti a rischio hanno mandato i rendimenti in forte rialzo con un ampliamento del differenziale sui titoli tedeschi. E i Btp? I titoli italiani a 10 anni hanno mostrato maggiore stabilità anche se lo spread nei confronti dei bund, che ieri sera era calato a 94 punti base - il margine più stretto da una settimana - oggi è tornato a salire per toccare i 109 punti base.

La tempesta come detto è tornata innanzitutto sui titoli greci, con il titolo a due anni che ha visto il suo rendimento schizzare di 400 punti base a oltre il 16% mentre il paragonabile titolo tedesco, per la 'fuga verso la qualità' opposto è sceso al minimo storico dello 0.706%. Stessa musica sui decennali, con il premio che gli investitori chiedono per detenere un titolo greco che è schizzato a 715 punti base rispetto ai 575 punti dei primi scambi odierni.

Tornando agli States, il Dow Jones ha perso oltre 200 punti, bucando gli 11000 punti, nella sua peggiore seduta da gennaio, mentre gli asset considerati beni piu' sicuri, come i Treasury hanno guadagnato terreno. Al contempo l'indice della nervosismo VIX, misura della paura dei mercati, ha fatto un balzo di oltre il 20%. E' da tre sedute che le perdite o i guadagni del paniere industriale sono a tre cifre.

Tuttavia, alcuni esperti sostengono che gli investitori non dovrebbero preoccuparsi troppo del ritracciamento, perche' la reazione del mercato e' esagerata.

Gli investitori hanno snobbato un paio di report economici incoraggianti. Le vendite di case con contratti in corso sono salite del 5.3% in marzo, facendo meglio delle stime. Nello stesso mese, gli ordini industriali sono cresciuti per l'undicesimo mese consecutivo su dodici, dell'1.3%, molto meglio del calo dello 0.2% previsto.

Tra i settori particolarmente presi di mira sono stati i materiali di base, gli industriali e i tecnologici. Caterpillar e Hewlett-Packard sono stati i due titoli piu' venduti sul Dow.

I comparti dei trasporti e della tecnologia, tra i piu' ispirati ieri, oggi hanno invece accusato decisamente il colpo. Le Apple hanno fatto un tonfo insolito di quasi il 3% dopo che le autorita' hanno ventilato l'ipotesi di aprire un'indagine antitrust. Pesanti anche altri titani dell'hi-tech come Oracle, Dell. Microsoft e eBay.

"Si segnalano prese di profitto sugli esportatori e sulle aziende che hanno una presenza consistente in Europa", osserva una volta chiamato in causa da Reuters Fred Dickson, chief market strategist di D.A. Davidson & Co. "Stiamo prendendo profitti da tecnologici, energetici e industriali".

Anche il comparto finanziario non e' stato risparmiato. con il Senato si prepara oggi a votare i primi emendamenti sulla riforma del sistema finanziario.

Bank of America e JP Morgan hanno ceduto oltre l'1%, mentre Citigroup il 2%. Praticamente tutte le aziende componenti l'indice delle blue chip hanno chiuso in rosso, tranne Walmart, Merck e Pfizer. Queste ultime due sono state avvantaggiate da trimestrali positive.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota $83, nella peggiore seduta da febbraio. I futures con consegna giugno subiscono un calo del 4% (-$3.35) attestandosi a quota $82.74 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3012 (-1.44%) dopo essere scesa sotto $1.30 per la prima volta da aprile, toccando $1.2993. L'oro avanza di $14.10 (-1.2%) in area $1169.20 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.6130% dal 3.7050% di ieri (-9.2 punti base).

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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