PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 06 Maggio 2010

PARTE  2

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Bnp Paribas: Utile Netto 1* Trim +46,5%, 5 Mld Esposizione In Grecia
giovedì, 6 maggio 2010 08:30 PARIGI
(ASCA) - Roma, 6 mag - Bnp Paribas (Parigi: FR0000131104 - notizie) archivia il primo trimestre con un utile netto di 2,28 miliardi di euro, pari a una crescita del 46,5% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso grazie all'ampliamento del perimetro di attivita' e alla crescita dei ricavi (+231,7%) a 11,53 miliardi di euro. Bnp Paribas poi indica che l'esposizione nei confronti della Grecia e' limitata. In totale 5 miliardi di euro pari allo 0,4% del totale delle attivita' del gruppo.

 

 

La Borsa di Tokyo riapre e affonda
Dopo essere stata ferma per tre sedute la Borsa di Tokyo ha oggi riaperto e chiuso in forte ribasso. Il Nikkei ha perso il 3,3% a 10.695,69 punti e il Topix il 3,1% a 956,72 punti. L'inasprimento della crisi del debito sovrano degli ultimi giorni ha fatto scattare una pioggia di vendite anche sul mercato azionario giapponese. Tra i bancari Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha perso il 4,5%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) il 4,4% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) il 4,3%.
Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha chiuso in ribasso del 3,1%, Honda (JP3854600008) del 3,3%, Canon (JP3242800005) del 3,1%, Panasonic (JP3866800000) del 2,8% e Sony (JP3435000009) del 3,4%. Lo yen si apprezzato oggi sia rispetto all'euro che al dollaro.
Nel settore immobiliare Mitsui Fudosan (JP3893200000) ha perso il 6,5%. La maggiore impresa immobiliare del Giappone si attende per il corrente esercizio un calo dei suo utile del 17% a ¥50 miliardi. Mitsubishi Estate (JP3899600005) ha chiuso in calo del 4,3%. Nomura ha declassato il titolo della seconda impresa immobiliare giapponese da "Buy" a "Neutral".
Daiwa Securities (JP3502200003) ha perso il 5,9%. Il broker ha chiuso a sorpresa l'ultimo trimestre dello scorso esercizio in rosso.
Fujifilm Holdings (JP3814000000) ha perso il 4%. L'impresa impegnata nel settore della fotografia ha registrato lo scorso esercizio una perdita operativa di ¥42 miliardi ed un calo dei ricavi del 10%.
Il calo dei prezzi delle materie prime ha pesato sui titoli delle grandi holdings commerciali Mitsui & Co. (JP3893600001) ha perso il 5,7%, Mitsubishi Corp. (JP3898400001) il 5,4% e Sumitomo Corp. (JP3404600003) il 3,3%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York il 3,3%, il prezzo del rame è sceso ai suoi più bassi livelli delle ultime undici settimane.
Redazione Borsainside 08:31

 

 

La crisi del debito dei PIIGS continua a pesare sull'euro
BlueTG.it - giovedì, 6 maggio 2010 - 10:45
Euro che rimbalza attorno ai minini degli ultimi 14 mesi stamane, per il persistere di timori sul debito dei PIIGS all’indomani delle violenze scoppiate in Grecia mentre il parlamento di Atene si appresta a varare le misure di austerity richieste per l’erogazione dei 110 miliardi di euro di aiuti in tre anni da Ue e Fmi.
Così stamane l’euro scivola a 1,2798 sul dollaro, mentre contro yen è a quota 120 e verso franco svizzero resta attorno a 1,43. Nei confronti della sterlina britannica la divisa unica europea è ormai calata a quota 0,85.

 

 

Spagna: Passa Test Del Mercato. Buona Domanda Su Titoli Di Stato 5 Anni
giovedì, 6 maggio 2010 - 11:08
(ASCA) - Roma, 6 mag - Positivo test per la Spagna sul mercato del debito pubblico. Il Tesoro ha collocato titoli di stato a cinque anni per un ammontare di 2,34 miliardi di euro, rendimento 3,58%. Buona la domanda pari a 2,36 volte l'offerta, si allontana la prospettiva di un vuoto di domanda sul debito pubblico spagnolo. Prima dell'asta dei titoli di stato, lo spread di rendimento tra i titoli di stato decennali spagnoli e quelli tedeschi si era allargato di 3 punti a quota 135. Dopo l'asta, lo spread e' tornato a restringersi.

 

 

Grecia: Moody's, Rischio Contagio Per Banche Italiane e Britanniche
giovedì, 6 maggio 2010 11:32 PARIGI
(ASCA-Afp) - Parigi, 6 mag - La crisi del debito pubblico sovrano della Grecia presenta un rischio di contagio per le banche di alcuni paesi europei, quali Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda e Gran Bretagna. Lo scrive una nota dell'agenzia di rating Moody's.

 

 

Borse Asia-Pacifico negative, Shanghai crolla ai minimi da otto mesi
Tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 4,1% a 2.739,70 punti. Era da più di otto mesi che il listino cinese non scendeva a tali livelli. Sul mercato è circolata la voce che il Governo cinese abbia l'intenzione di prendere delle ulteriori misure per frenare la speculazione nel settore immobiliare. Anche sulla borsa di Shanghai hanno pesato inoltre i timori legati all'inasprimento della crisi della Grecia. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 2,2%, Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1,9% e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 2%. Huaxia Bank (CN0001214203) ha perso il 10% dopo aver annunciato di voler raccogliare nuovo capitale per più di CNY 20 miliardi.
Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in ribasso del 4,1%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 6,7% e Gemdale (CNE000001790) il 6,9%.
Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso il 5,1% e Sinopec (CN0005789556) il 5,6%. Il prezzo del petrolio è crollato ieri a New York al di sotto di quota $80 al barile. Nel settore minerario Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in ribasso del 5,3% e Jiangxi Copper (CN0009070615) del 5,1%. Il prezzo del rame è sceso oggi a Shanghai ai più bassi livelli da quasi tre mesi.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso l'1% a 20.133,41 punti. Anche sulla piazza finanziaria della città costiera la lista dei ribassi è stata guidata dai titoli delle imprese immobiliari. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso l'1,5%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 2,1%, Hang Lung Properties (HK0101000591) l'1,3% e New World Development (HK0017000149) l'1,7%. Male anche i bancari. HSBC (GB0005405286) ha chiuso in calo dello 0,9%, Hang Seng Bank (HK0011000095) dell'1%, Bank of East Asia (HK0023000190) dello 0,6% e BOC Hong Kong (HK2388011192) del 2,6%. Hutchison Whampoa (HK0013000119) ha beneficiato del suo carattere difensivo ed ha guadagnato lo 0,5%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 2,2%, lo Straits Times a Singapore lo 0,6%, il Taiex a Taipei l'1,5% e il Kospi a Seul il 2%.
Redazione Borsainside 11:43

 

 

Fugnoli (Kairos Partners): evitare scelte operative troppo forti
BlueTG.it - giovedì, 6 maggio 2010 - 11:44
Nel bailame di consigli che piovono ogni giorno sui desk operativi da analisti pro e contro l’euro e favorevoli o meno al fallimento di aziende, banche o persino stati, Alessandro Fugnoli (Kairos Partners) si distingue per la coerenza con cui continua a sostenere che quella a cui stiamo assistendo non è certamente la fine del mondo, pur essendo una crisi seria da non sottovalutare.
La reazione di molti colleghi analisti pare all’esperto italiano simile a quella di certe persone psicotiche e pertanto il suggerimento ai policy maker è di non fare movimenti bruschi, ossia non prendere scelte troppo drastiche senza preavviso, per evitare di peggiorare ulteriormente la situazione. Quanto agli investitori, il consiglio operativo di Fugnoli è di “non fare scelte troppo forti in questa fase”.
Si può tenere “una moderata posizione contro euro, ma più del dollaro sembrano interessanti le valute emergenti scese in questi giorni senza motivo”. “Borse come quella spagnola hanno valutazioni interessanti, ma potrebbero averle ancora più invitanti nel prossimo periodo” per cui è meglio attendere. “Cautela sulle banche tedesche e francesi, molto cariche di titoli mediterranei, certamente redditizi ma anche esposti alle intemperie”.
Al contrario l’esperto nota molte “occasioni nell’energia, nei materiali e nei ciclici in generale” e consiglia di “tenere la leva più bassa possibile, stare attenti a coprire A con B (le correlazioni in queste fasi adorano saltare) e distribuire gli acquisti, per chi può permetterseli, nell’arco delle prossime settimane”. Crisi di questo tipo, conclude, “possono apparire a un certo punto risolte per poi riaprirsi all’improvviso qualche tempo dopo”.

 

 

Germania: a Marzo Ordinativi Manifatturieri +5%. Sopra Attese
giovedì, 6 maggio 2010 12:10 BERLINO
(ASCA) - Roma, 6 mag - Nel mese di marzo prosegue la ripresa dell'industria tedesca. Gli ordini manifatturieri sono saliti del 5% su base mensile, un numero molto migliore delle previsioni degli economisti (+1,2%). Gli ordini dal canale domestico sono saliti del 5,4%, quelli dal canale estero sono aumentati del 4,7%. Nel primo trimestre, gli ordinativi sono saliti del 6,5% su base congiunturale. Lo comunica l'ufficio statistico nazionale.

 

 

 
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06 Maggio 2010 12:15 LONDRA - Sole 24 ore
La lunga corsa al voto in Gran Bretagna segnata dalla tv

LONDRA - Ucciso, politicamente, da una nonna vagamente intollerante oppure assassinato da un tubo catodico di inattesa potenza? Accompagnato da questo interrogativo il primo ministro Gordon Brown andrà oggi a votare sospinto dal coro di una sconfitta annunciata. Forse un po' troppo presto, vista la sregolatezza del meccanismo elettorale britannico in grado di sovvertire, oltre ai pronostici, anche la volontà popolare.
Ma proprio questo - lo spostamento del pendolo politico britannico dal Labour al Tory party - è stato il mantra di una campagna elettorale che porterà oggi, dalle 7 alle 22, 44 milioni 260.051 britannici alle urne. Tanti ne hanno il diritto, ma se l'affluenza arriverà al 70% Londra sarà tornata alla media dell'epoca post bellica: nella consultazione del 2005, infatti, la percentuale era scivolata al 60% circa.
Questa volta dicono che non sarà così. Questa straordinaria campagna elettorale fitta di colpi di teatro, gravida di scenari mai visti, foriera di sviluppi epocali nel piccolo mondo delle isole britanniche, pare destinata a mobilitare votanti di ogni età e gusto politico. Tutto da vedere, anche se queste quattro settimane sono state capaci di rivoluzionare un esito che pareva segnato. Da almeno due anni. Da tanto, infatti, i sondaggi sulle intenzioni di voto collocano i conservatori in testa. Un trend che era arrivato a indicare un gap di 10-15 punti fra il partito di Cameron e quello di Brown. Poi la gestione esperta della crisi da parte del governo inglese aveva progressivamente ridotto la divaricazione, fino al marzo scorso quando un sondaggio indicava due soli punti di differenza - 36 Tory 34 Labour - con i liberaldemocratici attorno al 18 e anche meno. Un miraggio. Dopo il budget, ovvero la Finanziaria inglese, firmata dal Cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling il 24 marzo scorso, il ritmo dei sondaggi ha ripreso a battere a favore dei Tory. Il 6 aprile, quando è scoccata l'ora dello sciogliete le righe alla Camera dei Comuni, YouGov uno dei più quotati istituti di ricerca politica, indicava: 40% per i conservatori, 32% per i laburisti, 17% per i liberaldemocratici. Sono bastati 90 minuti, il 15 aprile, per fare di quello che appariva un duello dall'esito annunciato, un'improvvisa, inattesa, soprattutto incerta corsa a tre. Novanta minuti di dibattito televisivo fra i leader negli studi di Itv.
Per la prima volta dieci milioni di spettatori entravano in contatto virtuale con Nick Clegg e il telegenico leader della terza forza inglese guadagnava il 61% del gradimento. Quello è stato l'istante del cambiamento, la svolta che segnerà le elezioni e forse la storia di un paese che si è ritrovato multipartitico con i maggiori raggruppamenti decisi a spartirsi gli elettori, un terzo a testa. Un risultato che significa parlamento senza maggioranza, ovvero destinato a scenari di coalizione, sconosciuti a nord di Calais. È stato l'istante, soprattutto, in cui s'è spalancata sul dibattito politico inglese la prospettiva della riforma elettorale per introdurre, come i liberaldemocratici vogliono, il sistema proporzionale.
L'altro passaggio-chiave di questo mese dove le esigenze delle spettacolo hanno dominato sulla centralità dei programmi è avvenuto il 28 aprile. Ancora una volta la televisione e ancora una volta a giocare un pessimo scherzo a Gordon Brown. Reduce da un incontro con un'elettrice che si lamentava dell'immigrazione, il premier è stato sorpreso da un "micorofono aperto" dare della razzista all'anziana signora Gillian Duffy. Scuse e atti di pentimento non sono bastati a risollevare le sorti di un premier che precipitava nei sondaggi collocandosi, solidamente, alle spalle dei LibDem. Il terzo passaggio-chiave è stato l'endorsement dei giornali: tutti quelli di qualità si sono schierati con i Tory, con la sola eccezione del Guardian che ha voltato le spalle a Gordon Brown per mettersi nelle mani di Nick Clegg.
Fra i popolari, Sun e Mail con Cameron, Daily Mirror con il premier. Troppo poco per risollevare le sorti di un primo ministro inciampato nella politica spettacolo e destinato, secondo l'opinione dei più, a trasformarsi nella figura più triste fra gli ospiti di Downing street, il grigio mister John Major compreso. Ma è presto per dire con certezza che Brown è politicamente morto. Non lo sostiene l'appeal, né il consenso, ma il sistema elettorale potrebbe, improvvisamente e inaspettatamente, resuscitarlo.

 

 

Grecia:Moody's, rischio contagio banche
giovedì, 6 maggio 2010 - 12:25
(ANSA) - MILANO, 6 MAG - La crisi finanziaria della Grecia rappresenta un rischio di contagio importante per le banche di diversi Paesi europei dice Moody's. Nel mirino anche il Portogallo, la Spagna, l'Italia e il Regno Unito. 'L'Italia e' uno dei Paesi dove il sistema bancario e' stato sino a oggi relativamente robusto' ma dove c'e' comunque un rischio di contagio se 'le pressioni dei mercati sui 'rating sovrani' aumentera'', afferma Moody's nel report sul sistema bancario europeo.

 

 

Grecia: Bankitalia a Moody's, Nostro Sistema Bancario Robusto
giovedì, 6 maggio 2010 13:07 ATENE
(ASCA) - Roma, 6 mag - Bankitalia risponde all'odierno rapporto dell'agenzia di rating Moody's che ha messo il sistema bancario italiano tra quelli in odore di contagio a causa della crisi della Grecia. 'Il sistema bancario italiano e' robusto, il deficit di parte corrente e' basso, il risparmio e' alto, il debito complessivo di famiglie, imprese e Stato e' basso rispetto ad altri Paesi, il debito netto nei confronti dell'estero e' basso. Tutto cio' rende il caso dell'Italia diverso da quello di altri Paesi'', spiegano fonti Palazzo Koch.

 

 

Papaconstantinou, 110 mld e' parte aiuti
giovedì, 6 maggio 2010 13:21 ATENE
(ANSA) - ATENE, 6 MAG - Il pacchetto Ue-Fmi da 110 miliardi di euro in 3 anni 'e' solo parte di un programma piu' ampio': cosi' il Papaconstantinou in Parlamento.Il ministro delle Finanze iberico invita tutti i deputati a 'fare il proprio dovere' per salvare il paese dal crac. 'Tra meno di 2 settimane' ci saranno le scadenze finanziarie cui Atene 'non e' grado di far fronte ricorrendo ai mercati', ed e' quindi necessario approvare il piano.'Tutti i parlamenti europei', dice, stanno approvando gli aiuti alla Grecia.

 

 

06 Maggio 2010 13:30 NEW YORK
AGENZIE DI RATING? ASSOLUTAMENTE INUTILI. ANZI, PERICOLOSE
di WSI
E se Bill Gross, gestore del piu' grande fondo n.1 di bond, dice quel che tutti pensano, perche' non rendere irrilevanti Moody's, Standard & Poor's e Fitch? "Agiscono tardi, sbagliano, sono pagate dai committenti". Il voto lo da' il mercato.
Che le agenzie di rating abbiano avuto la loro bella fetta di responsabilita' nella crisi finanziaria degli ultimi due anni e' risaputo. Che abbiano fatto e brigato piu' o meno di comune accordo con i loro committenti, anche (sono pagate da chi ha bisogno dei rating, a proposito di conflitti d'interessi). Ma se a dire che sono praticamente prive di utilita' e' il numero uno del primo fondo obbligazionario al mondo, i toni cambiano.
Secondo Bill Gross, fondatore e CEO di Pimco, le agenzie internazionali di rating (tutte americane!) Moody's, Standard & Poor's e Fitch ormai non sono piu' utili per orientare gli investimenti in societa' a cui vengono dati i voti. Gross lo sostiene nel suo May Investment Outlook. Dichiarazione che non potrebbe essere piu' tempestiva per noi italiani, visto che stamattina Moody's ha fatto sapere che "c'e' il rischio di un contagio della crisi greca per il sistema bancario europeo", e in particolare per "Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia e Gran Bretagna"
Il fondatore di Pimco fa notare che le tre agenzie agiscono lentamente nel bocciare i debiti sovrani, citando come esempio S&P, che ha tagliato di un gradino il rating sulla Spagna lo scorso 28 aprile. "S&P la settimana scorsa ha tagliato il rating sul debito di Madrid a AA da AA+ avvertendo che un'altra bocciatura e' possibile se il paese non stara' attento... Che lo crediate o no, Moody's e Fitch hanno ancora la tripla A sulla stessa Spagna".
A proposito del paese guidato dal premier Zapatero, Gross ricorda che il tasso di disoccupazione e' pari al 20% e che i suoi titoli di Stato vengono scambiati sul mercato come se su di loro ci fosse un giudizio pari a Baa. Quindi e' il voto e' irrilevante. Il voto cio' lo da' in tempo reale il mercato. "I loro avvertimenti arrivarono con estremo ritardo, come fu dimostrato nei casi Enron e Worldcom una decina di anni fa, mentre in tempi recenti la loro cieca fiducia sulla solvibilita' sovrana ha permesso stratosferici eccessi in Grecia e nei paesi vicini del sud Europa", scrive Gross nella sua nota mensile.

 

 

06 Maggio 2010 13:47 BRUXELLES - Sole 24 ore
Merkel e Sarkozy chiedono che le banche insolventi possano fallire

Francia e Germania annunciano che domani sarà firmato il pacchetto di aiuti per salvare la Grecia dal collasso ma chiedono regole più rigide per assicurare la stabilità della moneta unica, alla luce dell'esperienza della crisi greca. In una lettera congiunta pubblicata sul sito di Le Monde, indirizzata al presidente dell'Unione europea, Herman Van Rompuy e a quello della Commissione europea, Manuel Barroso, il presidente francese, Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco, Angela Merkel si dicono «determinati» ad assicurare la stabilità dell'euro.
«Siamo pienamente impegnati - scrivono i due leader in una lettera inviata al presidente dell'Unione europea, Herman Van Rompuy e diffusa da Le Monde - a mantenere la stabilità, la solidità e l'unità dell'eurozona». Nella lettera Sarkozy e la Merkel chiedono un rafforzamento del monitoraggio sui bilanci dei paesi membri. Le modifiche al Patto di Stabilità verranno discusse domani a un vertice dei capi di stato e di governo dell'area euro a Bruxelles. La Merkel e Sarkozy chiedono di rafforzare la sorveglianza dei paesi con deficit eccessivi e vogliono l'introduzione di sanzioni più severe per chi sgarra.
Inoltre propongono la creazione di una «robusta struttura», in grado di fronteggiare e prevenire crisi come quella greca. «Dobbiamo imparare dalla crisi greca - scrivono - e assumere le misure necessarie per evitare che una crisi della stessa natura si ripeta». Tra queste nuove regole la Merkel e Sarkozy chiedono anche che l'introduzione di misure che consentano ai governi di far fallire le banche insolventi, senza far crollare tutto il sistema bancario. «Gli stati - si legge nella lettera - non devono essere costretti ad aiutare le banche. Si dovrebbe consentire il fallimento di una banca senza creare un rischio sistemico per tutto il settore finanziario».
Infine i due leader, come anche il presidente della Bce, Trichet, lanciano un affondo contro le agenzie di rating e invitano l'Ue a controllare se le loro valutazioni non abbiano contribuito a peggiorare la crisi greca. «La decisione delle agenzia di rating - scrivono - di abbassare il rating della Grecia prima del programma del governo e prima che fosse noto l'ammontare del piano di aiuti, ci spingono a riconsiderare il ruolo delle agenzie di rating nell'espandersi della crisi». La Merkel e Sarkozy propongono una riforma del settore.

 

 

Bce: Lascia i Tassi Invariati
giovedì, 6 maggio 2010 13:59 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 6 mag - La Bce ha lasciato il tasso di riferimento (Refi) della politica monetaria invariato all'1%. Il tasso sui depositi resta allo 0,25%, quello sui prestiti marginali all'1,75%. Lo comunica una nota dell'Eurotower. Una decisione largamente prevista dai mercati.

 

 

Usa: Sussidi Disoccupazione Calano Di 7 Mila Unita'
giovedì, 6 maggio 2010 14:40 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 6 mag. - I sussidi settimanali di disoccupazione negli Usa calano di 7 mila unita' a 444 mila unita'. Gli analisti si aspettavano un calo di 8 mila unita'. Nella media delle ultime 4 settimane le richieste scendono di 4.750 unita' a 458.500 unita'. A livello continuativo i sussidi arretrano di 59 mila unita' a 4,59 milioni di unita', in linea con le attese.

 

 

 
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Rating: Prodi, Moody's Dava 10 e Lode Anche a Lehman
giovedì, 6 maggio 2010 - 16:19
(ASCA) - Torino, 6 mag - A chi gli chiede se esista, dopo quello greco, un rischio sul rating anche per il debito italiano, l'ex premier Romano Prodi, a Moncalieri ospite del Collegio Carlo Alberto per una lezione di economia internazionale, replica con una battuta che esprime scetticismo sulle agenzie di rating: ''Moody's - ha affermato Prodi - aveva detto anche che Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) meritava 10 e lode''.

 

 

Bce: Trichet Difende Eurozona. Nessun Paese Sara' Insolvente
giovedì, 6 maggio 2010 - 16:20
(ASCA) - Roma, 6 mag - La Bce ha lasciato i tassi di interesse fermi all'1%, come ampiamente scontato. D'altra parte la ripresa economica, nel 2010 e nel 2011, si annuncia ''diseguale a causa dell'elevata incertezza'' che circonda il ciclo e la finanza e la ''debolezza del mercato del lavoro. mentre le pressioni inflazionistiche restano molto contenute''. Cosi' il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha descritto le prospettive attuali e future dell'Eurozona. Ma il piatto forte della conferenza stampa era la crisi del debito sovrano che ha colpito la Grecia e che potrebbe estendersi ad altri paesi dell'Eurozona, in particolare Portogallo e Spagna. Trichet ha difeso l'Eurozona, la necessita' di rispettare e rafforzare il Patto di Stabilita' e di Crescita e ha spezzato una lancia a favore di Atene. ''La Grecia ha un programma di risanamento molto, molto serio, un programma che sara' applicato. Saremo vigili sulla sua implementazione'', ha detto il numero uno dell'Eurotower. Sui timori di contagio, il banchiere centrale ha tagliato corto, ''basta guardare i numeri: Spagna e Portogallo non sono la Grecia''. La possibilita' di un default per qualsiasi paese dell'Eurozona, ''e' a mio avviso fuori discussione'', ha ribadito il numero uno dell'Eurotower. Una prospettiva, in qualche modo rassicurante, che pero' non deve indurre al lassismo sui conti pubblici: ''Bisogna perseguire una politica di bilancio pubblico sostenibile. Tutti i paesi dell'Eurozona devono fare il loro lavoro'', ha ricordato Trichet. Certo rimane il problema, ad eccezione di Germania, Olanda, Finlandia ed Austria, di un costante aumento dei rendimenti dei titoli di Stato degli altri membri dell'Eurozona. Un trend che segnala una maggiore avversione al rischio verso il debito sovrano dei paesi europei. Non sono pochi gli osservatori che consigliano alla Bce di intervenire direttamente sul mercato comprando titoli di stato e abbassando cosi' i rendimenti. ''Non abbiamo discusso di comprare titoli di stato'' ha detto il presidente della Bce. Non poteva mancare una domanda sul deprezzamento dell'euro, una moneta ''che e' una riserva di valore, ma non commento gli andamenti giornalieri dei mercati dei cambi'', ha spiegato il banchiere centrale. Certo, nelle ultime tre sedute, la moneta unica ha perso sul dollaro circa il 4,5% ma da Trichet non e' venuto alcun richiamo contro l'eccessiva volatilita' dei cambi. Richiami che non erano mancati quando l'euro saliva velocemente sul dollaro. Forse dietro la correzione ribassista della moneta unica c'e' la speranza, di molti paesi esportatori dell'Eurozona, di migliorare la competitivita' delle proprio commercio estero, un modo per irrobustire una ripresa ancora fragile. Allora sull'euro, il silenzio e' d'oro.

 

 

Grecia: Fmi, Default Non e' In Questione
giovedì, 6 maggio 2010 - 16:48
(ASCA-MarketNews) - Roma, 6 mag - Il default per la Grecia non e' una possibilita' e non lo e' mai stata. Lo afferma il Fondo monetario internazionale, aggiungendo, sul rischio contagio, che gli altri paesi europei non hanno le condizioni di partenza della Grecia.

 

 

Bernanke ottimista: le banche potrebbero tornare a fare prestiti
BlueTG.it - giovedì, 6 maggio 2010 16:53 NEW YORK
Wall Street balbetta e Ben Bernanke, il numero uno della Federal Reserve, viene ancora una volta in soccorso dei mercati, spiegando che forse il peggio in termini di ciclo del credito è alle spalle.
Parlando a Chicago il banchiere centrale statunitense ha infatti dichiarato oggi che “benché il credito bancario rimanga “stretto”, vedo motivi per essere ottimista”.
L’economia sta infatti lentamente rimettendosi in marcia e i manager del settore creditizio vedono i loro prestiti in sofferenza ridursi leggermente, “col risultato che l’attitudine delle banche nei confronti dei prestiti potrebbe tornare a migliorare”.

 

 

Le borse europee chiudono per la terza seduta di fila in forte ribasso
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi per la terza seduta di fila in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1,5%, il DAX a Francoforte lo 0,8%, il CAC40 a Parigi il 2,2%, il FTSE MIB a Milano il 4,3% e lo SMI a Zurigo l'1%. La crisi del debito sovrano non da pace agli investitori. Moody's ha messo oggi in guardia da un possibile contagio dei sistemi bancari di alcuni paesi europei. Da Jean Claude Trichet non è arrivato alcun aiuto. Il Presidente della Banca Centrale Europea non ha annunciato alcuna misura volta a ridurre la tensione sui mercati ed indicato che la possibilità di acquistare titoli di stato non è stata discussa. L'euro è caduto di conseguenza anche al di sotto di quota 1,27 dollari.
I bancari sono stati sommersi da una pioggia di vendite. Barclays (GB0031348658) ha perso il 6,5%, (GB0008706128), Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 4,3%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 4,2%, Société Générale (FR0000130809) il 7%, UniCredit (IT0000064854) il 7,4%, Banco Santander (ES0113900J37) il 4,6% e Credit Suisse (CH0012138530) il 4,1%. Secondo Moody's il Portogallo, la Spagna, l'Italia, l'Irlanda ed il Regno Unito starebbero attirando sempre più l'attenzione dei mercati finanziari. Le sfide in questi paesi sarebbero differenti, gli sviluppi sarebbero d'altra parte simili a quelli osservati per la Grecia, i loro sistemi bancari potrebbero venir contagiati dalla crisi.
BNP Paribas (FR0000131104) ha chiuso in calo del 2,5% nonostante abbia pubblicato una trimestrale che ha superato chiaramente le previsioni degli analisti. AXA (FR0000120628) ha perso il 6,1%. Il gruppo assicurativo francese ha aumentato lo scorso trimestre i suoi ricavi meno di quanto previsto dal mercato.
Swiss Re (CH0012332372) ha guadagnato lo 0,3%. L'impresa svizzera ha aumentato nel primo trimestre il suo utile netto più di quanto atteso dagli analisti.
Cap Gemini (FR0000125338) ha gudagnato il 2,9%. I ricavi dell'impresa leader del settore dei servizi informatici sono calati nel primo trimestre meno di quanto atteso dagli analisti. Cap Gemini è inoltre diventata più ottimista sull'intero 2010.
Alcatel-Lucent (FR0000130007) ha chiuso in ribasso del 6,5%. Il gigante delle infrastrutture per le telecomunicazioni ha registrato nel primo trimestre di quest'anno delle perdite superiori alle attese degli analisti.
BMW (DE0005190003) ha guadagnato l'1,2%. Morgan Stanley ha alzato oggi il suo target price per il titolo del gruppo tedesco da €37 a €43.
Redazione Borsainside 18:56

 

 

Banche: Fitch, Nessun Cambiamento Rating Per Le Italiane
giovedì, 6 maggio 2010 19:09 LONDRA
(ASCA) - Roma, 6 mag - Non e' previsto nessun cambiamento dei rating sulle banche italiane da parte di Fitch. Lo ha assicurato l'amministratore delegato della filiale italiana dell'agenzia, Marco Cecchi De Rossi, in un'intervista al programma Focus Economia di Radio 24. ''Non faccio commenti sulle intenzioni altrui ne' tantomeno sulle possibili ondate speculative - ha detto - io quello che posso dirle con tutta tranquillita' sono due o tre cose. Uno e' che il rating dell'Italia e' stabile dove era mesi fa a doppia A-, due che non ci sono cambiamenti in vista sul rating delle banche italiane neanche sulle maggiori banche europee, non ci sono cambiamenti in vista sul rating della Spagna, non ci sono cambiamenti in vista sul rating del Portogallo''. ''Chi poi vuole andare sul mercato e fare le proprie scommesse - ha concluso -si va, siamo appunto in un'economia di mercato''.

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est continuano a scendere
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi per la terza seduta di fila in forte ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca il 2,2% a 1.450,47 punti. I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri ma sono rimasti al di sopra della media. La crisi del debito non ha dato anche oggi pace agli investitori. Moody's ha messo in guardia da un possibile contagio dei sistemi bancari di alcuni paesi europei. L'euro è caduto anche al di sotto di quota 1,27 dollari. Il prezzo del petrolio è sceso New York fino a circa $78,50 ovvero ai suoi più bassi livelli da metà febbraio. Tra i titoli del listino russo LUKoil (RU0009024277) ha perso l'1,8%, Rosneft (RU000A0J2Q06) l'1,4%, Norilsk Nickel (RU0007288411) l'1,8%, Raspadskaya (RU000A0B90N8) il 4,3% e Sberbank (RU0009029540) il 2,4%. Gazprom (RU0007661625) ha guadagnato a San Pietroburgo l'1,3% a RUB 164,55. Oggi si è tornato a parlare sul mercato di una possibile fusione tra il colosso russo del gas e l'ucraina Naftogaz. La Commissione Europea ha intanto indicato a proposito di non aver alcuna obiezione contro un matrimonio tra le due compagnie.
Il BUX a Budapest ha perso l'1,4% a 22.888,34 punti. I bancari hanno guidato la lista dei ribassi come su tutte le borse europee. FHB (HU0000078175) ha perso il 2,9% e OTP Bank (HU0000061726) il 4%. Tra gli altri titoli del listino ungherese Magyar Telekom (HU0000016522) ha perso lo 0,6% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,4%. MOL (HU0000068952) ha guadagnato lo 0,5%.
Il PX a Praga ha perso l'1,2% a 1.180,2 punti. Tra i bancari Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 2,9% e Komercni Banka (CZ0008019106) il 2,6%. NWR (NL0006282204) ha beneficiato dell'aumento del prezzo del carbone ed ha guadagnato il 2,7%. Tra gli altri titoli del listino ceco Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha perso lo 0,6%, Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) ha chiuso invariato.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,8% a 40.970,32 punti. I bancari hanno chiuso contrastati. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso lo 0,7% e BZW Bank (PLBZ00000044) il 2%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha guadagnato lo 0,3% e BRE Bank (PLBRE0000012) l'1,3%. Lotos (PLLOTOS00025) ha chiuso in calo del 2,9%. L'impresa petrolchimica ha pubblicato dei deludenti dati di bilancio per il primo trimestre. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso lo 0,7%. Sul titolo dell'impresa mineraria polacca ha pesato anche oggi la debolezza del prezzo del rame.
Redazione Borsainside 20:03

 

 

Grecia: Il Piano Di Austerita' Diventa Legge Nonostante La ''Piazza''
giovedì, 6 maggio 2010 20:08 ATENE
(ASCA-AFP) - Atene, 6 mag - Il piano di austerita' predisposto dal governo greco, in collaborazione con l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale, e' stato approvato oggi dal Parlamento di Atene, diventando legge. Il piano ha ottenuto il si' di 172 deputati tra socialisti ed estrema destra, su un totale di 296 presenti. I no sono stati 121, tra comunisti e la sinistra radicale. I lavori sono stati aperti con la votazione nominale sui principi del piano e poi sono andati avanti articolo per articolo, attraverso una procedura formale che non richiede la presa di posizione per gruppo parlamentare. Annunciato domenica scorsa dal primo ministro greco, George Papandreou, il piano di austerita', che mira a ridurre il deficit pubblico di 30 miliardi di euro per arrivare al 2014 con un deficit al 3% del Pil, e' arrivato in Parlamento attraverso una procedura d'urgenza prevista dalla costituzione. Il testo, intitolato ''Progetto sulle misure per l'applicazione del meccanismo di sostegno dell'economia greca con gli stati membri della Zona euro e del Fondo monetario internazionale'', e' stato votato mentre al di fuori del Parlamento manifestavano circa 10 mila dimostranti. La votazione ha avuto anche risvolti drammatici: tre dei 160 deputati socialisti, di tendenze populiste, si sono astenuti e sono stati immediatamente radiati dal gruppo parlamentare di appartenza, ridotto cosi' a 157 membri, per decisione presa dal primo ministro Papandreou. Il Pasok, ovvero il partito socialista di maggioranza, ha ottenuto invece il sostegno del partito di estrema destra, Laos, forte di 15 deputati. Dora Bakoyannis, ex ministro degli Affari esteri del precedente governo e numero due del partito conservatore all'opposizione Nuova Democrazia, ha votato a favore del testo e anch'essa e' stata espulsa dal proprio gruppo parlamentare dal segretario del partito, Antonis Samaras, che pero', durante il dibattito parlamentare, si e' impegnato a ''rispettare i termini'' del piano. Il testo prevede termini durissimi, come un aumento di due punti dell'Iva, un aumento delle tasse su alcol, tabacchi e combustibili e un taglio di salari e pensioni nel settore pubblico. Tutto cio' va ad aggiungersi al precedente piano adottato a marzo che ha aumentato le imposte indirette e ha ridotto i salari del funzionari pubblici. Rappresentanti dell'Unione europea e dell'Fmi, gia' a giugno, eseguiranno un primo controllo sull'effettiva applicazione del piano. I controlli, dai quali dipendera' la prosecuzione dell'erogazione del prestito da 110 miliardi, saranno attuati ogni tre mesi.

 

 

Borse dell'America Latina: Sale solo Caracas, crolla Buenos Aires
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,3% a 63.414,22 punti. Il forte calo dei prezzi delle materie prime ha pesato su Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del listino brasiliano. Il titolo dell'impresa petrolifera ha perso l'1,3%, quello del primo produttore al mondo di ferro il 2,3%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York il 3,6%, quello del rame ha chiuso ai suoi più bassi livelli dalla metà dello scorso febbraio. Gol Linhas Aereas (BRGOLLACNOR7) ha perso il 5,4%. L'utile della maggiore linea aerea brasiliana è calato nel primo trimestre del 61%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell'1,9% a 31.398,97 punti. Era dallo scorso 15 febbraio che il listino messicano non scendeva a tali livelli. Tra i titoli principali dell'IPC América Móvil (MXP001691213) ha perso il 2,3%, Cemex (MXP225611567) il 2,5%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,6% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l'1,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 5,4%, l'IPSA a Santiago del Cile l'1,1%, il Colcap a Bogotà il 3% e il General a Lima l'1,8%. L'IBVC a Caracas ha guadagna l'1,3%.
Redazione Borsainside 00:51

 

 

 
  Giovedì 06 Maggio 2010 ..... Giovedì 06 Maggio 2010 ..... Giovedì 06 Maggio 2010  
       
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WALL STREET: FUTURES USA APPESI ALLA PARITA', PARTENZA INCERTA

06 Maggio 2010 14:00 NEW YORK - WSI
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I listini europei tentano di risollevarsi. L'asta di titoli spagnoli supera la prova del mercato: domanda forte ma al rendimento piu' alto dal 2008. Euro sui minimi di 14 mesi. Petrolio ancora sotto $80. Acquisti per l'oro.
A un'ora e mezzo dall'avvio delle contrattazioni i future americani scambiano in territorio leggermente positivo (vedi quotazioni a fondo pagina), facendo pensare (se almeno cosi' resteranno) alla prima apertura con il segno piu' dopo due giorni di flessioni. D'altra parte anche in Europa sono tornati, almeno per il momento gli acquisti, nonostante restino le proccupazioni sul debito sovrano di Grecia e altri paesi dell'Eurozona, Portogallo e Spagna in primis. Intanto S&P non ha commentato le voci che circolano nel mercato di una possibile bocciatura per l'Italia.

Non a caso l'euro continua ad indebolirsi contro il dollaro, segno che gli investitori continuano ad avere dubbi sulla reale capacita' di Atene nel tenere fede a un piano di austerita' approvato questa mattina. La valuta europea viaggia ai minimi di 14 mesi. Ora si attendono le dichiarazioni del numero uno della Bce, che ha da poco confermato i tassi di interesse all'1%.
C'e' da dire che Madrid ha superato la prova del mercato con l'asta odierna di titoli di stato a 5 anni da $3 miliardi, che ha registrato una forte domanda anche se il rendimento che deve pagare e' il piu' alto dal 2008: e' pari al 3.532%, lo 0.716% in piu' della stessa asta realizzata 9 settimane fa.

Negli States l'agenda macro torna a concentrarsi sul mercato del lavoro con le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (alle 14:30 ora italiana). E' atteso un calo rispetto alla settimana scorsa. Alla stessa ora e' previsto l'indice della produttivita' del primo trimestre, anch'esso visto in miglioramento.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota. I futures con consegna giugno subiscono un calo dello 0.15% (-$0.12) attestandosi a quota $79.85 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a $1.2736 (-0.61%). L'oro guadagna $7.40 (+0.63%) in area $1182.40 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.58% dal 3.5500% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 avanza di 1.7 punti (+0.15%) a 1165.60.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 sale di 0.50 punti (+0.03%) a quota 1959.

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in rialzo di 8 punti (+0.07%) a 10842.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: FUTURES USA IN ROSSO, IMPASSIBILI AI DATI

06 Maggio 2010 15:00 NEW YORK - WSI
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06 Maggio 2010 15:00 NEW YORK
WSI
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FUTURES USA IN ROSSO, IMPASSIBILI AI DATI
di WSI
Dubbi sull'andamento dei consumi dopo che le vendite del settore retail hanno deluso. Bene sussidi e produttivita', ma non basta. Il dollaro ai massimi di 52 settimane. BCE mantiene i tassi all'1%, ma segnala pressioni sul fronte dell'inflazione.
Dopo aver subito le due sedute piu' pesanti da febbraio, i listini sono nuovamente in calo quando manca mezz'ora all'avvio degli scambi (vedi quotazioni a fondo pagina).

Il tono rimane tuttavia abbastanza pacato, sulla falsa riga dell'atmosfera che si respira dall'altra parte dell'oceano, dove i mercati azionari europei scambiano contrastate dopo i cali registrati nella regione Asia-Pacifico. Negli ultimi scambi tuttavia i contratti sui principali indici di borsa indeboliti, mentre il dollaro si e' rafforzato contro le rivali, tanto che il Dollar Index ha raggiunto i massimi di 52 settimane.

Le richieste di sussidio di disoccupazione hanno deluso le attese, ma hanno registrato un calo per la terza settimana di fila. Domani il governo annuncera' le cifre relative al rapporto mensile sulla situazione lavorativa nel settore non agricolo, da cui gli analisti si attendono in media la creazione di 187 mila posti di lavori e un tasso di disoccupazione invariato al 9.7%. La produttivita' ha invece mostrato un rialzo del 3.6% nel primo trimestre, che e' stato migliore del previsto.

Dunque in Europa sono tornati, anche se con qualche esitazione, gli acquisti, nonostante restino le proccupazioni sul debito sovrano di Grecia e altri paesi dell'Eurozona, Portogallo e Spagna in primis. Intanto S&P non ha commentato le voci che circolano nel mercato di una possibile bocciatura per l'Italia.

Non a caso l'euro continua ad indebolirsi contro il dollaro, segno che gli investitori continuano ad avere dubbi sulla reale capacita' di Atene nel tenere fede a un piano di austerita' approvato questa mattina. La valuta europea viaggia ai minimi di 14 mesi. Ora l'attenzione e' rivolta alle dichiarazioni del numero uno della Bce, che ha da poco confermato i tassi di interesse all'1%. I commenti di Trichet hanno aiutato l'euro a stabilizzarsi sopra quota $1.270, dopo le recenti batoste. Nella primissima mattinata l'euro ha aggiornato i nuovi minimi di oltre un anno contro il biglietto verde.

C'e' da dire che Madrid ha superato la prova del mercato con l'asta odierna di titoli di stato a 5 anni da $3 miliardi, che ha registrato una forte domanda anche se il rendimento che deve pagare e' il piu' alto dal 2008: e' pari al 3.532%, lo 0.716% in piu' della stessa asta realizzata 9 settimane fa.

Tornando a parlare degli Stati Uniti, l'agenda macro prevede una lunga serie di interventi di esponenti di spicco della Federal Reserve e del segretario del Tesoro Timothy Geithner. Quest'ultimo ha appena iniziato a parlare, mentre il numero uno della Fed Ben Bernanke prendera' la parola mezz'ora piu' tardi, alle 15:30 italiane.

A livello di notizie societarie, deludono le vendite delle societa' retail, come Target, Costco Wholesale e JC Penney, che in aprile hanno fatto peggio del previsto.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota. I futures con consegna giugno subiscono un calo di $0.68 attestandosi a quota $79.29 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a $1.2714 (-0.77%). L'oro guadagna $4.10 (+0.35%) in area $1179.10 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.54% dal 3.5500% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 arretra di 3.7 punti (-0.32%) a 1160.20.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 scende di 9.25 punti (-0.47%) a quota 1949.25

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 32 punti (-0.3%) a 10802.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: VEDE ROSSO, EURO GIU' e NERVI TESI

06 Maggio 2010 15:31 NEW YORK - WSI
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L'euro buca quota $1.27: non succedeva dall'11 marzo 2009. Moody's avverte che la minaccia di un contagio potrebbe diventare il leit motiv. Bernanke ottimista sull'outlook delle attivita' di prestito. Deludono le vendite retail. Bene i dati.
Partenza all'insegna delle vendite alla Borsa americana penalizzata dall'instabile situazione fiscale dei Paesi periferici dell'area euro. Moneta unica che, colpita dalle parole di Moody's sulla minaccia reale di un contagio della crisi del debito ellenico, e' scivolata sotto quota $1.27 per la prima volta dall'11 marzo 2009. Al momento la valuta si e' stabilizzata in area $1.2740.

Il Dow Jones cede lo 0.26% a quota 10839.63, il Nasdaq lo 0.48% in area 2390.86, mentre l'S&P 500 lascia sul campo lo 0.32% a 1162.13 punti. Il Dollar Index nel frattempo si e' issato sui massimi di 52 settimane.

Intervenendo subito dopo la decisione della Banca Centrale Europea di mantenere lo status quo sui tassi della moneta unica all'1%, Trichet nel frattempo ha voluto rassicurare tutti sul pericolo di contagio della crisi fiscale greca, precisando che il Portogallo non e' nella stessa barca. Gli investitori sembrano pero' non credergli.

Anche perche' Moody's ha lanciato un nuovo allarme, segnalando che la minaccia di un'espansione a macchia d'olio della crisi ellenica, che rappresenta una pericolo molto serio per i sistemi bancari dell'Europa periferica, potrebbe diventare "un tema comune".

L'agenzia, che si e' presa tre mesi di tempo per valutare se bocciare o meno il rating sul credito del Portogallo, ha detto che i sistemi finanziari dei PIIGS, cosi' come del Regno Unito, insomma degli STUPID, stanno "spostando sempre piu' il focus dei mercati".

Nel frattempo il numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke ha sottolineato che ci sono ragioni per essere ottimisti sull'outlook delle attivita' di prestito degli istituti finanziari statunitensi.

Restando all'interno dei confini Usa, le richieste di sussidio di disoccupazione hanno deluso le attese, ma sono diminuite per la terza settimana di fila. Domani il governo annuncera' le cifre relative al rapporto mensile sull'occuopazione nel settore non agricolo, da cui gli analisti si attendono in media la creazione di 187 mila posti di lavori e un tasso di disoccupazione invariato al 9.7%. La produttivita' ha invece mostrato un rialzo del 3.6% nel primo trimestre, che e' stato migliore del previsto.

In Europa sono invece tornati, anche se non senza qualche esitazione, gli acquisti, nonostante restino le proccupazioni sul debito sovrano di Grecia e altri paesi dell'Eurozona, Portogallo e Spagna in primis. Intanto S&P non ha commentato le voci che circolano nel mercato di una possibile bocciatura per l'Italia.

Non a caso l'euro continua ad indebolirsi contro il dollaro, segno che gli investitori continuano ad avere dubbi sulla reale capacita' di Atene nel tenere fede a un piano di austerita' approvato questa mattina. La valuta europea viaggia ai minimi di 14 mesi. Ora l'attenzione e' rivolta alle dichiarazioni del numero uno della Bce, che ha da poco confermato i tassi di interesse all'1%.

C'e' da dire che Madrid ha superato la prova del mercato con l'asta odierna di titoli di stato a 5 anni da $3 miliardi, che ha registrato una forte domanda anche se il rendimento che deve pagare e' il piu' alto dal 2008: e' pari al 3.532%, lo 0.716% in piu' della stessa asta realizzata 9 settimane fa.

A livello di notizie societarie, nel complesso deludono le vendite delle principali societa' retail, come Target, Costco Wholesale e JC Penney, che in aprile hanno fatto peggio del previsto.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota. I futures con consegna giugno subiscono un calo di $0.58 attestandosi a quota $79.39 al barile. L'oro guadagna $7.80 in area $1182.80 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.54% dal 3.5500% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: CROLLA ANCHE WALL STREET MA POI RIMBALZA: DOW JONES IN PICCHIATA PERDE 1000 PUNTI POI RISALE A -500

06 Maggio 2010 20:30 NEW YORK - WSI
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E' il maggior calo intraday (Dow -9.2%) dal crash del 1987, conseguenza del caos in Europa. Volatilita' alle stelle. Fuga degli investitori dall'azionario ai bond Usa. Sbalzi di 400 punti in 1 minuto. Euro a 1.25. Giallo: e' stato l'errore di un trader?
La borsa americana e' stata travolta da un'ondata improvvisa di vendite, il Dow Jones ha perso fino 998.5 punti, cioe' -9.2%, prima di recuperare stabilizzandosi a -350 punti. Il crollo e' conseguenza diretta del caos finanziario in Europa, mentre le TV Usa trasmettevano in diretta gli assembramenti di folla nelle strade di Atene per protesta contro l'austerity della Grecia in quasi-default. Volatilita' alle stelle. Il Dow Jones ha avuto sbalzi di 400 punti al ribasso o al rialzo in 1 minuto, per poi recuperare la meta' del terreno perso e assestarsi a -350. Qualche voce parla di un possibile errore tecnico al New York Stock Exchange, un ordine sbagliato. Ma certamente lo scenario macro incide sul sentiment negativo generale.

Gli investitori istituzionali sono fuggiti dall'azionario sul mercato dei bond, dove da tutto il mondo si sono comprati titoli di Stato Usa, considerati porto sicuro nella tempesta finanziaria. Il prezzo dei T-Bond e' salito di 5 punti, in parallelo si e' verificato il maggior calo del rendimento dei Treasury in molti mesi: la perdita sul 10 anni e' di 100 punti base e il rendimento e' al 4.0%. La minaccia di contagio globale e' reale, da quel che si vede oggi. L'ondata di sell e' passata dai mercati azionari europei alla borsa di New York per la paura di un effetto domino della crisi del debito sovrano, dall'Europa al resto del mondo. L'euro ha accusato il piu' forte ribasso dell'anno scendendo a 1.2550. Il petrolio ha perso in pochi minuti il 6.7% crollando a $74.58.

L'ondata di vendite e' scattata all'improvviso, facendo perdere al Dow Jones quasi 1000 punti in meno di 15 minuti. I trader parlano di ordini colossali di vendite su una blue chips del DJIA, cioe' Procter & Gamble, che ha perdeva ad un certo punto -30%, hanno innescato il crollo sul Dow Jones e sugli altri indici Usa, con crollo di -9.0% per GE e -8.0% per Bofa. Il futures (mini) sullo S&P 500 ha scambiato un valore nominale di oltre $16 miliardi di dollari in un quarto d'ora, un'enormita' senza precedenti. Il crollo e' stato amplificato dagli ordine automatici dei computer (program trading) scattati tutti insieme su certe soglie. Questi robot finanziari chiamati "high frequency trading" hanno aperto il diluvio delle vendite, un panic selling computerizzato che ha portato il Dow Jone a perdere 700 punti in 15 minuti e guadagnarne nei successivi 20 minuti 600 punti.

La situazione fiscale dei Paesi periferici dell'area euro e' sempre piu' instabile. Intervenendo subito dopo la decisione della Banca Centrale Europea di mantenere lo status quo sui tassi della moneta unica all'1%, Trichet ha voluto rassicurare tutti sul pericolo di contagio della crisi fiscale greca, precisando che il Portogallo non e' nella stessa barca. Gli investitori sembrano pero' non credergli.

Anche perche' Moody's ha lanciato un nuovo allarme, segnalando che la minaccia di un'espansione a macchia d'olio della crisi ellenica, che rappresenta una pericolo molto serio per i sistemi bancari dell'Europa periferica, potrebbe diventare "un tema comune".

L'agenzia, che si e' presa tre mesi di tempo per valutare se bocciare o meno il rating sul credito del Portogallo, ha detto che i sistemi finanziari dei PIIGS, cosi' come del Regno Unito, insomma degli STUPID, stanno "spostando sempre piu' il focus dei mercati".

Nel frattempo il numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke ha sottolineato che ci sono ragioni per essere ottimisti sull'outlook delle attivita' di prestito degli istituti finanziari statunitensi.

Restando all'interno dei confini Usa, le richieste di sussidio di disoccupazione hanno deluso le attese, ma sono diminuite per la terza settimana di fila. Domani il governo annuncera' le cifre relative al rapporto mensile sull'occuopazione nel settore non agricolo, da cui gli analisti si attendono in media la creazione di 187 mila posti di lavori e un tasso di disoccupazione invariato al 9.7%. La produttivita' ha invece mostrato un rialzo del 3.6% nel primo trimestre, che e' stato migliore del previsto.

In Europa restano le proccupazioni sul debito sovrano di Grecia e altri paesi dell'Eurozona, Portogallo e Spagna in primis. Intanto S&P non ha commentato le voci che circolano nel mercato di una possibile bocciatura per l'Italia, dove la Borsa e in particolare le banche oggi sono crollati, bruciando 17 miliardi.

Non a caso l'euro continua ad indebolirsi contro il dollaro, segno che gli investitori continuano ad avere dubbi sulla reale capacita' di Atene nel tenere fede a un piano di austerita' approvato questa mattina. La valuta europea viaggia ai minimi di 14 mesi, colpita dalle parole di Moody's sulla minaccia reale di un contagio della crisi del debito ellenico. Dopo essere scivolata sotto quota $1.27 per la prima volta dall'11 marzo 2009. Al momento la valuta si e' stabilizzata in area $1.2725 (-0.67%).

A livello di notizie societarie, nel complesso deludono le vendite delle principali societa' retail, come Target, Costco Wholesale e JC Penney, che in aprile hanno fatto peggio del previsto.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota. I futures con consegna giugno subiscono un calo del 3.58% (-$2.86) attestandosi a quota $77.11 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a $1.2525 (-1.58%). L'oro guadagna $18 (+1.56%) in area $1193 dopo essersi spinto sopra 1200. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.41% dal 3.5500% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: DOW IN PICCHIATA PERDE 1000 PUNTI (-9.2%) POI RECUPERA 2/3 DEL CALO

06 Maggio 2010 22:02 NEW YORK - WSI
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E' giallo: crollo causato dall'errore di un trader, dal caos in Europa, o tutti e due? E' il maggior ribasso intraday dal crash del 1987. Fuga degli investitori verso i bond Usa. Euro sotto 1.25.
La borsa americana e' stata travolta da un'ondata improvvisa di vendite, il Dow Jones e' arrivato a perdere fino 998.50 punti, cioe' -9.2%. A livello di punti e' stato il peggior calo intraday di sempre mentre a livello di percentuali e' stato il peggior calo dal crash dell'ottobre 1987. L'indice ha poi recuperato oltre 2/3 delle perdite, chiudendo a -347.80 punti. Nel momento di massimo ribasso Wall Street ha perso circa $1 trilione (1.000 miliardi) di capitalizzazione.

Il crollo e' stato in parte conseguenza diretta del caos finanziario in Europa, mentre le TV Usa trasmettevano in diretta gli assembramenti di folla nelle strade di Atene per protesta contro l'austerity della Grecia in quasi-default, il Dow Jones perdeva gia' 150 punti. La volatilita' (Indice VIX) e' balzata di oltre il 60% sopra quota 40 ai massimi dal febbraio 1987 per poi achiviare la seduta a 32.90. Il Dow Jones ha avuto sbalzi di 400 punti al ribasso o al rialzo in 1 minuto, per poi recuperare la meta' del terreno perso: sono bastati 15 minuti di paura per far perdere 700 punti per poi recuperarne 600 nei 20 minuti successivi, il grafico (vedi in home page WSI) ha la forma di un V molto ripida. E' ancora da confermare la tesi di un possibile ordine sbagliato inviato da un trader in una grande banca Usa (si dice Citigroup). Certamente lo scenario macro incide sul sentiment negativo generale.

Il Dow archivia la seduta in calo di 347.83 a 10520.32 (-3.20%), il Nasdaq perde 82.65 punti a 2319.64 (-3.44%), l'S&P 500 cede 37.72 punti a 1128.15 (-3.24%). Con i cali odierni sono andati praticamente in fumo i guadagni del 2010: i tre indici sono in rialzo di circa l'1%.

Gli investitori istituzionali sono fuggiti dall'azionario sul mercato dei bond, dove da tutto il mondo si sono comprati titoli di Stato Usa, considerati porto sicuro in casi di tempesta finanziaria. Il prezzo dei T-Bond e' salito di 5 punti, in parallelo si e' verificato il maggior calo del rendimento dei Treasury dallo scorso luglio arrivando a toccare un minimo intraday al 3.29%. La minaccia di contagio globale e' reale. L'ondata di sell e' passata dai mercati azionari europei alla borsa di New York per la paura di un effetto domino della crisi del debito sovrano, dall'Europa al resto del mondo. L'euro ha accusato il piu' forte ribasso da 14 mesi scendendo anche sotto 1.25 per poi risollevarsi. Il petrolio ha perso in pochi minuti il 6.7% crollando a $74.58, per poi riprendere un po' di quota.

L'ondata di vendite e' scattata all'improvviso, alle 2:40 p.m. di New York, facendo perdere al Dow Jones quasi 1000 punti in meno di 15 minuti. I trader parlano di ordini colossali di vendite su alcune blue chips del DJIA, tra cui Procter & Gamble, arrivata a perdere in pochi secondi -37% per poi tornare a risalire. Alla fine la perdita di P&G e' stata -2.3%. Ribassi fortissimi anche per altri titoli come Accenture, azzerata ad un certo punto a penny stock, e GE (al bottom: -17% chiusura a -4.4%). Apple e' letteralmente crollata a -22%, poi ha chiuso a -3.7%. Bofa e Hewlett-Packard hanno terminato a -4,5%. Alle 3:05 p.m. il Dow era gia' alla fine della seconda gamba della V, avendo recuperato l'80% del calo.

Il futures (mini) sullo S&P 500 ha scambiato un valore nominale di oltre $16 miliardi di dollari in un quarto d'ora, un'enormita' senza precedenti. Il crollo e' stato amplificato dagli ordine automatici dei computer ("program trading") scattati tutti insieme su certe soglie. Questi robot finanziari chiamati "high frequency trading" - a cui spetta fino al 60% del totale di quanto si scambia a New York - hanno aperto il diluvio delle vendite: un "panic selling" computerizzato che ha portato i volumi sul Dow ai massimi del 7 marzo 2009, due giorni dai minimi dell'anno scorso.

Secondo Bloomberg, sui mercati azionari elettronci Usa, Nyse in testa, sono stati cambiati in totale 29.4 miliardi di azioni, in raffronto ai 2.58 miliardi scambiati al Nyse in media ogni giorno. In tarda serata il Nasdaq ha comunicato che cancellera' tutte le transazioni sopra o sotto la soglia del 60% tra le 2:40 p.m. ora di New York, immediatamente prima del crollo a candela e fino alle 3:00 p.m.

La giornata sull'azionario mondiale era cominciata molto male in Europa, con Milano la peggiore tra le maggiori borse UE (-4.27%). La situazione fiscale dei Paesi periferici dell'area euro e' sempre piu' critica. Intervenendo subito dopo la decisione della Banca Centrale Europea di mantenere lo status quo sui tassi della moneta unica all'1%, a Francoforte il presidente della BCE Jean-Claude Trichet ha voluto rassicurare sul pericolo di contagio della crisi fiscale greca, precisando che il Portogallo non e' nella stessa barca. Nessuno degli investitori istituzionali ormai crede una sola parola di quel che dice Trichet.

Anche perche' Moody's ha lanciato un nuovo allarme, segnalando che la minaccia di un'espansione a macchia d'olio della crisi ellenica, che rappresenta una pericolo molto serio per i sistemi bancari dell'Europa periferica, potrebbe diventare "un tema comune".

L'agenzia, che si e' presa tre mesi di tempo per valutare se bocciare o meno il rating sul credito del Portogallo, ha detto che i sistemi finanziari dei PIIGS, cosi' come del Regno Unito, insomma degli STUPID, stanno "spostando sempre piu' il focus dei mercati".

Nel frattempo il numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke ha sottolineato che ci sono ragioni per essere ottimisti sull'outlook delle attivita' di prestito degli istituti finanziari statunitensi.

Restando all'interno dei confini Usa, le richieste di sussidio di disoccupazione hanno deluso le attese, ma sono diminuite per la terza settimana di fila. Domani il governo annuncera' le cifre relative al rapporto mensile sull'occuopazione nel settore non agricolo, da cui gli analisti si attendono in media la creazione di 187 mila posti di lavori e un tasso di disoccupazione invariato al 9.7%. La produttivita' ha invece mostrato un rialzo del 3.6% nel primo trimestre, che e' stato migliore del previsto.

In Europa restano le proccupazioni sul debito sovrano di Grecia e altri paesi dell'Eurozona, Portogallo e Spagna in primis. Intanto S&P non ha commentato le voci che circolano nel mercato di una possibile bocciatura per l'Italia, dove la Borsa e in particolare le banche oggi sono crollati, bruciando 17 miliardi.

Non a caso l'euro continua ad indebolirsi contro il dollaro, segno che gli investitori continuano ad avere dubbi sulla reale capacita' di Atene nel tenere fede a un piano di austerita' approvato questa mattina. La valuta europea viaggia ai minimi di 14 mesi, colpita dalle parole di Moody's sulla minaccia reale di un contagio della crisi del debito ellenico. Dopo essere scivolata sotto quota $1.27 per la prima volta dall'11 marzo 2009Al momento la valuta si e' spinta ancora piu' giu'.

A livello di notizie societarie, nel complesso deludono le vendite delle principali societa' retail, come Target, Costco Wholesale e JC Penney, che in aprile hanno fatto peggio del previsto.

Ricapitolando, nel comparto energetico i futures del petrolio con consegna giugno hanno subito un calo del 3.75% (-$3) attestandosi a quota $76.97 al barile. Intre giorni ha perso circa il 10%. Sul valutario la moneta unica viaggia a $1.2610 (-1.56%). L'oro e' volato del 2.93%, pari a $34.40 in area $1209. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.3980% dal 3.5500% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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