PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 11 Maggio 2010

PARTE  2

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La Borsa di Tokyo scende, pesa Mizuho
Dopo una seduta di pausa la Borsa di Tokyo ha ripreso oggi il suo recente trend negativo. Il Nikkei ha perso l'1,1% a 10.411,10 punti e il Topix l'1,3% a 932,10 punti. Mizuho Financial Group (JP3885780001) ha chiuso in calo del 4,7%. Secondo quanto riporta il quotidiano "Yomiuri" la seconda maggiore banca giapponese avrebbe l'intenzione di emettere nuovi titoli per circa ¥1 bilione. Sulla scia di Mizuho Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha perso l'1,7% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) il 3,6%.
Promise (JP3833750007) è crollato del 17,4%. L'impresa impegnata nel settore del credito al consumo ha avvertito di attendersi per il corrente esercizio una perdita di alcuni miliardi di yen.
Sony (JP3435000009) ha guadagnato lo 0,3%. Il gigante dell'elettronica di consumo ha registrato lo scorso esercizio una perdita netta inferiore alle sue stesse previsioni.
Sumitomo Heavy Industries (JP3405400007) ha guadagnato il 3,9%. Il produttore di grandi macchine industriali si attende per il corrente esercizio un aumento del suo utile netto di circa il 25%.
Redazione Borsainside 08:34

 

 

Germania: Inflazione Confermata All'1% Ad Aprile
martedì, 11 maggio 2010 08:55 BERLINO
(ASCA) - Roma, 11 mag - Inflazione all'1% ad aprile su base annua in Germania. L'Ufficio statistico conferma le stime sull'andamento dei prezzi al consumo che in aprile registrano un +0,1 rispetto al mese precedente.

 

 

Grecia: Atene Chiede a Ue e Fmi Un Primo Versamento Di 21 Mld
martedì, 11 maggio 2010 09:08 ATENE
(ASCA-AFP) - Atene, 11 mag - Il governo greco si appresta a chiedere all'Unione Europea e al Fondo Monetario Internazionale un primo versamento di 21 miliardi di euro, nel quadro del piano di aiuti promesso per salvare il paese ellenico dalla bancarotta. Lo ha fatto sapere una fonte del ministero delle Finanze di Atene.

 

 

Cambi: euro in forte ribasso
martedì, 11 maggio 2010 09:52 ROMA
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Euro in sensibile ribasso in apertura di contrattazioni sul mercato europeo. La moneta passa di mano a 1,2719 dollari. Ieri la Bce aveva indicato un rapporto di cambio a 1,2969.

 

 

Petrolio: sotto 77 dollari al barile
martedì, 11 maggio 2010 - 10:08
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - I prezzi del petrolio si mantengono sotto i 77 dollari al barile, in linea con le quotazioni di chiusura di Wall Street ieri (76,77 dlr). Complice il rimbalzo del dollaro, il Wti con consegna a giugno ha lasciato sul terreno 27 centesimi (0,4%) a 76,53 dollari il barile.

 

 

Gb: Produzione Industriale Marzo +2%, Max Da Luglio 2002
martedì, 11 maggio 2010 10:47 LONDRA
(AGI) - Londra, 11 mag. - La produzione industriale della Gran Bretagna e' salita in marzo del 2%, ben sopra le attese, che convergevano su +0,3%, e ai massimi da luglio 2002. Anche il dato tendenziale mostra un incremento del 2% e rappresenta il massimo da marzo del 2004, secondo i dati riportati dall'Ufficio Nazionale di Statistica. La sola produzione manifatturiera mostra un progresso del 2,3% su mese, anche in questo caso ai massimi da luglio 2002.


 

 

 

Crisi: Germania Approva Piano Per Eurozona (Tv)
martedì, 11 maggio 2010 11:01 BERLINO
(ASCA) - Roma, 11 mag - Il governo tedesco ha approvato il maxi-piano per sostenere i paesi in difficolta' nell'area euro. E' quanto ha reso noto l'emittente tv tedesca N-TV. Il contributo tedesco al fondo europeo ammontera' a 123 miliardi di euro e potra' essere alzato di un ulteriore 20% nel caso non tutti i paesi dell'area euro contribuiranno.

 

 

Presto al via esportazioni di petrolio dal Kurdistan iracheno
reuters - martedì, 11 maggio 2010 12:00 BAGHDAD
Verrà stipulato a giorni un accordo tra il governo centrale dell'Iraq a Baghdad e la sua regione settentrionale curda che gode di una parziale autonomia, per riavviare l'esportazione di petrolio. Lo ha annunciato oggi il viceministro del Petrolio iracheno.
"Potrebbe essere tra pochi giorni. speriamo di iniziare presto le esportazioni", ha detto il viceministro Abdul Kareem Luaibi a margine di un evento nel campo dell'energia nella capitale del Qatar.
Luaibi ha anche affermato che l'Iraq punta ad esportare 2,3 milioni di barili al giorno di greggio nel 2011.

 

 

Borse Asia-Pacifico negative, Shanghai -1,9%
Tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso l'1,9% a 2.647,57 punti. I prezzi al consumo hanno registrato ad aprile in Cina il loro più forte aumento da diciotto mesi. Il mercato teme ora che Pechino possa intensificare le sue misure volte ad evitare un surriscaldamento dell'economia. Tra i bancari Bank of China (CN000A0J3PX9) ha perso l'1,7%, Minsheng Banking Corp (CN0005910772) il 2,4% e China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) l'1,9%. Tra gli assicurativi Ping An Insurance (CNE1000003X6) ha perso il 2,9% e China Pacific Insurance (CN0003580601) il 2%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo dello 0,7% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 2,7%. Dopo il crollo di ieri Air China (CNE1000001S0) ha perso un ulteriore 6,5%. Il mercato teme che la prima linea area cinese possa essere costretta a cancellare altri voli verso l'Europa a causa della ripresa dell'attività eruttiva del vulcano islandese Eyjafallajökull.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso l'1,4% a 20.146,50 punti. Anche sulla piazza finanziaria della città costiera hanno pesato i timori legati all'aumento dell'inflazione in Cina. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso l'1,9%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,6% e BOC Hong Kong (HK2388011192) l'1,9%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha chiuso in ribasso dell'1,8%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) dell'1,6%, Sino Land (HK0083000502) del 2,6% e Henderson Land (HK0012000102) dell'1,5%. Cathay Pacific Airways (HK0293001514) ha guadagnato il 2,6%. La linea area ha espresso ottimismo sui suoi risultati di bilancio per il primo semestre del 2010.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso l'1,1%, lo Straits Times a Singapore lo 0,8%, il Taiex a Taipei lo 0,7% e il Kospi a Seul lo 0,4%.
Redazione Borsainside 12:08

 

 

11 Maggio 2010 12:15 NEW YORK
IL PIANO SALVA-EUROPA E' UN FLOP: L'EURO SPROFONDA
di WSI
La moneta UE non si rafforza, ma anzi scende al di sotto di 1.27, quota a cui era prima dell'annuncio del piano. La borsa non e' piu' un indicatore affidabile (il rialzo/farsa di ieri lo conferma): il voto lo danno bond e forex.
L'euro non si rafforza, nonostante i tentativi disperati di salvataggio da parte degli euro-burocrati, ma anzi scende al di sotto di quota 1.27, il livello a cui era prima della presentazione dell'ultra-piano, -0.80% rispetto a ieri (subito dopo l'annuncio del super-piano di salvataggio l'euro era salito +2.7%).
La borsa non e' piu' considerato sui mercati un indicatore affidabile (il maxi rialzo-farsa messo a segno ieri da Milano lo conferma, con alcuni titoli bancari a +20% in una seduta). Il voto alle lobby politiche europee e nazionali (incompetenti, tardive, colpevoli, scollegate dalla realta') lo danno ormai, in tempo reale, con votazione continua, il mercato dei bond e quello del forex (valutario) impossibili da manipolare da parte di banche e hedge funds perche' troppo liquidi e troppo vasti (qui: quotazioni eur/usd in tempo reale), visto che vengono scambiati vari trilioni di dollari ogni giorno.
Guardando oltre il breve termine, molti ossevatori "neutral" mettono in guardia dall'euforia "da fuoco di paglia": le potentissime iniezioni di liquidita' nel sistema decise da Ue, Fmi e Bce per sostenere l'euro e la creazione di nuovo debito per pagare il debito (effetto usura...) non modificano lo scenario di lungo termine: i problemi sottostanti alla crisi dei paesi PIIGS rimangono tutti assolutamente intatti.
Tant'e' che alcuni dei maggiori player sul mercato valutario hanno iniziato ad esprimere dubbi sulla risposta inizialmente rialzista degli investitori al piano d'urgenza da $1 trilione di dollari. Dietro alle parole di facciata e circostanza con il bicchiere di champagne in mano di quelli che l'altro giorno sgomitavano, ha fatto per esempio notevole sensazione che perfino Axel Weber, il potentissimo n.1 della Bundesbank e candidato alla presidenza BCE, si sia dichiarato "critico" sul colossale piano di salvataggio salva-euro.
Il piano dunque sembra mostrare gia' qualche profonda crepa in merito a quello che era uno dei suoi obiettivi prioritari: spaventare la speculazione anti PIIGS). In particolare il giorno dopo era in forte ribasso, per esempio, il CDS Italia, che la scorsa settimana aveva raggiunto il massimo storico sull'onda di acquisti speculativi anti-euro e anti-Italia. Tuttavia, come nel caso della quotazione dell'euro, la quotazione del CDS Italia adesso sta peggiorando con il passare delle ore:

 

 

 
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..... Giappone - Edizione Tokyo ..... Cina - Edizione Pechino ..... India - Edizione New Delhi .....
 
 

 

Grecia: Chiede a Eurozona Attivazione 1* Tranche Aiuti Per 14,5 Mld
martedì, 11 maggio 2010 - 12:36
(ASCA-MarketNews) - Atene, 11 mag - Il ministero delle finanze della Grecia ha confermato che chiedera' oggi ai paesi dell'Eurozona una prima tranche di aiuti per 14,5 miliardi, servira' a rifinanziare il debito in scadenza il prossimo 19 maggio.

 

 

Grecia: Domani Ricevera' 5,5 Mld Di Euro Dal Fondo Monetario
martedì, 11 maggio 2010 - 12:37
(ASCA-MarketNews) - Atene, 11 mag - Il ministero delle finanze della Grecia ha confermato che domani ricevera' aiuti per 5,5 miliardi di euro dal Fondo Monetario Internazionale.

 

 

11 Maggio 2010 14:48 PECHINO
ALERT CINA: BORSA -21% DA NOVEMBRE (MERCATO ORSO) RISCHI DA INFLAZIONE + BOLLA IMMOBILIARE
di WSI
La borsa di Shanghai e' ora in territorio "orso", ai minimi da 12 mesi. Inflazione al top. Prezzi immobiliari +13% in un anno. Pechino alle prese con ulteriori misure per frenare la corsa ed evitare lo scoppio della bolla.
Inflazione e bolla immobiliare. Sono queste le due parole chiave che hanno visto ancora una volta l'orso avere la meglio sul mercato azionario cinese mentre il governo si conferma alle prese con misure (come un ulteriore rialzo del costo dei prestiti) per combattere lo spettro della corsa di prezzi al consumo e del real estate. Lo scrive l'agenzia Bloomberg sul suo sito.
Lo Shanghai Composit Index ha oggi lasciato sul terreno l'1.9%, appesantito da banche e materie prime, dopo che l'inflazione ha registrato il maggior rialzo in 18 mesi (+2.8% annnuo il mese scorso) e i prezzi di case ed edifici in generale hanno fatto un balzo, su base annuale, del 12.8% ad aprile. Quest'ultimo e' l'incremento piu' alto dal luglio 2005.
"Se l'inflazione non verra' contenuta, la banca centrale si trovera' costretta ad alzare il costo del denaro", ha detto Zhao Zifeng, il gestore del fondo China International Fund Management Co. con sede a Shanghai. "Abbiamo ancora bisogno di calibrare nei mesi prossimi i prezzi immobiliari. Sebbene misure di freno sia state adottate non molto tempo fa, politiche ancor piu' restrittive potrebbero arrivare", ha aggiunto.
Come riportato da Bloomberg, l'indice di riferimento cinese The Shanghai Composite Index e' calato -1.9% a 2647.44, minimo degli ultimi 12 mesi. L'indice ha perso -21.0% da novembre, entrando cosi' nel territorio di un mercato orso, sulle speculazioni che la tenuta a freno del mercato real estate si fara' sentire sugli utili delle societa'. Marc Faber, l'investitore Usa che vive ad Honk Kong che e' short sulla Cina, lo scorso 3 maggio ha sostenuto che l'economia cinese andra' a gambe all'aria entro un anno con azionario e prezzi delle materie prime in calo, segno che la bolla immobiliare sta per esplodere.

 

 

Lacker: la Fed non deve aspettare troppo ad alzare i tassi
BlueTG.it - martedì, 11 maggio 2010 15:39 RICHMOND
Secondo il presidente della Federal Reserve Bank di Richmond, Jeffrey Lacker, la creazione di 573.000 posti di lavoro da inizio anno è un segno di rafforzamento del mercato del lavoro più attendibile del tasso di disoccupazione, ulteriormente salito ancora lo scorso aprile.
Nel testo di un discorso ufficiale diffuso dall’agenzia Bloomberg Lacker spiega che “stiamo già osservando segnali che il mercato del lavoro è su un sentiero di crescita stabile” e non di una “ripresa senza creazione di posti di lavoro” come nel 2001. D’altro canto, aggiunge il banchiere, difficilmente l’inflazione continuerà a rimanere a lungo sotto l’1% annuo come stato finora.
Il che significa che le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve andranno “attentamente ponderate per evitare di attendere troppo a lungo prima di rialzare i tassi”. Un concetto, ricorda l’agenzia, che Lacker, schieratosi da qualche tempo con i “falchi” all’interno della banca centrale Usa, aveva già espresso la scorsa settimana.

 

 

Oro: Fixing a 1.222,50 Dollari Mai Cosi' In Alto. Euro Sotto Tiro (Rpt)
martedì, 11 maggio 2010 17:44 LONDRA
(ASCA) - Roma, 11 mag - A Londra, l'oro ha chiuso a 1.222,50 dollari l'oncia, si tratta del nuovo massimo storico per il mercato a contanti. Il precedente record era stato raggiunto lo scorso 3 dicembre con il fixing a quota 1.218,25 dollari. Anche sui mercati a termine, il contratto di giugno, quello piu' liquido, ha raggiunto un massimo di 1.222.9 dollari all'oncia, sempre piu' vicino al picco di quota 1.226,56 toccato lo scorso 3 dicembre. I prezzi salgono nonostante la rimonta del dollaro, in genere biglietti verdi e lingotti si muovono in direzione opposta. Le quotazioni del metallo in euro hanno raggiunto 960 euro all'oncia, si tratta del massimo storico. Per gli operatori, l'oro si sta comportando come una valuta concorrente della moneta unica europea, ''se dollaro ed oro salgono insieme e l'euro scende su entrambi significa che c'e' uno spostamento di asset dalla moneta unica verso il dollaro e verso i metalli preziosi'', commenta Roberto Isidoro, responsabile ufficio studi della Carichieti. Al momento, l'euro e' scambiato in calo a 1,27 sul dollaro.

 

 

Le borse europee chiudono contrastate
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi contrastati. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1%, il CAC40 a Parigi lo 0,7% e il FTSE MIB a Milano lo 0,5%. Il DAX a Francoforte e lo SMI a Zurigo hanno guadagnato rispettivamente lo 0,3% e lo 0,4%. Verso la chiusura delle contrattazioni le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato della ripresa di Wall Street. Dopo l'eccezionale rally di ieri sono scattate oggi sulle piazze finanziarie europee delle prese di beneficio. Sul mercato continua ad esserci un'elevata incertezza a causa della crisi del debito sovrano. L'euro è tornato oggi sotto pressione.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,3%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 3,4%, Commerzbank (DE0008032004) il 2,4%, BNP Paribas (FR0000131104) il 2,3%, UniCredit (IT0000064854) l'1,5%, Banco Santander (ES0113900J37) il 3,3% e Credit Suisse (CH0012138530) l'1%.
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 2,7%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,7%, Rio Tinto (GB0007188757) il 2,1% e Xstrata (GB0031411001) il 3,9%. I prezzi al consumo hanno registrato ad aprile in Cina il loro più forte aumento da diciotto mesi. Il mercato teme ora che Pechino possa intensificare le sue misure volte ad evitare un surriscaldamento dell'economia. I prezzi dei principali metalli sono perciò oggi calati a Londra.
Portugal Telecom (PTPTC0AM0009) ha chiuso a Lisbona in rialzo del 5,9%. Telefónica (ES0178430E18) ha fatto un'offerta non sollecitata per gli assets brasiliani della rivale portoghese.
Telecom Italia (IT0003497168) ha guadagnato a Milano il 2,2%. Credit Suisse ha alzato oggi il suo rating sul titolo dell'operatore telefonico italianao da "Underperform" ad "Outperform".
EADS (NL0000235190) ha guadagnato a Parigi il 3,5%. Citigroup ha alzato il suo rating sul titolo dell'impresa madre di Airbus da "Hold" a "Buy".
Deutsche Post (DE0005552004) ha guadagnato a Francoforte l'1,4%. Il primo gruppo postale europeo ha aumentato nel primo trimestre il suo utile netto dell'85% ed alzato le sue stime per l'intero esercizio.
Deutsche Boerse (DE0005810055) ha perso l'1,5%. L'utile netto del gruppo che gestisce la Borsa di Francoforte è calato nel primo trimestre del 24% a €157 milioni. Gli esperti delle banche d'affari avevano previsto €164 milioni.
Carlsberg (DK0010181759) ha chiuso in rialzo del 2,1%. Il produttore di birra ha generato nel primo trimestre di quest'anno un utile operativo di DKK 735 milioni. Gli analisti avevano atteso in media DKK 630 milioni.
Redazione Borsainside 18:36

 

 

Crisi: Bernanke Vede Minaccia Da Europa Per Banche Usa
martedì, 11 maggio 2010 18:37 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 11 mag. -Il presidente della Fed, Ben Bernanke ha descritto la crisi greca come un problema europeo, davanti ai senatori della commissione bancaria Usa, ma ha lasciato intendere che la crisi avrebbe avuto seri contraccolpi sulle banche statunitensi, se fosse stata lasciata andare senza interventi correttivi.

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est frenano dopo il rally, sale solo Mosca
Quasi tutte le borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca il 3,7% a 1.420,54 punti. I volumi di scambio sono calati rispetto a venerdì scorso ma sono rimasti al di sopra della media. La Borsa di Mosca era rimasta ieri ferma e non aveva potuto quindi partecipare all'eccezionale rally scatenato sui mercati finanziari internazionali dalle misure senza precedenti annunciate dall'UE per far fronte alla crisi del debito sovrano. I guadagni sono stati quindi "recuperati" oggi a Mosca. Tra i titoli del listino russo Rosneft (RU000A0J2Q06) ha chiuso in rialzo del 5%, Gazprom (RU0007661625) del 2,5%, Norilsk Nickel (RU0007288411) del 2,5% e Sberbank (RU0009029540) del 6,4%. Raspadskaya (RU000A0B90N8) è crollato del 26,5%. Sabato scorso un'esplosione in una miniera di carbone di Raspadskaya in Siberia ha ucciso più di 50 persone.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,4% a 23.254,28 punti. Dopo la pioggia d'acquisti di ieri sulla piazza finanziaria ungherese sono scattate oggi delle prese di beneficio. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 4,9%, Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,8%, MOL (HU0000068952) l'1,7% e Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,2%.
Il PX a Praga ha perso il 2,1% a 1.207,10 punti. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in calo dell'1,5%. Il gigante ceco delle utilities ha pubblicato una trimestrale che non ha riservato alcuna sorpresa positiva. Tra gli altri titoli di maggior peso del PX Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 3,6% e Komercni Banka (CZ0008019106) l'1,3%. Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) ha chiuso invariato.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,8% a 41.453,12 punti. Anche sulla piazza finanziaria polacca sono scattate oggi delle prese di beneficio. Tra i bancari PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha perso l'1,4%, BZW Bank (PLBZ00000044) l'1,4% e BRE Bank (PLBRE0000012) l'1,8%. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha chiuso invariato. PBG (PLPBG0000029) ha perso il 2,6%. ING ha declassato il titolo de gruppo industriale polacco che opera nell'ingegneria civile e nelle infrastrutture per il settore petrolifero da "Buy" a "Hold".
Redazione Borsainside 21:00

 

 

Le borse di San Paolo e Città del Messico chiudono in ribasso
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l'1,6% a 64.424,89 punti. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato il calo dei prezzi delle materie prime. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l'1,8%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York lo 0,6%. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso in ribasso dell'1,7%. I prezzi al consumo hanno registrato ad aprile in Cina il loro più forte aumento da diciotto mesi. Il mercato teme ora che Pechino possa intensificare le sue misure volte ad evitare un surriscaldamento dell'economia. I prezzi dei metalli di base sono perciò tornati a scendere. Nel settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso l'1,3%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,3% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) lo 0,9%. Vivo (BRVIVOACNOR1) ha guadagnato ill 5,1%. Telefónica (ES0178430E18) ha offerto €5,7 miliardi per la partecipazione di Portugal Telecom (PTPTC0AM0009) nel primo operatore brasiliano di telefonia mobile. L'impresa portoghese ha rifiutato l'offerta.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,5% a 32.119,11 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,5%, Cemex (MXP225611567) lo 0,6% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,3%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha guadagnato l'1,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l'1,1% e l'IBVC a Caracas l'1,3%. L'IPSA a Santiago del Cile ha guadagnato lo 0,2%, il General a Lima lo 0,6% e il Colcap a Bogotà lo 0,3%.
Redazione Borsainside 00:29


 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA IN CALO

11 Maggio 2010 14:03 NEW YORK - WSI
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All'indomani del maggior rialzo in oltre un anno, sembrano destinate a tornare anche a Wall Street le prese di beneficio. Euro sotto $1.27. Petrolio in calo intorno a $75. Tornano gli acquisti sull'oro.
Il piano di aiuti salva euro approvato nel fine settimana dall'Unione europea non sembra destinato a risolvere il problema di fondo: quello del debito sovrano. E' questa l'opinione che comincia a prevalere tra gli operatori del mercato e che spinge al ribasso i futures americani.

A un'ora e mezzo dall'avvio delle contrattazioni i derivati scambiano in territorio negativo (vedi quotazioni a fondo pagina), il che fa mettere in conto un'apertura in rosso all'indomani di una seduta caratterizzata da euforia a Wall Street come in Europa. E proprio nel Vecchio Continente dominano le prese di beneficio con flessioni intorno ai 2 punti percentuali.

Per quanto fisiologica, una correzione odierna non accantona i dubbi sul futuro della moneta unica, gia' ieri in altalena, tanto che qualcuno prospetta anche un valore a 1,20 dollari nell'arco di tre mesi. D'altra parte sono molti gli interrogativi che ancora restano aperti dopo il maxi piano salva-euro. C'e' chi e' convinto che il piano stesso sia un vero e proprio flop per quanto, giusto per citarne uno, il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria lo abbia da poco definito "credibile" e "di buona taglia".

Negli Stati Uniti oggi e' previsto un solo dato macro, quello delle scorte di magazzino all'ingrosso. Attenzione al confronto tra Sec e vertici di Nyse e Nasdaq che siederanno di fronte al Congresso con lo scopo di trovare una soluzione per evitare che impressionanti cali causati dai sistemi di trading come quelli registrati giovedi' scorso a Wall Street non si ripetano piu'.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna giugno segnano un calo del 1.38% (-$1) attestandosi a quota $75.74 al barile. Sul valutario la moneta unica ha nuovamente perso smalto a $1.2690 (-0.76%). L'oro torna ad esser comprato registrando un incremento di $17.70 (+1.47%) in area $1218.50. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.49% dal 3.5410% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 lascia sul terreno 10.40 punti (-0.90%) a 1146.20.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna una flessione di 15.50 punti (-0.80%) a quota 1924

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 79 punti (-0.74%) a 10662.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: IN RIBASSO

11 Maggio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Dubbi sull'efficacia del piano, come dimostra l'andamento di cds e monetario. Vanno risolti i problemi fiscali sistemici dei PIIGS. Il tentativo di riscatto dell'euro ha vita breve. Oro ai massimi del 2010. Pressioni inflative in Cina. Vix sale del 7%.
Partenza in rosso per i listini americani, con il Dow Jones che cede circa 60 punti. Si potrebbe parlare di cali fisiologici dopo il balzo esagerato della scorsa seduta (il maggiore in oltre un anno), sulle ali dell'entusiasmo per il piano varato in extremis dai leader dell'Unione Europea, ma le ragioni dei cali sono da ricercare altrove.

Il Dow Jones cede lo 0.53% a quota 10728.15, il Nasdaq l'1.21% in area 2345.98, mentre l'S&P 500 lo 0.44% a 1154.59 punti. Non va tanto meglio al resto delle borse d'Europa: Londra cede il 2.12%, Parigi il 2.20% e Francoforte l'1.25%. Il VIX, indice che misura la volatilita' dei mercati, e' tornato a correre (+7%).

Il piano colossale salva-euro viene ora messo in dubbio dagli investitori, i quali riconoscono che anche se Ue, FMI e Bce hanno promesso di correre in soccorso dei Paesi dell'area euro piu' bisognosi, perche' in condizioni fiscali precarie, tali problemi sistemici vanno comunque risolti prima o poi. Ecco che si spiega la debolezza dell'euro dopo il breve tentativo di riscatto della vigilia.

Ieri si e' dunque trattato di un rally che si potrebbe definire "di sollievo". Lo scetticismo dei trader nei confronti del piano ha fatto si' che sia tornato un certo interesse per il dollaro, che scambia in progresso dello 0.6% contro le sei principali valute rivali. Nel frattempo i prezzi dell'oro sono saliti sui nuovi massimi del 2010 in area $1223 l'oncia.

Pesa inoltre il rincaro dei prezzi in Cina, che fa temere per una stretta monetaria. Un eventuale rialzo dei tassi di interesse a Pechino potrebbe rallentare la ripresa economica mondiale.

La dimostrazione di quanto gli investitori siano preoccupati che il piano di salvataggio da quasi mille miliardi di dollari messo a punto dai leader finanziari europei non sia sufficiente a contenere la crisi del debito sovrano dell'area euro, la offrono i mercati monetari e il costo per proteggere i bond degli istituti bancari dalle perdite.

Crescono intanto i dubbi sul futuro della moneta unica, gia' ieri in altalena, tanto che qualcuno prospetta anche un valore a 1.20 dollari nell'arco di tre mesi. D'altra parte sono molti gli interrogativi che ancora restano aperti dopo il maxi piano salva-euro. C'e' chi e' convinto che il piano stesso sia un vero e proprio flop per quanto, giusto per citarne uno, il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria lo abbia da poco definito "credibile" e "di buona taglia".

Negli Stati Uniti oggi e' previsto un solo dato macro, quello delle scorte di magazzino all'ingrosso, alle 16 italiane. Attenzione al confronto tra Sec e vertici di Nyse e Nasdaq che siederanno di fronte al Congresso con lo scopo di trovare una soluzione per evitare che impressionanti cali causati dai sistemi di trading come quelli registrati giovedi' scorso a Wall Street non si ripetano piu'.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna giugno segnano un calo di -$0.43 attestandosi a quota $76.37 al barile. Sul valutario la moneta unica ha nuovamente perso smalto a $1.269 (-0.74%).

L'oro torna ad essere comprato con grande intensita', tanto da fargli raggiungere i massimi assoluti sopra $1.230 l'oncia. Alla chiusura il metallo prezioso ha registrato un incremento di $19.30 (+1.6%) in area $1220.30, avvicinandosi sempre piu' ai massimi di sempre toccati il 3 dicembre dell'anno scorso. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.5350% dal 3.5410% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

  Martedì 11 Maggio 2010 ..... Martedì 11 Maggio 2010 ..... Martedì 11 Maggio 2010  
       
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WALL STREET: N RIALZO GRAZIE AGLI INGLESI

11 Maggio 2010 17:18 NEW YORK - WSI
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Improvviso cambiamento di scenario, la trama piu' recente e' questa: New York passa in positivo (a borse UE appena chiuse) per il netto rialzo di sterlina e bond britannici. Come mai? I mercati subodorano una soluzione allo stallo politico a Londra.
Mentre il traguardo di meta' seduta si avvicina, Wall Street recupera terreno, cancellando del tutto le perdite iniziali dovute ai dubbi circa l'efficiacia del mega piano salva-euro messo a punto dai leader finanziari dell'Unione Europea, e passando in positivo.

Lo scenario e' dunque improvvisamento cambiato, la trama piu' recente e' questa: New York ha momentaneamente (a borse UE appena chiuse) cambiato direzione, grazie al netto rialzo della sterlina sul dollaro. Come mai? I mercati americani subodorano la risoluzione dello stallo politico a Londra. Sono circolate voci sulle dimissioni del primo ministro Gordon Brown, gia' smentite.

Ma ormai e' questione di ore. Un accordo tra il leader dei conservatori Cameron e il numero uno dei liberal democratici Clegg favorirebbe la formazione di un governo stabile, in grado di ridurre il deficit delle finanze pubbliche. Cosi' i bond britannici e la sterlina hanno iniziato a guadagnare terreno, proprio in contemporanea con la chiusura della Borsa di Londra.

Il Dow Jones guadagna ora lo 0.49% a 10838.12, sui massimi di seduta. Il Nasdaq lo 0.86% in area 2395.11, mentre l'S&P 500 lo 0.53% a 1165.85 punti. Ma sul paniere delle blue chip rimangono inchiodate sotto la parita' Merck e Alcoa, con cali superiori all'1%. I settori degli industriali e finanziari sono tra i piu' deboli, penalizzati dalle prese di beneficio.

La compagnia farmaceutica scivola dopo aver aggiornato la linea di prodotti farmaceutici ed emesso l'outlook per l'intero esercizio annuale. Tra le rare note positive del Dow figura invece Walt Disney, che questa sera a mercati chiusi annuncera' i conti trimestrali. Intel passa in positivo, di pari passo con il resto del mercato, dopo un avvio in sordina.

Non si placano pero' i dubbi sul futuro della moneta unica, gia' ieri in altalena, tanto che qualcuno prospetta anche un valore a 1.20 dollari nell'arco di tre mesi. D'altra parte sono molti gli interrogativi che ancora restano aperti dopo il maxi piano salva-euro. C'e' chi e' convinto che il piano stesso sia un vero e proprio flop per quanto, giusto per citarne uno, il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria lo abbia da poco definito "credibile" e "di buona taglia".

Gli investitori ritengono che il piano colossale salva-euro sia insufficiente. Anche se Ue, FMI e Bce hanno promesso di correre in soccorso dei Paesi dell'area euro piu' bisognosi, perche' in condizioni fiscali precarie, tali problemi sistemici vanno comunque risolti prima o poi. Ecco che si spiega la debolezza dell'euro dopo il breve tentativo di riscatto della vigilia.

Ieri si e' dunque trattato di un rally che si potrebbe definire "di sollievo". Lo scetticismo dei trader nei confronti del piano ha fatto si' che sia tornato un certo interesse per il dollaro, che scambia in progresso dello contro le sei principali valute rivali. A meta' mattinata i prezzi dell'oro sono saliti sui nuovi massimi del 2010 in area $1223 l'oncia.

Nel frattempo il rincaro dei prezzi in Cina fa temere per una stretta monetaria a Pechino. Un eventuale rialzo dei tassi di interesse potrebbe rallentare la ripresa economica mondiale.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti e regioni: Gold Miners-GDX +5.9%, Jr Gold Miners-GDXJ +4.8%, Silver-SLV +4.0%, Biotech-XBI +2.0%, Regional Banks-KRE +1.9%, Canada-EWC +1.8%, Switzerland-EWL +1.7%, Peru-EPU +1.5%. Le peggiori: Solar-TAN -2.1%, Base Metals-DBB -1.9%, Coal-KOL -1.8%, Copper-JJC -1.3%, Steel-SLX -1.2%, Russia-RSX -2.4%, Emerging Eastern Europe-ESR -2.2%, Spain-EWP -2.2% e Sweden-EWD -1.6%.

Alle 18:45 (12:45 EDT) circa il volume di scambio e' di 575 milioni di pezzi al NYSE e 1.06 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1860 a 1126 al Nyse e 1496 a 1082 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 30 a 7 al NYSE e 32 a 21 al Nasdaq.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: IN BILICO. EURO DEPRESSO. ORO TOP STORICO

11 Maggio 2010 21:43 NEW YORK - WSI
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Fuga dalla moneta Ue (1.2660). Senza la liquidita' da $1 trilione, dove sarebbe? Il metallo giallo aggiorna record a $1230. Si schiarisce il cielo a Londra: Cameron e Clegg in coalizione. Arriva un piano di tagli del deficit UK? E la sterlina corre.
Il grafico dell'oro in euro
Il grafico dell'oro in euro
Il mercato azionario non riesce ad estendere i rialzi della vigilia, dopo aver cancellato le perdite che hanno caratterizzato una partenza fiacca. Il Dow Jones cede lo 0.34% a 10748.26 88 punti, mentre il Nasdaq chiude sopra la parita' a 2375.31 (+0.03%). L'S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0.34% in area 1155.79. Continua la debolezza dell'euro, dopo la chiusura di Wall Street a quota 1.2660. Senza la liquidita' del super-piano da $1 trilione, dove sarebbe scesa la moneta europea? Via dall'euro, e in momenti di incertezza tutti sull'oro, che ha aggiornato il nuovo record storico a $1230 (vedi sotto.

A New York lo scenario e' cambiato in positivo, 2-3 minuti prima della chiusura delle borse europee, non appena a Londra si sono sparse voci di un sblocco dela situazione politica. Il partito dei conservatori e i liberal democratici hanno trovato un accordo per formare una coalizione di governo in Gran Bretagna, che garantira' stabilita' e, scommettono i trader, un piano di riduzione del deficit delle finanze pubbliche. David Cameron ha gia' accettato l'incarico: e' il nuovo primo ministro del Regno Unito, il piu' giovane premier degli ultimi 200 anni.

La notizia ha spinto in netto rialzo i bond di Londra e la sterlina sul dollaro. A meta' seduta i mercati hanno iniziato a subodorare uno sblocco alla situazione di stallo britannica. Verso meta' seduta sono iniziate a circolare voci sulle dimissioni del primo ministro Gordon Brown. Voci che sono state poi confermate dai fatti. Brown si e' recato dalla regina in giornata e ha rassegnato le dimissioni da leader del partito labourista. Per il partito di centro-sinistra si chiude cosi' un'era politica che lo ha visto comandare per 13 anni (dal 1997).

Sul paniere delle blue chip chiudono sotto la parita' Merck e Alcoa, con cali superiori al 2%. I settori degli industriali, degli energetici e dei finanziari sono tra i piu' deboli, penalizzati dalle prese di beneficio dopo i forti rialzi di ieri "drogati" dal maxi-piano varato dai leader finanziari Ue per salvare l'euro e scongiurare un contagio della crisi del debito sovrano.

La compagnia farmaceutica scivola dopo aver aggiornato la linea di prodotti farmaceutici ed emesso l'outlook per l'intero esercizio annuale. Tra le rare note positive del Dow figura invece Walt Disney, che questa sera a mercati chiusi annuncera' i conti trimestrali. Intel ha virato in positivo di pari passo con il resto del mercato, dopo un avvio in sordina.

Intanto i dubbi sul futuro della moneta unica rimangono. Tanto che qualcuno prospetta anche un valore a 1.20 dollari nell'arco di tre mesi. D'altra parte sono molti gli interrogativi che ancora restano aperti dopo il maxi piano salva-euro. C'e' chi e' convinto che il piano stesso sia un vero e proprio flop per quanto, giusto per citarne uno, il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria lo abbia da poco definito "credibile" e "di buona taglia".

Gli investitori ritengono che il piano salva-euro sia insufficiente. Anche se Ue, FMI e Bce hanno promesso di correre in soccorso dei Paesi dell'area euro piu' bisognosi, perche' in condizioni fiscali precarie, tali problemi sistemici vanno comunque risolti prima o poi. Ecco che si spiega la performance depressa dell'euro dopo il breve tentativo di riscatto della vigilia.

Ieri si e' dunque trattato di un rally che si potrebbe definire "di sollievo". Lo scetticismo dei trader nei confronti del piano ha fatto si' che sia tornato un certo interesse per il dollaro, che scambia in progresso dello contro le sei principali valute rivali. Gia a meta' mattinata i prezzi dell'oro erano saliti sui nuovi massimi del 2010 in area $1223 l'oncia.

Nel frattempo il rincaro dei prezzi in Cina fa temere per una stretta monetaria a Pechino. Un eventuale rialzo dei tassi di interesse rischia di rallentare la ripresa economica mondiale.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna giugno segnano un calo di -$0.43 attestandosi a quota $76.37 al barile. Sul valutario la moneta unica ha nuovamente perso smalto a $1.269 (-0.74%).

L'oro torna ad essere comprato con grande intensita', tale da permettergli di raggiungere i massimi assoluti sopra $1230 l'oncia. Alla chiusura il metallo prezioso ha registrato un incremento di $19.30 (+1.6%) in area $1220.30, avvicinandosi sempre piu' ai massimi di sempre toccati il 3 dicembre dell'anno scorso. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.5350% dal 3.5410% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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