PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 14 Maggio 2010

PARTE  2

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Rating: e' ora di bocciare gli Usa?
Pubblicato il 14 maggio 2010  01:16 NEW YORK
Fonte: WSI
Gli Stati Uniti saranno anche al sicuro dai tumulti europei, i cui Paesi periferici - i famigerati PIIGS - sono alle prese con una crisi del debito sovrano senza precedenti, ma c'e' chi ha buoni motivi per credere che la tripla A dovrebbe esser tagliata e lo fa scrivendo direttamente alle tre agenzie sorelle, considerate ormai all'unanimita' da molti investitori di spicco, inutili, viziate e spesso, quasi sempre, in ritardo.
La provocazione arriva dalla societa' di ricerca Weiss Group, che lancia il guanto di sfida al predominio assoluto delle agenzie di rating sul credito proponendo di "strappare il rating di tripla AAA dalle mani del governo Usa", che non se lo merita.
In una lettera aperta inviata alle tre sorelle Standard & Poor's, Moody's e Fitch, che ricordano un po' le superbe protagoniste della favola di Cenerentola, Martin Weiss suggerisce che il rating venga tagliato, pur riconoscendo il caos che ne seguirebbe.
Ovviamente una tale decisione equivarebbe ad una dura punizione per i Treasury e provocherebbe un'impennata dei tassi di interesse. Tuttavia, secondo Weiss, lasciare immacolato il rating avrebbe un effetto persino peggiore. Perche' darebbe al Congress un free pass per continuare ad ampliare il debito pubblico e incoraggiar gli investitori a comprare titoli di Stato e bond, i cui bassi rendimenti non non giustificano tra l'altro i pericoli presi.
Ma "la cosa peggiore", continua Weiss, e' che "continuando a ribadire il rating di tripla AAA, si contribuisce a creare un senso illusorio di sicurezza-- la ricetta perfetta per un possibile collasso del mercato del debito sovrano statunitense".
Le agenzie di rating sono state criticate per aver fallito nella loro missione principale: quella di captare per tempo i pericoli dei mercati. Un esempio lampante e' quello offerto dallo scoppio della bolla immobiliare.
Le tre sorelle hanno continuato ad affibiare voti alti ai bond legati ai mutui subprime, finche' non era ormai troppo tardi. Sono state troppo lente anche nel tagliare i rating delle compagnie di assicurazione, prendendo sotto gamba quei problemi gravi che nei primi anni '90 hanno poi portato ad un'ondata dei fallimenti nel settore vita.
Come poi dimenticare l'episodio Enron, che ha potuto vantare un rating investment grade sino a pochi giorni prima della sua disintegrazione.
Se solo fossero intervenute per tempi, le societa' avrebbero agito in fretta per rimpolpare di liquidita' i propri bilanci. Declassare ora il debito degli Stati Uniti potrebbe costringere il governo a mettere in ordine i propri conti di bilancio.
In un'intervista concessa a Forbes, Weiss ha detto di non avere un rating preciso in mente. "Temo solo per quello che accadra' se non si sbrigano".
Ma non sono solo gli Stati Uniti a dover essere declassati, anche Europa e Giappone dovrebbero ingerire la stessa dolorosa pastiglia. Come gia' rilevato in un articolo pubblicato da Wall Street Italia qualche giorno fa, non ci sono abbastanza fondi nel mondo per riuscire a liberare tutti i Paesi del mondo dai dei loro debiti a lungo termine enormi.
Weiss non e' pero' un osservatore disinteressato. Tutt'altro, e' un concorrente. A differenza di Moody's, S&P e Fitch, che sono pagate dalle imprese che emettono titoli del debito, il gruppo Weiss Ratings riceve compensi dagli investitori.

 

 

La direttiva Ue sugli hedge fund primo ostacolo per il governo Cameron
dal nostro corrispondente Leonardo Maisano
14 maggio 2010 08.00 LONDRA
LONDRA – Se non è la polpetta avvelenata lasciata da Gordon Brown ci assomiglia molto. Il voto sulla nuova direttiva europea per la regolamentazione dei servizi finanziari rischia di diventare il primo serio scontro fra Londra e i partner.
I tentativi britannici di rinviare la decisione per lasciare tempo al nuovo governo di prendere le misure con una proposta che sbatte frontalmente contro gli interessi di hedge fund e private equity funds sembrano destinati al fallimento. È quanto sostiene il Financial Times che ha intervistato Elena Salgado il ministro delle finanze di Madrid, paese che ha la presidenza di turno dell'Ue.
Se il voto effettivamente avverrà martedì senza aver dato il tempo al nuovo esecutivo di David Cameron di studiare il dossier per cambiarne gli aspetti che Downing street ritiene troppo spigolosi, la direttiva andrà avanti lasciando Londra in una posizione di netta minoranza. L'80% circa dei degli hedge fund che operano in Europa hanno sede a Londra così come gran parte dei fondi di private equity e le misure europee, secondo molti analisti, rischiano di accelerare la fuga dalla capitale britannica già fiaccata dalla stretta fiscale imposta dal governo laburista.
Più dell'8% del pil inglese è prodotto da servizi finanziari di cui l'industria degli hedge è parte consistente. Era stato Gordon Brown, nei mesi scorsi, a chiedere a Bruxelles il rinvio del voto sulla direttiva a dopo le elezioni del 6 maggio sapendo che sarebbe divenuto oggetto di critiche e accuse in campagna elettorale. I partner accettarono il rinvio, ma ora non sarà più così. Elena Salgado è stata netta: «ASbbiamo la maggioranza qualificata sufficiente» per andare avanti.

 

 

La Borsa di Tokyo scende, affonda Sony
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in netto calo. Il Nikkei ha perso l'1,5% a 10.462,51 punti e il Topix l'1,2% a 936,45 punti. Sul mercato azionario giapponese ha pesato la debole performance registrata ieri da Wall Street. Sony (JP3435000009) ha perso il 6,8%. Il gruppo giapponese si attende per il corrente esercizio un utile operativo di ¥160 miliardi. Gli analisti avevano atteso in media ¥209 miliardi.
Konica Minolta (JP3300600008) ha chiuso in calo del 3,9%. Anche l'impresa produttrice di macchine per ufficio ha fornito per il corrente anno fiscale delle previsioni inferiori alle attese del mercato. Tra gli altri esportatori Toyota (JP3633400001) ha chiuso in ribasso dell'1,9%, Honda (JP3854600008) del 2%, Canon (JP3242800005) del 2,3% e Panasonic (JP3866800000) dell'1,9%. Lo yen si è apprezzato oggi sia rispetto al dollaro che all'euro.
Shinsei Bank (JP3729000004) e Aozora Bank (JP3711200000) hanno perso rispettivamente il 4,5% ed il 5%. Le due banche hanno annunciiato di aver abbandonato il loro progetto di fusione.
Nel settore petrolifero Inpex (JP3294430008) ha perso il 2,5%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York al di sotto di $75.
Redazione Borsainside 08:30

 

 

Tremano 8 big bancari per i giochetti con agenzie rating
Pubblicato il 13 maggio 2010 10:23
Fonte: ANSA
Otto banche internazionali sono nel mirino del procuratore di New York, Cuomo, in un' inchiesta su informazioni diffuse alle agenzie di rating L'inchiesta tende ad accertare se gli istituti abbiano fornito informazioni false alle agenzie di rating, secondo il New York Times. Oltre ai grandi istituti di Wall Street come Goldman Sachs, Morgan Stanley, Citigroup e Merrill Lynch (controllata da Bank of America), sarebbero coinvolte nell'inchiesta UBS, Credit Suisse, Deutsche Bank e Credit Agricole.
Il procuratore generale di New York Andrew Cuomo avrebbe aperto, secondo quanto rivela il New York Times, un'inchiesta su 8 tra le principali banche del mondo: Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Agricole e Merrill Lynch, ora controllata dalla Bank of America.
L'ACCUSA - L'accusa è di aver fornito false informazioni ad alcune tra le principali agenzie di rating tra le quali Standard & Poor's, Fitch e Moody's allo scopo di far sopravvalutare l'afffidabilità di titoli creati per sostenere i mutui da loro concessi.
Si tratta in sostanza di far sopravvalutare le obbligazioni create dal raggruppamento di tanti mutui in un maxibond, a sua volta frazionato in titoli trasferiti al pubblico degli investitori. In pratica le banche che prestano il denaro in questo modo trasferiscono il rischio del pagamento delle rate al mercato dei risparmiatori.
Se i mutui sono classificati dalle agenzie di rating come «prime» il rischio è minore perchè gli indebitati sono più affidabili, se sono classificati come «subprime» è ovviamente maggiore.

 

 

Bond Argentina: Adusbef, Meglio Aderire All'Ops
venerdì, 14 maggio 2010 11:15 ROMA
(ASCA) - Roma, 14 mag - Sui bond Argentina l'Adusbef consiglia di aderire all'ops. ''Gli interessi dei banchieri - dice in un comunicato - non coincidono mai con quelli dei risparmiatori ed utenti dei servizi bancari,come dimostra la storia dei bond argentini venduti, spesso fraudolentemente negli anni scorsi come titoli sicuri a 450.000 famiglie per un controvalore di 14,5 miliardi di dollari perche' analoghi ai nostri titoli di Stato''. ''Il sistema bancario italiano infatti,dopo aver offerto consigli degli acquisti dei tango bond a centinaia di migliaia di famiglie italiane orfane dei Bot per la caduta dei tassi di interesse anche quando gia' conoscevano l'imminente fallimento della Repubblica Argentina, a volte in contropartita diretta - come dimostrano le sentenze dei tribunali di condanna delle banche - per scaricare sui risparmiatori titoli presenti nel loro portafoglio, aveva voluto istituire e finanziare la Task Force Argentina (TFA), con la finalita' di riparare agli errori e tutelare la clientela frodata'', continua l'Adusbef. ''La TFA, l'associazione ideata dall'Abi e dalle banche presieduta dal Nicola Stock ha raccolto le deleghe negli sportelli bancari di 180 mila obbligazionisti di titoli argentini in default, per un controvalore di 4,5 miliardi di dollari, con l'obbligo per gli aderenti di non chiamare le banche in giudizio e la promessa di un ricorso all'arbitrato internazionale ICSID, che a distanza di 5 anni dalla prima offerta pubblica di scambio (OPS) avvenuta nel 2005 deve ancora svolgere l'udienza a meta' giugno 2010, solo per decidere se ha competenza giurisdizionale per questo ricorso''. Mentre la nuova ed ultima proposta denominata Par, per sanare la situazione del mancato rimborso delle obbligazioni argentine andate in default nel lontano 2001, prevede un'offerta di 19 miliardi di dollari di tango bond ancora in circolazione, per quasi un terzo (6 miliardi di dollari) in mano ai risparmiatori italiani, dei quali 4,5 miliardi rappresentati dalla TFA con 180mila obbligazionisti, la Task Force dell'Abi ha valutato che la nuova offerta di swap proposta dalla Repubblica Argentina sarebbe peggiorativa, ma spetta agli obbligazionisti decidere se aderire o meno allo swap''. In un comunicato che analizza i termini finanziari dell'offerta di swap sui 19 miliardi di debito ancora in circolazione, la TFA infatti non da' raccomandazioni ma si limita a riscontrare tecnicamente che ''dai dati sopra riportati risulta quindi confermato quanto previsto dalle Legge della Repubblica Argentina 26547 (del 9 dicembre 2009) art. 3, ai sensi della quale 'le condizioni ed i termini finanziari non potranno essere gli stessi o migliori di quelli offerti ai creditori nell'offerta del 2005'. Resta nell'autonomia decisionale dei singoli obbligazionisti ogni decisione sull'opportunita' di aderire o meno alla nuova Ops''. Adusbef che ha ottenuto centinaia di sentenze di condanna delle banche nei Tribunali sui tango bond, consiglia di aderire all'offerta di swap dell'Argentina che, salvo proroghe, termina il 7 giugno 2010.

 

 

Morgan Stanley, transazione Baldwind sotto i riflettori
BlueTG.it - venerdì, 14 maggio 2010 11:16 NEW YORK
Nuovi dettagli vanno emergendo dalle indagini sulle operazioni al limite della truffa organizzate negli ultimi anni da alcuni “bei nomi” di Wall Street. E’ il caso di Morgan Stanley, nel frattempo finita sotto indagine come Goldman Sachs, Citigroup e alcune grandi banche europee, proprio per la disinvoltura con cui ha realizzato derivati contro cui la stessa banca avrebbe scommesso ai danni degli acquirenti.
L’ultimo esempio di queste operazioni viene riportato dall’agenzia Bloomberg che cita il caso della “transazione Baldwin”, un paniere di attività creato già nel giugno del 2006, destinate a fallire anche se i tassi di default si fossero mantenuti su modesti livelli. Il Cdo sintetico da 167 milioni di dollari di controvalore iniziale era infatti strutturato in modo tale che chi lo acquistava non scommetteva sull’andamento dei bond legati ai mutui immobiliari, quanto sul fatto che il rischio sottostante non variasse.
Il che significa che ad ogni minimo incremento del tasso di foreclosures (i pignoramenti con conseguente vendita all’incanto di immobili i cui mutuatari non sono stati in grado di pagare puntualmente le rate del mutuo sottoscritto) gli investitori che avessero acquistato tale strumento finanziario, contro cui pare che la stessa Morgan Stanley si mise a scommettere, avrebbero comunque incamerato una perdita.
Una struttura che, ex post, fa dire ad alcuni analisti intervistati da Bloomberg che difficilmente un investitore avrebbe consapevolmente accettato di fare una simile scommessa. Tanto che l’inchiesta in corso sembra focalizzarsi proprio sul fatto che le disinvolte regine di Wall Street abbiano effettivamente fornito la necessaria informazione alla clientela cui vendevano simili pericolose scommesse.

 

 

Cambi: Economisti, Euro In Caduta Verso 1,23-1,20. Bce Non Si Muovera'
venerdì, 14 maggio 2010 11:37 MILANO
(ASCA) - Roma, 14 mag - Euro sempre piu' debole, la moneta unica e' scesa sul dollaro fino a 1,2460, il minimo dallo scorso 3 marzo 2009 (1,2454). ''Si va verso 1,20 e, forse, anche fino a 1,15. Non dimentichiamo che l'euro resta ancora sopravvalutato in termini di parita' di potere d'acquisto. Non vedo chance di intervento sul mercato dei cambi da parte della Bce, le linee di swap in dollari con la Fed consentono di assecondare la domanda di biglietti verdi. Poi gli Usa per crescere puntano sui consumi piuttosto che sull'export, la Cina, che ha considerevoli riserve in dollari, non puo' certo dispiacersi del recupero del greenback'', spiega Roberto Mialich, Fx Strategist di Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) . ''Il primo obiettivo e' 1,23 poi 1,20. Una svalutazione che soddisfa la Germania, il principale esportatore dell'Eurozona. Non vedo interventi di sostegno da parte della Bce. Piuttosto il combinato disposto tra tagli alla spesa pubblica nei paesi dell'Eurozona e deflazione spingera' l'Eurotower a politiche di allentamento quantitativo. L'Eurotower sara' costretta a seguire il sentiero tracciato dalla Fed e Banca del Giappone'', spiega Roberto Isidoro, responsabile ufficio studi della Carichieti.

 

 

Petrolio: Cina Sigla Accordo Da 23 Mld $ Per 3 Raffinerie In Nigeria
venerdì, 14 maggio 2010 - 11:41
(ASCA-AFP) - Abuja, 14 mag - La Nigerian National Petroleum Corporation e la compagnia cinese China State Construction Engineering Corporation hanno siglato un maxi-accordo da 23 miliardi di dollari per la costruzione di tre raffinerie ed un polo petrolchimico nel paese africano. I finanziamenti saranno garantiti dalla China Export and Credit Insurance Corporation e da un consorzio di banche cinesi. ''NNPC - si legge in una nota - punta ad accelerare la costruzione di nuove raffinerie in Nigeria per frenare l'importazione di un flusso enorme di prodotti petroliferi nel Paese, stimato attualmente in 10 miliardi di dollari''. CSCEC, da parte sua, intende ''espandere la sua presenza nel continente africano e stabilire una presenza forte e stabile nel panorama petrolifero e gasiero nigeriano''. Le raffinerie dovrebebro garantire una capacita' di lavorazione di circa 750mila barili al giorno.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai e Hong Kong chiudono in ribasso
La maggior parte delle borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,5% a 2.696,63 punti. Durante l'intera settimana il listino cinese ha guadagnato lo 0,3%. Sul mercato è circolata oggi la voce che la Banca Popolare cinese abbia l'intenzione di alzare i suoi tassi d'interesse durante il fine settimana. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso l'1,1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,6% e China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) l'1,2%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo dello 0,8%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) dell'1,7% e Gemdale (CNE000001790) del 2,1%. Secondo delle voci di stampa la Cina potrebbe presto imporre a livello nazionale una tassa sugli immobili residenziali.
Ping An Insurance (CNE1000003X6) ha perso il 2,2%. Il fondo di private equity TPG ha ridotto la sua partecipazione nella seconda maggiore impresa assicurativa della Cina.
Il calo dei prezzi dei metalli ha penalizzato i minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso lo 0,8% e Jiangxi Copper (CN0009070615) l'1,2%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso l'1,4% a 20.145,43 punti. Sul mercato azionario della città costiera hanno pesato i nuovi timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa. Josef Ackermann, il CEO di Deutsche Bank (DE0005140008), ha espresso scetticismo sulle capacità della Grecia di risanare i suoi conti pubblici. Esprit (BMG3122U1457) ha chiuso in calo del 6,5%. La catena d'abbigliamento casual genera una buona parte del suo giro d'affari in Europa. HSBC (GB0005405286), la prima banca europea per capitalizzazione di borsa, ha perso il 2,8%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso l'1,5%, Sinopec (CN0005789556) l'1,2% e CNOOC (HK0883013259) il 2,1%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York al di sotto di $75.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,9% e lo Straits Times a Singapore lo 0,4%. Il Taiex a Taipei e il Kospi a Seul hanno guadagnato entrambi meno dello 0,1%.
Redazione Borsainside 12:16

 

 

Crisi: Bers, Grecia Potrebbe Contagiare Europa Orientale
venerdì, 14 maggio 2010 12:47 ZAGABRIA
(ASCA-Afp) - Zagabria, 14 mag - Per la Banca Europea per lo Sviluppo e la Ricostruzione, la crisi della Grecia potrebbe danneggiare la ripresa economica nell'Europa orientale. ''Vediamo segnali di ripresa. Ma se le banche greche e le loro controllate nell'Europa orientale fossero colpite duramente, nonostante siano fondamentalmente sane, allora la ripresa tornebbe indietro'' ha detto Thomas Mirow, presidente della Bers.

 

 

Oro: Nuovo Massimo Storico a 1.249,40 Dollari l'Oncia
venerdì, 14 maggio 2010 12:54 CHICAGO
(ASCA) - Roma, 14 mag - Sul circuito elettronico del Chicago Mercantile Exchange, il contratto future dell'oro, consegna giugno, ha raggiunto 1.249 dollari l'oncia, il nuovo massimo storico. Una nuova fiammata alimentata dalla crisi di fiducia verso l'Eurozona.

 

 

Cina: piu' investimenti esteri diretti
venerdì, 14 maggio 2010 - 14:10
(ANSA) - SHANGHAI,14 MAG - L'FDI (Foreign Direct Investment) ha registrato in Cina nei primi 4 mesi del 2010 un incremento dell'11,28% sul 2009. Raggiungendo i 30.789 miliardi di dollari. Lo ha annunciato il Ministero del Commercio secondo quanto riportato dall'agenzia Nuova Cina. Nel solo mese di aprile si e' avuta una crescita del FDI del 24,69%.

 

 

Usa: Vendite Al Dettaglio Ad Aprile +0,4%, Sopra Attese
venerdì, 14 maggio 2010 14:36 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 14 mag - Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono cresciute ad aprile dello 0,4%. Lo ha reso noto il Dipartimento al Commercio dell'amministrazione Usa. Il dato e' uscito superiore alle previsioni degli analisti che si aspettavano un incremento limitato a +0,1%. Rivisti al rialzo i dati di febbraio e di marzo rispettivamente da +0,4% a +0,6% e da +1,9% a +2,1%.

 

 

 
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..... Cina - Edizione Pechino ..... Giappone - Edizione Tokyo ..... India - Edizione New Delhi .....
 
 

 

Crisi: Grecia, catena di suicidi
venerdì, 14 maggio 2010 14:37 ATENE
(ANSA) - ATENE, 14 MAG - La crisi finanziaria greca sarebbe all'origine di una vera e propria ondata di suicidi registrata in tutto il Paese. Gli ultimi due a togliersi la vita: il proprietario di una panetteria ad Atene che si e' impiccato nel suo negozio e un meccanico della capitale che si e' sparato un colpo di fucile.Suicidi sono segnalati in diverse parti del Paese, a Creta, Trikala, Salonicco, Veria e Serres. Aumentate del 70% le chiamate ai centri di assistenza psichiatrica.

 

 

Crisi: 244 mld costo nuove regole banche
venerdì, 14 maggio 2010 14:40 ZURIGO
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - Le nuove regole sui derivati e i probabili aumenti della tassazione potrebbero costare agli istituti bancari europei fino a 244 miliardi. E' la previsione fornita da Credit Suisse, che ha stimato l'impatto che una stretta sulla regolazione potrebbe avere sui guadagni delle banche. In particolare, gli analisti di Credit Suisse calcolano un calo delle entrate del 37% rispetto alla attuale previsione per il 2012.

 

 

Grecia: Ackermann, Dubbi Su Capacita' Rimborso
venerdì, 14 maggio 2010 - 15:01
(AGI) - Berlino, 14 mag. - Il numero uno della Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) ha espresso forti dubbi sulla capacita' della Grecia di rimborsare i prestiti di miliardi di euro. "Mi permetto di dubitare - ha detto Josef Ackermann parlando alla tv Zdf - che la Grecia sia veramente nella posizione di restituire i prestiti di emergenza". Tuttavia Atene deve essere "sostenuta" perche' un suo collasso "avrebbe sicuramente ripercussioni disastrose" sugli altri Paesi e potrebbe causare un "meltdown" dell'Eurozona .

 

 

Usa: Indice Michigan Sale a Quota 73,3 a Maggio
venerdì, 14 maggio 2010 16:16 WASHINGTON
(ASCA-MarketNews) - Washington, 14 mag - Il preliminare dell'indice Michigan, che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, sale a maggio a quota 73,3, contro 72,2 di aprile. Il dato risulta leggermente inferiore alle attese degli analisti che avevano previsto un indice a qupta 73,5.

 

 

Usa: Scorte Magazzino Imprese +0,4% a Marzo
venerdì, 14 maggio 2010 - 16:20
(ASCA-MarketNews) - Washington, 14 mag - Le scorte di magazzino delle imprese statunitensi, sono cresciute a marzo dello 0,4%, le vendite sono invece salite del 2,3%. Lo rende noto il dipartimento del Commercio statunitense. Il rapporto scorte/vendite si e' attestato a quota 1,24. Il dato delle scorte risulta in linea con le attese degli analisti.

 

 

Usa: Ordini Industria a Marzo Rivisti Da +1,3% a +1,1%. Oltre Attese
venerdì, 14 maggio 2010 - 16:20
(ASCA) - Roma, 14 mag - Gli ordinativi industriali negli Stati Uniti di marzo sono stati rivisti da +1,3% a +1,1%. Il dato e' uscito migliore delle previsioni degli analisti che si attendevano un taglio di 0,5 punti percentuali a +0,7%. In particolare, gli ordini di beni durevoli sono scesi dell'1,2% mentre quelli di beni non durevoli sono aumentati del 3,0%

 

 

Crisi: timori anche in Israele
venerdì, 14 maggio 2010 16:36 TEL AVIV
(ANSA)-TEL AVIV,14 MAG -Crescono i timori di un colpo di coda della crisi economica anche in Israele, tra i Paesi meno toccati dalle turbolenze dei mesi passati. A far paura e' in particolare il tracollo dell'euro, precitato in pochi mesi di quasi il 20% rispetto allo shekel (la valuta locale) e indicato oggi a quota 4,7 (il cambio piu' basso di sempre) contro gli oltre 5,4 toccati l'anno scorso. Una tendenza che minaccia le esportazioni israeliane, cui si aggiunge l'inatteso aumento del costo della vita a +0,9%.

 

 

Euro: Crolla In Chiusura Sotto 1,24 Dollari
venerdì, 14 maggio 2010 17:11 MILANO
(AGI) - Roma, 14 mag. - L'euro scende in picchiata e chiude ai minimi da 18 mesi, sotto 1,24 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,2387. Il precedente record e' di 1,2328 dollari, raggiunto nell'ottobre 2008, nel bel mezzo della crisi finanziaria. I mercati temono che le drastiche misure di austerity prese da molti paesi europei per tagliare il deficit e ridurre il debito finiscano per danneggiare la crescita e bloccare la ripresa dell'economia.

 

 

Fmi: Manovre Drastiche Per Ridurre Defict Nelle Economie Avanzate
venerdì, 14 maggio 2010 - 17:24
(ASCA) - Roma, 14 mag - Roma, 14 mag - Sono necessarie drastiche manovre di correzione per ridurre il deficit pubblico nelle economie avanzate altrimenti il peso del deficit e del debito pubblico infuenzera' negativamente la crescita economica. E' il monito lanciato dal Fondo Monetario Internazionale nel report dedicato ai conti pubblici. Il rapporto del Fmi indica che i paesi che necessitano dei maggiori aggiustamenti (intorno al 10% del pil) sono Stati Uniti e Gran Bretagna (i piu' colpiti dalla crisi), insieme a Grecia, Irlanda, Spagna e Giappone. Correzioni consistenti ma meno importanti riguarderanno paesi come Germania, Italia, Australia. Piu' in dettaglio per l'Italia, il rapporto del Fmi indica che si prevede un graduale aggiustamento dei conti pubblici in linea con il patto di stabilita' con un deicit che dovrebbe scendere al 5% quest'anno e poi progressivamente al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012. Il rapporto del Fmi fornisce anche una revisione dei calcoli sull'impatto delle politiche di stimolo all'economia. Per quanto riguarda l'Italia, il rapporto indica che le misure adottate dall'Italia risultano vicine allo zero in termini di incidenza sul pil. Per l'anno in corso le nuove misure avranno un effetto sostanzialmente neutro sul deficit comportando solo un aumento dello 0,2% della spesa pubblica che dovrebbe essere compensato da risparmi. L'innalzamento delle aspettative di vita pone la necessita' in molti paesi di intervenire sul sistema pensionistico. E' quanto afferma il Fmi nel rapporto sui conti pubblici sottolineando tuttavia che''alcuni paesi hanno gia' adottato significative misure in campo pensionistico'' come ''l'Italia e la Svezia''. In altri paesi come Francia e Germania nell'agenda politica e' stata inserita la riforma del sistema sanitario anche se ancora non sono stati presentati piani dettagliati.

 

 

Le borse europee affondano insieme all'euro
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 3,1%, il DAX a Francoforte il 3,1%, il CAC40 a Parigi il 4,6%, il FTSE MIB a Milano il 5,3% e lo SMI a Zurigo il 2,2%.
I timori relativi alla crisi del debito sovrano sono oggo riaumentati sensibilmente. Josef Ackermann, il CEO di Deutsche Bank (DE0005140008), uno dei principali consulenti del Governo greco, ha espresso scetticismo sulle capacità di Atene di ripagare i suoi debiti. I prezzi al consumo, depurati dalle più volatili componenti cibo ed energia, sono inoltre calati in Spagna ad aprile per la prima volta nella storia. Ciò implica una bassa crescita nominale dell'economia e quindi un problema per la politica fiscale di Madrid. L'euro è scivolato fino a circa 1,2360 ovvero ai suoi più bassi livelli dai tempi del collasso di Lehman Brothers nel novembre del 2008. Il nervosismo è di nuovo alle stelle, il terreno è molto fertile per gli speculatori. Sul mercato circola, tra l'altro, la voce di un possibile downgrade della Francia. Tra gli indici azionari dei paesi ritenuti più "deboli" l'IBEX 35 ha perso a Madrid il 6,6%, il PSI 20 a Lisbona il 4,3%, l'ISEQ a Dublino il 4,3% e l'ASE Composite ad Atene il 3,4%.
I bancari sono andati a picco. Barclays (GB0031348658) ha perso il 6,1%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 4,2%, BNP Paribas (FR0000131104) il 7,4%, Société Générale (FR0000130809) l'8,6%, UniCredit (IT0000064854) il 6,3%, Banco Santander (ES0113900J37) il 9% e UBS (CH0024899483) il 4,7%. Secondo Credit Suisse la più restrittiva regolamentazione potrebbe costare alle banche europee €244 miliardi (per ulteriori dettagli clicca qui).
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 5,4%, BHP Billiton (GB0000566504) il 4,5%, Rio Tinto (GB0007188757) il 5,5% e Xstrata (GB0031411001) il 7,9%. I prezzi dei metalli di base hanno registrato oggi a Londra delle forti perdite.
Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha perso il 3,2%, Eni (IT0003132476) il 4,7%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) il 2,4% e Total (FR0000120271) il 4,2%. Il prezzo del petrolio è sceso nel pomeriggio a New York anche al di sotto di quota $74.
EADS (NL0000235190) ha chiuso a Parigi in rialzo del 5,1%. L'impresa madre di Airbus ha pubblicato una trimestrale che ha battuto chiaramente le attese del mercato. EADS beneficia inoltre notevolmente del calo dell'euro.
Wolseley (GB0009764027) ha guadagnato a Londra il 5%. Il leader mondiale degli articoli idraulici si attende per il corrente esercizio un utile superiore alle previsioni della comunità finanziaria.
Redazione Borsainside 18:52

 

 

Borse dell'Europa dell'Est negative, Mosca -2,3%
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in netto calo.
L'indice RTS ha perso a Mosca il 2,3% a 1.441,68 punti. I volumi di scambio sono scesi ulteriormente e sono stati ancora bassi. Il nuovo aumento dei timori relativi alla crisi del debito sovrano ha pesato anche sul mercato azionario russo. A causa del forte calo dell'euro i prezzi della maggior parte delle materie prime sono andati a picco. Il prezzo del petrolio è sceso nel pomeriggio a New York al di sotto di quota $73. Tra i titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha perso il 6,6%, Raspadskaya (RU000A0B90N8) lo 0,4%, LUKoil (RU0009024277) lo 0,5% e Aeroflot (RU0009062285) il 3,8%. Gazprom (RU0007661625) ha perso a San Pietroburgo il 4,2% a RUB 161,43.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,2% a 23.193,86 punti. I bancari hanno guidato la lista dei ribassi come su tutte le piazze finanziarie europee. FHB (HU0000078175) ha perso il 2,9% e OTP Bank (HU0000061726) il 4,4%. Magyar Telekom (HU0000016522) ha guadagnato lo 0,3%. Erste Group ha alzato il suo rating sul titolo dell'operatore telefonico da "Hold" ad "Accumulate". Tra gli altri titoli del listino ungherese Gedeon Richter (HU0000067624) ha perso lo 0,3% e MOL (HU0000068952) il 2,6%.
Il PX a Praga ha perso il 2,5% a 1.194,70 punti. Tra i bancari Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 3,4% e Komercni Banka (CZ0008019106) il 3,7%. Tra i titoli dei produttori di materie prime Unipetrol (CZ0009091500) ha chiuso in calo del 4% e NWR (NL0006282204) del 4,2%. Tra gli altri titoli del PX Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) ha perso lo 0,5% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) l'1,2%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 2% a 41.075,45 punti. Tutti i venti titoli di maggior peso del listino polacco hanno chiuso in ribasso. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1,8%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,9% e BZW Bank (PLBZ00000044) l'1,9%. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso il 3,4%. Il primo produttore europeo di rame ha aumentato nel primo trimestre il suo utile del 16% a KPN 725,4 milioni. Gli analisti avevano atteso KPN 812,6 milioni.
Redazione Borsainside 20:22

 

 

Borse dell'America Latina: Solo Caracas resiste alle vendite
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,1% a 63.412,47 punti. Il nuovo aumento dei timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa ha avuto un impatto negativo anche sul mercato azionario brasiliano. Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in ribasso dell'1,6% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dell'1,3%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 3%. I prezzi dei metalli di base hanno registrato ieri a New York delle forti perdite. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato, prima della pubblicazione dei suoi dati di bilancio per il primo trimestre, lo 0,3%. Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso il 6,4%. La prima impresa immobiliare brasiliana ha aumentato nel primo trimestre il suo utile meno di quanto atteso dagli analisti. Telemar Tele Norte Leste (BRTNLPACNOR3) ha guadagnato il 2,9%. L'operatore telefonico ha pubblicato una trimestrale record. L'utile di Telemar Tele Norte Leste è aumentato nel primo trimestre a BRL 496 milioni. Gli analisti avevano atteso solamente BRL 185 milioni.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell'1,6% a 31.812,73 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1%, Cemex (MXP225611567) il 3,1%, Grupo Mexico (MXP370841019) l'1,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l'1,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 3%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,9%, il General a Lima l'1,9% e il Colcap a Bogotà lo 0,7%. L'IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,9%.
Redazione Borsainside 00:40


 

 

 
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WALL STREET: Futures Usa in rosso, crollo delle carte di credito

14 maggio 2010 | Ora 15:00 - WSI
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L'ultima seduta di una settimana iniziata all'insegna di importanti rally, potrebbe chiudersi con il segno meno. Ieri dimenticate dal mercato, oggi le preoccupazioni sui conti pubblici dei principali paesi europei tornano a farsi sentire. A un'ora e mezzo dall'avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano in territorio negativo, (vedi quotazioni a fondo pagina), lasciando intendere un avvio con il segno meno.

D'altra parte anche gli indici del Vecchio continente sono colpiti dalle vendite, in modo particolare le piazze di Milano (-3.5%) e Madrid con cali intorno al 4%. Proprio in Spagna (dove per la prima volta dal 1986 i prezzi al consumo di aprile hanno evidenziato una variazione negativa del dato core, ossia depurato dalle componenti energia ed alimenti) è stato annunciato uno sciopero dei dipendenti pubblici contro le misure di austerità adottate due giorni fa dal governo.

Il punto su cui gli esperti iniziano a interrogarsi sono proprio le misure di austerity di Madrid, Lisbona, Atene e anche di paesi come l'Inghilterra: quanto freneranno la ripresa economica globale? Va detto che per il momento il bilancio settimanale Usa resta positivo: Dow +3.8%, Nasdaq +5.6% e S&P 500 +4.1%. Anche l'Europa dovrebbe chiudere l'ottava in salita: al momento Londra segna un +4.2%, Francoforte un +8%, Parigi un +7%, Zurigo +4%, Madrid +6% e Milano +7.1%.

Anche oggi fari puntati sul settore finanziario dopo la notizia dell'ultima indagine lanciata dalla Sec su alcuni colossi bancari. In particolare, secondo quanto ha reso noto il Wall Street Journal, JP Morgan Chase, Deutsche Bank, Ubs e Citigroup, avrebbero ricevuto un'ingiunzione dalla commissione riguardo a presunte irregolarità commesse nella vendita di bond municipali. Goldman Sachs e Morgan Stanley, inoltre, sono già oggetto di un'indagine simile.

L'inchiesta della Sec va ad aggiungersi a quella resa nota ieri e avviata dalla procura generale di New York che sta indagando su Goldman Sachs, UBS, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Agricole e Merrill Lynch, ora controllata dalla Bank of America.

Soffrono nel pre-mercato con cali di circa il 7% i gruppi delle carte di credito come Visa e MasterCard dopo che il senato ha deciso di permettere alla Fed di controllare le commissioni applicate dagli istituti.

Sul fronte macro, le vendite al dettaglio relative al mese di aprile sono state migliori del previsto e pari a un +0.4%: le attese degli economisti erano per un progresso dello 0.2%. Si tratta del sesto progresso in sette mesi. Alle 15.15 ora italiana sarà il turno della produzione industriale sempre di aprile, attesa in crescita in modo piu' sostenuto dopo il +0.1% di marzo. Alle 15.55 toccherà infine all'indice della fiducia dei consumatori stilato dall'Università del Michigan. Le stime sono per un rialzo.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio continuano a perder quota. I futures con consegna giugno segnano un calo dell'1.64% (-$1.22) attestandosi a quota $73.18 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2524 (-0.08%). L'oro e' in rialzo di $14.80 (+1.20%) in area $1244.00 dopo aver toccato un nuovo record. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.49% dal 3.5640% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 retrocede di 8.20 punti (-0.71%) a 1148.60.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna una flessione di 14.25 punti (-0.73%) a quota 1933.00.

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 64 punti (-0.59%) a 10709.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: pioggia di sell, allarme carte di credito

14 maggio 2010 15:40 - WSI
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Visa e MasterCard vendute a piene mani (cali di -8%). Caccia alla streghe su tutto: dalle inchieste di Sec e Procura di New York sulle truffe delle grandi banche, al Senato che vota per il controllo delle commissioni delle credit card da parte della Fed. Pesano i debiti UE e lo scetticismo sul super-piano UE. Euro a 1.2450. Oro: nuovo massimo.

Pubblicato il 14 maggio 2010 | Ora 15:40
L'ultima seduta di una settimana iniziata all'insegna di importanti rally, apre in calo. Ieri dimenticate dal mercato, oggi le preoccupazioni sui conti pubblici dei principali paesi europei tornano a farsi sentire. Si aggiungono nuove indagini sulle banche e nuove regole per il settore delle carte di credito. Soffre anche il settore tecnologico appesantito dal tonfo di Nvidia.

Il Dow risulta in calo di 53.74 punti a 10729.21, il Nasdaq segna una flessione di 21.27 punti a 2373.09 mentre l'S&P 500 cede 7.52 punti a 1149.92

D'altra parte anche gli indici del Vecchio continente sono colpiti dalle vendite, in modo particolare le piazze di Milano (-3.86%) e Madrid con cali intorno al 4%. Proprio in Spagna (dove per la prima volta dal 1986 i prezzi al consumo di aprile hanno evidenziato una variazione negativa del dato core, ossia depurato dalle componenti energia ed alimenti) è stato annunciato uno sciopero dei dipendenti pubblici contro le misure di austerità adottate due giorni fa dal governo.

Il punto su cui gli esperti iniziano a interrogarsi sono proprio le misure di austerity di Madrid, Lisbona, Atene e anche di paesi come l'Inghilterra: quanto freneranno la ripresa economica globale?

Anche oggi fari puntati sul settore finanziario dopo la notizia dell'ultima indagine lanciata dalla Sec su alcuni colossi bancari. In particolare, secondo quanto ha reso noto il Wall Street Journal, JP Morgan Chase, Deutsche Bank, Ubs e Citigroup, avrebbero ricevuto un'ingiunzione dalla commissione riguardo a presunte irregolarità commesse nella vendita di bond municipali. Goldman Sachs e Morgan Stanley, inoltre, sono già oggetto di un'indagine simile.

L'inchiesta della Sec va ad aggiungersi a quella resa nota ieri e avviata dalla procura generale di New York che sta indagando su Goldman Sachs, UBS, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Agricole e Merrill Lynch, ora controllata dalla Bank of America.

Soffrono, gia' dal pre-mercato con cali di circa l'8% i gruppi delle carte di credito come Visa e MasterCard dopo che il senato ha deciso di permettere alla Fed di controllare le commissioni applicate dagli istituti.

Sul fronte macro, le vendite al dettaglio relative al mese di aprile sono state migliori del previsto e pari a un +0.4%: le attese degli economisti erano per un progresso dello 0.2%. Si tratta del sesto progresso in sette mesi. La produzione industriale, sempre di aprile, e' stata in linea alle attese e ha messo a segno il decimo risultato positivo consecutivo. Alle 15.55 toccherà infine all'indice della fiducia dei consumatori stilato dall'Università del Michigan. Le stime sono per un rialzo.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio continuano a perder quota. I futures con consegna giugno segnano un calo dell'1.17% (-$0.87) attestandosi a quota $73.53 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2488 (-0.37%). L'oro e' in rialzo di $17.60 (+1.43%) in area $1246.80 dopo aver toccato un nuovo record. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.48% dal 3.5640% di ieri.
 

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
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WALL STREET: ancora sell-off, timori transatlantici

14 maggio 2010 17:44 - WSI
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L'ultima seduta di una settimana iniziata all'insegna di importanti rally, si conferma all'insegna delle vendite. Ieri dimenticate dal mercato, oggi le preoccupazioni sui conti pubblici dei principali paesi europei tornano a farsi sentire. Si aggiungono nuove indagini sulle banche e nuove regole per il settore delle carte di credito. Soffre anche il settore tecnologico appesantito dal tonfo di Nvidia. E' cosi' che gli indici Usa viaggiano non lontano dai minimi di seduta.

Dopo due ore e quindici minuti dall'avvio delle contrattazioni, il Dow risulta in calo di 189 punti a 10594 (-1.75%), il Nasdaq segna una flessione di 61 punti a 2333 (-2.54%) mentre l'S&P 500 cede 26 punti a 1131 (-26 punti).

D'altra parte anche gli indici del Vecchio continente sono colpiti da forti vendite: Milano ha ceduto il 5.26%, Parigi il 4.3%, Berlino il 3%. Londra ha ceduto il 2.88% mentre Madrid e' la peggiore con un -7.3%. Proprio in Spagna (dove per la prima volta dal 1986 i prezzi al consumo di aprile hanno evidenziato una variazione negativa del dato core, ossia depurato dalle componenti energia ed alimenti) è stato annunciato uno sciopero dei dipendenti pubblici contro le misure di austerità adottate due giorni fa dal governo. Hanno pesato le dichiarazioni del numero uno di Deutsche Bank secondo cui la Grecia difficilmente onorera' i propri impegni.

Il punto su cui gli esperti iniziano a interrogarsi sono proprio le misure di austerity di Madrid, Lisbona, Atene e anche di paesi come l'Inghilterra: quanto freneranno la ripresa economica globale?

Anche oggi fari puntati sul settore finanziario dopo la notizia dell'ultima indagine lanciata dalla Sec su alcuni colossi bancari. In particolare, secondo quanto ha reso noto il Wall Street Journal, JP Morgan Chase, Deutsche Bank, Ubs e Citigroup, avrebbero ricevuto un'ingiunzione dalla commissione riguardo a presunte irregolarità commesse nella vendita di bond municipali. Goldman Sachs e Morgan Stanley, inoltre, sono già oggetto di un'indagine simile.

L'inchiesta della Sec va ad aggiungersi a quella resa nota ieri e avviata dalla procura generale di New York che sta indagando su Goldman Sachs, UBS, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Agricole e Merrill Lynch, ora controllata dalla Bank of America.

Soffrono, gia' dal pre-mercato con cali di circa l'8% i gruppi delle carte di credito come Visa e MasterCard dopo che il senato ha deciso di permettere alla Fed di controllare le commissioni applicate dagli istituti.

Sul fronte macro, le vendite al dettaglio relative al mese di aprile sono state migliori del previsto e pari a un +0.4%: le attese degli economisti erano per un progresso dello 0.2%. Si tratta del sesto progresso in sette mesi. La produzione industriale, sempre di aprile, e' stata in linea alle attese e ha messo a segno il decimo risultato positivo consecutivo. Il dato preliminare di maggio della fiducia rivelata dall'Universita' del Michigan e' inferiore alle stime degli analisti per quanto il dato sia salito a 73.5 punti. A marzo scorte di magazzino esattamente in linea alle stime (+0.4%).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio continuano a perder quota. I futures con consegna giugno segnano un calo del 2.98% (-$2.22) attestandosi a quota $72.18 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2395 (-1.12%). Inverte rotta l'oro ora in calo di $8.10 (-0.66%) in area $1221.10 dopo aver toccato un nuovo record. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.43% dal 3.5640% di ieri.
 

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: Paura sui mercati azionari

14 maggio 2010 22:00 - WSI
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I listini azionari hanno perso un bel po' di terreno nell'ultima seduta di una settimana viziata dagli sbalzi delle borse europee, con tutti i mercati, senza esclusione, zavorrati dai timori circa le implicazioni che i piani austeri di bilancio presentati dai Paesi della periferia dell'area euro avranno sulla ripresa economica. Nonostante i ribassi, l'ottava si e' comunque chiusa in rialzo, per la prima volta da meta' aprile.

A livello settoriale ad essere presi di mira sono stati in particolare i finanziari, i materiali di base e i tecnologici, con gli investitori che si sono rivolti invece ai comparti considerati per antonomasia i piu' sicuri, come le societa' di grandi magazzini.

Il Dow Jones ha perso l'1.51% a quota 10620.16, il Nasdaq l'1.98% in area 2346.85, mentre l'S&P 500 ha lasciato sul campo l'1.88% a 1135.68 punti. Sul paniere delle blue chip si salva solo Travelers, mentre Intel, American Express e Bank of America sono state schiacciate in fondo al listino.

L'enfasi dei mercati e' sul rischio piuttosto che sulle buone notizie, che oggi in ambito macro non sono mancate. Ne offre un esempio lampante il balzo dell'indice di volatilita' VIX, considerato il migliore indicatore per misurare la paura sui mercati, sopra quota 30, dopo essere in prossimita' dell'area 20.

Le vendite al dettaglio relative al mese di aprile sono state migliori del previsto e pari a un +0.4%: le attese degli economisti erano per un progresso dello 0.2%. Si tratta del sesto progresso in sette mesi. La produzione industriale, sempre di aprile, e' stata in linea alle attese e ha messo a segno il decimo risultato positivo consecutivo. Il dato preliminare di maggio della fiducia rivelata dall'Universita' del Michigan e' inferiore alle stime degli analisti per quanto il dato sia salito a 73.5 punti. A marzo scorte di magazzino esattamente in linea alle stime (+0.4%).

L'ultima seduta di una settimana iniziata all'insegna di importanti rally, si conferma dunque all'insegna delle vendite. Alle preoccupazioni sui conti pubblici dei PIIGS si sono aggiunte nuove indagini sulle banche e nuove regole per il settore delle carte di credito. Soffre anche il settore tecnologico appesantito dal tonfo di Nvidia.

D'altra parte anche gli indici del Vecchio continente sono colpiti da forti vendite: Milano ha ceduto il 5.26%, Parigi il 4.3%, Berlino il 3%. Londra ha ceduto il 2.88% mentre Madrid e' la peggiore con un -7.3%. Proprio in Spagna (dove per la prima volta dal 1986 i prezzi al consumo di aprile hanno evidenziato una variazione negativa del dato core, ossia depurato dalle componenti energia ed alimenti) e' stato annunciato uno sciopero dei dipendenti pubblici contro le misure di austerita' adottate due giorni fa dal governo. Hanno pesato inoltre le dichiarazioni del numero uno di Deutsche Bank secondo cui la Grecia difficilmente onorera' i propri impegni. Il punto su cui gli esperti iniziano a interrogarsi sono proprio le misure di austerita' di Madrid, Lisbona, Atene e anche di Paesi come l'Inghilterra.

Anche oggi fari puntati sul settore finanziario dopo la notizia dell'ultima indagine lanciata dalla Sec su alcuni colossi bancari. In particolare, secondo quanto ha reso noto il Wall Street Journal, JP Morgan Chase, Deutsche Bank, Ubs e Citigroup, avrebbero ricevuto un'ingiunzione dalla commissione riguardo a presunte irregolarità commesse nella vendita di bond municipali. Goldman Sachs e Morgan Stanley, inoltre, sono già oggetto di un'indagine simile.

L'inchiesta della Sec va ad aggiungersi a quella resa nota ieri e avviata dalla procura generale di New York che sta indagando su Goldman Sachs, UBS, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Agricole e Merrill Lynch, ora controllata dalla Bank of America.

Soffrono i gruppi delle carte di credito come Visa e MasterCard dopo che il Senato ha deciso di permettere alla Fed di controllare le provvigioni applicate dagli istituti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio continuano a perder quota, scivolando sui minimi di tre mesi. I futures con consegna giugno segnano un calo di $2.79 attestandosi a quota $71.61 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2375 (-1.26%) nel tardo pomeriggio di New York, dopo aver toccato i livelli piu' bassi da ottobre 2008. Inverte rotta l'oro ora in calo di $1.40 in area $1222.70 dopo aver raggiunto un nuovo record un giorno prima. Il flight to quality premia i prezzi dei Treasury, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.4420% dal 3.5640% di ieri (-12.2 punti base).
 

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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