PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 27 Maggio 2010

PARTE  2

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Alert dai bond. Che significa? Il rallentamento globale sta arrivando
Pubblicato il 27 maggio 2010 00:29 NEW YORK
Fonte: WSI
La situazione non e' delle piu' felici, come mostra l'appiattimento enorme della curva dei rendimenti in appena un mese. Il prezzo titolo di Stato Usa a 30 anni si trova a soli 3 punti base dal toccare livelli record mentre il rendimento sul Treasury a cinque anni e' a quota 1.94% dopo aver raggiunto la punta di 2.60% in aprile. Jeremy Grantham, un noto gestore, ieri a New York in una riunione riservata di manager di hedge funds ha definito i bond Usa "grottescamente sopravvalutati".
Se questo non e' un capovolgimento di fronte incredibile, poco di manca. Il rendimento sul titolo del Tesoro Usa a 10 anni e' sceso al 3.13%, ad un prezzo che non si vedeva da un anno. Nel frattempo sull'interbancario (vedi andamento del Libor), la tensione sale, le vendite si riducono e gli spread si estendono.
Le vendite di titoli obbligazionari societari sono destinate a registrare il peggiore mese degli ultimi 10 anni, mentre i rendimenti relativi stanno crescendo ad un ritmo che non si vedeva dai tempi del crash di Lehman Brothers, con la risposta dei leader dell'Unione Europea alla crisi del debito sovrano in Europa che non riesce ad ispirare fiducia negli investitori, tanto per usare un eufemismo.
Le societa' Usa hanno emesso $47 miliardi di debito in maggio, un vero crollo rispetto ai $183 miliardi di aprile, nonche' il minimo dal dicembre del 1999, secondo quanto evidenziato dai dati compilati da Bloomberg. Il rendimento extra (o spread) che gli investitori richiedono per detenere il debito delle aziende (tutte le aziende con un rating) piuttosto che i titoli di Stato americani di riferimento, si avvia verso il maggiore incremento mensile da ottobre 2008, come mostra l'indice Global Broad Market a cura di Bank of America/Merrill Lynch.
I bond "spazzatura" (junk bonds, cioe' titoli corporate ad alto rendimento ed alto rischio) emessi negli Stati Uniti sono stati tra i piu' colpiti, con i differenziali che si sono ampliati di 141 punti base questo mese a 702, contribuendo ad una perdita del 3.78%. I prestiti leveraged, o quelli di grado speculativo nominale, sono anch'essi scivolati. L'S&P/LSTA US Leveraged Loan 100 Index ha terminato la scorsa settimana a 89.23 centesimi sul dollaro, dai 92.90 centesimi del 26 aprile.
William Cunningham, capo delle strategie di credito e di ricerca sul reddito fisso di State Street, societa' di fondi di Boston che ha in gestione assets per un totale di circa $2 trilioni di dollari (2000 miliardi) non ha dubbi: "questa e' una crisi di liquidita' per eccellenza". Cosi' ha dichiarato, secondo quanto riporta Bloomberg.
Ma non tutti sono d'accordo. Per altri si tratta semplicemente di un ritorno, giustamente, alla questione della solvibilita'. A molte aziende e' stata data la possibilita' di iniziare una nuova vita nel maggio del 2009, ancora una volta, garantendo finanziamenti a prezzi stracciati, grazie a tassi Fed ai minimi di 45 anni.
Ma adesso enormi crepe stanno comparendo sul mercato delle obbligazioni corporate. Almeno sette operazioni con "junk bonds" sono state ritirate dal mercato dal 29 aprile scorso ad oggi perche' improponibili o perche' era chiaro che non sarebbero stati piazzati. Queste condizioni non sono affatto ideali per i titoli azionari. E infatti maggio e' il peggior mese da molti anni per gli indici Usa, tutti in ribasso in media -10%.
Forse si tratta solo di un altro spavento dovuto a difficolta' momentanee, con le previsioni pessimistiche che verranno smentite dai fatti come avvenuto in gennaio e febbraio. Ma potrebbe anche essere un allarme da prendere sul serio. Sono in molti a ritenere piu' probabile la seconda ipotesi e salire sul treno dei ribassi, come visto nelle ultime sedute di Borsa.
E' da notare come il top raggiunto dai junk bond abbia coinciso con il periodo di grazia dell'azionario. Se questo dovesse essere veramente un ritorno ad un problema di solvibilita', allora le obbligazioni ad alto rischio hanno molto strada da fare al ribasso. Cosi' come le azioni. Nel grafico (la parte segnata dall'ovale) si capisce chiaramente che la curva non assomiglia per nienta a una bella curva che indica ripresa, ma anzi pare sinonimo di un rallentamento globale molto marcato. Che i mercati azionari non hanno ancora recepito.

 

 

Marea Nera: Obama Sospendera' Trivellazioni Artico
giovedì, 27 maggio 2010 07:31 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 27 mag. - L'amministrazione Obama ha in programma di annunciare la sospensione delle trivellazioni nell'Artico fino al 2011. E' la conseguenza della perdita di greggio che ha portato a una catastrofe ambientale nel Golfo del Messico, ha detto il senatore democratico dell'Alaska, Mark Begich, che e' stato informato dal ministero dell'Interno.

 

 

Giappone: Cresce Attivo Bilancia Commerciale Ad Aprile
giovedì, 27 maggio 2010 07:39 TOKYO
(AGI) - Tokyo, 27 mag. - Cresce ad aprile l'avanzo della bilancia commerciale giapponese per il quinto mese consecutivo, trainato dall'aumento delle esportazioni. L'attivo si attesta a 742,3 miliardi di yen (pari a 8,25 miliardi di dollari), contro i 48,99 miliardi di yen dell'aprile 2009. Le esportazioni hanno segnato un balzo del 40,4%, particolarmente quelle di veicoli e pezzi di ricambio per l'accresciuta domanda degli Usa e della Cina.

 

 

La Borsa di Tokyo sale, in ripresa gli esportatori
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in netto rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,2% a 9.639,72 punti e il Topix l'1,3% a 869,89 punti. Gli esportatori hanno beneficiato della ripresa dell'euro rispetto allo yen. Toyota (JP3633400001) ha guadagnato l'1,1%, Honda (JP3854600008) l'1,2%, Canon (JP3242800005) il 2,1%, Panasonic (JP3866800000) il 2% e Sony (JP3435000009) il 2,1%.
Ancora bene il settore del trasporto marittimo. Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha chiuso in rialzo del 3%, Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) del 4,7% e Nippon Yusen (JP3753000003) dell'1,6%. Il Baltic Dry, l'indice che misura i costi del trasporto navale delle merci, ha guadagnato ieri un ulteriore 0,5%.
Il forte aumento dei prezzi delle materie prime ha spinto i titoli delle grandi holdings commerciali. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha guadagnato il 4,2%, Mitsubishi Corp. (JP3898400001) il 3,7% e Sumitomo Corp. (JP3404600003) il 2%.
Nel settore dell'industria farmaceutica Takeda (JP3463000004) ha perso lo 0,1%, Astellas Pharma (JP3942400007) l'1,4% e Chugai (JP3519400000) il 2,1%. Secondo il quotidiano finanziario "Nikkei" Sanofi-Aventis (FR0000120578) avrebbe l'intenzione di entrare nel mercato giapponese dei farmaci generici e rileverà a questo scopo una quota di Nichi-iko Pharmaceutical (JP3687200000). Il titolo di Nichi-iko ha guadagnato ad Osaka il 4,6%.
Redazione Borsainside 08:29

 

 

Crisi: Cina, Non Stiamo Vendendo Asset In Euro
giovedì, 27 maggio 2010 09:58 PECHINO
(ASCA-MktNews) - Pechino, 27 mag - La Cina non sta vendendo asset in euro. Fonti del governo di Pechino smentiscono quanto riferisce oggi il Financial Times. Il quotidiano inglese scrive infatti che il Safe (amministrazione statale che gestisce le riserve valutarie) sta rivedendo il portafoglio degli asset denominati in euro diminuendo il peso di titoli e obbligazioni in euro.

 

 

Fed, prolungato periodo di tassi bassi comporta rischi
reuters - giovedì, 27 maggio 2010 09:58 NEW YORK
Uno dei policymaker della Fed ha detto oggi che la scelta dell'istituto centrale di tenere i tassi inusitatamente prossimi allo zero per un lungo periodo potrebbe, se frainteso, perpetuare il boom e stimolare il ciclo che ha fatto sprofondare gli Usa e il mondo nella recessione.
"I mercati potrebbero confondere questa politica con la poltica dell'ancoraggio dei tassi d'interesse, in cui i tassi non si aggiustano in risposta agli shock" ha detto James Bullard, presidente della Federal Reserve di Saint Louis, in commenti preparati per una conferenza a Stoccolma.
"In particolare, equilibri multipli o 'bolle' sono possibili" ha detto.
Pur notando i rischi associati con le promesse di lungo periodo, Bullard ha sostenuto la decisione della Fed di rinnovare l'impegno alla riunione di aprile.
Dal meeting di aprile, le prove che l'economia Usa sta accelerando si sono accumulate, sebbene temperate dai timori che la crisi del debito europeo possa determinare uno shock nei mercati finanziari.
La Fed ha deciso per il taglio all'osso dei tassi nel dicembre 2008 e ha poi innondato il sistema finanziario con centinaia di miliardi di dollari per spingere l'economia fuori della peggiore crisi dai tempi della grande depressione.
Bullard è un membro votante nel panel della Fed.

 

 

Citigroup: Tesoro Usa ha ceduto 1,5 miliardi di titoli
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 10:09 WASHINGTON
Il Tesoro Usa ha venduto nell’arco del mese scorso il 20% delle proprie quote in Citigroup, recuperando così 6,2 miliardi di dollari per i contribuenti.
In una nota diffusa ieri sera il Tesoro ha precisato infatti di aver venduto attraverso Morgan Stanley 1,5 miliardi di titoli della banca, sui 7,7 miliardi in suo possesso, dunque a un prezzo medio attorno ai 4,13 dollari per azione contro i 3,86 dollari della chiusura di ieri (quando il titolo ha recuperato oltre il 2% dalla vigilia).

 

 

Parla il guru: BRIC, il toro è già qui e si scatenerà ancora
Pubblicato il 27 maggio 2010 10:50 NEW YORK
Fonte: WSI
In un momento in cui si sente parlare ormai ogni giorno della crisi europea, dei debiti europei, e della disfatta del Vecchio Continente, per chi investe forse è meglio focalizzare l'attenzione su aree che, a dispetto dei gufi, rimangono molto appetibili.
E' la parola d'ordine proferita da Mark Mobius, di Templeton Asset Management, che in un'intervista a Bloomberg vede l'Eldorado nei paesi emergenti, a dispetto delle incertezze che minacciano in questo momento i fondamentali della congiuntura globale.
Brasile, Russia, India e Cina, ovvero l'area Bric: è nei titoli azionari di questi paesi che il fondo sta continuando a fare acquisti.
"Non credo affatto a chi dice che stiamo entrando in un mercato orso (nelle economie emergenti) - spiega Mobius, presidente esecutivo del fondo con sede a Singapore - Ciò a cui stiamo assistendo è solo una correzione di una fase toro di mercato, che continuerà".
Il riferimento è alla performance dell'indice Msci Emerging Markets, che dallo scorso 15 aprile è sceso del 15%, scontando sia i timori sull'adozione di una politica monetaria restrittiva da parte della Cina sia lo spettro dei deficit dell'Europa.
Da segnalare però che lo stesso indice è balzato del 96% dal minimo di quattro anni testato nell'ottobre del 2008 e, solo nella giornata di ieri, ha guadagnato il 3,2%, recuperando dalla flessione più forte sofferta dal marzo del 2009.
"Quando arriverà il momento, i mercati emergenti segneranno un recupero notevole e ancora più veloce", anticipa Mobius, il cui fondo sta acquistando titoli azionari anche di altri paesi emergenti, come Dubai e Egitto.
E riguardo alla Corea del Sud, l'investitore veterano sottolinea che Templeton non ha ridotto le partecipazioni nelle società del paese che ha acquistato, in quanto esse, che al momento dell'acquisto si sono confermate "relativamente poco costose", potrebbero beneficiare della ripresa economica attesa per la nazione asiatica.

 

 

 

L'euro evita il peggio ma resta sotto i massimi di ieri
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 10:58 BRUXELLES
La smentita di Pechino dell’intenzione di ridurre l’esposizione in eurobond consente all’euro di evitare il peggio, ma la valuta unica non va al momento oltre quota 1,2254 sul dollaro, confermandosi dunque poco sotto i livelli visti già ieri mattina.
Contro yen l’euro resta a quota 110,71 e verso franco svizzero scivola a 1,416. Nei confronti della sterlina britannica l’euro è indicato infine attorno a quota 0,846.

 

 

Borse Asia-Pacifico positive, Shanghai e Hong Kong +1,2%
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso anche oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,2% a 2.655,92 punti. Una parte del mercato specula sul fatto che la Cina interromperà, a causa della crisi del debito sovrano in Europa, le sue misure volte ad evitare un possibile surriscaldamento dell'economia. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato lo 0,5%. China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,8%, Bank of Communications (CN000A0ERWC7) il 3%, China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) lo 0,8%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha guadagnato l'1,2% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) lo 0,3%.
Tra gli assicurativi China Life (CN0003580601) ha chiuso in rialzo del 2%, Ping An Insurance (CNE1000003X6) dell'1,5% e China Pacific Insurance (CN0003580601) del 2,1%. Secondo delle voci di stampa l'organo che vigila sul settore cinese delle assicurazioni avrebbe l'intenzione di alzare il tetto massimo della quota degli assets che le imprese assicurative possono investire in azioni e in fondi comuni.
Nel settore minerario Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha guadagnato il 3,1%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 3,6% e Zhongjin Gold (CNE000001FM8) il 3,4%. Il prezzo dell'oro ha guadagnato ieri New York l'1,3%, quello del rame l'1,1%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato l'1,2% a 19.431,37 punti. I titoli degli esportatori hanno guidato la lista dei rialzi. Esprit (BMG3122U1457) ha guadagnato il 6,8%, Li & Fung (BMG5485F1445) l'1,9% e Foxconn (KYG365501041) il 4,2%. Gli ordini di beni durevoli sono aumentati lo scorso mese negli USA di quasi il 3%. Il dato ha superato chiaramente le attese degli economisti. Bene anche il settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha chiuso in rialzo del 2,2%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) del 2,3%, Sino Land (HK0083000502) dell'1,4% e Henderson Land (HK0012000102) del 5,4%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato l'1,7%, Sinopec (CN0005789556) il 2,2% e CNOOC (HK0883013259) il 3,8%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York il 4%. HSBC (GB0005405286) ha perso controtendenza lo 0,1%..
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato l'1,7%, il Taiex a Taipei l'1,1% e il Kospi a Seul l'1,6%. Lo Straits Times sale al momento dell'1,5%.
Redazione Borsainside 11:27

 

 

Mark Mobius approfitta del calo dei prezzi per fare shopping in borsa
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 12:01 NEW YORK
Non si può dire che non sia coerente: Mark Mobius, gestore capo di Templeton Asset Management, ha dichiarato che in queste settimane sta approfittando del calo dei prezzi per acquistare ulteriori titoli azionari russi, brasiliani, indiani e cinesi (i paesi del “Bric”), convinto che il crollo dei listini non sia altro che una quotazione all’interno di un “mercato toro”.
“Nonostante che molti pensino che stiamo entrando in una fase di mercato “orso” io non la penso così” ha spiegato il gestore, che ormai fa capo alla sede di Singapore di Templeton, parlando ieri al Cairo, come riporta l’agenzia Bloomberg.

 

 

Fugnoli (Kairos): i governi si muovono, le borse recupereranno
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 12:39 MILANO
I governi di tutto il mondo sembrano avere “colto in tempo i segnali di insofferenza dei mercati” e stanno reagendo “con programmi complessivamente razionali. Ci si è tornati a coordinare, come nei momenti più difficili della crisi 2008-2009. Si è coinvolta la Cina e l’America ha assunto un ruolo di leadership”.
Lo scrive nell’ultimo numero de “Il Rosso e il Nero” lo strategist di Kairos Partners Alessandro Fugnoli, sostenendo che “si riuscirà in questo modo a non tagliare tutti insieme, permettendo alla ripresa ciclica di mettere radici e proseguire l’anno prossimo”, ripresa “decisiva per bilanciare i timori strutturali”.
Conclusione: anche se sullo sfondo resta il problema di un debito/Pil che rischia tra il 2030 e il 2040 di arrivare “tra il 250 italiano, il 300 tedesco, il 400 americano e il 600 giapponese”, per ora sui mercati “si può passare dall’allarme rosso all’allarme arancio e forse giallo".
E’ meglio in ogni caso non fidarsi ciecamente di eventuali segnali di stabilizzazione, aggiunte l'esperto, "perché la paura procede a ondate improvvise. Non c’è da illudersi in una ripresa a V delle borse, ancora sotto shock. D’altra parte, per proseguire nel ribasso, occorrono a questo punto elementi nuovi negativi davvero seri”.
Pertanto il consiglio dell’esperto è che chi è tuttora sottopesato “dovrebbe quindi continuare a comprare, distribuendo gli acquisti nell’arco delle prossime settimane”.

 

 

Weber: banche a rischio siano chiuse
giovedì, 27 maggio 2010 13:08 BERLINO
(ANSA) - ROMA, 27 MAG - La riforma del sistema finanziario dovrebbe permettere di eliminare le banche in crisi. Lo ha detto Axel Weber, presidente della Bundesbank. A Francoforte, Weber ha sottolineato che gli ultimi accadimenti nell'eurozona 'mostrano che e' troppo presto per parlare di fine della crisi finanziaria'. 'L'introduzione di un meccanismo di ristrutturazione e di dissolvimento e' una parte indispensabile della riforma per far rapidamente pulizia o chiudere banche importanti che sono a rischio insolvenza'.

 

 

Spagna, approvata manovra da 15 mld
giovedì, 27 maggio 2010 13:17 MADRID
(ANSA) - MADRID, 27 MAG - Il Congresso dei deputati di Madrid ha approvato con un solo voto di scarto la seconda manovra di austerita' da 15 miliardi. Il provvedimento, varato la settimana scorsa dal governo socialista del premier Jose' Luis Zapatero, prevede una riduzione del 5% in media degli stipendi degli statali, il congelamento delle pensioni, tagli alla spesa sociale e agli investimenti pubblici. Il governo e' stato salvato dalla decisione dei nazionalisti catalani di optare per l'astensione.

 

 

Crisi: Incontro Geithner-Schaeuble, Una Tassa Sulle Grandi Banche
giovedì, 27 maggio 2010 - 13:17
(ASCA-MktNews) - Berlino, 27 mag - Una tassa sulle grandi banche per la copertura dei costi della crisi finanziaria. E' quanto ha proposto il segretario al tesoro americano, Timothy Geithner, nel corso dell'incontro con il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.

 

 

 
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Corsa all'oro senza fine
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 - 13:44
Che le borse salgano o scendano, che i bond recuperino o perdano terreno, la corsa dell’oro (per alcuni ormai una “bolla” speculativa) non accenna a fermarsi, tanto che a Londra il metallo biondo oggi oscilla a 1213,30-114,30 dollari l’oncia dopo un fixing mattutino a 1210,75 mentre l’argento risale a 18,33-18,36 dollari per oncia.
Ieri al fixing pomeridiano londinese i due metalli erano stati fissati a 1212 e a 18,27 dollari per oncia rispettivamente, per poi salire al Nymex a 1210,60 e a 18,11 dollari l’oncia. Il gold/silver ratio scivola intanto a quota 66,19.

 

 

Crisi: Geithner e Schaeuble, Passi In Avanti Su Nuove Regole Mercati
giovedì, 27 maggio 2010 - 13:57
(ASCA-MktNews) - Berlino, 27 mag - Il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner e il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble hanno dichiarato che si stanno realizzando passi in avanti nel efinire un nuovo sistema di regolazione dei mercati finanziari anche se entrambi non sono entrati nei dettagli. Al termine dell'incontro a Berlino nell'ambito del tour di Geithner in Europa, Schaeuble ha dichiarato che ''abbiamo realizzato importanti progressi in vista del prossimo vertice del G20. Da parte sua Geithner ha riconosciuto che ''abbiamo approcci leggermente diversi ma questo perche' abbiamo sistemi diversi''. Comunque ''siamo nelle condizioni di raggiungere un accordo sul nuovo sistema di regole'.

 

 

Biggs: ora a Wall Street c'e' spazio per un rally
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 14:23 NEW YORK
Dopo gli “orsi” sul mercato scocca l’ora dei “tori”, almeno tra gli analisti e i gestori che da sempre si dicono ottimisti circa il proseguo della crescita dei listini dopo quella che viene giudicata poco più che una pausa di consolidamento.
Così dopo Mark Mobius, di Templeton, ancora fiducioso sui mercati emergenti al punto da aver pubblicamente dichiarato di aver effettuato nuovi acquisti di titoli in queste settimane, è la volta di Barton Biggs, gestore del fondo hedge Traxis Partners ed ex strategist globale di Morgan Stanley (banca d’affari per la quale ha lavorato 30 anni), che in una intervista a Bloomberg Television ha dichiarato di ritenere i mercati americani in ipervenduto e che si potrà ora assistere ad “una stabilizzazione” prima e un rally rialzista nei prossimi giorni.
Biggs del resto già lo scorso anno aveva raccomandato di comprare azioni statunitensi dopo aver visto gli indici toccare a inizio marzo i minimi dal 1990 ed ha ottenuto con Traxis una performance tripla rispetto a quella media degli altri fondi di categoria.

 

 

Germania: Inflazione Sale a 1,2% a Maggio
giovedì, 27 maggio 2010 14:25 BERLINO
(AGI) - Francoforte, 27 mag. - L'inflazione in Germania sale all'1,2% annuale a maggio, contro il +1% di aprile. Su base mensile i prezzi al consumo avanzano dello 0,1%.

 

 

Usa: Pil 2* Trimestre Rivisto Al Ribasso Da +3,2% a +3,0%
giovedì, 27 maggio 2010 14:54 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 27 mag - Il dato sull'andamento del prodotto interno lordo degli Stati Uniti nel secondo trimestre e' stato rivisto al ribasso a +3,0% rispetto al +3,2% della stima preliminare. La revisione e' uscita peggiore delle previsioni degli analisti che si attendevano una correzione in senso opposto a quota +3,4%.

 

 

Lehman chiede 5 miliardi di danni a JPMorgan
27 maggio 2010 14:54 NEW YORK - Il Sole 24 Ore
Lehman Brothers Holdings e un gruppo di investitori non assicurati hanno intentato causa contro JPMorgan Chase, chiedendo un risarcimento di 5 miliardi di dollari perché avrebbe illegalmente sottratto miliardi di dollari a Lehman, chiedendo eccessive garanzie collaterali a copertura del rischio. Questo sarebbe successo nel settembre 2008, nei giorni immediatamente precedenti al fallimento di Lehman, il peggiore della storia americana.
La causa per il fallimento. Secondo la causa depositata al tribunale fallimentare di New York, un documento di 66 pagine, l'amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon e altri dirigenti avrebbero utilizzato notizie interne in proprio possesso per mettere JpMorgan in posizione privilegiata rispetto agli altri creditori di Lehman, mentre le condizioni di quest'ultima andavano deteriorandosi. JPMorgan avrebbe chiesto 8,6 miliardi di dollari di garanzie collaterali e, in questo modo, si sarebbe messa al riparo dall'esposizione a un eventuale fallimento di Lehman, ma avrebbe anche contribuito ad alimentare la crisi di liquidità che ha portato al collasso dell'istituto. I curatori fallimentari sperano così di recuperare miliardi di dollari, chiedendo la restituzione degli 8,6 miliardi e il pagamento di danni.

 

 

Usa: Nuove Richieste Sussidi Disoccupazione -14.000. Peggio Delle Attese
giovedì, 27 maggio 2010 14:57 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 27 mag - Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana sono diminuite di 14.000 unita' a quota 460.000 nuove richieste. Lo ha reso noto il Dipartimento al Lavoro dell'amministrazione Usa. Il dato e' uscito peggiore delle previsioni degli analisti che si attendevano una flessione di 21.000 unita' a quota 450.000 nuove richieste.

 

 

Disastro BP nel Golfo: il petrolio non esce piu'
Pubblicato il 27 maggio 2010 | Ora 17:15 - Corriere della Sera
L'operazione "Top kill" per fermare la marea nera nel Golfo del Messico sta funzionando. È ottimista l'ammiraglio della Guardia costiera Thad Allen, coordinatore dell'intervento di contenimento: interpellato dal Los Angeles Times spiega che i tecnici sono riusciti a iniettare sufficiente liquido ad alta viscosità per bloccare la perdita di greggio e gas. La fuoriuscita di petrolio si è dunque fermata; il passo successivo sarà raggiungere pressione zero all'imboccatura del pozzo e sigillarlo con il cemento. L'ammiraglio, sottolineando che è comunque «presto per cantare vittoria», ha aggiunto che una delle navi che sta pompando il fluido ha esaurito il materiale e che una seconda nave sta recandosi nella zona.

Più prudente la Bp, secondo cui le operazioni procedono come previsto, ma non bisogna trarre conclusioni affrettate. «È un braccio di ferro difficile come ci aspettavamo - dice il direttore generale Robert Dudley -. Ne sapremo di più giovedì sera o venerdì». Intanto si comincia a fare i conti dei danni. Secondo le stime preliminari del governo Usa sono usciti dalla falla tra i 12 e i 19mila barili al giorno (corrispondenti a 2-3 milioni di litri), contro i 5mila barili sempre dichiarati dalla Bp. E cade la prima testa: è stata licenziata per decisione del presidente Obama Elizabeth Birnbaum, responsabile dell'Us Minerals Management Service (Mms), l'agenzia che dà il via libera alle trivellazioni petrolifere.

RISCHIO SECONDA FALLA - L'operazione prevede che il fango sia spinto a elevata pressione sulla testa del pozzo, al di sotto della falla e del blowout preventer (un dispositivo che avrebbe dovuto prevenire la fuoriuscita di greggio in caso di incidente), a un ritmo di 65 barili al minuto. La pressione del greggio in uscita dovrebbe inizialmente spingere il fango verso l'alto e costringerlo a uscire dalla falla insieme al petrolio, ma con l'aumentare del flusso il fango dovrebbe essere in grado di bloccare la fuoriuscita, permettendo così la successiva chiusura della falla con il cemento. Il rischio principale dell'operazione è che la parti più deboli del già danneggiato blowout preventer possano cedere a causa delle elevate pressioni e generare una seconda falla.

MALORE - Intanto nel Golfo del Messico i pescherecci che partecipano alla operazioni di bonifica sono stati richiamati in porto per motivi precauzionali dopo che quattro marinai hanno manifestato problemi di salute. Questi, imbarcati su tre dei 125 pescherecci che compongono la flotta di soccorso, hanno sofferto di nausee, vertigini, mal di testa e dolori al petto. La macchia di greggio ha inquinato un tratto di 160 chilometri di costa e l'area in cui è vietata la pesca è stata estesa a oltre 20mila chilometri quadrati.

MORATORIA - Mentre la Bp lavora senza sosta continua il pressing di Obama, che ha annunciato il prolungamento di altri sei mesi della moratoria sulle trivellazioni off-shore. In attesa di conoscere le conclusioni dell'inchiesta della commissione incaricata, il presidente ha sospeso i permessi e annunciato un inasprimento degli standard di sicurezza. Sono state cancellate nuove concessioni in programma nel Golfo del Messico e al largo della Virginia, mentre un rapporto stilato dal ministro dell'interno Ken Salazar prevede il blocco delle concessioni anche nell'Artico fino al 2011 per permettere nuovi studi sulle tecnologie e le misure di sicurezza delle esplorazioni.

ACCUSE - Intanto il New York Times lancia nuove accuse alla Bp. La compagnia petrolifera avrebbe risparmiato su materiali di rivestimento del pozzo sottomarino scegliendo, tra due opzioni, quella più economica ma anche più rischiosa. Le rivelazioni arrivano da un documento ricevuto da un investigatore del Congresso Usa. Gli operai che si trovavano sulla piattaforma Deepwater Horizon hanno riferito che prima dello scoppio c'erano state fuoriuscite di gas attraverso il cemento. E proprio il gas potrebbe aver causato l'esplosione costata la vita a undici operai e l'affondamento della piattaforma stessa. L'opzione scelta dalla Bp sarà uno degli argomenti (insieme ai mancati test per controllare la tenuta del cemento) al centro delle audizioni alla commissione del Congresso, dove sono stati convocati i vertici della società.

ENTE FEDERALE - Ma a finire sotto accusa è anche la Us Minerals Management Service, l'agenzia federale che regola le trivellazioni off-shore: secondo documenti citati dal Washington Post avrebbe ignorato a più riprese gli avvertimenti sui rischi ambientali nel Golfo del Messico lanciati dai consulenti scientifici del governo. Alcuni funzionari avrebbero aggirato alcune procedure e falsificato documentazioni pur di rispettare le scadenze federali per la concessione delle licenze e riscuotere gli incentivi, sia sotto l'amministrazione Bush che quella Obama. Una vicenda per cui il presidente Obama «è fuori di sé dalla rabbia» con la Bp e con l'agenzia federale, ha detto il consigliere della Casa Bianca David Axelrod. Quando Obama ha appreso dell'"inciucio", ha aggiunto, «ha proferito parole inadatte a un'agenzia di stampa per famiglie. La sua rabbia e la frustrazione per i tentativi di insabbiare il livello del danno sono grandi».

RUSSIA - Il presidente russo Dmitry Medvedev ha espresso preoccupazione sulla stessa sopravvivenza della British Petroleum, che estrae in Russia una quarto della sua produzione. «Nessuno può sapere cosa accadrà nel Golfo del Messico. Ma non ci sono neanche certezze a cosa potrà accadere alla società» ha dichiarato durante un incontro con degli ecologisti, sottolineando che «la natura della responsabilità è tale che può distruggere chiunque».

 

 

Francia: Decine Di Migliaia In Piazza Contro Riforma Pensioni
giovedì, 27 maggio 2010 17:30 PARIGI
(AGI) - Parigi, 27 mag. - Decine di migliaia di francesi sono scesi in piazza per protestare contro la riforma previdenziale voluta da Nicolas Sarkozy, che prevede l'innalzamento dell'eta' pensionabile. I sindacati, che hanno indetto la protesta, si aspettavano una partecipazione piu' alta, ma si difendono sostenendo che questo e' solo un inizio.

 

 

Wsj, Bofa e Citigroup nascosero debito
giovedì, 27 maggio 2010 17:39 NEW YORK
(ANSA) - NEW YORK 27 MAG - Bank of America (NYSE: IKJ - notizie) e Citigroup (NYSE: C - notizie) hanno nascosto agli investitori 'in modo non corretto' mld di dlr di debito, scrive il Wall Street Journal. Il Wsj cita recenti documenti trasmessi alle autorita', nei quali le due banche hanno reso noto che nell'arco degli ultimi tre anni hanno 'erroneamente classificato' alcune operazioni 'repo' (pronti contro termine) invece che come prestiti. Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) - ricorda il giornale - avrebbe utilizzato un procedimento analogo per oscurare il livello di rischio.

 

 

Le borse europee prendono il volo
I principali listini azionari europei hanno preso oggi il volo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato il 3,1%, il DAX a Francoforte il 3,1%, il FTSE MIB a Milano il 4,5%, il CAC40 il 3,4% e lo SMI a Zurigo 2,2%. Le autorità finanziarie della Cina hanno smentito categoricamente le voci di stampa secondo cui potrebbero ridurre la loro esposizione sulle obbligazioni dei paesi europei più a rischio. Secondo l'istituzione che gestisce le riserve in valuta della Cina la zona euro resterebbe una delle più importanti aree d'investimento. Le indicazioni arrivate da Pechino hanno fatto aumentare la fiducia degli investitori nel superamento della crisi del debito sovrano, sulle borse si è scatenata una pioggia di acquisti. Una parte del mercato crede che le recenti perdite siano state eccessive e che il peggio possa essere già passato.
Tra gli assicurativi, i cui portafogli sono pieni di obbligazioni statali, Allianz (DE0008404005) ha guadagnato il 4,1%, Aviva (GB0002162385) il 7,1%, AXA (FR0000120628) il 6,4% e Swiss Re (CH0012332372) il 4,5%. Prudential (GB0007099541) ha chiuso in rialzo del 6,8%. Secondo quanto riporta il "Times" alcuni importanti azionisti dell'impresa assicurativa britannica sarebbero contro l'acquisizione delle attività di AIG (US0268741073) in Asia.
Nel settore bancario Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha guadagnato il 5,6%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 4,6%, Société Générale (FR0000130809) il 7,4%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 7%, BBVA (ES0113211835) il 3,7% e UBS (CH0024899483) il 3%.
BP (GB0007980591) ha chiuso in rialzo del 5,9%. L'operazione "Top Kill" per chiudere definitivamente la falla che ha causato la catastrofe naturale nel Golfo del Messico ha avuto successo. Tra gli altri titoli petroliferi Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) ha guadagnato il 3%, Eni (IT0003132476) il 3,6% e Total (FR0000120271) il 5,1%. Il prezzo del petrolio ha sfiorato nel pomeriggio a New York quota $74.
Portugal Telecom (PTPTC0AM0009) ha guadagnato l'8,2%. Secondo delle voci di stampa il miliardario messicano Carlos Slim potrebbe acquistare una quota dell'operatore telefonico portoghese.
Man Group (GB00B16BRD58) ha chiuso in rialzo del 10,7%. L'utile prima delle tasse del primo fornitore al mondo di hedge funds è calato lo scorso esercizio a $541 milioni. Gli analisti avevano atteso $538 milioni.
Vivendi (FR0000127771) ha guadagnato il 3,9%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo del conglomerato a "Buy".
Redazione Borsainside 18:34

 

 

Banche: Ue, cala ricorso garanzie Stato
giovedì, 27 maggio 2010 18:57 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 27 MAG - Ritorna gradualmente alla normalita' la situazione del finanziamento del settore bancario europeo. La crisi finanziaria causata dal fallimento della Lehman Brother aveva infatti spinto ha spinto i governi a varare piano di aiuti e garanzie pubbliche per sostenere il settore. 'Ci sono indicatori incoraggianti -dice il commissario Ue Almunia- Il settore bancario sta tornando alle normali condizioni di mercato per quanto riguarda le forme di finanziamento'.

 

 

Manovra: Economist, persa occasione
giovedì, 27 maggio 2010 19:22 LONDRA
(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Con questa manovra il governo italiano 'ha ancora una volta perso l'occasione' di rilanciare l'economia. Lo scrive The Economist.Per il settimanale britannico 'nessuno sa quanto sarà recuperato con l'azione di repressione dell'evasione fiscale o l'ennesimo condono'. Secondo il giornale 'il governo ha perso l'occasione di usare la finanziaria per stimolare la produttività, che avrebbe significato sfidare i radicati poteri economici che sono gran parte del sostegno a Berlusconi'.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Chiusura positiva, volano Mosca e Budapest
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso anche oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca il 4,1% a 1.358,60 punti. I volumi di scambio sono aumentati notevolmente rispetto a ieri e sono stati alti. Nel settore energetico LUKoil (RU0009024277) ha guadagnato il 7,2%, Rosneft (RU000A0J2Q06) l'8,9% e Gazprom (RU0007661625) il 3,1%. Il prezzo del petrolio ha sfiorato nel pomeriggio a New York quota $74. Norilsk Nickel (RU0007288411) ha chiuso in rialzo del 4%. I prezzi dei metalli di base hanno registrato oggi a Londra un rally. Tra gli altri titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha guadagnato il 6% e RusHydro (RU000A0JPKH7) il 6,9%. Raspadskaya (RU000A0B90N8) ha perso il 3,9%. Il maggiore azionista del produttore di carbone ha annunciato che voterà nell'assemble generale contro il pagamento di un dividendo per il 2009.
Il BUX a Budapest ha guadagnato il 5,3% a 21,978.74 punti. MOL (HU0000068952) ha beneficiato del forte aumento del prezzo del petrolio ed ha chiuso in rialzo del 9,3%. Tra le altre blue chips ungheresi OTP Bank (HU0000061726) ha guadagnato il 6,3%, Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,8% e Magyar Telekom (HU0000016522) il 3%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,9% a 1.145,3 punti. I titoli dei produttori di materie prime hanno guidato la lista dei rialzi. NWR (NL0006282204) ha guadagnato il 3,5% e Unipetrol (CZ0009091500) il 3,7%. Tra i bancari Erste Group Bank (AT0000652011) ha chiuso in rialzo dell'1,3% e Komercni Banka (CZ0008019106) dello 0,9%. Dopo l'eccezionale balzo di ieri CETV (BMG200452024) ha perso il 2,7%. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha guadagnato lo 0,5%. Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) ha chiuso in calo dello 0,6%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato l'1% a 40.956,19 punti. Anche nella capitale polacca hanno brillato i titoli dei produttori di materie prime. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha guadagnato il 2,8%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 2,5% e Lotos (PLLOTOS00025) il 3,9%. I bancari hanno chiuso contrastati. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato il 2,3% e BZW Bank (PLBZ00000044) il 3,1%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha chiuso stabile, BRE Bank (PLBRE0000012) ha perso lo 0,3%.
Redazione Borsainside 20:16

 

 

Ocse: no segreto bancario su dati fisco
giovedì, 27 maggio 2010 - 20:29
(ANSA) - PARIGI, 27 MAG - Stop al segreto bancario nello scambio di informazioni fiscali: i Paesi dell'Ocse e del Consiglio d'Europa firmeranno un protocollo. E' una delle novita' che arriveranno dal vertice interministeriale dell'Ocse, che mette a segno un altro tassello nella lotta all'evasione ed elusione fiscale internazionale. Ad annunciarle e' Silvio Berlusconi, presidente di turno del vertice. 'E' urgente e importantissimo che gli Stati si dotino di regole', ha detto, parlando di 'situazione inaccettabile'.

 

 

Le borse di San Paolo e Città del Messico chiudono in forte crescita
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato il 3,2% a 62.091,77 punti. Le autorità finanziarie della Cina hanno smentito categoricamente le voci di stampa secondo cui potrebbero ridurre le loro posizioni in titoli di stato europei. La notizia ha fatto riaumentare la tendenza al rischio sulle borse internazionali. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in rialzo del 2,8%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri al NYMEX il 4,3%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato il 6,3%. I metalli di base si sono apprezzati ieri fortemente sia a Londra che a New York. Nel settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha guadagnato il 5,4%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 5,4% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 4,1%. Tra i titoli delle imprese che dipendono dalla domanda domestica PDG Realty (BRPDGRACNOR8), il secondo costruttore edile brasiliano, ha guadagnato il 6,7%, Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6), la maggiore catena discout del Brasile, il 4,9%. Il tasso di disoccupazione è calato ad aprile in Brasile dal 7,6% al 7,3%. Gli economisti avevano atteso un calo al 7,5%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo del 2,3% a 32.056,16 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l'1,5%, Cemex (MXP225611567) il 3,1%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 4,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,4%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato il 5,6%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,7%, il General a Lima il 2,1% e l'IBVC a Caracas lo 0,1%. Il Colcap a Bogotà ha perso lo 0,3%.
Redazione Borsainside 00:50

 

 

 
  Giovedì 27 Maggio 2010 ..... Giovedì 27 Maggio 2010 ..... Giovedì 27 Maggio 2010  
       
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ASIA - Edizione Hong Kong
  USA - Edizione New York   EUROPA - Edizione Bruxelles .....
 

 

 

WALL STREET: Futures confermano rialzi dopo datI

Pubblicato il 27 maggio 2010 | Ora 15:00 - WSI
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Quando manca mezz'ora all'avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano in territorio positivo, (vedi quotazioni a fondo pagina), il che lascia prevedere un avvio in buon rialzo per la borsa americana.

I contratti sono arretrati dai massimi di seduta sulla scia della presentazione delle cifre macro, ma continuano a scambiare con una certa solidita' dopo la pubblicazione degli ultimi dati macro. Il Prodotto Interno Lordo del primo trimestre e' cresciuto del 3% nel primo trimestre, secondo i dati rivisti. Si tratta di una cifra inferiore all'incremento del 3.2% riportato in precedenza. E' anche sotto la crescita del 3.3% che si aspettavano gli economisti.

Nel frattempo le richieste di sussidio settimanali sono scese di 14 mila unita' a 460.000, ma il dato risulta leggermente piu' alto di quello atteso in media dagli analisti, che scommettevano su un risultato di 455.000. Le richieste di sussidido continuativo sono scese da 4.66 milioni a 4.61 milioni, sostanzialmente in linea con le stime.


Gli operatori sembrano inseguire dunque i rimbalzi in atto nelle piazze del Vecchio Continente, all'indomani di una seduta che a Wall Street e' stata compromessa dalle vendite sul finale. Ad appesantire i listini erano state le voci della vendita di eurobond della Cina. Pronta e' arrivata la smentita dell'agenzia di Pechino che gestisce le riserve monetarie del Paese, che ha definito i rumour privi di fondamento.

La smentita ha fatto bene anche all'l'euro, che recupera sui mercati valutari, ma non prima di aver sfiorato nuovamente i minimi degli ultimi quattro anni, durante le contrattazioni di questa notte in Asia.

Nel frattempo in una intervista a Bloomberg Barton Biggs, gestore dell'hedge fund newyorchese Traxis Partners LP, ha detto di ritenere che i mercati azionari Usa si trovano al momento in una condizione di ipervenduto: per questo motivo, a suo avviso, è possibile aspettarsi un rally nell'arco dei prossimi giorni.


I rialzi dell'euro e delle borse europee inducono dunque gli operatori, in uno scenario sempre più incerto, a rimanere in uno stato di allerta. Allo stesso tempo, però, la tensione si allenta rispetto alle ultime ore, grazie alle rassicurazioni che sono arrivate da Pechino: nel rispondere alle indiscrezioni che sono state riportate dal Financial Times, e che hanno messo sotto pressione nel finale Wall Street , Pechino ha precisato infatti che non modificherà il proprio portafoglio per quanto riguarda i titoli di Stato europei, nè tantomeno si disferà delle riserve valutarie in euro.

Le autorità cinesi, insomma, hanno smentito i vari rumors di stampa che stavano insistentemente circolando in questi ultimi giorni. Secondo il quotidiano londinese Financial Times, lo State Administration of Foreign Exchange, istituto che gestisce le riserve in valuta del paese, avrebbe infatti espresso timori circa la propria esposizione sui titoli di stato dei paesi europei più a rischio default come Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cosiddetti PIIGS.

Il colosso asiatico, ha scritto il Financial Times, starebbe considerando l'eventualità di cominciare a vendere sul mercato parte di tali bond, che secondo i rumors che hanno iniziato immediatamente a circolare ammonterebbero a circa 630 mld di dollari. Ma la smentita è giunta direttamente dalla Banca Centrale cinese, che in una nota ha liquidato tutti i rumors affermando che la Cina ha sempre sostenuto il processo di integrazione europea approvando le misure per salvaguardare la stabilità finanziaria varate da Ue e Fondo Monetario Internazionale.

Nella nota si legge inoltre che il governo ha fiducia nella capacità della Zona Euro di superare l'attuale momento di difficoltà. L'Istituto Centrale ha poi precisato che continuerà ad investire e diversificare il proprio portafoglio, anche per quanto riguarda le riserve valutarie definite "uno dei mercati di investimento più importante.

Sia i mercati azionari che l'euro, tirano dunque un sospiro di sollievo e al momento brindano alle rassicurazioni cinesi. Certo il quadro rimane preoccupante, se si guarda per esempio alle indicazioni che arrivano dai mercati dei bond: il prezzo titolo di Stato Usa a 30 anni si trova infatti a soli 3 punti base dal toccare livelli record mentre il rendimento sul Treasury a cinque anni e' a quota 1.94% dopo aver raggiunto la punta di 2.60% in aprile. E la situazione è tale che Jeremy Grantham, noto gestore, ieri a New York in una riunione riservata di manager di hedge funds ha definito i bond Usa "grottescamente sopravvalutati".

Per non parlare poi delle vendite di titoli obbligazionari societari, che sono destinate a registrare il peggiore mese degli ultimi 10 anni, mentre i rendimenti relativi stanno crescendo ad un ritmo che non si vedeva dai tempi del crash di Lehman Brothers. Ma la smentita cinese riesce almeno a smorzare l'effetto negativo della continua carrellata di notizie no.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con consegna luglio segnano un +$1.55 attestandosi a quota $73.06 al barile (+2.17%). Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2244 (+0.51%). L'oro ha segnato un -$5.80 attestandosi a $1209.50. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.270% dal 3.218% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 avanza di 20.80 punti (+1.96%) a quota 1082.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna un rialzo di 34.75 punti (+1.94%) a quota 1826.25.

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in salita di 155 punti (+1.56%) a quota 10076.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: Rally grazie alla Cina. Nessun assist dal fronte macro

Pubblicato il 27 maggio 2010 | Ora 17:04 - WSI
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Nonostante gli indicatori macroeconomici siano risultati imperfetti, il mercato a stelle e strisce rimane in buon rialzo, con gli indici che mettono a segno aumenti superiori al 2%. Il Dow Jones avanza del 2.19% a quota 10192, il Nasdaq del 2.78% a 2256 punti, mentre l'S&P 500 del 2.44% a 1094.

Il tono positivo fa eco ai balzi visti nelle Borse europee dopo che la Cina ha smentito di volersi liberare di eurobond. Il voto di confidenza di Pechino ha aiutato anche l'euro, che ha risalito la china dopo essersi avvicinato ieri ai minimi di quattro anni sul dollaro. Ieri il Dow aveva chiuso sotto quota 10000 per la prima volta da febbraio.

Ma oggi la negativita' e' dimenticata, grazie alle rassicurazioni che sono arrivate da Pechino: nel rispondere alle indiscrezioni che sono state riportate dal Financial Times, e che hanno messo sotto pressione nel finale Wall Street , Pechino ha precisato infatti che non modificherà il proprio portafoglio per quanto riguarda i titoli di Stato europei, nè tantomeno si disferà delle riserve valutarie in euro.

Il sentiment positivo e' sulla falsa riga di quanto sta avvenendo nelle piazze del Vecchio Continente, all'indomani di una seduta che a Wall Street e' stata compromessa dalle vendite improvvise sul finale. Ad appesantire i listini erano state le voci della vendita di eurobond da parte della Cina. Pronta e' arrivata la smentita dell'agenzia di Pechino che gestisce le riserve monetarie del Paese, che ha definito i rumour privi di fondamento.

Le parole rassicuranti hanno avuto un effetto placebo anche sull'l'euro, che recupera sui mercati valutari, ma non prima di aver sfiorato nuovamente i minimi degli ultimi quattro anni, durante le contrattazioni di questa notte in Asia.

Nel frattempo in un'intervista a Bloomberg Barton Biggs, gestore dell'hedge fund newyorchese Traxis Partners LP, ha detto di ritenere che i mercati azionari Usa si trovano al momento in una condizione di ipervenduto: per questo motivo, a suo avviso, è possibile aspettarsi un rally nell'arco dei prossimi giorni.

Le autorità cinesi, insomma, hanno smentito i vari rumors che stavano insistentemente circolando in questi ultimi giorni. Secondo il quotidiano londinese Financial Times, lo State Administration of Foreign Exchange, istituto che gestisce le riserve in valuta del paese, avrebbe infatti espresso timori circa la propria esposizione sui titoli di stato dei paesi europei più a rischio default come Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cosiddetti PIIGS.

Il colosso asiatico, ha scritto il Financial Times, starebbe considerando l'eventualità di cominciare a vendere sul mercato parte di tali bond, che secondo i rumors che hanno iniziato immediatamente a circolare ammonterebbero a circa 630 mld di dollari. Ma la smentita è giunta direttamente dalla Banca Centrale cinese, che in una nota ha liquidato tutti i rumors affermando che la Cina ha sempre sostenuto il processo di integrazione europea approvando le misure per salvaguardare la stabilità finanziaria varate da Ue e Fondo Monetario Internazionale.

Nella nota si legge inoltre che il governo ha fiducia nella capacità della Zona Euro di superare l'attuale momento di difficoltà. L'Istituto Centrale ha poi precisato che continuerà ad investire e diversificare il proprio portafoglio, anche per quanto riguarda le riserve valutarie definite "uno dei mercati di investimento più importante.

Gli indici Usa hanno continuato a scambiare in ottimo rialzo anche dopo la pubblicazione degli ultimi dati macro. Il PIL del primo trimestre e' cresciuto del 3% nel primo trimestre, secondo i dati rivisti. Si tratta di una cifra inferiore all'incremento del 3.2% riportato in precedenza. E' anche sotto la crescita del 3.3% che si aspettavano gli economisti.

Nel frattempo le richieste di sussidio di disoccupazione settimanali sono scese di 14 mila unita' a 460.000, ma il dato risulta leggermente piu' alto di quello atteso in media dagli analisti, che scommettevano su un risultato di 455.000. Le richieste continuative sono scese da 4.66 milioni a 4.61 milioni, sostanzialmente in linea con le stime.

Sia i mercati azionari che l'euro, tirano dunque un sospiro di sollievo e al momento brindano alle rassicurazioni cinesi. Certo il quadro rimane preoccupante, se si guarda per esempio alle indicazioni che arrivano dai mercati dei bond: il prezzo titolo di Stato Usa a 30 anni si trova infatti a soli 3 punti base dal toccare livelli record mentre il rendimento sul Treasury a cinque anni e' a quota 1.94% dopo aver raggiunto la punta di 2.60% in aprile. E la situazione è tale che Jeremy Grantham, noto gestore, ieri a New York in una riunione riservata di manager di hedge funds ha definito i bond Usa "grottescamente sopravvalutati".

Per non parlare poi delle vendite di titoli obbligazionari societari, che sono destinate a registrare il peggiore mese degli ultimi 10 anni, mentre i rendimenti relativi stanno crescendo ad un ritmo che non si vedeva dai tempi del crash di Lehman Brothers. Ma la smentita cinese riesce almeno a smorzare l'effetto negativo della continua carrellata di notizie no.

Sul fronte dei conti societari, l'operatore di grandi magazzini Costco Wholesale ha riportato un balzo dei profitti del 46% nel terzo trimestre fiscale. I 68 cents per azione sono superiori ai 66 stimati dagli analisti. I titoli accelerano di quasi il 3%.

Notizie societarie positive anche per l'azienda del lusso Tiffany, che ha registrato profitti piu' che raddoppiati rispetto all'anno scorso. La societa' ha inoltre rivisto al rialzo l'outlook, notizia che ha spinto al rialzo di oltre il 3% i titoli.

Si riscatta Microsoft il giorno dopo aver saputo di aver peso il posto di societa' a maggiore capitalizzazione nel comparto tecnologico a discapito di Apple. Microsoft guadagna quasi il 3%. BP da parte sua accelera del 6% dopo i
commenti positivi degli analisti, secondo cui per quanto riguarda l'impatto del disastro della marea nera sono piu' le potenzialita' al rialzo che i rischi al ribasso.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con consegna luglio segnano un +$1.34 attestandosi a quota $72.85 al barile (+1.87%). Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2213 (+0.21%). L'oro ha segnato un -$0.60 attestandosi a $1214.70. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.300% dal 3.218% di ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: rimbalza con un bel +3%, ma deve dire grazie alla Cina

Pubblicato il 27 maggio 2010 | Ora 22:00 - WSI
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Con un'ulteriore accelerazione nell'ultima ora di contrattazione gli indici di Borsa americani sono riusciti a mettere a segno rialzi dell'ordine del 3%. Ora il Dow e' a soli due punti percentuali di distanza da un importante traguardo: tornare in attivo nel 2010, mentre il bilancio del Nasdaq dall'inizio dell'anno e' diventato positivo.

Il mercato a stelle e strisce e l'euro hanno cosi' interrotto una serie negaiva che durava da tre sedute, favoriti dalle notizie provenienti dalla Cina la quale ha promesso di rimanere un investitore a lungo termine in Europa. Tale annuncio ha allontanato i timori di un aggravamento della crisi del debito sovrano.

Il paniere delle blue chip ha chiuso in rialzo del 2.85% in area 10259.06, mentre l'S&P500 del 3.3% a 1103.14 punti. Ha fatto ancora meglio il Nasdaq, che si e' reso protagonista di un +3.73%, balzo che gli ha permesso di raggiungere quota 2277.68. Tutti e 10 i settori dell'S&P hanno chiuso in verde brillante.

Le dichiarazioni di Pechino non hanno avuto un impatto solo sull'azionario e il valutario: le materie prime hanno fatto un balzo e i prezzi dei titoli di Stato sono calati.

La Cina non solo ha smentito le voci secondo cui avrebbe intenzione di liberarsi di eurobond di sua proprieta', ma si e' detta pronta ad investire in Europa nonostante la crisi del debito sovrano.

Cosi' il mercato americano ha potuto mettere da parte le notizie non entusiasmanti giunte dal fronte macro. La crescita dell'economia americana ha registrato un'espansione del 3% nel primo trimestre: un dato inferiore alle attese e alla lettura precedente. In tempi migliori un dato del genere sarebbe da interpretare come un ottimo risultato, ma non va dimenticato che gli Stati Uniti vengono dalla recessione piu' grave dagli anni '30.

Il numero di disoccupati intanto, pur essendo calato la settimana scorsa, rimane su livelli ancora elevati, insufficienti a sostenere la ripresa dell'economia. Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono diminuite di 14.000 unita', ma la cifra di 460.000 e' risultata piu' alta delle 455.000 domande previste.

All'interno della sfera societaria, l'operatore di grandi magazzini Costco Wholesale ha riportato un balzo dei profitti del 46% nel terzo trimestre fiscale. I 68 cents per azione sono superiori ai 66 stimati dagli analisti.

Notizie positive anche per l'azienda del lusso Tiffany, che ha registrato profitti piu' che raddoppiati rispetto all'anno scorso. La societa' ha inoltre rivisto al rialzo l'outlook, notizia che ha spinto al rialzo i titoli.

Si riscatta Microsoft il giorno dopo aver saputo di aver perso il posto di societa' a maggiore capitalizzazione nel comparto tecnologico a discapito di Apple. BP da parte sua accelera dopo i commenti positivi degli analisti, secondo cui per quanto riguarda l'impatto del disastro della marea nera sono piu' le potenzialita' al rialzo che i rischi al ribasso.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con consegna luglio segnano un +$3.04 attestandosi a quota $74.55 al barile (+4.25%). Sul valutario la moneta unica viaggia in buon rialzo sul dollaro a $1.2354 (+1.46%). L'oro ha segnato un -$1.50 attestandosi a $1211.90. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3380%, in rialzo di 12 punti base dal 3.218% di mercoledi'.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

 

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