PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 28 Maggio 2010

PARTE  2

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La massa monetaria Usa sta crollando come accadde durante la Grande Depressione. E Obama....
Pubblicato il 28 maggio 2010 07:38 NEW YORK
Fonte: WSI - The Telegraph.
(WSI) – La massa monetaria M3 degli Stati Uniti si sta flettendo ad un ritmo cosi' sostenuto che e' arrivata a toccare i livelli visti l'ultima volta durante i cali accusati dal 1929 al 1933. Questo nonostante i tassi di interesse Usa vicini allo zero e nonostante il maggiore blitz fiscale della storia del Paese.
Le cifre, che comprendono un'ampia gamma di conti bancari e sono monitorate dagli esperti europei e britannici di politiche monetarie in cerca di segnali allarmanti circa la direzione che l'economia degli Stati Uniti sta prendendo con un anno di anticipo, parlano chiaro: la flessione e' iniziata la scorsa estate. Il ritmo, con il tempo, ha poi subito un'accelerazione.
Lo stock monetario e' sceso da 14.200 miliardi dollari a 13.900 miliardi dollari da febbraio ad aprile, pari a un tasso annuo di contrazione del 9.6%. Il patrimonio dei fondi istituzionali del mercato monetario e' sceso ad un tasso del 37%, la punta piu' acuta mai toccata. La cattiva notizia e' che siamo tornati al 1931. La buona notizia e' che non siamo ancora al 1933.
"E' spaventoso", ha dichiarato il professor Tim Congdon di International Monetary Research. "Il crollo della massa M3 non ha precedenti dai tempi della Grande Depressione. Il motivo dominante alla base della contrazione e' che le autorita' di tutto il mondo stanno facendo pressione sulle banche perche' raccolgano altro capitale dal mercato e perche' riducano le loro attivita' di rischio. Per questo motivo l'economia degli Stati Uniti non si sta riprendendo come sperato", ha detto.
Le autorita' statunitensi hanno da offrire una spiegazione completamente diversa per giustificare il fallimento delle misure di stimolo e stanno ancora optando per altre massicce dosi di spesa keynesiana, nonostante gli avvertimenti del FMI sul debito pubblico lordo degli Stati Uniti, che si prevede raggiungera' il 97% del PIL il prossimo anno e il 110% entro il 2015.
Larry Summers, principale consigliere economico del presidente Barack Obama, ha chiesto al Congresso di "stringere i denti" e di approvare un nuovo stimolo fiscale da $200 miliardi per mantenere l'economia sui binari della crescita. "Siamo a corto di quasi 8 milioni di posti di lavoro. Per milioni di americani e' ancora emergenza economica".
David Rosenberg di Gluskin Sheff ha fatto notare che la Casa Bianca sembra aver invertito rotta solo poche settimane dopo che Obama ha promesso di fare rientrare l'enorme deficit di bilancio di $1.500 miliardi (9.4% del PIL) quest'anno e ha istituito una commissione per indirizzare tali tagli. "Sono iniziative inaccettabili. Il governo degli Stati Uniti ha una paura da morire di cadere in una recessione a doppia V", ha detto.
La richiesta della Casa Bianca equivale ad una tacita ammissione di impotenza, nella constatazione che l'economia sta gia' perdendo spinta. La ripresa potrebbe congelarsi alla fine di quest'anno, con il pacchetto originale di misure di rilancio da $800 miliardi che incomincia a svanire.
Summers ha sottolineato che la crisi della zona euro ha acceso i riflettori sui pericoli della spirale del debito pubblico, aggiungendo che le spese pubbliche "facili" non hanno fatto che rimandare il giorno della resa dei conti e lasciano gli Stati Uniti in balia dei creditori esteri. In definitiva, "fallimento genera fallimento", nella politica fiscale.
Congdon ha detto che i rischi che la politica dell'amministrazione Obama comporta sono quelli di ripetere gli errori strategici del Giappone, che ha spinto il debito a livelli pericolosamente alti con una spinta fiscale dopo l'altra, durante il decennio battezzato "Lost Decade".
"La politica fiscale non funziona - ha proseguito Congdon - gli Stati Uniti hanno appena provato il piu' grande esperimento fiscale della storia ed hanno fallito. Cio' che conta e' la quantita' di denaro. Se la Fed non agisce, una recessione a doppia V diventera' una certezza".
Bernanke invece ormai non da' piu' peso ai dati sulla massa monetaria M3. La banca centrale ha smesso di pubblicare le cifre cinque anni fa, considerandole un elemento troppo erratico per poter essere considerato utile.
Ma questo potrebbe rivelarsi un errore capitale, dal momento che la crescita a due cifre dell'M3 durante la bolla immobiliare Usa ha offerto un chiaro segnale di allarme di quanto la situazione fosse fuori controllo. L'improvviso rallentamento dello stock monetario tra l'inizio e la meta' del 2008 - proprio quando la Fed iniziava a discutere di una eventuale cambio di politica monetaria - ha fatto suonare un secondo campanello d'allarme, indicando che l'economia stava per rimanere impantanata in una fase di recessione.
Anche Paul Ashworth di Capital Economics ha detto che la contrazione della massa M3 e' preoccupante, precisando che indica un crescente rischio di deflazione. "L'inflazione core e' già la piu' bassa dal 1966, quindi non abbiamo molto margine di errore. La deflazione diventa una minaccia se si protrae abbastanza a lungo da diventare radicata".
Tuttavia, Ashworth ha messo in guardia contro un'interpretazione meccanica delle cifre dell'offerta di moneta. "Si potrebbe anche sostenere che l'M3 e' in calo perche' la gente ha prelevato i soldi dai propri conti bancari per reinvestirli in azioni, investimenti immobiliari o altre attivita'".
Gli eventi presto ci diranno se questa contrazione e' benigna o maligna. Una cosa e' certa: e' sicuramente impressionante.

 

 

Giappone: alto rischio deflazione
venerdì, 28 maggio 2010 07:44 TOKYO
(ANSA)- TOKYO, 28 MAG - I prezzi al consumo 'core' in Giappone, al netto di componenti volatili come i cibi freschi,hanno ceduto l'1,5% ad aprile. Hanno segnato cosi' il 14/mo mese di fila al ribasso ed e' alto il rischio deflazione. Intanto la disoccupazione e' salita al 5,1% in aprile, con un rialzo dello 0,1% rispetto a marzo. Il numero dei senza lavoro e' a quota 3,56 milioni,in progresso di 100.000 unita' rispetto a 12 mesi fa.

 

 

Borsa di Tokyo positiva, ancora bene gli esportatori
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,3% a 9.762,98 punti e il Topix l'1% a 878,52 punti. Le autorità finanziarie della Cina hanno smentito categoricamente le voci di stampa secondo cui potrebbero ridurre i loro investimenti nella zona euro. La notizia ha fatto riaumentare la tendenza al rischio sulle borse internazionali. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha guadagnato lo 0,8%, Canon (JP3242800005) l'1,6%, Panasonic (JP3866800000) l'1,7% e Sony (JP3435000009) l'1,8%. Lo yen si è indebolito oggi ulteriormente sia rispetto all'euro che al dollaro.
Tra i petroliferi Cosmo Oil (JP3298600002) ha guadagnato il 2,8% e Inpex (JP3294430008) il 4,2%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 4,3%.
Mitsui Mining & Smelting (JP3888400003) ha guadagnato il 4,4%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo dell'impresa mineraria giapponese da "Neutral" a "Buy".
Redazione Borsainside 08:31

 

 

Dopo rassicurazioni Pechino euro oltre 1,23 usd, ma in stand by
Pubblicato il 28 maggio 2010 08:43 BRUXELLES
Fonte: AGI-TELEBORSA
Il prezzo dell'euro apre sopra quota 1,23 dollari sui mercati del Vecchio Continente.
La moneta europea passa di mano a 1,2354 dollari, dopo essere salita quasi a quota 1,24 dollari nella precedente sessione, dopo la smentita di Pechino che ha negato un suo disimpegno dagli investimenti in euro.
In ripresa l'euro/yen a 112,80 e dollaro/yen a 91,30.
Il recupero della valuta Ue, successivo alle rassicurazioni di Pechino, ha avuto un nuovo effetto positivo sui listini azionari.
La Borsa di Tokyo si è mossa infatti ancora in rialzo assieme al resto dell'Asia, beneficiando di un clima più disteso sulle piazze finanziarie mondiali, che hanno ignorato anche il dato sul PIL americano del primo trimestre, pubblicato ieri, che è stato rivisto al ribasso al 3%.
Messi da parte anche i dati in chiaroscuro giapponesi, che vedono un'inflazione in leggera accelerazione ed una disoccupazione in aumento.
L'indice Nikkei ha terminato in rialzo dell'1,32% a 9766,64 punti, mentre il Topix ha guadagnato l'1,04% a 878,95 punti. Tra le altre piazze asiatiche, Seul ha archiviato la sessione in progresso dello 0,87% a 1621,48 punti, mentre Taiwan ha segnato un incremento dello 0,72% a 7295,32 punti.
Ora però l'euro versa in una condizione di stand by, dunque di maggiore stabilità dopo i rialzi delle ultime ore.
A incidere sul cambio euro dollaro nella giornata di oggi saranno alcuni spunti sul fronte macroeconomico, che arriveranno soprattutto dagli Stati Uniti, dove verranno diffuse le statistiche sui redditi e consumi familiari, sul PMI di Chicago e sull'indice di Fiducia del Michigan.

 

 

 

Le stock option dorate dei tempi di crisi, ecco i ceo Usa più fortunati
Pubblicato il 28 maggio 2010 | Ora 10:34
Fonte: WSI
Nel pieno della crisi del credito che si è abbattuta sulle economie mondiali nel 2009, non tutti in realtà hanno pianto miseria. E sicuramente non hanno pianto miseria loro, i ceo della Corporate America, che pure hanno dovuto pensare al modo di salvare le società che loro stessi stavano gestendo in quel periodo tra i più bui della storia.
Anzi, in realtà proprio da quella crisi, alcuni tra i più importanti amministratori delegati degli Stati Uniti hanno tratto anche profitti. Nel vero senso della parola.
Stando a quanto riportato da Cnnmoney - che fa riferimento a un'analisi stilata da Equilar - a guadagnare sono stati soprattutto quegli ad che nel 2009 hanno ricevuto le ben note stock options: opzioni su azioni, che in quei mesi drammatici si attestavano a valori bassissimi ma che da allora hanno decisamente puntato verso l'alto.
Chi sono i fortunati? La classifica contiene 20 nomi ben conosciuti di amministratori delegati americani.
La palma della vittoria va sicuramente a lui, Alan R. Mulally, numero uno di Ford Motor, la ben nota società automobilistica che nel 2009 non se la passava di certo bene.
Ebbene, Mulally ha ricevuto 5 milioni di opzioni a un prezzo strike di 1,96 dollari. Ora, con il valore attuale del titolo Ford, pari a 11,26 dollari, il ceo è arrivato a guadagnare 46,5 milioni di dollari.
La lista dei fortunati vede poi al secondo posto Gregory B. Maffei, ceo di Liberty Media, che ha guadagnato 45,5 milioni di dollari grazie alle 10,9 milioni di stock options conferite; e al terzo, a ruota, c'è Kenneth I. Chenault, di American Express, con 27,7 milioni di dollari guadagnati.
Di fatto, Chenault ricevette il 29 gennaio del 2009 1,2 milioni di opzioni a un prezzo strike di 16,71 dollari, contro l'attuale prezzo del titolo di 39,82 dollari.
Andando ancora avanti ecco il numero uno di un'altra società finanziaria, Richard D. Fairbank, ceo di Capital One Financial, che (al quinto posto) sempre il 29 gennaio del 2009 ricevette 970.403 opzioni, a un prezzo strike di 18,28 dollari, contro il prezzo attuale di 41,81 dollari. E che ha guadagnato da allora 22,8 milioni di dollari.
Ancora un altro "grande capo" di una società finanziaria si trova al sesto posto: è James E. Rohr, di Pnc Financial Services, che il 12 febbraio del 2009 ricevette 690.400 opzioni a un prezzo strike di 31,07 dollari.
Ora il titolo vale 62,76 dollari. Rohr ha fatto così profitti per 21,9 milioni di dollari.
E la classifica continua, illustrando i guadagni anche di altri grandi ceo, come il numero uno di Time Warner Cable (13,1 milioni di dollari guadagnati) Glenn A. Britt, al 12esimo posto, ben più fortunato dell'amministratore delegato della stessa Time Warner, Jeffrey L. Bewkes, che ha incassato "solo" 10 milioni di dollari, confermandosi al 17esimo posto; e come il ceo di Caterpillar James W. Owens, al nono posto, che con 19,1 milioni di dollari ha superato il collega David M. Cote, ad di Honeywell International, al 13esimo posto, con 13 milioni di dollari.
Tutti nomi altisonanti di società altrettanto famose in tutto il mondo. E tutti nomi di dirigenti che alla fine, sono riusciti a rimanere a galla. Portandosi a casa anche un po' di soldini.
 

 

 

Ocse: Approvato Documento Su 'Correttezza, Integrita', Trasparenza'
venerdì, 28 maggio 2010 12:06 PARIGI
(ASCA) - Parigi, 28 mag - L'OCSE, sotto la presidenza italiana di Giulio Tremonti, ha oggi approvato nella sessione conclusiva dei lavori della riunione ''ministeriale'' cominciata ieri, il Protocollo su ''Correttezza, integrita' e trasparenza''. Si tratta di 10 principi attraverso i quali si definiscono standard comuni di crescita per rendere i mercati, hanno convenuto i 34 Paesi Ocse firmatari piu due ospiti (Russia e Brasile), piu' forti, solidi, equilibrati e in grado cosi' di fronteggiare crisi economiche come quella che sta attraversando da tempo l'intera comunita' internazionale. Regole comuni la cui necessita' era stata sollecitata dallo stesso Tremonti.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Frena Shanghai, ancora bene Hong Kong
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha chiuso invariato a 2.655,8 punti. Durante l'intera settimana il listino cinese ha guadagnato il 2,8%. I titoli del settore immobiliare sono tornati oggi a scendere. China Vanke (CN0008879206) ha perso l'1,3%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 2,5% e Gemdale (CNE000001790) il 2,9%. Secondo quanto riporta il "Securities Times" la città di Shanghai potrebbe presto introdurre un'imposta sugli immobili per un periodo di prova. Seduta negativa anche per i bancari. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,9%. China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,4%, Bank of Communications (CN000A0ERWC7) lo 0,9% e China Merchants Bank (CN000A0KFDV9) l'1%. In gran spolvero il settore dell'industria farmaceutica. Hualan Biological (CNE000001JN8) ha chiuso in rialzo del 7%, Beijing Double Crane Pharmaceutical (CNE000000Q94) del 4,5%, Yabao Pharmaceutical (CN0007245896) del 7,7% e Tianjin Tasly Pharmaceutical (CNE000001C81) del 6,2%. Il mercato specula sul fatto che grazie all'aumento delle spese del Governo e degli investimenti dall'estero la crescita del settore cinese dell'industria farmaceutica accelererà nei prossimi anni.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato l'1,7% a 19.766,71 punti. Per il listino della città costiera si è trattato della terza seduta positiva di fila. Le autorità finanziarie della Cina hanno smentito categoricamente le voci di stampa secondo cui potrebbero ridurre i loro investimenti nella zona euro. La notizia ha fatto riaumentare la tendenza al rischio sulle borse internazionali. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha guadagnato il 2,1%, Hang Seng Bank (HK0011000095) l'1,7%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,5% e BOC Hong Kong (HK2388011192) il 3,9%. Nel settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha chiuso in rialzo dell'1,7%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) dell'1,1%, Sino Land (HK0083000502) dell'1,7% e Henderson Land (HK0012000102) del 2,4%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 3,5%, Sinopec (CN0005789556) il 2,5% e CNOOC (HK0883013259) il 2,7%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York il 4,3%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato l'1,8%, il Taiex a Taipei lo 0,7% e il Kospi a Seul l'1%. La Borsa di Singapore è rimasta oggi ferma.
Redazione Borsainside 12:21

 

 

Crisi: Perissinotto, Funzione Dei Mercati Non e' La Speculazione
venerdì, 28 maggio 2010 12:26 VENEZIA
(ASCA) - Venezia, 28 ma - E' indispensabile la regolamentazione della finanza, perche' la funzione dei mercati non e' la speculazione. Lo sostiene l'amministratore delegato delle Generali, Giovanni Perissinotto. ''C'e' una volatilita' incredibile quindi sicuramente accompagnata da forti speculazioni. Credo che certe parti della finanza vadano regolamentate'', ha detto a margine di un convegno a Venezia, aggiungendo che la regolamentazione sia ''indispensabile'' perche' ''la funzione dei mercati non e' la speculazione''. Soffermandosi sulla crisi, Perissinotto l'ha definita ''assai grave'' per il fatto che ''si e' spostata dai singoli nomi alla credibilita' degli Stati''. L'ad delle Generali ritiene tuttavia che ''siano state prese misure, accompagnate anche da queste manovre di riduzione del deficit, che indicano agli investitori che si puo' fare una manovra seria e quindi di equilibrio dei conti. Ci sono quindi tutti i presupposti perche' il nervosismo si calmi e rientri''.

 

 

Ocse: Svizzera Non Firma Protocollo Antievasione
venerdì, 28 maggio 2010 14:21 PARIGI
(ASCA) - Parigi, 28 mag - La Svizzera non ha aderito al protocollo antievasione firmato dai paesi dell'OCSE e del Consiglio d'Europa. Lo ha annunciato lo stesso ministro dell'Economia svizzero, Doris Leuthard. Il documento di Parigi va nella direzione del sostegno ai governi nell'ambito della lotta all'elusione fiscale a livello internazionale ma la Svizzera, ha spiegato la Leuthard, ''ritiene che gli standard attuali dell'Ocse siano sufficienti e certi punti della convenzione ci pongono dei problemi''. L'iniziativa dell'OCSE recepisce una sollecitazione arrivata dal G20 e permette lo scambio di informazioni bancarie, controlli fiscali simultanei a livello multilaterale, assistenza transfrontaliera per la riscossione delle imposte, nel rispetto della sovranita' nazionale e dei diritti dei contribuenti. I paesi che hanno aderito al protocollo non potranno piu' opporre ne' il segreto bancario ne' l'interesse nazionale a una richiesta di scambio di informazioni fiscali.

 

 

Spagna: Madrid Taglia Stime Crescita 2012 e 2013
venerdì,
(ASCA-AFP) - Madrid, 28 mag - Il governo socialista di Madrid ha ridotto le stime sulla crescita in Spagna nel 2012 e 2013, al 2,5% e 2,7% rispettivamente. Le stime precedenti indicavano una crescita del 2,9% nel 2012 e 3,1% nel 2013. Lo rende noto il ministero dell'Economia spagnolo.

 

 

Usa: gli americani aumentano il tasso di risparmio
BlueTG.it - venerdì, 28 maggio 2010 14:54 NEW YORK
La crescita del reddito personale ha superato ad aprile negli Stati Uniti quella dei consumi personali, determinando un recupero del tasso di risparmio.
Il reddito segna infatti +0,4% su base mensile destagionalizzata dopo il +0,5% in termini reali al netto delle tasse segnato in marzo, centrando le attese di consensus.
Le spese per consumi sono invece rimaste stabili nel mese, con un tasso di risparmio che sale così dal 3,1% al 3,6%, il tasso maggiore dallo scorso mese di gennaio.
La frenata dei consumi mantiene sotto controllo anche l’inflazione “core”, che in aprile è salita dell’1,2% su base annua, il tasso più basso dallo scorso settembre.

 

 

 
  Venerdì 28 Maggio 2010 ..... Venerdì 28 Maggio 2010 ..... Venerdì 28 Maggio 2010  
       
..... Cina - Edizione Pechino ..... Giappone - Edizione Tokyo ..... India - Edizione New Delhi .....
 
 

 

Germania: Intende Rendere Permamente Divieto Short Selling
venerdì, 28 maggio 2010 14:58 BERLINO
(AGI) - Berlino, 28 mag. - La Germania intende rendere permanente il divieto temporaneo sulle vendite allo scoperto a breve (short selling) di alcune attivita' finanziarie introdotto la settimana scorsa. Lo rende noto Jochen Sanio, capo del BaFin, l'autorita' di controllo dei mercati finanziari.

 

 

Usa: Indice Michigan Sale a Maggio a 73,6
venerdì, 28 maggio 2010 15:59 WASHINGTON
(ASCA-MarketNews) - Washington, 28 mag - L'indice Michigan, che misura la fiducia dei consumatori, sale a maggio a quota 73,6 contro 72,2 di aprile. Il valore finale risulta superiore anche alla prima stima, ferma a quota 73,3.

 

 

Usa: a Maggio Indice Chicago Pmi In Calo a 59,7
venerdì, 28 maggio 2010 - 16:09
(ASCA) - Roma, 28 mag - L'indice Chicago Pmi sull'attivita' di acquisto e' sceso a maggio a 59,7 da 63,8 di aprile. L'indice sullo stato di salute del manifatturiero del Midwest ha registrato un calo maggiore delle attese degli analisti.

 

 

Stagione mega-uragani in arrivo minaccia cereali, metalli
reuters
venerdì, 28 maggio 2010 16:25 NEW ORLEANS
di Rene Pastor
La peggiore stagione degli uragani dal 2005 potrebbe colpire duramente la più importante regione statunitense per le esportazioni agricole e danneggiare anche i raccolti nella zona del bacino atlantico e dei Caraibi.
Il porto di New Orleans, devastato nel 2005 dall'uragano Katrina, e quello della Louisiana del Sud, che si trova a circa 30 miglia a monte della città, sono i principali porti di esportazione agricola degli Usa.
Ieri l'Amministrazione Nazionale per l'Oceano e l'Atmosfera ha diffuso la sua prima previsione per la stagione degli uragani, che inizia martedì prossimo, prevedendo da 14 a 23 tempeste, di cui 8-14 che si trasformeranno in uragano, e 3-7 che potrebbero essere di vaste proporzioni, con venti a oltre 110 miglia l'ora.
Gli esportatori di cereali ritengono che questi porti gestiscano fino al 70% dell'esportazione cerealicola statunitense.
New Orleans è anche il porto principale per la Borsa dei metalli di Londra, con oltre una ventina di depositi nell'area, secondo le autorità portuali.
I dati compilati dall'amministrazione portuale indicano che le importazioni di anodi e lingotti di rame nei suoi depositi nei primi nove mesi del 2009 sono salite a 162.500 tonnellate, con una crescita del 673,11% rispetto allo stesso periodo del 2008.
I lingotti e le lastre di zinco ammontavano nei primi nove mesi del 2009 a 119.526 tonnellate, con un aumento del 542,3%.
A parte New Orleans, anche il porto di Houston è un punto chiave per l'esportazione di farina. E vicino a Beaufort, in Texas, c'è un importante impianto di stoccaggio del grano.
La regione del Golfo ospita anche tre dei quattro principali porti per il trasporto di caffè degli Usa (New Orleans, Houston e Miami).
Intorno alla regione, gli uragani possono anche infliggere gravi danni alle piantagioni di caffè e zucchero in Messico e nei paesi centroamericani, dicono rappresentanti del settore.
Il Messico è un importante coltivatore di zucchero e caffè, insieme a Honduras, Guatemala, Nicaragua e Costa Rica.
Le tempeste potrebbero abbattersi anche sulla Florida, principale coltivatore di agrumi negli Usa. Nel 2004 tre uragani devastarono piantagioni di agrumi in Florida, e nel 2005 la regione fu colpita dall'uragano Wilma, che danneggiò gravemente la produzione.

 

 

La crisi dei PIIGS riduce al lumicino le emissioni di bond corporate
BlueTG.it - venerdì, 28 maggio 2010 17:19 BRUXELLES
La crisi del debito dei PIIGS ha subito avuto un impatto sul mercato del credito, dove le nuove emissioni di bond sono crollata al minimo da dieci anni a questa parte su base mensile, mentre i costi della raccolta in termini di spread sono ai massimi da prima del collasso di Lehman Brothers.
In tutto nel mese sono stati emessi 66,1 miliardi di dollari di nuovo debito in valute che sono andate dal dollaro allo yen, un terzo rispetto ai livelli toccati in aprile e sui minimi da almeno il dicembre 2000 secondo i dati riferiti dall’agenzia Bloomberg.
Almeno 14 compagnie hanno inoltre preferito bloccare le proprie offerte visto la mancanza di appetito per il rischio mostrata dagli investitori.

 

 

Fmi: Strauss-Kahn, Pil Mondiale +4,25% Nel 2010 e 2011
venerdì, 28 maggio 2010 18:34 NEW YORK
(AGI) - Lima, 28 mag. - Il Fondo monetario internazionale prevede che la crescita dell'economia mondiale si attestera' al 4,25% sia quest'anno che il prossimo, "piu' veloce di quanto fosse atteso in precedenza". La stima e' stata fornita dal direttore generale dell'istituto di Washington, Dominique Strauss-Kahn, che, in visita a Lima, ha definito anche "cruciale" ridurre la vulnerabilita' dei bilanci delle economie avanzate.

 

 

Borse europee contrastate, allungano solo Francoforte e Zurigo
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi contrastati. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,1%, il CAC40 lo 0,3% e il FTSE MIB a Milano lo 0,8%. Il DAX a Francoforte e lo SMI a Zurigo hanno guadagnato rispettivamente lo 0,2% e lo 0,3%. Dopo i forti guadagni delle scorse sedute sulle piazze finanziarie del Vecchio Continente sono scattate oggi delle prese di beneficio. I realizzi sono aumentati nel pomeriggio dopo che si appreso che le spese per consumi sono rimaste lo scorso mese invariate negli USA.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,2%, Lloyds Banking Group (GB0008706128) lo 0,5%, Deutsche Bank (DE0005140008) l'1,8%, BNP Paribas (FR0000131104) lo 0,8%, UniCredit (IT0000064854) l'1,5% e UBS (CH0024899483) l'1,2%.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso lo 0,9%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,3%, Lonmin (GB0031192486) il 2,3% e Kazakhmys (GB00B0HZPV38) lo 0,8%. I prezzi dei metalli di base sono scesi oggi a Londra.
BP (GB0007980591) ha chiuso in ribasso del 5%. L'operazione "Top Kill" per chiudere la falla che ha causato la catastrofe naturale nel Golfo del Messico non è ancora del tutto terminata. BP ha inoltre comunciato che i costi per limitare e ridurre la marea nera ammontano finora a $930 milioni.
Dopo il rally di ieri Prudential (GB0007099541) ha perso l'1,1%. L'impresa assicurativa britannica ha confermato le voci di stampa secondo cui starebbe cercando di rinegoziare le condizioni dell'acquisto delle attività di AIG (US0268741073) in Asia.
Finmeccanica (IT0001407847) ha perso il 3,2%. Secondo delle voci di stampa Finmeccanica sarebbe coinvolta in un'indagine relativa ad un occultamento di fondi neri.
Gli acquisti si sono concentrati oggi soprattutto sui settori a carattere difensivo. Tra i farmaceutici AstraZeneca (GB0009895292) ha guadagnato l'1,5%, GlaxoSmithKline (GB0009252882) l'1,8%, Merck KGaA (DE0006599905) l'1,4%, Novartis (CH0012005267) l'1,5% e Roche (CH0012032048) l'1%. Nel settore delle telecomunicazioni BT Group (GB0030913577) ha chiuso in rialzo dell'1,7%, Deutsche Telekom (DE0005557508) dello 0,5%, Telefónica (ES0178430E18) dello 0,6% e Vodafone (GB00B16GWD56) dell'1,1%. Telecom Italia (IT0003497168) ha guadagnato l'1,1%. Bank of America Merrill Lynch ha alzato il suo rating sul titolo dell'operatore telefonico da "Underperform" a "Neutral".
Unilever (NL0000009348) ha guadagnato l'1,6%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo del gigante dell'industria alimentare da "Neutral" a "Buy".
MAN (DE0005937007) ha guadagnato lo 0,7%. Il Direttore Finanziario del produttore di camion ha alzato le stime sulla crescita delle vendite nel 2010.
Redazione Borsainside 19:03

 

 

Spagna: Fitch Taglia Rating Su Debito Ad 'Aa+'
venerdì, 28 maggio 2010 20:13 MADRID
(ASCA-AFP) - Madrid, 28 mag - L'agenzia internazionale di rating Fitch ha tagliato il rating sul debito della Spagna, da ''AAA'' ad ''AA+'' a causa delle deludenti prospettive di crescita del paese. ''Il downgtade - si legge in una nota - riflette la valutazione di Fitch sul fatto che, il processo di aggiustamento su livelli piu' bassi del settore privato e l'indebitamento con l'estero, materialmente riducono il tasso di crescita dell'economia spagnola nel medio termine''. ''Malgrado il debito pubblico e i costi per interessi associati rimangano in linea con il livello di rating AAA - prosegue la nota -, Fitch anticipa che il processo di aggiustamento economico sara' molto piu' lungo e difficile di altre economie con rating sul debito al livello AAA, per tale motivo l'agenzia ha tagliato il rating ad AA+''. Oggi, il governo socialista di Madrid ha ridotto le stime sulla crescita in Spagna nel 2012 e 2013, al 2,5% e 2,7% rispettivamente. Le stime precedenti indicavano una crescita del 2,9% nel 2012 e 3,1% nel 2013. Lo rende noto il ministero dell'Economia spagnolo.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Domina il segno più, Mosca +0,6%
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca lo 0,6% a 1.366,90 punti. I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri e sono stati al di sotto della media. Il mercato azionario russo è stato sostenuto dalla solidità del prezzo del petrolio. Le quotazioni del greggio hanno superato nel pomeriggio a New York temporaneamente quota $75. Tra i titoli del listino russo Norilsk Nickel (RU0007288411) ha guadagnato lo 0,6%, Sberbank (RU0009029540) lo 0,9%, Raspadskaya (RU000A0B90N8) lo 0,9%, Gazprom Neft (RU0009062467) il 10% e Severstal (RU0009046510) il 5,6%. RusHydro (RU000A0JPKH7) ha perso l'1,3% e Transneft (RU0009091573) lo 0,1%.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,2% a 21.938,47 punti. Dopo il rally di ieri sulla piazza finanziaria ungherese sono scattate oggi delle prese di beneficio. Tra i titoli principali del BUX OTP Bank (HU0000061726) ha perso lo 0,4% e Magyar Telekom (HU0000016522) il 2%. Gedeon Richter (HU0000067624) e MOL (HU0000068952) hanno guadagnato entrambi lo 0,4%.
Il PX a Praga ha guadagnato il 2,1% a 1.169,80 punti. Quasi tutti i titoli del listino ceco hanno chiuso in rialzo. Erste Group Bank (AT0000652011) ha guadagnato il 2%, Komercni Banka (CZ0008019106) il 4,6% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 2,5%. Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) ha perso l'1,1%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in rialzo dell'1,1% a 41.409,17 punti. Bank Pekao (PLPEKAO00016) e BRE Bank (PLBRE0000012) hanno guadagnato entrambi il 3%. Citigroup ha promosso oggi i due titoli da "Hold" a "Buy". Tra gli altri titoli del settore bancario BZW Bank (PLBZ00000044) ha chiuso in rialzo dell'1,7% e PKO Bank Polski (PLPKO0000016) del 2,5%. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha guadagnato l'1,5% nonostante il prezzo del rame abbia frenato oggi a Londra.
Redazione Borsainside 20:17

 

 

Haiti: Banca Mondiale azzera debiti
venerdì, 28 maggio 2010 - 20:27
(ANSA) - WASHINGTON, 28 MAG - La Banca Mondiale ha cancellato oggi tutti i rimanenti debiti dovuti dal governo di Haiti per i prestiti ricevuti. Il debito dovuto ammontava a 36 mln di dollari. La Banca Mondiale, dopo il sisma di gennaio, ha messo a disposizione fondi pari a 479 mln di dollari fino al giugno 2011. La cancellazione è stata possibile grazie ai contributi di: Italia, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Giappone, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera.

 

 

Ocse:economie salgono ma ripresa fragile
venerdì, 28 maggio 2010 21:30 PARIGI
(ANSA) - PARIGI, 28 MAG - 'Le nostre economie stanno risalendo ma la ripresa fragile', afferma il documento conclusivo del vertice interministeriale Ocse.''Continueremo i nostri sforzi con misure appropriate, fino a quando una crescita sostenibile della domanda privata avra' preso piede. Progetteremo e comunicheremo exit strategy che tengano conto delle situazioni dei singoli Paesi,e una volta assicurata la ripresa, le implementeremo prestando attenzione alle ricadute internazionali'.

 

 

 
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WALL STREET: Futures sotto i massimi dopo i dati macro

Pubblicato il 28 maggio 2010 | Ora 15:00 - WSI
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Quando manca mezz'ora dall'avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano in territorio positivo, (vedi quotazioni a fondo pagina), il che lascia prevedere un avvio in modesto rialzo per la borsa americana. Gli indici sono sostenuti dalla buona prova dei mercati in via di Sviluppo e tenteranno cosi' di estendere il rally dai minimi di nove mesi.

I dati macro hanno dipinto uno scenario a luci ed ombre per i consumi e l'inflazione. Le spese al consumo sono rimaste invariate in aprile, indice che gli americani tendono ancora a risparmiare. I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di piu' del previsto. Il PCE Core, misuratore dell'inflazione, e' salito di un marginale 0.1%, stesso progresso messo a visto anche il mese precedente.

Il mercato azionario arriva a sabato provato da una serie di sedute di alti e bassi, con i trader che probabilmente si sentono sollevati dal fatto che una settimana raramente caratterizzata da tanta volatilita' volge al termine.

Oggi a decidere la direzione che prenderanno i listini potrebbero pensarci i dati macro, dopo che ieri Wall Street, sulla scia dei guadagni visti anche in Europa e Asia, ha messo a segno un rally notevole grazie alle dichiarazioni della Cina che si e' detta pronta a investira nel Vecchio Continente nonostante i problemi noti a tutti legati all'enorme debito dei Paesi periferici.

Detto questo non va dimenticato pero' che il Dow arriva nell'ultima seduta di maggio con un -6.8% di ribassi accumulati nel mese di maggio. Una cifra cosi' negativa non si vedeva da ottobre 2008, ovvero il mese successivo al crack della banca d'affari Lehman Brothers.

Il calendario economico prevede ora la lettura del PMI di Chicago di maggio e l'ultima revisione del sondaggio dell'Universita' del Michigan sulla fiducia dei consumatori.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio accelerano ancora. I futures con consegna luglio segnano un +$0.32 attestandosi a quota $74.79 al barile (+0.32%). Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2366 (+0.18%). L'oro fa segnare un -$2.20 attestandosi a $1212.20. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3200% dal 3.3380% di giovedi'.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 avanza di 1.5 punti (+0.14%) a quota 1102.60

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna un rialzo di 3 punti (+0.16%) a quota 1866.75.

Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in salita di 9 punti (+0.09%) a quota 10244.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: non riesce ad allungare il rally, tra livelli tecnici e dati macro

Pubblicato il 28 maggio 2010 | Ora 15:30 - WSI
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Partenza leggermente negativa per il mercato azionario americano, con i listini che sono bloccati in un range ristretto stamattina. Gli indici non riescono per il momento ad estendere il rally dai minimi di nove mesi partito due sedute fa.

Il Dow Jones cede lo 0.23% a quota 10235.71, il Nasdaq lo 0.28% in area 2271.20, mentre l'S&P 500 lascia sul campo lo 0.3% a 1099.71 punti.

Il tono rilassato di oggi, dopo settimane sull'orlo di una crisi di nervi per gli operatori, deriva in gran parte dal weekend lungo (i mercati saranno chiusi lunedi' in osservanza della ricorrenza del Memorial Day). Con pochi partecipanti nelle sale operative, i volumi sono sottili e dunque non e' affatto scontato che i movimenti dei titoli restino modesti con il passare dei minuti.

In particolare sara' interessante vedere come le azioni si comporteranno visto che viaggiano vicino alla media mobile a 200 giorni, che e' a quota 1105 per l'S&P500. Un movimento intorno alla soglia tecnica e' probabile che sara' il tema principale di giornata, insieme ai prossimi dati macro in arrivo.

Le ultime cifre pubblicati hanno mostrato un incremento sostanzialmente in linea con le previsioni del reddito e un risultato invariato per le spese al consumo in aprile, dipingendo uno scenario a luci ed ombre per i consumi e l'inflazione.

Il dato sulle spese al consumo suggerisce che gli americani hanno ancora una certa tendenza a risparmiare. I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di piu' del previsto. Il PCE Core, misuratore dell'inflazione, e' salito di un marginale 0.1%, stesso progresso messo a visto anche il mese precedente.

Il calendario economico prevede ora la lettura del PMI di Chicago di maggio e l'ultima revisione del sondaggio dell'Universita' del Michigan sulla fiducia dei consumatori.

Il mercato azionario arriva a venerdi' provato da una serie di sedute di alti e bassi, con i trader che probabilmente si sentono sollevati dal fatto che una settimana raramente caratterizzata da tanta volatilita' volge al termine. Ieri Wall Street, sulla scia dei guadagni visti anche in Europa e Asia, ha messo a segno un rally notevole grazie alle dichiarazioni della Cina che si e' detta pronta a investira nel Vecchio Continente nonostante i problemi noti a tutti legati all'enorme debito dei Paesi periferici.

Detto questo non va dimenticato pero' che il Dow arriva nell'ultima seduta di maggio con un -6.8% di ribassi accumulati nel mese di maggio. Una cifra cosi' negativa non si vedeva da ottobre 2008, ovvero il mese successivo al crack della banca d'affari Lehman Brothers.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio accelerano ancora. I futures con consegna luglio segnano un +$0.32 attestandosi a quota $74.79 al barile (+0.32%). Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2350 (-0.12%). L'oro fa segnare un -$2.20 attestandosi a $1212.20. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3200% dal 3.3380% di giovedi'.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
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WALL STREET: ai minimi di seduta: Fitch taglia il rating spagnolo

Pubblicato il 28 maggio 2010 | Ora 17:55 - WSI
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Giornata negativa per il mercato azionario americano, con i listini che sono comunque bloccati in un range ristretto. A meta' seduta gli indici arrivano a corto di fiato dopo il rally degli ultimi due giorni che ha consentito al mercato di risalire dai minimi di nove mesi partito due sedute fa.

Il tono rilassato di inizio mattina, dopo settimane sull'orlo di una crisi di nervi per gli operatori e derivante in gran parte dal weekend lungo (i mercati saranno chiusi lunedi' in osservanza della ricorrenza del Memorial Day) e' stato scosso prima dall'avvertimento della Corea del Nord circa l'eventualita' dello scoppio di una guerra "con tutti i mezzi possibili" a disposizione e poi dalla bocciatura del rating sul credito della Spaagna. Secondo i trader le notizie hanno compromesso l'appetito per il rischio. Con pochi partecipanti nelle sale operative, tuttavia, i volumi restano sottili.

Alcuni trader hanno citato un documento pubblicato dal Comitato della Difesa della Corea del Nord in cui la Corea del Sud e' accusata di aver messo in scena l'affondamneto di una delle sue navi da guerra il mese scorso, per poi dare la colpa a Pyongyang. Secondo l'Associated Press, il Comitato avrebbe avvertito che il Paese e' "sull'orlo di una guerra".

Dopo che l'agenzia Fitch ha tagliato il rating sul credito a lungo termine di Madrid a AA+ da AAA, gli indici hanno esteso le perdite, con il Dow che cede 144 punti sui minimi di seduta e l'S&P che lascia sul campo 16 punti a quota 1088, allontanandosi dalla media mobile a 50 giorni di 1105. Il Nasdaq e' in ribasso di 32 punti a quota 2245.

Se le preoccupazioni sulla Spagna non rappresentano una rivelazione e da tempo circolavano rumor di una potenziale riduzione del rating, la bocciatura ufficiale potrebbe aver amplificato l'andamento dei titoli, che in una giornata caratterizzata da volumi sottili, sono piu' soggetti a sbalzi. Attualmente Moody's ha ancora un rating di AAA sulla Spagna, mentre la valutazione di S&P e' di AA+. Il fondo comune di investimento spagnolo (EWP) ha ceduto circa il 2% in seguito alla notizia.

Le ultime cifre pubblicate hanno mostrato un incremento sostanzialmente in linea con le previsioni del reddito e un risultato invariato per le spese al consumo in aprile, dipingendo uno scenario a luci ed ombre per i consumi e l'inflazione.

Il dato sulle spese al consumo suggerisce che gli americani hanno ancora una certa tendenza a risparmiare. I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di piu' del previsto. Il PCE Core, misuratore dell'inflazione, e' salito di un marginale 0.1%, stesso progresso messo a visto anche il mese precedente.

Il PMI di Chicago di maggio ha deluso le attese, mentre l'ultima revisione del sondaggio dell'Universita' del Michigan sulla fiducia dei consumatori e' stata migliore del previsto.

Il mercato azionario arriva a venerdi' provato da una serie di sedute di alti e bassi, con i trader che probabilmente si sentono sollevati dal fatto che una settimana raramente caratterizzata da tanta volatilita' volge al termine. Ieri Wall Street, sulla scia dei guadagni visti anche in Europa e Asia, ha messo a segno un rally notevole grazie alle dichiarazioni della Cina che si e' detta pronta a investira nel Vecchio Continente nonostante i problemi noti a tutti legati all'enorme debito dei Paesi periferici.

Detto questo non va dimenticato pero' che il Dow arriva nell'ultima seduta di maggio con un -6.8% di ribassi accumulati nel mese di maggio. Una cifra cosi' negativa non si vedeva da ottobre 2008, ovvero il mese successivo al crack della banca d'affari Lehman Brothers.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico si interrompe la corsa delle quotazioni del greggio. I futures con consegna luglio segnano un -$0.04 attestandosi a quota $74.51 al barile (-0.05%). Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2372 (-0.08%). L'oro fa segnare un -$6.90 attestandosi a $1207.50 (-0.57%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3180%, due punti base sopra il 3.3380% di giovedi'.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

WALL STREET: un mese da dimenticare (-7%). Spagna dice addio a tripla A

Pubblicato il 28 maggio 2010 | Ora 22:00 - WSI
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L'ultima settimana di maggio si chiude come le precedenti: in ribasso. I listini azionari americani arrivano a venerdi' a corto di fiato dopo il rally degli ultimi due giorni che ha consentito al mercato di risalire dai minimi di nove mesi partito due sedute fa.

Passata la paura dopo il taglio del rating del credito spagnolo, comunque atteso, gli indici principali hanno provato a contenere le perdite sul finale, ma invano. Il Dow ha ceduto l'1.2% a 10135.5 punti, l'S&P500 l'1.24% in area 1089.39, mentre il Nasdaq lo 0.91% a 2257.04.

Il bilancio di maggio e' nero. Il paniere delle blue chip ha archiviato il mese con il 7% di ribassi. Una cifra cosi' negativa non si vedeva da febbraio 2009, ovvero l'ultimo mese prima che iniziasse il rally dai minimi di 12 anni. Si tratta inoltre della peggior prova registrata in maggio dal 1962.

Sul Dow si sono fatti sentire sopratutto i cali di 3M e Walt Disney. Gli industriali si sono indeboliti a causa dei rinnovati timori legati all'affievolirsi della domanda mondiale come effetto della crisi del debito sovrano europeo. Boeing e Caterpillar hanno fatto peggio dell'andamento generale del mercato.

A livello settoriale in settimana hanno fatto meglio del mercato tlc, materiali di base e societa' di beni al consumo discrezionale. Ad aver invece sottoperformato sono energetici, finanziari e grandi magazzini.

La Borsa di New York viene da una serie di settimane sull'orlo di una crisi di nervi e le notizie fresche provenienti da Asia ed Europa proprio non ci volevano. Il mercato e' stato prima scosso dall'avvertimento lanciato dalla Corea del Nord circa l'eventualita' dello scoppio di una guerra "con tutti i mezzi possibili" a disposizione.

In un secondo momento e' poi arrivata poi la decisione di Fitch di bocciare il rating sul credito della Spaagna, che ha perso il giudizio di tripla A, il massimo possibile. Secondo i trader le notizie hanno compromesso l'appetito per il rischio. Con pochi partecipanti nelle sale operative, tuttavia, i volumi si sono mantenuti sottili.

Alcuni trader hanno citato un documento pubblicato dal Comitato della Difesa della Corea del Nord in cui la Corea del Sud e' accusata di aver messo in scena l'affondamneto di una delle sue navi da guerra il mese scorso, per poi dare la colpa a Pyongyang. Secondo l'Associated Press, il Comitato avrebbe avvertito che il Paese e' "sull'orlo di una guerra".

Dopo che l'agenzia Fitch ha tagliato il rating sul credito a lungo termine di Madrid ad AA+, gli indici hanno esteso le perdite, scendendo sui minimi di seduta, con l'S&P che si e' allontanato dalla media mobile a 50 giorni di 1105.

Se le preoccupazioni sulla Spagna non si puo' certo dire che rappresentino una rivelazione (da tempo circolavano rumor di una potenziale riduzione del rating), la bocciatura ufficiale ha contribuito ad amplificare l'andamento negativo di giornata, che in un contesto di volumi sottili, e' piu' soggetta a sbalzi. Al momento Moody's ha ancora un rating di AAA sulla Spagna, mentre la valutazione di S&P e' di AA+. Il fondo comune di investimento spagnolo (EWP) ha ceduto circa il 2% in seguito alla notizia.

Le ultime cifre pubblicate in Usa hanno mostrato un incremento sostanzialmente in linea con le previsioni del reddito e un risultato invariato per le spese al consumo in aprile, dipingendo uno scenario a luci ed ombre per i consumi e l'inflazione.

Il dato sulle spese al consumo suggerisce che gli americani hanno ancora una certa tendenza a risparmiare. I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di piu' del previsto. Il PCE Core, misuratore dell'inflazione, e' salito di un marginale 0.1%, stesso progresso messo a visto anche il mese precedente.

Ma a deludere e' stato piu' che altro il PMI di Chicago di maggio, mentre l'ultima revisione del sondaggio dell'Universita' del Michigan sulla fiducia dei consumatori e' stata migliore del previsto.

Il mercato azionario arriva al traguardo di venerdi' provato da una serie di sedute di alti e bassi, con i trader che probabilmente si devono essere sentiti sollevati dal fatto che una settimana caratterizzata da una volatilita' altissima volge finalmente al termine. Ieri Wall Street, sulla scia dei guadagni visti anche in Europa e Asia, ha messo a segno un rally notevole grazie alle dichiarazioni della Cina, che si e' detta pronta a investire nel Vecchio Continente nonostante i problemi noti a tutti legati all'enorme debito dei Paesi periferici.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico si interrompe la corsa delle quotazioni del greggio. I futures con consegna luglio segnano un -0.8% in area $73.92 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2282 dopo aver toccato un massimo di $1.2453. L'oro fa segnare un rialzo frazionale attestandosi a $1212.20. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3010%, 3.7 punti base sotto il 3.3380% di giovedi'.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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