Crisi: Eurogruppo vara piana salva euro
sabato, 8 maggio 2010 - 7:20
(ANSA)- BRUXELLES, 8 MAG -Il vertice dell'Eurogruppo
vara un piano per salvare l'euro e sta per mettere in
campo un meccanismo per l'aiuto ai Paesi in difficolta'.
Sara' un Consiglio dei ministri delle Finanze dell'Ue a
definire le modalita' tecniche del sistema. Confermato
il pieno sostegno al governo greco, dando il via libera
al versamento della prima tranche di aiuti. Al termine
della riunione la Merkel ha detto che la messa a punto
del piano salva-Stati e' ''un segnale chiaro e forte
agli speculatori''.
Usa: Chiuse Altre 4
Banche, Da Inizio Anno 68 Fallimenti
sabato, 8 maggio 2010 11:25 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 8 mag.- Chiudono i battenti altre
quattro banche negli Stati Uniti: in totale da inizio
anno sono 68 gli istituti falliti. La piu' grande a
dichiarare la bancarotta e' stata la Pacific Bank of
California di San Diego con 335,8 milioni di dollari in
asset e 291,2 milioni in depositi.
Banche: Contribuenti.It, Si Fida Soltanto Una
Famiglia Su Quattro
sabato, 8 maggio 2010 - 11:38
(ASCA) - Roma, 8 mag - Diminuisce la fiducia dei
contribuenti italiani nei confronti delle banche,
secondo quanto rileva Contribuenti.it - Associazione
Contribuenti Italiani che con lo Sportello Antiusura
monitora costantemente la fiducia dei cittadini nei
confronti del sistema bancario italiano. Dal sondaggio,
effettuato su un campione di 1.580 famiglie, risulta nel
mese di maggio un calo di fiducia dei contribuenti
italiani del 2,6%: soltanto una famiglia su quattro si
fida della propria banca. Su 1.580 famiglie, 296 (pari
al 18,74%) sono a favore della propria banca, mentre
1.284 (pari a 81,26%) sono contrarie. ''E' il peggior
dato registrato nel 2010 - ha sottolineato Vittorio
Carlomagno, presidente di Contribuenti.it -. Come per la
Grecia, il risultato deve attribuirsi alla mancanza di
trasparenza nei bilanci delle banche. Trasparenza
significa che tutte le banche devono tirare fuori gli
asset tossici dai loro bilanci. La cosa piu' importante
e' che si faccia luce sulla qualita' dei bilanci
bancari. Argomenti da trattare urgentemente con il
ministro Tremonti e con Draghi''.
Ue al lavoro su
meccanismo per fermare crisi "greca"
reuters - sabato, 8 maggio 2010 14:51 BRUXELLES
I rappresentanti europei stanno mettendo a punto oggi i
dettagli di un meccanismo di supporto finanziario per
impedire che il disordine finanziario in Grecia si
diffonda ad altri paesi come Spagna e Portogallo, e che
dovrà essere approvato domani dai ministri delle Finanze
Ue.
Ieri sera, dopo i colloqui con la Banca Centrale Europea
e la Commissione Europea, i capi di Stato e di governo
dei 16 paesi della moneta unica hanno detto di essere
pronti a intraprendere i passi necessari per proteggere
la stabilità dell'area euro.
Intanto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha
cancellato un viaggio in Russia per continuare le
consultazioni con i partner europei sulla crisi, ha
riferito una fonte governativa.
I mercati finanziari stanno colpendo i paesi della zona
euro con deficit o debito alto o a bassa crescita
economica, minacciando di costringere Portogallo, Spagna
e Irlanda a ricorrere, come la Grecia, all'aiuto
finanziario.
I leader della zona euro, che sono stati accusati di
aumentare le incertezze del mercato con la loro mancanza
di iniziativa, hanno concordato di accelerare i tagli di
bilancio e di garantire che gli obiettivi sul deficit
siano rispettati entro il 2010. L'accordo riguarda anche
una rimodulazione più stringente delle regole di budget
dell'Unione e l'imposizione di sanzioni più efficaci per
chi le viola, con una maggiore attenzione anche ai
livelli di debito e al livello di competitività.
Misure che saranno presentate prima della riapertura dei
mercati, lunedì prossimo.
I governi euro hanno riconosciuto che bisogna far fronte
a una situazione straordinaria, dopo aver dato l'ok
all'accordo Ue- Fmi che prevede il prestito da 110
miliardi di euro alla Grecia in tre anni. E hanno
ribadito il pieno sostegno alla Bce per la sua azione a
sostegno dell'euro zona. La dichiarazione finale del
vertice dice che tutte le istituzioni dell'area della
moneta unica, compresa la Bce, useranno "il completo
ventaglio di misure disponibili per garantire la
stabilità della zona euro".
Intanto, ieri, i timori che il prestito di emergenza
alla Grecia non sia sufficiente a impedire il default e
una più ampia crisi economica ha fatto toccare il minimo
di tre mesi alle borse mondiali, nonostante i forti dati
dagli Usa sull'aumento dei posti di lavoro.
Il G7 dei ministri finanziari ha discusso della
situazione in una conference call, dopo che la Federal
Reserve americana ha espresso preoccupazione, e hanno
concordato di tenere gli occhi puntati sui mercati.
Sempre ieri, il parlamento tedesco ha approvato il
pacchetto di aiuti della Germania alla Grecia -- il
maggiore della zona euro -- e lo stesso ha fatto il
parlamento olandese. Anche il Consiglio dei ministri
italiano ha dato intanto il suo ok.
Grecia: Merkel,
Situazione Seria; Non c'e' Solo Atene
sabato, 8 maggio 2010 16:49 BERLINO
(AGI) - Berlino, 8 mag. - In Europa "la situazione e'
seria". Lo ha sottolineato il cancelliere tedesco,
Angela Merkel, al termine dell'incontro con il primo
ministro canadese, Stephen Harper, precisando che la
Grecia non e' l'unico Paese sottoposto a pressioni dei
mercati finanziari. "Se si guarda agli spread da
venerdi' a giovedi' si vede che non stanno andando bene
in diversi Paesi, non solo in uno", ha aggiunto. Merkel
ha quindi definito giusta la decisione presa ieri dai
leader della zona euro di adottare misure speciali prima
della riapertura dei mercati finanziari lunedi' .
Futuro difficile per la
Ue se non cambia, dice rapporto
reuters - di Ilona Wissenbach
L'Unione Europea è a un punto critico della sua
esistenza e dovrà fare sforzi per 20 anni per
conquistare influenza a meno che non trovi l'unità e una
salda leadership. Lo dice un rapporto diffuso oggi ed
elaborato da una gruppo di ex uomini di stato, guidati
dall'ex premier spagnolo Felipe Gonzales.
Il rapporto di 35 pagine elaborato dal "Reflection
Group", un comitato di 12 leader politici ed economici a
cui nel dicembre 2007 era stato chiesto di analizzare le
sfide che probabilmente la Ue si troverà a dover
affrontare nel 2030, arriva alla conclusione che le
previsioni per l'Unione non sono rassicuranti.
"L'Europa attualmente è a un punto di svolta della sua
storia", dice il documento intitolato "Project Europe
2030".
"Supereremo le sfide che sono davanti a noi soltanto se
tutti -- politici, cittadini, datori di lavoro e
dipendenti -- saremo capaci di radunarci attorno a un
nuovo scopo comune definito dalle necessità dell'epoca
attuale".
Concentrandosi sull'impatto della crisi finanziaria ed
economica -- che si è verificata poco dopo che il
rapporto fu commissionato -- il gruppo dice che la
struttura a due terzi dell'Europa, con 16 stati membri
che fanno parte dell'euro zona e gli altri che operano
su cicli diversi, rende essenziale una gestione
economica più stretta.
"Rafforzare la governance economica nella Ue è una
urgente necessità se vogliamo evitare gli shock
asimmetrici che derivano dalla coesistenza della nostra
unione monetaria e del mercato unico con politiche
economiche divergenti".
"Le origini della crisi hanno poco a che fare con
l'euro, la stabilità e il patto di crescita, ma questi
meccanismo non sono stati sufficienti a garantire una
convergenza economica durante la crisi".
Il Reflection Group raccomanda una serie di misure che
la Ue dovrebbe assumere per rafforzare la propria
leadership e migliorare la sua influenza economica, tra
cui:
* riformare il funzionamento e la supervisione delle sue
istituzioni finanziarie;
* rivedere i propri mercati del lavoro e le politiche
pensionistiche;
* elaborare una strategia energetica comune, compreso il
nucleare sicuro;
* guidare l'impegno globale contro il cambiamento
climatico;
* considerare l'introduzione di una carbon tax europea e
rafforzare il mercato unico, compreso il coordinamento
fiscale
* aumentare il numero di donne che lavorano, investire
nella ricerca e nello sviluppo e adottare politiche
sull'immigrazione più aperte.
Il rapporto chiede anche alla Ue di indicare una guida
più chiara, piuttosto che mantenere una serie di voci --
il presidente della Commissione Europea, i capo di stato
Ue, il presidente del Consiglio Europeo, il presidente
del Parlamento Europeo -- per parlare della direzione
dell'Unione.
"Soprattutto, la situazione richiede una forte guida
politica, una forma di leadership segnata dalla capacità
di sostenere un dialogo onesto e fruttuoso con i
cittadini e di governare in partnership", conclude il
documento.
"Garantire il sostegno dei nostri cittadini sarà vitale,
non solo perché l'Unione sopporti l'impatto sociale ed
economico della crisi ma anche per dare corso alle
riforme strutturali necessarie se l'Europa deve
diventare più forte in futuro".
Obama: economia forte per
moneta forte
sabato, 8 maggio 2010 - 21:16
(ANSA) - WASHINGTON, 8 MAG - Il presidente degli Usa
Barack Obama ha auspicato che l'economia americana possa
rafforzarsi, in modo da rafforzare anche il dollaro. Lo
ha detto in un'intervista ad una tv russa, nella quale
si e' anche detto 'molto preoccupato' per la crisi della
Grecia e per le conseguenze che puo' avere sui mercati,
sottolineando che la stabilizzazione del Paese e'
'vitale' sia per l'Europa, sia per gli Stati Uniti.
Crisi Grecia, Ciampi a
Stampa: errore fu allargare l'euro
reuters - domenica, 9 maggio 2010 - 10:24
L'ex presidente della Repubblica, ex ministro del Tesoro
(NYSE: TSO - notizie) ed ex premier Carlo Azeglio
Ciampi, tra i fondatori dell'euro, ha detto oggi che
l'attuale crisi debitoria in cui si trova l'Unione
europea, scatenata dalla Grecia, si deve in parte al
fatto che l'allargamento ad altri Paesi fu fatto con
parametri troppo poco severi.
"Paghiamo il fatto che alcuni Paesi, tra cui la Grecia,
sono entrati con parametri troppo poco severi", spiega
Ciampi in un'intervista alla Stampa, definendo "un
errore" l'ampliamento del numero dei Paesi entrati nella
moneta unica.
"E' vero che l'istruttoria fu molto severa per il primo
gruppo di Paesi candidati, compresi noi italiani, che
dovemmo fare una delle manovre più dure della storia dal
Dopoguerra per entrare nei requisiti richiesti dal
sistema, e che invece al momento dell'allargamento ci fu
meno severità: in questo senso non solo la Grecia ma
anche altri Paesi era chiaro che entravano firmando una
serie di obblighi che dovevano rispettare e di tappe
successive che non hanno raggiunto", dice l'ex capo
dello Stato.
"Proprio perché molti di noi dovettero affrontare
sacrifici importanti, oggi dovremmo chiederci se sarebbe
stato meglio non essere di manica larga. La risposta è
senz'altro sì: il rigore avrebbe dovuto essere lo stesso
per tutti", aggiunge Ciampi. "Sarebbe stato un rischio
calcolato se insieme con l'euro fosse andato avanti il
rafforzamento della collaborazione e del coordinamento
in fatto di politiche economiche. Cosa che purtroppo non
è avvenuta, con le conseguenze che vediamo".
Per Ciampi, che oggi parla anche in un colloquio con il
Sole 24 Ore, "bisognava intervenire prima. Non si è
riusciti nemmeno a creare un coordinamento delle
politiche economiche. Ora -- sottolinea -- è giunto il
momento di agire. Del resto la creazione della moneta
unica ha implicato la rinuncia consapevole degli stati
membri a una parte importante della loro sovranità".
Oggi alle 13 si terrà un vertice straordinario della
Commissione Ue, seguito da una riunione dell'Ecofin.
L'obiettivo è quello di approvare un piano, prima
dell'apertura dei mercati domani, per arginare la
speculazione che che tiene l'area euro sotto scacco sui
mercati finanziari mondiali.
Secondo quanto scritto sui giorrnali oggi, una bozza di
piano prevede aiuti ai Paesi in difficoltà attraverso
l'emissione di Eurobond, un'ipotesi che non piace molto
alla Germania.
"Il sistema -- sostiene Ciampi sulla Stampa -- ha tutti
gli strumenti per combattere la speculazione. Tanto per
cominciare penso alla Bce, ma anche i governi. E' come
se tutto quel che è mancato finora d'improvviso fosse
diventato evidente. Anche i meno convinti sanno che
l'ingresso nell'euro ha significato per tutti un punto
di non ritorno".
Regno Unito agirà a sostegno mercati, ma non dell'euro
reuters - domenica, 9 maggio 2010 16:00 LONDRA
Il ministro britannico delle Finanze Alistair Darling ha
detto oggi che è importante fare tutto ciò che è
possibile per stabilizzare i mercati finanziari, ma che
il suo paese non fornirà supporto all'euro.
Secondo alcune fonti diplomatiche, comunque, la Gran
Bretagna non farebbe obiezioni sui due meccanismi di
gestione della crisi allo studio dei ministri delle
Finanze Ue.
Darling è a Bruxelles, dove l'Unione Europea sta
discutendo della possibilità di un nuovo meccanismo di
stabilizzazione europea per cercare di convincere i
mercati che l'euro è una moneta stabile ed evitare la
diffusione di altre crisi del debito come quella greca.
"Oggi dobbiamo mostrare di nuovo che agendo insieme
possiamo rendere stabile la situazione, non vogliamo
mettere in pericolo la ripresa che sta lentamente
arrivando. E faremo la nostra parte", ha detto il
ministro ai giornalisti.
"Ma quando si tratta di sostenere l'euro, ovviamente ciò
riguarda i paesi della zona euro", di cui la Gran
Bretagna non fa parte.
Secondo alcune fonti europee, oggi i 27 ministri
potrebbero decidere di estendere alla zona euro il
meccanismo di aiuto alla bilancia dei pagamenti che
esiste già per i paesi che non hanno adottato la moneta
unica, e anche adottare una serie di prestiti
intergovernativi riservati alla zona euro.
"I britannici non hanno alcun problema sul primo punto.
Ritengono di avere un interesse reale ad assicurare la
stabilità della zona euro", ha detto una fonte che ha
seguito le orime discussioni tra ministri.
"Sul secondo (punto), non sono direttamente interessati
e vogliono semplicemente avere dei dettagli sulle
eventuali implicazioni indirette".
Una seconda fonte europea ha detto che sui due dossier
"Londra non ha problemi".
Crisi:
agenzie rating, addio Far West
domenica, 9 maggio 2010 17:21 ROMA
(ANSA) - ROMA, 9 MAG - Addio Far West per le agenzie di
rating: scatta la stretta regolamentare il 7 giugno
quando dovranno registrarsi alle autorita' di mercato.
La Consob gioca d'anticipo e accende un faro sulla nota
di Moody's che giovedi' ha scrollato le borse. In futuro
la diffusione dei rapporti dovra' rispettare modalita'
tali da ridurre al minimo l'impatto sui mercati e dovra'
avvenire a borsa chiusa. L'invito e' giunto anche ad
altre societa' che esprimono il 'voto' sulla
solvibilita' di Stati e imprese.
Crisi:
Grecia, telefonata Obama-Merkel
domenica, 9 maggio 2010 17:43 NEW YORK
(ANSA) - NEW YORK, 9 MAG - Il presidente Usa ha discusso
telefonicamente con la cancelliera tedesca la situazione
economica in Europa. La Casa Bianca precisa che Obama
avrebbe ribadito alla Merkel la necessita' di
intraprendere passi e azioni risolute per riportare
fiducia. Si tratta della seconda telefonata in tre
giorni tra i due e durante la conversazione il
presidente americano ha ribadito la necessita' di misure
'forti' da parte dell'Unione europea per rassicurare i
mercati.
09 Maggio 2010 19:10 -
dal nostro corrispondente Beda Romano - Sole 24 ore
Merkel sconfitta perde la maggioranza al Senato
FRANCOFORTE – Il partito
democristiano del cancelliere Angela Merkel ha subito
oggi nel Nord-Reno Vestaflia una pesante sconfitta che
avrà ripercussioni nazionali in un momento delicatissimo
per il futuro dell'Unione europea, alle prese con la
crisi debitoria. Il governo tedesco non potrà più godere
di una maggioranza al Bundesrat, la Camera dei Länder, e
dovrà cercare nuovi compromessi con l'opposizione,
rendendo probabilmente meno prevedibile la sua politica.
Secondo le prime proiezioni socialdemocratici e
democristiani sono testa a testa, ambedue oscillano
intorno al 34,5% dei voti. La Cdu ha perso 10 punti
percentuali rispetto alla consultazione di cinque anni
fa. Bene sono andati i Verdi, che hanno raddoppiato i
voti al 12%. I liberali dell'Fdp sono rimasti pressoché
stabili al 6,7%, mentre la sinistra radicale di Die
Linke ha raccolto circa il 6% dei suffragi, e ciò le
permette di entrare per la prima volta nel parlamento
locale.
L'unica certezza in questo momento è che la coalizione
uscente Cdu-Fdp, guidata dal 58enne-democristiano Jürgen
Rüttgers, non ha più la maggioranza a Düsseldorf. Fin da
domani inizieranno le discussioni su un nuovo governo
regionale. Le possibilità sono numerose: Spd-Verdi,
Cdu-Spd, Spd-Verdi-Linke. I commentatori tedeschi notano
questa sera la bassissima partecipazione al voto,
probabilmente sotto al 60%.
Più in generale, il voto nel Nord-Reno Vestfalia è una
sconfitta personale per la signora Merkel, che al
Bundesrat perderà la maggioranza (anche il governo
federale è guidato da un'alleanza Cdu-Fdp).
Il cancelliere sarà costretto a compromessi con
l'opposizione per far passare il suo programma. Da oggi
governare a Berlino è diventato più difficile. Per
l'Europa alle prese con la crisi debitoria il segnale è
di una Germania politicamente più difficile da
decifrare.
Il risultato di questa consultazione ha ragioni locali
ma anche nazionali. Non solo Rüttgers è stato travolto
da scandali e polemiche, ma anche la crisi greca ha
avuto un ruolo. Molti tedeschi sono contrari all'aiuto
finanziario alla Grecia deciso dalla signora Merkel e
hanno penalizzato la Cdu, come ha ammesso il suo
segretario generale Hermann Grohe. Chissà se e quanto
questo elemento influenzerà in campo europeo future
scelte e decisioni del cancelliere?
In un primo intervento televisivo, il leader
socialdemocratico Hannelore Kraft, 48 anni, ha detto che
il suo obiettivo è di creare una coalizione con i Verdi,
se i numeri lo permetteranno. Emergono però le ipotesi
di una coalizione a tre con Die Linke o di una grande
coalizione con i democristiani, meno controversa per un
elettorato di una grande regione occidentale che guarda
con preoccupazione alla sinistra radicale composta in
parte anche da ex comunisti.
Crisi: Ue, piano 600 mld
euro con Fmi
domenica, 9 maggio 2010 - 23:14
(ANSA) BRUXELLES, 9 MAG - Il piano di aiuti per i paesi
della zona dell'euro in difficolta' ammonterebbe a 600
miliardi di euro.E' l'ultima proposta fatta dalla
presidenza spagnola di turno della Ue. Ai 500 miliardi
europei, si aggiungerebbero altri 100 miliardi del Fondo
Monetario Internazionale (Fmi). Se accolto dagli Stati
membri, il piano di aiuti finanziari sarebbe senza
precedenti nella storia dei salvataggi.
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