PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 15 Marzo 2010

PARTE  2

.
             
       
..... Sabato 13 Marzo 2010 ..... Domenica 15 Marzo 2010 ..... Lunedì 15 Marzo 2010 .....
 

 

 

 

Trichet: Sui Tassi Cita Tacito. Sui Debiti Consiglia Cicerone
sabato, 13 marzo 2010 - 11:09
(ASCA) - Roma, 13 mar - Lectio magistralis del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, all'Universita' di Stanford. Un intervento a largo raggio che ha ripercorso le cause della crisi e gli interventi posti in essere da banche centrali e governi per contrastare la recessione e porre le basi della ripresa. Non e' mancato un accento ai benefici nati con il G20 dove stanno maturando i primi tentativi di affrontare le problematiche globali della governance dei mercati finanziari. E i tassi per ora non sembrano destinati a muoversi. Staranno fermi quanto nell'antica Roma'? Trichet cita il racconto di Tacito sulla crisi finanziaria dell'impero romano nel 33 dopo cristo. La soluzione arriva dall'imperatore che distribuisce milioni di sesterzi a tasso zero per tre anni garantiti dall'ipoteca sulla terra, cosi' gradualmente anche i privati tornarono a fare credito all'economia. ''Sostituite l'imperatore con le banche centrali e i governi, i sesterzi con i dollari o gli euro, la terra con titoli e siamo di fronte, dopo due mila anni, a qualcosa sorprendentemente familiare'', ha detto Trichet. Il numero uno dell'Eurotower, chissa' se pensando solo alla Grecia o alla montagna del debito pubblico globale, ha poi citato lo scontro tra Cesare e Cicerone avvenuto 80 anni prima della crisi descritta da Tacito. Roma e' piena di debiti, Cesare e' tentato di proclamare un condono tombale, Cicerone si oppone, per lui la cancellazione del debito minerebbe le fondamenta della Repubblica e il suo valore fondativo piu' importante: la ''fides''.

 

 

Crisi: studio Deloitte,peggio e' passato
sabato, 13 marzo 2010 - 14:23
(ANSA) -ROMA,13 MAR- Il 31% dei manager ritiene che il peggio della crisi sia passato e torna ad assumere o cerca di tenersi i dipendenti migliori.Lo rileva uno studio della Deloitte sul comportamento dei dirigenti mondiali, leader in vari settori di mercato, nell'affrontare la crisi economica. La ricerca, che ha coperto il periodo gennaio 2009-gennaio 2010, ha coinvolto 325 manager internazionali che lavorano in grandi societa' pubbliche e private con un fatturato medio di oltre 500 milioni di dlr.

 

 

Per la Grecia ipotesi di bond europei
sabato, 13 marzo 2010 16:36 BRUXELLES
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Tra le misure che l'Ue sta studiando per venire in aiuto della Grecia, ci sarebbe anche l'emissione di Bond europei, garantiti da Eurolandia. E' quanto scrive El Pais, citando fonti comunitarie, che ipotizzano anche un prestito da parte dei Paesi dell'area euro simile a quello che la Ue ha concesso ai Paesi che non hanno la moneta unica.''Il volume delle risorse di cui si parla - scrive ancora il giornale - potrebbe arrivare a 25 miliardi''.Ma alla Grecia ne servono 50.

 

 

Cina punta ad alta velocita' in Usa
sabato, 13 marzo 2010 - 17:26
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - La Cina punta a entrare nella gara per la costruzione delle linee ferroviarie Usa dell'alta velocita'. Pechino sta organizzando un'offerta da parte delle societa' cinesi del settore ed e' stato gia' siglato un memorandum di cooperazione con le autorita' della California. Durante l'ultima visita di Obama, era stato siglato un documento tra il ministero cinese delle ferrovie e General Electric (NYSE: GE - notizie) per lo sviluppo delle tecnologie.

 

 

Cina: Wen, "Nostra Moneta e' Stabile e Serve a Recupero Globale"
domenica, 14 marzo 2010 10:59 PECHINO
(AGI) - Pechino, 14 mar. - Il premier cinese, Wen Jiabao, ha respinto l'accusa, formulata da Washington, di svalutazione della moneta cinese per favorire le esportazioni. Una moneta stabile, ha detto Wen, e' "un importante contributo al recupero globale" dalla crisi economica. Quanto alle relazioni tra Cina e Stati Uniti, "la responsabilita' dello scompiglio non e' della Cina ma degli USA".

 

 

Grecia, min. Fin. tedesco: "non necessaria" decisione su aiuto
reuters - domenica, 14 marzo 2010 - 15:59
Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto che non c'è motivo perché in un incontro in programma domani i ministri finanziari della Zona euro debbano prendere decisioni sugli aiuti alla Grecia.
"Ci sono sempre rumour, specialmente in vista di simili incontri", ha detto in un'intervista pubblicata oggi dal servizio online del giornale tedesco Bild. "Ma non ci sono nuovi fattori. Perciò, non c'è ragione di prendere decisioni su aiuti finanziari domani".
Schaeuble ha fatto eco ai commenti di ieri del ministro dell'Economia francese Christine Lagarde, secondo la quale una decisione sugli aiuti è prematura.
I ministri delle Finanze dei 16 Paesi dell'Eurogruppo si incontreranno domani a Bruxelles per discutere della crisi greca e dei progressi del Paese con il programma di austerità necessario per recuperare la fiducia dei mercati finanziari.
Una fonte dell'Ue ha detto a Reuters che i ministri finanziari della Zona euro domani dovrebbero accordarsi sul meccanismo per fornire alla Grecia aiuto finanziario, senza però stabilire cifre finché Atene non dovesse chiedere sostegno.

 

 

14 Marzo 2010 21:30 NEW YORK
DOLLARO: PIACE COME PRIMA DEL CRACK LEHMAN
di WSI
La fiducia sul biglietto verde ai massimi di 18 mesi. Investitori convinti che gli States cresceranno piu' veloci di Europa e Giappone. Rendimenti dei titoli di stato in crescita.
Gli investitori non erano mai stati cosi' aggressivi sul dollaro dal fallimento di Lehman Brothers. Il perche' di tale ritrovato ottimismo? La convinzione che gli Stati Uniti torneranno a crescere a un ritmo piu' veloce di Europa e Giappone.
Stando al Professional Global Confidence Index monitorato da Bloomberg, e che misura le aspettative sull'outlook dell'economia globale, il biglietto verde e' destinato a correre nei prossimi sei mesi. Tra i 1612 partecipanti alla rilevazione, l'umore sulle condizioni degli States e' migliorato, ma le aspettative sulla ripresa mondiale sono calate per il secondo mese consecutivo.
Nel dettaglio l'indice ha toccato quota 66.39 questo mese contro 55.72 di febbraio. Si ricorda che il livello posto a 50 rappresenta lo spartiacque oltre il quale ci si aspetta un rafforzamento della valuta a stelle e strisce. Il massimo toccato a 68.86 risale al settembre 2008 quando gli operatori consideravano il dollaro come un porto sicuro dopo la bancarotta di Lehman Brothers.
Il rafforzamento del biglietto verde e' gia' in atto. Questo mese ha raggiunto il top dello scorso maggio contro l'euro. Tutta colpa dei timori legati allo stato di salute delle finanze della Grecia. Altro fattore da monitorare e' rappresentato dalle politiche monetarie delle principali banche centrali. Aleggia l'idea che la Federal Reserve ritocchera' all'insu' il costo del denaro prima di Bce e Bank of Japan. Questo tipo di speculazione non fa che sostenere la valuta americana.
"Gli Stati Uniti, magari non quest'anno, saranno i primi a rialzare i tassi di interesse", ha anticipato Fabian Eliasson, a capo della divisione dedicata alle valute di Mizuho Corporate Bank. Secondo quanto raccolto tra 75 economisti, Bloomberg riporta che nel terzo trimestre il governatore americano Ben Bernanke alzara' i tassi allo 0.5% dall'attuale range dello 0-0.25%. Nei tre mesi successivi sara' Trichet a stringere i cordoni portando il costo del denaro all'1.25%, 25 punti base piu' su di ora. La Banca centrale giapponese, invece, dovrebbe tenere le braccia incrociate fino a meta' del 2011.
"Differenze in termini di crescita e tassi di interesse", ha spiegato Meg Browne, vicepresidente della societa specializzata sul mercato dei cambi Brown Brothers Harriman & Co., "hanno aiutato il dollaro. La Grecia e' stato uno dei principali driver del suo rafforzamento".
Tra gli intervistati, pessimismo sul mercato dei titoli di stato. I rendimenti sono visti in crescita sul decennale americano. Stessa musica anche per Germania, Svizzera e Francia.
"La vicenda greca e' stato senza dubbio un elemento che ha permesso un'accelerazione del biglietto verde", ha aggiunto Shaun Osborne, capo strategist nel valutario in Toronto Dominion Bank. "Ha ripreso vita da solo. Ora il mercato sta aspettando di capire dove si spingera' rispetto agli attuali livelli".


 

 

 
  Lunedì 15 Marzo 2010 ..... Lunedì 15 Marzo 2010 ..... Lunedì 15 Marzo 2010  
       
..... Cina - Edizione Macau ..... Rep. Singapore - Edizione Singapore ..... Giappone - Edizione Tokyo .....
 
 

 

La Borsa di Tokyo chiude poco mossa
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi poco mossa. Il Nikkei è rimasto invariato a 10.751,98 punti, il Topix ha guadagnato lo 0,3% a 938,91 punti. La performance del mercato azionario giapponese è stata frenata dai timori relativi ad una possibile stretta monetaria in Cina. I titoli di alcuni esportatori hanno beneficiato dell'indebolimento dello yen. Toyota (JP3633400001) ha guadagnato lo 0,9%, Canon (JP3242800005) il 3% e Sony (JP3435000009) lo 0,4%. La valuta giapponese è scesa oggi rispetto al dollaro ai suoi più bassi livelli dalla fine di febbraio.
Nel settore del trasporto marittimo Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha guadagnato il 2,1%, Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) il 2,3% e Nippon Yusen (JP3753000003) il 2,6%. Il Baltic Dry, l'indice che misura i costi del trasporto navale delle merci, è salito venerdì scorso del 5,7%.
JVC Kenwood Holdings (JP3386410009) è crollato del 14%. Il gigante dell'elettronica di consumo ha dovuto riscrivere alcuni dei suoi passati bilanci a causa dell'applicazione inappropriata dei metodi contabili presso la sua unità Victor Co. of Japan. JVC Kenwood stima ora che chiuderà il corrente esercizio in rosso di ¥28,5 miliardi. In precedenza JVC Kenwood aveva previsto una perdita di ¥20 miliardi.
Il calo dei prezzi delle materie prime ha pesato sui titoli delle grandi holdings commerciali. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha perso l'1% e Mitsubishi Corp. (JP3898400001) lo 0,6%.
Redazione Borsainside 07:37

 

 

Giappone, governo migliora giudizio economia, rischio deflazione
reuters - lunedì, 15 marzo 2010 09:01 TOKYO
L'esecutivo nipponico ha alzato il giudizio sulla situazione economica del paese per la prima volta da otto mesi, ma ha ribadito che la deflazione rappresenta un pericolo e ha invitato la Banca centrale (BoJ) a dare ulteriore supporto all'economia.
E' da luglio 2009 che il governo dice che l'economia sta mostrando "segni di ripresa" o anche solo "una ripresa", ma nel documento pubblicato questo mese ha aggiunto la parola "salda", suggerendo un lieve miglioramento.
Il governo ha inoltre dichiarato che lavorerà con la BoJ per battere la deflazione e assicurare la ripresa, continuando a esercitare pressioni sull'istituto centrale affinché allenti la politica monetaria.
"Il miglioramento della visione governativa sull'economia non significa che il Giappone è più vicino a superare la deflazione. Discutiamo le due questioni a livelli diversi", ha spiegato Keisuke Tsumura, segretario parlamentare del gabinetto con il compito di redigere il documento. "L'uscita dalla deflazione è ancora lontana", ha aggiunto.
I prezzi al consumo, esclusi alimentari ed energia, a gennaio sono scesi per il tredicesimo mese consecutivo.
Il ministro delle Finanze Naoto Kan ha detto di voler uscire dalla deflazione quest'anno e che sarebbe desiderabile un'inflazione dell'1%.
La BoJ, che prevede che la deflazione durerà ancora qualche anno, è probabile che questa settimana decida di allentare ulteriormente la politica monetaria, secondo quanto riferito da fonti a Reuters.
L'istituto è però diviso al proprio interno.
"Spero che la BoJ prenderà le misure necessarie per affrontare l'attuale situazione economica del Giappone" ha detto il viceministro delle Finanze Yohihiko Noda.

 

 

Francia: Lagarde Critica Politica Economica Berlino
lunedì, 15 marzo 2010 - 9:57
(AGI) - Londra, 15 mar. - Il ministro dell'Economia francese, Christine Lagarde critica la politica economica della Germania e definisce insostenibile per gli altri paesi dell'Eurozona il surplus commerciale di Berlino. Parlando al Financial Times, la Lagarde invita la Germania ad aumentare i suoi consumi interni per favorire le esportazioni degli altri paesi europei. "Quelli con un surplus commerciale dovrebbero fare qualcosa di piu' - dice la Lagarde riferendosi agli squilibri nell'Eurozona - Per danzare il tango bisogna essere in due".

 

 

Eurozona: Nel 4% Trim Occupazione -2% Su Anno
lunedì, 15 marzo 2010 11:13 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 15 mar - Continua a scendere l'occupazione nell'area euro. Nel quarto trimestre del 2009, secondo i dati Eurostat, nei paesi dell'euro gli occupati sono scesi dello 0,2% sul trimestre precedente e del 2% rispetto all'ultimo trimestre del 2008. In cifre significa la perdita di oltre 350 mila posti di lavoro.

 

 

Ubs: Bonus Per 54 Mln Al Management e Kengeter Incassa 13 Mln
lunedì, 15 marzo 2010 12:03 ZURIGO
(ASCA) - Roma, 15 mar - UBS (Virt-X: UBSN.VX - notizie) torna in utile nel 2009 e ritornano anche i maxi-bonus al management. Il gruppo elvetico nel 2009 HA versato quasi 69 milioni di franchi svizzeri al top management dell'istituto rispetto ai 9 milioni dell'anno precedente ma UBS sottolinea che il totale rappresenta comunque un taglio del 72% rispetto ai livelli dei compensi pre-crisi. Il chairman di UBS, Kaspar Villeger, ha rinunciato ad incassare il bonus e inoltre si e' ridotto la retribuzione fissa spettante alla carica a 850 mila franchi da 2 milioni. Anche il ceo Oswald Gruebel ha rinunciato volontariamente al bonus ma dispone di opzioni su 4 milioni di azioni UBS. Gran parte dei bonus sono andati ai 6 manager che hanno lasciato UBS l'anno scorso per effetto di vincoli contrattuali. Il capo dell'investment bank di UBS, Carsten Kengeter, e' invece il manager piu' pagato del gruppo svizzero. Nel 2009 ha percepito oltre 13 milioni di franchi svizzeri, in larga parte come bonus per risultati raggiunti in un arco temporale di 3-5 anni. Certamente risultera' tra i manager europei piu' pagati dell'anno.

 

 

Borse Asia-Pacifico negative, Shanghai -1,2%
Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso l'1,2% a 2.976,94 punti. Dopo i recenti dati macroeconomici il mercato teme che Pechino prenderà delle ulteriori misure volte ad evitare un surriscaldamento dell'economia. La scorsa settimana si è appreso che a febbraio i prezzi al consumo e le esportazioni sono aumentati in Cina rispettivamente del 2,7% e del 46%, la produzione industriale ha registrato inoltre la sua più forte crescita da più di cinque anni. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,6%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l'1,3% e Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,7%. Tra i titoli delle linee aeree Air China (CNE1000001S0) ha chiuso in calo dell'1,9% e China Southern Airlines (CN0009084145) del 3%. Nel settore dell'acciaio Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha perso il 2,6% e Maanshan Iron & Steel (CNE1000003R8) il 2,3%. Il calo del prezzo del petrolio ha pesato sui petroliferi. PetroChina (CN0009365379) ha perso l'1,3% e Sinopec (CN0005789556) l'1,5%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,6% a 21,079.10 punti. I timori relativi ad una possibile stretta monetaria in Cina hanno pesato anche sul mercato azionario della città costiera. Nel settore bancario HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,6%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,7%, Bank of East Asia (HK0023000190) lo 0,3% e BOC Hong Kong (HK2388011192) lo 0,2%. Nel settore immobiliare Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha perso lo 0,4% e Sino Land (HK0083000502) lo 0,1%. China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha perso il 3,9%. Il primo produttore cinese di carbone ha aumentato lo scorso anno il suo utile netto meno di quanto atteso dagli analisti. Li & Fung (BMG5485F1445) ha guadagnato l'1,8%. Le vendite al dettaglio sono aumentate a febbraio negli USA dello 0,3%. Gli economisti avevano atteso un calo dello 0,2% Li Fung è, tra l'altro, un importante fornitore di Wal-Mart (US9311421039).
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,7%, il Kospi a Seul lo 0,8%, lo Straits Times a Singapore lo 0,2% e il Taiex a Taipei l'1,5%.
Redazione Borsainside 12:09

 

 

Moody's: Usa e Gb vicine a perdere 3 A
lunedì, 15 marzo 2010 12:35 LONDRA
(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Stati Uniti e Gran Bretagna sono ''vicine'' a perdere la tripla 'A' a causa del peggioramento delle proprie finanze pubbliche. Lo ha detto Moody's. Washington e Londra devono cercare di ridurre il debito pubblico ma senza mettere in pericolo la crescita economica ritirando anticipatamente le misure di stimolo. L'agenzia si aspetta un ulteriore peggioramento dei rating sovrani prima di un consolidamento'. La tripla 'A' indica gli emittenti di titoli di Stato piu' affidabili.

 

 

Russia: Rublo Forte, Ministero Economia Preoccupato
lunedì, 15 marzo 2010 14:25 MOSCA
AGI - Mosca, 14 mar. - Il ministero dell'economia russo ritiene che l'aumento del valore del rublo possa penalizzare il sistema economico federale. Secondo gli analisti economici la valuta russa potrebbe rafforzarsi del 20% durante il 2010. La prospettiva, innescata dall'attivita' liberalizzatrice della Banca centrale, non lascia tranquilli gli economisti del ministero che temono la brusca "caduta concorrenziale" delle merci russe sul mercato globale.

 

 

15 Marzo 2010 15:52 NEW YORK
LA CINA RESTA PRIMO CREDITORE MONDIALE USA
di APCOM
Il Paese asiatico resta il maggiore creditore degli Stati Uniti nonostante la diminuzione delle quote di Treasury Bond. Investimenti in calo con le crescenti tensioni tra Washington e Pechino.
La Cina mantiene la sua posizione di primo creditore mondiale degli Stati Uniti, nonostante in gennaio abbia diminuito le sue quote di Treasury bond per il terzo mese consecutivo.
Il dipartimento del Tesoro americano ha comunicato oggi che la Cina in gennaio deteneva 889 miliardi di dollari di buoni del Tesoro statunitense, un calo di 5,8 miliardi rispetto a dicembre. Il Giappone, il secondo maggior creditore, detiene bond americani per 765,4 miliardi di dollari.
Un mese fa sembrava che il Sol Levante avesse superato la Cina nelle holding di debito americano, una posizione che Pechino aveva detenuto dal settembre 2008. Dieci giorni dopo il dipartimento del Tesoro aveva però rivisto i dati e la Cina era risultata ancora in posizione di leadership.
Il calo degli investimenti cinesi arriva in un periodo di crescenti tensioni tra Washington e Pechino, e segnala la possibilità che in futuro per gli Stati Uniti il finanziamento dei propri enormi deficit potrebbe diventare molto più costoso.

 

 

Usa: produzione industria febbraio +0,1%
lunedì, 15 marzo 2010 - 16:17
(ANSA) - ROMA, 15 MAR - La produzione industriale statunitense a febbraio ha registrato un rialzo dello 0,1%. Il dato e' superiore alle attese degli economisti che avevano previsto una crescita pari a zero, scrive Bloomberg. La capacita' di utilizzazione degli impianti e' salita al 72,7% da 72,5% del mese prima (Dato rivisto da 72,6%).

 

 

Usa: investimenti esteri, saldo positivo
lunedì, 15 marzo 2010 16:22 WASHINGTON
(ANSA)-ROMA, 15 MAR- Il saldo degli investimenti esteri in attivita' finanziarie a lungo termine denominate in dollari negli Usa, a gennaio, e' risultato positivo. Per 19,1 miliardi di dollari contro i 63,3 miliardi del mese precedente. Il dato e' decisamente inferiore rispetto alle stime degli analisti, che si aspettavano un saldo positivo per 47,5 miliardi di dollari.

 

 

(Lipper): La vicenda Dubai World pesa sui listini del medio oriente
BlueTG.it - lunedì, 15 marzo 2010 - 16:37
I mercati finanziari del golfo persico hanno finito il 2009 così come l’avevano iniziato, ossia in terreno negativo.
Lo sottolinea una ricerca di Lipper, società di analisti del gruppo Thomson Reuters, notando come continui a pesare la vicenda Dubai World, tanto che i listini di Dubai e Abu Dhabi sono, senza sorprese, quelli con le peggiori performance riferite al quarto trimestre dello scorso anno con perdite rispettivamente pari al 17,69% e al 12,19%, mentre le borse di Oman e dell’Arabia Saudita sono state quelle in grado di meglio contenere il ribasso, chiudendo il trimestre attorno al 3% di perdita.
Nel complesso tuttavia il 2010 sembra favorevole a questi mercati, aggiungono gli esperti di Lipper, grazie al rialzo dei prezzi dei prodotti petroliferi, insieme a governi molto prudenti che nei propri budget 2010 hanno ipotizzato un livello di quotazioni modesto tanto da lasciar prevedere avanzi sia a livello di budget sia di bilancia commerciale.

 

 

15 Marzo 2010 17:37 NEW YORK
CARTE DI CREDITO, IL PEGGIO E' PASSATO?
di WSI
Risultano in calo i casi d'insolvenza. Ma per alcuni istituti le note dolenti non sono ancora finite. Il peggio' e' veramente alle spalle? Forse...
Sempre piu' americani gestiscono meglio l'uso delle carte di credito, rispettando le scadenze di fine mese. I primi tre gruppi finanziari che offrono strumenti di pagamento elettronico (Visa, MasterCard e American Express) hanno registrato a febbraio un calo del tasso di inadempienza. Si sono ridotte le svalutazioni anche per Capital One Financial mentre per Bank of America e Discover Financial Services e' avvenuto il contrario.
Il tasso, che gia' si era stabilizzato a gennaio, dimostra che le societa' del settore dovranno effettuare delle svalutazioni sui prestiti concessi a chi non e' in grado di ripagarli con sempre meno probabilita'. Sembra insomma che il peggio per i consumatori a stelle e strisce sia ormai passato.
I conti di persone che risultano insolventi da almeno 30 giorni (indicatore per capire l'andamento di perdirdite future) sono scesi, per Capital One, al 5.51% dal 5.8% del primo mese dell'anno. Il tasso di insolvenza annualizzato sulle carte di credito e' sceso al 10.19% dal 10.41%. Questo trend, ha sottolineato Moshe Orenbuch di Credit Suisse, e' migliore delle attese.
Per Bank of America si osserva un dato a luci e ombre. Il tasso di insolvenza e' calato per il terzo mese consecutivo (a 7.23% dal 7.35%) ma crescono le svalutazione al 13.51% dal 13.25%. Stesso andamento per Discover Financial, con un tasso di morosita' al 5.50% dal 5.55% ma con svalutazioni arrivate al 9.11% da 8.58%.

 

 

Le borse europee chiudono in ribasso
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il DAX a Francoforte lo 0,7%, il FTSE MIB a Milano lo 0,9%, il CAC40 a Parigi lo 0,9% e lo SMI a Zurigo lo 0,2%.
Moody's ha avvertito che gli USA ed il Regno Unito potrebbero perdere la tripla "A" a causa del loro elevato deficit pubblico. Sul mercato hanno pesato oggi inoltre i timori relativi ad una possibile stretta monetaria in Cina. La scorsa settimana si è appreso che a febbraio i prezzi al consumo e le esportazioni sono aumentati nel paese asiatico rispettivamente del 2,7% e del 46%, la produzione industriale ha registrato la sua più forte crescita da più di cinque anni. Secondo alcuni analisti Pechino potrebbe perciò alzare già nei prossimi giorni il coefficiente delle riserve obbligatorie delle banche.
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso l'1,6%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,5%, Rio Tinto (GB0007188757) l'1,4% e Xstrata (GB0031411001) il 3%. Il prezzo del rame è sceso oggi a Londra ai suoi più bassi livelli delle ultime due settimane. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha perso lo 0,1%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) lo 0,6%, Eni (IT0003132476) lo 0,8% e Total (FR0000120271) lo 0,8%. Il prezzo del petrolio è caduto a New York al di sotto di quota $80.
Sui bancari sono scattate delle prese di beneficio. Barclays (GB0031348658) ha chiuso in calo dello 0,9%, Lloyds Banking Group (GB0008706128) dell'1,5%, Crédit Agricole (FR0000045072) del 2%, Société Générale (FR0000130809) del 2,5%, UniCredit (IT0000064854) dell'1,8% e Credit Suisse (CH0012138530) dell'1,3%.
Deutsche Bank (DE0005140008) ha perso lo 0,6%. Durante il fine settimana Stefan Krause, il Direttore Finanziario della prima banca tedesca, ha dichiarato che al momento l'obiettivo primario è rafforzare la situazione finanziaria del gruppo. Deutsche Bank dovrebbe infatti finalizzare le sue recenti acquisizioni. Ci sarebbe inoltre il rischio di regole più restrittive sui coefficienti patrimoniali. Gli investitori temono ora che Deutsche Bank possa presto lanciare un aumento di capitale.
I farmaceutici beneficiano del loro carattere difensivo. GlaxoSmithKline (GB0009252882) ha guadagnato lo 0,4%, Roche (CH0012032048) lo 0,6% e Sanofi-Aventis (FR0000120578) l'1%.
BT Group (GB0030913577) ha guadagnato l'1,1%. Citigroup ha alzato il suo rating sul titolo dell'operatore telefonico britannico da "Hold" a "Buy".
Deutsche Telekom (DE0005557508) ha perso lo 0,8%. Bank of America ha tagliato il suo rating sul titolo del gruppo telefonico tedesco da "Neutral" a "Underperform".
Metro (DE0007257503) ha guadagnato lo 0,8%. J.P. Morgan ha alzato il suo rating sul gigante della distribuzione da "Neutral" ad "Overweight".
Redazione Borsainside 18:27

 

 

Crisi: Ocse, Nel 2010 Ripresa Globale Meglio Del Previsto
lunedì, 15 marzo 2010 19:36 PARIGI
(AGI) - Atene, 15 mar. - La ripresa dell'economia globale, quest'anno, sara' piu' forte del previsto grazie alla forte crescita di Cina e India. Lo ha detto il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria. "L'economia globale - ha spiegato - dovrebbe viaggiare tra il 4 e il 4,5%, quella dei Paesi Ocse tra il 2 e il 2,5%". A novembre l'organizzazione aveva previsto una crescita del 3,4% quest'anno, dopo una contrazione stimata dell'1,7% nel 2009.

 

 

Fmi, ancora rischi su banche Belgio
lunedì, 15 marzo 2010 19:38 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 15 MAR - Allarme dell'Fmi sul sistema bancario belga.Nonostante la ristrutturazione che sta interessando gruppi come Fortis (Amsterdam: FORAL.AS - notizie) ,Ing e Kbc, il settore resta ancora molto fragile e i rischi elevati.Le banche del Belgio-si legge nel rapporto dell'Fmi-hanno poca attivita' in Grecia,ma i tre principali istituti sono fortemente esposti verso alcuni mercati maturi e presentano ancora asset a rischio o quantomeno dubbi.

 

 

Le borse di Mosca, Praga e Varsavia scendono
Le borse di Mosca, Praga e Varsavia hanno chiuso oggi in ribasso. La Borsa di Budapest è rimasta ferma a causa di una festa nazionale in Ungheria.
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1,3% a 1.514,40 punti. I volumi di scambio sono scesi sensibilmente rispetto a venerdì e sono stati bassi. I timori relativi ad una possibile stretta creditizia in Cina hanno pesato anche sul mercato azionario russo. Rosneft (RU000A0J2Q06) ha perso il 2,6%. Il prezzo del petrolio è caduto nel pomeriggio a New York al di sotto di quota $80. Tra gli altri titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha perso lo 0,2%, Norilsk Nickel (RU0007288411) l'1,1% e Raspadskaya (RU000A0B90N8) l'1,5%. RusHydro (RU000A0JPKH7) ha guadagnato il 2,5%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in rialzo dello 0,4% a RUB 173,99.
Il PX a Praga ha perso lo 0,2% a 1.186,7 punti. I titoli di maggior peso del listino ceco hanno chiuso contrastati. Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso lo 0,5% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) lo 0,9%. Erste Group Bank (AT0000652011) e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) hanno guadagnato rispettivamente lo 0,3% e lo 0,2%.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,7% a 40.979,23 punti. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha chiuso in ribasso dell'1,9%. Il prezzo del rame è sceso oggi a Londra ai suoi più bassi livelli delle ultime due settimane. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1,5%, BRE Bank (PLBRE0000012) l'1% e BZW Bank (PLBZ00000044) l'1,8%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha chiuso in rialzo dello 0,2%.
Redazione Borsainside 20:45

 

 

La Borsa di San Paolo chiude per la terza seduta di fila in ribasso
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in ribasso
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,5% a 69.023,75 punti. Per il listno brasiliano si è trattato della terza seduta negativa di fila. Una buona parte del mercato crede che la Banca Centrale del Brasile alzerà questa settimana i suoi tassi d'interesse. Nel settore immobiliare Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha perso il 3,4%, Cyrela (BRCYREACNOR7) il 2,1% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 3,4%. Nel settore della distribuzione Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) ha perso il 4,6% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) il 2,1%. Sia le imprese immobiliari che quelle retail dipendono fortemente dall'andamento del costo del denaro. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso lo 0,8%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso dell'1,8%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato controtendenza lo 0,6%. Credit Suisse ha espresso oggi ottimismo sulle prospettive del prezzo del ferro.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,4%, l'IGBC a Bogotà lo 0,2%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,9%, il General a Lima lo 0,8% e l'IBVC a Caracas lo 0,3%. La Borsa di Città del Messico è rimasta ferma.
Redazione Borsainside 00:29

 

 

 
  Lunedì 15 Marzo 2010 ..... Lunedì 15 Marzo 2010 ..... Lunedì 15 Marzo 2010  
       
.....
ASIA - Edizione Hong Kong
  USA - Edizione New York   EUROPA - Edizione Bruxelles .....
 

 

 

WALL STREET: SI FERMA, DEBOLI I TECNOLOGICI

15 Marzo 2010 21:00 NEW YORK - WSI
______________________________________________

Indici contrastati. Dow +0.16%, Nasdaq -0.23%. La bozza per una riforma del sistema finanziario non grava sulle banche. Rimonta di AIG. Pesanti Caterpillar e Google. Wal-Mart avanza grazie a Citi. Si teme per stretta a Pechino. Materie prime giu'.
Si ferma la corsa di Wall Street, con i listini che chiudono contrastati dopo due settimane di rialzi. Le materie prime estendono invece la serie negativa, che diventa la piu' lunga degli ultimi tre mesi.

Il Dow ha guadagnao lo 0.16% a quota 10642.15, mentre il Nasdaq ha perso lo 0.23% in area 2362.21. Da parte sua l'S&P, che l'11 marzo ha chiuso sui massimi di 17 mesi, ha chiuso sostanzialmente invariato (+0.04%) a 1150.50 punti.

Tra i fattori principali del ritracciamento dei listini in tutto il mondo e delle commodity e' la paura che Cina e India cercheranno di imporre una stretta monetaria per porre un freno alla crescita economica e scongiurare il pericolo di un rincaro dei prezzi.

L'oro, il dollaro e lo yen traggono invece vantaggio dal loro status di beni rifugio. Il petrolio, il rame, il piombo e il nickel hanno ceduto terreno, con l'indice delle commodities che ha chiuso in ribasso per il terzo giorno consecutivo. I Treasury a 10 anni non riescono ad avanzare con decisione, bloccati dalle speculazioni che la Federal Reserve segnalera' un miglioramento delle condizioni economiche Usa.

Nel frattempo i ministri delle Finanze d'Europa si sono incontrati a Bruxelles per discutere del caso della Grecia e stabilire come aiutare Atene a risanare il debito. La Fed annuncera' martedi' il suo outlook sui tassi di interesse e sull'exit strategy.

Tra i settori, le banche non sono state colpite dalla lettera nel giorno in cui il presidente del Commissione bancaria al Senato Christopher Dodd ha reso pubblica la bozza di riforma del sistema finanziario da lui preparata.

Il benchmark dei finanziari e' riuscito a riportarsi sopra i livelli di parita' nel pomeriggio (+0.15%), aiutato dal rally sul finale di AIG (+0.3%). Goldman Sachs e Morgan Stanley arretrano pero' di quasi l'1%. La riforma dara' piu' poteri alla Federal Reserve per smantellare le big della finanza che dovessero finire per rappresentare una "grave minaccia" per la stabilita' dell'intera economia americana.

La proposta prevede inoltre la creazione di un'agenzia a protezione del consumatore e incorpora una versione della "Volcker rule", il principio per una separazione delle banche commerciali da quelle di investimento. Inoltre la riforma porra' dei limiti ai "pacchetti retributivi folli".

In un periodo in cui gli investitori non sanno bene come comportarsi durante il rally, ovvero su quali azioni e settori puntare, e' giunto un consiglio da una voce autorevole, quella di Mohamed El-Erian, a capo del fondo obbligazionario maggiore del mondo.

Il co-presidente di Pimco a fianco di Bill Gross ha suggerito agli investitori di mantenere alti livelli di liquiditia' in mano, per poi fare investimenti una volta che il futuro sara' piu' chiaro. In poche parole, aspettatevi cose imprevedibili, scommettendo di conseguenza quando si presentera' il momento piu' propizio. Nonostante il calo degli investimenti, la Cina resta comunque il primo creditore mondiale Usa.

Quest'oggi gli indici hanno imboccato la strada dei ribassi fin dalle prime battute, penalizzati dall'avvertimento lanciato da Moody's circa i rischi creditizi del debito sovrano di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito. Sebbene i rating di tripla A rimangano intatti, sussiste il rischio di un declassamento.

Anche i dati macro non hanno offerto l'aiuto sperato, con gli investitori che non sono rimasti del tutto convinti. Dal fronte dell'attivita' manifatturiera non sono giunte notizie troppo incoraggianti: in marzo l'indice Empire State di New York ha accusato una battuta d'arresto dopo due mesi consecutivi di rialzi.

Meglio la produzione industriale, che in febbraio ha registrato un rialzo, allungando a otto la serie positiva consecutiva, con il +0.1% che e' risultato appena superiore alle previsioni.

In ambito di notizie societarie, Google e' scivolata di circa il 3% dopo che sono iniziate a circolare voci circa la chiusura della versione cinese del suo motore di ricerca.

I cali sono stati limitati dall'accelerazione di Wal-Mart Stores, che fa segnare un progresso di quasi il 3% dopo i commenti positivi di Citigroup, che ha consigliato di acquistare i titoli. Sempre sul fronte dei rialzi, si e' mossa in controtendenza anche PepisCo (oltre +1.5%) dopo che la societa' di bevande ha annunciato un innalzamento del dividendo del 7% e un'operazione di buy-back di sino a $15 miliardi.

Sugli altri mercati, sul valutario il Dollar Index, che da' una misura della performance del biglietto verde contro le sei principali valute locali, ha messo la parola fine ad una striscia negativa di tre sedute, forte di un progresso di mezzo punto percentuale a 80.267. Il dollaro si e' rafforzato contro 15 valute su 16, guadagnando l'1% contro la sterlina e lo 0.7% contro l'euro, che chiude a quota $1.3672. Solo lo yen ha fatto meglio, avanzando dello 0.1% rispetto alla divisa americana.

Nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono in rialzo. I futures con consegna aprile arretrano di $1.44 attestandosi a quota $79.80 al barile. L'oro guadagna $5.10 in area $1106.80 l’oncia. In marginale rialzo i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.7040% (-6 punti base).

 

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

  Lunedì 15 Marzo 2010 ..... Lunedì 15 Marzo 2010 ..... Lunedì 15 Marzo 2010  
       
..... Germania - Edizione Berlino ..... Regno Unito - Edizione Londra ..... Francia - Edizione Parigi .....
 

 

 

PARTE  1 PARTE  CRONOLOGICA PARTE  2