PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 17 Marzo 2010

PARTE  2

.
             
       
..... Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010 .....
 

 

 

 

17 Marzo 2010 04:00 NEW YORK
IMMOBILIARE USA, IN ARRIVO UNA SECONDA RECESSIONE
di WSI
Il vero problema sta nei prodotti della finanza creativa: i mortgage-backed securities. Se la Fed smette di comprarli, resteranno invenduti. Restera' deluso chi si aspetta la normalizzazione.
Un settore, quello immobiliare, nuovamente con il freno a mano tirato mentre i Titoli di Stato si preparano a un nuovo ritracciamento. Stessa sorte anche per i famigerati Mortgage-backed securities (MBS), quei prodotti di finanza creativa frutto della trasformazione di debiti ipotecari in titoli negoziabili sui mercati, con annessi tutti i rischi (di credito, se il debitore ultimo fallisce, e di liquidità se il mercato viene paralizzato dall'incertezza sull'effettivo valore dei titoli).
Non ha dubbi Meredith Whitney, l'analista diventata famosa durante la crisi finanziaria per la sua visione particolarmente pessimista, soprattutto sul settore bancario.
"Il settore immobiliare sicuramente ripiombera' un una seconda recessione", ha preannunciato ai microfoni di Cnbc l'a.d. di Meredith Whitney Advisory Group. Dal suo punto di vista i programmi governativi a supporto del comparto residenziale sono stati piuttosto "opachi" e quando il loro contributo verra' meno, l'offerta eccedera' la domanda dando il via a nuove flessioni del real estate.
"I prezzi che si osservano per Treasury e MBS suggeriscono una concreta correzione. Gli unici a mettere in portafoglio i titoli garantiti da un insieme di prestiti ipotecari sono Fed e banche. Questo fa capire quanto la situazione sia precaria", ha aggiunto l'esperta che avverte: "se la Banca Centrale americana si tira indietro e' un vero problema...perche' non ci sono acquirenti sostitutivi".
Tra le righe del suo discorso, si legge anche l'insuccesso delle mosse adottate dal team di Ben Bernanke, pensate per aiutare il sistema bancario a patto che tornasse a erogare credito. Secondo Whitney, la Fed non puo' far si' che le banche aprano nuovamente i rubinetti dei prestiti. Il perche' e' semplice: il business model del settore finanziario in uso prima della crisi e' rotto.
Prima dello scoppio della crisi, ha spiegato l'esperta, le banche erano in grado di offrire alla loro clientela mutui a basso costo grazie al fatto che facevano soldi trasformando proprio questi prestiti i nuovi prodotti, rivenduti sul mercato. Ora pero' che il mercato della cartolizzazione dei crediti e' praticamente fermo, non c'e' stato un incremento dei mutui alla clientela. Almeno non a sufficienza per compensare la flessione dei ricavi degli istituti. Ecco perche' le banche hanno operatori in modo difensivo negli ultimi due anni.
Non e' un caso, dunque, che si guardi da vicino qualsiasi decisione da parte della Fed sull'acquisto di mortgage-backed securities, la cui voce pesa per un terzo sul suo bilancio.
Altra stangata sul futuro del settore bancario: i profitti messi a segno l'anno scorso, e legati alle performance del mercato dei capitali, non sono "replicabili". "Coloro che si aspettano una normalizzazione dello scenario resteranno delusi", ha avvertito Whitney. "La normalita' non sara' quella osservata negli ultimi 20 anni", ha aggiunto.
A chi le ha chiesto cosa la farebbe diventare rialzista, Whitney ha ammesso di essere ottimista su alcuni istituti finanziari, senza pero' fare nomi, e di essere bullish sul settore dei sistemi di pagamento.

 

 

Usa: a Rischio La Proposta Di Riforma Finanziaria
mercoledì, 17 marzo 2010 07:07 NEW YORK
(AGI) - New York, 17 Mar. - Con ogni probabilita' la proposta di legge per una riforma del sistema finanziario Usa presentata lunedi' a Washington sara' approvata dalla Commissione Bancaria la prossima settimana. Tuttavia, sostiene un gruppo di analisti di Wall Street, la sostanza della bozza potrebbe cambiare in maniera significativa una volta giunta al Senato, dove per passare dovra' ottenere anche il sostegno dei Repubblicani.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in rialzo
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,2% a 10.846,98 punti ed il Topix l'1% a 947,43 punti. Per combattere la deflazione la Banca Centrale del Giappone ha aumentato il volume del suo programma di concessione di prestiti a circa ¥20 bilioni. Tra i bancari Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha chiuso in rialzo dello 0,4% e Mizuho Financial Group (JP3885780001) dell'1,1%.
Nel settore del credito al consumo Promise (JP3833750007) ha guadagnato il 5,2% dopo aver annunciato che potrebbe vendere titoli obbligazionari cartolarizzati per ¥50 miliardi. Sulla scia di Promise Aiful (JP3105040004) ha guadagnato il 2,2%, Acom (JP3108600002) l'8,6% e Takefuji (JP3463200000) il 2,2%.
Nel settore minerario Mitsui Mining & Smelting (JP3888400003) ha guadagnato il 5,8%. Il primo produttore giapponese di zinco ha alzato le sue stime per l'intero esercizio ed introdotto il pagamento di un dividendo.
Tra i petroliferi Nippon Oil (JP3679700009) ha guadagnato il 3,8%, Cosmo Oil (JP3298600002) il 2,3% e Inpex (JP3294430008) il 2,2%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 2,3%.
Elpida (JP3167640006) ha guadagnato l'1,6%. Secondo il quotidiano finanziario "Nikkei" l'utile operativo del primo produttore giapponese di memorie supererà nel corrente esercizio fiscale che termina alla fine di questo mese le attese del mercato.
Fast Retailing (JP3802300008) ha chiuso in rialzo del 2,2%. Il gruppo che controlla Uniqlo, la principale catena d'abbigliamento del Giappone, prevede che il suo giro d'affari all'estero supererà nel giro dei prossimi quattro anni quello generato sul mercato domestico. Fast Retailing si attende infatti una forte crescita in Cina e nella Corea del Sud.
Redazione Borsainside 07:35

 

 

Giappone: Lascia Tassi Invariati e Immette Liquidità
mercoledì, 17 marzo 2010 08:47 TOKYO
(ASCA-AFP) - Tokyo, 17 mar - La Banca centrale del Giappone ha mantenuto invariati i tassi di interesse al minimo storico dello 0,1%. La Banca centrale rileva che la decisione e' finalizzata a scongiurare i rischi di deflazione. ''L'economia sta registrando una ripresa per effetto di misure di sostegno sul fronte interno e su quelle esterno ma ancora non e' nella fase di una ripresa auto-sostenuta per quanto riguarda la domanda interna''.

 

 

Crisi: Zeitler (Bundesbank), Molto Scettico Su Fondo Monetario Europeo
mercoledì, 17 marzo 2010 - 8:49
(ASCA) - Roma, 17 mar - Il vice presidente della Bundesbank, Franz-Christoph Zeitler, si dice molto scettico sull'ipotesi di costituire un fondo monetario europeo. In una intervista al quotidiano Handelsblatt, l'esponente della Bundesbank afferma che la creazione del fondo monetario europeo ''indebolirebbe ulteriormente la disciplina fiscale nell'area euro''. E poi ''prima di creare nuove istituzioni - afferma - vanno rafforzate quelle esistenti''.

 

 

17 Marzo 2010 09:00 NEW YORK
EURO OLTRE 1,38 USD. MERITO DI S&P E FED
di TELEBORSA
La moneta unica beneficia della decisione dell'agenzia di rating, comunicata alla vigilia di confermare il giudizio sul debito della Grecia a "BBB" togliendo il Paese ellenico dal credit watch negativo. L'annuncio del Fomc, invece...
Euro in rialzo stamane nei confronti del biglietto verde, con il cross eur/usd che scambia oltre gli 1,38 dollari rispetto alla chiusura di ieri a 1,3767 usd.
A dare linfa alla moneta unica, la decisione la vigilia, di Standard & Poor's di confermare la propria valutazione del rating sul debito della Grecia a "BBB" togliendo il Paese ellenico dal credit watch negativo. Di fatto, l'agenzia di rating ha affermato che per ora la Grecia ha fatto abbastanza sul risanamento dei conti pubblici, da stabilizzare le sue prospettive di rating.
L'euro approfitta anche della debolezza che ha colpito la divisa statunitense, il giorno dopo che la Fed ha lasciato i tassi invariati tra zero e 0,25%, come peraltro atteso, ribadendo che il costo del denaro resterà ancora basso per un lungo periodo di tempo. Le aspettative del mercato erano tuttavia per un suggerimento di un rialzo dei tassi nel breve periodo.

 

 

Banca Giappone allenta politica, decisione non unanime
reuters - mercoledì, 17 marzo 2010 09:16 TOKYO
La Banca del Giappone ha allentato ulteriormente la politica monetaria con una decisione che non è stata presa all'unanimità, suggerendo che l'istituto centrale potrebbe faticare in futuro a soddisfare le richieste del governo di condizioni monetarie più accomodanti.
Settimane di sollecitazioni del governo per un allentamento della politica della BoJ erano indirizzate a impedire che una salita dello yen metta a rischio una ripresa guidata dalle esportazioni, secondo gli analisti.
La decisione della banca centrale di raddoppiare a 20.000 miliardi di yen i fondi a disposizione delle banche per i prestiti a tre mesi era in linea con le attese e ha segnato un modesto rilassamento della politica che avrà un impatto limitato sull'economia e sui mercati, aggiungono gli analisti.
Come nelle attese, la BoJ ha anche lasciato invariato il tasso di riferimento allo 0,1%.
Più significativa invece l'opposizione di due dei sette membri del board - Tadao Noda e Miyako Suda - che suggerisce che la banca centrale potrebbe metterci più tempo a cambiare politica in futuro, quando secondo gli analisti subirà ulteriori pressioni dal governo per nuove mosse.
Il governatore della BoJ Masaaki Shirakawa ha detto che l'operazione di incremento dei fondi non è direttamente volta a influenzare i tassi di cambio.
"Non è appropriato guidare la politica monetaria con lo scopo di influenzare direttamente i tassi valutari", ha detto Shirakawa in una conferenza stampa.

 

 

Draghi: La Ripresa In Europa e' Fragile
mercoledì, 17 marzo 2010 - 9:29
(ASCA-MktNews) - Bruxelles, 17 mar - La ripresa economica e' fragile. E' quanto ha indicato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nell'audizione davanti all'Europarlamento dove interviene come presidente del Financial Stability Board.

 

 

Crisi, Draghi: maggior parte banche hanno superato problemi
reuters - mercoledì, 17 marzo 2010 - 9:42
Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi ha detto che la maggior parte delle banche sembrano aver superato i loro problemi ed è il momento di avviare una graduale uscita dalla crisi economica.
"I problemi di finanziamento adesso sembrano superati per la maggior parte delle banche", ha detto Draghi ad una commissione del Parlamento europeo.

 

 

Opec, presidente: mercato petrolio ancora molto fragile
reuters - mercoledì, 17 marzo 2010 10:01 VIENNA
La stabilità del mercato petrolifero resta molto fragile e i paesi produttori di petrolio dell'Opec sono preoccupanti della possibilità che una recessione 'double-dip' possa colpire la domanda.
Lo ha detto il presidente dell'Opec Germanico Pinto all'apertura del meeting del cartello oggi a Vienna.
C'è una lunga via da percorrere -- ha aggiunto -- prima che il cartello possa sentirsi 'tranquillo' rispetto al mercato.

 

 

Draghi: 2010 Anno Cruciale Per Le Riforme Dei Mercati Finanziari
mercoledì, 17 marzo 2010 - 10:11
(ASCA) - Roma, 17 mar - E' stato percorso un tratto importante sulla strada della riforma della finanza globale ma ''il 2010 sara' un anno cruciale'' per la riforma della finaza globale. E' quanto ha sottolineato Mario Draghi nell'audizione all'Europarlamento come presidente del Financial Stability board indicando che coordinate riforme internazionali ''non possono essere realizzate o implementate senza il supporto dei leader politici nazionali e senza quello di coloro che sono nelle posizioni di assumere decisioni. Inoltre una piena implementazione delle nuove norme ''richiedera' tempo e perseveranza. Dobbiamo mantenere lo sguardo sugli obiettivi''. ''Noi lavoriamo per migliorare la cooperazione internazionale e per ulteriori riforme finanziarie. Spero che possiamo contare sul supporto politico di tutti''.

 

 

Ue proporrà a giugno pacchetto riforme su vendite scoperto e cds
reuters - mercoledì, 17 marzo 2010 10:39 BRUXELLES
La Commissione europea proporrà regole per gestire le vendite allo scoperto e il mercato dei credit default swap. Lo ha detto il commissario europeo per i mercati finanziari Michel Barnier.
"Faremo delle proposte sulle vendite allo scoperto e sui credit default swaps" ha detto Barnier ai Parlamentari europei, precisando che un pacchetto strutturato di riforme sarà pronto in giugno.

 

 

Economia, Fmi: troppo presto per exit strategy,più lavoro insieme
reuters - mercoledì, 17 marzo 2010 - 10:40
Il direttore generale del Fondo monetario internazione teme che i paesi non stiano lavorando insieme per superare la crisi economica globale e ritiene quindi che sia troppo presto per avviare la 'exit strategy'.
"Lavorare insieme potrebbe costituire la base per una crescita più robusta e stabile", ha dichiarato Dominique Strauss-Kahn nel corso di una audizione al Parlamento europeo.
Inoltre, per Strauss-Kahn è necessario migliorare l'equilibrio della domanda globale e l'apprezzamento della valuta cinese aiuterebbe il riequilibrio.

 

 

 
  Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010  
       
..... Cina - Edizione Pechino ..... Giappone - Edizione Tokyo ..... India - New Delhi .....
 
 

 

Eurozona: Merkel, Club Deve Avere Possibilita' Di Espellere Membri
mercoledì, 17 marzo 2010 10:56 BERLINO
(ASCA-AFP) - Berlino, 17 mar - Le 16 nazioni dell'eurozona devono avere la possibilita' di escludere dal club uno dei membri qualora non rispetti le regole in modo persistente. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, parlando davanti al parlamento del caso della Grecia. La Merkel ha detto che dare un sostegno rapido ad Atene per risolvere i suoi problemi finanziari ''non e' una buona soluzione'', ma bisogna ''affrontare il problema alla radice''. L'esclusione dalla zona dell'euro, ha proseguito il cancelliere, dovra' essere usato solo come ultima risorsa nei confronti dei paesi ''che non rispettano gli impegni ancora ed ancora''.

 

 

17 Marzo 2010 11:17 NEW YORK
ALERT BANCHE: DRAGHI PARLA DI ELEMENTI DI FRAGILITA'
di TELEBORSA-REUTERS
"E rimangono ancora rischi, legati soprattutto al deterioramento della qualità del credito dovuta alla crisi", afferma il governatore della Banca d'Italia, aggiungendo che il miglioramento dei mercati è stato comunque notevole.
"Esistono ancora elementi di fragilità in varie componenti del sistema finanziario e rimangono ancora rischi, legati soprattutto al deterioramento della qualità del credito dovuta alla crisi".
E' quanto affermato dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, intervenendo al Parlamento Europeo, ed ha sottolineato che la situazione sui mercati internazionali é notevolmente migliorata negli ultimi dodici mesi.
Secondo Draghi è "essenziale poter contare, negli anni futuri, su una capacità totalmente restaurata del settore bancario essenziale per la crescita".
Draghi si è mostrato fiducioso sulla capacità della Grecia di rifinanziare il suo debito, ma ha avvertito che gli spread si ridurranno solo se i mercati si convinceranno che il piano di risanamento sarà messo in pratica immediatamente.
"Ora abbiamo l'attuazione [del piano greco] e l'attuazione è tanto importante, se non di più, della sua messa a punto", ha detto Draghi.
Il presidente del Fsb si è anche soffermato sulla proposta tedesca di istituire un Fondo monetario europeo, definendolo una "ciliegina sulla torta" lasciando intendere che il nuovo organismo, se vedrà la luce, dovrà comunque rappresentare un rimedio di ultima istanza.

 

 

 

Borse Asia-Pacifico positive, Shanghai +1,9%
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in netto rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,9% a 3.050,48 punti. La Banca Mondiale ha alzato le sue stime sulla crescita dell'economia cinese nel 2010 da +9,0% a +9,5%. Tra i bancari Bank of China (CN000A0J3PX9) ha guadagnato lo 0,7%, Bank of Communications (CN000A0ERWC7) l'1,4% e Bank of Beijing (CNE100000734) il 2,2%. Nel settore delle assicurazioni China Life (CN0003580601) ha chiuso in rialzo del 2,8%, Ping An Insurance (CNE1000003X6) del 5,8% e China Pacific Insurance (CN0003580601) del 3,9%. Taiwan e la Cina hanno ufficializzato il loro accordo relativo ai reciproci investimenti nelle loro industrie finanziarie.
Tra i minerari Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha guadagnato il 2,2%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 2,7% e Zhongjin Gold (CNE000001FM8) l'1,7%. Il prezzo dell'oro ha guadagnato ieri a New York l'1,5%, quello dell'argento l'1,4% e quello del rame l'1,9%. China Coal Energy (CNE100000528) ha chiuso in rialzo del 2%. Il secondo produttore cinese di carbone ha aumentato le sue vendite a febbraio del 36,3%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,7% a 21.384,49 punti. La Fed ha ribadito ieri che i tassi resteranno a dei livelli eccezionalmente bassi per un esteso periodo. Ciò vuol dire che anche nella città costiera il costo del denaro dovrebbe rimanere basso. L'andamento dei tassi ad Hong Kong è infatti strettamente legato a quello negli USA. Dal 1983 il dollaro di Hong Kong è formalmente legato a quello statunitense. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha guadagnato l'1,8%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,6%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1% e BOC Hong Kong (HK2388011192) l'1%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato il 4%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 2,4%, Sino Land (HK0083000502) il 2,7% e Henderson Land (HK0012000102) il 2,3%. Hongkong & China Gas (HK0003000038) ha guadagnato il 3,1%. Il fornitore di gas ha aumentato lo scorso anno il suo utile del 20%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 2,4% e CNOOC (HK0883013259) l'1,7%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York il 2,3%. Alibaba.com (KYG017171003) ha perso il 5,9%. La prima impresa cinese del settore del commercio elettronico ha pubblicato dei dati di bilancio che non hanno potuto soddisfare le attese del mercato.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato l'1,2%, lo Straits Times a Singapore lo 0,8% e il Taiex a Taipei il 2% e il Kospi a Seul il 2,1%.
Redazione Borsainside 12:16

 

 

17 Marzo 2010 12:55 NEW YORK
LA CINA ATTACCA ANCORA LE AZIENDE OCCIDENTALI
di WSI
Dopo Google, Pechino prende di mira alcune note imprese straniere del settore abbigliamento e moda, sequestrando merci di 30 marchi tra cui Zara, Versace, Dolce & Gabbana.
Dopo Google, la Cina prende di mira alcune note imprese straniere del settore moda e abbigliamento, sequestrando merci di Versace, Dolce & Gabbana, Zara.
La scorsa settimana nella provincia di Zhejiang sono avvenuti sequestri di carichi di materiali di Versace, Hugo Boss e della spagnola Zara, secondo informazioni diffuse da Bloomberg.
Il governo di Pechino ha la faccia tosta di affermare che i capi di moda e abbigliamento non rispondo ai requisiti di qualita' richiesti dalla Cina, paese a cui notoriamente fanno capo la maggior parte delle contraffazioni dei grandi marchi di moda mondiali.
Il dipartimento dell'Industria e del Commercio della provincia di Zhejiang ha esaminato 85 partite di prodotti tessili d'importazione, delle quali solo il 44% rispetta i requisiti richiesti. In totale sono state intercettate 30 marche mondiali del settore facenti capo a 11 paesi. Alcune violazioni sembra riguardino il contenuto di fibra, altre gli standard di sicurezza relativamente alla presenza di elementi tossici che possono causare problemi respiratori o alla pelle, e nei casi estremi anche forme cancerogene.
Con quest'ultima mossa, dopo la diatriba con Google (che dovra' ritirarsi dal mercato cinese per essersi opposta alla censura del governo di Pechino) la Cina alza dunque il tiro sia commercialmente sia politicamente nei confronti del resto del mondo. Il colosso asiatico negli ultimi due anni ha rappresentato il mercato piu' importante per tutte le maggiori imprese occidentali del settore moda, tessile e abbigliamento, essendo ormai la Cina il piu' vasto mercato di sbocco del mondo. Il lusso tira molto nella fascia alta della popolazione (1.3 miliardi di persone), mentre fette sempre piu' ampie di decine di milioni di cinesi ogni semestre si affacciano alle soglie della classe media.
Solo grazie alle vendite in Cina i grandi marchi occidentali della moda e del lusso sperano di poter recuperare la pesante recessione nei paesi di origine, dove i fatturati sono letteralmente crollati. Secondo le previsioni di insider del settore, la Cina rappresenta circa il 35% della crescita per l'industria tessile mondiale nel 2010.

 

 

Ue, piani rientro deficit Francia e Spagna peccano di ottimismo
reuters - mercoledì, 17 marzo 2010 13:54 BRUXELLES
La Commissione europea ritiene che pecchino di ottimismo i percorsi tracciati da Parigi e Madrid per la correzione del deficit eccessivo. Nel caso del programma di stabilità britannico la richiesta si spinge a maggiori sforzi per il rientro del disavanzo pubblico, per cui Bruxelles ha già fissato la più generosa scadenza del 2014/2015.
Alla Francia, che intende ricondurre il deficit entro il paletto comunitario del 3% del prodotto interno lordo per il 2013, l'esecutivo comunitario rimprovera ipotesi correttive "piuttosto ottimiste", che non offrono alcuno spazio di manovra, e chiede di illustrare i dettagli di intervento dal lato della spesa.
"Questa traiettoria sarebbe conforme alla raccomandazione emessa dal consiglio del 2 dicembre scorso, le ipotesi sottostanti lo scenario presentato nel programma sono però giudicate piuttosto ottimiste e alcune misure dal lato della spesa non sono precisate" scrive il documento della Commissione.
"La strategia definita non lascia alcun margine di manovra in caso di evoluzioni economiche meno brillanti di quelle previste dal programma" aggiunge.
"La Francia è invitata a precisare la strategia di bilancio che le permetterà di correggere il deficit eccessivo e ridurre il debito" conclude il comunicato.
Quanto alla Spagna, la Commissione ritiene "marcatamente" ottimistiche le ipotesi di crescita successive al 2010, anno a partire da cui la situazione del disavanzo potrebbe evidenziare un netto deterioramento.
Tra i rischi al ribasso per i conti pubblici spagnoli va annoverata la lentezza nel processo di ristrutturazione del sistema bancario e i governi locali.
Dal 2011 in avanti, le misure di austerity previste da Madrid potrebbero dunque rivelarsi insufficienti, a causa soprattutto di un contribuito inferiore del previsto da parte della crescita.
Quanto infine alla Gran Bretagna, la richiesta è di maggiori sforzo per la correzione dei conti pubblici, dal momento che l'attuale piano di rientro non garantisce di centrare l'obiettivo sulla riduzione del deficit per cui Bruxelles ha fissato la scadenza del 2014/15.

 

 

Bce: Weber, da Grecia piano credibile
mercoledì, 17 marzo 2010 - 14:24
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''La Grecia deve predisporre un piano credibile e sostanziale su come ridurre il deficit''.A dirlo e' Axel Weber.Il presidente della Bundesbank e membro del consiglio direttivo della Bce, in un intervento a Colonia ha chiesto''regole piu' credibili ed una sorveglianza piu' stringente''sui bilanci dei paesi dell'Ue e ha respinto al mittente la proposta, avanzata dal Fmi, di alzare l'obiettivo di inflazione fissato dalle banche centrali.

 

 

Grecia, Draghi, serve impegno immediato
mercoledì, 17 marzo 2010 - 14:48
(ANSA) - BRUXELLES, 17 MAR -''Quella della Grecia e' una crisi di bilancio e si interviene solo con un impegno diretto e immediato.''Lo ha detto Draghi.''Solo cosi'- ha proseguito il governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Board - i mercati ridurranno immediatamente gli spread''. Ha aggiunto che gli interventi a favore della Grecia devono essere ''strutturati, altrimenti i mercati li ignoreranno''. L'ipotesi di un Fondo monetario europeo va vista come ''linea di credito d'emergenza''.

 

 

17 Marzo 2010 14:52 NEW YORK
CINA: UNA BOLLA CHE ASPETTA SOLO DI ESPLODERE
di WSI
Un'altra voce autorevole si alza dal coro per segnalare il potenziale crash dell'economia in rapida crescita del Paese asiatico. Pechino si trova nel bel mezzo della bolla piu' grande della storia.
Pechino e' nel bel mezzo della "piu' grande bolla della storia". A lanciare l'avvertimento e' stato James Rickards, ex consulente generale del fondo hedge Long-Term Capital Management LP.
Rickards e' in buona compagnia. Negli ultimi tempi a lanciare l'avvertimento erano stati il manager di hedge fund Jim Chanos, l'editore di Gloom, Boom & Doom Marc Faber e il professore dell'Universita' di Harvard Kenneth Rogoff.
Il bilancio della banca centrale cinese assomigilia a quello di un fondo hedge che compra enormi quantita' di dollari e vende short lo yuan, ha osservato Rickards, attualmente senior managing director per la divisione di market intelligence della societa' di consulenza Omnis.
"Per come la vedo io, si tratta della piu' grande bolla della storia, con la quantita' di allocazione errata delle risorse piu' massiccia di sempre", ha osservato Rickards nel corso del Summit Asset Allocation Asia 2010, organizzato ieri da Terrapinn Pte a Hong Kong. L'intervista e' stata riportata da Bloomberg.
Per sintetizzare, la Cina "e' una bolla che aspetta solo di esplodere".

 

 

Abi: Boom Di 'Sofferenze' a 60 Mld, +3,3% In Rapporto Agli Impieghi
mercoledì, 17 marzo 2010 15:03 ROMA
(ASCA) - Roma, 17 mar - Non si arrestano le 'sofferenze' bancarie che a gennaio 2010 raggiungono i 60 miliardi con una crescita di 850 milioni in piu' rispetto a fine 2009 e di 17,5 miliardi rispetto a gennaio 2009: la variazione annua e' del 41,4%. In rapporto agli impieghi si registra una forte crescita al 3,3% rispetto al precedente 2,4%. Lo rende noto l'Abi, nel consueto Rapporto sugli andamenti finanziari e creditizi. Al netto delle svalutazioni le sofferenze sono risultate di 33,9 miliardi, circa 2 miliardi in meno rispetto a fine 2009, e 12 miliardi in piu' rispetto a gennaio 2009, con una variazione annua del 55%. Il rapporto sofferenze nette/impieghi si e' collocato all'1,92% che si confronta con l'1,26% di gennaio 2009. Il rapporto sofferenze nette/patrimonio di vigilanza e' risultato dell'11,38% a gennaio 2010 contro il 7,92% di gennaio 2009.

 

 

Bernanke Difende Ruolo Supervisione Fed Su Piccole Banche
mercoledì, 17 marzo 2010 15:03 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 17 mar. - Il presidente della Fed, Ben Bernanke difende il ruolo di supervisione della Fed sulle piccole banche, che rischia di perdere nell'ambito della riforma finanziaria in discussione al Congresso. Bernanke, nel suo discorso preparato in vista dell'audizione di oggi davanti alla commissione Servizi finanziari della Camera, critica il disegno di legge in discussione al Senato, che prevede di spostare verso altre autorita' di controllo la supervisione di migliaia di piccole banche Usa con attivita' inferiori ai 50 miliardi di dollari.

 

 

Derivati: a Giudizio 4 Banche, e' La Prima Volta In Italia
mercoledì, 17 marzo 2010 - 15:20
(ASCA) - Milano, 17 mar - Rinvio a giudizio per 13 persone fisiche e 4 banche accusate di truffa aggravata nell'ambito della vendita di prodotti finanziari derivati ai danni del Comune di Milano. Lo ha deciso il gup di Milano, Simone Luerti, aprendo di fatto la strada per il primo processo italiano sull'emissione di questo tipo di obbligazione. L'indagine, condotta dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, ha portato alla luce gravi irregolarita' nell'emissione dei derivati da 1 miliardo e 685 milioni sottoscritti dal Comune di Milano nel periodo compreso tra il 2005 e il 2007. Irregolarita' che, sempre secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbero fatto guadagnare alle banche circa 100 milioni di euro ai danni di Palazzo Marino. Il processo prendera' il via il prossimo 6 maggio prossimo davanti ai giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano. Sul banco degli imputati, 11 funzionari di banca (tra cui anche Gaetano Bassolino, figlio del presidente della Regione Campania), 2 ex dirigenti di Palazzo Marino e 4 banche: Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) , Ubs (Virt-X: UBSN.VX - notizie) , Gp Morgan, Depfa Bank (Xetra: DEP.DE - notizie) .

 

 

Usa: ok del Senato a misure lavoro
mercoledì, 17 marzo 2010 - 17:13
(ANSA) - NEW YORK, 17 MAR - Via libera definitivo del Senato statunitense a un pacchetto di misure da 17,6 miliardi di dollari per rilanciare l'occupazione. Il progetto e' stato approvato con 68 voti a favore e 29 contrari e spedito al presidente Obama per essere firmato e trasformato in legge. 'Speriamo sia il primo passo di una serie di misure' a sostegno dell'occupazione, ha detto il presidente Usa commentando l'ok del Senato.

 

 

Borse europee: Chiusura positiva, Milano svetta con UniCredit
I principali listini azionari europei hanno chiuso anche oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,4%, il DAX a Francoforte lo 0,9%, il FTSE MIB a Milano l'1,3%, il CAC40 a Parigi lo 0,5% e lo SMI a Zurigo lo 0,3%. La Fed ha ribadito ieri che i tassi d'interesse resteranno a dei livelli eccezionalmente bassi per uno stesso periodo. Allo stesso tempo la Banca Centrale degli USA ha indicato che le condizioni dell'economia stanno migliorando.
UniCredit (IT0000064854) ha guadagnato a Milano il 6,3%. La prima banca italiana ha pubblicato oggi dei dati di bilancio che hanno battuto le attese degli analisti ed annunciato che tornerà a pagare un dividendo in contanti. Tra gli altri titoli del settore Barclays (GB0031348658) ha guadagnato lo 0,6%, HSBC (GB0005405286) l'1,4%, Commerzbank (DE0008032004) il 2,6%, Société Générale (FR0000130809) il 2,2%, Banco Santander (ES0113900J37) lo 0,8% e Credit Suisse (CH0012138530) il 2,1%.
Inditex (ES0148396015) ha guadagnato a Madrid il 3,5%. La più grande catena al mondo di negozi d'abbigliamento ha aumentato lo scorso trimestre il suo utile netto più di quanto atteso dal mercato ed alzato il suo dividendo del 14%.
Siemens (DE0007236101) ha chiuso a Francoforte in rialzo del 3,2%. Secondo delle voci di stampa il conglomerato avrebbe l'intenzione di scorporare la sua divisione dei servizi informatici.
Arriva (GB0002303468) ha guadagnato a Londra il 16,8%. L'operatore della più lunga linea ferroviaria del Regno Unito ha annunciato di essere stato approcciato da un altro gruppo per una possibile acquisizione.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha guadagnato l'1,3%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) l'1,2% e Total (FR0000120271) lo 0,5%. Il prezzo del petrolio è risalito oggi a New York al di sopra di quota $82.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato l'1,8%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,6%, Rio Tinto (GB0007188757) l'1,8% e Xstrata (GB0031411001) l'1,5%. Il rame si è apprezzato anche oggi a Londra.
Saipem (IT0000068525) ha guadagnato il 3,5%. Goldman Sachs ha alzato il suo rating sul titolo del gruppo italiano dei servizi per l'industria petrolifera da "Neutral" a "Buy".
Alcatel-Lucent (FR0000130007) ha perso il 2,1%. Goldman Sachs ha tagliato il suo rating sul titolo del gigante delle infrastrutture per le telecomunicazioni da "Buy" a "Neutral".
Ericsson (SE0000108656) ha perso il 3,1%. BofA Merrill Lynch ha declassato il titolo dell'impresa svedese da "Neutral" ad "Underperform".
Redazione Borsainside 18:31

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Domina il segno più, Mosca sale dell'1,7%
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca l'1,7% a 1.563,46 punti. I volumi di scambio sono aumentati sensibilmente rispetto a ieri e sono stati molto alti. Le indicazioni arrivate dalla Fed hanno spinto gli acquisti anche sulla piazza finanziaria russa. La Banca Centrale degli USA ha ribadito ieri che i tassi d'interesse resteranno a dei livelli eccezionalmente bassi per uno stesso periodo. Allo stesso tempo la Fed ha indicato che le condizioni dell'economia stanno migliorando. Tra i titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha guadagnato il 3%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il 4,5%, Raspadskaya (RU000A0B90N8) il 5,1%, LUKoil (RU0009024277) il 3,4% e Rosneft (RU000A0J2Q06) lo 0,8%. RusHydro (RU000A0JPKH7) ha perso lo 0,8%. Gazprom (RU0007661625) ha guadagnato a San Pietroburgo lo 0,8% a RUB 172,49.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,7% a 23.780,70 punti. Dopo il rally di ieri sulla piazza finanziari ungherese sono scattate oggi delle prese di beneficio. OTP Bank (HU0000061726) ha perso lo 0,7%, MOL (HU0000068952) l'1,2% e Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,4%. Magyar Telekom (HU0000016522) ha guadagnato lo 0,7%.
Il PX a Praga ha guadagnato l'1,4% a 1.218,10 punti. Tra i titoli legati alle materie prime Unipetrol (CZ0009091500) ha guadagnato l'1,9%, NWR (NL0006282204) il 4,1% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) lo 0,7%. Tra i bancari Komercni Banka (CZ0008019106) ha chiuso in rialzo dell'1,3% e Erste Group Bank (AT0000652011) del 2,1%. Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) ha guadagnato lo 0,2%
Il WIG a Varsavia ha chiuso in rialzo dello 0,7% a 41.960,86 punti. PKN Orlen (PLPKN0000018) e Lotos (PLLOTOS00025) hanno beneficiato dell'aumento del prezzo del petrolio ed hanno guadagnato rispettivamente il 3,8% e l'1,3%. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso lo 0,1% nonostante il rame si sia apprezzato anche oggi a Londra. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato lo 0,4%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,4% e BRE Bank (PLBRE0000012) il 2,8%. BZW Bank (PLBZ00000044) ha chiuso invariato.
Redazione Borsainside 19:49

 

 

Usa: Bernanke, Con Tassi Bassi Per Troppo Tempo Rischiamo l'Inflazione
mercoledì, 17 marzo 2010 20:37 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 17 mar - I tasso di interesse negli Usa ''sono bassi perche' bassa e' l'attivita' economica''. Cosi' Ben Bernanke, presidente della Fed, nella sua audizione alla Commmissione servizi finanziaria della Camera dei rappresentanti. Ma ''se teniamo i tassi troppo bassi per troppo tempo, allora rischiamo l'inflazione'' ha spiegato Bernanke.

 

 

Usa: Bernanke, Pessima Idea Vigilanza Fed Solo Su Grandi Banche
mercoledì, 17 marzo 2010 20:48 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 17 mar - Ben Bernanke, presidente della Fed, difende il ruolo della banca centrale nella vigilanza sull'intero sistema bancario Usa. Escludere la Fed dalla vigilanza sulle piccole banche e concentrarla solo sui grandi gruppi ''e' una pessima idea'' ha detto Bernanke. Della stessa opinione Paul Volcker, consigliere economico del presidente Usa, Barack Obama. La proposta di escludere la Fed dalla supervsione sulle piccole banche e' all'interno della bozza ''bipartisan'' per la riforma del settore finanziario illustrata ieri dal senatore Christopher Dodd. La Fed dovrebbe occuparsi solo dei gruppi con attivo di bilancio superiore a 50 miliardi di dollari. Nei fatti, la Fed non vigilerebbe piu' su circa 5 mila istituzioni creditizie e finanziarie, che invece sarebbero sotto la supervisione della Federal Deposit Insurance Corp e dell'Office of the Comptroller of the Currency.

 

 

Le borse dell'America Latina chiudono contrastate
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,3% a 69.723,23 punti. Prima della decisione della Banca Centrale del Brasile sui tassi d'interesse molti investitori non hanno voluto correre rischi ed hanno realizzato i loro benefici. La maggior parte degli economisti si attende un aumento dei tassi di 25 punti base. Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in ribasso dello 0,9%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dello 0,9% e Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) dello 0,5%. Nel settore immobiliare Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha perso il 3% e Cyrela (BRCYREACNOR7) il 2,1%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3) hanno perso rispettivamente lo 0,2% e lo 0,4% nonostante l'aumento dei prezzi delle materie prime. JBS (BRJBSSACNOR8) ha perso il 4,3%. Il primo produttore di carne dell'America Latina ha posticipato di dodici giorni la sua emissione di nuovi titoli. Centrais Eletricas Brasileiras (BRELETACNOR6) ha guadagnato controtendenza il 2,3%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 32.798,30 punti. Telmex (MXP904131325) ha guadagnao il 3,7%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo del principale operatore messicano di telefonia fissa da "Neutral" a "Buy". Tra gli altri titoli del listino messicano América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,7% e Cemex (MXP225611567) il 3,2%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha perso il 2,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,1%, l'IGBC a Bogotà l'1,3% e il General a Lima l'1,8%. L'IPSA a Santiago del Cile e l'IBVC a Caracas hanno perso rispettivamente lo 0,5% e lo 0,3%.
Redazione Borsainside 00:35


 

 

 
  Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010  
       
.....
ASIA - Edizione Hong Kong
  USA - Edizione New York   EUROPA - Edizione Bruxelles .....
 

 

 

WALL STREET: RINGRAZIA PPI E FED, RIPRESA SOSTENIBILE

17 Marzo 2010 21:00 NEW YORK - WSI
______________________________________________

Bene banche ed energia: JP Morgan e Exxon su tutti. Dollaro e yen in calo. Pericolo inflativo scongiurato. Il rally continua. Secondo giorno di rialzi per il greggio. Dow +0.44% ai massimi di 17 mesi, Nasdaq +0.47%. S&P +73% dai minimi di marzo 2009.
Chiusura di seduta in rialzo a New York per i listini azionari, tale da consentire al Dow Jones di portarsi sui massimi di 17 mesi e rendersi protagonista della striscia positiva piu' lunga da dicembre. Richieste anche le commodity.

Il Dow ha guadagnato lo 0.44% a quota 10733.52, mentre il Nasdaq lo 0.47% in area 2389.09 e l'S&P 500 lo 0.58% in area 1166.14. Per il paniere allargato si tratta della terza seduta consecutiva in progresso, con l'indice che ha cosi' esteso al +73% il rally partito dai minimi di 12 anni toccati a inizio marzo dell'anno scorso. Nel corso della giornata il benchmark dell'azionario Usa ha toccato i livelli intraday piu' alti dal 29 settembre 2008. Il Dow e' avanzato per il settimo giorno.

La contrazione dei prezzi alla produzione in febbraio, la piu' marcata degli ultimi sette mesi, ha allontanato il pericolo di un'inflazione sul breve termine, finendo per favorire i listini. Sugli altri mercati si sono indeboliti lo yen e il dollaro, le due valute considerate bene rifugio per i loro bassi tassi di interesse.

Ben comprate le materie prime, dove spiccano i guadagni di rame e greggio, che sono riusciti ad estendere i rialzi della vigilia. Il biglietto verde ha invece ceduto terreno contro 13 delle 16 valute concorrenti principali.

"Le notizie giunte dal fronte dell'inflazione Usa sono positive e si aggiungono ai commenti della Fed di ieri", ha detto James Dunigan, chief investment officer di PNC Wealth Managemente, facendo riferimento alla promessa della Banca Centrale di mantenere i tassi di interesse sui minimi storici ancora per un periodo prolungato. "La ripresa e' ben avviata e sembra proprio che sia sostenibile e alla fine tutto si riversa sugli utili societari", ha concluso l'analista.

Sul fronte societario le notizie continuano a scarseggiare. L'unico appuntamento degno di nota sara' la pubblicazione della trimestrale della societa' di scarpe e abbigliamento Nike, che riportera' i conti fiscali dopo il suono della campanella.

A guidare il rally odierno sono stati i finanziari e gli energetici, con JP Morgan Chase e Exxon Mobil che hanno fatto un balzo dell'1.5%. Guardando sempre alle prove dei singoli, si mettono in evidenza la societa' di asset manager BlackRock e l'azienda di software Autodesk, entrambe favorite dai commenti positivi degli analisti di istituti di primo piano.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio hanno chiuso in rialzo. I futures con consegna aprile sono avanzati di $1.23 attestandosi a quota $82.93 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3738 (-0.19%). L'oro guadagna $1.80 in area $1124 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6420% in calo di 11 punti base rispetto a ieri.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

  Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010 ..... Mercoledì 17 Marzo 2010  
       
..... Germania - Edizione Berlino ..... Emirati Arabi - Edizione Dubai ..... Francia - Edizione Parigi .....
 

 

 

PARTE  1 PARTE  CRONOLOGICA PARTE  2