PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 22 Marzo 2010

PARTE  2

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..... Sabato 20 Marzo 2010 ..... Domenica 21 Marzo 2010 ..... Lunedì 22 Marzo 2010 .....
 

 

 

 

Grecia, Papandreou: pagheremo debiti, non andremo in default
reuters - sabato, 20 marzo 2010 14:41
La Grecia ha preso le misure necessarie per fronteggiare la crisi fiscale e non andrà in default sul debito pubblico. Lo ha detto oggi il premier George Papandreou parlando al congresso nazionale del partito socialista.
Il Paese sta premendo sui partner europei per chiedere un pacchetto di misure di emergenza che la aiutino ad abbassare i costi di indebitamento: attualmente infatti paga almeno il doppio rispetto alla Germania per il rifinanziamento del debito.
I leader europei discuteranno dei meccanismi di supporto alla Grecia a Bruxelles il 25 e 26 marzo prossimi. Il Paese ha annunciato che potrebbe rivolgersi all'Fmi se non si trovasse una soluzione in ambito europeo.
"Siatene certi, la Grecia non andrà in default. La Grecia ha un governo forte e un popolo coraggioso. Stiamo tornando sulla strada della stabilità", ha detto Papandreou.
Il premier ha chiesto inoltre di agire per frenare la speculazione.
"Stiamo costruendo alleanze dentro e fuori l'Ue. Stiamo convincendo i nostri partner a mettere dei limiti agli speculatori. Non stiamo chiedendo a nessuno di pagare i nostri debiti, li pagheremo da soli", ha aggiunto Papandreou.

 

 

Usa: sanita', rivolta Stati repubblicani
sabato, 20 marzo 2010 - 16:26
(ANSA) - WASHINGTON, 20 MAR - Se domenica passa la riforma sanitaria, piu' di trenta Stati a guida repubblicana potrebbero lanciare la loro ribellione. L'iniziativa e' promossa dal governatore dell'Idaho, Butch Otter, secondo cui con questa legge il governo federale finisce per 'usurpare poteri' dei singoli stati. Per Otter, la riforma approvata da Washington, che impone la copertura sanitaria a 31 milioni di americani, viola il 10/o emendamento della Costituzione americana.

 

 

Fed: mondo in mano a banche, e' follia
sabato, 20 marzo 2010 16:39 NEW YORK
(ANSA) - ROMA, 20 MAR - 'E' da incoscienti che il destino dell'economia mondiale sia legato alle fortune di poche gigantesche banche'. Lo ha detto Ben Bernanke. Il presidente della Fed ha definito 'pericoloso' il problema posto dalle banche 'troppo grandi per essere lasciate fallire'. Gli istituti di dimensioni eccezionalmente grandi potrebbe per questo essere obbligati a redigere una sorta di 'testamento', per aiutare il management e le autorita' a prevenire le crisi smontando pezzo per pezzo l'azienda.

 

 

Usa: Bernanke, Controlli Piu' Stringenti Su Big Finanza
sabato, 20 marzo 2010 - 17:09
(AGI) - Orlando, 20 mar. - E' necessario un controllo "decisamente piu' stringente" delle autorita' di regolazione sulle grandi istituzioni finanziarie allo scopo di ridurre i rischi per l'economia: lo ha sottolineato il presidente della Fed, Ben Bernanke, il quale ha messo in guardia dalla falsa sicurezza ingenerata dalla dimensione di alcune compagnie, che "sembrano troppo grandi per fallire".

 

 

Grecia: Ministero Finanze, Ok Ad Aiuti Coordinati In Ambito Europeo
sabato, 20 marzo 2010 - 20:22
(ASCA-AFP) - Berlino, 20 mar - La Germania dara' il suo appoggio con i paesi europei per fornire aiuti bilaterali per assistere la Grecia. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, citato dal settimanle ''Bild am Sonntag'', che uscira' domani. ''Per l'aiuto della Ue alla Grecia non c'e' uno strumento collettivo. In caso di estrema necessita' ci sarebbe un sistema di aiuti coordinati bilaterali su basi volontarie''. Schaeuble non ha indicato se la Germania sarebbe disposta ad aiutare direttamente la Grecia a risollevarsi dai debiti.

 

 

20 Marzo 2010 21:15 NEW YORK - di Riccardo Sorrentino - Sole 24 ore
Krugman contro la Cina: apprezzi lo Yuan

Un Paul Krugman in versione aggressiva. Contro la Cina. Nel dibattito con Fred Bergsten, ospitato dell'Economic Policy Institute, il premio Nobel auspica un atteggiamento duro di Washington verso la Cina affinchè lasci apprezzare lo Yuan. Anche perché, argomenta, non ci sarebbero per gli Stati Uniti conseguenze negative da temere: pochi rischi di guerre commerciali, nessuna possibilità che i tassi di interesse possano salire a causa di minori acquisti di dollari da parte di Pechino. E in più tanti, tanti vantaggi: un Pil combinato di Usa-Eurolandia e Giappone aumentato dell'un per cento – non di più sembra di capire – una "politica di quantity easing a vantaggio" degli Stati Uniti e una bella svalutazione della moneta Usa che Washington non si può permettere perché sarebbe considerato un politica "predatoria di beggar-thy-neighbor". Tutto perfetto, dunque, ma i cinesi, cosa ne penserebbero? Krugman, improvvisamente unilateralista come il suo arcinemico George W. Bush balbetta qualcosa, alla domanda del moderatore: sarebbe un bene, per la bolla immobiliare. Poi, improvvisamente, torna a parlare degli Stati Uniti. Il problema, davvero grave, del surplus commerciale "artificiale" e della politica mercantilista della Cina richiede forse analisi e proposte più attente.

 

 

Cina: Pechino a Usa, Pronti a Ritorsioni a Sanzioni Su Yuan
domenica, 21 marzo 2010 08:00 PECHINO
(AGI) - Pechino, 21 mar. - La Cina e' pronta a ritorsioni contro gli Stati Uniti se verranno imposte sanzioni per il valore dello Yuan, tenuto artificialmente basso secondo Washington. Lo ha annunciato il ministro del Commercio, Chen Deming, citato dal Quotidiano del Popolo rispondendo alle minacce del Tesoro Usa.

 

 

Clima: Primavera Chiude Inverno Piu' Nevoso Da 30 Anni
domenica, 21 marzo 2010 - 10:26
(AGI) - Roma, 21 mar. - E' finito un inverno che ha fatto registrare la maggiore copertura nevosa degli ultimi 30 anni nell'emisfero nord e che in Italia, si e' classificato al secondo posto tra i piu' piovosi dello stesso periodo, per effetto della straordinaria caduta della pioggia e della neve. E' quanto emerge da una analisi ella Coldiretti sulla base dei dati preliminari raccolti dal Noaa's e dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna.

 

 

Grecia: Merkel Non Si Oppone Ad Aiuti Bilaterali
domenica, 21 marzo 2010 - 11:03
(AGI - Berlino, 21 mar. - Il cancelliere tedesco Angela Merkel fa sapere che non si oppone ad aiuti bilaterali alla Grecia, anche se non ne vede la necessita'. Se Atene avesse difficilta' ad effettuare pagamenti "potra' essere essere aiutata a livello bilaterale dagli stati europei o potra' rivolgersi al Fmi" dice la Merkel.

 

 

Crisi: Lipsky (Fmi), Pil -0,5% l'Anno Senza Taglio Deficit
domenica, 21 marzo 2010 - 12:08
(AGI) - Roma, 21 mar. - La crescita del debito nei paesi avanzati quest'anno raggiungera' i livelli del 1950 e nel 2014 tutti i paesi del G7, con l'esclusione di Canada e a Germania, raggiungeranno un rapporto debito/Pil superiore al 100%. Lo ha detto, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, il numero due del Fmi, John Lipsky al Cina Development Forum. Secondo Lipsky mantenere i livelli del debito ai livelli pre-crisi significhera' ridurre la crescita potenziale delle economie avanzate dello 0,5% l'anno rispetto ai livelli pre-crisi.

 

 

21 Marzo 2010 14:57 PECHINO
Sole 24 ore
Nel 2014 debito/Pil oltre il 100% per i G7, tranne Germania e Canada

La crescita del debito nei paesi avanzati quest'anno raggiungerà i livelli del 1950 e nel 2014 tutti i paesi del G7, con l'esclusione di Canada e a Germania, raggingeranno un rapporto debito/Pil superiore al 100 per cento. Lo ha detto, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, il numero due del Fmi, John Lipsky, al China Development Forum. Secondo Lipsky mantenere i livelli del debito ai livelli pre-crisi significherà ridurre la crescita potenziale delle economie avanzate dello 0,5% l'anno rispetto ai livelli pre-crisi. Il Fmi prevede che il Pil globale quest'anno crescerà del 4% e ancora di più nel 2011. Inoltre il Fondo ritiene che gli stimoli possano essere mantenuti quest'anno nelle economie avanzate, ma dal 2011 si dovrà iniziare a rimuoverli e, se questo non dovesse bastare per riportare i deficit a livelli prudenziali, i paesi più indebitati e coi deficit più alti, dovranno ridurre la spesa per pensioni e sanità e aumentare le tasse.

 

 

21 Marzo 2010 23:01 NEW YORK
E' IL SETTIMO ANNIVERSARIO DELL'INVASIONE IN IRAQ (E NESSUNO NE PARLA)
di WSI
Il 19 marzo 2003 George W. Bush annuncio' l'inizio delle ostilita'. Sette anni, migliaia di morti e $747.3 miliardi di dollari dopo, il mondo non sta affatto meglio. GUARDA IL VIDEO
Il 19 marzo 2003 il presidente degli Stati Uniti George W. Bush annuncio' dallo studio Ovale della Casa Bianca in diretta TV l'inizio delle ostilita' in Iraq, per rovesciare Saddam Hussein, accusato di possedere armi di distruzione di massa che invece non c'erano. Bush ha regnato per due mandati, ma con Barack Obama presidente, in Iraq ci sono tuttora oltre 142.000 soldati americani (senza contare altri 100.000 uomini delle forze mercenarie o civili di supporto) anche se Obama ha promesso di ridurli a 50.000 nei prossimi anni.
La verita' e' che il mondo non sta affatto meglio 4.385 morti, 31.732 feriti, 7 anni e $747.3 miliardi di dollari dopo (solo truppe Usa, mentre gli irakeni morti sono decine di migliaia: 650.000 stimati in uno studio della rivista medica Lancet). La spesa totale approvata e prevista in budget dal Congresso degli Stati Uniti per la guerra in Iraq tocca complessivamnete i $900 miliardi fino a settembre 2010. La spesa mensile e' in leggero calo a circa $7 miliardi al mese, rispetto ai $12 miliardi della media mensile 2008, il che equivale a $5000 "al secondo" per il 2008 (stando al leader della maggioranza al Senato Harry Reid).
L'Italia ha avuto un massimo di oltre 2000 militari in Iraq, ma come tutti gli altri paesi ha ritirato le proprie truppe lasciando poche decine di uomini con compiti di addestramento. I soldati italiani morti in Iraq sono 38. In Afghanistan invece (Isaf, International Security Assistance Force) il contingente italiano ha raggiunto i 2800 militari e ha superato quello in Libano (Unifil) che ne conta 2750. In Afghanistan sono morti 20 italiani. Nei Balcani abbiamo circa 2.300 uomini, divisi tra Kosovo, Macedonia, Bosnia e Albania.


 

 

 
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22 Marzo 2010 03:44 WASHINGTON
VOTO STORICO: LA CAMERA USA APPROVA LA RIFORMA SANITARIA
di WSI
Raggiunto il quorum coi voti dei soli democratici. Compromesso sui fondi all'aborto. "Baby killer", urlano i repubblicani. La legge estende a 32 milioni di americani le cure mediche, come in Europa. Successo di Obama: la maggior riforma in 40 anni.
Studio Ovale: Obama applaude il si'
Studio Ovale: Obama applaude il si'
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato con 219 si' e 212 no la legge che estendera' a 32 milioni di americani non assicurati la copertura delle cure mediche, superando cosi' di appena 3 voti i 216 si' necessari per il quorum. Tutti i voti sono stati democratici, nessun repubblicano ha votato a favore: una spaccatura al Congresso mai verificatasi prima in America per un atto legislativo cosi' importante. La politica bipartisan e' da oggi morta e seppellita a Washington.
Si e' trattato di un grande successo per il presidente Barack Obama, che si e' giocato la presidenza su questa legge di riforma sanitaria, volta ad estendere le cure mediche a tutti gli americani, anche i poveri e le piccole imprese, come avviene in Italia e nei maggiori paesi d'Europa. I repubblicani lanciano accuse di "statalizzazione", "socializzazione", "enorme crescita del deficit", mentre Obama in un breve discorso in TV dopo il voto ha parlato di "una vittoria storica per gli americani che aspettavano questa riforma da oltre 100 anni". "Ecco che cosa significa cambiamento, quel cambiamento di cui parlavamo nell'elezione presidenziale dell'anno scorso", ha detto il presidente.
Obama firmera' entro martedi' la legge, appena gli arrivera' sulla scrivania. Anche se il Senato aveva approvato lo stesso testo a dicembre, nelle prossime ore dovra' esserci un altro passaggio nelle due aule del Congresso per una serie di emendamenti e correzioni da apportare (Reconciliation Bill) prima di sfociare nel testo finale.
Si tratta della piu' importante riforma sociale varata negli Stati Uniti negli ultimi 40 anni, certamente dopo l'introduzione nel dopo-guerra del Social Security (pensioni) e del Medicare (assistenza sanitaria agli anziani). Il voto dei democratici e' stato annunciato sul "floor" da una raggiante Nancy Pelosi, la speaker della Camera, la quale si e' adoperata sul campo per il difficissimo iter parlamentare, pieno di siluri e trabochetti dei repubblicani; la Pelosi ha cercato di convincere fino all'ultimo momento alcuni democratici propendenti per il "no" (e che sono a rischio per le elezioni di Midterm a novembre) alla fine riuscendo a centrare l'obiettivo quorum.
Il tetto dei 216 voti, incerto fino al giorno prima del voto, e' stato raggiunto pero' solo grazie ad un compromesso dell'ultim'ora, proposto, con grandi doti di real-politik e da vero "centrista", dal presidente Obama sul tema caldissimo dell'aborto. La Casa Bianca ha offerto di emanare un ordine esecutivo (una sorta di decreto legge) sull'aborto in modo da assicurarsi i voti necessari all'approvazione della legge. Il capofila degli antiabortisti democratici, Abart Stupak, ha indicato in mattinata che era stato trovato un accordo, e cioe' e' stato cruciale per avere il voto di una piccola pattuglia (una decina) di inclini al "no". "Baby killer", cioe' "assassino di bambini", hanno urlato a Stupak dopo il voto alcuni onorevoli repubblicani infuriati, in un'atmosfera surriscaldata di contrapposizione.
L'ordine esecutivo di Obama ribadisce la legge che blocca i finanziamenti federali per l'aborto nonostante la riforma della Sanità, che garantisce una copertura assicurativa alle interruzioni di gravidanza. Il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Dan Pfeiffer, ha detto che il decreto garantisce che lo status quo sia mantenuto. Mentre l'aborto è legale ed affidato alla sola scelta della donna, da molti anni i fondi federali sono utilizzabili per le interruzioni di gravidanza solo in caso di stupro, incesto o pericolo di vita per la madre.

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«Washington, 22 mar. (Apcom) - L'adozione al Congresso della storica riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti, che garantisce una copertura alla quasi totalità degli americani, prova che gli Stati Uniti restano capaci di "grandi cose". E' stato questo il commento del presidente Barack Obama, che ha salutato con grande soddisfazione il voto favorevole di ieri alla Camera dei Rappresentanti. "Questa sera abbiamo superato il peso della politica, mentre tutti gli specialisti affermavano che questo non sarebbe stato più possible", ha aggiunto il presidente. "Abbiamo provato che restiamo un popolo capace di grandi cose", ha commentato Obama.
Il presidente è intervenuto alla televisione dalla "East Room" della Casa Bianca. Alcuni minuti prima, 219 deputati democratici gli avevano servito la sua più grande vittoria dall'inizio del suo mandato adottando l'importante riforma sulla copertura sanitaria mai adottata nel paese da decenni. Il presidente, che ha dovuto utilizzare tutta la sua influenza politica per convincere la sua maggioranza a firmare un testo molto impopolare, ha comparato la propria vittoria con le sfide storiche degli americani.
"Questa sera abbiamo risposto all'appello della storia come tanti americani hanno fatto prima di noi", ha dichiarato. "Non siamo sfuggiti alle nostre responsabilità, le abbiamo affrontate. Non abbiamo avuto timore del nostro futuro". Obama, che adesso dovrà rapidamente promulgare il testo, non ha risposto a domande ma ha riconosciuto di essere giunto a questa vittoria dopo un anno di trattative. "Andiamo avanti con una fiducia rinnovata, rinvigoriti da questa vittoria" in nome del popolo americano, ha commentato il presidente. Una volta promulgata la legge, il Senato dovrà ancora adottare alcune "correzioni" per renderla conforme ai desideri dei deputati della Camera. (fonte afp)

 

 

22 Marzo 2010 05:04 NEW YORK
CORPORATE BOND: UNA MINIERA D'ORO
di WSI
Buffett ci vide giusto: le obbligazioni aziendali erano su livelli ridicoli rispetto ai Titoli di Stato. Cosi' il rally ha aiutato molti gestori a pareggiare i bilanci. Recuperando i salassi dovuti al crollo del mercato immobiliare e finanziario.
Seguendo il consiglio di Warren Buffett, l'anno scorso le compagnie assicuratrici Usa, detentrici di oltre $2200 miliardi di debito societario, hanno comprato i corporate bond con un'intensita' che non si vedeva da cinque anni, approfittando di un mercato che lo stesso oracolo di Omaha aveva definito una "pioggia d'oro".
La somma acquistata dalle societa' assicuratrici americane e' salita a $153 miliardi nel 2009: il periodo piu' attivo e' stato il primo trimestre. Allora i rendimenti si trovavano sui livelli piu' alti dell'anno, secondo i dati pubblicati da Bloomberg e presi da un rapporto della Federal Reserve.
Tale cifra si confronta con i 59 miliardi del 2008 e rappresenta l'ammontare piu' consistente dai $172 miliardi del 2004. La decisione di acquistare bond societari "ha decisamente dato i suoi frutti", ha commentato Judy Greffin, chief investment officer di Allstate Corp, in un'intervista rilasciata a Bloomberg.
Il poderoso rally del mercato del debito corporate ha aiutato compagnie di assicurazione come MetLife e Prudential Financial a recuperare le perdite in conto capitale subite a causa del crollo del mercato immobiliare e finanziario tra il 2008 e il 2009.
Buffett ci vide giusto a inizio 2009, quando dichiaro' che i bond comunali e societari avevano "prezzi ridicoli se confrontanti con i titoli di Stato Usa". Grandi opportunita' cosi' non capitano di frequente e "quando piove oro, bisogna raccogliere la pioggia con un secchio non con un palmo di mano".

 

 

Borsa di Toyko chiusa per festività in Giappone
La Borsa di Tokyo è rimasta oggi chiusa. In Giappone si celebra la festa dell'equinozio di primavera (Shunbun no hi).
Redazione Borsainside 07:15

 

 

Grecia: Barroso, Ue Deve Decidere Questa Settimana Su Aiuti
lunedì, 22 marzo 2010 - 9:50
(AGI) - Berlino, 22 mar. - I leader europei devono prendere una decisione sugli aiuti alla Greci al summit che si terra' a Bruxelles giovedi' e venerdi' prossimi. Lo sostiene il presidente della commissione europea, Jose Manuel Barroso in un'intervista al giornale economico tedesco Handelsblatt. Barroso invita il Consiglio europeo ad appoggiare la proposta della commissione.

 

 

Germania:esperto,debito 3 volte maggiore
lunedì, 22 marzo 2010 10:09 MONACO DI BAVIERA
(ANSA) - MONACO DI BAVIERA, 22 MAR -L'indebitamento pubblico tedesco sarebbe ancora piu' grave di quanto finora temuto, secondo quanto sostiene un esperto.Il quotidiano Die Welt stima l'esposizione complessiva in 6,2 mld mentre nelle statistiche ufficiali vengono dichiarati solo 1,9 mld.'Piu' dell'indebitamento visibile di Stato federale, Regioni e comuni' ha sostenuto l'economista Bernd Raffelhueschen, secondo un'anticipazione del quotidiano in edicola oggi,pesano 'i debiti nascosti dello stato sociale'.

 

 

Cina: deficit commerciale in marzo
lunedì, 22 marzo 2010 11:13 PECHINO
(ANSA) - PECHINO, 22 MAR - La Cina avra' probabilmente 'un deficit commerciale in marzo', secondo il ministro del commercio di Pechino Chen Deming. L'inversione di tendenza annunciata dal ministro avviene mentre sono in pieno corso le polemiche sulla valuta cinese, lo yuan, che gli Usa ritengono artificialmente sottovalutata. Se le previsioni del ministero saranno confermate si trattera' della prima volta dal 2004 che la Cina registra un deficit.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Sale solo Shanghai
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,2% a 3.074,58 punti. L'aumento dei tassi d'interesse in India ha avuto solo un modesto impatto sul mercato azionario cinese. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato lo 0,2%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,2%, Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) l'1,8% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4) l'1%. La Banca Centrale della Cina non ha alzato, come temuto dal mercato, durante il fine settimana il coefficiente delle riserve obbligatorie delle banche.
Air China (CNE1000001S0) ha chiuso in rialzo dell'1,9%. La prima linea area cinese ha annunciato che aumenterà la sua partecipazione in Shenzhen Airlines dal 25% al 51%.
Il calo dei prezzi dei metalli ha penalizzato i minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 2,7%, Jiangxi Copper (CN0009070615) l'1,2% e Zijin Mining (CNE100000502) lo 0,6%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso del 2,1% a 20.933,25 punti. L'aumento dei tassi d'interesse in India ha fatto aumentare i dubbi del mercato sulle prospettive dell'economia mondiale. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso il 2,1%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,6%, Bank of East Asia (HK0023000190) il 2,4% e BOC Hong Kong (HK2388011192) lo 0,9%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso il 2,1%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l'1,7%, Sino Land (HK0083000502) il 3,2% e Henderson Land (HK0012000102) il 2,9%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso il 2,7%, Sinopec (CN0005789556) il 2,4% e CNOOC (HK0883013259) il 2,7%. Il prezzo del petrolio ha perso venerdì scorso a New York più del 2%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,9%, il Taiex a Taipei lo 0,8, lo Straits Times a Singapore lo 0,9% e il Kospi a Seul lo 0,8%.
Redazione Borsainside 11:50

 

 

India:economia sommersa vale meta' Pil
lunedì, 22 marzo 2010 13:18 NEW DELHI
(ANSA) - NEW DELHI, 22 MAR - L'insieme dell'economia sommersa dell'India equivale al 40% e forse anche al 50% del prodotto interno lordo (pil). Se si prende in considerazione il totale dei beni di consumo contraffatti, il contrabbando, le scommesse clandestine e anche le bustarelle, sostiene uno studio, si tratta di un giro di affari da capogiro. Si calcola che il denaro in nero ammonti a circa 500 miliardi di dollari, ovvero oltre il 40% della ricchezza indiana.

 

 

Crisi: Grecia, deficit al 12,9% del pil
lunedì, 22 marzo 2010 - 14:13
(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Il deficit di bilancio della Grecia nel 2009 si e' attestato al 12,9% del Pil. Lo ha comunicato la Banca Centrale greca. Che ha anche aggiunto che il Pil greco segnera' una contrazione del 2% nel 2010. Il presidente della Commissione Ue, Barroso, e' al lavoro per trovare un 'consenso' sullo strumento di coordinamento per soccorrere la Grecia. Barroso e' in contatto 'regolare' col cancelliere tedesco Merkel ed e' 'fiducioso' che un accordo si possa trovare questa settimana.

 

 

22 Marzo 2010 14:47 NEW YORK
GOLDMAN: UN AFFARE DI FAMIGLIA, BEN RETRIBUITO
di WSI
Il mercato del lavoro langue, ma non per i figli dei dirigenti della banca d'affari. Stipendi da capogiro, compresi tra i $155.000 e i $255.000. Gia' pronto un posto per il figlio dell'AD Lloyd Blankfein, laureando ad Harvard.
Lavorare per Goldman Sachs resta un affare di famiglia. Decisamente ben retribuito. Il mercato del lavoro statunitense resta anemico - con un tasso di disoccupazione di poco sotto il 10% - ma non per chi ha il privilegio di passare da una corsia preferenziale perche' stretto da un legame di parentela con un dirigente di una delle societa' piu' importanti di Wall Street.
Il mese scorso la blogosfera si e' riempita di messaggi e speculazioni secondo cui Jonathan Blankfein, il figlio dell'AD di Goldman Lloyd Blankfein, sara' assunto dalla banca d'affari non appena si sara' laureato ad Harvard nella primavera di quest'anno. Quanto al figlio maggiore di casa Blankfein, Alex, sta gia' lavorando per l'azienda, ricoprendo un ruolo non meglio precisato.
Il sito Internet di gossip Gawker ha reso noto che le sue indiscrezioni si basavano solo su alcune voci diffuse nella Rete, ma che esse sono poi state confermate dai documenti preliminari consegnati venerdi' presso gli organi di regolamentazione.
Nella sezione intitolata "Certain Relationships and Other Transactions", il documento consegnato da Goldman sottolinea che "un ragazzo" di Blankfein — la nota non entra nei dettagli — e' stato un dipendente dell'azienda l'anno scorso, quando ha guadagnato $155.000, stando a quanto riportato sul sito Internet del New York Times.
I figli di altri due dirigenti di Goldman, il consulente generale Esta Stecher e il direttore finanziario David Viniar, sono alle dipendenze di Goldman. Anche in questo caso non vengono tuttavia precisati i nomi e i ruoli ricoperti. Quello che non dice il filing e' che il figlio di Stecher ha guadagnato $200.000 l'anno scorso e la figliastra di Viniar $225.000. Si tratta di un incremento dal 2008 notevole. Allora i due guadagnavano $124.000 e $150.000 rispettivamente.

 

 

Grecia: Oltre 60% Dei Tedeschi Contro Gli Aiuti
lunedì, 22 marzo 2010 14:50 BERLINO
(AGI) - Roma, 22 mar. - Circa il 61% dei tedeschi si oppone alla concessione di aiuti finanziari alla Grecia. Lo rivela un sondaggio Financial Times/Harris, secondo il quale solo il 20% dei tedeschi e' favorevole agli aiuti, contro il 45% degli spagnoli e il 40% degli italiani. In Gran Bretagna solo il 21% e' favorevole a dare un soccorso finanziario ad Atene e il 56% e' contrario.

 

 

Grecia: Vice Primo Ministro, Germania Fa Soldi a Nostre Spese

lunedì, 22 marzo 2010 15:47 ATENE
(ASCA-AFP) - Atene, 22 mar - La Germania fa soldi a spese della Grecia. Lo ha dichiarato oggi il vice Primo ministro Theodoros Pangalos in risposta alle recenti dichiarazioni di Berlino sulla soluzione della crisi nel Paese. La Germania ''sta permettendo alle proprie banche di prendere parte a questo gioco miserabile speculando sui bond greci'' ed in questo modo ''la gente in Germania fa soldi'', ha detto Pangalos in occasione di una conferenza ad Atene. Questa mattina lo spread tra i titoli di stato decennali tedeschi (Bund) e quelli greci e' salito a 341 punti, segnalando un aumento del rischio-Grecia. ''Mentre i paesi dell'Europa meridionale soffrono per la caduta dell'euro, da questa debolezza le esportazioni tedesche ci guadagnano'', ha aggiunto.


 

 

 
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Gb: un terzo londinesi adulti non lavora
lunedì, 22 marzo 2010 16:42 LONDRA
(ANSA) - LONDRA, 22 MAR - Un terzo dei londinesi in eta' da lavoro non ha alcuna occupazione, tra disoccupati recenti e coloro che da anni vivono di 'benefits'.Lo dice uno studio svolto per conto di London Councils, lobby che si batte per maggiori risorse alle autorita' locali. Una massa di persone, dice lo studio, che costa alle casse pubbliche 5 mld di sterline l'anno e tutti i programmi di avviamento al lavoro messi in campo dal governo non funzionano come dovrebbero.Il rapporto e' stato criticato da piu' parti

 

 

Grecia: Gruppo Di Bruegel, Estendere Art 143 Di Lisbona All'Eurozona
lunedì, 22 marzo 2010 18:03 ROMA
(ASCA) - Roma, 22 mar - Sulla crisi della Grecia intervengono gli economisti del gruppo di Bruegel con una proposta che vorrebbe superare alcuni dei limiti statutari dell'unione monetaria. Gli economisti Benedicta Marzinotto, Jean Pisani-Ferry e Andre' Sapir propongono di estendere l'articolo 143 del trattato di Lisbona all'Eurozona. L'articolo 143 contempla prestiti a medio termine (Mtfa) ai paesi della Ue fuori dall'Eurozona. ''Questa clausola e' stata poi interpretata come il divieto di salvataggio dei paesi dell'Eurozona'', spiegano gli economisti. L'articolo 143 deriva dal 109 del Trattato di Maastricht, che a sua volta nasce dal 108 del Trattato di Roma (1957), che stabiliva forme di aiuto finanziario (Mfta) ai paesi di quella che allora era la Cee. Poi, nel 1988, tre anni prima della firma del trattato di Maastricht, fu deciso che l'assistenza finanziaria sarebbe stata in vigore fino alla creazione della moneta unica. Prima della nascita dell'Euro, ne ha usufruito due volte l'Italia (1974-1993) e la Grecia (1991). Successivamente all'Unione monetaria ne hanno beneficiato, proprio in virtu' del 143 del Trattato di Lisbona, paesi Ue ma non dell'Eurozona: Ungheria (2008), Lettonia (2009) e Romania (2009). Per questo motivo, per gli economisti sarebbe necessario estendere l'articolo 143 non solo alla Ue ma anche all'Eurozona, rendendo possibile l'aiuto finanziario alla Grecia. Un aiuto, spiegano gli economisti, che non sarebbe in contrasto con l'articolo 125 del Trattato di Maastricht ''che proibisce a qualsiasi stato membro dell'aree euro di assumersi le passivita' di un altro paese in difficolta'''. Con l'estensione dell'articolo 143 del Trattato di Lisbona all'Eurozona si potrebbero infatti fornire prestiti alla Grecia, senza assumerne le passivita' come disposto dall'articolo 125 dal Trattato di Maastricht. I tre economisti si dicono d'accordo anche a forme di assistenza finanziaria congiunte Ue- Fondo Monetario Internazionale, ''ma a condizione che siano coerenti con le regole dell'unione monetaria''.

 

 

Riforma sanitaria Usa, dopo ok in arrivo nuovi ostacoli
reuters - lunedì, 22 marzo 2010 18:06 WASHINGTON
I repubblicani hanno promesso di dare battaglia oggi dopo che il Congresso ha approvato la storica riforma sanitaria di Barack Obama, mentre gli Stati americani minacciano nuove sfide legali e i titoli dell'industria sanitaria sono saliti.
La riforma, che introduce i più importanti cambiamenti degli ultimi quarant'anni nella politica sanitaria americana, è stata approvata con 219 voti a favore e 212 contrari dalla Camera dei Rappresentanti. La battaglia politica per arrivare a questo risultato è durata un anno, ma la riforma dovrà far fronte ancora a diversi ostacoli.
I rappresentanti legali di almeno 11 Stati hanno detto che solleveranno la questione di costituzionalità della riforma.
Ma i titoli del settore sanitario sono saliti in borsa oggi, con gli investitori sollevati dall'avere finalmente una certezza sulla riforma, che allarga la copertura a 32 milioni di americani, estende il piano sanitario governativo per gli indigenti, introduce nuove tasse per i ricchi e vieta alle assicurazioni pratiche come il rifiuto della copertura a chi abbia patologie preesistenti.
"Questa legge non aggiusta tutto ciò che non funziona nel nostro sistema sanitario, ma ci muove decisamente nella giusta direzione. E' questo il cambiamento", ha commentato alla Casa Bianca il presidente Obama dopo il voto, giunto a tarda notte.
I repubblicani e coloro che nell'industria sono contrari dicono che la riforma da 940 miliardi di dollari farà lievitare i costi, aumenterà il deficit e ridurrà le scelte dei pazienti.
I senatori repubblicani hanno detto che presenteranno un pacchetto di modifiche per migliorare la riforma.
Almeno 11 Stati, tra cui Florida, Virginia e Alabama, vogliono agire legalmente contro la legge.
"Se il presidente firma e la riforma diventa legge, faremo causa per proteggere i diritti e gli interessi dei cittadini americani", ha detto il procuratore generale della Florida Bill McCollum, repubblicano.

 

 

Grecia: Trichet, Aiuto Finanziario Solo Con Vincoli Stringenti
lunedì, 22 marzo 2010 - 18:30
(ASCA-MarketNews) - Bruxelles, 22 mar - Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, non chiude la porta a un eventuale aiuto finanziario alla Grecia, pur senza specificare chi mettera' mano al portafoglio. Parlando al parlamento europeo, il numero uno dell'Eurotower ha innanzitutto difeso la manovra correttiva dei conti pubblici della Grecia, ''convicente e coraggiosa''. L'obiettivo di Atene e' di tagliare il rapporto deficit/pil all' 8,7% nel 2010 dal 12,7% registrato nel 2009. Poi ha aperto la porta alla possiblita' di un aiuto finanziario alla Grecia,ma solo con vincoli stringenti in modo che una simile decisione serva come elemento di stabilizzazione dell'Eurozona. Dunque nessun cocktail a base di ''prestiti agevolati. Non ci deve essere alcun elemento che faccia pensare forme di sussidio. Occorre essere estremamente chiari, il prestito e' la sola possibilita' secondo noi'', ha spiegato Trichet. L'idea sembra essere quella dei prestiti ''non concessional'', tipici del Fondo Monetario Internazionale. Prestiti che, proprio in virtu' della loro forma ''non concessional'', escludono per il paese beneficiario l'accesso a qualsiai forma di sussidio, agevolazione o donazione.

 

 

Crisi: Trichet, ripresa 2010 moderata
lunedì, 22 marzo 2010 - 18:40
(ANSA) - BRUXELLES, 22 MAR - Nel 2010 la Bce si aspetta una ripresa moderata, con una crescita annuale intorno all'1% e un elevato grado di incertezza. Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. ''Il rischio che squilibri globali insostenibili possano riemergere nel prossimo periodo non puo' essere sottovalutato'', ha detto Trichet, che ha invitato i Paesi della Zona Euro a rafforzare gli impegni sul fronte del risanamento dei conti pubblici. Una priorita' assoluta per i governi nazionali.

 

 

Le borse europee recuperano nel finale e chiudono poco mosse
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi poco mossi. Il DAX a Francoforte e il CAC40 a Parigi hanno guadagnato lo 0,1%. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,1%, il FTSE MIB a Milano lo 0,3% e lo SMI a Zurigo lo 0,2%
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato nelle ultime ore della seduta della positiva performance di Wall Street.
Tra i titoli delle imprese impegnate nella sanità AstraZeneca (GB0009895292) ha guadagnato l'1%, GlaxoSmithKline (GB0009252882) lo 0,6% Fresenius Medical Care (DE0005785802) il 3,2%, Synthes (US87162M4096) lo 0,5% e Shire Pharmaceuticals (GB00B0KQX869) lo 0,8%. La Camera dei Rappresentati ha finalmente approvato la riforma del sistema sanitario di Barack Obama. L'incertezza che aveva a lungo pesato sui produttori di farmaci e di strumenti medicali è in questo modo terminata.
Sanofi-Aventis (FR0000120578) ha perso lo 0,4%. Secondo delle voci di stampa il Multaq, il farmaco di Sanofi-Aventis per il trattamento della fibrillazione atriale, potrebbe essere venduto in Francia ad un prezzo più basso del previsto. Le autorità sanitarie francesi avrebbero infatti classificato come mediocre il servizio medico fornito dal prodotto.
I nuovi timori relativi alla crisi della Grecia hanno fatto scattare delle prese di beneficio nel settore bancario. Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,1%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) lo 0,5%, Commerzbank (DE0008032004) lo 0,5%, Crédit Agricole (FR0000045072) lo 0,2%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l'1,2% e UBS (CH0024899483) il 2%. L'incertezza sul futuro della Grecia resta molto elevata. La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvertito di non aspettarsi dal prossimo summit dei capi di Governo dell'UE un accordo su un pacchetto di aiuti per Atene.
Il calo del prezzo del petrolio, causato dall'apprezzamento del dollaro, ha pesato sui petroliferi. BP (GB0007980591) ha perso lo 0,8%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) lo 0,6% e BG Group (GB0008762899) l'1,8%. Le quotazioni dell'oro nero sono scese a New York nel pomeriggio al di sotto di quota $80.
ArcelorMittal (LU0323134006) ha chiuso in ribasso dello 0,4%. Goldman Sachs ha rimosso il titolo del primo produttore al mondo di acciaio dalla sua "Conviction Buy List".
Henkel (DE0006048432) ha guadagnato a Francoforte l'1,5%. Secondo Lothar Steinebach, il Direttore Finanziario del produttore di beni di consumo, il nuovo anno sarebbe iniziato positivamente. Steinebach ha inoltre indicato che Henkel vuole ridurre quest'anno il suo indebitamento netto di altri €300 milioni.
Wolseley (GB0009764027) ha perso a Londra il 2,1%. Il leader mondiale degli articoli idraulici ha ridotto le sue perdite nel primo semestre del suo corrente esercizio fiscale ma espresso prudenza sul futuro.
Redazione Borsainside 18:40

 

 

Sanita' Usa, Mack: ok Borsa a riforma
lunedì, 22 marzo 2010 - 19:21
(ANSA) - NEW YORK, 22 mar - Wall Street sostiene la riforma sanitaria ma teme l'effetto che questa potrebbe avere sul deficit. Lo afferma, in un'intervista a Fox, il presidente di Morgan Stanley (NYSE: MS - notizie) , John Mack, definendosi contrario alla Volcker Rule e sottolineando come i compensi sono solo una ''piccola parte'' dei problemi che hanno causato la crisi finanziaria. Mack osserva infine come gli Stati Uniti non corrono il rischio di perdere il rating di Tripla A.

 

 

Usa, faro Tesoro su compensi societa'
lunedì, 22 marzo 2010 - 19:55
(ANSA) - NEW YORK, 22 mar-I compensi delle societa' salvate dal governo saranno rivisti da Kenneth Feinberg, il responsabile dei compensi designato dal Tesoro Usa. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che Feinberg rivedra' i compensi di Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) , JPMorgan e altre 417 societa' che hanno ricevuto aiuti dal governo. Fienberg - prosegue il quotidiano - inviera' domani una lettera a 419 aziende per avere i dati sui compensi dei 25 manager piu' pagati.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Budapest sale con OTP Bank, male Mosca
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1,2% a 1.525,59 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a venerdì e sono stati alti. Sul mercato azionario russo ha pesato anche oggi il calo dei prezzi delle materie prime. Il prezzo del petrolio è sceso nel pomeriggio a New York al di sotto di quota $80 Tra i titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha perso il 2,2%, Gazprom (RU0007661625) lo 0,9%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 3,8%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il 3,3% e Uralkali (RU0007661302) il 3,9%. Surgutneftegas (RU0006936028) ha guadagnato controtendenza l'1,1%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato l'1,4% a 23.872,75 punti. OTP Bank (HU0000061726) ha guadagnato il 2,2%. Standard & Poor's ha alzato l'outlook sulla prima banca ungherese da "Negativ" a "Stable". Tra gli altri titoli di maggior peso del BUX MOL (HU0000068952) ha guadagnato l'1,7% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,7%. Magyar Telekom (HU0000016522) ha chiuso invariato.
Il PX a Praga ha perso lo 0,3% a 1.185,10 punti. I titoli legati alle materie prime hanno guidato la lista dei ribassi. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha perso lo 0,6%, Unipetrol (CZ0009091500) lo 0,7% e NWR (NL0006282204) lo 0,6%. Tra gli altri titoli del listino ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha chiuso in calo dell'1,1%. Erste Group Bank (AT0000652011) e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) hanno guadagnato rispettivamente lo 0,1% e lo 0,5%.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,1% a 41.557,04 punti. Asseco Poland (PLSOFTB00016) ha chiuso in calo dell'1,3%. La principale impresa IT dell'Europa dell'Est ha generato lo scorso trimestre un utile operativo inferiore alle attese del mercato. PGNiG (PLPGNIG00014) ha guadagnato lo 0,8%. Il primo fornitore polacco di gas ha aumentato lo scorso anno il suo utile netto più di quanto atteso dagli analisti. Tra gli altri titoli del WIG PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha perso il 2,4% e Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) il 2%. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato lo 0,6%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) lo 0,1% e PKN Orlen (PLPKN0000018) lo 0,9%.
Redazione Borsainside 20:01

 

 

Internet: Google Aggira Censura Cina, Traffico Deviato Su Sito Hong Kong
lunedì, 22 marzo 2010 - 20:24
(ASCA-AFP) - Washington, 22 mar - Google (NASDAQ: GOOG - notizie) ha annunciato l'intenzione di aggirare i filtri che censuravano i contenuti del motore di ricerca in lingua cinese, Google.cn. A renderlo noto e' stato il capo dell'ufficio legale del gigante di Internet, David Drummond, spiegando che da oggi ''gli utenti che visitano Google.cn verranno reindirizzati su Google.com.hk (il portale di Hong Kong), dove si potranno effettuare ricerche senza censura in lingua cinese, specificamente ideate per il pubblico della Cina''.

 

 

22 Marzo 2010 21:24 NEW YORK
USA: IL VERO PROBLEMA E' LA SOTTO-OCCUPAZIONE
di WSI
Un americano su cinque e' senza lavoro o si deve accontentare del part-time. Numero aumentato dello 0.7% in un mese. Chi e' impiegato a tempo ridotto spende il 24% di piu' dei disoccupati, imparagonabile al +85% di quelli impiegati tempo pieno.
L'indice di sotto-occupazione parla chiaro. A meta' marzo un americano su cinque che lavora part-time o e' disoccupato vorrebbe lavorare di piu'. La percentuale e' salita al 20% dal 19.7% di due settimane prima e dal 19.5% dell'inizio dell'anno. I dati evidenziano chiaramente perche' gli americani sostengono che il problema principale della nazione da risolvere oggi sia la creazione di posti di lavoro e lo stato di salute dell'occupazione in genere.
Il sondaggio della societa' di ricerca Gallup, che si basa su oltre 20.000 persone interpellate, tende a essere una previsione di quelli che saranno i report ufficiali governativi fra due settimane. Sebbene il tasso di disoccupazione calcolato dalla societa' sia calato al 10.3% dal 10.8% di meta' febbraio, tale percentuale e' messa in secondo piano dall'incremento registrato negli ultimi 30 giorni del numero di persone che lavorano a tempo ridotto e che vorrebbero invece lavorare a tempo pieno. Il tasso e' salito dal 9% di meta' febbraio al 9.7% di meta' marzo.
Il pericolo di concentrarsi troppo sulla disoccupazione, tralasciando il vero problema che e' quello della sotto-occupazione, e' stato segnalato dagli economisti di Morgan Stanley, secondo cui gli Stati Uniti potrebbero creare sino a 300.000 posti di lavoro in marzo, grazie ad un miglioramento delle condizioni meteorologiche, della crescita economica e del personale assunto a tempo determinato per raccogliere i dati census.
Se questa cifra fosse annunciata dal governo a inizio aprile, c'e' ragione per rimanere entusiasti e persino per festeggiare. Tuttavia le cifre pubblicate da Gallup relative ai livelli di sotto occupazione vanno in un'altra direzione. Le spese giornaliere dei lavoratori part-time che vogliono un impiego full-time sono state negli ultimi 30 mesi del 24% in media superiori rispetto a quelle dei disoccupati. Da un lato si tratta di un miglioramento ed e' positivo per l'economia, dall'altro non e' sicuramente paragonabile al +85% di quelli che hanno un lavoro a tempo pieno.
Spesso si e' portati a credere che la crescita degli impieghi part-time segnali una crescita delle posizioni a tempo pieno in futuro. Talvolta e' proprio cosi, ma non lo e' al punto in cui si trova ora l'economia. Secondo i dati raccolti da Gallup's, solo un dipendente part-time su tre, tra coloro che vorrebbero un contratto full-time, troveranno lavroo nei prossimi 30 giorni. Non si puo' dire che sia una conferma dell'idea che i nuovi lavori part-time di oggi diventeranno gli impieghi full-time di domani.

 

 

22 Marzo 2010 22:25 MILANO - Sole 24 ore
I bond di Buffett più «sicuri»di quelli di Barack Obama

Prestare soldi a Warren Buffett? È più sicuro che darli al Tesoro americano, almeno secondo Bloomberg. L'agenzia di stampa, infatti, sottolinea che l'emissione biennale di Bershire Hathaway lanciata sul mercato a febbraio ha un rendimento inferiore al corrispettivo bond governativo di 3,5 basis points. Cioè, gli acquisti sull'emissione della holding di Buffett sono maggiori rispetto a quelli sul "fratello" del Tesoro Usa con la conseguente riduzione dello yield.
Quali le motivazioni di questa situazione? «È uno schiaffo al governo - risponde Mitchell Stapley, capo del fixed income nella società Grand Rapids -. Potrebbe essere il momento in cui» gli operatori «realizzano che si sta creando una "crepa" nel merito di credito degli Usa e, quindi, il costo del credito stesso sale».
Già sale. Da tempo si parla di un possibile abbassamento del rating degli Stati Uniti. Di recente Moody's ha sottolineato che l'America dovrà spendere di più per remunerare il suo debito rispetto ad altri "top-rated country": Washington dovrà usare circa il 7% delle sue entrate fiscali per far fronte agli interessi nel 2010 e circa l'11% nel 2013. In una simile situazione, ha indicato Moody's, biosogna che gli Stati uniti facciano un grosso sforzo. Altrimenti la tripla «A» potrebbe essere anche ritoccata.
È ovvio che, in questa situazione, gli operatori possono essere tentati di guardare ad altre emissioni e "abbandonare" quelle governative. Anche se, per adesso, il downgrade degli Usa è veramente fantafinanza.

 

 

Borse dell'America Latina positive, nuovo massimo assoluto per Città del Messico
Tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,3% a 69.041,73 punti. Il mercato azionario brasiliano ha beneficiato della positiva performance di Wall Street. Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha guadagnato l'1,5% e Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) lo 0,4%. Goldman Sachs ha alzato il suo rating sul settore bancario dell'America Latina da "Neutral" ad "Attractive" indicato di preferire i titoli delle banche brasiliane. Dopo le forti perdite delle scorse sedute JBS (BRJBSSACNOR8) è rimbalzato ed ha guadagnato il 4,5%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1,1%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso invariato. L'impresa petrolifera ha aumentato il suo utile netto nel quarto del 2009 del 10,5% a BRL 8,13 miliardi. Il dato ha superato le attese degli analisti. Sul titolo ha pesato però il calo del prezzo del petrolio. Pessimo debutto per OSX Brasil. Il titolo della compagnia impegnata nei servizi per l'industria petrolifera e nella costruzioni di navi ha perso nel suo primo giorno di contrattazione a San Paolo il 13%. OSX Brasil è controllata dal miliardario Eike Batista.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 33.142,02 punti ovvero ad un nuovo massimo assoluto. Per l'IPC si è trattato inoltre della quinta seduta positiva di fila. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,%, Cemex (MXP225611567) l'1,4% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,7%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha perso lo 0,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l'1,4%, il General a Lima lo 0,2%, l'IBVC a Caracas lo 0,7% e l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,4%. La Borsa di Bogotà è rimasta oggi ferma.
Redazione Borsainside 00:45


 

 

 
  Lunedì 22 Marzo 2010 ..... Lunedì 22 Marzo 2010 ..... Lunedì 22 Marzo 2010  
       
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WALL STREET: IN ROSSO, ACQUISTI NEL SETTORE SANITA'

22 Marzo 2010 14:30 NEW YORK - WSI
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Sull'apertura negativa pesano i titoli energetici, con il petrolio tornato sotto quota $80. L'oro rompe al ribasso la soglia di $1100/oncia. Euro ai minimi di maggio contro il dollaro. Google pronta a lasciare la Cina.
Come da attese, l'ottava a stelle e strisce si apre con le vendite sui listini azionari, appesantiti dal comparo energetico con il petrolio che ritraccia sotto la soglia degli $80, l'oro che arretra mentre il dollaro gudagna terreno. La debolezza dell'euro, tornato ai minimi di maggio contro il biglietto verde, e' attribuibile ancora una vola ai timori riguardanti la Grecia. Il tutto all'indomani dell'approvazione della riforma sanitaria a stelle e strisce, che vede festeggiare i titoli del settore, incluse le compagnie assicurative.

Con 219 voti contro 212, la Camera ha dato l'ok alla riforma su cui il presidente Obama dovrebbe apporre la sua firma in settimana. Nessun Repubblicano ha votato per un si mentre crescono i dubbi sull'impatto economico di una simile misura che estende la copertura assicurativa a 32 milioni di americani che ne sono sprovvisti. C'e' da dire che passeranno anni prima che la riforma venga attuata. Quali saranno i titoli del comparto ad approfittarne? Secondo Bill Miller, presidente e Cio di Legg Mason, saranno i titoli economici a battere i rivali. Il gestore ha in portafoglio le azioni di UnitedHealth Group (+2%) e Aetna. Tenet Healthcare apre con un +6%, il produttore di dispositivi medici Metronic segna all'avvio delle contrattazioni un +2%.

Mentre i titoli del settore avanzano, il senatore ed ex candidato repubblicano alla Casa Bianca John McCain avverte: non e' finita qui, comparando la riforma a un'acquisizione del settore sanita' da parte del'amministrazione. Festeggiano nel frattempo i titoli del settore.
Intanto ancora una volta, come accade da due mesi circa, e' la Grecia a preoccupare. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ieri ha avvisato che in settimana il vertice Ue non prendera' in discussione il tema del suo salvataggio. Ci si interroga se e quando, dunque, gli aiuti arriveranno ad Atene, che nei giorni scorsi ha minacciato di ricorrere al Fondo monetario internazionale qualora l'Europa non fornisse alcun supporto. La banca centrale greca ha nel frattempo pubblicato le stime sul Pil 2010: attesa una contrazione del 2%.

Sono questi i due principali temi, in una giornata priva di spunti macroeconomici. Unico dato di oggi e' l'indice dell'attivita' economica nel distretto di Chicago, in febbraio sceso a -0,64 punti da -0,04 del mese precedente a causa del maltempo.

Buone notizie arrivano dalla corporate america. Il gigante dei gioielli Tiffany (-4%) ha quasi quadruplicato l'utile netto nel quarto trimestre, ma manca di tre centesimi le stime di Wall Street. Il fatturato e' cresciuto del 17% e dovrebbe crescere dell'11% a fine anno a livello globale.

Kimberly-Clark ha confermato le guidance 2010. Cosi' ha fatto anche Pepsi. Williams-Sonoma ha battuto le attese degli analisti e alzato il dividendo dell'8%. Il colosso assicurativo AIG (-4%) risente dell'annuncio fatto dall'ex Ceo, pronto a vendere 10 milioni di azioni per $278 milioni a Ubs. E-Trade ha scelto come ceo un manager che per 30 anni ha ricoperto ruoli di rilievo all'interno di Citigroup. Si tratta di Steven Freiberg, 53 anni, chiamato ad assumere il ruolo il prossimo primo aprile. Subentra a Robert Druskinm, che resta presidente.

Dal comparto auto, Chrysler (partecipata da Fiat) fa sapere che produrra' la 500 in versione elettrica. Il lancio e' previsto tra due anni. Il prezzo verra' comunicato solo in quell'anno ma sara' competitivo.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio si confermano sotto la soglia di $80. I futures con consegna aprile cedono $1.83 attestandosi a quota $78.85 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola sotto quota $1.35(-0.35%). L'oro cede $11.70 in area $1095.90.90 l’oncia. Arretra il rendimento dei Titoli di Stato. Quello sul decennale si attesta al 3.6600%.

 

 

 

WALL STREET: IN SALUTE, TORNA A SALIRE DOPO RIFORMA

22 Marzo 2010 21:00 NEW YORK - WSI
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Il mercato mostra una certa resistenza e allunga il rally dopo la battuta d'arresto di venerdi'. Guidano i rialzi le societa' di assistenza medica. Bene tech e pharma. Citi +4%. Dollaro scende dai massimi di 10 mesi sull'euro. Dow +0.41%, Nasdaq +0.88%.
L'azionario americano e' tornato a correre dopo la battuta d'arresto di venerdi' scorso e il dollaro ha bruciato i guadagni iniziali, aiutando le commodity a passare in territorio positivo. Il Dow ha guadagnato lo 0.41% a 10785.89 punti, il Nasdaq lo 0.88% in area 2395.40, mentre l'S&P 500 lo 0.51% a quota 1165.81.

A livello settoriale saltano all'occhio il rally dei farmaceutici e dei tecnologici, che hanno offuscato i timori che un rialzo dei tassi di interesse e l'espansione esagerata del debito pubblico finiranno per soffocare la crescita economica mondiale.

Il settore dell'health-care ha fatto un balzo di circa l'1% dopo che ieri la Camera dei Rappresentanti ha approvato la riforma del sistema di assistenza sanitaria. La nuova legge, una volta entrata in vigore, permettera' alle migliaia di americani privi di assicurazione medica di ottenere una copertura.

Nel frattempo sono avanzati anche i produttori di chip, favoriti dalle promozioni degli analisti. L'indice delle Borse mondiali MSCI ha registrato un progresso dello 0.2%, dopo essere partito con un calo di sino allo 0.9%.

Il Dollar Index ha ceduto lo 0.1% circa dopo essere arrivato a guadagnare fino allo 0.4% in seduta. Il benchmark delle materie prime S&P/GSCI ha recuperato da uno scivolono del 2%, portandosi in territorio positivo (+0.2%).

Il passaggio di una delle leggi piu' importanti degli ultimi quarant'anni della politica statunitense in ambito di assistenza medica ha spazzato via l'incertezza che aleggiava circa gli effetti che la principale iniziativa promossa sinora dal presidente Barack Obama avrebbe avuto sulle societa' farmaceutiche e del comparto sanitario.

La buona performance odierna giunge dopo che la settimana scorsa si era chiusa con una nota negativa. I mercati mondiali avevano pagato le preoccupazioni circa l'inattesa stretta monetaria in India e le previsioni del FMI sull'impatto che le crisi del debito governativo potrebbero avere sulla crescita delle nazioni industrializzate.

Molti avevano previsto che il passaggio della proposta di legge sull'health-care avrebbe avuto un impatto negativo sui titoli del settore. Invece, quello a cui stiamo assistendo e' un "rally di sollievo", come lo ha definito in un'intervista a Bloomberg Michael Holland, presidente della societa' omonima, perche' "l'approvazione toglie di mezzo le incertezza che c'era prima sul settore".

Il comparto dell'health-care e' avanzato dell'1%. Tra le singole prove si sono messi in bella mostra Merck e Pfizer, che hanno messo a segno rialzi dello 0.66% e 1.54% rispettivamente.

Buone notizie intanto sono arrivate dalla corporate America. Il gigante dei gioielli Tiffany ha quasi quadruplicato l'utile netto nel quarto trimestre, ma non ha centrato le stime di Wall Street per 3 centesimi. Il fatturato e' cresciuto del 17% e dovrebbe aumentare dell'11% a fine anno a livello globale. L'indicazione e' comunque positiva per le prospettive di tutto il comparto del lusso.

Kimberly-Clark ha confermato la guidance 2010. Cosi' ha fatto anche Pepsi. Williams-Sonoma ha battuto le attese degli analisti e alzato il dividendo dell'8%. Il colosso assicurativo AIG risente dell'annuncio fatto dall'ex Ceo, pronto a vendere 10 milioni di azioni per $278 milioni a Ubs.

E-Trade ha scelto come ceo un manager che per 30 anni ha ricoperto ruoli di rilievo all'interno di Citigroup. Si tratta di Steven Freiberg, 53 anni, chiamato ad assumere il ruolo il prossimo primo aprile. Subentra a Robert Druskinm, che resta presidente.

Dal comparto auto, Chrysler (partecipata da Fiat) fa sapere che produrra' la 500 in versione elettrica. Il lancio e' previsto tra due anni. Il prezzo verra' comunicato solo in quell'anno ma sara' competitivo. Nel settore bancario si mette in luce Citigroup (+4%), sostenuta dalla promozione dell'analista di Rochdale Dick Bove, che ha sottolineato che la banca ha liquidita' a sufficienza per far fronte ai problemi relativi agli asset non redditizi e per alimentare la crescita sul lungo termine.

All'interno della sfera tecnologica, con una mossa a sorpresa Google ha deciso di rimanere in Cina e per evitare la censura di Pechino ha iniziato a far passare il traffico del motore di ricerca attraverso il sito di Hong Kong.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio avanzano di 63 centesimi a quota $81.60 al barile (+0.8%). I futures con consegna aprile cedono $1.83 attestandosi a quota $80.19 al barile. Sul valutario la moneta unica recupera terreno sul dollaro quota $1.3551 (+0.15%). L'oro cede $8.10 (-0.7%) in area $1099.50 l’oncia. Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul decennale che si attesta al 3.6630% (-24 punti base).

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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